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    Popolare di Sondrio, Morgan Stanley riduce quota al 2,559%

    (Teleborsa) – Morgan Stanley ha una quota pari al 2,559% in Banca Popolare di Sondrio. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 7 luglio 2025. In precedenza, al 30 giugno 2025, la partecipazione era del 3,141%. LEGGI TUTTO

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    Fineco, Schroders riduce la partecipazione al 4,726%

    (Teleborsa) – Schroders, società britannica di gestione del risparmio, ha una partecipazione del 4,726% in Fineco. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 7 luglio 2025. In precedenza, al 17 marzo 2023, la quota era al 5,058%. LEGGI TUTTO

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    Nagel (Mediobanca): transazione MPS ha molte anomalie, azionisti avevano già un piano

    (Teleborsa) – La transazione proposta da Banca Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca “non è standard per un alto numero di anomalie”. Lo ha affermato Alberto Nagel, CEO di Mediobanca, nella conference call che ha seguito l’approvazione del comunicato dell’emittente sull’OPS della banca senese, che è partita oggi.La prima anomalia, ha evidenziato, “è il modo in cui l’ultima tranche di MPS è stata venduta e la presenza dei nostri due maggiori azionisti in MPS, che sono entrati simultaneamente in MPS nel novembre scorso, che ci porta a credere che c’era un piano quando sono entrati, perché altrimenti non c’era motivo di investire centinaia di milioni di euro in un momento in cui erano molto esposti a titoli finanziari italiani. Questo è confermato dal fatto che hanno incrementato le loro quote immediatamente, con l’entrata nel CdA, e poi MPS ha annunciato l’operazione. Non è credibile quello che dice il CEO di MPS dice: questa transazione è stata preparata da tutti”.Nagel ha ricordato che la transazione non è amichevole e che è diversa dalle altre transazioni ostili che pur si vedono sul mercato: “Avere gli stessi azionisti da una parte e dall’altra, l’assenza di premio e la circostanza che l’offerente è più piccolo della target generano punti interrogativi sulle intenzione degli azionisti nel perseguire questa transazione, invece di avere una Mediobanca standalone o una Mediobanca con l’operazione Banca Generali”.Il CEO di Mediobanca ha inoltre citato gli insoliti movimenti nel capitale da parte dei grandi azionisti e di alcuni fondi pensione italiani. Nonostante la transazione su Banca Generali fosse stata apprezzata da broker e proxy advisor, “non aveva un supporto forte per ragioni che non erano chiare e quindi abbiamo deciso di posporre l’assemblea per rassicurare gli azionisti”.Nagel ha citato come anomalia anche “il ruolo del governo. Ha venduto blocchi a certi azionisti, ma sta tenendo il controllo de facto del board di MPS, con circa il 50% dei membri che fanno a esso riferimento inclusi presidente e CEO, e allo stesso tempo sta utilizzando il Golden power nel consolidamento bancario, imponendo divieti o strette raccomandazioni ad alcuni dei consolidatori. Questa situazione ha fatto sì che alcuni attori abbiamo scelto – direttamente o indirettamente – di appoggiare o meno la transazione, anche perchè altri azionisti di Mediobanca hanno altri interessi in Italia che sono stati toccati da questa situazione”.Il banchiere ha sottolineato che gli investitori istituzionali e di lungo termine “sono preoccupati dalla transazione e alcuni hanno abbassato le loro quote nella banca. Poi ovviamente ce ne sono altri che hanno differenti visioni o interessi, come quelli che sono interessati al merger arbitrage e che non rimarranno nell’entità dopo l’operazione. Il feedback da investitori istituzionali e di lungo termine non è comunque positivo”. LEGGI TUTTO

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    Nagel (Mediobanca): MPS ha storia travagliata, distruggerebbe valore con dis-sinergie

