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    Banca Generali rafforza partnership con Generali Italia su distribuzione prodotti

    (Teleborsa) – Banca Generali ha sottoscritto con Generali Italia degli accordi finalizzati al rafforzamento della partnership strategica con le compagnie assicurative italiane del Gruppo Generali. L’intesa è volta a definire ulteriori ambiti di collaborazione nella distribuzione reciproca di prodotti e servizi destinati alla rispettiva clientela, rafforzando e accrescendo allo stesso tempo il ruolo degli agenti di Generali Italia e della Rete di Alleanza Assicurazioni, controllata da Generali Italia.Vengono definiti i principi alla luce dei quali saranno articolati alcuni ambiti di collaborazione specifica e, nel dettaglio: lo sviluppo dell’attività di distribuzione di prodotti e servizi bancari di Banca Generali, rafforzando l’accordo di insure-banking già in essere con Generali Italia; il potenziamento del modello di collaborazione già in essere dei cosiddetto Financial Planning Agent, ossia agenti di Generali Italia che, per ampliare la loro gamma di offerta nei confronti della clientela, dispongono anche del mandato di consulente finanziario da parte di Banca Generali; la valutazione e lo studio di nuovi modelli di distribuzione dei prodotti finanziari di Banca Generali attraverso le Reti delle compagnie italiane, nonché di possibili ulteriori rapporti di collaborazione tra agenti di Generali Italia e consulenti finanziari di Banca Generali per iniziative di cross/up selling assicurativo/finanziario sulla rispettiva clientela; il rafforzamento delle competenze distintive di Banca Generali nel settore dei prodotti assicurativi a contenuto finanziario.Al fine di allineare ulteriormente gli interessi tra le parti, è stato anche sottoscritto un accordo modificativo ed integrativo della convenzione di distribuzione di prodotti assicurativi in essere tra Banca Generali e Generali Italia (sottoscritta nel marzo 2018), a cui ha aderito Genertellife, e in cui è successivamente subentrata Alleanza per effetto dell’operazione di fusione di Genertellife perfezionatasi il 1° gennaio 2025.L’Accordo Modificativo prevede, tra le altre cose: un aggiornamento del catalogo dei prodotti oggetto di distribuzione e delle relative commissioni, e una parziale modifica delle cosiddetti “reti restricted” (ossia le reti competitor che le compagnie assicurative italiane del Gruppo Generali non possono utilizzare a fini distributivi); una più puntuale declinazione dei livelli di servizio attesi; la possibilità di sviluppare congiuntamente un piano prodotti annuale, che tenga conto delle esigenze distributive di Banca Generali; nonché un meccanismo di incentivo/disincentivo tra le parti – basato su una metrica di creazione di valore – che consente un maggior allineamento di interessi. LEGGI TUTTO

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    BFF Bank, assemblea approva bilancio 2024 e nuovi piani di incentivazione

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di BFF Bank, società attiva nella finanza specializzata e quotata su Euronext Milan, ha approvato il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2024, che presenta un utile di esercizio di 160.196.420 euro, e destinato: 211.816 euro a Riserva Legale; 159.984.604 euro a Riserva Utili portati a nuovo.Inoltre, i soci hanno approvato la Politica di Remunerazione 2025, la Severance, il Piano di Incentivazione a Lungo-termine Incentive Plan 2025 e il Piano di Stock Grant, la proposta del Consiglio di Amministrazione di autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie.”In occasione dell’approvazione del bilancio 2024, desideriamo ringraziare i nostri azionisti per la fiducia riposta nei confronti del management e del lavoro svolto dal Consiglio di Amministrazione – ha commentato il presidente Ranieri de Marchis – Nell’ottica dell’incentivazione a un continuo percorso verso l’eccellenza e verso la crescita sostenibile, che ha da sempre caratterizzato BFF, siamo, inoltre, lieti dell’approvazione della politica sulla remunerazione e del Piano di Incentivazione a Lungo Termine e di Stock Grant rivolto ai dipendenti del Gruppo”. LEGGI TUTTO

