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    Banca Ifis, Intermonte conferma Outperform e promuove operazione con illimity

    (Teleborsa) – Intermonte ha confermato la raccomandazione “Outperform” e un target price di 25 euro su Banca Ifis, gruppo attivo nello specialty finance e quotato su Euronext STAR Milan, in una nota in cui ha fatto il punto sulla potenziale acquisizione di illimity, gruppo bancario fondato da Corrado Passera e quotato su Euronext STAR Milan. L’operazione rafforzerà infatti la leadership di Banca Ifis nella finanza specialistica focalizzata sulle PMI, ha una forte logica industriale ed è fortemente voluta dalla famiglia Furstenberg.Gli analisti evidenziano che l’equity story di Banca Ifis è focalizzata sul conseguimento di elevata redditività e remunerazione per i propri azionisti attraverso azioni industriali e manageriali coerenti volte a favorire la crescita degli utili del gruppo e a mantenere la politica di dividendi progressivi adottata nel 2023. Il track record della banca parla da sé, superando i principali obiettivi finanziari del Business Plan 2022-24: utile netto cumulato +11% rispetto al target, remunerazione cumulata +47% rispetto al target e un CET1 ratio +100bps rispetto al target.illimity è stata fondata con un focus sugli NPL. A seguito della maturità del mercato NPL e della regolamentazione sul calendar provisioning, la banca ha spostato il suo focus strategico su iniziative di corporate banking e tech. Corporate Banking è stato un successo, mentre la redditività delle iniziative tecnologiche potrebbe essere visibile solo nel medio-lungo termine.Intermonte delinea due scenari: 1. Un caso base, con le sinergie stimate da Ifis: 12,5 milioni di euro di sinergie di fatturato nel 2026 e 25 milioni di euro nel 2027; 25 milioni di euro di sinergie OpEx nel 2026 e 50 milioni di euro nel 2027; 110 milioni di euro di costi di integrazione nel 2025. 2. Un caso conservativo, che ipotizza un lasso di tempo più lungo per le sinergie e costi di integrazione più elevati: 20% di sinergie di fatturato nel 2026, 50% nel 2027 e 100% dal 2028; 25% di sinergie OpEx nel 2026, 50% nel 2027 e 100% dal 2028; 110 milioni di euro di costi di integrazione nel 2025 e un vento contrario di 50 milioni di euro nel 2026. La creazione di valore “è forte in entrambi i casi, con un incremento a due cifre di EPS e DPS rettificati”. “I multipli sarebbero comunque interessanti, il che implica un potenziale re-rating delle azioni”, si legge nella ricerca. LEGGI TUTTO

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    Banca Akros aderisce a mercati legacy di Euronext con negoziazione in Best Execution

    (Teleborsa) – Banca Akros (Gruppo Banco BPM) ha completato il percorso per l’adesione diretta ai mercati Legacy di Euronext di Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Lisbona e Oslo. Banca Akros, in qualità di aderente diretto a tali mercati, potrà quindi offrire soluzioni di trading ed esecuzione ordini ancora più evolute, automatizzate e Mifid Compliant. Il sistema proprietario SABEequity sarà lo strumento utilizzato a tal fine. SABEequity garantisce l’accesso alla negoziazione di tutte le azioni europee quotate su tutti i mercati regolamentati europei – inclusi i mercati domestici – ponendoli in competizione con le sedi di negoziazione alternative.”Quest’estensione dell’operatività in ambito equity offre ai clienti di Banca Akros un’ulteriore occasione per sperimentare l’efficienza, la versatilità e l’unicità del sistema SABE su una scala ancora più ampia – commenta Giuseppe Puccio, direttore generale di Banca Akros – In questo contesto, lo sviluppo della collaborazione con Euronext ci permette di accrescere la nostra offerta complessiva relativa all’accesso ai mercati equity internazionali e testimonia, inoltre, la costante attenzione di Banca Akros verso l’innovazione di prodotto, di servizio e tecnologica: un’attenzione che, del resto, contraddistingue il Gruppo Banco Bpm nel suo complesso”.”Siamo lieti di accogliere Banca Akros sui mercati azionari di Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Lisbona e Oslo – dice Massimo Giorgini, Senior Director, Italy & Iberia, Continental Equity Sales di Euronext – La collaborazione con Euronext, la principale infrastruttura di mercato paneuropea, e l’integrazione dei mercati azionari del gruppo in aggiunta a quello di Milano all’interno di SABE Equity permetterà di rafforzare ulteriormente la presenza internazionale, grazie ad un accesso unico al più ampio pool di liquidità azionaria in Europa, e alle relative sinergie su tutta la catena del valore dal trading al post-trading”. LEGGI TUTTO

