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    Lagarde: con tassi al 2% BCE ha margini per eventuali imprevisti

    (Teleborsa) – I dazi commerciali degli Stati Uniti hanno aumentato i rischi di indebolimento della crescita economica, che tuttavia per una serie di fattori ora risultano più bilanciati rispetto ai mesi scorsi, nel frattempo sull’inflazione i rischi sono bivalenti”. Lo ha affermato la presidente della BCE, Christine Lagarde nel suo intervento ad una conferenza a Helsinki sottolineando che “in questa situazione di incertezza con tassi di interesse al 2% “la Banca centrale europea dispone di margini per rispondere se i rischi sull’inflazione dovessero cambiare o se dovessero emergere nuovi shock”.”La linea monetaria della Bce resta in una buona posizione”, ha ribadito. “Avendo tagliato i tassi di 100 punti base dal dicembre del 2024, tamponando l’impatto delle tensioni geopolitiche mentre abbiamo mantenuto la stabilità dei prezzi, la Bce non si trova di fronte il classico dilemma monetario tra stallo e inflazione in aumento. I rischi sull’inflazione – ha detto – sono piuttosto contenuti in entrambi le direzioni”. Quanto alla crescita economica “le analisi preliminari della Bce suggeriscono che i dazi potrebbero ridurre il potenziale di crescita se le imprese li percepissero come un persistente shock sulla fiducia e come un fattore che sposta gli investimenti fuori dall’area euro. Un potenziale di crescita più basso – ha rilevato – potrebbe far abbassare i tassi reali e ridurre la i margini” di intervento”Un aumento di solo il 2% nel commercio intra area euro sarebbe sufficiente a compensare la perdita di esportazioni verso gli Stati Uniti causata dai dagli accresciuti dazi commerciali”, ha detto Lagarde, citando le analisi dei tecnici dell’istituzione. Se i governi agiranno in maniera risoluta, potranno dare a imprese e famiglie ragioni per essere fiduciosi. Devono attuare le riforme delineate dai rapporti Draghi e Letta, come la semplificazione delle regole – ha detto – il completamento del mercato unico e la costruzione di un autentico mercato dei capitali europeo”. “L’Europa ha superato con successo le crisi passate. Ma non tutte le ricadute dell’attuale contesto commerciale sono ancora visibili. E nuovi shock potrebbero sopraggiungere più avanti”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Mondo TV, ricavi primo semestre a 1,2 milioni

    (Teleborsa) – Mondo TV archivia il primo semestre 2025 con ricavi pari a circa Euro 1,2 milioni in diminuzione rispetto ai 3,9 milioni dello stesso periodo del 2024.Il Risultato consolidato negativo pari a circa 0,7 milioni di Euro si confronta con il risultato positivo nel primo semestre 2024 pari a circa 0,1 milioni.Il risultato operativo dopo ammortamenti, svalutazioni ed accantonamenti risulta essere negativo per circa 0,6 milioni di Euro, rispetto ad un ebit positivo di circa euro 0,3 milioni nel primo semestre 2024.La posizione finanziaria netta passa da un indebitamento netto di circa 6,4 milioni di Euro al 31 dicembre 2024 ad un indebitamento netto di 5,3 milioni di Euro al 30 giugno 2025.Il Patrimonio netto del Gruppo torna positivo passando dal valore negativo di 0,2 milioni di Euro al 31 dicembre 2024 ai 0,5 milioni circa di Euro al 30 giugno 2025 per effetto principalmente della conversione di obbligazioni CLG. LEGGI TUTTO

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    Inflazione italiana stabile all’1,6%, ING: “Conseguenza naturale di economia stagnante ed euro forte”

