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    A picco Wall Street con timori per effetto dazi su inflazione

    (Teleborsa) – Sessione da dimenticare a Wall Street, con gli investitori preoccupati per l’effetto dei dazi di Trump sull’economia e sulle aziende statunitensi, mentre gli ultimi dati macroeconomici hanno mostrato che le pressioni sui prezzi sottostanti sono aumentate più del previsto il mese scorso.Secondo il Bureau of Economic Analysis (BEA) degli Stati Uniti, il PCE price index core – una misura dell’inflazione che esclude voci volatili come cibo ed energia – è aumentato del 2,8% su base annua a febbraio, più delle previsioni di un aumento del 2,7%, mentre la spesa dei consumatori è rimbalzata dopo essere scesa a gennaio.Sempre sotto osservazione i titoli del comparto automotive, dopo la decisione di Trump di andare avanti con una tariffa del 25% sulle importazioni, che entrerà in vigore la prossima settimana, scatenando la reazione negativa dei legislatori e dei leader del settore in tutto il mondo. Trump ha anche promesso punizioni più severe per l’UE e il Canada se unissero le forze contro gli Stati Uniti.L’incertezza economica come conseguenza dei dazi sta anche costringendo diverse aziende ad abbassare le previsioni annuali, con Lululemon Athletica come ultima a farlo.Sul fronte della banca centrale, Susan Collins della Federal Reserve di Boston ha affermato che è inevitabile che l’inflazione aumenterà a causa dei dazi, ma non è chiaro quanto durerà. Thomas Barkin della Fed di Richmond ha affermato che le aziende potrebbero essere “on hold” data l’incertezza politica e che anche la Fed dovrebbe esserlo.Guardando ai principali indici di Wall Street, il Dow Jones sta lasciando sul terreno l’1,73%, continuando sulla scia ribassista rappresentata da tre cali consecutivi, in essere da mercoledì scorso; sulla stessa linea, viene venduto parecchio l’S&P-500, che continua la seduta a 5.579 punti. Pesante il Nasdaq 100 (-2,62%); sulla stessa linea, depresso l’S&P 100 (-2,19%).In buona evidenza nell’S&P 500 il comparto utilities. Nel listino, i settori telecomunicazioni (-3,36%), beni di consumo secondari (-3,26%) e informatica (-2,62%) sono tra i più venduti.Tra i protagonisti del Dow Jones, Merck (+2,16%), United Health (+0,71%), Amgen (+0,56%) e Johnson & Johnson (+0,56%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Amazon, che prosegue le contrattazioni a -4,00%. Preda dei venditori Intel, con un decremento del 3,60%. Si concentrano le vendite su Boeing, che soffre un calo del 3,15%. Vendite su Nike, che registra un ribasso del 3,09%.Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano Astrazeneca (+1,51%), American Electric Power Company (+1,15%), Xcel Energy (+1,13%) e Coca-Cola Europacific Partners (+0,98%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Lululemon Athletica, che continua la seduta con -14,54%. Scende ON Semiconductor, con un ribasso del 5,19%. Crolla Sirius XM Radio, con una flessione del 4,85%. Vendite a piene mani su Paypal, che soffre un decremento del 4,82%. LEGGI TUTTO

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    Borse europee in rosso zavorrate da comparto auto. In controtendenza Ferrari

