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    Rekeep, ricavi 2022 superano 1,29 miliardi di euro con crescita all'estero

    (Teleborsa) – Rekeep, principale gruppo italiano attivo nell’integrated facility management, ha chiuso il 2022 con ricavi pari a 1,29 miliardi di euro, in aumento del 15,4% rispetto agli 1,12 miliardi di euro al 31 dicembre 2021, un EBITDA Adjusted di 129,7 milioni di euro (+10,7%) e un utile netto di 27,5 milioni di euro, in forte incremento rispetto ad un risultato negativo per 21 milioni di euro al 31 dicembre 2021 sul quale avevano inciso i costi non ricorrenti sostenuti per l’operazione di refinancing del gruppo.L’Indebitamento Finanziario Netto al 31 dicembre 2022 è pari a 449,8 milioni di euro, rispetto ai 380,6 milioni di euro al 31 dicembre 2021, in crescita a causa dell’incremento dei volumi registrato nel corso dell’anno a seguito dell’aumento dei prezzi dell’energia. Il portafoglio totale commesse e riaggiudicazioni al 31 dicembre 2022 è pari a 3,1 miliardi di euro, in miglioramento del 3,4%.”Pur a fronte di un anno estremamente complesso dal punto di vista macroeconomico e caratterizzato da grande incertezza, chiudiamo l’esercizio 2022 con ricavi, marginalità ed utile in crescita rispetto al 2021 – ha commentato l’AD Giuliano Di Bernardo – Valori positivi che ci consentono di guardare con rinnovata fiducia al nuovo anno, consapevoli della capacità, competitività e know-how del nostro gruppo”.”Particolarmente importanti risultano, in particolare, in termini prospettici, sia la nostra costante crescita all’estero, trainata dalle buone performance in Polonia e dall’apprezzamento delle nostre conoscenze e competenze in ambito sanitario in Francia, dove ci siamo aggiudicati diverse nuove commesse, sia l’incremento del portafoglio totale commesse”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Open Fiber, proseguono lavori a Carbonia per portare la fibra ottica nelle aree bianche

    (Teleborsa) – La fibra ottica di Open Fiber arriverà nelle frazioni di Carbonia. Dopo l’intervento che ha visto la società di telecomunicazioni connettere in modalità FTTH 8400 famiglie della città sarda tramite una nuova infrastruttura di 44 chilometri realizzata con un investimento privato di 2.8 milioni di euro, sono cominciati i lavori di espansione della rete. Il progetto è stato illustrato questa mattina presso il Palazzo del Comune alla presenza del vicesindaco Michele Stivaletta, degli assessori Roberto Gibillini e Katia Puddu e di Gianfranco Podda Network & Operations manager Open Fiber Sardegna.Le lavorazioni – fa sapere Open Fiber in una nota – saranno eseguite con il contributo economico della Regione Sardegna e rientrano nell’ambito dei bandi Infratel del piano BUL per portare la banda ultra larga nelle aree bianche (zone meno popolate) tramite una nuova rete che sarà di proprietà pubblica. Saranno collegate 279 unità immobiliari a Cortoghiana, 76 nella zona industriale, 165 tra Genna Corriga e Medau Piredda. “La rete che Open Fiber sta costruendo è uno strumento efficace e imprescindibile per il Comune e i cittadini – ha commentato Stivaletta – si tratta un’infrastruttura che toccherà tutta la città aprendo nuove possibilità per i residenti.” Per l’Assessore Puddu “finalmente anche le aree periferiche della città saranno dotate di una tecnologia all’avanguardia e innovativa, un modo per offrire ai cittadini e alle imprese uno strumento più veloce e più sicuro per connettersi, accedere ai servizi e lavorare”.”Il nostro obiettivo è quello di ridurre il digital divide non solo nei grandi centri ma anche nelle aree meno popolate della Sardegna, ricca di piccoli borghi, che da anni soffriva la mancanza di una infrastruttura in banda ultra larga – ha dichiarato Podda –. Il tipo di tecnologia che oggi portiamo nella periferia di Carbonia è la stessa delle grandi città. Come per il precedente intervento cercheremo di riutilizzare, grazie alla disponibilità del Comune, infrastruttura esistente evitando di scavare e creare disagi ai cittadini”.Nelle aree nere (investimento privato) Open Fiber è presente con rete FTTH in tutte le principali città (Cagliari, Selargius, Quartucciu, Quartu Sant’Elena, Sassari, Olbia, Oristano, Capoterra, Sestu, Assemini, Nuoro, Igliesias, Sinnai e Monserrato) con oltre 250 mila unità immobiliari connesse e un investimento già effettuato di 95 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Bibanca (Gruppo BPER) vince il premio Abi Innovazione Clienti Retail