    (Teleborsa) – “Con tutti i fattori trainanti destinati a rimanere sostanzialmente invariati, prevediamo che l’inflazione in Italia continuerà a muoversi all’interno di una fascia ristretta inferiore al 2% nel quarto trimestre e confermiamo la nostra previsione di un’inflazione media dell’1,7% per il 2025″. È quanto afferma Paolo Pizzoli, Senior Economist di ING, commentando i dati sull’inflazione italiana che – secondo i dati preliminari dell’Istat – è rimasta stabile all’1,6% a settembre.”L’accelerazione dei prezzi dei prodotti alimentari trasformati e dei beni energetici – spiega Pizzoli – ha compensato il rallentamento dei prezzi dei prodotti alimentari freschi, lasciando invariato il tasso di inflazione complessivo. L’indice armonizzato, che ha risentito dei saldi di fine estate, è salito leggermente all’1,8%. L’indice core, che esclude i prodotti alimentari freschi e l’energia, è rimasto stabile al 2,1% su base annua. Con il rallentamento dell’inflazione dei servizi e l’aumento dell’inflazione dei beni, il divario tra i due è leggermente diminuito all’1,9% (dal 2,1% di agosto)”.Per Pizzoli “la stabilità dell’inflazione sembra la conseguenza naturale di un’economia stagnante, di un euro relativamente forte e della scelta dell’UE di non ricorrere a dazi di ritorsione contro gli Stati Uniti. Poiché non prevediamo un’imminente accelerazione sostanziale dell’attività economica, questi fattori – prosegue l’analista di ING – sembrano destinati a rimanere in vigore, almeno nel breve termine. Inoltre, se si trovasse presto una soluzione al conflitto tra Israele e Gaza, il rischio di un aumento del prezzo del petrolio diminuirebbe ulteriormente. Nel frattempo, i prezzi del gas si sono stabilizzati intorno ai 31 euro/MWh e, con lo stoccaggio nazionale al 92% della sua capacità, i rischi di un aumento dei prezzi dell’elettricità dovuto a carenze di approvvigionamento sembrano bassi”.”Anche la crescita dei salari, potente motore dell’inflazione dei servizi, – conclude Pizzoli – si è raffreddata al 2,8% in luglio, nonostante il basso tasso di disoccupazione. Ciò sta rallentando il recupero del divario di potere d’acquisto, che si è notevolmente ampliato nel 2022 e nel 2023 e che deve ancora essere colmato. In un contesto che rimane incerto, sembra improbabile un’imminente accelerazione dei consumi privati che induca un’inflazione da eccesso di domanda. Anche le intenzioni di prezzo emerse dalle indagini sulle imprese segnalano un approccio prudente in materia di prezzi nei prossimi mesi, senza deviazioni rilevanti dalle attuali politiche in nessuna direzione”. LEGGI TUTTO

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    Mercati europei positivi, inclusa Piazza Affari

    (Teleborsa) – Finale rialzista per i listini azionari europei, con l’attenzione degli investitori concentrata soprattutto sulle rilevazioni del mercato del lavoro negli Stati Uniti, in uscita venerdì. Restando sul fronte macroeconomico, l’inflazione continua ad alzare la testa in Germania: la crescita dei prezzi al consumo è risalita al 2,4% a settembre dopo il 2,2% di agosto. Nel frattempo sui mercati USA si muove in territorio negativo l’S&P-500, che registra una flessione dello 0,21%. Gli investitori guardano anche alle evoluzioni riguardo all’interruzione dell’attività governativa federale negli USA (shutdown), che dovrà essere evitata con un accordo entro la mezzanotte di oggi. L’Euro / Dollaro USA mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1,173. L’Oro continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,09%. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) in calo (-1,07%) si attesta su 62,77 dollari per barile.Lieve miglioramento dello spread, che scende fino a +90 punti base, con un calo di 1 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,53%.Tra i mercati del Vecchio Continente si muove in modesto rialzo Francoforte, evidenziando un incremento dello 0,57%, bilancio positivo per Londra, che vanta un progresso dello 0,54%, e senza spunti Parigi, che non evidenzia significative variazioni sui prezzi. Seduta in lieve rialzo per Piazza Affari, con il FTSE MIB, che termina a 42.725 punti; sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share procede a piccoli passi, avanzando a 45.321 punti.Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, su di giri Azimut (+4,04%).A2A avanza del 2,16%.Si muove in territorio positivo Brunello Cucinelli, mostrando un incremento del 2,04%.Denaro su Italgas, che registra un rialzo dell’1,56%.Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Mediobanca, che ha chiuso a -6,86%.In rosso Saipem, che evidenzia un deciso ribasso del 3,57%.Spicca la prestazione negativa di Amplifon, che scende del 2,02%.Stellantis scende dell’1,56%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Acea (+3,22%), OVS (+2,95%), Ariston Holding (+2,14%) e Avio (+2,10%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Juventus, che ha chiuso a -2,29%.Calo deciso per Danieli, che segna un -2,25%.Sotto pressione Ferretti, con un forte ribasso del 2,11%.Soffre Piaggio, che evidenzia una perdita dell’1,81%.Tra le variabili macroeconomiche di maggior peso:Martedì 30/09/202501:50 Giappone: Vendite dettaglio, annuale (atteso 1%; preced. 0,4%)01:50 Giappone: Produzione industriale, mensile (atteso -0,7%; preced. -1,2%)03:45 Cina: PMI manifatturiero Caixin (atteso 50,3 punti; preced. 50,5 punti)08:00 Germania: Vendite dettaglio, annuale (preced. 2,9%)08:00 Germania: Vendite dettaglio, mensile (atteso 0,6%; preced. -0,5%). LEGGI TUTTO