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    MPS, Banco BPM dice sì all’OPS su Mediobanca. Anche Anima voterà a favore

    (Teleborsa) – Banco BPM sosterrà col 5% l’operazione finalizzata all’OPS su Mediobanca. Secondo quanto riportato da un portavoce, il CdA di Piazza Meda, riunitosi oggi per deliberare, fra l’altro, in merito alla partecipazione all’assemblea di MPS che si terrà il prossimo 17 aprile “ha approvato di esprimere voto favorevole sulla proposta di attribuzione della delega al board dell’istituto senese ad aumentare il capitale sociale a servizio dell’offerta pubblica volontaria da parte di MPS, avente ad oggetto la totalità delle azioni ordinarie di Mediobanca”. Anche Anima Holding voterà a favore dell’aumento di MPS al servizio dell’offerta di scambio su Mediobanca. E’ quanto trapela da fonti vicine alla società che detiene circa il 4% del capitale dell’istituto senese, al termine di un consiglio di amministrazione che si è occupato della vicenda. LEGGI TUTTO

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    Terzo Settore, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e Banco BPM siglano accordo per servizi bancari a condizioni agevolate

    (Teleborsa) – La Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e Banco BPM hanno sottoscritto un accordo finalizzato a sostenere in modo concreto enti, associazioni del Terzo Settore ed enti religiosi, attraverso l’accesso a prodotti e servizi bancari a condizioni particolarmente vantaggiose.L’accordo – valido fino al 31 dicembre 2026 – prevede una serie di agevolazioni specifiche per gli enti già assegnatari di erogazioni da parte della Fondazione. Si tratta di linee di credito e finanziamenti fino a 5 o 10 anni sempre assistiti da garanzia.”Siamo orgogliosi di contribuire, attraverso questa intesa, alla promozione e al sostegno delle realtà che operano con dedizione e competenza nel territorio, spesso in ambiti cruciali come l’assistenza, la cultura e la coesione sociale” – ha dichiarato Marco Giorgio Valori, Responsabile della Direzione Territoriale Tirrenica di Banco BPM –. Questa collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca ci consente di mettere a disposizione delle organizzazioni beneficiarie strumenti concreti per la loro crescita e per la realizzazione dei loro progetti, in linea con la nostra missione di banca attenta alle esigenze del territorio”.”Si tratta di un accordo fortemente cercato – ha commentato Marcello Bertocchini, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca – con l’intento di garantire un’ulteriore opportunità a tutte quelle realtà del territorio che hanno trovato nella Fondazione il sostegno necessario alla realizzazione dei propri progetti. Un tassello in più che, non lo nascondo, mi fa particolarmente piacere poter inserire grazie alla disponibilità di Banco BPM, il Gruppo bancario nel quale è confluita la Cassa di Risparmio di Lucca, la banca dalla quale ha avuto origine la nostra storia”. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, Credit Agricole sale al 19,8% del capitale

    (Teleborsa) – Il Credit Agricole sale al 19,804% di Banco BPM, tramite indiretta proprietà Delfinances Sas, dal 12,504% detenuto l’8 aprile 2025. Lo si apprende dagli aggiornamenti Consob sulle partecipazioni rilevanti nelle società quotate, da cui emerge che l’operazione è stata perfezionata in data 9 aprile.Lo scorso 2 aprile, Credit Agricole ha incassato il via libera della BCE a salire fino al 19,9% in Piazza Meda. Sempre secondo gli aggiornamenti Consob, lo scorso 9 aprile, Deutsche Bank ha azzerato la propria partecipazione in Banco BPM dal 5,181% detenuto al 19 febbraio. LEGGI TUTTO

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    Banche italiane non quotate bocciate sui fattori ESG. Indietro su parità di genere e AI

