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    illimity, Banca Sella Holding valuta “con favore” l’interesse di Banca Ifis

    (Teleborsa) – Il Consiglio d’Amministrazione di Banca Sella Holding ha preso atto della comunicazione diffusa da Banca Ifis lo scorso 8 gennaio, relativa a un’offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria e totalitaria sulle azioni di illimity, di cui Banca Sella Holding è il primo azionista con una partecipazione pari al 10% del capitale.Il Consiglio ha “valutato con favore l’interesse di una controparte solida e credibile per la società illimity e le prospettive di valore industriale di breve e lungo periodo espresse nel comunicato al mercato, connesse all’operazione, tali da favorire sinergie e sviluppo alla società stessa”, si legge in una nota.Il Consiglio ha quindi espresso interesse a proseguire nella valutazione dell’offerta. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, due nuove obbligazioni a cedole variabili legate all’Euribor 3 mesi

    (Teleborsa) – Prosegue l’attività di emissioni obbligazionarie di UniCredit in negoziazione diretta, con l’obiettivo di ampliare ulteriormente la gamma di soluzioni pensate per gli investitori alla ricerca di opportunità di rendimento nel segmento del reddito fisso.UniCredit presenta due nuove Obbligazioni direttamente negoziabili sul mercato MOT e Bond-X di Borsa Italiana, disponibili quindi per tutti gli investitori, che potranno negoziarle direttamente dal proprio conto titoli indipendentemente dalla banca di appoggio. Entrambe hanno una durata di 10 anni e pagano cedole variabili legate all’Euribor3m, una con frequenza trimestrale e l’altra con frequenza annuale, ma si differenziano per i rispettivi meccanismi di calcolo del tasso.In una situazione di incertezza sui tassi, e considerata la risposta al mercato delle ultime Obbligazioni a tasso variabile con la leva sull’Euribor a 3 Mesi (IT0005617375 e IT0005621450 che pagavano rispettivamente tre premi fissi e due premi fissi iniziali e successivamente un tasso variabile pari al tasso Euribor a 3 mesi moltiplicato per un fattore di partecipazione pari al 150% e 160%), le nuove Obbligazioni sono state pensate per offrire soluzioni differenziate a chi desidera investire a tasso misto o variabile, con meccanismi di calcolo che consentono di cogliere eventuali rialzi (o di mitigare il calo) dei tassi nel corso degli anni.In particolare, l’obbligazione “Fixed to Floater” combina un tasso fisso nel primo anno pari al 5,75%, e dal secondo al decimo anno un tasso variabile pari al tasso Euribor a 3 mesi moltiplicato per un fattore di partecipazione pari a 2 volte, mentre l’obbligazione “Superfloater” non prevede un tasso fisso iniziale e offre una leva superiore sul tasso Euribor 3 mesi (160%) ed con un cap più elevato (6,00%).Dal 15 gennaio al 5 febbraio 2025, in base alle condizioni di mercato e in linea con il regolamento di MOT e Bond-X, le obbligazioni saranno offerte sul mercato a un prezzo pari al 100% del prezzo di emissione. La liquidità sul mercato è garantita da UniCredit, pertanto sarà possibile rivendere i titoli prima della naturale scadenza. Il valore di rimborso a scadenza è pari al 100% del valore nominale, mentre durante la vita delle obbligazioni il prezzo seguirà le condizioni di mercato. LEGGI TUTTO

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    Moody’s conferma rating di Banca Ifis e mette illimity sotto revisione per upgrade

    (Teleborsa) – Moody’s ha confermato tutti i rating di Banca Ifis, compreso il long-term (LT) “Baa2”. L’outlook rimane stabile. Inoltre, ha sottoposto a revisione per l’upgrade tutti i rating di illimity Bank.Le azioni di rating sono state sollecitate dall’annuncio di Banca Ifis, dell’8 gennaio 2025, di aver lanciato un’offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria per tutte le azioni di illimity.Moody’s considera “significativi” i rischi di esecuzione consueti per tali acquisizioni su larga scala rispetto alle dimensioni di Banca Ifis e al relativo processo di integrazione; gli asset di illimity rappresenterebbero il 39% dell’entità combinata in base ai dati di settembre 2024. “Pur riconoscendo le acquisizioni storiche di successo di Banca Ifis, i requisiti per l’integrazione commerciale, organizzativa e operativa di illimity sono di natura senza precedenti per il management della banca”, si legge nel report.L’agenza di rating si aspetta che illimity sarà completamente integrata in Banca Ifis dopo l’acquisizione e che i creditori di illimity trarranno vantaggio dalla maggiore solidità finanziaria di Banca Ifis. LEGGI TUTTO

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    Banche europee, Scope: probabili perdite di credito significative legate al clima

