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    Trade Republic lancia succursale in Italia e IBAN. Sarà sostituto d’imposta per investimenti

    (Teleborsa) – Da broker a banca. È questo il percorso che sta perseguendo Trade Republic, la società tedesca che annuncia oggi il lancio della succursale italiana, che permette di fornire ora al mezzo milione di clienti nel paese un IBAN italiano e un conto corrente che offre il 3 percento di interesse annuo.Rispetto all’attuale conto d’investimento erogato dalla Germania, dove non si poteva accreditare lo stipendio o pagare fatture, con il nuovo conto corrente è possibile trasferire denaro, aggiungere o prelevare fondi da altre banche istantaneamente, ricevere lo stipendio e ottenere il 3 percento di interesse annuo sui depositi (pagato mensilmente, senza massimali, eliminando il precedente tetto di 50.000 euro).Il conto corrente integra l’offerta già esistente della carta di debito con Saveback, che consente di ricevere indietro l’1 percento di ogni pagamento effettuato con carta, reinvestito direttamente nel proprio piano di accumulo. Il focus della piattaforma tedesca non erano più infatti da tempo i trader attivi quotidianamente, ma giovani investitori che guardano al lungo termine, tanto che c’è più di un piano di accumulo attivo per cliente.Inoltre, rispondendo ai tanti solleciti dei clienti in questo senso e vedendolo come un punto di frizione nell’offerta, Trade Republic ha introdotto il Regime Amministrato, che automatizza il pagamento delle imposte sugli investimenti. Trade Republic farà da sostituto d’imposta, calcolando e trattenendo automaticamente le imposte sugli investimenti e versandole per conto dei clienti.L’Italia diventa così il secondo mercato internazionale ad essere completamente localizzato – dopo la Francia a inizio gennaio – da Trade Republic, che conta oltre 8 milioni di clienti in tutta Europa e gestisce più di 100 miliardi di euro in asset. L’azienda, guardando a quanto successo oltralpe in poche settimane, si aspetta una grande risonanza anche in Italia per la nuova offerta.”L’Italia è il nostro focus principale per il 2025 – commenta Christian Hecker, co-fondatore di Trade Republic – Grazie alla nuova succursale italiana, possiamo offrire i nostri prodotti includendo funzionalità pensate per il contesto locale, rendendo la nostra offerta una delle offerte più competitive sul mercato italiano”.A tre anni dal suo lancio in Italia, grazie al nuovo IBAN italiano e al conto corrente, Trade Republic continuerà a passare ai clienti sia nuovi che esistenti i tassi di interesse della BCE. I depositi continuano ad essere distribuiti tra banche partner come Deutsche Bank, HSBC o JPMorgan e, per saldi più elevati, vengono ulteriormente diversificati in fondi monetari.”Il lancio di oggi rappresenta un traguardo significativo nella storia di Trade Republic in Italia – afferma Emanuele Agueci, Regional Manager Italia, Irlanda e Paesi Baltici di Trade Republic – Siamo la prima challenger bank ad automatizzare la fiscalità per i propri clienti, eliminando una barriera importante al primo investimento per milioni di giovani risparmiatori italiani”. LEGGI TUTTO

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    BPER Banca, JP Morgan Chase ha quota potenziale del 3,425%

    (Teleborsa) – JP Morgan Chase & Co. ha una quota potenziale pari al 3,425% nel capitale di BPER Banca. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 22 gennaio 2025.In particolare, il 3,057% sono diritti di voto riferibili ad azioni, lo 0,033% è una partecipazione potenziale, lo 0.335% sono altre posizioni lunghe con regolamento fisico e in contanti. LEGGI TUTTO

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    Fineco, Wellington Management scende al 4,96%

    (Teleborsa) – Wellington Management, uno dei principali gestori patrimoniali indipendenti al mondo, ha una partecipazione del 4,960% in Fineco.È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 24 gennaio 2025. In precedenza, al 12 dicembre 2024, la quota era del 5,013%. LEGGI TUTTO

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    Mediobanca: patto sale all’11,6%, i Doris arrotondano allo 0,96%

