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    Verisure debutta sul Nasdaq di Stoccolma con capitalizzazione di 13,7 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Verisure, fornitore leader di servizi di sicurezza monitorati professionalmente in Europa e America Latina, ha concluso con successo l’offerta pubblica iniziale (IPO) per la quotazione sul Nasdaq di Stoccolma. L’offerta ha suscitato un forte interesse da parte di investitori istituzionali svedesi e internazionali, nonché del pubblico in Svezia, con l’offerta che ha registrato una domanda più volte superiore alle richieste. Le negoziazioni iniziano oggi, 8 ottobre 2025, con il ticker “VSURE”.Il prezzo finale è stato fissato a 13,25 euro per azione (quasi all’estremo superiore della forchetta, compresa tra 12,25 e 13,50 euro per azione), corrispondente a una capitalizzazione di mercato totale di 13,7 miliardi di euro (circa 150 miliardi di corone svedesi).L’offerta consiste sia nell’emissione di nuove azioni da parte della società per raccogliere un ricavo primario lordo di circa 3,1 miliardi di euro, sia nella vendita di azioni esistenti per conto di alcuni azionisti di gestione per un importo di circa 55 milioni di euro, principalmente per contribuire alla copertura delle imposte per tali azionisti di gestione derivanti dall’IPO e dalla successiva liquidazione dell’azionista venditore. Nell’ambito dell’offerta, sono stati raccolti circa 236 milioni di euro da due investitori esistenti, Alba e Securholds, che desideravano entrambi aumentare la propria esposizione alla Società, e da due membri del board.Supponendo che l’opzione di Overlotment venga esercitata integralmente, l’offerta comprenderà fino a 271.155.660 azioni, corrispondenti a un totale del 26,2% del numero totale di azioni. Il ricavato lordo totale dell’Offerta ammonterà a circa 3,6 miliardi di euro (circa 39 miliardi di corone svedesi) qualora l’Opzione di Overlotment venga esercitata integralmente.I cornerstone investors (Alecta Tjanstepension Omsesidigt, AMF, GIC, Swedbank Robur e Tredje AP-fonden) hanno sottoscritto circa 1,38 miliardi di euro di azioni nell’ambito dell’offerta, corrispondenti a circa il 41,1% del numero totale di azioni nell’offerta (ipotizzando che l’Opzione di Overlotment venga esercitata integralmente).”Siamo orgogliosi di aver suscitato un interesse così forte da parte di investitori svedesi e internazionali – ha commentato Austin Lally, CEO di Verisure – Questa è una testimonianza dell’unicità della proposta di Verisure, della sua posizione di leader di mercato e del successo aziendale che abbiamo costruito in oltre 35 anni”.”Il successo odierno di Verisure è il risultato di decenni di crescita solida e redditizia – ha detti Stefan Goetz, presidente del board di Verisure e Partner di Hellman & Friedman – L’impegno che abbiamo ricevuto dagli investitori è un riconoscimento dei risultati raggiunti dal management dell’azienda e del suo piano per il successo futuro. Vediamo entusiasmanti opportunità per Verisure di continuare la sua crescita e, in qualità di azionisti di lungo termine, non vediamo l’ora di supportare l’azienda nel suo percorso”. LEGGI TUTTO

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    Aedes, azionista di minoranza Stella d’Atri propone formula diversa per delega ad AuCap

