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    BANCO BPM: 10 milioni di euro per la crescita di Gas and Heat con garanzia SACE Growth

    (Teleborsa) – Banco BPM ha perfezionato un’operazione di finanziamento per un ammontare di 10 milioni di euro a favore di Gas and Heat, azienda italiana con sede a Pisa, specializzata nella progettazione e realizzazione di sistemi criogenici per gas liquefatti, riconosciuta a livello internazionale per l’innovazione tecnica e l’affidabilità delle sue soluzioni al servizio della transizione energetica. La linea di credito è assistita dalla garanzia SACE Growth ed è destinata a finanziare il piano di sviluppo aziendale, in particolare la realizzazione di commesse estere rivolte a favorire la transizione da combustibili ad alto potere inquinante verso combustibili green.Gas and Heat è attivamente impegnata nel mercato globale della transizione energetica, offrendo soluzioni all’avanguardia per la sostituzione dei combustibili tradizionali con GNL (Gas Naturale Liquefatto) e altri carburanti alternativi a basso impatto ambientale, in ambito marittimo, fluviale e terrestre. Il core business dell’azienda è rappresentato dalla progettazione e costruzione di impianti e serbatoi criogenici installati a bordo di navi, destinati sia al trasporto sia all’utilizzo del gas come combustibile. La sede produttiva di Gas and Heat si trova lungo il Canale dei Navicelli, che collega il porto di Livorno alla darsena di Pisa. L’azienda gestisce internamente l’intero ciclo di progettazione e realizzazione: dallo studio di fattibilità fino all’ingegneria esecutiva, all’approvvigionamento dei materiali, alla produzione,all’installazione, alla supervisione in cantiere e alla messa in servizio degli impianti. “Gas and Heat è impegnata a rispondere efficacemente alla domanda crescente di soluzioni ecologiche, sostituendo i combustibili tradizionali con alternative più sostenibili in ambito marittimo, fluviale e terrestre – dichiara Claudio Evangelisti, CEO Gas and Heat –. Siamo estremamente soddisfatti di questa collaborazione con Banco BPM e Sace, che ci consente di rafforzare ulteriormente il nostro percorso di crescita e innovazione, in particolare sui mercati internazionali”.”Siamo orgogliosi di essere al fianco di Gas and Heat, una realtà storica che unisce al radicamento territoriale una forte vocazione per la crescita sostenibile, con lo sguardo sempre rivolto al futuro – dichiara Marco Giorgio Valori, responsabile Direzione Tirrenica di Banco BPM –. Sentiamo la responsabilità di promuovere e sostenere le imprese che, come Gas and Heat, sono impegnate a realizzare piani di sviluppo improntati su innovazione e tecnologia d’avanguardia, distinguendosi in settori traino dell’economia del territorio”.”Lieti di aver supportato con Garanzia Growth aziende come Gas and Heat che, con il loro impegno verso l’innovazione e la sostenibilità, incarnano i valori della transizione energetica – Valerio Alessandrini, Senior Global Relationship Manager Large & Mid Corporate di SACE – SACE è orgogliosa di sostenere le eccellenze italiane nel rafforzamento della loro presenza sui mercati internazionali”. LEGGI TUTTO

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    OPAS Banca Ifis su illimity, adesioni oltre l’11,8%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS) volontaria totalitaria promossa da Banca Ifis sulle azioni ordinarie di illimity Bank, risulta che oggi 6 giugno 2025 sono state presentate 107.011 richieste di adesione.Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 9.950.315, pari all’11,83% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 19 maggio 2025 e terminerà il 27 giugno 2025.Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie illimity Bank acquistate sul mercato nei giorni 26 e 27 giugno 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    OPAS Banca Ifis su illimity, adesioni oltre l’11,7%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS) volontaria totalitaria promossa da Banca Ifis sulle azioni ordinarie di illimity Bank, risulta che oggi 5 giugno 2025 sono state presentate 129.452 richieste di adesione.Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 9.843.304, pari all’11,70% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 19 maggio 2025 e terminerà il 27 giugno 2025.Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie illimity Bank acquistate sul mercato nei giorni 26 e 27 giugno 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Mediobanca, countdown per l’assemblea: è già guerra dei numeri

