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    Morgan Stanley, utile primo trimestre sale a 3,4 miliardi di dollari su più IPO e bond

    (Teleborsa) – Morgan Stanley ha registrato ricavi netti di 15,1 miliardi di dollari per il primo trimestre del 2024, rispetto ai 14,5 miliardi di dollari di un anno fa. L’utile netto è stato di 3,4 miliardi di dollari, ovvero 2,02 dollari per azione, rispetto all’utile netto di 3,0 miliardi di dollari, o 1,70 dollari per azione diluita, per lo stesso periodo di un anno fa.”Grazie alla forte crescita netta delle nuove attività, la società ha raggiunto i 7 trilioni di dollari di asset dei clienti nel settore della gestione patrimoniale e degli investimenti – ha commentato il CEO Ted Pick – Anche la divisione Institutional Securities ha registrato un rafforzamento nei mercati e nelle attività di underwriting. Il modello Integrated Firm di Morgan Stanley sta fornendo risultati durevoli”.Wealth Management ha riportato ricavi netti pari a 6,9 miliardi di dollari nel trimestre, rispetto ai 6,6 miliardi di dollari di un anno fa. Institutional Securities ha registrato ricavi netti per l’attuale trimestre pari a 7,0 miliardi di dollari, rispetto ai 6,8 miliardi di dollari di un anno fa.All’interno di Institutional Securities, i ricavi dell’Investment Banking sono aumentati del 16% rispetto a un anno fa, arrivando a 1,45 miliardi di dollari.Scendendo nei dettagli dell’Investment Banking, i ricavi da Advisory sono diminuiti rispetto a un anno fa a causa di transazioni di M&A completate in numero inferiore. I ricavi di Equity underwriting sono aumentati in modo significativo rispetto a un anno fa riflettendo maggiori ricavi da IPO e follow-on. I ricavi da Fixed income underwriting sono aumentati rispetto a un anno fa principalmente grazie all’aumento delle emissioni obbligazionarie.I risultati della divisione Investment Management riflettono ricavi netti pari a 1,4 miliardi di dollari su un AUM medio più elevato pari a 1,5 trilioni di dollari. Il trimestre ha incluso flussi netti positivi a lungo termine pari a 7,6 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, BlackRock lima partecipazione al 4,749%

    (Teleborsa) – BlackRock, il più grande asset manager al mondo, ha una partecipazione pari al 4,749% in Banco BPM, primaria banca italiana che fa parte del FTSE MIB.È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 9 aprile 2024. In precedenza, al 15/03/2024, la quota era al 5,168%. LEGGI TUTTO

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    Popolare Sant’Angelo e Popolare di Ragusa avviano operazione di aggregazione

    (Teleborsa) – Banca Popolare Sant’Angelo (BPSA) e Banca Agricola Popolare di Ragusa (BAPR) hanno ufficialmente avviato le attività finalizzate alla realizzazione di un’operazione di aggregazione.Il CdA di BPSA ha infatti accettato l’offerta vincolante formulata da BAPR in data 5 aprile 2024 avente ad oggetto la realizzazione di un’operazione di aggregazione tra le due banche siciliane. Il CdA di BPSA ha anche riconosciuto a BAPR un periodo di esclusiva negoziale fino al 28 maggio 2024, data entro la quale dovrà essere perfezionato l’accordo giuridicamente vincolante che andrà a disciplinare il percorso da seguire per giungere all’aggregazione.Il prosieguo dell’operazione dovrà anche avere le autorizzazioni di legge da parte delle competenti Autorità di Vigilanza, si legge in una nota. LEGGI TUTTO

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    MPS, Morningstar DBRS alza di due notch il rating a “BB (high)”

