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    OPS BPER su Pop Sondrio, adesioni allo 0,088%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di scambio (OPS) volontaria totalitaria promossa da BPER Banca su azioni ordinarie Banca Popolare di Sondrio, risulta che oggi 23 giugno 2025 sono state presentate 145.098 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 399.379, pari allo 0,088390% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 16 giugno 2025 e terminerà l’11 luglio 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Banca Popolare di Sondrio acquistate sul mercato nei giorni 10 e 11 luglio 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, riprende l’OPS di Unicredit. Adesioni allo 0,046%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di scambio (OPS) volontaria totalitaria promossa da UniCredit sulle azioni ordinarie di Banco BPM, risulta che oggi 23 giugno 2025 sono state presentate 423.625 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 697.482, pari allo 0,046033% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 28 aprile 2025 e terminerà il 23 luglio 2025. CONSOB aveva sospeso l’OPS per un periodo di 30 giorni. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Banco BPM acquistate sul mercato nei giorni 22 e 23 luglio 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    OPAS Banca Ifis su illimity, adesioni superano il 25,7%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS) volontaria totalitaria promossa da Banca Ifis su azioni ordinarie illimity Bank, risulta che oggi 23 giugno 2025 sono state presentate 572.172 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 21.607.805, pari al 25,702829% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 19 maggio 2025 e terminerà il 27 giugno 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie illimity Bank acquistate sul mercato nei giorni 26 e 27 giugno 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Unicredit: disco verde dall’UE, da lunedì riparte l’OPS

    (Teleborsa) – UniCredit comunica di aver ricevuto “dalla Direzione Generale della Concorrenza (DGCOMP) l’autorizzazione all’operazione di acquisizione di Banco BPM”.L’autorizzazione, spiega in una nota la banca di Piazza Gae Aulenti, “è subordinata all’attuazione di impegni volti a risolvere le tematiche concorrenziali connesse all’operazione. A tal fine è prevista la cessione a operatori qualificati di 209 filiali”,La sospensione del periodo di adesione dell’Offerta per trenta giorni, disposta dalla Consob, “avrà termine il 21 giugno e, pertanto, fatto salvo ogni diritto di UniCredit, il periodo di adesione riprenderà a decorrere” da lunedì 23 giugno 2025.Successivamente, la documentazione di offerta sarà aggiornata mediante la pubblicazione, previa approvazione della Consob, di un supplemento sia al prospetto che al documento di offerta, con la conseguente possibilità di recesso dall’offerta per coloro che vi avessero aderito nei termini di legge. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, Castagna: prendiamo atto decisione UE. Preoccupa cessione sportelli: “ricadute significative”

    (Teleborsa) – “Prendiamo atto della decisione di oggi della Commissione Europea” sul via libera all’acquisizione di Banco BPM da parte di Unicredit, “come sempre non entriamo nel merito delle decisioni delle Autorità, ma esprimiamo la nostra preoccupazione”. Cosi l’AD di Banco BPM, Giuseppe Castagna che cita le “conseguenze dell’operazione sul modello di business adottato dalla nostra banca, vicino da sempre all’economia reale e alle imprese e famiglie dei nostri territori”.”Come rilevato da imprenditori, associazioni di categoria, sigle sindacali e amministratori locali, la cessione di 209 filiali in alcune delle aree territoriali più rilevanti del Paese dove opera il nostro gruppo – prosegue Castagna – potrebbe avere delle ricadute anche significative sull’erogazione dei servizi alla clientela oltre che occupazionali”. “Ricordiamo, infine, che si tratta di un’autorizzazione regolamentare che nulla ha a che vedere con l’esito finale dell’OPS che continuiamo a ritenere sia caratterizzata da un’offerta non adeguata, che non riconosce alcun premio, che è sempre stata a sconto e che crea valore solo per gli azionisti UniCredit a discapito dei nostri azionisti”, aggiunge l’AD. E “a tal fine, si segnala che all’ultimo giorno prima della sospensione dell’offerta, le adesioni si attestavano a circa lo 0,0180%”, conclude Castagna. LEGGI TUTTO

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    Unicredit-BPM, ok condizionato dall’UE all’OPS