    (Teleborsa) – Le grandi banche europee potrebbero vedere il rendimento del loro portafoglio creditizio ante imposte completamente azzerato nel lungo periodo a causa degli impatti del cambiamento climatico sui loro portafogli di prestiti. Lo afferma Scope Ratings, dopo aver analizzato le potenziali perdite di credito per 73 banche che operano nello Spazio economico europeo.Il rischio fisico deriva dall’aumento delle temperature, dall’innalzamento del livello del mare, dalle inondazioni, dagli incendi boschivi, mentre i rischi di transizione derivano dai cambiamenti politici verso un’economia a basse emissioni di carbonio.”Le banche più vulnerabili si trovano nell’Europa meridionale e orientale – ha ammonito Arne Platteau, analista quantitativo ESG e autore dello studio sul clima di Scope – Prevediamo che le banche più colpite potrebbero affrontare ulteriori perdite annuali superiori a 250 punti base, principalmente a causa di una maggiore esposizione al rischio fisico previsto”.Secondo Scope, mentre le banche possono gestire il rischio dei loro bilanci e margini, l’entità delle potenziali perdite significa che dovranno sviluppare solidi piani di transizione per adattarsi alle circostanze in evoluzione e mitigare i rischi associati al cambiamento climatico.Per valutare il potenziale impatto del rischio climatico sulle grandi banche europee, l’agenzia di rating ha elaborato un profilo sintetico basato sulla distribuzione geografica e segmentale delle esposizioni creditizie delle banche con asset totali superiori a 500 miliardi di euro che partecipano all’esercizio di trasparenza dell’Autorità bancaria europea. La maggior parte delle esposizioni è focalizzata sull’Europa, sebbene il Nord America comprenda una quota non trascurabile di esposizioni. In termini di segmenti di prestito, il portafoglio è equamente suddiviso tra aziende, governo/settore pubblico e retail. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM colloca bond social da 500 milioni di euro. Ordini per 2,4 miliardi

    (Teleborsa) – Banco BPM ha portato a termine con successo una nuova emissione Social Senior Preferred, con scadenza cinque anni per un ammontare pari a 500 milioni di euro. Gli ordini, provenienti da oltre 150 investitori hanno raggiunto al picco i 2,4 miliardi di euro e hanno consentito la realizzazione dell’operazione con lo spread più contenuto di sempre dalla nascita del Gruppo. Circa la metà degli ordini allocati provengono da investitori con un forte focus ESG. Il titolo è stato emesso ad un prezzo pari a 99,607% e paga una cedola fissa del 3,375%.Si tratta del primo Social Bond italiano del 2025 emesso nell’ambito del Green, Social and Sustainability Bonds Framework che incrementa il totale delle emissioni ESG di Banco BPM a 6,25 miliardi di euro. I proventi saranno destinati al rifinanziamento di Eligible Social Loans. In particolare, la raccolta sarà finalizzata al rifinanziamento di prestiti erogati a PMI italiane, localizzate in aree economicamente svantaggiate.Gli investitori che hanno partecipato all’operazione sono principalmente asset manager (49%), official institution (20%) e banche (19%), mentre la distribuzione geografica vede la presenza prevalente di investitori esteri (tra cui Francia col 37%, Benelux con il 13%, Irlanda e Regno Unito con l’8%) e dell’Italia con il 35%.Banca Akros (parte correlata), BNP Paribas, Crédit Agricole, Deutsche Bank, Goldman Sachs, J.P. Morgan e Banco Santander hanno agito in qualità di Joint Bookrunners. Credit Agricole ha anche operato quale Green and Social Structuring Advisor. LEGGI TUTTO

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    Produzione industriale, ING: “A novembre timida fase di stabilizzazione”

