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    Generali, maggioranza board appoggia nuovo mandato CEO Donnet

    (Teleborsa) – “I consiglieri non esecutivi di Assicurazioni Generali hanno preso atto della disponibilità del Group CEO, Philippe Donnet, a ricoprire la carica di Amministratore Delegato per un terzo mandato. Alla luce di ciò, i consiglieri non esecutivi a maggioranza hanno espresso apprezzamento per il lavoro svolto e i risultati conseguiti da Philippe Donnet, accogliendo favorevolmente tale disponibilità in vista, nel caso in cui il Consiglio uscente proceda alla presentazione di una lista per il rinnovo del Consiglio, di una sua inclusione nella citata lista con il ruolo di Amministratore Delegato anche per il prossimo mandato”. Recita così il comunicato che il Leone di Trieste ha diffuso ieri sera al termine della lunga riunione consultiva dei 12 membri non esecutivi del CdA, in cui però – come previsto – è arrivata la frattura tra una parte del board e i consiglieri espressione di Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio.Dopo i recenti acquisti di quote da parte della coppia di imprenditori, Caltagirone e Del Vecchio hanno stipulato un Patto di consultazione in Generali in vista dell’assemblea della primavera 2022 (quando i soci saranno chiamati ad approvare il bilancio 2021 ed il rinnovo del consiglio), anche se già il CdA convocato per il 27 settembre dovrà decidere se andare avanti con la lista del management. Visto il voto di ieri sera, è prevedibile che finisca 9 a 4, dato che anche Donnet potrà votare per attivare la riforma della governance di Trieste.Secondo indiscrezioni, nella riunione informale di ieri 8 membri del CdA avrebbero votato a favore della lista del consiglio e a sostegno della ricandidatura dell’attuale amministratore delegato Philippe Donnet per un terzo mandato, quindi i consiglieri espressione della lista di Mediobanca e i due esponenti di Assogestioni. I quattro amministratori del Leone vicini al vice presidente Francesco Gaetano Caltagirone (Paolo Di Benedetto e Sabrina Pucci, che si è astenuta) e a Leonardo Del Vecchio (Romolo Bardin) non hanno invece votato a favore.Resta da vedere se ora Caltagirone (che ha il 6% di Generali e il 2,88% di Mediobanca, con opzioni per salire al 5%) e Del Vecchio (socio al 5% del Leone e al 19% di Piazzetta Cuccia) decideranno di presentare anch’essi una propria lista, che si aggiungerà alla prima e a quella dei fondi. LEGGI TUTTO

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    Generali, Del Vecchio sale al 5% con ultimi acquisti

    (Teleborsa) – Continuano i cambiamenti nell’azionariato di Generali, con Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio che ritoccano quasi quotidianamente le loro quote da alcuni giorni a questa parte. Come emerge da un internal dealing, Del Vecchio ha superato il 5%. Nella giornata del 9 settembre, tramite la società Delfin, ha messo infatti le mani su circa 1,089 milioni di azioni, pari allo 0,07% del capitale della compagnia assicurativa triestina.Dopo le ultime operazioni, Mediobanca resta la prima azionista con il 12,93%. Alle sue spalle ci sono Francesco Gaetano Caltagirone con il 6%, Leonardo Del Vecchio con il 5% e la famiglia Benetton con il 3,97%. LEGGI TUTTO

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    Generali, Caltagirone e Del Vecchio arrotondano ancora le loro quote