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    BAPS, utile core 2024 sale a 42,4 milioni di euro. Risparmio gestito +30%

    (Teleborsa) – La Banca Agricola Popolare di Sicilia (nata dalla fusione della Banca Agricola Popolare di Ragusa con la Popolare Sant’Angelo) ha chiuso il 2024 con un risultato netto reported pari a 51,1 milioni di euro che, al netto degli impatti non ricorrenti derivanti dall’operazione di fusione per incorporazione di Banca Popolare Sant’Angelo, raggiunge un risultato netto core pari a 42,4 milioni di euro (+8,8% sul core 2023).In particolare, si assiste ad una stabilizzazione del margine di intermediazione core, attestatosi a 191,6 milioni di euro (stabile sul 2023), grazie allo sviluppo industriale delle commissioni nette, pari ad 53,4 milioni di euro (+7,7% sul 2023).Al 31 dicembre 2024 i crediti complessivi verso la clientela, al netto delle rettifiche di valore, evidenziano una consistenza pari a 4.340,4 milioni di euro, in aumento del 9% rispetto al valore dello scorso esercizio. I crediti deteriorati netti si attestano a 53,7 milioni di euro, in calo di 15,4 milioni di euro (-22,3% rispetto al 2023). Il risparmio gestito è stato in crescita del 30,2% sul 2023, mentre le nuove erogazioni lorde a famiglie e imprese sono state pari a 515 milioni di euro.La raccolta diretta aumenta di 997,8 milioni di euro (+23,6% a/a); la componente indiretta cresce di 527,7 milioni di euro (+35,5% a/a), di cui la raccolta gestita di 321,3 milioni di euro (+30,2% a/a).”Il 2024 è l’anno che segna un punto di svolta: abbiamo costruito una banca più forte, dinamica e proiettata al domani – ha commentato l’AD Saverio Continella – I risultati record di quest’anno non sono un punto di arrivo, ma la conferma che il nostro modello di business funziona e può spingersi ancora oltre. Abbiamo reso la macchina operativa più agile, rafforzato la rete commerciale e accelerato sull’innovazione, mettendo solide basi per sostenere la crescita futura. Questo risultato è il frutto di una governance attenta, di scelte strategiche orientate al lungo periodo e dell’impegno costante delle nostre persone”.Sono stati raggiunti i 27,6 mila azionisti (+38% a/a), di cui 7 mila a seguito dell’operazione di fusione per incorporazione di Banca Popolare Sant’Angelo. Il monte dividendi ordinario è in crescita del 50% rispetto al 2023. LEGGI TUTTO

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    Banca di Credito Popolare, operazione di rafforzamento patrimoniale “in tempi brevi”

    (Teleborsa) – Banca di Credito Popolare (BCP), istituto di credito di Torre del Greco, ha chiarito di stare lavorando a una operazione di rafforzamento patrimoniale finalizzata a consentire lo sviluppo del business in una prospettiva stand alone. “Entità e struttura dell’operazione saranno verosimilmente definite in tempi brevi”, si legge in una nota, dopo che Radiocor aveva scritto che Agricola Popolare Siciliana (la ex Ragusa nata dalla fusione con la Popolare Sant’Angelo), Popolare Puglia e Basilicata e Banca Popolare Pugliese starebbero finalizzano un dialogo con l’istituto campano che deve rafforzare il capitale per circa 20 milioni di euro.A maggio 2024 la Banca d’Italia ha adottato una misura di intervento precoce nei confronti di Banca di Credito Popolare, con la nomina di due commissari in affiancamento al consiglio di amministrazione. LEGGI TUTTO

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    DSR Bank, al via la banca per la Difesa con una dotazione di 100 miliardi di sterline

