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    Wall Street debole in attesa di indicazioni da trimestrali retail e Jackson Hole

    (Teleborsa) – Seduta poco mossa a Wall Street, dopo i nuovi record raggiunti la settimana scorsa dai principali indici, con l’attenzione rivolta agli sviluppi geopolitici. Oggi, dopo l’incontro Trump-Putin in Alaska, il presidente ucraino Zelenskiy incontrerà il presidente degli Stati Uniti Trump alla Casa Bianca insieme a un gruppo di leader europei, tra cui la presidente della Commissione europea von der Leyen.In Alaska, i colloqui tra Trump e Putin si sono conclusi prima del previsto e non hanno portato a progressi immediati verso un cessate il fuoco. Steven Witkoff, inviato speciale di Trump in Medio Oriente, ha affermato che Putin ha accettato che gli Stati Uniti possano fornire garanzie di sicurezza all’Ucraina nell’ambito di un accordo, che tuttavia richiederebbe anche concessioni territoriali. Dopo gli incontri, Trump ha deciso di sospendere ulteriori sanzioni contro la Russia e “dazi secondari” sui paesi che acquistano energia russa, come India e Cina.Oltre che al fronte geopolitico, si guarderà nei prossimi giorni anche alle novità per la politica monetaria. Prima, mercoledì sera, ci sarà la pubblicazione dei verbali della riunione di luglio della Fed, mentre giovedì e venerdì si terrà il Simposio della Fed a Jackson Hole. L’attenzione principale dei mercati sarà rivolta al discorso del presidente Jerome Powell venerdì pomeriggio.Gli operatori scontano un taglio dei tassi da parte della Fed a settembre (-25 punti base), con il rallentamento dell’economia che traspare sempre più dai dati e l’impatto dei dazi sull’inflazione al momento contenuto.Sul fronte societario, gli investitori seguiranno attentamente le trimestrali di Walmart, Home Depot e Target per capire in che modo l’incertezza commerciale e le aspettative di inflazione hanno influenzato i consumatori statunitensi.Guardando ai principali indici, Wall Street riporta una variazione pari a +0,06% sul Dow Jones; sulla stessa linea, si muove intorno alla parità l’S&P-500, che continua la giornata a 6.451 punti. Pressoché invariato il Nasdaq 100 (+0,03%); sulla stessa linea, sui livelli della vigilia l’S&P 100 (+0,03%). LEGGI TUTTO

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    Eni, firmato accordo per l’ingresso di GIP nella holding dei progetti CCUS

    (Teleborsa) – Eni, colosso energetico italiano, ha sottoscritto un accordo con Global Infrastructure Partners (GIP), investitore globale leader nel settore delle infrastrutture che fa parte di BlackRock, avente ad oggetto la cessione di una partecipazione pari al 49,99% in Eni CCUS Holding, società leader globale nel settore della CCUS (Carbon Capture, Utilization and Storage). Eni CCUS Holding nasce con l’obiettivo di massimizzare il potenziale industriale e la valorizzazione dei progetti CCUS di Eni. La società opera, attraverso le proprie controllate, i progetti in UK di Liverpool Bay (un’iniziativa cardine del cluster industriale HyNet, con un quadro regolatorio e commerciale già definito ed un piano di finanziamento in essere) e Bacton, oltre al progetto L10-CCS in Olanda. La società ha, inoltre, il diritto di acquisire il 50% detenuto da Eni del progetto CCS Ravenna in Italia e potrà includere altri potenziali progetti in una più ampia piattaforma di iniziative CCUS nel medio-lungo termine.”La decisione di consolidare il nostro portafoglio globale CCUS in un’entità dedicata e l’ingresso di GIP come partner strategico rafforzeranno ulteriormente la nostra capacità di fornire soluzioni di decarbonizzazione su larga scala e tecnicamente avanzate – ha commentato l’AD di Eni, Claudio Descalzi – Lo sviluppo del nostro modello satellitare applicato alle nostre attività legate alla transizione energetica prosegue quindi con successo, confermando la loro notevole attrattiva in termini di potenziale di crescita e creazione di valore attraverso l’attrazione di capitali allineati, nonché la loro efficacia nella riduzione delle emissioni”.L’accordo raggiunto, che segue la trattativa esclusiva annunciata lo scorso maggio, prevede che Eni e GIP detengano il controllo congiunto della società. Il completamento dell’operazione è subordinato al rilascio delle autorizzazioni di legge. LEGGI TUTTO

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    Bayer, controllata Monsanto raggiunge accordi per risolvere casi sul PCB presso Sky Valley

