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    OPS di Unicredit su Banco BPM, adesioni allo 0,05%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di scambio (OPS) volontaria totalitaria promossa da UniCredit sulle azioni ordinarie di Banco BPM, risulta che oggi 25 giugno 2025 sono state presentate 7.184 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 793.688, pari allo 0,052382% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 28 aprile 2025 e terminerà il 23 luglio 2025. CONSOB aveva sospeso l’OPS per un periodo di 30 giorni. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Banco BPM acquistate sul mercato nei giorni 22 e 23 luglio 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    OPAS Banca Ifis su illimity, adesioni superano il 32%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS) volontaria totalitaria promossa da Banca Ifis su azioni ordinarie illimity Bank, risulta che oggi 25 giugno 2025 sono state presentate 3.222.322 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 26.957.480, pari al 32,066353% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 19 maggio 2025 e terminerà il 27 giugno 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie illimity Bank acquistate sul mercato nei giorni 26 e 27 giugno 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    MPS, Freni (MEF): Governo non è stato regista nell’OPS, ABB non collegato a Generali

    (Teleborsa) – “Il Governo non ha mai esercitato un ruolo di regista nell’offerta pubblica di scambio (OPS) volontaria promossa da Monte dei Paschi di Siena sule azioni Mediobanca. Al contrario l’OPS si configura come un’operazione di mercato ed è pertanto soggetta a dinamiche e valutazioni che esulano dalla sfera di competenza del governo”. Lo ha detto il sottosegretario di Stato al ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), Federico Freni, rispondendo ad un’interrogazione in Commissione Finanze della Camera.Freni ha evidenziato che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari e il Capo di Gabinetto del Presidente del Consiglio Gaetano Caputi “non hanno partecipato ad alcuna riunione organizzativa riguardante l’alienazione di azioni MPS né la successiva possibile acquisizione di Mediobanca da parte della banca senese”.L’accelerated book building (ABB) del novembre 2024 sul 15% di Banca Monte dei Paschi di Siena “è stato condotto secondo le usuali prassi di mercato e in totale conformità con la procedura già seguite dal MEF in precedenti analoghe operazioni”.”Al fine di assicurare trasparenza e partecipazione degli investitori all’operazione, sono state invitate quattro banche intermediarie, tra le quali una sola italiana – ha spiegato il sottosegretario – Il MEF avrebbe potuto optare per dismissione attraverso trattiva diretta rivolta ai singoli investitori, ma ha preferito optare per una procedura trasparente.”Tra queste banche c’era Banca Akros, perché l’invito corrisponde alle modalità di composizione del consorzio che prevede la presenza di almeno una banca italiana, nel rispetto di rotazione degli incarichi – ha continuato – Banca Akros ha proposto il migliore backstop price, ossia il prezzo garantito più elevato e quindi il minore sconto rispetto al prezzo di mercato, assicurando così il maggior introito per il MEF dalla vendita delle azioni. Conseguentemente il MEF ha scelto Banca Akros”.”Al momento della formazione del book, quando cioè la banca ha rappresentato al MEF le proposte di acquisto dei singoli investitori, vi sono state offerte da parte di quattro investitori che hanno richiesto quantitativi superiori rispetto a quello inizialmente messo in vendita, riconoscendo un premio del 5% rispetto al prezzo di mercato – ha detto Freni – Il MEF ha valutato queste richieste e ha deciso di incrementare la quota offerta in vendita dal 7% al 15% così rispettando tutti gli obblighi assunti nei confronti della Commissione europea – altrimenti sarebbe stato necessario un altro ABB entro la fine dell’anno – e massimizzando l’introito della vendita, valorizzando appieno l’operazione e chiudendo tutti gli obblighi assunti sin dal 2017 con la Commissione”.”È la stessa procedura seguita dal 2020 ad oggi per tutte le collocazioni di titoli, tutte – ha sottolineato – Le motivazioni dell’operazione si riconducono esclusivamente al rispetto cogente – anche in termini di data – degli impegni assunti nei confronti della Commissione europea di cessione del controllo della banca e non hanno alcun collegamento con il controllo di Assicurazioni Generali”. LEGGI TUTTO

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    BofA rivede target price su banche italiane. Downgrade per Intesa, promozione per MPS

