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    UniCredit, Goldman Sachs ha quota potenziale del 7,62%

    (Teleborsa) – Goldman Sachs continua a muoversi sul capitale di UniCredit, sia tramite acquisti di azioni che altri strumenti. Secondo le comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, con riferimento al 18 aprile, la banca d’affari statunitense ha una quota potenziale 7,62% del capitale. Alcuni giorni precedenti, ovvero al 14 aprile, la quota aveva toccato l’8,20%.Scendendo nei dettagli, il 2,69% sono diritti di voto riferibili ad azioni. Lo 0,19% sono azioni oggetto di contratti di prestito titoli senza data di scadenza e con possibilità di restituzione in qualsiasi momento.L’1,11% sono contratti di opzione “Put”, “Call” e “Future” e obbligazioni convertibili con date di scadenza comprese tra il 21/04/2023 ed il 15/12/2050. Il 3,62% sono: per l’1,89% contratto “Future” con date di scadenza comprese tra 16/06/2023 ed il 20/12/2030; per l’1.06% contratto di opzione “Call” con date di scadenza comprese tra il 17/04/2023 ed il 31/03/2035; per lo 0,45% contratto di tipo “Swap” con date di scadenza comprese tra il 15/05/2023 ed il 24/03/2033; per 0,23% altri contratti di opzione “Put”, “Forward” e “Call Warrant” con date di scadenza comprese tra il 20/04/2023 ed il 20/12/2030. LEGGI TUTTO

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    Intermonte, assemblea approva bilancio e dividendo di 0,26 euro

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di Intermonte, investment bank indipendente quotata su Euronext Growth Milan, ha approvato il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2022 e la distribuzione di un dividendo pari a 0,26 euro per ogni azione ordinaria in circolazione, per un ammontare complessivo di 8.355.806,42 euro. Il dividendo sarà messo in pagamento in data 10 maggio 2023, previo stacco cedola in data 8 maggio 2023 e data di legittimazione al pagamento (record date) il 9 maggio 2023.Inoltre, i soci hanno approvato le politiche e prassi di remunerazione e incentivazione per il 2023 e l’autorizzazione per l’acquisto e la disposizione di azioni proprie.(Foto: © rawpixel) LEGGI TUTTO

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    MPS, nominato nuovo CdA: Maione presidente e Lovaglio AD

    (Teleborsa) – L’Assemblea Ordinaria degli Azionisti di Banca Monte dei Paschi di Siena, che ha visto una partecipazione pari al 82,43% del capitale attraverso il Rappresentante Designato, ha approvato il Bilancio individuale di esercizio e il Bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2022.I soci hanno deliberato di respingere l’azione di responsabilità, promossa, per la settima volta, dal socio Bluebell Partners Ltd, contro alcuni ex-amministratori (ex Presidente ed ex Amministratore Delegato) ed ex Direttore Generale della Banca, con una percentuale di voti contrari alla proposta del 96,59%, favorevoli dello 0,09% e di astenuti del 3,31%.Via libera alla relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti, oltre che al sistema incentivante 2023 e relative modalità di erogazione a favore di personale del Gruppo basato su “phantom shares”.Nominato il Consiglio di Amministrazione, di 15 componenti, per gli esercizi 2023, 2024 e 2025. Dalla lista del MEF, titolare di una partecipazione del 64,23% e che ha incassato voti per l’80,97%, sono stati tratti: Nicola Maione (indipendente); Luigi Lovaglio; Paola Lucantoni (indipendente); Anna Paola Negri-Clementi (indipendente); Laura Martiniello (indipendente); Donatella Visconti (indipendente); Gianluca Brancadoro (indipendente); Lucia Foti Belligambi (indipendente); Domenico Lombardi (indipendente); Paolo Fabris De Fabris (indipendente); Renato Sala (indipendente); Stefano Di Stefano.Dalla Lista n. 2 (di minoranza), risultata seconda per numero di voti con una percentuale del 15,20%, sono stati tratti: Marco Giorgino (indipendente); Alessandra Giuseppina Barzaghi (indipendente); Paola De Martini (indipendente).Nicola Maione è stato nominato presidente e Gianluca Brancadoro vice presidente. Nel CdA post-assemblea, è stato deliberato di confermare Luigi Lovaglio quale amministratore delegato e si è proceduto alla costituzione dei comitati endo-consiliari. LEGGI TUTTO

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    Banca Profilo, assemblea approva bilancio e dividendo di 0,014 euro