    (Teleborsa) – Bayer, società tedesca e una delle principali multinazionali farmaceutiche a livello mondiale, ha comunicato che la sua controllata Monsanto ha raggiunto accordi di principio per risolvere tutti i casi dello Sky Valley Education Center, che rappresentano complessivamente oltre 200 ricorrenti, ad eccezione dei precedenti verdetti negativi ancora in appello. I casi dello Sky Valley Education Center riguardano denunce di lesioni dovute all’esposizione a policlorobifenili (PCB) presso il campus scolastico nello stato di Washington.I termini degli accordi di principio sono riservati e soggetti all’approvazione degli accordi transattivi definitivi da parte delle parti. Il costo degli accordi transattivi aggiuntivi è coperto dall’accantonamento per contenziosi sui PCB effettuato nel secondo trimestre, che copre anche l’accordo transattivo precedentemente annunciato per il caso Burke, nonché altri costi di contenzioso relativi ai PCB.L’azienda continua a perseguire una strategia su più fronti per contenere significativamente i rischi di questo contenzioso entro la fine del 2026. LEGGI TUTTO

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    Borsa elettrica, prezzo medio acquisto sale a 113,27 euro/MWh

    (Teleborsa) – Nella settimana dall’11 al 17 agosto 2025 il prezzo medio dell’energia elettrica è stato di 113,27 euro/MWh, in aumento del 4,9% rispetto alla settimana precedente. Lo comunica il Gestore dei Mercati Energetici (GME), che gestisce la borsa elettrica.I volumi di energia elettrica scambiati direttamente nella borsa del GME sono risultati pari a circa 4,25 milioni di MWh (-0,7%), con la liquidità all’81,4%.I prezzi medi di vendita si sono attestati tra 112,50 euro/MWh del Nord e 115,03 euro/MWh della Sicilia. LEGGI TUTTO

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    Regno Unito, esteso fino al 2027 il programma di incentivi per furgoni e camion elettrici

    (Teleborsa) – Il governo del Regno Unito ha deciso di estendere il programma di incentivi per le aziende per l’acquisto di furgoni e camion elettrici almeno fino al 2027. Lo schema di sussidi prevede un bonus fino a 2.500 sterline per i furgoni di piccole dimensioni, fino a 5.000 sterline per i furgoni di grandi dimensioni, fino a 16.000 sterline per i camion di piccole dimensioni e fino a 25.000 sterline per quelli di grandi dimensioni. Ad annunciarlo il ministro dei trasporti, Lilian Greenwood, che ha definito la proroga “un altro passo decisivo per accelerare la transizione della Gran Bretagna verso trasporti più puliti, sostenendo al contempo le industrie che mantengono in movimento la nostra economia, stimolando nuovi investimenti nei veicoli elettrici e aiutando le aziende a ridurre i costi e ad espandersi”. L’estensione rientra nel programma governativo da 650 milioni di sterline per la diffusione di veicoli elettrici nel Paese.A luglio il governo britannico aveva annunciato anche un investimento di 30 milioni di sterline annunciato per installare oltre 3.000 nuovi punti di ricarica presso i depositi in tutto il Regno Unito. LEGGI TUTTO

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    Estensione ammortizzatori sociali: i chiarimenti INPS

    (Teleborsa) – L’ Inps annuncia l’implementazione delle nuove disposizioni normative del decreto-legge 92/2025, convertito nella legge 1° agosto 2025, n. 113, un intervento strutturale fondamentale per rinforzare l’ occupazione e facilitare i processi di riconversione industriale. Si pone particolare attenzione ai settori più vulnerabili rispetto alle crisi economiche e climatiche.Tra le misure principali:Esonero contributi: le imprese nelle aree di crisi industriale complessa sono esonerate dal pagamento del contributo addizionale per la Cassa Integrazione Straordinaria (CIGS) per tutto il 2025, con uno stanziamento di 6,5 milioni di euro.Sostegno ai grandi gruppi: le realtà con almeno mille dipendenti potranno accedere alla CIGS fino al 31 dicembre 2027, consentendo riduzioni orarie anche fino al 100%. Le risorse disponibili ammontano a 30,7 milioni di euro per il 2025.Integrazione per cessioni aziendali: è previsto un intervento di integrazione salariale straordinaria per un massimo di sei mesi nel 2025, destinato a aziende con concrete prospettive di cessione e riassorbimento occupazionale, con un limite di spesa di 20 milioni di euro.Settore moda: questa filiera beneficia di una proroga di 12 settimane per l’integrazione salariale, utilizzabile dal 1° febbraio al 31 dicembre 2025, con possibilità di pagamento diretto da parte dell’INPS.Emergenze climatiche: accesso alla CIG per i settori edile, lapideo ed estrattivo, in caso di eventi atmosferici estremi nel periodo luglio-dicembre 2025, senza conteggio nei limiti di durata. LEGGI TUTTO

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    UE, numero di richiedenti asilo torna ad aumentare a maggio