    (Teleborsa) – Si è svolta oggi pomeriggio, a Milano, la cerimonia di consegna del Premio Abi per l’Innovazione nei Servizi Bancari 2023, che ha visto Bibanca, società del Credito al Consumo del Gruppo BPER Banca, vincitrice nella categoria “Cliente Retail” con il prodotto Quicash. L’evento, giunto alla sua tredicesima edizione, ha nel tempo registrato più di 700 progetti presentati da oltre 230 primarie organizzazioni bancarie ed è finalizzato a valorizzare l’innovazione, la digitalizzazione e la dematerializzazione dei servizi finanziari. A ritirare il premio Diego Rossi, direttore generale dell’Istituto che ha spiegato, alla platea presente agli IBM Studios, come è nata l’idea del connubio tra il digitale e una forma di credito al consumo così tradizionale come la cessione del quinto.Quicash è un prodotto creditizio inedito, ammesso alla sperimentazione dalla Banca d’Italia nell’ambito della cosiddetta “sandbox fintech” e destinato ai dipendenti di un numero limitato di aziende convenzionate. Consente di ottenere un plafond di liquidità commisurato allo stipendio netto mensile, poi utilizzabile in qualsiasi momento sia per piccole spese sia per maggiori importi, entro il limite massimo di 65mila euro. Le rate vengono quindi trattenute mensilmente dallo stipendio e, ad ogni trattenuta, la liquidità disponibile si ricarica automaticamente. L’operatività avviene mediante registrazione ad una APP che consente di gestire l’intero processo, monitorare il plafond disponibile e ottenere ogni volta la liquidità effettivamente necessaria in quel momento, modulando la modalità di rimborso.”Abbiamo più volte osservato che la tecnologia è il grande fattore abilitante per realizzare soluzioni innovative che poi vengono favorevolmente accolte dal mercato – dichiara Rossi –. Grazie all’ammissione alla Sandbox di Banca d’Italia, che ci ha permesso di sperimentare la soluzione, e a straordinari compagni di viaggio che trasformano le intuizioni in soluzioni concrete, Quicash prova a realizzare proprio questo: l’unione tra informazioni disponibili su piattaforme diverse che, messe in connessione, restituiscono un’esperienza veloce, trasparente e totalmente paperless”.Quicash si è aggiudicato il premio nel segmento Innovazione per il Cliente Retail, nel quale sono analizzati i progetti che, con l’obiettivo di promuovere e semplificare i servizi e i prodotti per le famiglie e le nuove generazioni, favoriscono una maggiore inclusione finanziaria sia in termini di accesso al credito che nella gestione del risparmio, facilitando il rapporto con la banca in ottica di prossimità e collaborazione. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, De Lise (commercialisti): “Dimissioni in aumento, creare una nuova cultura d'impresa”