    (Teleborsa) – Una coalizione globale di capi della difesa, operatori finanziari di primo piano e leader politici ha lanciato la Banca per la Difesa, la Sicurezza e la Resilienza (DSR Bank), un’iniziativa da 100 miliardi di sterline progettata per colmare il gap di finanziamento che minaccia la sicurezza occidentale.La DSR Bank costituirà una nuova istituzione finanziaria multilaterale per finanziare aspetti cruciali della difesa quali l’approvvigionamento, la modernizzazione e la resilienza della supply-chain in tutta la NATO, l’UE e le nazioni alleate dell’Indo-Pacifico.L’iniziativa è stata lanciata “di fronte alla crescente aggressività della Russia e alle sfide di sicurezza nell’Indo-Pacifico”, si legge in una nota. È sostenuta da una coalizione di personalità di spicco che include Lord Stuart Peach (ex Presidente del Comitato Militare della NATO e Capo di Stato Maggiore della Difesa del Regno Unito), Mircea Geoana (ex Vice Segretario Generale della NATO ed ex Ministro degli Esteri rumeno), Richard Burr (ex Senatore degli Stati Uniti e Presidente Repubblicano del Comitato di Intelligence del Senato degli Stati Uniti), Generale Rick Hillier (ex Capo di Stato Maggiore della Difesa canadese), Giedrimas Jeglinskas (Presidente del Comitato di Difesa della Lituania ed ex Assistente Segretario Generale della NATO), Rebecca Harding (economista esperta di commercio internazionale e supply-chain).La banca opererà attraverso l’emissione di obbligazioni con rating AAA garantite dalle Nazioni azioniste, rendendo disponibili risorse a costi accessibili che: finanzieranno l’approvvigionamento della difesa – offrendo alle Nazioni finanziamenti a lungo termine e prevedibili, ai tassi più bassi possibili; consentirà investimenti tecnologici rapidi – permettendo ai paesi di modernizzare le loro forze di difesa senza immediati oneri fiscali, attraverso processi di approvvigionamento più veloci; sosterrà la supply chain della difesa – garantendo alle banche commerciali il rischio, per assicurare liquidità e flussi di credito a tutta la catena del valore della difesa affinché le aziende possano costruire e aumentare la capacità produttiva.”Molti governi vogliono rafforzare le loro capacità di difesa ma sono frenati dai limiti legati al debito pubblico e dai vincoli fiscali – ha detti Rob Murray, ex Capo dell’Innovazione alla NATO e fondatore della DSR Bank – La DSR Bank è la soluzione: un approccio strategico, credibile e basato sul mercato che assicura la possibilità di difendere la democrazia senza compromettere la stabilità economica”. LEGGI TUTTO

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    Banche spagnole, Fitch: buone prospettive di business con economia più forte

    (Teleborsa) – I profili aziendali e finanziari resilienti delle principali banche spagnole – nel contesto del migliorato ambiente operativo della Spagna, che ha guidato le recenti azioni di rating positive – continueranno nel 2025. Lo afferma Fitch Ratings in un nuovo report sul tema.Fitch prevede che il PIL spagnolo crescerà più rapidamente della media UE nel medio termine, creando opportunità di espansione aziendale e crescita degli utili. Ciò dovrebbe supportare le già solide operazioni bancarie commerciali e al dettaglio nazionali delle banche. L’aspettativa è che la forte redditività delle banche rimanga comodamente al di sopra del 3% delle attività ponderate per il rischio (RWA; 2,5% per Sabadell), grazie al reddito da interessi netti (NII) resiliente, alle spese per svalutazione dei prestiti (LIC) contenute e al crescente reddito da commissioni. Anche i costi di deposito in calo e l’aumento dei volumi aziendali dovrebbero supportare la redditività, mentre la pressione competitiva sui prestiti aumenta con tassi di interesse più bassi.Gli upgrade di un livello di CaixaBank (A-/Stabile) e Banco de Sabadell (BBB+/Stabile) riflettono i vantaggi del migliorato ambiente operativo della Spagna, tra cui redditività core, qualità degli asset e profili di rischio complessivi strutturalmente migliorati. L’upgrade di Sabadell ha anche considerato la sua migliore capitalizzazione.La revisione da parte di Fitch dell’Outlook sul rating “BBB+” di Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (BBVA) da stabile a positivo ha riflesso la forte redditività. L’aspettativa è che il quadro di gestione del rischio di BBVA controllerà efficacemente i rischi in aree geografiche più volatili. L’upgrade di Banco Santander (A/Stabile) ha riconosciuto la sua solida performance, tra cui il suo obiettivo di operare con capitale superiore ai livelli precedenti e un’efficace diversificazione geografica, tutti elementi che gli consentono di ottenere un rating superiore al sovrano spagnolo (A-/Positivo).Fitch si aspetta che le banche mantengano i loro coefficienti Common Equity Tier 1 (CET1) al di sopra dei livelli precedenti e dei requisiti normativi, nonostante le pressioni delle distribuzioni agli azionisti e dell’inflazione RWA regolamentare. CaixaBank e BBVA probabilmente manterranno i coefficienti CET1 attorno al 12%, mentre Santander e Sabadell puntano a un valore più vicino al 13%. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, fonti: risoluzione o inefficacia dell’offerta su BPM se cambia OPA Anima