    (Teleborsa) – A maggio 2025, 54.780 richiedenti asilo alla prima domanda (cittadini extra-UE) hanno presentato domanda di protezione internazionale nei paesi dell’UE, con un calo del 30% rispetto a maggio 2024 (77.945) e un aumento del 12% rispetto ad aprile 2025 (48.935). Lo rende noto l’Ufficio statistico dell’Unione europea (Eurostat). Si sono registrati inoltre 7.585 richiedenti successivi, con un aumento del 20% rispetto a maggio 2024 (6.300) e del 4% rispetto ad aprile 2025 (7.275).Dopo 3 mesi consecutivi di calo delle domande di asilo, a partire da febbraio 2025, il numero di richiedenti asilo per la prima volta e di richiedenti successivi è nuovamente aumentato a maggio 2025.A maggio 2025, i venezuelani sono rimasti il gruppo più numeroso di richiedenti asilo (8.085 richiedenti per la prima volta), seguiti da afghani (4.575), bengalesi (3.095) e siriani (2.935).Spagna (12.755), Italia (11.760), Francia (9.490) e Germania (8.330) hanno ricevuto il numero più elevato di richiedenti asilo per la prima volta, rappresentando poco più di tre quarti (77%) di tutti i richiedenti per la prima volta nell’UE.Il tasso totale di richiedenti asilo per la prima volta nell’UE a maggio 2025 era di 12,2 ogni centomila persone. Rispetto alla popolazione di ciascun paese dell’UE (al 1° gennaio 2025), i tassi più elevati di richiedenti asilo per la prima volta sono stati registrati in Grecia (30,3), davanti a Spagna (26,0), Cipro e Lussemburgo (25,8 ciascuno).A maggio 2025, un totale di 1.960 minori non accompagnati hanno presentato domanda di asilo per la prima volta nell’UE. I numeri più elevati provengono da Eritrea (410), Afghanistan (240) e Siria (215). Il paese dell’UE che ha ricevuto il maggior numero di domande di asilo da minori non accompagnati sono stati i Paesi Bassi (430), seguiti da Germania (355) e Spagna (280). LEGGI TUTTO

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    Fondo sovrano norvegese vende quote in 6 società legate a Cisgiordania e Gaza

    (Teleborsa) – Il fondo sovrano norvegese, il più grande al mondo per asset (quasi 1.700 miliardi di euro), ha deciso di escludere dal proprio portafoglio sei società legate alla Cisgiordania e a Gaza. È quanto emerge da una lettera in risposta al Ministero delle Finanze, che nei giorni scorsi aveva chiesto a Norges Bank di rivedere l’attuazione del mandato di gestione del Government Pension Fund Global in merito agli investimenti del fondo in società israeliane alla luce del peggioramento della situazione in Cisgiordania e a Gaza.Dalla lettera emerge che Norges Bank Investment Management (il ramo della banca centrale norvegese che gestisce il fondo) ha avviato nel 2024 revisioni specifiche delle società israeliane e che – nel 2024 e fino all’estate del 2025 – ha venduto le quote in 10 società israeliane di piccole dimensioni.La nuova revisione è stata avviata dopo indiscrezioni stampa secondo cui il fondo aveva acquisito una partecipazione in un gruppo israeliano di motori a reazione che fornisce servizi alle forze armate israeliane, tra cui la manutenzione di jet da combattimento. “La tanto discussa società Bet Shemesh Engines Holdings è stata valutata come società a rischio medio – si legge nella lettera odierna – Alla luce delle informazioni emerse, la società sarebbe stata valutata ad alto rischio. Con un portafoglio globale ampiamente investito, ci sarà sempre il rischio che le informazioni non vengano acquisite con sufficiente anticipo o che vengano formulate valutazioni che, a posteriori, avremmo formulato in modo diverso”.Viene anche spiegato che il 5 agosto Norges Bank Investment Management ha deciso di internalizzare la gestione di tutti gli investimenti azionari israeliani del fondo per semplificare la gestione di questo portafoglio. Norges Bank Investment Management ha inoltre venduto le 11 società in portafoglio che non sono incluse nell’indice di riferimento. Il Consiglio Etico non ha fornito raccomandazioni per escludere nessuna di queste 11 società. Per il momento, Norges Bank Investment Management non investirà in società israeliane al di fuori dell’indice di riferimento.Al 14 agosto 2025, il fondo aveva investito 19 miliardi di corone in 38 società quotate in Israele. Si tratta di una diminuzione rispettivamente di 4 miliardi di corone e 23 società rispetto al 30 giugno 2025. Il portafoglio è stato ridotto di 6 società minori dall’11 agosto. Alla fine del primo semestre, aveva investito 11 miliardi di corone in società israeliane in meno rispetto a quanto risulta dall’indice di riferimento. Alla fine del primo semestre, l’indice di riferimento comprendeva 56 società israeliane, corrispondenti a 34 miliardi di corone. Il fondo non ha investimenti in obbligazioni israeliane.L’8 agosto, il Consiglio Direttivo ha deciso di escludere sei società con attività collegate alla Cisgiordania e a Gaza, a seguito delle raccomandazioni del Consiglio Etico. Una volta completati i disinvestimenti, le partecipazioni azionarie israeliane del fondo saranno rappresentate da un numero inferiore di società e avranno un valore di mercato inferiore rispetto al 14 agosto.(Foto: Max van den Oetelaar on Unsplash) LEGGI TUTTO