    (Teleborsa) – “In Italia nel 2022 le dimissioni, secondo i dati del Ministero del Lavoro, sono aumentate del 13,8 per cento rispetto all’anno precedente. La fascia di età maggiormente coinvolta è quella tra i 26 e i 35 anni. E l’Osservatorio HR del Politecnico di Milano avverte che il tasso di turnover nelle imprese è aumentato del 73 per cento. Una fluidità del mondo del lavoro non ancora pienamente compresa dalle istituzioni, che non indagano sugli aspetti qualitativi del fenomeno, azionando leve quantitative e legate al reddito che non risolvono la problematica. Per le imprese è un aspetto rilevante e ci auguriamo che questa possa esser sull’agenda del Consiglio Nazionale, che invece non ha attivato alcuno strumento presso il ministero del Lavoro o l’Inps, nonostante alcune convenzioni attive e il fatto che l’Istituto si riunisca periodicamente con altre categorie professionali”. Lo ha detto Matteo De Lise, presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Lo sciame di dimissioni che sta investendo le imprese, è la convinzione di De Lise, non ha motivazioni economiche. “I lavoratori cercano well-being, sostenibilità e work-life balance; abbandonano il posto di lavoro senza il paracadute degli ammortizzatori sociali e senza la certezza di una nuova collocazione. Occorre dunque – ha sottolineato De Lise – supportare le imprese nella nascita di una nuova cultura lavorativa, più flessibile, e di incarichi professionali più soddisfacenti. Anche la riduzione dell’IRES nella recente Legge Delega rischia di non sortire effetti, in quanto i datori di lavoro potrebbero non trovare più risorse umane disponibili ad esser integrate, o quantomeno a trattenerle per tempi idonei”.”La great resignation – ha affermato Massimiliano Dell’Unto, consigliere della Fondazione Centro Studi Ungdcec – ha messo ormai sotto la lente di ingrandimento la forte difficoltà del management delle imprese nel motivare, coinvolgere e trattenere le risorse umane in azienda. La Legge delega dovrebbe guardare all’inserimento nelle imprese di forme di temporary management che contribuiscano a stimolare e realizzare il percorso evolutivo di cultura interna aziendale. Occorre alzare lo sguardo e provare a decidere dove saremo in futuro e non evitare semplicemente l’ostacolo che ci attende oggi”. Di questi e altri temi legati alla Legge Delega per la riforma fiscale si occuperà il 60° Congresso Nazionale dell’Ungdcec, in programma a Palermo i prossimi 27 e 28 aprile, al quale parteciperanno alcuni dei principali studiosi della materia, autorità politiche e della società civile. LEGGI TUTTO

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    Greenwashing, arriva la direttiva per contrastare il falso “green”

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha annunciato una proposta di direttiva, che fissa criteri comuni per contrastare il fenomeno del greenwashing, cioè le asserzioni ambientali di natura ingannevole. I consumatori beneficeranno di maggiore chiarezza e garanzie sui prodotti dichiarati ecologici e di informazioni più complete per scegliere prodotti e servizi rispettosi dell’ambiente. A beneficiare di queste nuove norme saranno anche le imprese, poiché quelle che si sforzano realmente di migliorare la sostenibilità ambientale dei loro prodotti saranno più facilmente riconosciute e premiate dai consumatori e potranno incrementare le loro vendite anziché dover far fronte a una concorrenza sleale. La proposta contribuirà quindi a creare condizioni di parità per quanto riguarda le informazioni sulle prestazioni ambientali dei prodotti.La mancanza di norme comuni per le imprese alimenta il greenwashing e crea condizioni di disparità nel mercato europeo, a scapito delle imprese realmente sostenibili. Uno studio della Commissione del 2020, infatti, ha rilevato che il 53,3% delle asserzioni ambientali esaminate nell’UE erano vaghe, fuorvianti o infondate e che il 40% era del tutto infondato. “Con la presente proposta diamo ai consumatori la garanzia del fatto che i prodotti venduti come rispettosi dell’ambiente lo siano veramente”, ha affermato Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo.Virginijus Sinkevicius, commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, ha ricordato che “sul mercato dell’UE si contano 230 marchi di qualità ecologica diversi”, aggiungendo che l’obiettivo è “aiutare i consumatori a scegliere con maggiore fiducia e far sì che siano premiate le imprese che si impegnano concretamente a ridurre il loro impatto sulla natura, sull’uso delle risorse, sulle emissioni climatiche o sull’inquinamento”.Secondo la normativa, le imprese che scelgono di presentare una “autodichiarazione ambientale” riguardante i loro prodotti e servizi dovranno essere verificate in modo indipendente e convalidate da prove scientifiche e rispettare condizioni minime per suffragare tale affermazione. La proposta riguarda le autodichiarazioni esplicite, quali: “T-shirt realizzata con bottiglie di plastica riciclata” o “imballaggio in plastica riciclata al 30%”. Si intende inoltre contrastare la proliferazione dei marchi. La proposta riguarda tutte le autodichiarazioni volontarie riguardanti gli impatti, gli aspetti o le prestazioni ambientali di un prodotto, di un servizio o l’operatore stesso, mentre esclude le autodichiarazioni disciplinate dalle norme esistenti dell’UE, come il marchio Ecolabel UE o il logo degli alimenti biologici, in quanto la legislazione in vigore garantisce già l’affidabilità di tali dichiarazioni regolamentate. La proposta disciplinerà anche i marchi ambientali. Attualmente esistono almeno 230 marchi diversi, cosa che genera confusione e sfiducia nei consumatori. Per controllare la proliferazione di tali marchi, non saranno consentiti nuovi sistemi pubblici di etichettatura, a meno che non siano sviluppati a livello europeo.La proposta odierna integra la proposta del marzo 2022 sulla “responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde” stabilendo norme più specifiche in materia di asserzioni ambientali, oltre a un divieto generale di pubblicità ingannevole.(Foto: © malp/123RF) LEGGI TUTTO

