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    Sostenibilità, Intesa Sanpaolo: al via da Torino il programma dedicato a 120 piccole aziende

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo incontra e premia 120 piccole aziende che si sono distinte in progetti di sostenibilità ambientale, sociale e di governance e alle quali dedica CresciBusiness Progettiamo Sostenibile, la nuova edizione del programma rivolto alle aziende artigiane, del commercio, del turismo e della ristorazione che si articolerà da oggi ad aprile in un percorso a tappe attraverso tutta l’Italia. Aziende che costituiscono il segmento imprenditoriale più numeroso del Paese, 4 milioni di attività che pesano circa il 95% sul totale, ciascuna con meno di 10 dipendenti ed un fatturato che non supera 2,5 milioni di euro. Circa il 25% di esse – quasi un milione di aziende – sono clienti della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo guidata da Stefano Barrese.I numeri di CresciBusiness Progettiamo Sostenibile: seconda edizione del programma CresciBusiness di Intesa Sanpaolo, dedicata all’obiettivo della sostenibilità; oltre 2mila le aziende che si sono candidate a questa edizione; scelte da Intesa Sanpaolo 120 realtà autocandidate con progetti dedicati alla sostenibilità; dal 28 febbraio al 9 aprile quaranta giorni tra le città e i piccoli borghi d’Italia per incontrare ciascuna di queste aziende presso la loro sede; “Progettiamo Sostenibile” rientra nel piano CresciBusiness lanciato dal Gruppo a fine 2022 che mette a disposizione 5 miliardi di euro per investimenti in digitalizzazione, sostenibilità e sviluppo commercialelegati alle iniziative del PNRR.Tutte le aziende che partecipano al programma – che si tratti di artigiani, micro-imprese, commercianti o professionisti – sono caratterizzate da una dimensione ridotta, si misurano con la sfida della crescita e riconoscono agli obiettivi ESG un valore non solo etico ma anche di business: grazie ad iniziative attente all’ambiente, all’inclusione ed alla comunità sociale in cui operano, migliorano il proprio profilo finanziario e accrescono il proprio potenziale di crescita e competitività.Il viaggio, che parte oggi da Torino, farà conoscere 120 realtà esemplari come i ristoranti plastic-free attenti alla gestione dei rifiuti e agli sprechi alimentari, o le strutture ricettive realizzate con materiali edili sostenibili e che usano impianti fotovoltaici e pannelli solari per un minor impatto ambientale ed energetico. O ancora, le attività che sostengono l’occupazione femminile, che dimostrano una forte attenzione verso il benessere dei propri dipendenti, che hanno adottato pratiche per una buona governance determinando ilsuccesso e la continuità aziendale.Una delegazione della Banca, insieme al direttore regionale, visiterà queste aziende una ad una nelle grandi città come Milano, Roma, Firenze, Genova, Cagliari, Lecce, Reggio Calabria, Messina, ma anche nei centri minori tra cui Santa Maria Capua Vetere (CE), Monterotondo (RM), Busto Arsizio (VA), Tempio Pausania (SS), Capannori (LU), Eraclea (VE), Comezzano Cizzago (BS) e Giussago (PV). Per ciascuna azienda sono previsti percorsi di crescita nei tre ambiti ESG – ambientale, sociale e di governance – oltre ad attività di formazione e workshop grazie al contributo di partner di prestigio quali il Gruppo Cerved, Intrum, Regalgrid e alla collaborazione con Monitor Deloitte. Pensata per loro anche la nuova linea di soluzioni di investimento S-Loan Progetti Green, per pianificare e realizzare investimenti in sostenibilità anche supportati dal Fondo di Garanzia.L’avvio di “CresciBusiness Progettiamo Sostenibile in Tour” è stato presentato oggi presso il Grattacielo di Intesa Sanpaolo a Torino, in un evento realizzato in collaborazione con Visa. Nel corso dell’incontro sono intervenuti Barrese e Anna Roscio, executivedirector Sales & Marketing Imprese, insieme a Gregorio De Felice, chief economist della Banca.”Oggi confermiamo il nostro impegno nell’accompagnare