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento UE sulle concentrazioni (EUMR), il progetto di acquisizione di Banco BPM (BPM) da parte di UniCredit. L’approvazione odierna della fusione da parte della Commissione, si legge in una nota, “è subordinata al pieno rispetto degli impegni assunti da UniCredit per rispondere alle preoccupazioni della Commissione relative al livello di concorrenza nel settore bancario italiano”. Parallelamente, la Commissione ha respinto la richiesta dell’autorità garante della concorrenza italiana di rinviare la concentrazione alla sua valutazione.L’indagine della CommissioneUniCredit e BPM forniscono entrambe servizi di corporate banking a piccole e medie imprese (“PMI”) e grandi imprese (“LCC”), nonché servizi bancari al dettaglio, assicurativi e di gestione patrimoniale. UniCredit opera in modo significativo in Italia, Germania e nell’Europa centrale e orientale. BPM opera principalmente in Italia.L’indagine della Commissione ha rilevato cheA livello locale, “l’operazione proposta solleverebbe preoccupazioni in termini di concorrenza nei mercati dei depositi e dei prestiti, sia per i consumatori al dettaglio che per i servizi bancari alle PMI. Data la forte sovrapposizione orizzontale tra le attività e le filiali delle società in 181 aree locali, la Commissione temeva che le società potessero aver acquisito un eccessivo potere di mercato, con il potenziale conseguente aumento dei prezzi e una riduzione della concorrenza in tali aree”.A livello regionale, invece, “l’operazione proposta non solleverebbe preoccupazioni in termini di concorrenza per i servizi bancari delle LCC, poiché diversi altri concorrenti consolidati rimarrebbero attivi sul mercato anche dopo l’operazione”.Inoltre, l’operazione non solleva preoccupazioni in merito a possibili rischi di coordinamento nel mercato bancario italiano, a causa della natura frammentata e competitiva del mercato; della scarsa trasparenza dei prezzi al consumo; e dello scarso monitoraggio da parte dei concorrenti del loro rispettivo comportamento sul mercato, sia a livello regionale che provinciale.Le misure correttive propostePer rispondere alle preoccupazioni della Commissione in materia di concorrenza, UniCredit si impegna a cedere 209 filiali fisiche situate in aree locali problematiche con sovrapposizioni in tutta Italia.Questi impegni “affrontano pienamente le preoccupazioni in materia di concorrenza individuate dalla Commissione, eliminando la sovrapposizione orizzontale tra le attività delle società in tali aree e garantendo il mantenimento della concorrenza”.A seguito del riscontro positivo ricevuto durante il test di mercato, la Commissione ha concluso che “l’operazione, come modificata dagli impegni, non solleverà più preoccupazioni in materia di concorrenza nei mercati dei depositi e dei prestiti, sia per i consumatori al dettaglio che per il settore bancario delle PMI. Questo perché, a seguito della cessione, le quote di mercato combinate dell’entità risultante dalla fusione nelle aree locali interessate saranno moderate”.L’approvazione, si legge nella nota di Bruxelles, “resta condizionata al rispetto integrale degli impegni, sotto controllo di un fiduciario indipendente supervisionato dalla Commissione”.Rigetto della richiesta di rinvioParallelamente, la Commissione ha respinto la richiesta dell’autorità garante della concorrenza italiana di rinviarle la concentrazione per la valutazione ai sensi della normativa italiana sulla concorrenza.L’articolo 9, paragrafo 3, del Regolamento UE sulle concentrazioni consente alla Commissione di rinviare in tutto o in parte la valutazione di un caso a uno Stato membro, a condizione che gli effetti sulla concorrenza siano limitati ai mercati all’interno di tale Stato membro. Nel decidere se accettare o respingere tale richiesta di rinvio, la Commissione tiene conto, tra l’altro, di quale autorità sia nella posizione migliore per trattare il caso.La Commissione ha concluso che non sussistono motivi validi che giustifichino il rinvio dell’operazione all’Italia in applicazione dell’articolo 9, paragrafo 3, del Regolamento (UE) n. 2018/689. La Commissione “ha un interesse particolare a garantire il mantenimento della concorrenza in settori quali quello bancario e assicurativo”, che rivestono un’importanza cruciale per lo sviluppo economico dell’Unione dei mercati dei capitali e dell’Unione del risparmio e degli investimenti. Inoltre, la Commissione è nella posizione ideale per trattare l’operazione, avendo maturato una “significativa competenza nell’analisi dei mercati bancari”. La Commissione ha pertanto respinto la richiesta. LEGGI TUTTO