    (Teleborsa) – Aedes (già Restart), società immobiliare quotata su Euronext Milan, ha ricevuto dall’azionista di minoranza Stella d’Atri – titolare di una partecipazione pari al 5,27% circa del capitale sociale – la richiesta di integrazione dell’ordine del giorno dell’Assemblea Straordinaria.La proposta è: “2. Attribuzione al Consiglio di amministrazione di una delega ad aumentare il capitale sociale da eseguirsi anche in via scindibile, in una o più tranches, entro due anni dalla data della deliberazione, ai sensi dell’art. 2443 del codice civile, anche con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell’art. 2441, commi 4 e 5, del codice civile; conseguente modifica dell’art. 5 dello statuto sociale; deliberazioni inerenti e conseguenti. 3. Modifica dell’articolo 11 dello statuto sociale; deliberazioni inerenti e conseguenti.”.Così come rappresentato dal socio, il punto 2 è da considerarsi alternativo rispetto all’unico punto già posto all’ordine del giorno dell’Assemblea dal Consiglio di amministrazione (“Attribuzione al Consiglio di amministrazione di una delega ad aumentare il capitale sociale per un importo massimo di 5 milioni di euro, comprensivo dell’eventuale sovrapprezzo, da eseguirsi anche in via scindibile, in una o più tranches, entro due anni dalla data della deliberazione, ai sensi dell’art. 2443 del codice civile, con riconoscimento del diritto di opzione ai sensi dell’art. 2441 del codice civile; conseguente modifica dell’art. 5 dello statuto sociale; deliberazioni inerenti e conseguenti”).Il Consiglio di amministrazione analizzerà la richiesta di integrazione dell’ordine del giorno dell’Assemblea Straordinaria del 18 novembre 2025 nella riunione dell’organo amministrativo già convocata per il giorno 9 ottobre 2025. LEGGI TUTTO

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    Giappone, partite correnti agosto in surplus a 3.776 miliardi di yen

    (Teleborsa) – Aumenta, come da attese, il surplus della bilancia delle partite correnti in Giappone. Secondo il Ministero delle Finanze giapponese (MOF), si è generato ad agosto 2025 un avanzo delle partite correnti di 3.776 miliardi di yen, rispetto all’attivo di 2.684 miliardi del mese precedente. Il dato è superiore alle attese degli analisti (3.540 miliardi di yen). La bilancia commerciale di beni e servizi chiude con un disavanzo di 84 miliardi di yen, contro il disavanzo di 885 miliardi di luglio, a fronte di un decremento delle esportazioni a 8.359,6 miliardi di yen (-0,4%) e un calo delle importazioni a 8.253,7 miliardi (-6%).(Foto: Photo by Alexander Smagin on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Nuova Zelanda, banca centrale taglia tassi di 50 punti base: più delle attese

    (Teleborsa) – La Reserve Bank of New Zealand, la banca centrale della Nuova Zelanda, ha abbassato di 50 punti base il tasso si riferimento, portandolo al 2,5%. Si tratta del livello più basso da luglio 2022 e una sorpresa per il mercato, che si aspettava un taglio più contenuto da 25 punti base.Il Comitato di politica monetaria rimane aperto a ulteriori riduzioni del tasso, se necessario, affinché l’inflazione si stabilizzi stabilmente vicino al target del 2% nel medio termine, si legge nello statement rilasciato al termine della riunione.L’inflazione annua misurata dall’indice dei prezzi al consumo si attesta attualmente intorno al limite superiore dell’intervallo obiettivo del Comitato, compreso tra l’1 e il 3%. Tuttavia, data la capacità produttiva inutilizzata nell’economia, si prevede che l’inflazione tornerà a circa il punto medio del 2% nella prima metà del 2026.L’attività economica fino alla metà del 2025 è stata debole. Ciò riflette in parte i vincoli interni all’offerta di beni e servizi in alcuni settori e l’impatto dell’incertezza della politica economica globale. I consumi delle famiglie sono in ripresa, in parte grazie ai tassi di interesse più bassi, e gli elevati prezzi delle materie prime continuano a sostenere il settore primario. I prezzi delle case sono stabili e gli investimenti residenziali e aziendali rimangono deboli.La crescita economica dei partner commerciali della Nuova Zelanda si sta dimostrando resiliente, in parte grazie ai forti investimenti in attività legate all’intelligenza artificiale, ma si prevede un rallentamento nel 2026.”Esistono rischi al rialzo e al ribasso per le prospettive di inflazione in Nuova Zelanda – afferma la banca centrale – Un comportamento cauto da parte di famiglie e imprese potrebbe rallentare la ripresa economica, riducendo la pressione inflazionistica a medio termine. In alternativa, un’inflazione più elevata a breve termine potrebbe rivelarsi più persistente”.(Foto: Kerin Gedge su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Banco Desio colloca bond da 300 milioni di euro. Richiesta per 6 volte l’offerta

