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    Zurich Bank, affidata a BNP Paribas custodia e regolamento titoli per asset pari a 3 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Zurich Bank annuncia l’affidamento di un mandato di custodia titoli italiani ed esteri a BNP Paribas per un patrimonio totale di circa 3 miliardi di euro. Nello specifico, BNP Paribas fornirà principalmente servizi di regolamento e custodia titoli, regolamento delle quote di fondi, oltre ai servizi di negoziazione sui cambi per asset pari a tre miliardi di euro. “La nuova collaborazione con Zurich Bank – si legge in una nota – consolida la partnership pluriennale che unisce BNP Paribas al Gruppo Zurich, per cui la Banca fornisce già servizi di regolamento sui titoli italiani ed esteri nell’ambito delle attività assicurative di quest’ultimo”.”Zurich Bank – ha commentato Paolo Moia, head of Investments & Products di Zurich Bank – vuole proporre al mercato un modello di advisory d’eccellenza e nel farlo mira a individuare partner solidi e altrettanto accreditati, capaci di supportarne la crescita secondo una delle direttrici individuate come strategiche, ovvero lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi”. “Siamo orgogliosi di consolidare la nostra storica partnership con il Gruppo Zurich in Italia, con cui –ha detto Andrea Cattaneo head of Securities Services Italy, Switzerland & Iberia, di BNP Paribas – collaboriamo già da diversi anni, offrendo servizi di regolamento sui titoli italiani ed esteri per le compagnie assicurative del Gruppo”. LEGGI TUTTO

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    Bond ENI, tutti i collocatori e le commissioni dell'emissione

    (Teleborsa) – È lunga la lista dei collocatori della nuova emissione di ENI da 1 miliardo di euro legata al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità. L’offerta si apre lunedì prossimo 16 gennaio e potrebbe salire a 2 miliardi in base all’andamento della domanda, con i titoli che garantiranno un tasso fisso non inferiore al 4,30% e non prevedono commissioni di sottoscrizione.Il mega consorzio di collocamentoI coordinatori dell’offerta e responsabili del collocamento sono il Gruppo Intesa Sanpaolo (che per il collocamento può contare su Intesa Sanpaolo, Fideuram anche per il tramite di IW SIM, Intesa Sanpaolo Private Banking) e UniCredit.Il gruppo di direzione è composto da: Banca Akros – Gruppo Banco BPM (collocatore anche per il tramite di Banco BPM e Banca Aletti), BNL – BNP Paribas, BPER Banca, Banca Cesare Ponti, Banco di Sardegna, Crédit Agricole.I collocatori sono: Banca Cambiano 1884, Banca del Piemonte, Banca di Asti, Banca Generali, Banca Passadore & C., Banca Popolare di Bari (anche per il tramite di Cassa di Risparmio di Orvieto), Banca Popolare di Sondrio, Banca Sella, Banco di Desio e della Brianza, Credit Suisse, Deutsche Bank, Equita SIM, FinecoBank, Iccrea Banca, La Cassa di Ravenna, Banca di Imola, Mediobanca (tramite Divisione Mediobanca Private Banking e CheBanca!).Le commissioni per il collocamentoIl prospetto pubblicato dalla società fornisce la stima delle spese totali legate all’emissione.ENI corrisponderà ai responsabili del collocamento una commissione di organizzazione, pariteticamente suddivisa tra loro, così composta: una parte fissa pari allo 0,25% del controvalore nominale delle obbligazioni emesse ed oggetto e una parte variabile, a discrezione della società, pari allo 0,05% del controvalore nominale delle obbligazioni emesse.Per i garanti è prevista una commissione di garanzia pari allo 0,30% del controvalore nominale delle obbligazioni garantite daciascuno di essi. Ai collocatori spetta una commissione di collocamento pari all’1,45% del controvalore nominale delle obbligazioni da ciascuno di essi effettivamente collocate e assegnate. LEGGI TUTTO

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    Citigroup, utili trimestrali in calo. Bene trading e reddito fisso