    (Teleborsa) – In vista dell’assemblea di Mediobanca del 16 giugno 2025, due fondi presenti nel capitale di Piazzetta Cuccia – New York City Comptroller e Calvert – detentori complessivamente di 155.000 azioni, hanno confermato che voteranno a favore dell’OPS su Banca Generali. New York City Comptroller, asset manager newyorkese con 285 miliardi di dollari di asset in gestione, detiene 115mila azioni, mentre Calvert, società di investimento del gruppo Morgan Stanley con 40 miliardi di asset in gestione, detiene 40mila azioni Mediobanca. La conferma dei due inivestitori istituzionali segue il giudizio espresso dal proxy advisor Glass Lewis, che ha raccomandato agli azionisti di votare a favore dell’OPS, ritenendo che l’offerta rappresenti “un’opportunità sostanziale per gli azionisti di Mediobanca”, mentre le azioni di Piazzetta Cuccia “continuano a essere scambiate ben al di sopra del valore implicito dell’offerta MPS”, a conferma che la proposta di Siena “non riflette il valore che gli azionisti attribuiscono a Mediobanca”.E mentre i fondi confermano il voto favorevole, un “no comment” arriva da Leonardo Maria Del Vecchio, quartogenito del fondatore di Luxottica ed azionista di riferimento di Delfin, la cassaforte di famiglia, che al momento ha il 19,81% di Mediobanca. Posizione più attiva per la famiglia Caltagirone, che secondo La Stampa si sarebbe portata a ridosso del 10% di Mediobanca dal 7,4% precedente, consolidando la sua posizione di secondo azionista dopo Delfin. Caltagirone, che nei giorni scorsi aveva anche chiesto un rinvio dell’assemblea, è anche socio rilevante di MPS con una quota del 9,9%. LEGGI TUTTO

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    illimity, Equita: dieci ragioni per aderire all’OPAS di Banca Ifis

    (Teleborsa) – Per gli analisti di Equita vi sono ben dieci ragioniper aderire all’offerta avanzata da Banca Ifis su illimity. E’ quanto emerge da un report di Equita su illimity, che che tiene in considerazione gli effetti dell’OPAS iniziata il 19 maggio scorso.La ricerca di Equita evidenzia innanzitutto che, in caso di mancata adesione all’offerta, si potrebbe verificare un ribasso a due cifre (circa il 25%) per gli azionisti di illimity, che sarebbero esposti alle “maggiori incertezze rappresentate da un percorso stand alone” o, nel caso in cui Banca Ifis non raggiungesse una soglia che consenta la fusione immediata, l’operazione potrebbe rivelarsi “troppo rischiosa” e vanificare le sinergie previste, ostacolando “il turnaround e la crescita di illimity e ritardando la creazione di valore per tutti gli stakeholder”.Il secondo motivo, citato dagli analisti di Equita è la “scarsa visibilità” delle linee guida di illimity per il periodo 2026-2028 e il track record non favorevole.I multipli riconosciuti a illimity – spiegano ancora gli esperti – sono diventati progressivamente più generosi, in quanto l’offerta riconosce alla società fondata da Corrado Passera un corrispettivo superiore di circa l’11% all’ultimo prezzo ufficiale prima dell’annuncio, un P/E rettificato 2025/26E di 16,7x/10,5x, contro 9,4x/9,3x delle banche tradizionali, ed un tasso di interesse intermedio (IF) di 7,2x/7,0x.Per Equita, inoltre, l’operazione ha una solida logica industriale, con Banca Ifis che “rappresenta la soluzione migliore e unica” per illimity, come prontamente recepito da Banca Sella Holding (azionista di riferimento di illimity con il 10% del capitale sociale), che ha già aderito all’offerta.Le sinergie sono ragionevoli e andranno a beneficio di tutti gli azionisti – proseguono gli esperti – ricordando che sono state identificate sinergie per 75 milioni di euro, di cui 50 milioni di euro di sinergie di costo e 25 milioni di euro di sinergie di ricavo. Si stima che l’operazione proposta avrebbe un impatto positivo significativo in termini di utile per azione rettificato ( >40%) e dividendo per azione ( >400%) nel periodo 2026/27.Un solido coefficiente CET1 superiore al 14% ed una migliore capacità di assorbimento degli shock, in uno scenario più impegnativo, sono un’altra delle ragioni per cui gli azionisti di illimity dovrebbero aderire all’OPAS. Infine, Equita cita anche il riemergere di tensioni sul mercato del reddito fisso, con conseguente aumento significativo dello spread di illimity, la possibilità di un re-rating dell’entità combinata, che è scambiata a un P/E rettificato 2026/27E di appena 6,4x/5,5x, la maggiore liquidità del titolo e una solida e rinnovata partnership con la famiglia Fürstenberg, che ha già rinnovato il suo impegno duraturo nella creazione di valore per tutti gli stakeholder. LEGGI TUTTO

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    Mediobanca, Caltagirone chiede rinvio assemblea: offerta su Banca Generali incompleta