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di Banca Profilo ha approvato il bilancio 2022 e la distribuzione di un dividendo pari a 0,014 euro per azione. È stato deliberato di mettere in pagamento il dividendo il 4 maggio 2023, con stacco della cedola n. 24 al 2 maggio 2023, secondo le risultanze dei conti al termine della giornata contabile del 3 maggio 2023 (record date per il dividendo). Rapportando l’importo unitario del suddetto dividendo al prezzo di riferimento registrato il 19 aprile 2023 risulterebbe un rendimento (dividend yield) pari al 6,2%.Approvate anche le delibere ed informative in materia di remunerazione e incentivazione del personale. LEGGI TUTTO

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    Crisi bancarie, Sabatini: “Proposta Ue corposa e di complessa analisi e valutazione”

    (Teleborsa) – “I quattro documenti che compongono la proposta della Commissione per migliorare i meccanismi di gestione delle crisi delle banche, anche quelle non soggette alla diretta vigilanza della supervisione bancaria della BCE (SSM), modificano la direttiva sul risanamento e risoluzione delle banche (BRRD) il regolamento sul funzionamento del meccanismo unico di risoluzione (SRMS) la direttiva sui sistemi di garanzia dei depositi (DGSD) e alcuni aspetti del computo del requisito di MREL nei gruppi bancari. Si tratta di una proposta corposa e di complessa analisi e valutazione volta da un lato ad ampliare l’applicazione della procedura della risoluzione ad un più ampio numero di banche. A tal fine una rilevante novità – specie per le banche il cui modello di attività sia fondamentalmente basato sul finanziamento tramite la raccolta di depositi – riguarda la possibilità che i sistemi di garanzia dei depositi possano intervenire, a determinate condizioni e limiti, anche nella procedura di risoluzione”. È quanto afferma il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini in relazione al pacchetto di misure sulle crisi bancarie reso pubblico ieri dalla Commissione Europea.”Il pacchetto di misure – prosegue Sabatini – interviene anche su modalità e condizioni alle quali i sistemi di garanzia dei depositi possono effettuare interventi preventivi e alternativi nelle situazioni di crisi. Gli interventi preventivi e alternativi dei sistemi di garanzia dei depositi, come il Fitd in Italia, sono stati sempre ritenuti dall’Associazione Bancaria come la modalità preferibile per la gestione delle crisi delle banche non sistemiche”.Valutazioni apparentemente in parte positive, ma accompagnate anche da rilievi. “Un elemento su cui il nuovo quadro per ora non interviene” – sottolinea Sabatini – è quello relativo ai rapporti tra la disciplina della crisi di una banca, affidata a direttive e regolamenti, e la disciplina in materia di aiuti di stato al settore finanziario, attualmente contenuta in una risalente comunicazione della Commissione. Alla luce delle sentenze del Tribunale europeo e, in via definitiva della Corte di Giustizia europea, su questa materia che si sono espresse in favore delle posizioni sostenute dall’Italia e con l’obiettivo di dare certezza giuridica al quadro complessivo, è necessario modificare quanto prima anche la comunicazione della Commissione per chiarire come gli interventi dei sistemi di garanzia dei depositi, quando effettuati con risorse delle banche, quindi fondi privati, non sono assimilabili in alcun modo ad aiuti di stato”. LEGGI TUTTO

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    Morgan Stanley, utile 1° trim in calo per minori deal M&A e IPO

    (Teleborsa) – Morgan Stanley ha registrato ricavi netti per 14,5 miliardi di dollari per il primo trimestre del 2023, rispetto ai 14,8 miliardi di dollari di un anno fa. L’utile netto è stato di 3 miliardi di dollari, o 1,70 dollari per azione, rispetto all’utile netto di 3,7 miliardi di dollari, o 2,02 dollari per azione, per lo stesso periodo di un anno fa. Gli analisti si aspettavano in media, secondo dati Refinitiv, un utile per azione di 1,62 dollari su ricavi per 13,9 miliardi di dollari.”L’azienda ha ottenuto ottimi risultati con un ROTCE del 17% in un ambiente molto insolito, a dimostrazione della forza del nostro modello di business”, ha commentato il CEO James Gorman.”Gli investimenti che abbiamo effettuato nella nostra attività di Wealth Management continuano a dare i loro frutti poiché in questo trimestre abbiamo aggiunto un robusto valore di 110 miliardi di nuovi asset netti – ha aggiunto – I ricavi da azioni e reddito fisso sono stati solidi, sebbene l’attività di Investment Banking abbia continuato a essere limitata”.I ricavi da Investment Banking sono stati in calo del 24% rispetto a un anno fa. In particolare, i ricavi da Advisory sono diminuiti a causa di un minor numero di operazioni M&A completate, i ricavi da Equity underwriting sono diminuiti principalmente a causa dei minori volumi di IPO e i ricavi da Fixed income underwriting sono diminuiti principalmente a causa delle minori emissioni di prestiti non investment grade.I ricavi della divisione Equity sono stati in calo del 14% rispetto a un anno fa, con la diminuzione dovuta principalmente ai minori volumi e alle flessioni dei mercati azionari globali rispetto a un anno fa. LEGGI TUTTO