    (Teleborsa) – Citigroup, una delle più grandi banche degli Stati Uniti, ha riportato un utile netto per il quarto trimestre 2022 di 2,5 miliardi di dollari, o 1,16 dollari per azione diluita, su ricavi per 18 miliardi di dollari. Ciò si confronta con un utile netto di 3,2 miliardi di dollari, o 1,46 dollari per azione diluita, su ricavi di 17 miliardi di dollari per il quarto trimestre 2021.I risultati includono impatti legati alla cessione di circa 192 milioni di dollari di utili ante imposte, guidati principalmente da un guadagno sulla vendita del business consumer in Thailandia. Escludendo questi impatti, l’utile per azione è stato di 1,10 dollari.”La divisione Markets ha avuto il miglior quarto trimestre della storia recente, trainata da un aumento del 31% nel reddito fisso, mentre Banking e Wealth Management sono stati influenzati dalle stesse condizioni di mercato che hanno dovuto affrontare durante tutto l’anno”, ha commentato la CEO Jane Fraser.Il costo del credito è stato di circa 1,8 miliardi di dollari, rispetto a -0,5 miliardi di dollari nello stesso periodo dell’anno precedente, riflettendo un aumento netto dell’indennità per perdite su crediti e impegni non finanziati di 640 milioni di dollari, principalmente a causa della crescita dei prestiti e del deterioramento delle ipotesi macroeconomiche, rispetto a un rilascio netto di 1,4 miliardi un anno prima.Per l’intero anno 2022, Citigroup ha registrato un utile netto di 14,8 miliardi di dollari su ricavi di 75,3 miliardi di dollari, rispetto all’utile netto di 22 miliardi di dollari su ricavi di 71,9 miliardi di dollari per l’intero anno 2021. LEGGI TUTTO

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    Wells Fargo, utili trimestrali in calo del 50%. Aumenta accantonamenti

    (Teleborsa) – Wells Fargo, una delle quattro più grandi banche statunitensi, ha registrato ricavi pari a 19,66 miliardi di dollari nel quarto trimestre del 2022, rispetto ai 20,86 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno scorso. L’utile è sceso del 50% a 2,86 miliardi di dollari dai 5,75 miliardi di dollari del quarto trimestre 2021. L’utile per azione è stato di 0,67 dollari per azione (1,38 dollari un anno fa).Il mercato, secondo i dati di Refinitiv, si aspettava un utile per azione di 0,66 dollari su ricavi di 19,98 miliardi di dollari.Nel quarto trimestre, la banca ha registrato perdite operative per 3,3 miliardi di dollari (0,70 dollari per azione) correlate a una varietà di questioni storiche precedentemente divulgate, tra cui contenziosi, rimedi ai clienti e questioni normative associate allo scandalo sulle sue pratiche di vendita.”Sebbene il trimestre sia stato influenzato in modo significativo dalle perdite operative precedentemente divulgate, la nostra performance sottostante riflette i progressi che stiamo facendo per migliorare i rendimenti – ha commentato il CEO Charlie Scharf – L’aumento dei tassi di interesse ha determinato una forte crescita del margine di interesse, le perdite su crediti hanno continuato ad aumentare lentamente, ma la qualità del credito è rimasta solida e continuiamo a compiere progressi nelle nostre iniziative di efficienza”.L’accantonamento per perdite su crediti è stato di 957 milioni di dollari nel trimestre, rispetto a un rilascio di 452 milioni di dollari l’anno precedente. L’accantonamento per perdite su crediti nel trimestre includeva un aumento di 397 milioni di dollari nell’accantonamento per perdite su crediti che riflette principalmente la crescita dei prestiti, nonché un ambiente economico meno favorevole, ha affermato la banca.(Foto: © Maxim Kuzubov/123RF) LEGGI TUTTO

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    JPMorgan, utili trimestrali in crescita grazie a forte attività trading