    (Teleborsa) – Le Borse europee, Piazza Affari compresa, chiudono in rosso l’ultima seduta della settimana, zavorrate ancora ai titoli del comparto Auto e componentistica in vista dei nuovi dazi che dovrebbero scattare dal 3 aprile negli Stati Uniti. I listini peggiorano nel pomeriggio in tandem con Wall Street, dopo che una misura dell’inflazione statunitense si è dimostrata ancora forte: il dato core PCE (personal consumption expenditures price index), la misura preferita dalla Federal Reserve per calcolarla, è aumentato più delle attese a febbraio.Sempre sul fronte macroeconomico, in Germania a marzo il tasso di disoccupazione è salito marginalmente a 6,3%. Nello stesso mese in Italia l’indagine Istat di marzo ha evidenziato un calo della fiducia sia delle imprese (86 da 86,9) sia dei consumatori (95 da 98,8), con rischi al ribasso per la ripresa riconducibili all’elevata incertezza geopolitica.Leggera crescita dell’Euro / Dollaro USA, che sale a quota 1,082. L’Oro continua la sessione in rialzo e avanza a quota 3.081,8 dollari l’oncia. Perde terreno il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che scambia a 69,28 dollari per barile, con un calo dello 0,91%.Sulla parità lo spread, che rimane a quota +107 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,77%.Nello scenario borsistico europeo scivola Francoforte, con un netto svantaggio dello 0,96%, sostanzialmente invariato Londra, che riporta un moderato -0,08%, e in rosso Parigi, che evidenzia un deciso ribasso dello 0,93%.Sessione negativa per Piazza Affari, con il FTSE MIB che lascia sul parterre lo 0,92%; sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share ha perso lo 0,90%, terminando la seduta a 40.987 punti.Sotto la parità il FTSE Italia Mid Cap, che mostra un calo dello 0,65%; sulla stessa tendenza, negativo il FTSE Italia Star (-1,1%).Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, bilancio decisamente positivo per Ferrari, che vanta un progresso del 2,58%. Buona performance per Snam, che cresce del 2,40%. Sostenuta Inwit, con un discreto guadagno del 2,24%. Buoni spunti su Enel, che mostra un ampio vantaggio del 2,22%.I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Iveco, che ha archiviato la seduta a -4,00%. Pessima performance per Stellantis, che registra un ribasso del 3,94%. Spicca la prestazione negativa di STMicroelectronics, che scende del 3,71%. Unipol scende del 3,54%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, El.En (+3,65%), SOL (+2,32%), ENAV (+2,10%) e IREN (+2,06%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su TXT E-solutions, che ha archiviato la seduta a -4,74%. Sessione nera per Danieli, che lascia sul tappeto una perdita del 4,71%. Calo deciso per Banco di Desio e della Brianza, che segna un -4,64%. In perdita Ferragamo, che scende del 4,35%. LEGGI TUTTO

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    Wall Street in ribasso: dati macro alimentano timori su inflazione

    (Teleborsa) – Seduta debole a Wall Street, con gli investitori preoccupati per l’effetto dei dazi di Trump sull’economia e sulle aziende statunitensi, mentre gli ultimi dati macroeconomici hanno mostrato che le pressioni sui prezzi sottostanti sono aumentate più del previsto il mese scorso.Secondo il Bureau of Economic Analysis (BEA) degli Stati Uniti, il PCE price index core – una misura dell’inflazione che esclude voci volatili come cibo ed energia – è aumentato del 2,8% su base annua a febbraio, più delle previsioni di un aumento del 2,7%, mentre la spesa dei consumatori è rimbalzata dopo essere scesa a gennaio.Sempre sotto osservazione i titoli del comparto automotive, dopo la decisione di Trump di andare avanti con una tariffa del 25% sulle importazioni, che entrerà in vigore la prossima settimana, scatenando la reazione negativa dei legislatori e dei leader del settore in tutto il mondo. Trump ha anche promesso punizioni più severe per l’UE e il Canada se unissero le forze contro gli Stati Uniti.L’incertezza economica come conseguenza dei dazi sta anche costringendo diverse aziende ad abbassare le previsioni annuali, con Lululemon Athletica come ultima a farlo.Sul fronte della banca centrale, Susan Collins della Federal Reserve di Boston ha affermato che è inevitabile che l’inflazione aumenterà a causa dei dazi, ma non è chiaro quanto durerà. Thomas Barkin della Fed di Richmond ha affermato che le aziende potrebbero essere “on hold” data l’incertezza politica e che anche la Fed dovrebbe esserlo.Guardando ai principali indici di Wall Street, il Dow Jones continua la seduta con un leggero calo dello 0,24%; sulla stessa linea, in lieve calo l’S&P-500, che continua la giornata sotto la parità a 5.676 punti. Poco sotto la parità il Nasdaq 100 (-0,5%); sulla stessa linea, sotto la parità l’S&P 100, che mostra un calo dello 0,37%. LEGGI TUTTO

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    Wall Street debole, pesa ultimo round di dazi

