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    Efficientamento energetico, ASPI: “Piano da oltre 32mila punti luce a led in 450 gallerie”

    (Teleborsa) – Oltre 32mila apparecchi di illuminazione con tecnologia a LED e un sistema in grado di regolare l’intensità luminosa del singolo apparecchio in funzione delle condizioni atmosferiche esterne alla galleria. Queste le principali novità introdotte dal “Piano di efficientamento energetico dei circuiti di illuminazione di rinforzo” avviato da Autostrade per l’Italia e che andrà a coprire 450 gallerie della rete. Quest’innovazione, inoltre, – spiega Aspi in una nota – consentirà di produrre un risparmio energetico di circa 10 GWh/anno e aumenterà il comfort alla guida di 4,5 milioni di viaggiatori che ogni giorno percorrono i 3mila km di rete. Grazie a un investimento di oltre 20 milioni di euro, Aspi prevede di completare il piano di efficientamento con apparecchi di illuminazione di rinforzo a LED entro il 2026.Il programma nasce da uno studio del 2020, da cui è emersa l’opportunità di convertire gli apparecchi di illuminazione a tecnologia al sodio, già installati nei circuiti di rinforzo delle gallerie, con innovativi apparecchi a LED. La stima del risparmio energetico potenziale, pari a 10 GWh l’anno, consente di ridurre le emissioni di Co2 di 2600 tonnellate l’anno, l’equivalente del consumo annuale medio di un Comune di oltre 10mila abitanti. Una soluzione di ultima generazione già impiegata nelle gallerie come la “Santa Lucia”, il tunnel a 3 corsie più lungo mai costruito in Europa e uno dei 5 più grandi al mondo per dimensione complessiva. Il nuovo Piano prevede anche un’evoluzione nella regolazione del flusso luminoso emesso dal singolo apparecchio. La soluzione tecnologica Smart System, sviluppata e integrata da Movyon, Società controllata da Autostrade per l’Italia, oltre a garantire un monitoraggio in tempo reale dei consumi energetici, supera l’attuale logica di regolazione su base di orologio astronomico del flusso luminoso, grazie all’ausilio di sonde di luminanza esterne. Questi sensori, che rilevano in tempo reale il livello di luminosità del sole all’esterno della galleria, dialogano con il quadro di regolazione del circuito di illuminazione, offrendo sensibili benefici per il confort visivo dei viaggiatori. Infatti, grazie a questa tecnologia, l’intensità del flusso luminoso degli apparecchi installati all’ingresso della galleria si modula in base alle reali condizioni atmosferiche, variando il flusso rispetto al livello di luminosità della luce solare. Questo sistema riduce lo stress visivo degli utenti, incrementando la sicurezza complessiva dell’infrastruttura. Le gallerie già interessate dal piano sono 39 e sono dislocate, rispettivamente, presso le Direzioni di Tronco di Genova (19), Firenze (6), Cassino (12) e Pescara (2)L’abbattimento del consumo energetico e la conseguente riduzione delle emissioni di Co2 fanno parte degli obiettivi del Gruppo che punta ad azzerare progressivamente l’impronta carbonica diretta e indiretta, come stabilito dagli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs sottoscritti dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Il Piano di efficientamento energetico rientra all’interno del Programma Mercury, che ha l’obiettivo di valorizzare le infrastrutture esistenti, ponendole a un livello tecnologico e funzionale all’avanguardia, così da offrire un viaggio sicuro e confortevole ai propri utenti. Mercury si distingue a livello europeo per essere un’iniziativa declinata a 360° sulla sicurezza delle infrastrutture, il loro adeguamento e ammodernamento, per ottimizzare i nuovi paradigmi di mobilità, la decarbonizzazione dei trasporti, contribuendo a fluidificare il traffico, diminuendo le emissioni di CO2 e promuovendo soluzioni per l’efficientamento energetico e l’uso di energia da fonti rinnovabili. LEGGI TUTTO

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    Patto Stabilità, Giorgetti promuove la riforma: cosa ha detto