    (Teleborsa) – Bank of America (BofA) ritiene che la capacità delle banche europee di superare le frizioni politiche in materia di fusioni e acquisizioni (M&A) sarà un fattore chiave per la performance dei titoli, soprattutto se ciò avverrà con il benestare dell’UE. L’M&A offre valore sia ai potenziali acquirenti che agli obiettivi in ??fase di consolidamento di mercati frammentati, con ROI compresi tra circa il 15 e il 18%, si legge in una nota che si concentra sulle banche spagnole e italiane, e dove vengono ribaditi i giudizi “Buy” su UniCredit, BBVA e Sabadell.Guardando agli istituti italiani, BofA alza il target price su Intesa Sanpaolo (a 5,5 euro per azione da 5, raccomandazione tagliata a Neutral da Buy), su UniCredit (a 68 euro per azione da 65,3, Buy confermato), su Banco BPM (a 10,8 euro per azione da 10,6, Neutral confermato), su MPS (a 9,7 euro per azione da 6,6, upgrade a Buy da Neutral), abbassato su BFF Bank (a 13 euro per azione da 13,5, Buy confermato), alzato su Poste Italiane (a 16,6 euro per azione da 13, Underperform confermato).Analizzando Intesa Sanpaolo, viene spiegato che “è il campione nazionale in Italia, con circa il 90% dei suoi utili generati a livello nazionale, un punto di forza ma anche un limite”. Con una generazione organica di capitale di oltre 300 punti base all’anno e DTA di circa 100 punti base, Intesa potrebbe continuare a distribuire più dividendi/riacquisti di azioni proprie. Sebbene ciò sia ancora prezioso, la sua principale sfida a medio termine rimane come esportare la sua storia di successo all’estero e perseguire la crescita.Su MPS, viene fatto notare che ha un CET1 del 19,6%, ovvero un buffer di capitale di 1.082 punti base oltre il requisito minimo. Ciò equivale a un eccesso di 7,9 miliardi di euro al netto delle imposte differite attive (DTA), appena al di sotto della sua capitalizzazione di mercato, il che implica un valore prossimo allo zero per la banca stessa. Il mercato sta implicitamente scontando che questo livello di capitale in eccesso venga azzerato, il che “riteniamo sia estremo”. BofA aumenta la stima sull’utile per azione (EPS) di circa l’11% nel 2026-27 e ora è di circa il 15-16% superiore al consenso. LEGGI TUTTO

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    OPA BBVA su Sabadell, ok da governo spagnolo ma per 3 anni avranno entità giuridiche distinte

    (Teleborsa) – Il Consiglio dei Ministri spagnolo ha concordato di autorizzare la fusione di BBVA e Banco Sabadell a condizione che, per tre anni, le due banche mantengano personalità giuridica, patrimonio e autonomia gestionale distinte. Ha inoltre concordato di confermare gli impegni stabiliti dalla Commissione Nazionale per i Mercati e la Concorrenza.Ogni entità deve mantenere l’autonomia nella gestione delle proprie attività, al fine di preservare i criteri di interesse generale, diversi da quelli relativi alla tutela della concorrenza, che sono alla base della decisione del Consiglio dei Ministri. Tali criteri sono: garanzia di un adeguato mantenimento degli obiettivi della regolamentazione settoriale legati al sostegno della crescita e dell’attività imprenditoriale; tutela dei lavoratori; coesione territoriale; obiettivi di politica sociale relativi all’assistenza sociale delle fondazioni, alla tutela finanziaria dei consumatori e all’edilizia residenziale a prezzi accessibili; promozione della ricerca e dello sviluppo tecnologico.L’autonomia nella gestione delle proprie attività deve concretizzarsi, quantomeno, nel mantenimento di un’autonomia gestionale e decisionale in relazione alle decisioni che incidono sulle politiche di: finanziamento e credito, in particolare per le PMI; risorse umane; rete di filiali e servizi bancari; assistenza sociale attraverso le rispettive fondazioni. “L’esistenza di molteplici interessi pubblici interessati e la portata dell’operazione stessa rendono opportuno evitare l’imposizione di condizioni parziali che mirano a tutelare ciascuno di essi isolatamente, i cui risultati sarebbero difficili da prevedere – si legge nella nota del governo spagnolo – Pertanto, si è optato per un approccio finale che richiede la tutela di ciascuno dei diversi interessi da garantire, individuati attraverso l’introduzione di un’unica condizione che favorisca una transizione ordinata, contribuendo a preservare questi beni immateriali e, quindi, l’interesse pubblico interessato”. Per valutare l’efficacia della condizione concordata dal Consiglio dei Ministri, tra sei e due mesi prima della scadenza del periodo più breve previsto dalla condizione concordata (tre anni), BBVA e Banco Sabadell dovranno presentare ciascuna una Relazione sullo Stato di avanzamento alla Segreteria di Stato per l’Economia e il Supporto alle Imprese, che descriva dettagliatamente il modello di gestione autonoma implementato e il suo contributo al mantenimento dei suddetti criteri di interesse pubblico.Dopo tre anni, il Consiglio dei Ministri valuterà l’efficacia della condizione stabilita e potrà prorogarne la durata per altri due anni. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo: con la Divisione IMI CIB rafforza ruolo ponte tra società quotate e investitori Ue