la crescita sostenibile di tutte le imprese, che siano PMI, startup o piccole realtà a gestione individuale e famigliare. Per ascoltare le esigenze di queste ultime abbiamo azzerato per tutto il 2025 le commissioni da micropagamenti pos fino a 10 euro, al contempo continuiamo a mettere al centro della nostra strategia la sostenibilità, leva di sviluppo anche in piccole aziende virtuose – spiega Barrese –. Un processo che promuoviamo e al quale abbiamo contribuito con quasi 10 miliardi di credito fino a dicembre scorso, erogati a realtà imprenditoriali di ogni dimensione”.La sfida della sostenibilità In Italia le imprese con meno di dieci addetti – rileva il Research Department di Intesa Sanpaolo – sono più di 4 milioni, il 95% del totale delle imprese industriali e dei servizi. Il loro peso è molto elevato anche in termini occupazionali: impiegano 7,5 milioni di addetti, il 42,3% del totale. È la classe dimensionale di maggiore rilevanza in Italia. Si tratta di un fenomeno soprattutto italiano: in Germania il peso delle microimprese in termini di addetti è pari al 20%; in Francia arriva al 27%. La Spagna è l’economia che si avvicina di più con il 34%, otto punti percentuali in meno rispetto all’Italia. È buona la capacità delle microimprese italiane di creare valore, grazie a un buon posizionamento in termini di qualità e flessibilità: nel 2022 hanno registrato un fatturato pari a 901 miliardi di euro (il 21,5% del totale) e un valore aggiunto che ha sfiorato i 272 miliardi (27,2%). Si tratta di un tessuto produttivo ricco e variegato che rappresenta laspina dorsale del sistema economico e sociale italiano. Grazie ai dati del censimento permanente è possibile avere una fotografia del posizionamento strategico delle microimprese italiane. Sono ampi i margini di miglioramento: il 32,6% di queste aziende ha realizzato attività di innovazione nel biennio 2021-2022; si scende al 29,4% quando si considera l’utilizzo di software per la gestione aziendale. Lo stesso vale per gli impegni assunti in termini di sostenibilità: la percentuale di microimprese che hanno realizzato azioni per migliorare la sostenibilità ambientale è pari al 34,5%, con punte del 43,6% nell’industria in senso stretto. Tra le attività introdotte, spicca il trattamento dei rifiuti, compresa la raccolta differenziata (27,3%); seguono a distanza l’uso di materiali riciclati (13,7%), il monitoraggio dei consumi idrici (8,4%) e i piani di miglioramentodell’efficienza energetica (8,2%). L’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili si ferma al 4%. Quando, invece, si considerano le azioni per migliorare la sostenibilità sociale, la percentuale è pari al 29,3%; anche in questo caso l’attivazione è maggiore nell’industria in senso stretto dove si raggiunge il 35,9%. La salute e la sicurezza dei lavoratori è la principale attività realizzata dalle microimprese (24,3%). Seguono il monitoraggio sulla sicurezza dei prodotti (14,4%), le pratiche per il benessere lavorativo (9,2%) e la collaborazione con associazioni del territorio che promuovono iniziative di carattere sociale, benefico, culturale e ricreativo (7,1%). Un maggiore impegno sui temi della sostenibilità può tradursi in vantaggi importanti anche in termini di competitività. Tra le microimprese manifatturiere con impianti di autoproduzione di energia la quota di aziende ad alta marginalità è quasi doppia rispetto a chi non ha puntato sulle rinnovabili. Conferme vengono anche dalla prima Ricerca nazionale sulle società benefit, champion nell’ESG: tra il 2021 e il 2023 le microimprese benefit, nel confronto con aziende di pari dimensioni e simile specializzazione settoriale, hanno mostrato una maggiore crescita del fatturato (+37,7% vs +16,4%) e del valore aggiunto (+32,6% vs +17,5%) e una migliore capacità di creare occupazione, con ricadute positive sul territorio in cui sono attive. 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    Unicredit, acquisizione quota Commerzbank al vaglio dell’Antitrust tedesca