    (Teleborsa) – “Tornare alle regole sospese 3 anni fa non è coerente con l’elevato livello dei debiti pubblici accumulato a seguito della pandemia”. Lo ha sottolineato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso del suo intervento all’evento organizzato da Intesa Sanpaolo sulla riforma della governance economica Ue spiegando che “lo sforzo fiscale richiesto dalle precedenti regole per ridurre di un ventesimo all’anno il rapporto debito/PIL sarebbe stato infatti già molto complicato da realizzare, con dati pre-Covid. Irrealistico oggi, alla luce dello shock che ha replicato in termin LEGGI TUTTO

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    Transizione energetica, Assocostieri: “Incentivare biogas e bioGNL e sostenere fonti di produzione dell'idrogeno”

    (Teleborsa) – Le infrastrutture di stoccaggio e distribuzione del GNL sono fondamentali al fine di sviluppare un sistema sostenibile di trasporto marittimo e stradale. Secondo Assocostieri, è necessario, pertanto, dare ampia applicazione al sistema delle Garanzie di Origine, contribuendo ad aumentare la domanda biogas e di BioGNL e di conseguenza a svilupparne la produzione. Per l’Associazione, è importante che tale sistema includa anche quelle infrastrutture che non sono interconnesse alla rete di trasporto del gas naturale, nonché gli impianti che permettono la liquefazione fisica o virtuale situati anche in luoghi diversi dai siti di produzione che ricevono il gas tramite la rete, compresi i distributori di gas allo stato liquido o gassoso per i trasporti, anche ad uso privato, conformemente a quanto previsto nel Decreto ministeriale biometano del 15 settembre 2022.In previsione delle nuove disposizioni europee di revisione dell’EU ETS, che al 2024 estenderà il meccanismo di scambio delle quote di emissione ai trasporti marittimi e al 2027 prevederà uno schema ETS parallelo (cosiddetto ETS 2) per i trasporti stradali e gli edifici, è importante – sottolinea Assocostieri in una nota – valorizzare l’utilizzo delle Garanzie di Origine emesse per la produzione di biometano nell’ambito di tale sistema.Inoltre, “nella fase di avvio della filiera dell’idrogeno rinnovabile – sottolinea Dario Soria, direttore generale dell’Associazione – sarebbe utile includere tutte le forme di produzione, senza trascurare quelle ormai consolidate”. Lo stesso discorso vale anche per l’elettrico e il termico: sarebbe limitante includere nel sistema di scambio delle quote di emissione solamente le GO ricavate da gas rinnovabili da biomassa. LEGGI TUTTO

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    PNRR, Gentiloni: da Bruxelles nessuna rigidità

    (Teleborsa) – Nell’area euro il prossimo anno l’inflazione dovrebbe attenuarsi al 2,6-2,7% “ma abbiamo visto queste previsioni un po’ fragili negli ultimi due anni, non sempre ci abbiamo azzeccato. L’inflazione scenderà ma sappiamo che l’inflazione di fondo (ossia, al netto di energia e alimentari, ndr) è più resistente. Il punto è come riuscire ad affrontare questa fase senza uccidere le nostre economie”. LEGGI TUTTO

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    Covid: stabili contagi (-1%), decessi (-1,9%) e terapie intensive (0%). Scendono i ricoveri