    (Teleborsa) – Finprog Italia della famiglia Doris ha apportato al patto Mediobanca “ulteriori 1.880.000 azioni” e “la sua partecipazione è salita a 8 milioni di azioni, pari allo 0,96% del capitale sociale”. Lo rende noto un comunicato sulle ‘Informazioni essenziali dell’accordo di consultazione tra soci’ di Mediobanca, nel quale si aggiunge che la percentuale delle azioni aderenti al patto “è pertanto aumentata dall’11,40% all’11,62% del capitale sociale” di piazzetta Cuccia.Il gruppo Mediolanum guida il patto, con il 3,49% del capitale di Mediobanca. LEGGI TUTTO

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    Mediobanca rigetta OPS di MPS: fortemente distruttiva di valore, non ha valenza industriale

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione di Mediobanca, al termine dell’attesa riunione odierna, ha fatto sapere che l’offerta di Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS) “non è stata concordata ed è da ritenersi ostile e contraria agli interessi di Mediobanca”. Fermo restando che Mediobanca si esprimerà sull’offerta con le tempistiche, gli strumenti e secondo le modalità previste dalla legge, sulla base dell’analisi del comunicato ritiene l’offerta “priva di razionale industriale e finanziario, e dunque distruttiva di valore per Mediobanca”.Scendendo nei dettagli, Mediobanca ritiene che l’OPS di MPS non abbia valenza industriale pregiudicando l’identità e il profilo di business del Gruppo Mediobanca focalizzato su segmenti di attività a elevato valore aggiunto e con evidenti traiettorie di crescita; distrugga valore per gli azionisti di Mediobanca e di MPS essendo facile prevedere una copiosa perdita di clienti in quelle attività (quali il Wealth Management e l’Investment Banking) che presuppongono l’indipendenza, la reputazione e la professionalità dei professionisti; sia negativamente caratterizzata dalla difficoltà a determinare il valore intrinseco dell’azione della Banca MPS che presenta un patrimonio netto che fronteggia rilevanti attività fiscali, attività deteriorate e rischi di contenzioso legale (3,3 miliardi), indicatori di rischio peggiori rispetto alle altre banche italiane, rilevanti perdite pregresse, una marcata concentrazione geografica (70% filiali al centro-sud Italia) e di clientela (piccole media impresa), mancanza di fabbriche prodotto.L’operazione manca di razionale industriale in quanto comporta: un forte indebolimento del modello di business di Mediobanca focalizzato sui segmenti di attività specializzate e redditizie quali il Wealth Management e l’Investment Banking; analogamente, perdite di ricavi e clienti interesserebbero il Wealth Management e l’Investment Banking, posti a base del piano di sviluppo del gruppo, anche per l’incertezza che graverebbe sulla capacità della eventuale entità combinata di trattenere i principali clienti; la perdita di clientela sarà ragionevolmente accompagnata dalla perdita delle migliori risorse umane del Gruppo; sssenza di apprezzabili sinergie di costo non avendo i due Gruppi sovrapposizioni di reti distributive.L’operazione manca di un razionale finanziario in quanto comporta: un forte pregiudizio al profilo reddituale di Mediobanca, i cui utili su base stand alone sono previsti in crescita come previsto dal Piano in esecuzione, mentre il consensus vede per MPS un calo degli utili per la riduzione del margine di interesse ed il progressivo venir meno dei benefici fiscali; una diluizione dei multipli valutativi di Mediobanca per il venir meno della prevista crescita di ricavi e utili, dell’elevata redditività (doppia di quella futuribile per il MPS al netto di un tax-rate normalizzato), della pressoché nulla esposizione al segmento delle piccole imprese, della crescita, anche di peso, del WM; il calo del titolo MPS dopo l’annuncio ne testimonia la fragilità del corso di borsa, che rende improbabile il buon esito dell’operazione.Mediobanca segnala anche che l’operazione è caratterizzata dai “rilevanti intrecci azionari di Delfin e Caltagirone”, che sono presenti: in Mediobanca, dove Delfin detiene il 20% e Caltagirone il 7% (sulla base dello stacco del dividendo di novembre 2024), in MPS, dove Delfin è il primo azionista privato con il 10%, mentre Caltagirone detiene il 5% (oltre a detenere il 5% di Anima che a sua volta possiede il 4% di MPS), in Generali, dove Delfin detiene il 10% e Caltagirone il 7%. La presenza degli stessi azionisti in MPS, Mediobanca e Generali nell’ambito di un’offerta esclusivamente in azioni, configura “una potenziale disomogeneità negli interessi rispetto al resto della compagine azionaria”.Il comunicato del CdA è stato approvato con l’astensione dei consiglieri Sandro Panizza e Sabrina Pucci (espressione di Delfine e delle minoranze) LEGGI TUTTO