    (Teleborsa) – Banco di Desio e della Brianza ha completato il collocamento dell’emissione inaugurale di un Senior Preferred Bond con scadenza a 5 anni e 3 mesi (gennaio 2031 e prima data di call nel gennaio 2030) per un ammontare complessivo di 300 milioni di euro. L’emissione, dedicata esclusivamente ad investitori istituzionali, è stata effettuata ai sensi del programma Euro Medium-Term Note da 3 miliardi quotato presso la Borsa di Dublino.L’operazione ha riscosso un notevole interesse da parte del mercato con una richiesta pari a circa 6 volte l’offerta. La domanda da parte degli investitori è, infatti, risultata molto sostenuta con oltre 150 ordini da parte di primari investitori istituzionali a livello globale che al termine del collocamento hanno permesso di raggiungere circa 1,8 miliardi di euro, si legge in una nota.A seguito del forte riscontro ricevuto, il livello inizialmente comunicato al mercato di 130-135 basis point sopra il tasso mid-swap è stato rivisto e fissato a 100 basis point e conseguentemente la cedola annuale è stata determinata pari al 3,25%.Il collocamento del bond, avvenuto per il 43% al di fuori dell’Italia, testimonia il consolidato apprezzamento di Banco di Desio a livello internazionale. L’allocazione finale ha visto la prevalenza di Banche e Private Bank (49%), Fund Manager (44%), Compagnie Assicurative e altre istituzioni (7%) con la seguente ripartizione geografica: Italia (57%), UK (22%), Germania (5%), Francia (4%), Iberia (3%), Repubblica Ceca (3%), Benelux (2%), Austria e Svizzera (1%), altri (3%).”Banco Desio ritorna sul mercato dopo diversi anni, a seguito dell’upgrade a investment grade da parte di Fitch e S&P, con un’emissione obbligazionaria di 300 milioni di euro a 5 anni che ha riscosso grande successo, registrando richieste pari a circa 6 volte l’offerta – ha dichiarato l’AD Alessandro Decio – Siamo particolarmente soddisfatti perché l’operazione ha visto un forte interesse, soprattutto da parte di investitori esteri, a conferma della fiducia nel nostro progetto e della crescente attrattività del sistema bancario italiano. Un segnale incoraggiante anche per i nostri clienti, in particolare PMI e famiglie”.Intesa Sanpaolo ha agito in qualità di Global Coordinator. I Joint Bookrunner sull’operazione sono stati Intesa Sanpaolo, BNP Paribas, Goldman Sachs, Mediobanca e NatWest. LEGGI TUTTO

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    Manovra, Giorgetti: “Ci sono spazi per taglio tasse e pace fiscale”

