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    Azimut, UBS ha una partecipazione del 2,832%

    (Teleborsa) – UBS Group, colosso bancario svizzero, ha una partecipazione pari al 2,832% in Azimut, gruppo attivo nel risparmio gestito e incluso nel FTSE MIB.È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 20 febbraio 2025. Il giorno prima, il 19 febbraio, UBS era salita al 3,331%, con la quota classificata come “indiretta proprietà prestatario – gestione non discrezionale del risparmio”. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, Deutsche Bank ha partecipazione del 5,181%

    (Teleborsa) – Deutsche Bank, la maggiore banca tedesca, ha una quota pari al 5,181% nel capitale di Banco BPM, istituto di credito italiano che fa parte del FTSE MIB. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 19 febbraio 2025.La partecipazione è classificata come diretta proprietà. LEGGI TUTTO

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    BFF Bank selezionata come banca depositaria di una SICAF gestita da Polis SGR

    (Teleborsa) – BFF Bank, società attiva nella finanza specializzata e quotata su Euronext Milan, è stata selezionata per il servizio di depositario da Polis SGR, società parte del Gruppo LBO France specializzata nella creazione e nella gestione di veicoli d’investimento immobiliare. Nello specifico, il servizio sarà dedicato alla SICAF Creami, incentrata sullo sviluppo immobiliare di due aree del centro di Milano.”Attraverso i propri servizi, BFF mette a disposizione di Polis SGR la lunga esperienza sviluppata nel settore dei fondi immobiliari – ha detto Enrico Tadiotto, VP Transaction Services, BFF Bank – Siamo lieti di rafforzare il rapporto con questa società, che si dedica in modo particolare a progetti di sviluppo e di riqualificazione di aree storiche di Milano”. LEGGI TUTTO

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    Sostenibilità, Intesa Sanpaolo: al via da Torino il programma dedicato a 120 piccole aziende