    (Teleborsa) – UniCredit ha sottoposto all’Antitrust tedesco l’acquisizione di una quota di minoranza in Commerzbank. Secondo quanto scrive l’Handelsblatt, l’ufficio federale per i Cartelli sta ora indagando sugli effetti sulla concorrenza dell’operazione. L’Authority federale ha fino a un mese di tempo per una prima valutazione. UniCredit ha una posizione complessiva pari al 28% in Commerzbank, tra azioni e derivati, con l’obiettivo dichiarato di raggiungere una quota fino al 29,9%. LEGGI TUTTO

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    Santander, il dividendo in contanti sale del 19% nel 2024

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione di Banco Santander ha annunciato la sua decisione di presentare un dividendo finale in contanti per il 2024 di 11 centesimi di euro per azione per l’approvazione alla prossima assemblea generale annuale, prevista per il 4 aprile 2025. Di conseguenza, il dividendo totale in contanti per azione addebitato ai risultati del 2024 sarà di 21 centesimi di euro, un aumento di oltre il 19% rispetto al dividendo in contanti rispetto al 2023 (17,6 centesimi di euro). Il dividendo finale in contanti sarà pagato il 2 maggio 2025.La remunerazione totale degli azionisti per i risultati del 2024 sarà di circa 6,3 miliardi di euro (circa il 50% dell’utile attribuibile del gruppo per il 2024), suddiviso equamente tra dividendi in contanti e programmi di riacquisto di azioni. Rappresenta un rendimento equivalente di circa il 7%. Il prezzo delle azioni Santander è aumentato di circa il 60% negli ultimi 12 mesi. All’inizio di questo mese, la banca ha avviato il secondo programma di riacquisto di azioni rispetto ai risultati del 2024. Dal 2021, incluso l’importo dell’attuale riacquisto, Santander avrà restituito circa 9,5 miliardi di euro agli azionisti tramite riacquisti di azioni e avrà riacquistato circa il 15% delle sue azioni in circolazione.”Nel 2024, Santander ha raggiunto performance record per il terzo anno consecutivo – ha detto Ana Botín, presidente esecutivo di Banco Santander – Di conseguenza, continuiamo ad aumentare i rendimenti per gli azionisti con dividendi in contanti per azione dal 2024 in aumento del 19% anno su anno. La nostra strategia ha dimostrato di offrire una crescita redditizia e prevediamo di aumentare nuovamente i nostri profitti nel 2025. C’è ancora un notevole upside nella nostra attività e ci impegniamo a continuare a generare valore sia per i nostri clienti che per gli azionisti”. LEGGI TUTTO

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    Pop Sondrio, CdA nomina advisor per offerta BPER. Sconto implicito del 3%

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Sondrio ha nominato, con l’astensione di Roberto Giay (espressione di Unipol), Bank of America e Morgan Stanley quali advisor finanziari e lo Studio Gatti Pavesi Bianchi Ludovici e Clifford Chance quali consulenti legali, che assisteranno il CdA nello svolgimento delle attività di propria competenza in relazione all’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria annunciata da BPER Banca.Il CdA ha, inoltre, monitorato l’andamento dei corsi azionari di BP Sondrio e BPER nel periodo successivo all’annuncio dell’offerta e ha preso atto che il rapporto di scambio dell’offerta (1,450 azioni ordinarie di BPER di nuova emissione per ogni azione di BP Sondrio) continua a esprimere uno sconto implicito che, rispetto al prezzo ufficiale in data 25 febbraio 2025, è pari a circa il 3%.Il CdA “continuerà a operare con l’obiettivo di creare valore per tutti gli azionisti e stakeholder, in coerenza con le attività già comunicate al mercato e a quelle in corso di attuazione, inclusa la presentazione al mercato del nuovo Piano Industriale 2025-2027 prevista per il prossimo 12 marzo, oltre a non trascurare l’analisi di opzioni strategiche che possano accelerare il percorso di creazione di valore della banca, riservandosi di effettuare ogni valutazione sull’Offerta con le tempistiche, gli strumenti e secondo le modalità previste dalla legge”, si legge nella nota. LEGGI TUTTO

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    MCC, collocato social bond da 500 milioni di euro. Ordini per 1,2 miliardi