    (Teleborsa) – “La pubblicazione dei dati sulla produzione industriale di novembre non segna una svolta nel quadro generale della recessione del settore manifatturiero, ma suggerisce timidamente che la produzione potrebbe essere in una fase di stabilizzazione”. È quanto afferma Paolo Pizzoli, senior economist di ING, commentando i dati della produzione industriale in Italia a novembre.La produzione destagionalizzata, diffusa dall’Istat, è aumentata dello 0,3% sul mese di novembre (da +0,1% di ottobre), sostanzialmente in linea con il consenso e con le nostre previsioni. La misura corretta per i giorni lavorativi ha subito una contrazione dell’1,5% su base annua (dal -3,5% di ottobre), confermando una striscia ininterrotta di dati annuali negativi iniziata nel febbraio 2023. “La scomposizione per raggruppamenti principali di industrie – rileva Pizzoli – mostra un’espansione mensile della produzione di energia e beni di consumo e una contrazione dei beni intermedi e di investimento. Ciò sembra riflettere l’andamento delle componenti della domanda verso la fine del 2024, con i consumi privati in qualche modo rivitalizzati dall’aumento del potere d’acquisto delle famiglie e una dinamica degli investimenti contenuta, in particolare nei settori dei macchinari e dei mezzi di trasporto, penalizzata da un basso grado di utilizzo degli impianti. La disaggregazione settoriale contenuta nel comunicato odierno fornisce una prova a sostegno di questa tesi, in quanto la produzione di mezzi di trasporto (-15,5% su base annua) e di macchinari (-13,8% su base annua) si sono rivelati i settori con le peggiori performance tendenziali. In prospettiva, sembra troppo presto per prevedere miglioramenti sostanziali del quadro produttivo. A dicembre gli stessi ostacoli alla produzione di novembre erano ancora in piedi e la prospettiva di possibili nuovi dazi sotto l’imminente presidenza Trump aggiunge inevitabilmente incertezza per i primi mesi del 2025. Ciò si è in qualche modo riflesso nel lieve peggioramento dei sottocomponenti “ordini correnti” e “ordini previsti” dell’indagine sulle imprese manifatturiere di dicembre. Se a ciò si aggiungono le persistenti difficoltà delle economie francese e tedesca (i due principali mercati di destinazione dell’export italiano), che difficilmente si risolveranno nel breve periodo, si prospetta un inizio soft per la produzione industriale italiana anche nei primi mesi del 2025″. “Con l’industria che continuerà a fare da freno, o nel migliore dei casi a diventare neutrale per la crescita, per il momento – conclude l’economista – l’onere della crescita del PIL rimarrà sui servizi. L’Italia sembra quindi destinata a rimanere sul suo sentiero di crescita molto bassa per il momento. Stimiamo una crescita media del PIL dello 0,5% nel 2024 e prevediamo una crescita dello 0,7% nel 2025”. LEGGI TUTTO

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    BofA: sconto di valutazione delle banche UE vs. USA ai massimi da 10 anni

    (Teleborsa) – Lo sconto di valutazione delle banche dell’Unione Europea contro quelle statunitense ha raggiunto il massimo degli ultimi 10 anni. Lo afferma Bank of America, le cui top picks per il 2025 sono Barclays, BBVA, Commerzbank, SocGen e Unicredit.Gli analisti prevedono che l’NII delle banche europee quest’anno rimarrà uguale o superiore ai livelli del 2023 per tutte le banche, ad eccezione dei paesi nordici. Con la convenienza per il consolidamento cross-border ancora messa alla prova, le banche dell’UE continueranno a perseguire il consolidamento del mercato nel settore e l’M&A lungo la catena del valore su prodotti chiave come AM o assicurazioni, sostiene BofA.”Mentre è chiaro che l’Europa ha bisogno di banche più grandi, più forti e più redditizie, gli interessi regionali/nazionali di BBVA-Sabadell e UniCredit-BPM rischiano di evidenziare i limiti dell’Europa – si legge nel rapporto – Questo è un momento “now or never” per le banche dell’UE per colmare il divario. Vediamo valore sia per potenziali acquirenti che per obiettivi dal consolidamento di mercati frammentati con ROI compresi tra circa il 15 e il 18%”.BofA si aspetta una ripresa dell’attività dei mercati dei capitali quest’anno con un solido accumulo di pipeline in arrivo e un miglioramento su larga scala dell’attività dei mercati dovrebbe supportare lo slancio non NII.Guardando a UniCredit, gli analisti ritengono la banca italiana rimane poco impegnativa dati i suoi buffer P&L e le prospettive di restituire ulteriore capitale. “Troviamo resilienza nella sua capacità di fornire un ritorno di capitale di oltre 8,5 miliardi di euro in riacquisti di azioni e dividendi organicamente, senza influenzare il suo eccesso di 6-7 miliardi che ha il potenziale per offrire: sinergie al rialzo da M&A o distribuzione “speciale”, si legge nella ricerca. LEGGI TUTTO

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    JPMorgan, Daniel Pinto in pensione. Jennifer Piepszak nuova COO

    (Teleborsa) – JPMorgan Chase ha annunciato che Daniel Pinto, Presidente e Chief Operating Officer, andrà in pensione alla fine del 2026 dopo oltre 40 anni in azienda. Pinto lascerà le sue responsabilità di Presidente e COO a partire dal 30 giugno 2025. Ciò gli consentirà di trasferire efficacemente tali responsabilità nei prossimi mesi. Continuerà a servire l’azienda come Vice Chairman, lavorando a stretto contatto con il CEO e altri dirigenti senior e fornendo loro consulenza su progetti chiave, relazioni con i clienti e questioni complesse che l’azienda deve affrontare.Jennifer Piepszak, Co-Chief Executive Officer della Commercial & Investment Bank (CIB), è stata nominata Chief Operating Officer dell’azienda, con effetto immediato, lavorando a stretto contatto con Pinto nei prossimi mesi. In questo ruolo, Piepszak gestirà e coordinerà tutta la tecnologia, le operazioni, l’ufficio amministrativo, i dati e l’analisi, la strategia aziendale e la diversità, l’equità e l’inclusione in tutta l’azienda, oltre a supervisionare i centri aziendali globali dell’azienda in India e nelle Filippine, che impiegano oltre 80.000 professionisti. LEGGI TUTTO