    (Teleborsa) – Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio, rispettivamente secondo e terzo azionista di Generali, continuano ad acquistare azioni della compagnia assicurativa triestina, aumentando le loro quote in vista della partita sulla futura governance del Leone di Trieste.L’imprenditore romano ha acquistato 200 mila azioni nella giornata del 9 settembre, pari a poco più dello 0,01% del capitale, ritoccando quindi di poco la sua quota del 6%. È quanto emerge da un internal dealing, il quale mostra che le operazioni sono state portate a termine con la società Fincal SpA. Il fondatore di Luxottica ha invece messo le mani su poco più di 260 mila nuove azioni, pari a circa lo 0,02% del capitale, salendo al 4,94% di Generali. Gli acquisti sono stati fatti l’8 settembre tramite la società Delfin.Dopo le ultime operazioni, Mediobanca resta la prima azionista con il 12,93%. Alle sue spalle ci sono Francesco Gaetano Caltagirone con il 6%, Leonardo Del Vecchio con il 4,94% e la famiglia Benetton con il 3,97%.I movimenti sono interessanti anche in vista dei prossimi importanti appuntamenti per il rinnovo della cariche di Generali. Prossimamente si riunirà un Comitato nomine per discutere in via preliminare la questione (secondo quanto risulta a Repubblica già il 14 settembre). Del comitato nomine fanno parte, tra gli altri, Clemente Rebecchini (Mediobanca), Francesco Gaetano Caltagirone e Romolo Bardin, rappresentante di Del Vecchio. Per il 27 settembre è invece convocato il consiglio di amministrazione che dovrà decidere se attivare o meno la procedura della lista del CdA per il rinnovo dell’attuale management. LEGGI TUTTO

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    Generali, Caltagirone sale al 5,93% con ultimi acquisti

    (Teleborsa) – Nelle sedute del 3 e 6 settembre, Francesco Gaetano Caltagirone ha acquistato oltre 2,1 milioni di azioni Generali, pari a circa lo 0,13% del capitale della compagnia assicurativa triestina. L’imprenditore romano sale così al 5,93% circa di Generali. È quanto emerge da alcuni internal dealing, i quali mostrano che le operazioni sono state portate a termine con le società Finanziaria Italia 2005 e Fincal.Con le ultime operazioni, Caltagirone consolida la propria posizione di secondo azionista di Generali, secondo solo a Mediobanca che ha il 12,93%. Alle sue spalle ci sono Leonardo Del Vecchio (4,82%) e la famiglia Benetton (3,97%). LEGGI TUTTO

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    Assicurazioni, IVASS mette in guardia da polizze false e segnala 10 siti irregolari

    (Teleborsa) – L’IVASS, organo di vigilanza del settore assicurativo, mette in guardia i consumatori dal sottoscrivere polizze false e segnala 10 siti irregolari, che operano senza autorizzazione, emettendo documenti assicurativi privi di valore legale. I 10 siti internet irregolari sono: www.agenziareina.com; www.castelli-broker.com; www.aiello-assicurazioni.it; www.coluccibroker.com; www. Assicurazionichiesa.com; www.polizza-migliore.it; www.assicurala-point.com; www.scontopolizza.org; www.brandi-assicurazioni.com; www.ti-assicuriamo.com. Le polizze ricevute dai clienti sono false – avverte l’IVASS – ed i relativi veicoli non sono assicurati. L’Autgority raccomanda anche di adottare le opportune cautele nella valutazione di offerte assicurative via internet o telefono (anche via WhatsApp), soprattutto se relative a polizze di durata temporanea. In particolare, consiglia ai consumatori di controllare, prima del pagamento del premio, che i preventivi e i contratti siano riferibili a imprese e intermediari regolarmente autorizzati ed iscritti negli elenchi delle imprese italiane ed estere ammesse ad operare in Italia.Infine, l’IVASS sottolinea che i pagamenti dei premi effettuati a favore di carte di credito ricaricabili o prepagate sono irregolari e che sono irregolari anche i pagamenti effettuati a favore di persone o società non iscritte negli appositi elenchi.(Foto: ElisaRiva / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Zurich Italia, Giovanni Giuliani nominato Ad