    (Teleborsa) – “Domani abbiamo un piccola runioncina. Naturalmente io mentalmente gli spazi li ho creati perché siamo al governo per rispondere a quelle che sono le proposte in campagna elettorale e per mantenerle. Chiaramente gli spazi per fare la riduzione delle tasse per il ceto medio e ci sono anche degli spazi per fare quella che viene chiamata pace fiscale, che molto spesso si dice ha un costo, ma è in realtà una rispalmatura del costo nel corso del tempo”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenuto a un evento elettorale della Lega in Toscana”Se diamo fiato e possibilità a coloro che sono sommersi oggi dalle cartelle esattoriali – ha proseguito Giorgetti – forse non uccidiamo l’impresa e l’attività economica e questa può continuare a sopravvivere e a contribuire all’economia. Penso che se prevale il buon senso, che sempre abbiamo messo in base a un principio di realtà, continuiamo nel cammino che abbiamo fatto in questi primi tre anni”, ha continuato Giorgetti. “Ricordo che la riduzione del cuneo fiscale per i redditi più bassi ha già messo sul piatto circa 20 mld, cosa di cui parlavano sempre gli altri e noi l’abbiamo concretamente fatto. Naturalmente se non ci fosse la guerra e le spese per la difesa… su cui forse sarebbe il caso di aprire un capitolo, perché è difficile in qualche modo capire e comprendere, io non lo ho capito e per me è difficile spiegare, perché l’Ue considera come spese ammissibili per derogare dal Patto di stabilità le spese per gli armamenti mentre non sono derogabili spese di tipo sociale”.”Nel momento in cui si fa uno sforzo di sistema è giusto che tutti facciano una parte di questo sforzo e chi ha la possibilità di farlo di più lo faccia di più – ha ribadito il ministro dell’Economia in merito a un possibile contributo straordinario dalle banche in vista della Manovra –, Mi sembra di dire una cosa abbastanza semplice e non creare scandalo per nessuno, però vedremo se questo elementare ragionamento farà strada. Credo che sicuramente ha fatto strada del sentimento comune perché se chiedete in giro a chiunque in questa sala, ma non so magari anche quelli che stanno fuori, diranno tutti la stessa cosa. Quindi non vogliamo perseguitare nessuno, ma chiedere a tutti di fare quello che possono fare e che si possono permettere di fare”.”Le banche – ha detto Giorgetti – devono tornare a fare le banche, ma molto semplicemente perché la banca nasce per prendere i risparmi, i depositi e prestarli all’economia vera, l’economia reale e nella misura in cui fa questa attività fa anche un’attività meritoria, utile, indispensabile per l’economia. Il problema è che oggi tante banche, non dico tutte, ma tante banche, fanno enormi profitti non facendo questo tipo di attività, ma semplicemente gestendo, tra virgolette, la ricchezza con l’attività quasi passiva, non attiva, non pro attiva per l’economia, applicando commissioni di cui la gente non ha neanche tanta contezza, e quindi facendo questo, qualcuno dice extra profitti, io dico mega profitti – per carità bravissimi loro – però a me come ministro dell’Economia interessa che le banche tornino a fare le banche. Oggi tra l’altro molti prestiti vengono erogati semplicemente se esiste la garanzia dello Stato, cioè lo Stato deve mettere la garanzia dell’80% del prezzo che viene dato, quindi allora capite bene che fare la banca non assumendosi i rischi e, diciamo quando c’è da prendere gli interessi attivi se li prendono loro, quando c’è la perdita se la deve prendere lo Stato. Anche per questo, che senza nessun tipo di polemica, ma dicendo cose di ragionevolezza, noi abbiamo posto il tema di un corretto rapporto tra lo Stato, le banche e il modo con cui anche loro contribuiscono alla cassa comune. Fanno parte di un sistema in cui talvolta beneficiano dei risultati del governo come il miglioramento del rating miglioramento che vuol dire che loro pagano meno gli interessi per i capitali che si procurano”. LEGGI TUTTO

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    Acciaio, Commissione Ue presenta piano contro sovraccapacità globale