    (Teleborsa) – A New York, si muove sotto la parità il Dow Jones, che scende a 42.281 punti, con uno scarto percentuale dello 0,41%; sulla stessa linea, in lieve calo l’S&P-500, che continua la giornata sotto la parità a 5.697 punti. In lieve ribasso il Nasdaq 100 (-0,31%); senza direzione l’S&P 100 (-0,17%).Resta forte la preoccupazione sui nuovi dazi sul settore auto, annunciati da presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Ieri, il Tycoon poco prima della chiusura dei mercati americani, ha reso noto che dal 2 aprile entreranno in vigore tariffe doganali al 25% per tutte le vetture prodotte fuori dagli Stati Uniti.Sul fronte macroeconomico, la lettura finale del PIL del quarto trimestre ha rivelato una crescita maggiore delle aspettative, mentre sul versante mercato lavoro sono scese più delle attese le richieste di sussidi alla disoccupazione.Apprezzabile rialzo nell’S&P 500 per i comparti beni di consumo per l’ufficio (+0,81%) e beni di consumo secondari (+0,45%). Tra i più negativi della lista del paniere S&P 500, troviamo i comparti energia (-0,95%), informatica (-0,63%) e beni industriali (-0,61%).Al top tra i giganti di Wall Street, Verizon Communication (+2,26%), Visa (+1,74%), Procter & Gamble (+0,98%) e Coca Cola (+0,91%).Le peggiori performance, invece, si registrano su 3M, che ottiene -2,60%.Goldman Sachs scende del 2,56%.Calo deciso per Dow, che segna un -1,69%.Tentenna American Express, con un modesto ribasso dell’1,45%.Sul podio dei titoli del Nasdaq, Dollar Tree (+10,46%), O’Reilly Automotive (+2,98%), Verisk Analytics (+2,11%) e T-Mobile US (+1,93%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Palo Alto Networks, che continua la seduta con -4,60%.Vendite a piene mani su Broadcom, che soffre un decremento del 4,13%.Pessima performance per Advanced Micro Devices, che registra un ribasso del 3,94%.Sessione nera per Marvell Technology, che lascia sul tappeto una perdita del 3,85%. LEGGI TUTTO

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    Borse europee in calo con le auto

    (Teleborsa) – Seduta invariata per Piazza Affari, mentre si muovono in calo le principali Borse europee, all’indomani dell’annuncio di nuovi dazi USA sulle auto. Il Presidente americano Trump ha imposto dazi del 25% sulle importazioni di auto, con il rischio che la decisione impatti su tutti, compresi di produttori americani, minando ulteriormente un settore già in crisi. Nel frattempo, a Wall Street si rileva un andamento negativo per l’S&P-500. I dati del PIL USA del 4° trimestre risultano leggermente sopra il consensus, così come migliori delle attese appaiono i dati sulle richieste settimanali di sussidio di disoccupazione.Seduta in lieve rialzo per l’Euro / Dollaro USA, che avanza a quota 1,08. Segno più per l’oro, che mostra un aumento dell’1,03%. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) è sostanzialmente stabile su 69,6 dollari per barile.Sulla parità lo spread, che rimane a quota +108 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,82%.Tra i mercati del Vecchio Continente soffre Francoforte, che evidenzia una perdita dello 0,70%, si muove sotto la parità Londra, evidenziando un decremento dello 0,27%, e contrazione moderata per Parigi, che soffre un calo dello 0,51%. A Milano, il FTSE MIB è sostanzialmente stabile, chiudendo la giornata su 39.099 punti; sulla stessa linea, rimane ai nastri di partenza il FTSE Italia All-Share (Piazza Affari), che si ferma a 41.358 punti, in prossimità dei livelli precedenti.In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Telecom Italia (+4,69%), Nexi (+2,06%), Inwit (+1,91%) e Ferrari (+1,82%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Stellantis, che ha terminato le contrattazioni a -4,23%.Sensibili perdite per Buzzi, in calo del 4,08%.Preda dei venditori Tenaris, con un decremento del 2,08%.Si concentrano le vendite su Campari, che soffre un calo dell’1,78%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Cembre (+3,00%), TXT E-solutions (+2,65%), Pharmanutra (+2,56%) e The Italian Sea Group (+2,46%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su GVS, che ha archiviato la seduta a -12,58%.In apnea Juventus, che arretra del 4,73%.Vendite su RCS, che registra un ribasso del 3,69%. LEGGI TUTTO

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    Wall Street in calo, pesano dazi. PIL USA sopra stime

    (Teleborsa) – Partenza poco mossa per la borsa di Wall Street, dopo il calo messo a segno la vigilia, mentre resta forte la preoccupazione sui nuovi dazi sul settore auto, annunciati da presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Ieri, il Tycoon poco prima della chiusura dei mercati americani, ha reso noto che dal 2 aprile entreranno in vigore tariffe doganali al 25% per tutte le vetture prodotte fuori dagli Stati Uniti. Sul fronte macroeconomico, la lettura finale del PIL del quarto trimestre ha rivelato una crescita maggiore delle aspettative, mentre sul versante mercato lavoro sono scese più delle attese le richieste di sussidi alla disoccupazione. Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones sta lasciando sul parterre lo 0,65%; sulla stessa linea, giornata negativa per l’S&P-500, che continua la seduta a 5.672 punti, in calo dello 0,70%. Variazioni negative per il Nasdaq 100 (-0,87%); sulla stessa linea, sotto la parità l’S&P 100, che mostra un calo dello 0,66%. LEGGI TUTTO