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    Giornata Mondiale dell'Acqua 2023: “Più cibo con meno acqua” per un'agricoltura più resiliente e sostenibile

    (Teleborsa) – In occasione della 31a Giornata Mondiale dell’Acqua, nell’immediata vigilia della UN 2023 Water Conference di New York, incentrata sull’accelerazione del cambiamento per risolvere la crisi idrica e igienico-sanitaria, si è tenuto il digital talk “Più cibo con meno acqua” organizzato da Earth Day Italia, in collaborazione con Impatta e il CREA, il più importante ente italiano di ricerca dedicato all’agroalimentare. Il talk moderato da Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia, ha visto la partecipazione di: Massimo Iannetta, responsabile Divisione “Biotecnologie e Agroindustria” ENEA; Liliana Gaeta, esperta del CREA, Centro Agricoltura e Ambiente; Filiberto Altobelli, ricercatore al CREA, Centro Politiche e Bioeconomia; Stefania Sarnataro, imprenditrice agricola di Coldiretti Giovani; Max Paiella è intervenuto con una performance tra ironia e musica. È stata l’occasione per discutere dei cambiamenti climatici che, sempre più spesso, sottopongono l’area mediterranea a una situazione di stress idrico che rischia di diventare sistematico, imponendo una riflessione sull’intera filiera agroalimentare per favorire un’agricoltura più resiliente e sostenibile.”La Giornata Mondiale dell’Acqua – ha detto Sassi – è un’occasione per sensibilizzare le coscienze di tutti sulla riduzione degli sprechi e sulla diffusione di buone pratiche. Occorre un cambiamento nelle abitudini e un forte investimento nell’innovazione per gestire al meglio questa preziosa risorsa e sviluppare un’agricoltura sempre più a basso impatto ambientale”.”C’è sempre minore disponibilità di acqua, che è fondamentale per tante attività umane. In questo caso – ha sottolineato Iannetta – parliamo di cibo, in particolare, per noi italiani, le produzioni made in Italy rappresentano un fiore all’occhiello, per cui salvaguardare queste produzioni significa tutelare la risorsa idrica affinché sia sempre disponibile per queste attività produttive. Dobbiamo focalizzare l’attenzione sugli strumenti a nostra disposizione per produrre più cibo con meno acqua. In tal senso, un ambito importante è quello delle infrastrutture, occorre tornare a essere protagonisti nella realizzazione del nostro sistema irriguo, evitando le perdite infrastrutturali di questa risorsa”.”Ogni coltura (specie, varietà, clone) – ha dichiarato Giuseppe Corti, direttore CREA Agricoltura e Ambiente – sviluppa le massime potenzialità in un determinato suolo e sotto determinate condizioni climatiche; non rispettando queste interazioni, si rendono necessari maggiori input energetici e irrigui per ottenere minor produttività e minor qualità. Semplicemente: non si può far tutto ovunque e, soprattutto, non esiste una ricetta valida per ogni luogo”.Inoltre, durante il talk è stato lanciato il mese della Terra che ci accompagnerà fino al 22 aprile per le celebrazioni della 53a Giornata Mondiale della Terra.Gli eventi – A Roma il Villaggio per la Terra tornerà in presenza dal 21 al 25 aprile, presso la Terrazza del Pincio e il Galoppatoio di Villa Borghese. Cinque giornate dedicate all’ambiente con tanto sport, attività per bambini, musica, e cultura con un programma denso di eventi. Quest’anno il format del Villaggio sbarca anche nella città di Torino, dove il 22 aprile si terrà una giornata organizzata presso i Musei Reali. In contemporanea dalla Nuvola di Fuksas a Roma sarà trasmessa una maratona di 12 ore #OnePeopleOnePlanet, in diretta su RaiPlay, con tanti ospiti e artisti nazionali e internazionali.Largo ai giovani – Viene rilanciato il progetto della Call4Earth che Earth Day Italia ha ideato per coinvolgere giovani studenti e startupper con il fine di spingerli a condividere idee innovative che possano contribuire alla soluzione della crisi climatica e al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. L’iniziativa quest’anno sarà al fianco della “YOUTH4CLIMATE CHALLENGE” che il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) ha lanciato per ispirare i giovani di tutto il mondo a concentrare le proprie capacità e creatività per intraprendere azioni importanti e concrete per il clima.L’innovazione al centro – Per la prima volta, all’interno delle celebrazioni dell’Earth Day, entrano i festeggiamenti per la Giornata Mondiale della Creatività e dell’Innovazione, con un programma culturale di altissimo spessore in collaborazione con Impatta, Fondazione Italia Digitale, Next4. LEGGI TUTTO