    (Teleborsa) – Un incremento del prezzo dell’OPA Anima e la rinuncia (in tutto o in parte) delle condizioni dell’OPA Anima o anche ad una sola di esse, “potrebbe determinare la risoluzione o l’inefficacia dell’offerta” di UniCredit su Banco BPM, “a meno che UniCredit decida di rinunciare alle condizioni poste alla stessa in conformità ai termini della stessa offerta”. Lo fanno notare fonti vicine a UniCredit dopo l’esito dell’assemblea di Banco BPM relativa ad Anima.UniCredit si riserva quindi il diritto di effettuare qualsiasi valutazione e di prendere qualsiasi decisione consentita in base all’offerta con riferimento al mancato avveramento delle condizioni di efficacia riportate nella comunicazione dell’offerta e di quelle che saranno contenute nel documento d’offerta una volta che lo stesso sarà approvato e pubblicato.In sostanza, UniCredit non ha – allo stato – assunto alcuna determinazione circa le condizioni dell’offerta. LEGGI TUTTO

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    FITD, rinnovato il Comitato di gestione. Nessun intervento nel 2024

    (Teleborsa) – Dalla sua costituzione nel 1987, il FITD ha gestito 16 crisi bancarie, con un esborso complessivo di 3,3 miliardi di euro, salvaguardando 29 miliardi di euro di depositi protetti. A fine 2024, le banche consorziate al FITD risultano 129, con una raccolta complessiva di 2.127,6 miliardi di euro e depositi protetti pari a 735,7 miliardi di euro. È quanto emerso dall’Assemblea delle banche consorziate al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e l’Assemblea delle aderenti allo Schema volontario di intervento del FITD (SVI).La rischiosità delle banche consorziate continua a migliorare, con un calo costante negli ultimi 8 anni dell’indicatore (mediano) di rischio del FITD del 35%, che è passato da un valore di 49,6 (su 100 punti base) nel 2016 a 31,8 nel 2023, attestandosi a 32,4 a giugno 2024. Nell’anno trascorso non si sono registrati interventi del FITD su banche consorziate né dello SVI a supporto di banche aderenti; e questo a conferma della solidità del settore bancario italiano.Grazie alle contribuzioni raccolte a luglio 2024, è stato raggiunto il livello obiettivo della dotazione finanziaria, che a fine anno si attesta a 6,04 miliardi di euro, pari allo 0,82% del totale dei depositi protetti. La gestione della dotazione finanziaria del FITD ha prodotto nel 2024 un risultato positivo di circa 144 milioni di euro. Dal 2015, le banche consorziate hanno versato risorse per un totale di circa 8 miliardi di euro. Oltre alla dotazione finanziaria, il FITD dispone di un finanziamento di back-up liquidity per 3,5 miliardi di euro, concesso da un pool di banche consorziate.Il piano delle attività del FITD per il 2025, si prospetta non meno sfidante di quello attuato nel 2024. Sono previsti il pieno recepimento delle nuove Disposizioni di vigilanza della Banca d’Italia, il monitoraggio costante dei rischi, l’aggiornamento delle procedure di rimborso ai depositanti e il rafforzamento delle attività di comunicazione ed educazione finanziaria.L’Assemblea del FITD ha rinnovato il Comitato di gestione per il 2025, nella seguente composizione: Angelo Campani (Credem), Fabio Cerchiai (BPER); Stefano Lado (Banco di Desio e della Brianza); Aurelio Maccario (Unicredit); Camillo Venesio (Banca del Piemonte) e Francesco Venosta (Banca Popolare di Sondrio), che si aggiungono al Presidente Mario Stella Richter e al Vice Presidente Davide Alfonsi (Intesa Sanpaolo), che del Comitato di gestione sono componenti di diritto.Lo Schema volontario, attivo dal 2016, ha effettuato 5 interventi per un totale di 1,3 miliardi di euro. Con la riforma approvata nel 2024, lo SVI si è dotato di un proprio statuto autonomo rispetto a quello del FITD e di una capacità di intervento estesa anche alle eventuali fasi preliminari di difficoltà di banche aderenti, quale strumento complementare di intervento. Lo Schema volontario, al quale oggi aderiscono 100 banche, rappresentanti il 77,5% delle banche consorziate al FITD e il 93,6% del totale dei loro depositi protetti, conserva il suo ruolo strategico, con costi operativi contenuti.L’Assemblea delle banche aderenti allo SVI, tenutasi in data odierna, ha nominato il Consiglio di gestione per il triennio 2025-2027, nella seguente composizione: Fabio Cerchiai (BPER); Paolo D’Amico (BNL); Pierre Débourdeaux (Crèdit Agricole); Giorgio Galvagno (CR Asti); Aurelio Maccario (Unicredit); Andrea Francesco Maffezzoni (MPS); Gianluca Marzinotto (BP Fondi); Bruno Picca (ISP); Giovanni Pirovano (Mediolanum); Gianpietro Val (BPM); ai quali si aggiungono il Presidente Mario Stella Richter e il Presidente dell’ABI Antonio Patuelli quale consigliere di diritto. LEGGI TUTTO