    (Teleborsa) – “Siccome l’offerta di Banca Monte dei Paschi di Siena è in azioni, dobbiamo guardare alle principali aree di rischio della banca, e l’ultima parte della sua storia è stata problematica”. Lo ha affermato Alberto Nagel, CEO di Mediobanca, nella conference call che ha seguito l’approvazione del comunicato dell’emittente sull’OPS della banca senese, che è partita oggi.Quello di MPS è “una storia travagliata”, ha detto Nagel, sottolineando che ci sono stati “aumenti di capitale di circa 25 miliardi di euro negli ultimi 20 anni, con un quota di mercato erosa di circa 1/3 nell’ultimo decennio sia su prestiti che su depositi, e un modello di business diluito”. Inoltre, “le recenti performance sono state guidate dal margine di interesse (2x negli ultimi 3 anni, trainato dagli elevati tassi di interesse) e dai benefici fiscali”, mentre “rimangono rischi significativi, tra cui la qualità degli attivi, la bassa densità di RWA e la vulnerabilità ai rischi macro e legali (a circa il 35% del CET1).In merito al modello di business, Nagel ha detto che si tratta di “una banca commerciale di medie dimensioni indifferenziata con basso potenziale di crescita che diluisce il marchio, la reputazione e il franchising di Mediobanca, senza portare a nessun miglioramento nell’offerta ai clienti Mediobanca”. Inoltre, “l’entità combinata distrugge valore attraverso dis-sinergie: impatto negativo di circa 460 milioni di euro (fino a 665 milioni di euro in caso di mancata fusione)” e “non c’è alcun beneficio sulle DTA con un’accettazione inferiore al 50% – e sappiamo che la soglia minima è stata posta al 35% – mentre c’è un deficit MREL in caso di mancata fusione”.Nagel ha sottolineato che la governance sarebbe “piuttosto complessa, attraverso una struttura piramidale con gli stessi azionisti che hanno una presenza significativa in tre istituti finanziari sistemici”. “Una cosa ancora più importante è che il corrispettivo è inadeguato dal punto di vista finanziario – ha evidenziato – Con una diluizione superiore al 10% degli utili ricorrenti e lo stesso impatto anche sul dividendo per azione”. Al rapporto di cambio proposto (2,533x), gli azionisti di Mediobanca “sarebbero esposti a oltre il 60% dei rischi e delle disinergie derivanti dalla combinazione (ipotizzando un’accettazione del 100%)”, ha detto Nagel, ribadendo che “l’offerta non è attraente e il corrispettivo è finanziariamente inadeguato”. LEGGI TUTTO

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    Unicredit: uso illegittimo del Golden Power, campagne aggressive e spesso fuorvianti

    (Teleborsa) – UniCredit “valuta positivamente la decisione del TAR in accoglimento del proprio ricorso”. Questa “è una prova inequivocabile che il modo in cui il Golden Power è stato utilizzato è illegittimo, tanto da richiedere l’emissione di un nuovo decreto, poiché quello adottato il 18 aprile è stato annullato dalla Corte”. E’ quanto riferisce una nota di Unicredit in merito all’offerta pubblica di scambio sulla totalità delle azioni ordinarie di Banco BPM. “Alla luce delle varie dichiarazioni e interpretazioni, in alcuni casi fuorvianti, diffuse in relazione alla sentenza del TAR”, UniCredit “ritiene necessario e responsabile fornire chiarimenti inequivocabili a tali osservazioni, presentando i fatti così come delineati nella sentenza stessa”. La stessa sentenza, peraltro, “di per sé dimostra la fondatezza dei rilievi di UniCredit in merito alle incertezze derivanti dalle prescrizioni del Golden Power e dalla loro applicazione nel caso di specie, richiedendo al TAR quasi 100 pagine per fare chiarezza al riguardo. La fondatezza del ricorso di UniCredit è stata chiaramente sottolineata dal TAR”.Di quattro prescrizioni, sottolinea Unicredit nella nota, “due sono state annullate: la predefinizione di un rapporto tra impieghi e depositi e il mantenimento sine die del livello del project financing. Una terza prescrizione, relativa ad Anima, è stata chiarita e implicitamente modificata nella misura in cui il TAR ha accolto e formalizzato la diversa interpretazione della prescrizione proposta dal MEF pochi giorni prima della prima udienza del Tribunale e poi presentata formalmente al Tribunale nell’ambito delle difese svolte”. Pertanto, “non sussiste più un obbligo, e si fa piuttosto riferimento a una indicazione programmatica a mantenere i titoli italiani in Anima, nel rispetto dei doveri fiduciari nei confronti dei clienti cui tali asset appartengono”.UniCredit “non commenterà le specifiche dichiarazioni rilasciate da BPM sia sulla vicenda che sull’Offerta di UniCredit, né sull’uso anomalo da parte di BPM di ogni iniziativa disponibile per ostacolare l’offerta, indipendentemente dal suo merito”.Tuttavia, UniCredit sottolinea nella nota che “la decisione finale riguardo al merito e all’attrattività di qualsiasi offerta dovrebbe sempre spettare agli azionisti”. Purtroppo, “quegli azionisti sono stati esposti non solo all’uso illegittimo del Golden Power insistentemente invocato da BPM, ma anche a comunicazioni e campagne ingiustificatamente aggressive e spesso fuorvianti, volte a screditare sia l’Offerta che l’offerente”. In questo contesto “di profonda incertezza, gli azionisti di BPM potrebbero essere stati privati di un’opzione, i cui termini erano stati equamente stabiliti e, come chiaramente evidenziato da UniCredit al momento del lancio dell’Offerta, avrebbero potuto essere già stati migliorati se ci fosse stato un ordinato processo di OPS”. UniCredit “valuterà ora tutte le iniziative opportune in maniera tempestiva”.Su asset Russia TAR non ha piena giurisdizione In merito alla cessazione delle attività o alla cessione degli asset di UniCredit in Russia (prescrizione che non include i pagamenti, come specificato dal MEF), “il TAR ha dichiarato di non avere piena giurisdizione in materia”, si legge nella nota di Piazza Gae Aulenti. “Come affermato dal TAR, la competenza a valutare la questione è appannaggio della BCE e UniCredit sta già ottemperando alle richieste della BCE”. LEGGI TUTTO