    (Teleborsa) – Si è conclusa l’edizione 2025 dell’Italian Stock Market Opportunities Conference, promossa dalla Divisione IMI Corporate &Investment Banking di Intesa Sanpaolo, guidata da Mauro Micillo. L’iniziativa, nata nel 2008 a Milano, è cresciuta negli anni fino a diventare un appuntamento di riferimento per la comunità finanziaria europea, articolandosi quest’anno in quattro tappe: Milano, Parigi, Lugano e Madrid. L’obiettivo – spiega Intesa Sanpaolo in una nota – è offrire alle società Mid & Small cap italiane la possibilità di presentare direttamente a investitori istituzionali internazionali i propri risultati, le strategie di sviluppo e le prospettive future. L’edizione 2025 ha visto la partecipazione di 31 aziende italiane quotate, protagoniste di oltre 270 incontri one-to-one e di gruppo con110 investitori istituzionali equity, confermando l’interesse crescente per le eccellenze imprenditoriali italiane anche nel segmento delle imprese a media e piccola capitalizzazione.”Con l’Italian Stock Market Opportunities Conference – ha dichiarato Andrea Mayr, responsabile Client Coverage & Advisory della Divisione IMI CIB di Intesa Sanpaolo – continuiamo a sostenere l’internazionalizzazione delle aziende italiane, creando occasioni concrete di dialogo con il mondo degli investitori istituzionali. La crescente partecipazione e l’ampliamento delle piazze finanziarie coinvoltetestimoniano l’interesse e la fiducia verso il nostro tessuto imprenditoriale, fatto di aziende solide, innovative e con una forte vocazione alla crescita. L’evento rientra fra le iniziative della Divisione IMI CIB volte ad accelerare l’incontro tra capitali internazionali e imprese italiane e, in collaborazione con la Divisione Banca dei Territori, a proporre un’offerta completa alle aziende, dalla consulenza finanziaria alcredito bancario e privato, all’accesso nei mercati pubblici dei capitali”.Il progetto è stato realizzato grazie alla sinergia tra le strutture Equity Research e Corporate Broking Research di Intesa Sanpaolo e l’area Equity Sales della Divisione IMI CIB, che hanno accompagnato le società partecipanti nel corso delle quattro tappe.L’Italian Stock Market Opportunities Conference si inserisce nel più ampio impegno di Intesa Sanpaolo, delineato nel Piano d’Impresa 2022-2025, volto a sostenere il mondo corporate e a potenziare le attività di consulenza a supporto della crescita e dell’internazionalizzazione delle imprese italiane. LEGGI TUTTO

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    MPS, FT: Commissione UE sta verificando se ultima cessione quote sia stata operazione equa

    (Teleborsa) – La Commissione europea sta esaminando la controversa vendita di azioni del Monte dei Paschi di Siena da parte del governo italiano lo scorso anno, a seguito delle affermazioni secondo cui i grandi investitori sarebbero stati esclusi dalla procedura di offerta. Lo scrive oggi il Financial Times.UniCredit, il fondo petrolifero norvegese e BlackRock erano tra gli investitori interessati ad acquistare azioni quando il Tesoro ha venduto una quota del 15% lo scorso novembre, ma è stato detto loro che l’offerta era già stata chiusa da Banca Akros, la piccola banca controllata da Banco BPM che stava gestendo la procedura, sostengono le fonti citate dal quotidiano britannico.Le azioni sono andate a quattro acquirenti nazionali (Anima, Banco BPM, Del Vecchio e Caltagirone) strettamente associati all’ambizione del governo di costruire un terzo polo del sistema bancario italiano. Tutti e quattro gli investitori hanno pagato un premio del 5% sulle azioni.La Commissione sta esaminando i dettagli dell’ultima cessione di quote per verificare se il processo sia stato un’operazione di mercato equa e aperta. Questa valutazione preliminare potrebbe portare all’apertura di un’indagine sugli aiuti di Stato, ma non è stata ancora presa alcuna decisione, hanno avvertito le fonti.Durante l’asta non sono state fornite indicazioni sul prezzo dell’ordine agli investitori, il che è stato “insolito”, il Financial Times. UniCredit aveva piazzato un ordine di acquisto per il 10% delle azioni, ma quando Banca Akros ha risposto alla chiamata di follow-up, a UniCredit è stato comunicato che il book era chiuso. LEGGI TUTTO

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    Standard Ethics assegna rating “E+” a Ibl Banca e Banca Popolare Pugliese

    (Teleborsa) – Standard Ethics ha assegnato un Corporate Standard Ethics Rating (SER) al livello “E+” ad altri due istituti bancari italiani non quotati – Ibl Banca e Banca Popolare Pugliese – costituenti del nuovo SE Unlisted Italian Banks Benchmark, annunciato lo scorso 5 giugno. Si tratta del quarto notch su nove (nella fascia “Low”) della scala usata dall’agenzia di rating indipendente con sede a Londra e focalizzata sulla sostenibilità.I primi sei rating ESG erano stati: Cassa di Bolzano EE-, Banca Agricola Popolare di Sicilia E+, Banca Popolare Alto Adige (Volksbank) E+, Banca Popolare Valsabbina E+, Banca Popolare Puglia e Basilicata E+, Banca Passadore E.Il Benchmark è composto dai maggiori 25 istituti bancari non quotati per mezzi amministrati incluse le due banche pubbliche (Istituto per il Credito Sportivo e Culturale e il Mediocredito Centrale). È prevista l’emissione dei rimanenti rating entro la fine dell’anno. LEGGI TUTTO