    (Teleborsa) – Le banche italiane non quotate sono largamente insufficienti nel loro impegno sui fattori ESG (Environmental, Social e Governance). È quanto emerge da un rapporto di Standard Ethics, agenzia di rating indipendente con sede a Londra e focalizzata sulla sostenibilità, che ha effettuato la ricognizione con l’obiettivo di valutare la loro capacità di interpretare e semplificare i temi di Sostenibilità per renderli funzionali ai rapporti con clientela, fornitori e destinatari dei propri investimenti.Sono stati selezionati 43 istituti tra gruppi e singole banche non quotate. La selezione è avvenuta tra i primi 100, per mezzi amministrati, escludendo gruppi esteri o quotati. L’indagine ha tenuto conto di 23 marcatori distribuiti in 4 macroaree di appartenenza: i) procedure e policy ESG ii) target ESG iii) valutazioni ESG iv) policy ESG attinenti al settore bancario.Dallo studio emergono i seguenti punti chiave: solo il 14% delle banche pubblica una policy ambientale; solo il 9% pubblica una policy sui diritti umani e nessuna banca ha una policy sull’Intelligenza Artificiale; solo il 19% pubblica una policy sulla parità di genere ed il 26% pubblica una policy su diversità ed inclusione.Guardando agli aspetti su cui più si avvicinano alle banche quotate, quello che spicca è la parte ambientale, “perché più in odore di regolamentazione”, dice a Teleborsa Jacopo Schettini Gherardini, Direttore dell’Ufficio Ricerca di Standard Ethics. “Ma è una visione che lascia scoperti altri ambiti e lascia che alcuni rischi non siano né individuati, né gestiti, né mitigati”, sottolinea l’esperto.Dal report emerge anche che, sebbene il 98% del campione pubblichi un Codice Etico o di Condotta, solo il 22% degli strumenti di governo appaiono conformi e dotati di riferimenti internazionali sulla Sostenibilità di Onu, Ocse e Ue, mentre il 55% delle banche analizzate fornisce una rendicontazione ESG standard.Un dato che salta all’occhio è che il tasso medio di rappresentanza del genere meno rappresentato in CdA è di circa il 30%. Inoltre, solo in 6 banche dell’insieme, ovvero circa il 14% dei casi, viene raggiunta la parità di genere nel CdA.Standard Ethics scrive nelle sue conclusioni che i risultati suggeriscono ampie difformità nella comunicazione e nelle politiche adottate. Sebbene alcune banche non quotate abbiano iniziato un percorso di allineamento alle indicazioni internazionali, nel complesso il divario rispetto agli standard internazionali e alle banche quotate resta significativo.Schettini Gherardini non crede che l’impegno sia solo di facciata, ma “l’allineamento alle indicazioni di Sostenibilità è sporadico. Due dati tra i tanti: delle banche non quotate esaminate solo il 9% pubblica una policy sui diritti umani, contro il 100% delle quotate; solo il 7% ha un rating e interloquisce con una agenzia di rating specializzata e indipendente, contro il 100% delle quotate. E non è una questione di dimensione”.Da report emerge che, al netto degli obblighi regolamentari, sembrano rari i casi in cui sia stata effettuata una preventiva analisi di posizionamento sui rischi ESG e appare diffuso l’impiego di consulenza esterna in termini di comunicazione e rendicontazione. In molti casi, ne deriva una ridotta coerenza delle comunicazioni pubbliche in ambito ESG Risk Management, governance, politiche e target ESG, così come appare debole il loro allineamento alle indicazioni internazionali.Guardando al futuro, Schettini Gherardini si aspetta dei passi avanti perchè “siamo in un periodo storico in cui è molto forte la richiesta da parte dei clienti di trasparenza sui temi ambientali, sociali e di governo”. Inoltre, “la decisione, da parte della Commissione europea, di posporre alcuni obblighi di rendicontazione pubblica renderà ancora più importante interloquire con le agenzie di rating per non rimanere nel limbo e non sapere come porsi nella fase di passaggio” e “vedere che i concorrenti si muovono con maggiore chiarezza e decisione spingerà il settore a non affidarsi solo alla consulenza esterna (spesso legata al marketing) ma a migliorare le professionalità interne e dotarle dei punti di riferimento più adeguati al fine di decidere”.Le banche analizzate da Standard Ethics, che non ha pubblicato i dettagli dei singoli istituti, sono: Banca Cambiano 1884, Banca Cf+ Credito Fondiario, Banca del Fucino, Banca del Piemonte, Banca di Cividale (CiviBank), Banca di Credito Popolare, Banca Ersel, Banca Ifigest, Banca Investis, Banca Popolare Alto Adige, Banca Passadore, Banca Popolare del Lazio, Banca Popolare di Fondi, Banca Popolare Etica, Banca Popolare di Piacenza, Banca Popolare Puglia e Basilicata, Banca Popolare Pugliese, Banca Popolare di Ragusa (BAPR), Banca Popolare Valsabbina, Banca Progetto, Banca Promos, Banca Santa Giulia, Banca Sella, Banca Stabiese, Cassa Centrale Alto Adige, Cassa Centrale Banca, Cassa di Bolzano, Cassa di Fermo, Cassa di Risparmio di Asti, Cassa di Volterra, Cherry Bank, Extrabanca, Ibl Banca, Iccrea Banca, Imprebanca, Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, La Cassa di Ravenna, Mediocredito Centrale, Prader Bank, Solution Bank, Suedtirol Bank, Tyche Bank, Vivibanca. 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    MPS ottiene l’autorizzazione Golden Power per l’OPS su Mediobanca