    (Teleborsa) – Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE rileva nella settimana 10-16 marzo 2023, rispetto alla precedente, una sostanziale stabilità dei nuovi casi (23.732 vs 23.963), dei decessi (212 vs 216), delle terapie intensive (104 vs 104) e delle persone in isolamento domiciliare (139.157 vs 141.005). In calo i ricoveri con sintomi (2.727 vs 2.962). In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni: Decessi: 212 (-1,9%); Terapia intensiva: 0 (0%); Ricoverati con sintomi: -235 (-7,9%); Isolamento domiciliare: -1.848 (-1,3%); Nuovi casi: 23.732 (-1%).Nuovi casi – “Dopo la discesa delle ultime due settimane – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE – sono sostanzialmente stabili (-1%) i nuovi casi settimanali, che rimangono comunque ampiamente sottostimati. Dai 23,9 mila nella settimana precedente si attestano a quota 23,7 mila, con una media mobile a 7 giorni di 3.387 casi al giorno”. I nuovi casi aumentano in 10 Regioni: dal +1,2% della Toscana al +33,8% della Basilicata. In calo le restanti 10 Regioni: dal -4% del Piemonte al -25,8% della Valle d’Aosta; mentre è stabile la Puglia con una variazione dello 0% . In 61 Province si registra un aumento dei nuovi casi: dal +0,1% di Treviso al +76,9% di Lodi. Nelle restanti 44 Province si rileva una diminuzione dei nuovi casi (dal -0,6% di Brescia al -43,2% di Reggio Calabria); stabili le province di Fermo e Verona con una variazione dello 0%.Testing – Si registra un calo del numero dei tamponi totali (-5,3%): da 477.908 della settimana 3-9 marzo a 452.747 della settimana 10-16 marzo. In particolare i tamponi rapidi sono diminuiti del 3,9% (-14.310), mentre quelli molecolari del 10,2% (-10.851). La media mobile a 7 giorni del tasso di positività aumenta dal 4,3% al 4,6% per i tamponi molecolari e dal 5,1% al 5,4% per gli antigenici rapidi.Ospedalizzazioni – “Sul fronte degli ospedali – afferma Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione GIMBE – prosegue il calo dei ricoveri in area medica (-7,9%) mentre sono stabili quelli in terapia intensiva (0%)”. In termini assoluti, i posti letto COVID occupati in area critica, raggiunto il massimo di 148 il 28 febbraio, restano fermi a quota 104 il 16 marzo; in area medica, raggiunto il massimo di 3.331 il 23 febbraio, sono scesi a 2.727 il 16 marzo. Al 16 marzo il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti COVID è del 4,3% in area medica (dall’1,8% della Basilicata al 10,1% dell’Umbria) e dell’1% in area critica (dallo 0% di Basilicata, Marche, Provincia Autonoma di Bolzano e Valle d’Aosta al 2,8% dell’Emilia Romagna). “Stabili gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – puntualizza Mosti – con una media mobile a 7 giorni di 11 ingressi/die rispetto ai 12 della settimana precedente”.Decessi – Sostanzialmente stabili i decessi (-1,9%): 212 negli ultimi 7 giorni, con una media di 30 al giorno rispetto ai 31 della settimana precedente.Vaccini: persone non vaccinate – Al 17 marzo (aggiornamento ore 06.18) sono 8,61 milioni le persone che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui: 8,31 milioni attualmente vaccinabili, pari al 14% della platea (dall’11,2% della Toscana al 26,4% della Provincia Autonoma di Trento); 0,30 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da COVID-19 da meno di 180 giorni, pari allo 0,5% della platea (dallo 0,2% della Sicilia all’1% del Friuli Venezia Giulia).Vaccini: terza dose – Al 17 marzo (aggiornamento ore 06.18) sono 8,51 milioni le persone che non hanno ancora ricevuto la dose booster, di cui:7,73 milioni possono riceverla subito, pari al 15,8% della platea (dall’11,8% del Piemonte al 22,5% della Sicilia);0,78 milioni non possono riceverla nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni, pari all’1,6% della platea (dallo 0,4% della Valle D’Aosta al 3,1% del Veneto).Vaccini: quarta dose – La platea per il secondo richiamo (quarta dose), aggiornata al 17 settembre 2022, è di 19,1 milioni di persone: di queste, 12,2 milioni possono riceverlo subito, un milione non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni e 6 milioni l’hanno già ricevuto. Al 17 marzo (aggiornamento ore 06.18) sono state somministrate 5.984.294 quarte dosi, con una media mobile di 876 somministrazioni al giorno, in calo rispetto alle 961 della scorsa settimana (-8,8%). In base alla platea ufficiale (n. 19.119.772 di cui 13.060.462 over 60, 3.990.080 fragili e immunocompromessi, 1.748.256 di personale sanitario e 320.974 ospiti delle RSA che non ricadono nelle categorie precedenti), il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 31,3%, ovvero sono scoperte più di due persone su tre, con nette differenze regionali: dal 14% della Calabria al 45,3% del Piemonte.Vaccini: quinta dose – La platea per il terzo richiamo (quinta dose), aggiornata al 20 gennaio 2023, è di 3,1 milioni di persone: di queste, 2,4 milioni possono riceverlo subito, 0,2 milioni non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni e 0,5 milioni l’hanno già ricevuto. Dopo cinque mesi dall’avvio della campagna, al 17 marzo (aggiornamento ore 06.18) sono state somministrate 495.567 quinte dosi, con una media mobile di 746 somministrazioni al giorno, in aumento rispetto alle 735 della scorsa settimana (+1,5%). In base alla platea ufficiale (n. 3.146.516 di cui 2.298.047 over 60, 731.224 fragili e immunocompromessi, 117.245 ospiti delle RSA che non ricadono nelle categorie precedenti), il tasso di copertura nazionale per le quinte dosi è del 15,7% con nette differenze regionali: dal 6% della Campania al 29,9% del Piemonte .”In considerazione della progressiva riduzione della circolazione virale da dicembre 2022, dell’impatto sempre minore su ospedalizzazioni e decessi, del sostanziale immobilismo della campagna vaccinale sui richiami e dell’assenza di nuove varianti di preoccupazione – conclude Cartabellotta – la Fondazione GIMBE dopo 3 anni sospende il report settimanale relativo al monitoraggio indipendente della pandemia COVID-19 e della campagna vaccinale. Confidando di avere reso un servizio utile al Paese, continueremo ad aggiornare i dati della pandemia e della campagna vaccinale sul nostro sito web”. LEGGI TUTTO