    (Teleborsa) – Mediocredito Centrale – Banca del Mezzogiorno (MCC), controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) attraverso Invitalia, ha concluso con successo il collocamento di un prestito obbligazionario Social – unsecured senior preferred per un ammontare complessivo di 500 milioni di euro, con una cedola a tasso fisso annua del 3,25% (re-offer yield 3,285%) e scadenza 4 marzo 2030 (tasso BTP 3,5% 03/01/30 +50bps).Il prestito obbligazionario rappresenta la seconda emissione a valere sul programma EMTN (Euro Medium Term Note) da 1 miliardo di euro il cui prospetto di base è stato approvato lo scorso 2 agosto. Il nuovo collocamento, destinato ad investitori istituzionali, ha registrato una più articolata diversificazione di sottoscrittori italiani ed esteri, se confrontata con il precedente collocamento, con un aumento degli ordini complessivi superiori a 1,2 miliardi di euro. Raddoppiata la quota parte sottoscritta da investitori esteri (40%), principalmente tedeschi e francesi, rispetto al precedente collocamento.La data di emissione del prestito obbligazionario è attesa per il 4 marzo 2025 e, a partire da tale data, i titoli rappresentativi dello stesso saranno quotati sul mercato regolamentato della Borsa del Lussemburgo.Joint Bookrunners dell’operazione sono BNP Paribas, Crédit Agricole, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Unicredit. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, l’assemblea dei soci sarà all’Allianz MiCo

    (Teleborsa) – Sarà l’Allianz MiCo il luogo scelto da UniCredit per l’assemblea degli azionisti del prossimo 27 marzo. L’assemblea, in presenza, oltre a deliberare l’aumento di capitale funzionale all’OPS su Banco BPM, come già fissato, sarà anche chiamata a votare, nella parte ordinaria, il bilancio 2024. Lo rende noto la banca di Piazza Gae Aulenti con un comunicato che ha integrato e rettificato il precedente avviso di convocazione, mentre l’anticipo della data era già stato comunicato lo scorso 20 febbraio. “L’assemblea in sessione ordinaria e in sessione straordinaria di UniCredit – si legge – è convocata presso l’Allianz MiCo, in viale Lodovico Scarampo, in unica convocazione, il 27 marzo alle ore 10”. Oltre al bilancio, i punti all’ODG della parte ordinaria vedono: destinazione dell’utile di esercizio 2024; eliminazione di riserve negative per le componenti non soggette a variazioni mediante copertura delle stesse in via definitiva; autorizzazione all’acquisto di azioni proprie finalizzato alla remunerazione degli azionisti; integrazione del consiglio di amministrazione; relazione sulla politica 2025 di gruppo in materia di remunerazione; relazione sui compensi corrisposti; Sistema Incentivante di gruppo 2025.Il dividendo eventualmente deliberato dall’assemblea sarà messo in pagamento, il 24 aprile, con data di stacco della cedola il 22 aprile. LEGGI TUTTO

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    UniCredit e Cia-Agricoltori Italiani presentano l’accordo per il sostegno delle imprese associate