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    IEG, inaugurata oggi alla fiera di Rimini “K.EY – The Energy Transition Expo”

    (Teleborsa) – K.EY – The Energy Transition Expo, la manifestazione di Italian Exhibition Group (IEG) punto di riferimento in Italia, Africa e bacino del Mediterraneo sulla transizione energetica, ha aperto oggi i battenti alla fiera di Rimini per la prima volta in forma autonoma, con una veste totalmente rinnovata. Non più assieme ad Ecomondo, e con un’inedita collocazione in primavera, l’attrazione dell’evento (aperto fino a venerdì 24 marzo) è già nei numeri: circa 600 brand presenti, dei quali il 28% dall’estero, con la presenza dei principali leader di mercato in tutti i settori e un significativo ampliamento delle filiere. La superficie espositiva è raddoppiata rispetto alle edizioni precedenti: 12 padiglioni, con sei aree espositive tematiche dedicate a ciascuno dei sei settori merceologici della manifestazione, confermando la vivacità del mercato.All’Opening Ceremony, hanno partecipato Corrado Peraboni, amministratore delegato di Italian Exhibition Group, Vannia Gava, viceministro MASE, Stefano Bonaccini, presidente Regione Emilia-Romagna, Anna Montini, assessore alla Transizione Ecologica, Blu Economy, Statistica del Comune di Rimini, Roberto Luongo, direttore ICE e Paolo Arrigoni, presidente GSE.”Nel nostro lavoro – ha detto Peraboni – si creano delle alchimie come quella che venticinque anni ha fatto nascere Ricicla, diventata Ecomondo, e che ha accompagnato la svolta di quella che oggi viene chiamata economia circolare. Ebbene oggi, la stessa alchimia che si è venuta a creare con aziende e associazioni di settore accompagna K.EY, che ha lasciato cinque mesi fa Ecomondo e che oggi ha il triplo delle aziende presenti. E non è un caso che si stia sviluppando in questo territorio che sa esprimersi anche dal punto di vista fieristico e che ha l’ambizione di essere eccellenza e leadership”.”Riuscire a gestire insieme il nostro patrimonio industriale e produttivo e un settore turistico particolarmente rilevante è una grande sfida – ha dichiarato Montini –. Eventi fieristici così importanti nell’ambito della sostenibilità, come Ecomondo e Key Energy, che oggi si trasforma in K.EY – The Energy Transition Expo, sono per il nostro territorio uno stimolo ad essere sempre più innovativi e all’avanguardia: c’è uno scambio sinergico tra territorio, sistema produttivo, industriale e turistico e tutto ciò che queste fiere portano a livello nazionale e internazionale e sul nostro territorio”.”Il Gse – ha affermato Arrigoni – ha sempre più la consapevolezza di svolgere un ruolo centrale nel sostegno alla transizione energetica, avendo oggi come finalità lo sviluppo delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, declinata attraverso la gestione dei meccanismi di incentivazione. Lavoreremo a fianco degli operatori, e siamo anche qui a Rimini con questa missione, per collaborare in un percorso comune che porterà alla decarbonizzazione”.”Il ruolo degli enti fieristici è assolutamente centrale – ha ricordato Luongo – non sono solo un contenitore e un’occasione di incontro e