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    Borsa Milano in rosso con le auto. Brilla TIM

    (Teleborsa) – Piazza Affari procede on rosso assieme agli altri Listini europei, all’indomani dell’annuncio di nuovi dazi USA sulle auto. Il Presidente americano Trump ha imposto dazi del 25% sulle importazioni di auto, con il rischio che la decisione impatti su tutti, compresi di produttori americani, minando ulteriormente un settore già in crisi.I dati del PIL USA del 4° trimestre appena usciti risultano leggermente sopra il consensus, così come migliori delle attese appaiono i dati sulle richieste settimanali di sussidio di disoccupazione.L’Euro / Dollaro USA prosegue gli scambi con un guadagno frazionale dello 0,27%. Seduta positiva per l’oro, che sta portando a casa un guadagno dell’1,13%. Prevale la cautela sul mercato petrolifero, con il petrolio (Light Sweet Crude Oil) che continua la seduta con un leggero calo dello 0,18%. LEGGI TUTTO

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    Nasdaq in ribasso zavorrato da Nvidia e Tesla. Incertezza sui dazi

    (Teleborsa) – Wall Street si muove in ribasso, con gli investitori che attendono maggiore chiarezza sui nuovi dazi dell’amministrazione Trump che dovrebbero entrare in vigore la prossima settimana. Ribassi pesanti per le magacap tecnologiche, che costringono il mcertao statunitense a interrompere il rimbalzo durato tre giorni.Sul fronte della banca centrale, il presidente della Fed di Chicago, Austan Goolsbee, si aspetta che i tassi di interesse siano “un po’ più bassi” in 12-18 mesi, ma ha sottolineato che potrebbe volerci più tempo del previsto per raggiungere questi livelli in un contesto di incertezza economica, preferendo un “wait and see” quando ci si trova di fronte all’incertezza.Per quanto riguarda la geopolitica, dopo i colloqui paralleli in Arabia Saudita, gli Stati Uniti hanno mediato un cessate il fuoco marittimo ed energetico tra Ucraina e Russia. Gli accordi sono il primo impegno formale da quando il presidente Trump è entrato in carica.Tra i dati macroeconomici pubblicati prima della campanella, gli ordini di beni durevoli sono cresciuti a sorpresa nel mese di febbraio, mentre le richieste di mutui sono continuate a scendere su base settimanale.Sul fronte degli annunci societari, Dollar Tree cederà la sua attività Family Dollar a un consorzio di investitori di private equity per circa 1 miliardo di dollari.Guardando ai principali indici di Wall Street, il Dow Jones si attesta a 42.560 punti, mentre, al contrario, vendite diffuse sull’S&P-500, che continua la giornata a 5.729 punti (-0,86%). In ribasso il Nasdaq 100 (-1,49%); sulla stessa tendenza, in rosso l’S&P 100 (-1,07%).Si distinguono nel paniere S&P 500 i settori beni di consumo per l’ufficio (+1,05%), energia (+0,90%) e utilities (+0,52%). Nel listino, le peggiori performance sono quelle dei settori informatica (-2,07%), telecomunicazioni (-1,39%) e beni di consumo secondari (-1,29%).In cima alla classifica dei colossi americani componenti il Dow Jones, Procter & Gamble (+1,77%), McDonald’s (+1,74%), Coca Cola (+1,35%) e Travelers Company (+1,20%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Intel, che prosegue le contrattazioni a -2,85%. Spicca la prestazione negativa di Salesforce, che scende del 2,42%. Boeing scende dell’1,51%. Calo deciso per Nike, che segna un -1,5%.Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano Cintas Corporation (+6,75%), Dollar Tree (+4,78%), Paychex (+4,27%) e Exelon (+2,64%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Marvell Technology, che prosegue le contrattazioni a -6,40%. Pesante Nvidia, che segna una discesa di ben -5,43 punti percentuali. Seduta negativa per Constellation Energy, che scende del 4,86%. Sensibili perdite per Moderna, in calo del 4,85%. LEGGI TUTTO