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo incontra e premia 120 piccole aziende che si sono distinte in progetti di sostenibilità ambientale, sociale e di governance e alle quali dedica CresciBusiness Progettiamo Sostenibile, la nuova edizione del programma rivolto alle aziende artigiane, del commercio, del turismo e della ristorazione che si articolerà da oggi ad aprile in un percorso a tappe attraverso tutta l’Italia. Aziende che costituiscono il segmento imprenditoriale più numeroso del Paese, 4 milioni di attività che pesano circa il 95% sul totale, ciascuna con meno di 10 dipendenti ed un fatturato che non supera 2,5 milioni di euro. Circa il 25% di esse – quasi un milione di aziende – sono clienti della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo guidata da Stefano Barrese.I numeri di CresciBusiness Progettiamo Sostenibile: seconda edizione del programma CresciBusiness di Intesa Sanpaolo, dedicata all’obiettivo della sostenibilità; oltre 2mila le aziende che si sono candidate a questa edizione; scelte da Intesa Sanpaolo 120 realtà autocandidate con progetti dedicati alla sostenibilità; dal 28 febbraio al 9 aprile quaranta giorni tra le città e i piccoli borghi d’Italia per incontrare ciascuna di queste aziende presso la loro sede; “Progettiamo Sostenibile” rientra nel piano CresciBusiness lanciato dal Gruppo a fine 2022 che mette a disposizione 5 miliardi di euro per investimenti in digitalizzazione, sostenibilità e sviluppo commercialelegati alle iniziative del PNRR.Tutte le aziende che partecipano al programma – che si tratti di artigiani, micro-imprese, commercianti o professionisti – sono caratterizzate da una dimensione ridotta, si misurano con la sfida della crescita e riconoscono agli obiettivi ESG un valore non solo etico ma anche di business: grazie ad iniziative attente all’ambiente, all’inclusione ed alla comunità sociale in cui operano, migliorano il proprio profilo finanziario e accrescono il proprio potenziale di crescita e competitività.Il viaggio, che parte oggi da Torino, farà conoscere 120 realtà esemplari come i ristoranti plastic-free attenti alla gestione dei rifiuti e agli sprechi alimentari, o le strutture ricettive realizzate con materiali edili sostenibili e che usano impianti fotovoltaici e pannelli solari per un minor impatto ambientale ed energetico. O ancora, le attività che sostengono l’occupazione femminile, che dimostrano una forte attenzione verso il benessere dei propri dipendenti, che hanno adottato pratiche per una buona governance determinando ilsuccesso e la continuità aziendale.Una delegazione della Banca, insieme al direttore regionale, visiterà queste aziende una ad una nelle grandi città come Milano, Roma, Firenze, Genova, Cagliari, Lecce, Reggio Calabria, Messina, ma anche nei centri minori tra cui Santa Maria Capua Vetere (CE), Monterotondo (RM), Busto Arsizio (VA), Tempio Pausania (SS), Capannori (LU), Eraclea (VE), Comezzano Cizzago (BS) e Giussago (PV). Per ciascuna azienda sono previsti percorsi di crescita nei tre ambiti ESG – ambientale, sociale e di governance – oltre ad attività di formazione e workshop grazie al contributo di partner di prestigio quali il Gruppo Cerved, Intrum, Regalgrid e alla collaborazione con Monitor Deloitte. Pensata per loro anche la nuova linea di soluzioni di investimento S-Loan Progetti Green, per pianificare e realizzare investimenti in sostenibilità anche supportati dal Fondo di Garanzia.L’avvio di “CresciBusiness Progettiamo Sostenibile in Tour” è stato presentato oggi presso il Grattacielo di Intesa Sanpaolo a Torino, in un evento realizzato in collaborazione con Visa. Nel corso dell’incontro sono intervenuti Barrese e Anna Roscio, executivedirector Sales & Marketing Imprese, insieme a Gregorio De Felice, chief economist della Banca.”Oggi confermiamo il nostro impegno nell’accompagnare la crescita sostenibile di tutte le imprese, che siano PMI, startup o piccole realtà a gestione individuale e famigliare. Per ascoltare le esigenze di queste ultime abbiamo azzerato per tutto il 2025 le commissioni da micropagamenti pos fino a 10 euro, al contempo continuiamo a mettere al centro della nostra strategia la sostenibilità, leva di sviluppo anche in piccole aziende virtuose – spiega Barrese –. Un processo che promuoviamo e al quale abbiamo contribuito con quasi 10 miliardi di credito fino a dicembre scorso, erogati a realtà imprenditoriali di ogni dimensione”.La sfida della sostenibilità In Italia le imprese con meno di dieci addetti – rileva il Research Department di Intesa Sanpaolo – sono più di 4 milioni, il 95% del totale delle imprese industriali e dei servizi. Il loro peso è molto elevato anche in termini occupazionali: impiegano 7,5 milioni di addetti, il 42,3% del totale. È la classe dimensionale di maggiore rilevanza in Italia. Si tratta di un fenomeno soprattutto italiano: in Germania il peso delle microimprese in termini di addetti è pari al 20%; in Francia arriva al 27%. La Spagna è l’economia che si avvicina di più con il 34%, otto punti percentuali in meno rispetto all’Italia. È buona la capacità delle microimprese italiane di creare valore, grazie a un buon posizionamento in termini di qualità e flessibilità: nel 2022 hanno registrato un fatturato pari a 901 miliardi di euro (il 21,5% del totale) e un valore aggiunto che ha sfiorato i 272 miliardi (27,2%). Si tratta di un tessuto produttivo ricco e variegato che rappresenta laspina dorsale del sistema economico e sociale italiano. Grazie ai dati del censimento permanente è possibile avere una fotografia del posizionamento strategico delle microimprese italiane. Sono ampi i margini di miglioramento: il 32,6% di queste aziende ha realizzato attività di innovazione nel biennio 2021-2022; si scende al 29,4% quando si considera l’utilizzo di software per la gestione aziendale. Lo stesso vale per gli impegni assunti in termini di sostenibilità: la percentuale di microimprese che hanno realizzato azioni per migliorare la sostenibilità ambientale è pari al 34,5%, con punte del 43,6% nell’industria in senso stretto. Tra le attività introdotte, spicca il trattamento dei rifiuti, compresa la raccolta differenziata (27,3%); seguono a distanza l’uso di materiali riciclati (13,7%), il monitoraggio dei consumi idrici (8,4%) e i piani di miglioramentodell’efficienza energetica (8,2%). L’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili si ferma al 4%. Quando, invece, si considerano le azioni per migliorare la sostenibilità sociale, la percentuale è pari al 29,3%; anche in questo caso l’attivazione è maggiore nell’industria in senso stretto dove si raggiunge il 35,9%. La salute e la sicurezza dei lavoratori è la principale attività realizzata dalle microimprese (24,3%). Seguono il monitoraggio sulla sicurezza dei prodotti (14,4%), le pratiche per il benessere lavorativo (9,2%) e la collaborazione con associazioni del territorio che promuovono iniziative di carattere sociale, benefico, culturale e ricreativo (7,1%). Un maggiore impegno sui temi della sostenibilità può tradursi in vantaggi importanti anche in termini di competitività. Tra le microimprese manifatturiere con impianti di autoproduzione di energia la quota di aziende ad alta marginalità è quasi doppia rispetto a chi non ha puntato sulle rinnovabili. Conferme vengono anche dalla prima Ricerca nazionale sulle società benefit, champion nell’ESG: tra il 2021 e il 2023 le microimprese benefit, nel confronto con aziende di pari dimensioni e simile specializzazione settoriale, hanno mostrato una maggiore crescita del fatturato (+37,7% vs +16,4%) e del valore aggiunto (+32,6% vs +17,5%) e una migliore capacità di creare occupazione, con ricadute positive sul territorio in cui sono attive. 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    Unicredit, acquisizione quota Commerzbank al vaglio dell’Antitrust tedesca