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    Visco: non ci sono problemi di capitalizzazione nelle nostre banche

    (Teleborsa) – Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha affermato che le recenti crisi bancarie in Usa e Svizzera “vedono il sistema finanziario europeo non direttamente coinvolto”, mentre “il problema per noi è un problema sostanzialmente di rischi di contagio, perché la fiducia è qualcosa che bisogna mantenere con una capacità di risposta, con la vigilanza, e la vigilanza europea sicuramente è ben consapevole e ben condotta e con una risposta sul fronte della liquidità. “Noi abbiamo tutti gli strumenti per far fronte a qualunque crisi di liquidità che ci possa essere”, ha assicurato Visco durante un convegno di Affari&Finanza. “Non ritroviamo nelle nostre banche problemi di capitalizzazione” e sono vigilate “in modo capillare”, ha aggiunto. Visco ha ricordato degli accordi di swap valutari per le liquidità in dollari appena annunciato con la Federal Reserve e le banche centrali di Canada, Giappone e Svizzera. “Ci possono essere chiaramente difficoltà e vanno affrontate caso per caso, ma non c’è quella spinta sistemica endogena che ci fa in qualche modo preoccupare”, ha dichiarato.Anche in Europa le “incertezze restano molto elevate” sulle prospettive economiche ma “tutto sommato le nostre proiezioni attuali, per scenari che non posso essere che molto incerte, sono migliori di quelle che avevamo immaginato alcuni mesi fa. Ovviamente nel frattempo si è sovrapposta un’altra incertezza quella legata agli sviluppi finanziari che possono avere un impatto per vari motivi sul complesso del quadro economico”, ha poi spiegato il governatore della Banca d’Italia.Per quel che riguarda le regole sui conti pubblici, Visco le ha definite “cruciali”. “Non possiamo perdere di vista i vincoli di bilancio, questo è un punto cruciale”, ha sottolineato. Al tempo stesso bisogna effettivamente attuare le riforme previste dal PNRR perché “sono la componente complementare” e “sono essenziali” per affiancare agli investimenti per rilanciare l’economia, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Giornata Mondiale dell'Acqua 2023, IPSOS: “Il 94% degli italiani ha modificato proprie abitudini”