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    Bankitalia: “Sale volume trading sui cambi in Italia”

    (Teleborsa) – In Italia, ad aprile 2025 il volume delle transazioni in cambi e in derivati OTC su valute è pari a circa 480 miliardi, un controvalore superiore rispetto a quello registrato nell’indagine precedente condotta nello stesso mese del 2022 (380 miliardi). Per i mesi di aprile del 2022 e del 2025, si osserva un aumento del volume delle negoziazioni in derivati su tassi d’interesse da 417 a 513 miliardi. È quanto emerge dall’indagine triennale sui mercati dei cambi e dei derivati OTC (Over-The-Counter) su valute e tassi di interesse condotta lo scorso aprile dalla Banca d’Italia. L’indagine, coordinata dalla Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI), è stata effettuata da 52 banche centrali e autorità monetarie nelle rispettive giurisdizioni e, nell’aggiornamento di oggi, si arricchisce dei risultati nazionali sul volume delle transazioni in cambi e in derivati OTC su valute e tassi di interesse, controvalutati in dollari USA.Nel mercato dei cambi e dei derivati su valute – evidenzia Bankitalia – il dollaro rimane la valuta di riferimento, con transazioni per un controvalore pari a 385 miliardi.Per quanto riguarda gli strumenti contrattuali, in Italia lo swap in valuta estera rimane lo strumento più diffuso sul mercato dei cambi e dei derivati su valute (289 miliardi). Con riferimento ai derivati sui tassi di interesse, i forward rate agreements continuano ad essere gli strumenti più utilizzati per un controvalore di 173 miliardi; al contempo si osserva un significativo aumento della contrattazione in overnight indexed swaps che si attesta su un controvalore di 166 miliardi (109 miliardi ad aprile 2022).I risultati per tipologia di controparte evidenziano che la maggior parte delle transazioni sono effettuate con banche non residenti (per un controvalore pari a circa 315 e 202 miliardi, rispettivamente, nel mercato dei cambi e derivati su valute e in quello dei derivati su tassi di interesse). Infine, le negoziazioni con altre istituzioni finanziarie ad aprile 2025 registrano un controvalore di 397 miliardi, in aumento rispetto ai 106 miliardi rilevati nello stesso mese del 2022. LEGGI TUTTO

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    Ferrari rinnova partnership con Ceva Logistics

    (Teleborsa) – Ferrari ha rinnovato la partnership pluriennale con Ceva Logistics, leader mondiale nella logistica conto terzi.In base ai termini dell’accordo, spiega una nota, firmato oggi ed effettivo dal 1° gennaio 2026, Ceva Logistics continuerà a supportare le attività racing e logistiche di Ferrari. LEGGI TUTTO

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    USA, offerte di posti di lavoro in aumento ad agosto

    (Teleborsa) – Aumenta più delle attese il numero di offerte di posti lavoro negli USA. È quanto rilevato dal Report JOLTS dell’U.S. Bureau of Labor Statistics americano.Ad agosto, le posizioni aperte sono salite a 7,227 milioni dai 7,208 milioni di fine luglio (dato rivisto da un preliminare di 7,181). Il dato si è rivelato superiore alle attese degli analisti che prevedevano 7,190 milioni. LEGGI TUTTO

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    Vacanze: nemmeno un giorno per 3 famiglie su 10. Per gli altri si sono ridotte