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    Fondazione CRT, Palenzona: fusione BPM-UniCredit ha ancora valenza strategica

    (Teleborsa) – La fusione tra BPM e UniCredit ha ancora valenza strategica. Lo sostiene Fabrizio Palenzona, che ieri è stato eletto come nuovo presidente della Fondazione CRT, la fondazione di origine bancaria che è protagonista di alcune delle grandi partite della finanza italiana”Vent’anni fa l’allora ad di Unicredit, Alessandro Profumo, mi mandò dal presidente di BPM Bassi, per proporgli un’OPA amichevole in contanti, al doppio dei prezzi di Borsa di allora – ha detto a Repubblica – L’idea di Profumo era di rafforzare Unicredit in Lombardia, dove c’era un deficit per la banca rispetto ad altre aree in Italia. A distanza di vent’anni mi risulta che quel deficit ci sia ancora, e che quindi resti la valenza strategica dell’operazione”. “Detto questo conosco bene sia Andrea Orcel che Giuseppe Castagna, che sono due manager bravissimi e tocca a loro decidere le strategie di Unicredit e BPM, non certo all’azionista”, ha aggiunto.Palenzona è subentrato a Giovanni Quaglia, che ha guidato la Fondazione CRT dal 1° febbraio 2017.A una domanda sui piani per Mundys (ex Atlantia), di cui CRT ha il 5%, ha risposto: “In CRT apprezziamo il percorso strategico che il presidente di Edizione Alessandro Benetton sta portando avanti in Mundys, che punta all’internazionalizzazione, tenendo cuore e testa in Italia. Lavoreremo con Edizione e Blackstone per supportare lo sviluppo di Mundys”. LEGGI TUTTO

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    ABI, crescita marginale dei prestiti a marzo con rialzo tassi

    (Teleborsa) – A marzo 2023, i prestiti delle banche italiane a imprese e famiglie sono aumentati dello 0,5% rispetto a un anno prima, rallentando dal +1% di febbraio. Lo afferma l’Associazione bancaria italiana (ABI) nel suo report mensile, dal quale emerge che a febbraio 2023 i prestiti alle imprese sono diminuiti dello 0,5% e alle famiglie erano cresciuti del 2,5%.I tassiContinua l’aumento dei tassi in seguito ai rialzi attuati dalla BCE: il tasso medio sul totale dei prestiti è stato del 3,81% (3,65% nel mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007); il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è stato del 3,90% (3,55% il mese precedente; 5,48% a fine 2007); il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è stato il 4,00% (3,76% il mese precedente, 5,72% a fine 2007).La qualità del creditoLe sofferenze nette (cioè al netto di svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a febbraio 2023 sono state 15,5 miliardi di euro, in lieve ulteriore aumento (erano 14,2 miliardi a dicembre 2022 e 15,3 miliardi a gennaio 2023) e inferiori di circa 2,4 miliardi rispetto a febbraio 2022. Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi) il calo è di 73,3 miliardi.Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è stato pari allo 0,89% a febbraio 2023 rispetto allo 0,81% di dicembre 2022, all’1,03% di febbraio 2022 e al 4,89% a novembre 2015.La raccolta da clientelaIn Italia, a marzo 2023, la dinamica della raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) è risultata in calo dell’1,6% su base annua. In dettaglio, i depositi sono scesi del 2,9% rispetto a un anno prima, mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno prima (+10,9%). La riduzione dei depositi è imputabile prevalentemente alle imprese che avevano registrato tra dicembre 2019 e luglio 2022 un incremento dei depositi di oltre 130 miliardi di euro, mentre per la raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche si rileva un incremento di circa 163 miliardi tra febbraio 2022 e febbraio 2023, di cui 88,7 miliardi riconducibili alle famiglie, 27,9 alle imprese e il restante agli altri settori.I tassi sulla raccoltaA marzo 2023, il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) è in Italia cresciuto allo 0,80%, (0,71% nel mese precedente).In particolare, il tasso praticato sui soli depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito) è allo 0,61% (0,54% nel mese precedente), mentre il tasso praticato sui soli depositi in conto corrente è lo 0,26%, “tenendo conto che il conto corrente permette di utilizzare una moltitudine di servizi e non ha la funzione di investimento”, si legge nel rapporto.Inoltre, il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) a febbraio 2023 è in aumento al 2,50% (0,57% a febbraio 2022) e il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni a tasso fisso è passato dallo 0,58% di febbraio 2022 al 4,01% di febbraio 2023. LEGGI TUTTO