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    Gilli (Compagnia San Paolo): dare all’Europa investimenti e condizioni per essere competitiva

    (Teleborsa) – “Il 18 febbraio presenteremo il documento di programmazione pluriennale, difatti il nostro piano strategico, che si fonda su alcuni pilastri e presenta quattro trasversalità fondamentali, che sono vicine all’approccio di questo rapport”. Lo ha affermato Marco Gilli, presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo, durante la presentazione alla stampa del sesto MED & Italian Energy Report.”La prima è quella della partnership, e questo rapporto mette insieme istituzioni diverse che hanno cooperato per questa piattaforma – ha spiegato – La seconda è quello del learning, perchè vogliamo essere una fondazione che apprende dai progetti che fa e prende decisioni sull’evidenza. Il terzo elemento è quello dell’advocacy, cercando – sulla base della nostra esperienza – di andare a dare supporto ai policymaker. Il quarto è l’internalizzazione: siamo una fondazione che certamente ha una localizzazione sul territorio e il nostro obiettivo è da sempre quello di combattere diseguaglianze e povertà – non con l’approccio della charity che fanno bene altri – ma promuovendo la crescita dei territori, che deve essere fatto con politiche nazionali e internazionali, dove l’Europa e il mondo sono punti di riferimento”.”I temi della sicurezza energetica e della transizione sono importanti e avranno un grandissimo impatto sui nostri territori – ha detto Gilli – Questo fa si che consideriamo strategico e cruciale questo approccio”.”I rapporto tra Europa e Mediterraneo diventano fondamentali per accelerare la transizione energetica e per rafforzare quel ponte di sviluppo tra Europa e Africa”, ha notato il presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo.”Abbiamo visto come il nuovo chatbot cinese ha creato uno sconquasso sulle Borse, come c’è competizione tech, con l’Europa che deve cercare di diventare protagonista, quindi a maggior ragione è importante dare all’Europa gli investimenti e le condizioni per essere competitiva – ha sottolineato – In particolare, su un tema in cui l’Europa è leader come la transizione”. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, scissioni mediante scorporo di portafoglio crediti leasing da 350 milioni

    (Teleborsa) – Banco BPM ha comunicato che, nell’ambito delle attività di derisking di cui al Piano Industriale 2023-2026 finalizzate alla cessione di un portafoglio di crediti leasing classificati come Unlikely to Pay (UTP) e Sofferenze di circa 350 milioni di euro, da attuarsi anche attraverso due operazioni di scissione parziale mediante scorporo, a seguito dell’ottenimento delle autorizzazioni rilasciate dalla BCE, sono stati iscritti presso i competenti Registri delle Imprese i progetti relativi alle scissioni.In particolare: il progetto di scissione parziale mediante scorporo di Banco BPM a favore di Tago LeaseCo; il progetto di scissione parziale mediante scorporo di Banco BPM a favore di Burgos Leasco.Gli effetti economici-patrimoniali sono stati recepiti nella situazione finanziaria del terzo trimestre 2024 e il closing dell’operazione è previsto entro il primo semestre 2025.Tago LeaseCo e Burgos Leasco sono due società veicolo d’appoggio, di cui Banco BPM ha acquisito l’intera quota rappresentativa del capitale sociale. Le partecipazioni sono state acquisite in via meramente funzionale alla realizzazione delle operazioni di scissione in argomento e verranno pertanto cedute, al termine delle scissioni, a un intermediario finanziario iscritto nell’albo tenuto dalla Banca d’Italia. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, nuove precisazioni su richiesta CONSOB. Critica BPM su calcolo premio/sconto