    (Teleborsa) – Nel 2024 erano il 27%, mentre quest’anno sono il 31% le famiglie che non si sono concesse nemmeno un giorno di vacanza durante l’estate. Il quadro delineato dall’Osservatorio mensile Findomestic di settembre evidenzia come il 28% di quanti sono andati in vacanza le abbia ridotte a qualche weekend lungo o a pochi giorni mentre il 67% ha percepito costi in aumento soprattutto per ristoranti, bar e spiagge. Le famiglie che si sono concesse solo pochi giorni di svago erano il 20% nel 2024 e sono aumentate di 8 punti percentuali quest’anno. La durata più breve delle vacanze ha contribuito a far abbassare anche la spesa media: nell’estate 2024 una famiglia di tre persone spendeva mediamente 2.017 euro, nel 2025 siamo scesi a 1.847 euro. Le famiglie da 4 o più persone hanno speso oltre 300€ in meno nell’ultimo anno: da 2.315 del 2024 a 2.007 euro del 2025. Se l’esborso è stato inferiore rispetto al 2024 è anche grazie all’oculatezza dei vacanzieri: gran parte delle famiglie (63%) dichiara di aver speso quanto pianificato prima delle vacanze, il 14% addirittura meno anche per i rincari percepiti specialmente per ristoranti e bar (69% di quanti sono andati in vacanza) ma anche per spiagge (61% dal 41% del 2024) e alberghi (60%).”La stagione estiva 2025 – ha commentato Claudio Bardazzi, responsabile Osservatorio Findomestic – restituisce un quadro in chiaroscuro: da una parte sono aumentate le famiglie che non sono partite, le vacanze sono state più brevi e più al risparmio; dall’altra si sono attenuate le preoccupazioni ed è cresciuto l’ottimismo per il futuro favorendo un aumento importante delle intenzioni d’acquisto. Sembra che l’estate restituisca ai consumatori la voglia di investire in beni durevoli, anche se l’investimento dovrà, poi, fare i conti con le condizioni del mercato e dei budget familiari. Si tratta, comunque, di un buon viatico per aprire la stagione autunnale degli acquisti che avrà il suo culmine con il Black Friday ed il Natale”. Il miglioramento del clima di fiducia spinge ancora le intenzioni d’acquisto che crescono mediamente del 6% nell’ultimo mese, toccando il livello più alto degli ultimi due anni. L’Osservatorio Findomestic evidenzia gli aumenti più significativi per gli elettrodomestici piccoli (+6,5 punti percentuali rispetto ad agosto, il 45% degli intervistati dichiara di essere propenso ad acquistarne uno) e grandi elettrodomestici (+3,8 p.p.) che raggiungono i livelli più elevati da oltre un anno. Crescita sensibile anche per il settore della telefonia con 4,7 punti percentuali in più rispetto al mese precedente: il 37% del campione (il dato più elevato dell’ultimo anno) sta pensando di comprare un nuovo smartphone nei prossimi 3 mesi. Circa 3 italiani su 10 hanno intenzione di acquistare entro dicembre attrezzature per il fai da te e sportive (+1,2 p.p.), TV (+3 punti percentuali su agosto e livello massimo da un anno a oggi), e mobili (+1,5 punti). Il ritorno a scuola e in ufficio sostiene la propensione a dotarsi di nuovi pc (+3,2 p.p.) e tablet (+2,4) anch’essi ai massimi da 12 mesi, mentre il 15% del campione indica la ristrutturazione di casa (+0,7 p.p.) o l’acquisto di nuovi infissi (-0,3 p.p.) come un obiettivo del prossimo periodo. Passando all’auto: il 17% afferma che vorrebbe comprarne una nuova a breve termine (+2 p.p. rispetto ad agosto 2024) e il 16% una usata (+1,8 p.p.) toccando così il picco più alto dell’ultimo anno. Meno di un italiano su 10 intende acquistare e-bike, attrezzature di isolamento termico, impianti fotovoltaici, pompe di calore, caldaie a condensazione, monopattini e motoveicoli. “Nonostante la riduzione del numero di vacanzieri registrata questa estate, viaggi e vacanze – ha aggiunto Bardazzi – continuano ad essere nei pensieri di oltre la metà degli italiani: oggi il 51% degli intervistati dall’Osservatorio Findomestic dichiara di volerne acquistare uno nei prossimi mesi. Essendosi concluse da poco le vacanze estive si registra un calo comprensibile di 8 punti rispetto al mese precedente ma il livello di settembre 2025 è di oltre 2 punti superiore a quello dello stesso mese del 2024”. LEGGI TUTTO