    (Teleborsa) – JPMorgan Chaseha registrato ricavi netti per 35,6 miliardi di dollari nel quarto trimestre del 2022, in aumento del 17%. Il margine di interesse (NII) è stato di 20,3 miliardi, in aumento del 48%. Il NII esclusi Markets è stato di 20 miliardi, in aumento del 72%, trainato da tassi più elevati. I ricavi non da interessi sono stati di 15,3 miliardi, in calo dell’8%, in gran parte guidati da minori commissioni di Investment Banking.L’utile netto è stato di 11 miliardi di dollari, o 3,57 dollari per azione, rispetto ai 10,4 miliardi, o 3,33 dollari per azione, dell’anno precedente.L’accantonamento per perdite su crediti è stato di 2,3 miliardi di dollari, riflettendo un incremento netto di riserve di 1,4 miliardi e addebiti netti di 887 milioni. La mossa è stata guidata da un “modesto deterioramento delle prospettive macroeconomiche della società, che ora riflette una lieve recessione nello scenario centrale”, nonché dalla crescita dei prestiti da parte dei clienti che utilizzano le loro carte di credito, ha affermato.”L’economia statunitense attualmente rimane forte, con i consumatori che continuano a spendere denaro in eccesso e le imprese in buona salute – ha commentato il CEO Jamie Dimon – Tuttavia, non conosciamo ancora l’effetto finale dei venti contrari derivanti dalle tensioni geopolitiche, tra cui la guerra in Ucraina, lo stato vulnerabile dell’approvvigionamento energetico e alimentare, l’inflazione persistente che sta erodendo il potere d’acquisto e ha spinto al rialzo i tassi di interesse e il quantitative tightening senza precedenti”L’utile netto della divisione Corporate & Investment Bank è stato di 3,3 miliardi di dollari, in calo del 27%, con entrate nette di 10,5 miliardi di dollari, in calo del 9%.I ricavi di Markets sono stati di 5,7 miliardi di dollari, in aumento del 7%. I ricavi di Fixed Income Markets sono stati di 3,7 miliardi di dollari, in crescita del 12%, trainati prevalentemente da maggiori ricavi in Rates and Currencies & Emerging Markets, parzialmente controbilanciati da minori ricavi in Securitized Products. Il fatturato di Equity Markets è stato di 1,9 miliardi di dollari, relativamente piatto rispetto a un quarto trimestre forte dell’anno precedente. LEGGI TUTTO

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    BofA, utili sopra le attese. Aumento tassi trascina ricavi

    (Teleborsa) – Bank of America ha registrato ricavi, al netto degli interessi passivi, in aumento dell’11% a 24,5 miliardi di dollari nel quarto trimestre del 2022. Il margine di interesse netto (NII) è stato in aumento di 3,3 miliardi di dollari, o del 29%, a 14,7 miliardi di dollari, trainato dai benefici derivanti dall’aumento dei tassi di interesse, inclusa la riduzione delle spese di ammortamento dei premi e dalla solida crescita dei prestiti. I ricavi non da interessi di 9,9 miliardi di dollari è diminuito di 799 milioni di dollari, o dell’8%, per il calo delle commissioni di investment banking e gestione patrimoniale.L’utile netto è stato di 7,1 miliardi di dollari, o 0,85 dollari per azione, rispetto a 7 miliardi di dollari, o 0,82 dollari per azione, per il quarto trimestre del 2021. Il mercato si aspettava, secondo dati Refinitiv, un utile per azione di 0,77 dollari. La divisione Consumer Banking ha registrato il record di utile netto, con 3,6 miliardi di dollari.”Abbiamo concluso l’anno con una nota positiva, con utili crescenti anno dopo anno nel 4° trimestre in un contesto economico sempre più in rallentamento – ha commentato il CEO Brian Moynihan – I temi del trimestre sono stati coerenti per tutto l’anno poiché la crescita organica e i tassi hanno contribuito a fornire il valore del nostro franchising di deposito. Ciò, unito alla gestione delle spese, ha contribuito a guidare la leva operativa per il sesto trimestre consecutivo”. “I nostri guadagni di 27,5 miliardi di dollari per l’anno rappresentano uno dei migliori anni di sempre per la banca, riflettendo la nostra attenzione a lungo termine sulle relazioni con i clienti e la nostra strategia di crescita responsabile – ha aggiunto – Riteniamo di essere ben posizionati all’inizio del 2023 per offrire risultati ai nostri clienti, azionisti e alle comunità che serviamo”. LEGGI TUTTO

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    Banca Ifis, emesso bond da 300 milioni di euro con scadenza a 4 anni

    (Teleborsa) – Banca Ifis, gruppo attivo nello specialty finance e quotato su Euronext STAR Milan, ha concluso il collocamento di un’emissione obbligazionaria di tipo Senior Preferred nell’ambito del proprio programma di emissioni EMTN per un ammontare pari a 300 milioni di euro. L’operazione è stata destinata ad investitori istituzionali.L’emissione ha una durata quadriennale, con data di regolamento prevista per il 19 gennaio 2023. Il reoffer price è pari a 99,569 per un rendimento a scadenza del 6,25% ed una cedola pagabile annualmente del 6,125%. L’obbligazione sarà quotata presso l’Euronext di Dublino e ha un rating atteso di BB+ da parte di Fitch e di Baa3 da parte di Moody’s.Il collocamento rientra nel programma di funding EMTN previsto dal Piano Industriale della Banca relativo al triennio 2022-24, che stima 2,5 miliardi di euro di nuovi collocamenti.”Siamo soddisfatti della risposta ricevuta dal mercato che ha accolto con positività la nostra emissione, pur in una fase non semplice per il contesto finanziario internazionale – ha commentato l’AD Frederik Geertman – La richiesta di adesione superiore alla domanda conferma ancora una volta come Banca Ifis rappresenti un interlocutore affidabile per i maggiori investitori istituzionali a livello nazionale e internazionale”. “Prosegue quindi il percorso di diversificazione delle fonti di approvvigionamento, finalizzato a consentire alla Banca di continuare il proprio cammino di crescita sostenibile che era stato delineato nel Piano Industriale per il triennio 2022-2024”, ha aggiunto.Nell’operazione, Banca Ifis si è avvalsa del supporto di Credit Agricole, Morgan Stanley, Banco Santander e UniCredit in qualità di joint bookrunners mentre Stifel ha agito da co-manager. BonelliErede ha fornito assistenza legale a Banca Ifis, mentre Clifford Chance ha supportato i joint bookrunners e il co-manager. LEGGI TUTTO

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    EBA: banche mantengono solidi coefficienti patrimoniali e di liquidità

    (Teleborsa) – Nel complesso, le banche europee “mantengono solidi coefficienti patrimoniali e di liquidità”. Lo afferma l’Autorità bancaria europea (EBA) nel suo Risk Dashboard aggiornato al terzo trimestre del 2022. Il coefficiente medio di Common Equity Tier 1 (CET1) è leggermente diminuito al 14,8% dal 15% del trimestre precedente su base fully loaded. “Nonostante una certa contrazione dei coefficienti CET1, le banche mantengono un notevole margine di capitale rispetto ai requisiti normativi, che può fungere da importante salvaguardia per le banche per continuare a prestare all’economia reale in tempi di difficoltà economiche”, si legge nel rapporto.La liquiditàIl Liquidity Coverage Ratio (LCR) medio ha raggiunto il 162,5% (164,9% nel secondo trimestre 2022) mentre il Net Stable Funding Ratio (NSFR) medio è rimasto al 126,9%.L’EBA prevede che la tendenza al ribasso dei coefficienti di liquidità continui a causa dei rimborsi anticipati o della scadenza delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (TLTRO) della BCE. “In un mercato volatile e incerto, è probabile che le banche che richiedono finanziamenti wholesale per sostituire le TLTRO o per costituire o rifinanziare le proprie riserve MREL debbano affrontare costi di finanziamento più elevati, soprattutto se sono percepite come più vulnerabili”, viene osservato.Gli NPLLe banche hanno aumentato le loro esposizioni nel terzo trimestre dell’anno. I prestiti totali sono aumentati dell’1,9% nel terzo trimestre del 2022.L’NPL ratio è leggermente diminuito, poco al di sotto dell’1,8%. Tuttavia, l’EBA sottolinea che le aspettative sulla qualità degli attivi delle banche si sono ulteriormente deteriorate, in particolare per le PMI e il credito al consumo.Dal report emerge che quota di prestiti stage 2 è rimasta elevata (superiore ai livelli pre-pandemia) al 9,5% dei prestiti totali al costo ammortizzato (come nel secondo trimestre). Il costo del rischio (CoR) si è attestato allo 0,43%, il punto più basso da quando sono disponibili i dati, e significativamente al di sotto del picco della pandemia (0,86% nel secondo trimestre del 2020). L’incidenza dei crediti forborne scende all’1,6% sul totale degli impieghi (1,7% nel 2° trimestre 2022).L’aumento dei tassiSebbene di recente siano state osservate alcune tendenze positive, l’EBA ricorda che i rendimenti rimangono su livelli elevati. “L’inasprimento della politica monetaria potrebbe contribuire a un ulteriore riprezzamento di tutte le classi di attività, in particolare quelle più rischiose – si legge – La volatilità potrebbe compromettere la liquidità del mercato e rendere difficile l’identificazione di un prezzo equo per gli investitori e gli emittenti. In queste condizioni, l’attività del mercato primario potrebbe essere ridotta”.Inoltre, viene osservato che gli spread sovrani si sono leggermente ridotti durante il quarto trimestre. Tuttavia, con l’aumento dei timori di recessione per la maggior parte dei paesi dell’UE e i successivi aumenti dei tassi delle banche centrali, “potrebbe verificarsi un ulteriore ampliamento degli spread sovrani”. Ciò potrebbe influire negativamente sulle esposizioni sovrane delle banche valutate al fair value. LEGGI TUTTO