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    OPAS su illimity, Banca Ifis raggiunge il 92,5% nell’ultimo giorno di riapertura

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS) volontaria totalitaria promossa da Banca Ifis su azioni ordinarie illimity Bank, risultano 3.261.780 le azioni apportate oggi 11 luglio, per un totale di 6.059.833 durante la riapertura dei termini, che si è chiusa nella giornata odierna. Il totale di adesioni dall’inizio dell’offerta risulta così pari al 91,3%. Contando anche le azioni proprietarie, la percentuale di azioni che sono state portate in adesione all’offerta risulta pari al 92,5%.L’offerta è iniziata il 19 maggio 2025 ed è terminata oggi, l’11 luglio 2025, dopo la riapertura dei termini per 5 giorni di Borsa aperta (7, 8, 9, 10 e 11 luglio). Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie illimity Bank acquistate sul mercato nei giorni 10 e 11 luglio 2025 non sono state apportate in adesione.Essendo stata raggiunta la soglia del 90% di adesioni, Banca Ifis farà scattare un premio cash del 5%, pari a 0,1775 euro per ciascuna azione da aggiungersi al concambio proposto: 0,1 azione Ifis di nuova emissione e un compenso di 1,506 euro per ciascuna azione Illimity. LEGGI TUTTO

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    OPS di Unicredit su Banco BPM, adesioni allo 0,14%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di scambio (OPS) volontaria totalitaria promossa da UniCredit sulle azioni ordinarie di Banco BPM, risulta che oggi 11 luglio 2025 sono state presentate 89.122 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 2.137.954, pari allo 0,141102% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 28 aprile 2025 e terminerà il 23 luglio 2025. CONSOB aveva sospeso l’OPS per un periodo di 30 giorni. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Banco BPM acquistate sul mercato nei giorni 22 e 23 luglio 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    OPS BPER su Pop Sondrio, adesioni al 58,3% nell’ultimo giorno

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS) volontaria totalitaria promossa da BPER Banca su azioni ordinarie Banca Popolare di Sondrio, risulta che oggi 11 luglio 2025 sono state presentate 101.136.597 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 263.633.476, pari al 58,347189% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 16 giugno 2025 ed è terminata oggi, 11 luglio 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Banca Popolare di Sondrio acquistate sul mercato nei giorni 10 e 11 luglio 2025 non sono state apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO