More stories

  • in

    EBA aggiorna dati per identificare banche a rilevanza sistemica globale

    (Teleborsa) – L’Autorità bancaria europea (EBA) ha aggiornato i 13 indicatori di importanza sistemica e i dati sottostanti per i 32 maggiori istituti dell’UE la cui misura dell’esposizione del coefficiente di leva finanziaria supera i 200 miliardi di euro. Questi dati di fine 2022 aiuteranno le autorità competenti a identificare un sottoinsieme di banche come istituzioni di importanza sistemica globale (G-SII), a seguito della decisione finale del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (BCBS) e del Consiglio per la stabilità finanziaria (FSB).Un campione stabile di 27 enti mostra che l’importo aggregato per le esposizioni totali è aumentato dello 0,7% a 21 135 miliardi di euro alla fine del 2022. I derivati over-the-counter e l’attività di pagamento sono aumentati rispettivamente del 12% e del 10,9%, raggiungendo entrambi il valore più alto dal 2013. Le liabilities intra-sistema finanziario e le liabilities intergiurisdizionali sono aumentate del 5,9% e del 5,2%, che per quest’ultimo indicatore significa raggiungere il valore più alto dal 2013. Gli asset level, l’underwriting activity e il risparmio amministrato sono stati gli unici indicatori che hanno mostrato un trend decrescente dal 2021 a fine 2022, rispettivamente del 34,2%, 20% e 12,6%. LEGGI TUTTO

  • in

    Goldman Sachs valuta vendita di parte del wealth management

    (Teleborsa) – Goldman Sachs sta valutando la vendita di una parte della sua attività di wealth management, ovvero quella che si occupa di clienti con un alto patrimonio netto, per concentrarsi sui clienti ultra-ricchi. In particolare, sta valutando alternative per la sua unità di consulenza di investimento “Personal Financial Management”, che gestisce circa 29 miliardi di dollari.La banca d’affari statunitense ha acquistato il business, precedentemente noto come United Capital Financial Partners, per 750 milioni di dollari nel 2019, in una mossa che puntava ad ampliare i clienti al di là degli ultra-ricchi. Come già emerso, anche l’attività fintech “GreenSky” è in vendita. LEGGI TUTTO

  • in

    Tassa banche, MEF: inviata richiesta di parere alla BCE il 10/08

    (Teleborsa) – Il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti ha fatto sapere di aver inviato alla presidente della BCE Christine Lagarde il 10 agosto, data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la richiesta di “valutazioni di competenza della Banca Centrale europea” in relazione alla disposizione di materia di prelievo straordinario alle banche previsto dall’articolo 26 del decreto 104 del 10/8/23 approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 7 agosto. LEGGI TUTTO

  • in

    Banca Ifis, Intermonte alza target price e conferma Outperform

    (Teleborsa) – Intermonte ha alzato a 20,5 euro per azione (da 19 euro) il target price su Banca Ifis, gruppo attivo nello specialty finance e quotato su Euronext STAR Milan, confermando la raccomandazione a Outperform. La revisione è arrivata a poche settimane di distanza da quando la banca ha comunicato i risultati del primo semestre del 2023, con una revisione al rialzo della guidance per l’intero esercizio e una nuova politica sui dividendi.Gli analisti fanno notare che Banca Ifis ha registrato un utile netto superiore alle attese (45 milioni di euro vs attese per 39 milioni) grazie a un CoR estremamente basso (6 milioni vs 12 milioni) che ha compensato i maggiori costi (+8,1% YoY o +13,1% QoQ). I ricavi sono stati al di sopra delle stime grazie a maggiori commissioni e proventi da negoziazione mentre il NII è stato leggermente inferiore alle stime.Il management ha aumentato la guidance sull’utile netto 2023 a 160 milioni di euro (anticipando di un anno l’obiettivo di utile netto, che era stato fissato per il 2024) sulla base dell’ipotesi di assenza di shock geopolitici e di nessun deterioramento significativo delle condizioni macroeconomiche. Inoltre, il CdA ha deciso di aumentare la politica dei dividendi sulla base dell’attuale elevato livello di capitale (CET1 ratio 15%) e tenuto conto dell’evoluzione attesa del macro scenario, del quadro normativo e degli obiettivi di crescita per il periodo 2022/24.Intermonte ha rivisto le stime EPS per il 2023 del 9%, mentre per il 2024/2025 in media dell’1,6%; si posizione ora leggermente al di sopra della nuova guidance sull’utile netto 2023 poiché ritiene che l’aumento implicito del CoR nel secondo semestre sia troppo elevato. Ha anche aumentato il payout ratio in conformità con la nuova politica dei dividendi.”Riteniamo che il management abbia ampie leve per superare la nuova guidance del 2023 – si legge nella ricerca – La politica di distribuzione più elevata (completamente in contanti) offre un solido dividend yield (9-9,5%) che dovrebbe sostenere il titolo. Intravediamo la possibilità di un certo rallentamento nel business degli NPL, ma la cauta politica di origination nel factoring dovrebbe aiutare a tenere sotto controllo il CdR”. LEGGI TUTTO