    (Teleborsa) – UniCredit ha sottoposto all’Antitrust tedesco l’acquisizione di una quota di minoranza in Commerzbank. Secondo quanto scrive l’Handelsblatt, l’ufficio federale per i Cartelli sta ora indagando sugli effetti sulla concorrenza dell’operazione. L’Authority federale ha fino a un mese di tempo per una prima valutazione. UniCredit ha una posizione complessiva pari al 28% in Commerzbank, tra azioni e derivati, con l’obiettivo dichiarato di raggiungere una quota fino al 29,9%. LEGGI TUTTO

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    Santander, il dividendo in contanti sale del 19% nel 2024

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione di Banco Santander ha annunciato la sua decisione di presentare un dividendo finale in contanti per il 2024 di 11 centesimi di euro per azione per l’approvazione alla prossima assemblea generale annuale, prevista per il 4 aprile 2025. Di conseguenza, il dividendo totale in contanti per azione addebitato ai risultati del 2024 sarà di 21 centesimi di euro, un aumento di oltre il 19% rispetto al dividendo in contanti rispetto al 2023 (17,6 centesimi di euro). Il dividendo finale in contanti sarà pagato il 2 maggio 2025.La remunerazione totale degli azionisti per i risultati del 2024 sarà di circa 6,3 miliardi di euro (circa il 50% dell’utile attribuibile del gruppo per il 2024), suddiviso equamente tra dividendi in contanti e programmi di riacquisto di azioni. Rappresenta un rendimento equivalente di circa il 7%. Il prezzo delle azioni Santander è aumentato di circa il 60% negli ultimi 12 mesi. All’inizio di questo mese, la banca ha avviato il secondo programma di riacquisto di azioni rispetto ai risultati del 2024. Dal 2021, incluso l’importo dell’attuale riacquisto, Santander avrà restituito circa 9,5 miliardi di euro agli azionisti tramite riacquisti di azioni e avrà riacquistato circa il 15% delle sue azioni in circolazione.”Nel 2024, Santander ha raggiunto performance record per il terzo anno consecutivo – ha detto Ana Botín, presidente esecutivo di Banco Santander – Di conseguenza, continuiamo ad aumentare i rendimenti per gli azionisti con dividendi in contanti per azione dal 2024 in aumento del 19% anno su anno. La nostra strategia ha dimostrato di offrire una crescita redditizia e prevediamo di aumentare nuovamente i nostri profitti nel 2025. C’è ancora un notevole upside nella nostra attività e ci impegniamo a continuare a generare valore sia per i nostri clienti che per gli azionisti”. LEGGI TUTTO