    (Teleborsa) – Morningstar DBRS ha alzato i rating di Banca Monte dei Paschi di Siena di 2 notches, portando il rating standalone Intrinsic Assessment (IA), il Long-Term Issuer rating e il Long-Term Senior Debt rating a “BB (high)” da “BB (low)”, e il Long-Term Deposit rating a “BBB (low)” da “BB”. Il rating del debito subordinato è stato migliorato di 3 notches a “BB (low)” da “B (low)”.La decisione dell’agenzia considera i significativi miglioramenti realizzati dalla banca negli ultimi 12-18 mesi con il sostanziale aumento dei ricavi, supportato oltre che dallo scenario dei tassi di interesse, anche dai miglioramenti del business mix. Inoltre, il successo della manovra sul personale realizzata a dicembre 2022, con l’uscita volontaria di circa 4.000 dipendenti, ha permesso di migliorare strutturalmente l’efficienza operativa. L’upgrade riflette anche il miglioramento del costo del rischio, che si attesta su un livello strutturalmente più basso.L’outlook è stato migliorato a positivo in quanto Morningstar DBRS si aspetta che questi elementi continueranno a sostenere i profitti nel 2024.L’upgrade dei rating riflette anche il forte livello di patrimonializzazione, per il quale MPS si posiziona nella fascia più alta tra i suoi peer, e il ritorno alla distribuzione di dividendi, oltre alla significativa riduzione dei rischi legali grazie ai positivi esiti giudiziari dello scorso anno. Per l’agenzia, inoltre, MPS è una delle più grandi banche italiane e può contare su un franchise ben distribuito su base nazionale. Infine, i rating continuano ad essere sostenuti anche dalla stabilità del profilo di funding e di liquidità e dal rinnovato accesso al mercato del funding istituzionale. LEGGI TUTTO

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    Banca Popolare di Cortona, dividendo di 0,60 euro dopo utile record

    (Teleborsa) – L’assemblea dei soci della Banca Popolare di Cortona ha deliberato la distribuzione di un dividendo unitario di 0,60 euro per azione; è stato fissato, quale dato stacco cedola e quale data contabile per determinare la legittimazione al pagamento del dividendo, il giorno 16 aprile 2024 e quale data a partire dalla quale viene posto in pagamento il dividendo, il giorno 18 aprile 2024.L’utile netto dell’esercizio, pari a 3,67 milioni di euro, rappresenta il valore più alto realizzato dalla banca nei suoi 143 anni di storia. Lo scorso esercizio era stato di 654 mila euro.Sul fronte reddituale, il margine di interesse fa registrare una variazione positiva molto consistente, pari al 56,77%, principalmente in virtù degli aumenti dei tassi di riferimento; positivo anche il contributo delle commissioni nette, che aumentano del 2,34%; cresce in maniera significativa anche il Margine di intermediazione, +48,28%. Il rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione (Cost/Income ratio) migliora sensibilmente passando dal 66,40% dell’esercizio 2022 al 53,05%.I ratios patrimoniali registrano dei progressi e si mantengono su buoni livelli, ben al di sopra dei coefficienti minimi di vigilanza, con CET1 ratio, TIER1 ratio e TCR al 17,01% (nel 2022 la misura era del 15,62%). LEGGI TUTTO

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    Cherry Bank diventa primo socio di Banca Macerata, cerca sinergie con Valconca

    (Teleborsa) – Cherry Bank, banca specializzata nei servizi di supporto alle imprese, nella creazione di valore dalla trasformazione di portafogli NPL e nell’acquisto dei crediti fiscali, ha finalizzato l’acquisizione da un unico socio del 9,6% di Banca Macerata. L’acquisizione si inserisce nel programma di ampliamento dell’operatività di Cherry Bank per il tramite di accordi commerciali con istituti bancari a forte radicamento territoriale, si legge in una nota.Secondo quanto già reso noto da Banca Macerata, l’acquisto ha interessato 174.349 azioni ordinarie del valore nominale di 25 euro (per un controvalore totale di oltre 4,35 milioni di euro), pari al 9,68% del capitale sociale.L’intervento nel capitale – che mette Cherry Bank nella posizione di essere il primo socio della banca marchigiana – è volto alla realizzazione di sinergie sull’offerta, in linea con la gamma di soluzioni per famiglie e imprese già presente da parte di Banca Macerata e avviata anche da Cherry Bank nella contigua regione romagnola e nell’area di Pesaro, dove l’ampliamento di Cherry Bank è avvenuto recentemente grazie alla fusione di Banca Popolare Valconca perfezionata solo 4 mesi fa.”Banca Macerata è una realtà solida sul territorio e stabilmente profittevole – ha commentato l’AD Giovanni Bossi – Vogliamo collaborare quali soci, nel pieno rispetto delle rispettive autonomie e in coerenza con le linee guida tracciate a sostegno della nostra desiderata espansione. Collaboreremo con Banca Macerata per far sentire al meglio la nostra vicinanza, certi che la collaborazione potrà fare bene ad entrambi e, soprattutto, consentire di servire al meglio le esigenze di una comunità che ha avuto mille occasioni di dimostrarsi capace e intraprendente”. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, CdA conferma presidente Pietro Carlo Padoan e AD Andrea Orcel