contatto, ma uno strumento della politica industriale del nostro Paese, che significa anche essere proiezione internazionale dei settori più avanzati e ad alta tecnologia come quello delle energie rinnovabili e della transizione energetica, rappresentati da questa manifestazione e su cui l’Italia sta puntando molto. Abbiamo portato a K.EY oltre 350 operatori esteri provenienti da oltre 25 Paesi, che vuol dire consentire alle imprese di avere contatti diretti e aprirsi a collaborazioni con centri di ricerca e laboratori internazionali”.”Abbiamo sottoscritto in Regione – ha sottolineato Bonaccini – un nuovo patto per il lavoro sul quale è stata aggiunta la parola clima che non mettesse in contrapposizione ambiente e lavoro. E i risultati sono arrivati: siamo la prima regione in Europa per valor aggiunto di produzione industriale tra il 2015 e il 2022, mentre in Italia siamo la prima regione per export pro-capite. Ma siamo anche la regione dei sì al rigassificatore, e al progetto di eolico offshore al largo di Ravenna, ben sapendo che oggi serve gas, ma il futuro sarà solo delle rinnovabili”.”Il tema della transizione energetica a cui è dedicata questa importantissima fiera, nata dalla costola di Ecomondo, è fondamentale, così come quello dell’economia circolare – ha concluso Gava –. È evidente che ognuno dovesse prendere la propria strada, pur mantenendo per certi versi una sinergia. Per realizzare la transizione ecologica abbiamo bisogno di semplificare le procedure autorizzative e accorciare i tempi, ma anche e soprattutto di fare cultura ambientale spiegando a tutti gli attori coinvolti che è un percorso necessario. È un’opportunità che non possiamo perdere, per salvaguardare l’ambiente e l’economia del Paese, e che dobbiamo cogliere con i giusti tempi, senza sforare l’obiettivo 2050″.In contemporanea con K.EY si svolge la terza edizione di ForumTech, evento di formazione e informazione di ITALIA SOLARE focalizzato sul ruolo dei sistemi di accumulo nel mercato elettrico, sulle sfide tecnologiche per l’O&M in Italia e la gestione del fine vita dei moduli fotovoltaici. K.EY si svolge inoltre in concomitanza con DPE The European Exhibition of Electrical power System, la manifestazione europea dedicata all’intero ecosistema della generazione, distribuzione, sicurezza ed automazione elettrica, organizzata da Italian Exhibition Group in collaborazione con l’Associazione Generazione Distribuita – Motori, Componenti, Gruppi Elettrogeni federata ANIMA Confindustria. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali in aumento di 1,1 milioni di barili

    (Teleborsa) – Sono aumentate, contro attese per un calo, le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 17 marzo 2023, sono cresciuti di 1,1 milioni di barili a 481,2 MBG, contro attese per un decremento di 1,6 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato un calo di 3,3 milioni a 116,4 MBG, contro attese per un decremento di 1,5 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un calo di 6,4 milioni a quota 229,6 MBG (era atteso un decremento di 1,7 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono rimaste invariate a 371,6 MBG. LEGGI TUTTO