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    Pop Sondrio, CdA nomina advisor per offerta BPER. Sconto implicito del 3%

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Sondrio ha nominato, con l’astensione di Roberto Giay (espressione di Unipol), Bank of America e Morgan Stanley quali advisor finanziari e lo Studio Gatti Pavesi Bianchi Ludovici e Clifford Chance quali consulenti legali, che assisteranno il CdA nello svolgimento delle attività di propria competenza in relazione all’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria annunciata da BPER Banca.Il CdA ha, inoltre, monitorato l’andamento dei corsi azionari di BP Sondrio e BPER nel periodo successivo all’annuncio dell’offerta e ha preso atto che il rapporto di scambio dell’offerta (1,450 azioni ordinarie di BPER di nuova emissione per ogni azione di BP Sondrio) continua a esprimere uno sconto implicito che, rispetto al prezzo ufficiale in data 25 febbraio 2025, è pari a circa il 3%.Il CdA “continuerà a operare con l’obiettivo di creare valore per tutti gli azionisti e stakeholder, in coerenza con le attività già comunicate al mercato e a quelle in corso di attuazione, inclusa la presentazione al mercato del nuovo Piano Industriale 2025-2027 prevista per il prossimo 12 marzo, oltre a non trascurare l’analisi di opzioni strategiche che possano accelerare il percorso di creazione di valore della banca, riservandosi di effettuare ogni valutazione sull’Offerta con le tempistiche, gli strumenti e secondo le modalità previste dalla legge”, si legge nella nota. LEGGI TUTTO

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    MCC, collocato social bond da 500 milioni di euro. Ordini per 1,2 miliardi

    (Teleborsa) – Mediocredito Centrale – Banca del Mezzogiorno (MCC), controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) attraverso Invitalia, ha concluso con successo il collocamento di un prestito obbligazionario Social – unsecured senior preferred per un ammontare complessivo di 500 milioni di euro, con una cedola a tasso fisso annua del 3,25% (re-offer yield 3,285%) e scadenza 4 marzo 2030 (tasso BTP 3,5% 03/01/30 +50bps).Il prestito obbligazionario rappresenta la seconda emissione a valere sul programma EMTN (Euro Medium Term Note) da 1 miliardo di euro il cui prospetto di base è stato approvato lo scorso 2 agosto. Il nuovo collocamento, destinato ad investitori istituzionali, ha registrato una più articolata diversificazione di sottoscrittori italiani ed esteri, se confrontata con il precedente collocamento, con un aumento degli ordini complessivi superiori a 1,2 miliardi di euro. Raddoppiata la quota parte sottoscritta da investitori esteri (40%), principalmente tedeschi e francesi, rispetto al precedente collocamento.La data di emissione del prestito obbligazionario è attesa per il 4 marzo 2025 e, a partire da tale data, i titoli rappresentativi dello stesso saranno quotati sul mercato regolamentato della Borsa del Lussemburgo.Joint Bookrunners dell’operazione sono BNP Paribas, Crédit Agricole, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Unicredit. LEGGI TUTTO