    (Teleborsa) – Proteggere il settore siderurgico dell’Ue dall’impatto della sovraccapacità globale, stabilendo una quota ridotta nel volume di importazioni, oltre la quale si applicherà un dazio “proibitivo” del 50%. È la proposta legislativa per proteggere il settore siderurgico dell’Ue presentata oggi a Strasburgo dalla Commissione europea. Si tratta di “un passo fondamentale per garantire la sostenibilità a lungo termine di un settore strategicamente cruciale”, si legge in una nota dell’Esecutivo comunitario. La proposta prevede: 1) una limitazione dei volumi di importazione esenti da dazi a 18,3 milioni di tonnellate all’anno (una riduzione del 47% rispetto ai contingenti per l’acciaio del 2024, pari a 33 milioni di tonnellate); 2) il raddoppio del livello dei dazi, per le importazioni fuori quota, al 50% (rispetto al 25% previsto dalle attuali misure di salvaguardia, che dovevano scadere nel giugno 2026, e che saranno sostituita dalla nuova proposta); 3) il rafforzamento della tracciabilità dei mercati dell’acciaio, per impedire l’elusione dei nuovi dazi. Nella sua nota, la Commissione sottolinea che la proposta “risponde all’appello dei lavoratori dell’Ue, dell’industria, di diversi Stati membri, dei membri del Parlamento europeo e delle parti interessate a offrire una protezione forte e permanente all’industria siderurgica, al fine di salvaguardare i posti di lavoro nell’Unione e sostenere il settore nei suoi sforzi di decarbonizzazione”. Il commissario al Commercio internazionale, Maros Sefcovic, ha ricordato che “l’industria siderurgica dell’Ue è un pilastro dell’economia europea. La sua salute e la sua posizione a livello globale sono essenziali per garantire l’autonomia strategica, comprese le nostre capacità in molti settori, come la difesa e l’automotive. Tuttavia, – ha aggiunto – la sovraccapacità globale, causata da politiche e pratiche non di mercato, sta minacciando la competitività a lungo termine dell’acciaio europeo”. L’industria siderurgica dell’Ue è il terzo produttore di acciaio al mondo. Impiega direttamente circa 300mila persone e indirettamente circa 2,5 milioni di posti di lavoro, con siti di produzione di acciaio in oltre 20 Stati membri. Alla crescente sovraccapacità globale, all’aumento delle importazioni di acciaio e alla chiusura dei mercati dei paesi terzi (con nuovi dazi come quelli introdotti dagli Usa), si aggiungono – osserva la nota della Commissione – “le sfide interne che l’industria siderurgica dell’Ue deve affrontare, e in particolare un aumento delle misure restrittive degli scambi nei paesi terzi, elevati costi energetici e di produzione nell’Unione, e una minore domanda interna”. “In appena un decennio – ha rilevato Sefcovic –, la bilancia commerciale dell’acciaio dell’Ue si è deteriorata drasticamente, passando da un surplus di 11 milioni di tonnellate a un deficit di 10 milioni di tonnellate”. Inoltre, ha continuato, “la produzione di acciaio è in calo, con una perdita di 65 milioni di tonnellate dal 2007, di cui quasi la metà a partire dal 2018. La nostra produzione attuale si attesta a 126 milioni di tonnellate, ma l’utilizzo della capacità produttiva è solo del 67%, ben al di sotto del parametro di riferimento dell’80% di un’industria in salute, e al di sotto dei livelli di redditività”. In questo settore, nell’Ue, ha aggiunto ancora il commissario, “dal 2018 sono andati persi 30mila posti di lavoro”, mentre “nel frattempo, altre economie stanno espandendo rapidamente i loro settori siderurgici. Non si tratta più – ha puntualizzato Sefcovic – di un problema che riguarda solo un paese. La crisi globale della sovraccapacità produttiva – ha avvertito – sta raggiungendo livelli critici: si prevede che i 602 milioni di tonnellate (di sovraccapacità a livello mondiale, ndr) del 2024 saliranno a 721 milioni di tonnellate entro il 2027, pari a cinque volte la domanda annuale dell’Ue. Inoltre, i paesi terzi stanno chiudendo i loro mercati, aumentando i dazi (come hanno fatto recentemente gli Usa, ndr) e introducendo misure di salvaguardia, mentre il mercato dell’Ue rimane ampiamente aperto e sottoposto a un’intensa pressione da parte delle importazioni”. “Per questo motivo, la Commissione sta agendo con decisione”, e questa proposta di regolamento “dovrebbe contribuire a riequilibrare il