  • in

    Banca CRS, Giovanni Zucchetti si dimette da consigliere

    (Teleborsa) – La Cassa di Risparmio di Savigliano (Banca CRS) ha comunicato che, a far data dal 14 agosto 2023, Giovanni Zucchetti ha rassegnato le proprie dimissioni da consigliere della banca. Zucchetti faceva anche parte del comitato esecutivo dell’istituto di credito piemontese.(Foto: © rawpixel) LEGGI TUTTO

  • in

    Gruppo BCC Iccrea, utile 1° semestre sale a 797 milioni di euro

    (Teleborsa) – Il Gruppo BCC Iccrea, il maggior gruppo bancario cooperativo italiano, ha chiuso il primo semestre del 2023 con un utile netto pari a 797 milioni di euro (683 milioni di euro nel primo semestre 2022, +16,6%). In termini di ricavi, 2023 ha riportato un margine di intermediazione di 2.697 milioni di euro (+9,1% sul primo semestre 2022) grazie alla positiva dinamica del margine di interesse, pari a 1.948 milioni di euro (+16,7% circa sul primo semestre 2022). Andamento positivo anche per le commissioni nette che si sono attestate a 672 milioni di euro (+1,9% rispetto al primo semestre 2022).Le rettifiche nette per rischio di credito sono risultate pari a 195 milioni (182 milioni di euro nel primo semestre 2022) finalizzate a mantenere un prudente e significativo presidio del rischio di credito. Il costo del rischio (annualizzato) è pari a 44 bps.I finanziamenti netti alla clientela si sono attestati a 89,6 miliardi di euro (90,9 miliardi di euro a fine anno 2022); il livello di qualità creditizia risulta stabile rispetto a fine anno 2022 con un NPL ratio lordo del 4,5% e un NPL ratio netto dell’1,5%. Resta elevato ed in ulteriore crescita il livello delle coperture (coverage ratio) sui crediti deteriorati pari al 69,3% (67,4% a fine 2022). Includendo gli effetti del recente accordo per la vendita di 570 milioni di euro di sofferenze e inadempienze probabili, il rapporto NPL ratio lordo si attesterebbe a circa il 4% e NPL ratio netto all’1,4%.La raccolta diretta da clientela si attesta a 126,3 miliardi di euro (128,3 miliardi di euro a dicembre 2022).Grazie al risultato di periodo si pongono in ulteriore crescita (e ai vertici di sistema) i coefficienti patrimoniali: il CET1 ratio, pari al 19,9% e il TC ratio pari al 21,1%, largamente al di sopra dei requisiti. LEGGI TUTTO

  • in

    Banche francesi, DBRS: risultati solidi nonostante pressioni su mercato retail interno

    (Teleborsa) – Su base aggregata, le grandi banche francesi (BNP Paribas, Credit Agricole, SocGen e BPCE) hanno registrato un utile netto attribuibile di 7,2 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2023, in aumento rispetto ai 5,2 miliardi di euro del secondo trimestre del 2022. Tuttavia, le banche hanno registrato un reddito aggregato negativo di 696 milioni di euro da elementi eccezionali nel secondo trimestre del 2023, inclusi gli aggiustamenti negativi delle coperture relative alle modifiche dei termini e delle condizioni di TLTRO III presso BNP Paribas, rispetto a un aggregato negativo di 2,8 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2022, che includeva la cessione delle attività russe di SocGen. Lo afferma DBRS Morningstar in un nuovo report sul tema.Escludendo questi, l’utile netto sottostante combinato è stato di 7,9 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2023, in lieve calo rispetto agli 8 miliardi di euro del secondo trimestre del 2022. Secondo l’agenzia di rating, ciò riflette la resilienza dei ricavi complessivi, con buone performance in International Retail Banking, Asset Management e Insurance che hanno quasi compensato la pressione nel Domestic Retail. Inoltre, i risultati sono stati sostenuti anche da minori accantonamenti presso la maggior parte delle banche e da una base di costi generalmente sotto controllo.”Le banche francesi hanno continuato a riportare risultati complessivamente solidi nel secondo trimestre del 2023, nonostante la tendenza al ribasso nel settore bancario al dettaglio francese derivante dalle specificità del mercato francese in un contesto di tassi in aumento – ha affermato Arnaud Journois, Vice President, Global Financial Institutions di DBRS Morningstar – I risultati del secondo trimestre del 2023, sebbene diversi tra le banche, hanno confermato le tendenze osservate nel primo trimestre del 2023 e prevediamo che le metriche e la performance del credito delle banche francesi rimarranno solide per il resto dell’anno”.I ricavi aggregati delle banche francesi sono stati di 32,7 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2023, in calo del 2% su base annua. Ciò è stato determinato principalmente dalla fine del vantaggio derivante da TLTRO III e da un calo del Retail Banking francese presso la maggior parte delle banche derivante dalle specificità del mercato francese in un contesto di tassi in rialzo.Sebbene la performance di Corporate Investment Banking (CIB) sia stata complessivamente resiliente, i ricavi combinati di CIB sono diminuiti del 2,9% nel secondo trimestre del 2023 a causa di Equities e FICC inferiori. Tuttavia, gli analisti notano che questi vengono confrontati con il secondo trimestre del 2022, che è stato un trimestre molto forte per CIB, trainato da un’elevata attività dei clienti, in particolare su tassi e finanziamenti. DBRS Morningstar continua ad aspettarsi una buona performance dei ricavi da negoziazione, ma i ricavi CIB nel complesso saranno inferiori rispetto al 2022. LEGGI TUTTO