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    Unicredit: nessun conflitto da presenza in Russia, attività drasticamente ridotte

    (Teleborsa) – “Contrariamente ad alcune informazioni pubbliche circolate, la presenza di Unicredit in Russia non è in conflitto con alcuna posizione internazionale”. E’ quanto ribadisce, in una nota, la banca di Piazza Gae Aulenti aggiungendo che “rispetta pienamente tutte le leggi applicabili e il quadro sanzionatorio (di cui l’Italia è firmataria) e opera secondo standard più stringenti o in linea con tutti i requisiti dell’Autorità di vigilanza dell’UE, che sono ancora più rigorosi rispetto alla legislazione e al regime delle sanzioni”.UniCredit – come altre società internazionali, italiane ed europee, comprese grandi banche – ha ancora attività in Russia, che sono state drasticamente ridotte dall’inizio del conflitto, a un ritmo più veloce di qualsiasi altra società concorrente”. Il che – aggiunge – “ha portato a un’attività completamente isolata, segregata dal resto del Gruppo, con meno di un miliardo di euro di prestiti e depositi verso società russe e con una potenziale perdita completamente coperta da una piccola frazione del nostro capitale in eccesso”. LEGGI TUTTO

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    BFF Bank, Morningstar DBRS conferma rating “BB (high)” con outlook Stabile

    (Teleborsa) – Morningstar DBRS ha confermato i rating di BFF Bank, società attiva nella finanza specializzata e quotata su Euronext Milan, con il Long-Term Issuer Rating a BB (high) e il Rating sui Depositi a Lungo Termine nella categoria Investment Grade a BBB (low), entrambi con Outlook Stabile.La conferma riflette le dimensioni ridotte della banca e la sua posizione di leadership nel settore di nicchia della gestione e del factoring pro-soluto dei crediti commerciali verso la Pubblica Amministrazione (PA) e il Sistema Sanitario Nazionale (SSN), nonché il suo grado di diversificazione geografica e di attività. La redditività di BFF rimane adeguata, supportata principalmente da costi del credito costantemente bassi, nonostante i tassi di interesse più bassi e un’efficienza operativa leggermente inferiore.I rating creditizi incorporano anche la natura prevalentemente wholesale, seppur operativa, della struttura di finanziamento di BFF e l’elevato, seppur ridotto, rischio di concentrazione derivante dalla considerevole esposizione della banca ai titoli di Stato italiani. Questi fattori sono tuttavia controbilanciati da una solida posizione di liquidità.A maggio 2024, BFF ha ricevuto dalla Banca d’Italia alcune conclusioni in merito alla sua classificazione creditizia, nonché alle sue pratiche di governance e di remunerazione aziendale. Il trend stabile considera che, nonostante l’incertezza accentuata dalle conclusioni della Banca d’Italia, che rimangono soggette a una decisione definitiva, il franchise di BFF e la sua posizione di finanziamento e liquidità non hanno subito finora stress significativi. I parametri di capitalizzazione e qualità degli attivi di BFF sono stati influenzati negativamente dalla riclassificazione prudenziale di alcune esposizioni creditizie del settore pubblico come scadute a seguito delle conclusioni; tuttavia, secondo Morningstar DBRS, i profili di capitalizzazione e qualità degli attivi della banca rimangono commisurati al suo modello di business, che riflette principalmente la concentrazione delle sue operazioni nel settore pubblico, tipicamente a basso rischio. Secondo Morningstar DBRS, il divieto temporaneo imposto dalla Banca d’Italia, riguardante principalmente la distribuzione dei dividendi, il pagamento della remunerazione variabile e l’espansione aziendale all’estero tramite l’apertura di nuove filiali o l’espansione in nuovi paesi in base alle regole della libera prestazione dei servizi, continua a garantire la protezione del capitale fino a quando non verrà presa una decisione definitiva. LEGGI TUTTO