mercato siderurgico dell’Ue”, con “un nuovo regime di importazioni, che sostituirà l’attuale regime di salvaguardia, che scade il 30 giugno 2026”, ha annunciato il commissario. Oltre a indicare la nuova quota per le importazioni a dazio zero e i nuovi dazi raddoppiati al 50% quando viene superata la quota, Sefcovic ha precisato che “saranno coperte le importazioni da tutti i paesi terzi, ad eccezione dei nostri partner dello Spazio economico europeo”, ovvero Norvegia, Islanda e Liechtenstein, e ha ricordato i requisiti di tracciabilità, per cui gli importatori avranno l’obbligo di “dichiarare dove l’acciaio è stato fuso e versato”. “Queste misure – ha sottolineato Sefcovic – sono compatibili con le disposizioni della Wto (l’Organizzazione mondiale del Commercio, ndr) e chiaramente consentite dalle norme vigenti. A differenza di altri, l’Ue – ha concluso il commissario – continua a essere aperta e interagirà in modo trasparente con i partner ai sensi dell’articolo XXVIII del Gatt, offrendo compensazioni”. Il Gatt è l’Accordo generale sulle tariffe e il commercio, il trattato internazionale firmato nel 1947. Dopo aver ricevuto il mandato dal Consiglio Ue, la Commissione interagirà con i partner commerciali interessati, mediante la procedura prevista dal Gatt, al fine di offrire loro assegnazioni specifiche di quote per paese nell’ambito di questa modifica dei dazi sull’acciaio. In questo quadro, precisa la nota della Commissione, “si terrà conto anche degli interessi di un paese candidato che si trova ad affrontare una situazione di sicurezza eccezionale e immediata, come l’Ucraina, senza compromettere l’efficacia della misura”. La presidente dell’Esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen rileva che “un settore siderurgico forte e decarbonizzato è fondamentale per la competitività, la sicurezza economica e l’autonomia strategica dell’Unione europea. La sovraccapacità globale – sottolinea von der Leyen – sta danneggiando la nostra industria. Dobbiamo agire ora: esorto il Consiglio Ue e il Parlamento a procedere rapidamente”, approvando la proposta di regolamento presentata oggi. “La Commissione continuerà a collaborare con l’industria per proteggere e creare posti di lavoro di qualità, e con gli Stati membri e i partner globali, anche a livello della Wto, per trovare soluzioni a lungo termine alle sfide comuni”, conclude von der Leyen. “La Commissione – conclude la nota – continuerà a guidare il lavoro internazionale per trovare soluzioni collettive per affrontare efficacemente le cause profonde della sovraccapacità globale, anche nel quadro del Forum globale sull’eccesso di capacità produttiva di acciaio”. Con la misura proposta, l’Esecutivo Ue “invita i paesi che condividono gli stessi principi a collaborare per proteggere le proprie economie dalla sovraccapacità globale, garantendo al contempo le catene di approvvigionamento e aumentando l’accesso reciproco al mercato”. La proposta di regolamento della Commissione sarà ora soggetta alla procedura legislativa ordinaria, con l’approvazione finale da parte del Parlamento europeo e del Consiglio Ue (a maggioranza qualificata). LEGGI TUTTO

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    Mercati Euronext, raccolta delle IPO segna -85% nei primi nove mesi

    (Teleborsa) – Il denaro raccolto da nuove quotazioni sui mercati azionari di Euronext (incluso l’over allotment) è stato pari a 23 milioni di euro a settembre 2025, in diminuzione rispetto ai 27 milioni di euro del mese precedente e in crescita rispetto ai 3 milioni di euro di settembre 2024. Le nuove quotazioni sono state 7, contro le 9 del mese precedente e le 4 di settembre 2024.Il denaro raccolto da nuove quotazioni sui mercati Euronext è stato invece pari a 556 milioni di euro nei primi nove mesi del 2025, in diminuzione dell’85% rispetto allo stesso periodo del 2024 (3.676 milioni di euro), secondo quanto si legge nei dati mensili pubblicati dal gruppo che gestisce le piazze di Amsterdam, Bruxelles, Dublino, Lisbona, Milano, Oslo e Parigi.Prendendo solo il dato delle SME (con capitalizzazione sotto 1 miliardo di euro), la raccolta è stata di 23 milioni di euro (-15% su mese e +653% su anno), con un totale da inizio anno pari a 561 milioni di euro (-21% rispetto ai primi otto mesi del 2024). LEGGI TUTTO