  • in

    UBS rinuncia a protezione statale dalle perdite per acquisto Credit Suisse

    (Teleborsa) – UBS Group ha annunciato la decisione di rescindere volontariamente il Loss Protection Agreement (LPA) da CHF 9 miliardi con il governo svizzero a seguito di una valutazione completa del portafoglio designato di attività non core di Credit Suisse, inclusi scenari di gravi perdite di stress. Inoltre, dopo aver debitamente considerato la situazione di finanziamento delle entità di Credit Suisse e del Gruppo UBS in generale, ha anche deciso di terminare volontariamente il Public Liquidity Backstop (PLB) con la Banca nazionale svizzera (BNS) fino a CHF 100 miliardi, garantito dal governo svizzero. Inoltre, Credit Suisse ha interamente rimborsato il prestito Emergency Liquidity Assistance Plus (ELA+). Queste misure, unitamente all’intervento di UBS, hanno contribuito alla stabilizzazione del Credit Suisse e alla stabilità finanziaria in Svizzera e nel mondo.Nell’ambito dell’operazione di salvataggio del Credit Suisse da parte di UBS, il governo svizzero ha stipulato un LPA con UBS, entrato in vigore al closing il 12 giugno 2023. L’LPA doveva coprire perdite fino a CHF 9 miliardi (solo dopo UBS si era fatta carico dei primi CHF 5 miliardi di perdite). L’LPA avrebbe coperto un portafoglio designato di attività non fondamentali del Credit Suisse. All’epoca, ciò era ritenuto necessario per proteggere UBS da potenziali tail risk, poiché durante il fine settimana di salvataggio vi era stato un tempo molto limitato per rivedere le rispettive attività. Dopo aver esaminato tutte le attività coperte dall’LPA dal closing di giugno e aver effettuato gli opportuni adeguamenti fair value, UBS ha concluso che l’LPA non è più necessario. Pertanto, UBS ha notificato la risoluzione volontaria a partire dall’11 agosto 2023. UBS paga un totale di CHF 40 milioni per compensare la Confederazione Svizzera per l’istituzione della LPA.Inoltre, nell’ambito dell’operazione di salvataggio, il 19 marzo 2023 il governo svizzero ha istituito il PLB per un importo fino a 100 miliardi di franchi. Ha consentito alla BNS di fornire un sostegno di liquidità sufficiente al Credit Suisse, sostenuto da una garanzia federale di default. Tutti i prestiti nell’ambito del PLB sono stati interamente rimborsati dal Credit Suisse a partire dalla fine di maggio 2023. A seguito di un’analisi approfondita della situazione dei finanziamenti, UBS ha deciso di risolvere volontariamente l’accordo PLB con la BNS a partire dall’11 agosto 2023. Fino al 31 luglio 2023, il Credit Suisse ha addebitato una commissione d’impegno e un premio di rischio per complessivi CHF 214 milioni, di cui circa CHF 61 milioni alla BNS e CHF 153 milioni alla Confederazione Svizzera.Credit Suisse ha inoltre rimborsato alla BNS il prestito ELA+ di CHF 50 miliardi a partire dal 10 agosto 2023. Credit Suisse ha versato alla BNS un premio di rischio per un totale di CHF 476 milioni. LEGGI TUTTO