    (Teleborsa) – Arrivano nuove precisazioni da parte di UniCredit, su richiesta della CONSOB, con riferimento all’offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni di Banco BPM, annunciata a fine novembre.Nella condizione di efficacia “Condizione Atti Rilevanti” si considerano compresi, solo a titolo esemplificativo e non esaustivo, gli atti e/o le operazioni non rientranti nella normale attività quotidiana e rispettosa dei canoni di sana e prudente gestione, da cui possa derivare una diminuzione o un aumento, non fisiologici e non previsti dall’attuale piano strategico dell’emittente denominato “Piano Strategico 2023- 2026” in ottica stand-alone, del perimetro e/o dell’attività della rete distributiva, del perimetro del Gruppo BPM, degli assetti organizzativi e di controllo dell’emittente e delle sue controllate, e/o delle modalità di esercizio della direzione e coordinamento nel Gruppo BPM. Tale indicazione riflette il quadro informativo a disposizione del mercato al momento del comunicato, ferma la possibilità per l’offerente di apportare nel corso dell’istruttoria relativa al documento di offerta e nel rispetto delle disposizioni applicabili, eventuali aggiornamenti, modifiche e/o precisazioni in funzione degli sviluppi del contesto di riferimento.Le richieste delle autorizzazioni di settore (Banca d’Italia) in relazione ad Anima e alle società del gruppo Anima hanno ad oggetto anche le eventuali partecipazioni indirette qualificate o di controllo che, in esito all’offerta, UniCredit potrebbe acquisire a seconda degli esiti dell’offerta pubblica di acquisto promossa da Banco BPM e Banco BPM Vita su Anima.I premi impliciti del corrispettivo sono stati calcolati sulla base del confronto tra una valorizzazione implicita del corrispettivo e un prezzo ufficiale dell’emittente riferibili in tutti i casi alla medesima data e ad orizzonti temporali omogenei e, pertanto, coerenti tra loro. In particolare: la valorizzazione implicita del corrispettivo basata sul prezzo ufficiale al 22 novembre 2024 (ultimo giorno di borsa aperta anteriore alla data di annuncio) e sul prezzo ufficiale medio ponderato per i volumi negoziati a 1 mese, 3 mesi, 6 mesi e 12 mesi precedenti a tale data (inclusa) di UniCredit è stata confrontata, rispettivamente, con il prezzo ufficiale al 22 novembre 2024 e con il prezzo ufficiale medio ponderato per i volumi negoziati a 1 mese, 3 mesi, 6 mesi e 12 mesi precedenti a tale data (inclusa) di BPM; la valorizzazione implicita del corrispettivo basata sul prezzo ufficiale al 6 novembre 2024 (ultimo giorno di borsa aperta anteriore all’annuncio dell’offerta BPM) e sul prezzo ufficiale medio ponderato per i volumi negoziati a 1 settimana, a 1 mese e a 2 mesi precedenti a tale data (inclusa) di UniCredit è stata confrontata rispettivamente con il prezzo ufficiale al 6 novembre 2024 e il prezzo ufficiale medio ponderato per i volumi negoziati a 1 settimana, a 1 mese e a 2 mesi precedenti a tale data (inclusa) di BPM.L’offerente ha fornito indicazione anche del premio del corrispettivo con riferimento al prezzo ufficiale delle azioni dell’offerente medesimo e a quello dell’emittente rilevati al 6 novembre 2024 (prezzo undisturbed), avendo ritenuto che i prezzi formatisi successivamente all’annuncio dell’offerta BPM (i) incorporassero delle prese di valore basate sull’aspettativa di successo di tale offerta, che, di contro, era (ed è tuttora) un evento futuro e incerto, anche alla luce delle condizioni indicate nell’offerta BPM (tra le quali, a titolo di esempio, quella concernente il Danish compromise) e (ii) fossero influenzati dai numerosi articoli di stampa e rumours relativi a potenziali scenari di consolidamento del mercato bancario italiano riferibili anche a BPM.Unicredit fa anche presente che BPM ha diffuso una rappresentazione del premio/sconto della valorizzazione implicita del corrispettivo rispetto al prezzo delle azioni BPM oggetto dell’offerta calcolato con riferimento ad una data (il 16 dicembre 2024) che (i) non presenta (in quanto successiva al comunicato) alcuna attinenza con il calcolo del corrispettivo (e del relativo premio) rappresentato nel comunicato e (ii) non è associabile ad alcun evento rilevante per l’emittente, né per l’offerta.Inoltre, per il solo calcolo del premio rispetto al prezzo undisturbed (il prezzo al 6 novembre 2024), BPM confronta i prezzi delle azioni BPM e delle azioni UniCredit in date tra loro diverse (il 6 novembre per BPM e il 22 novembre per UniCredit). UniCredit ritiene appropriato che il confronto tra i prezzi di mercato debba essere effettuato su basi omogenee, utilizzando riferimenti temporali univoci, in coerenza con le corrette metodologie valutative e la prassi di mercato. LEGGI TUTTO