    (Teleborsa) – Zurich Insurance Group ha nominato Giovanni Giuliani Amministratore Delegato di Zurich Italia. Giuliani, attualmente Head of Group Strategy, Innovation and Business Development, subentrerà ad Alessandro Castellano, che rimarrà alla presidenza del ramo di business vita in Italia.La nomina, soggetta ad approvazione regolamentare, avrà decorrenza dal 1° gennaio 2022, dopo un periodo di transizione che inizierà sin da subito. Entrambi riporteranno ad Alison Martin, Chief Executive Officer EMEA & Bank Distribution.”Questi cambiamenti organizzativi rappresentano un ulteriore passo in avanti per raggiungere i nostri obiettivi strategici e accelerano la nostra transizione verso la Zurich del futuro”, ha affermato Alison Martin. “Giuliani ha svolto un ruolo chiave nella definizione della strategia del Gruppo Zurich e nel supervisionare la sua implementazione, collaborando con i nostri mercati. La sua visione strategica, la sua profonda conoscenza del mercato italiano e la sua vasta esperienza lo rendono la persona ideale per proseguire il forte sviluppo delle nostre attività in Italia, per noi fondamentale.”Alison Martin ha aggiunto: “Alessandro Castellano è stato determinante nel mettere i nostri clienti al centro delle attività in Italia negli ultimi anni e nel migliorare le nostre capacità di distribuzione. Recentemente ha guidato l’acquisizione della rete di consulenti finanziari di Deutsche Bank, fornendo un’opportunità unica per accelerare la crescita del nostro business in Italia. Voglio ringraziarlo per la sua guida di Zurich Italia e non vedo l’ora di continuare a lavorare a stretto contatto con lui come membro del Leadership team di Zurich. Grazie al talento e alle qualità delle persone di Zurich siamo riusciti a realizzare questi importanti cambiamenti dall’interno della nostra organizzazione”. LEGGI TUTTO

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    Aviva restituirà 4 miliardi di sterline ad azionisti. Utile semestrale sotto attese

    (Teleborsa) – La compagnia assicurativa britannica Aviva ha registrato un utile operativo da operazioni continue in aumento del 17% a 725 milioni di sterline nel primo semestre del 2021, sotto il consensus di 781 milioni di sterline fornito dalla stessa società. Nella nota sui conti viene sottolineato che la società ha messo a segno le migliori vendite semestrali in un decennio nell’assicurazione generale e flussi record in risparmi e pensioni.”Abbiamo fatto buoni progressi su tutti i fronti nei 12 mesi da quando abbiamo lanciato la nostra strategia – ha commentato la CEO Amanda Blanc – Stiamo mantenendo il nostro impegno per restituire un sostanziale capitale ai nostri azionisti. Abbiamo intenzione di restituire almeno 4 miliardi di sterline agli investitori entro la fine della prima metà del 20221, a partire da un riacquisto di azioni fino a 750 milioni di sterline.La società assicurativa, le cui attività principali sono in Gran Bretagna, Canada e Irlanda ha detto di essere sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di riduzione dei costi controllabili di 300 milioni di sterline nel 2022, inclusi gli oltre 225 milioni di sterline di risparmi cumulati entro la fine del 2021. LEGGI TUTTO

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    Cattolica, Procura Verona indaga su possibili danni a patrimonio e soci