    (Teleborsa) – La società VM 2006 del Gruppo Caltagirone chiede al CdA di Mediobanca di “proporre all’assemblea convocata il 16 giugno di deliberare il rinvio della medesima al momento in cui gli Accordi di partnership tra Mediobanca, Generali e Banca Generali saranno definiti”. “In tale modo – si legge in una nota – sarà possibile altresì evitare ogni contestazione in ordine al conflitto di interesse che caratterizza l’attuale operato del Consiglio di Amministrazione di Mediobanca e consentire ai soci una coerente e ponderata valutazione del proprio interesse di investitori”. La società VM 2006 “si rivolgerà alla Consob perché assicuri una piena, integra e tempestiva informazione al mercato, anche quanto agli effetti della deliberazione proposta”. Nella nota di VM 2006 emessa al termine del board con il quale è stato chiesto il rinvio dell’assemblea del 16 giugno, si legge che la società del Grippo Caltagirone “ha preso atto della assoluta incompletezza dell’informazione ad oggi disponibile e della attuale indeterminatezza anche economica degli elementi strutturali dell’Offerta” di piazzetta Cuccia su Banca Generali. La società sottolinea che “non è disponibile né é dato conoscere il contenuto economico e negoziale degli accordi di partnership strategico-industriale di lungo periodo nei settori della banqueassurance, dell’asset management e dell’insure-banking, che dovrebbero essere conclusi tra il Gruppo Mediobanca, Assicurazioni Generali e Banca Generali, per essendo tali accordi un elemento irrinunciabile dell’Offerta e indispensabili per la permanenza dei promotori di Banca Generali”.Conoscere “il contratto tra Mediobanca, Banca Generali e Generali è indispensabile per la fattibilità dell’operazione. Infatti – sottolinea VM 2006 – in esso debbono essere regolati i rapporti tra Generali e Banca Generali per la prosecuzione della collaborazione tra le due società, determinandone gli obblighi, le garanzie e i rimedi perché rimangano inalterate le possibilità di reddito delle due società”. L’assenza di tale contratto può provocare sconcerto tra i promotori anche per l’effetto della perdita del marchio Generali – prosegue la nota di VM 2006 – promotori che allo stato non sanno se la società sarà controllata da Generali, Mediobanca o MPS che hanno tre differenti strategie”. LEGGI TUTTO

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    OPAS Banca Ifis su illimity, adesioni oltre l’11,5%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS) volontaria totalitaria promossa da Banca Ifis sulle azioni ordinarie di illimity Bank, risulta che oggi 3 giugno 2025 sono state presentate 119.728 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 9.672.354, pari all’11,50% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 19 maggio 2025 e terminerà il 27 giugno 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie illimity Bank acquistate sul mercato nei giorni 26 e 27 giugno 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    UK, il governo completa l’uscita da NatWest a 17 anni dal salvataggio

    (Teleborsa) – Il governo britannico ha venduto le sue rimanenti azioni di NatWest (ex Royal Bank of Scotland, RBS), ponendo fine alla proprietà pubblica iniziata quando è intervenuto per salvare la banca durante la crisi finanziaria. Tra il 2008 e il 2009, il governo ha stanziato 45,5 miliardi di sterline per stabilizzare RBS (ora NatWest), che all’epoca era una delle più grandi banche al mondo, con oltre 40 milioni di clienti e attività in più di 50 paesi.”Quasi vent’anni fa, l’allora governo è intervenuto per proteggere milioni di risparmiatori e imprese dalle conseguenze del crollo di RBS – ha commentato il Cancelliere dello Scacchiere, Rachel Reeves – Quella fu la decisione giusta per garantire l’economia e il ritorno di NatWest alla proprietà privata chiude un capitolo significativo della storia di questo Paese. Abbiamo protetto l’economia in un periodo di crisi quasi diciassette anni fa, ora ci concentriamo sulla garanzia del futuro della Gran Bretagna in una nuova era di cambiamenti globali”.Ad oggi, 35 miliardi di sterline sono stati restituiti all’erario attraverso vendite di azioni, dividendi e commissioni. Sebbene questa cifra sia inferiore di circa 10,5 miliardi di sterline rispetto al sostegno iniziale, “l’alternativa sarebbe stata un collasso con costi economici e conseguenze sociali ben maggiori”, si legge in una nota del Tesoro britannico.La quota massima detenuta dal governo in RBS è stata dell’84,4%. Le azioni in mano pubblica sono state vendute attraverso tre operazioni di accelerated bookbuilding nel 2015 (2,1 miliardi di sterline), 2018 (2,5 miliardi di sterline), 2021 (1,1 miliardi di sterline), cinque riacquisti diretti di azioni da parte di NatWest a marzo 2021 (1,1 miliardi di sterline), marzo 2022 (1,2 miliardi di sterline), maggio 2023 (1,3 miliardi di sterline), maggio 2024 (1,2 miliardi di sterline) e novembre 2024 (1 miliardo di sterline), e un piano di trading per il periodo 2021-2025.Il governo ha ora abbandonato tutti gli interventi nel settore bancario effettuati durante la crisi finanziaria. LEGGI TUTTO