    (Teleborsa) – I contenuti del recente accordo nazionale tra CIA-Agricoltori Italiani e UniCredit e i temi del credito alle imprese e delle agevolazioni fiscali (transizione 5.0, Sabatini etc) sono al centro del convegno “Consulenza al credito” che avrà luogo mercoledì 26 febbraio 2025, con inizio alle ore 15 a Potenza nella Sala Riunioni G. Laus (Via dell’Edilizia), organizzato da CIA Agricoltori Potenza-Matera e da UniCredit.Dopo i saluti di Cristiano Fini, Presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Gianni Lorusso, Presidente CIA-Agricoltori italiani Potenza, Giuseppe Stasi, Presidente CIA-Agricoltori italiani Matera, e Giustino Carannante, Corporate Business Management UniCredit, i lavori proseguiranno con gli interventi di Mario Capellini, Ufficio Credito CIA Nazionale, Mauro Gadaleta, Specialista AgriBusiness UniCredit, Giovanna Perruolo, Direttore CIA Agricoltori italiani Potenza, Giuseppe Calamello, Direttore CIA-Agricoltori italiani Matera, Angelo Santo Truncellito, Senior Manager Sviluppo UniCredit, Sergio Mitolo, Head Leasing Region Sud UniCredit e Donato Distefano, Ufficio Credito CIA Agricoltori PZ -MT.Promozione di una cultura finanziaria per la crescita manageriale delle aziende, interazione tra rispettive reti e supporto ai progetti delle imprese per innovazione: sono questi, in estrema sintesi, i principali obiettivi dell’accordo siglato da UniCredit e Cia-Agricoltori Italiani, per accelerare la crescita delle imprese agricole italiane.In dettaglio la partnership tra CIA-Agricoltori Italiani e UniCredit prevede: l’attivazione di una serie incontri di formazione per accrescere la cultura creditizia delle imprese associate e facilitare un più ampio accesso agli strumenti di credito disegnati sulle reali necessità delle aziende, oltre a favorire la cultura della sostenibilità e la loro competitività; lo sviluppo e il sostegno di progetti imprenditoriali di giovani imprenditori agricoli e, più in generale, il supporto per l’avvio di processi di innovazione nel settore primario; il sostegno ai progetti per le aree interne e svantaggiate; il sostegno, finanziario e non solo, a progetti collegati al PNRR (piano nazionale di ripresa e resilienza) e al PSR (piano di sviluppo rurale); l’accesso ai servizi consulenziali specialistici messi da disposizione dalla banca attraverso il proprio nuovo network composto da 180 gestori dedicati all’AgriBusiness collocati su tutto il territorio nazionale, supportatida una squadra dei 15 Specialisti per lo sviluppo di nuovo business su questo specifico segmento. LEGGI TUTTO

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    Banche, BCE: modificate procedure di valutazione rating delle garanzie per rifinanziamento

    (Teleborsa) – Con una decisione del Consiglio direttivo la Banca Centrale Europea ha modificato in maniera leggermente restrittiva le procedure per la valutazione sui titoli collaterali che accetta come garanzie per l’erogazione di rifinanziamenti alle banche. Il riferimento utilizzato per valutare i collaterali non sarà più il rating migliore, come avviene attualmente, ma il secondo più elevato. Nel caso in cui il titolo usato come collaterale non dovesse avere almeno due rating, l’unico rating disponibile verrà abbassato di un livello quando verrà deciso il taglio sul valore nominale in merito all’ammontare di rifinanziamento erogato. Le nuove regole – stabilite con una decisione deliberata dal Consiglio il 19 febbraio – entreranno in vigore in maniera differita appunto non prima di 18 mesi per consentire un’implementazione nell’infrastruttura IT dell’Eurosistema. La BCE ha aggiunto che la data sarà annunciata con largo anticipo, insieme ai dettagli tecnici, sul sito web della BCE.Nella nota la BCE ha sottolineato che questa decisione si applica anche al settore pubblico che non fa parte dell’area dell’euro e segue una revisione approfondita delle norme di aggregazione dei rating volte a fare un uso migliore di tutte le informazioni di rating disponibili nel quadro di valutazione del credito dell’Eurosistema (ECAF). “La revisione ha tenuto conto dell’aumento del numero di ECAI accettate nell’ECAF e del fatto che l’Eurosistema è aperto ad accettare agenzie di rating aggiuntive una volta che soddisfano i criteri di accettazione dell’ECAF”.Il Consiglio direttivo ha inoltre deciso che le regole rimarranno invariate per le attività emesse o garantite dal settore pubblico dell’area dell’euro (ad esempio, i governi centrali, regionali e locali dell’area dell’euro; emittenti internazionali e sovranazionali situati nell’area dell’euro i cui azionisti sono situati nell’UE; e agenzie riconosciute dalla BCE). “Queste attività, per le quali l’Eurosistema fa uso regolare di tutte le informazioni disponibili sulla qualità del credito e applica procedure di due diligence rafforzate, continueranno quindi ad essere valutate sulla base del loro primo miglior rating”, ha fatto sapere la BCE. LEGGI TUTTO