    (Teleborsa) – Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS) ha comunicato che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha deliberato, in accoglimento della proposta del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il non esercizio dei poteri speciali ai sensi del Golden Power con riferimento all’offerta pubblica di scambio (OPS) di MPS sulla totalità delle azioni ordinarie di Mediobanca. LEGGI TUTTO

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    Banco Desio non vede la possibilità di essere oggetto di acquisizione

    (Teleborsa) – La strategia che Banco di Desio e della Brianza sta attuando nell’ambito del Piano Industriale “Beyond 2026” prevede la crescita nei territori in cui la banca già opera, come già fatto negli ultimi anni cogliendo opportunità di crescita esterna attraverso le acquisizioni dei rami d’azienda costituiti dagli sportelli bancari “Lanternina” e “Mercadante” realizzate rispettivamente con BPER e con Banca Popolare di Puglia e Basilicata. Lo si legge nelle risposte alle domande dei piccoli azionisti in vista dell’assemblea del 17 Aprile 2025.In tale contesto, “è normale che la banca valuti anche diversi dossier di potenziale acquisizione di banche commerciali, tra cui quello della Banca Popolare del Frusinate di cui sono apparse alcune notizie di stampa”, viene sottolineato.In generale, “la comunicazione al mercato delle informazioni relative alle operazioni in cui il Banco è in qualche modo parte attiva – prescindendo quindi da “rumors” di altra natura riconducibili al contesto più ampio del “risiko del credito” – viene effettuata con tempistiche e modalità coerenti con lo stato di avanzamento dei dossier, considerando, nell’interesse della società, le esigenze e i vincoli di riservatezza (anche contrattuali) tipici delle operazioni straordinarie e rispettando in ogni caso le disposizioni regolamentari in materia di informazioni privilegiate, nonché il principio generale di parità informativa”.Con riferimento allo scenario del “risiko bancario”, la società “non vede attualmente la possibilità di essere oggetto di acquisizione, che tuttavia non attiene al consesso assembleare”.Banco di Desio e della Brianza ricorda che la banca è caratterizzata da un assetto proprietario stabile in cui le famiglie Gavazzi e Lado detengono complessivamente oltre il 70% del capitale sociale. LEGGI TUTTO