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit, riunitosi a valle dell’assemblea, ha nominato il Consigliere Pietro Carlo Padoan quale Presidente del Consiglio di Amministrazione e il Consigliere Andrea Orcel quale Amministratore Delegato con tutti i poteri e le deleghe necessarie a tal fine. Ha anche nominato il Consigliere Elena Carletti quale Vicepresidente con funzioni vicarie.Inoltre, il Consiglio di Amministrazione ha nominato i membri dei Comitati consiliari come segue: Comitato Governance e Sostenibilità: Consiglieri Pietro Carlo Padoan (Presidente), Elena Carletti, Vincenzo Cariello, Jeffrey Alan Hedberg; Comitato Rischi: Consiglieri Elena Carletti (Presidente), Paola Bergamaschi, Marcus Johannes Chromik, Marco Giuseppe Maria Rigotti; Comitato Remunerazione: Consiglieri António Domingues (Presidente), Paola Bergamaschi, Maria Pierdicchi; Comitato Nomine: Consiglieri Jeffrey Alan Hedberg (Presidente), Beatriz Ángela Lara Bartolomé, António Domingues; Comitato Parti Correlate: Consiglieri Maria Pierdicchi (Presidente), Vincenzo Cariello, Francesca Tondi.La banca ricorda anche che l’assemblea ha nominato quali componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione i consiglieri Marco Giuseppe Maria Rigotti (Presidente), Paola Camagni, Julie Birgitte Galbo, Gabriele Villa. LEGGI TUTTO

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    Banca di Asti, Fondazione CRT acquista il 6% per 37 milioni di euro

    (Teleborsa) – È stato siglato un accordo tra Banca di Asti e Fondazione CRT finalizzato all’ingresso di Fondazione CRT nel capitale di Banca di Asti con una partecipazione pari al 6%, nonché un patto parasociale di durata quinquennale tra la medesima Fondazione CRT e la Fondazione CR Asti. L’operazione è finalizzata a sostenere lo sviluppo strategico/industriale e di lungo termine della banca quale una delle principali banche di prossimità per il Piemonte e il Nord del paese, si legge in una nota.I patti parasociali in essere tra Fondazione CR Asti e rispettivamente Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, sottoscritti nel dicembre 2019 e con scadenza nel dicembre 2024, non sono oggetto di modifiche ed è previsto che si rinnoveranno automaticamente per un ulteriore quinquennio sino al 2029.”L’impegno di Fondazione CRT in Banca di Asti conferma l’attenzione di CRT allo sviluppo dell’economia dei territori piemontesi – ha commentato il Presidente di Fondazione CRT, Fabrizio Palenzona – Grazie al sostegno di tutti i suoi azionisti, l’istituto astigiano potrà diventare un esempio concreto di banca capillarmente diffusa sui territori, ma anche polo per l’attrazione di investimenti di caratura europea al servizio delle famiglie e delle troppo spesso dimenticate piccole e piccolissime aziende, che costituiscono la ricchezza e il futuro del nostro territorio”.A nome della Banca di Asti, il Presidente, Giorgio Galvagno, e l’Amministratore Delegato, Carlo Mario Demartini, hanno commentato: “Siamo lieti per la conferma del sostegno delle Fondazioni socie, a cui si è aggiunta la Fondazione CRT. Ciò rafforza la stabilità e la visione di lungo termine della governance della Banca, su cui potremo ancor più saldamente fondare lo sviluppo strategico/industriale della stessa, quale una delle principali banche di prossimità per il Piemonte e il Nord del paese”.Fondazione CR Asti e Fondazione CRT hanno sottoscritto un patto parasociale quinquennale volto a consentire a Fondazione CRT la nomina di un amministratore di minoranza. A tal fine, l’Assemblea degli azionisti della banca del 29 aprile 2024 (30 aprile 2024, in seconda convocazione) sarà chiamata a deliberare in merito.È stato spiegato che Banca di Asti ha venduto a Fondazione CRT azioni proprie rappresentative dell’1,77% circa del capitale sociale a un prezzo per azione di 8,75 euro, per complessivi 10,9 milioni di euro, e si è impegnata a vendere, in più tranche, ulteriori azioni proprie rappresentative del 4,23% circa del capitale sociale (per complessivi 26 milioni di euro) che si prevede siano acquistate dalla banca sul mercato nel contesto di un intervento di supporto in via straordinaria della liquidità del titolo. LEGGI TUTTO