    (Teleborsa) – Nonostante l’archiviazione – arrivata a maggio – dell’indagine per il reato di illecita influenza sulle assemblee di Cattolica 2019 – 2020, la Procura di Verona indaga ancora sulla vecchia gestione della compagnia assicurativa. La Consob, a valle dell’ispezione del 2020, ha segnato “tutta una serie di altre operazioni apparentemente irregolari o che comunque richiedono uno scandaglio di merito su cui è stato aperto” un modello 45 per “atti non costituenti notizia di reato e che saranno approfondite” allo scopo di verificare se hanno avuto effetti “lesivi” del “patrimonio della società” e abbiano provocato “danni per i soci”. È quanto ha detto all’ANSA il procuratore capo di Verona, Angela Barbaglio.”Tutta la relazione della Consob”, depositata presso la Procura in seguito all’ispezione del 2020, “ha costituito oggetto di una separata iscrizione e lì andremo meglio a vedere ma di questo non posso dire nulla”. Alla domanda se ci siano o meno indagati, ha risposto: “No, l’iscrizione è ad atti non costituenti notizia di reato per il momento perché si tratta di valutare con un certo approfondimento queste particolari operazioni e spese di un certo tipo che sono state segnalate dalla Consob, che effetti hanno avuto e se lesivi di interessi patrimoniali o di soci e individuarne poi gli autori”. “Se poi è stato forzoso un aumento di capitale di quelle dimensioni e il passaggio di Cattolica a società di capitale forse nella gestione del patrimonio qualcosa di non perfettamente coerente può esserci stato”, osserva il capo della Procura. “Forse dalla floridezza passata, notoria, di Cattolica qualche cosa di negativo era intervenuto. Perché questo è intervenuto? A che cosa è addebitabile? C’è in questo la responsabilità di qualcuno?”, si chiede Barbaglio, che intende verificare “se ci sono stati danni per i soci” nelle vicende che hanno costretto “una società territoriale, locale, florida a cambiare completamente faccia” e “mettersi sostanzialmente nelle mani di Generali”. Consob ha depositato a Verona due relazioni, nelle quali sono state segnalate una serie di anomalie al funzionamento della governance, nelle modalità del ritiro delle deleghe all’ex CEO Minali, nello svolgimento dell’assemblea del 2019 e nella raccolta delle deleghe di voto e negli investimenti della compagnia. Nelle relazioni “sono stati toccati diversi punti su investimenti, scelte di governance e di spese sostenute che sono oggetto di un distinto è autonomo accertamento”, conclude Barbaglio.Siccome l’archiviazione da parte della Procura di Verona dell’inchiesta sull’illecita influenza sull’assemblea di Cattolica “è stata messa in risalto come una patente di regolarità dell’assemblea, anche limitandosi a considerare quel profilo ci tengo a sottolineare che l’archiviazione è intervenuta pur permanendo elementi di sospetto”, puntualizza Barbaglio all’ANSA, spiegando come il tentativo di accertare condizionamenti sull’assemblea sarebbe stato “improbo e sostanzialmente inutile”. Se da un lato “è stato impossibile attraverso la pur laboriosa consulenza informatica esperita individuare e ricostruire gli eventuali meccanismi artificiosi di voto a livello informatico”, dall’altro “non sarebbe stato possibile scandagliare in maniera adeguata” gli eventuali comportamenti volti a condizionare l’esito delle assemblee del 2019 e del 2020 “e quindi non valeva la pena fare lotte di Don Chisciotte contro i mulini a vento”.Tra gli “elementi di sospetto” sulla regolarità dell’assemblea dello scorso luglio che ha deciso la trasformazione in SpA di Cattolica, Barbaglio indica le “deleghe a pacchetto” arrivate al rappresentante unico Computershare, alcune delle quali “addirittura con la stessa grafia ed altre con delle sottoscrizioni di delega difformi dalle sottoscrizioni dei documenti d’identità del delegato che venivano allegati”. O l’osservanza puntuale, da parte di Computershare, del “dovere di riservatezza” sull’andamento del voto a cui il rappresentante designato è tenuto prima dell’assemblea. Nonostante le “perplessità” e i “sospetti” sulle deleghe “un accertamento” sulla ricostruzione la regolarità della formazione del consenso assembleare sarebbe stato “improbo e sostanzialmente inutile” per cui si è deciso di procedere con la richiesta di archiviazione. “Si sarebbero dovute individuare le singole persone, sentire un’infinità di persone in ogni parte d’Italia perché i soci erano moltissimi e con scarsissime possibilità di risultato” perché anche nel caso di condizionamenti da parte della governance che faceva riferimento al presidente Paolo Bedoni “non sarebbero di certo venuti a testimoniare dicendo: “Mi hanno costretto, mi hanno indotto, mi hanno suggerito”. LEGGI TUTTO