    (Teleborsa) – In Italia l’acqua non può ormai più ritenersi una risorsa certa e scontata, e quello che fino a qualche tempo fa poteva sembrare una problematica a lungo termine – con previsioni che raccontavano di situazioni di stress idrico per la metà del secolo – è diventata oggi un’emergenza estremamente attuale, con le montagne prive di neve, specchio di un inverno molto diverso dal passato. L’ormai costante assenza di precipitazioni, infatti, unita al graduale aumento delle temperature e alle problematiche infrastrutturali tipiche del nostro paese, hanno portato numerose zone della penisola ad essere vittime della siccità, determinando situazioni di difficoltà – come recentemente riportato dal CNR – per una percentuale di popolazione che oscilla tra il 6% e il 15%, costretta ormai a vivere in contesti di siccità severa o estrema. In tale scenario, a causa principalmente della contestuale situazione dovuta all’inflazione, si registra un aumento di attenzione da parte degli italiani ai costi legati ai consumi domestici. È quanto emerge dall’indagine IPSOS realizzata in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua 2023, in programma il prossimo 22 marzo, nell’ambito del progetto “Acqua nelle Nostre Mani” di Finish. Nel dettaglio il 94% degli intervistati ha dichiarato di aver modificato le proprie abitudini domestiche in relazione agli elettrodomestici, riducendo l’uso dei sistemi di riscaldamento (52%), della lavatrice, usandola meno e solo a pieno carico (46%) e prestando allo stesso tempo maggiore attenzione ai consumi: 50% per l’energia e gas e il 38% per l’acqua. Il 62% è preoccupato dai costi di questa risorsa (e li ritiene elevati), contro l’87% in relazione a elettricità e gas.L’impegno dei cittadini italiani verso la tutela dell’acqua si conferma anche quest’anno in aumento, con il 77% degli intervistati che ha dichiarato – in un’ottica di sostenibilità – di provare comunque a ridurre il più possibile lo spreco d’acqua nella propria quotidianità. Questo trend di comportamento è poi confermato dal fatto che, per la prima volta, gli italiani iniziano ad essere effettivamente coscienti della problematica di scarsità dell’acqua nel nostro paese (41%), in netto aumento rispetto al 2022 (25%). Il tutto si è poi tradotto anche in un aumento di consapevolezza rispetto alle aspettative future, con il 31% che oggi si dichiara d’accordo con le previsioni del World Resources Institute (nel 2022 era il 24%), secondo cui l’Italia entro il 2040 vivrà in una condizione di profondo stress idrico.Nel contesto attuale, nel quale l’attenzione e la consapevolezza sul tema sono per la prima volta in crescita dal 2020 – primo anno di svolgimento di questa osservazione – rimangono comunque alcuni aspetti, nel comportamento, da migliorare. A questo proposito, gli italiani si confermano tra i più spreconi in Europa, con 220L giornalieri pro-capite contro i 165L di media europea, a cui si aggiunge una scarsa consapevolezza: solo il 46% è infatti cosciente di questa situazione del nostro paese, con un dato in netto calo rispetto al 2022, quando si attestava al 54%. Ampliando poi l’analisi al consumo medio per famiglia, la fotografia non è sicuramente migliore: tenendo presente un’ampiezza media delle famiglie italiane di 2,3 persone per nucleo, il consumo medio giornaliero in Italia è di circa 500 litri, e questo dato è riconosciuto solo dal 4% degli italiani. Oltre il 68% è invece convinto che il consumo medio giornaliero per famiglia sia inferiore ai 100 litri.Tra i comportamenti che gli italiani mettono in atto per provare a ridurre il proprio impatto sull’acqua e contribuire pertanto alla sua tutela figurano chiudere i rubinetti quando non necessario (68%), utilizzare la lavastoviglie solo a pieno carico (71%), fare docce più brevi (53%), preferire la doccia alla vasca (60%). Comportamenti che garantiscono un doppio vantaggio: da un lato contribuiscono alla tutela delle risorse naturali, come l’acqua, e dall’altro al controllo oculato delle spese domestiche.Molte di queste attenzioni, al netto dell’impatto che la contestuale situazione geopolitica ed economica può avere sui nostri comportamenti e stili di vita, derivano sicuramente dagli effetti che il cambiamento climatico e l’assenza costante di precipitazioni hanno determinato nel nostro paese, con situazioni di preoccupante siccità e desertificazione che investono ormai oggi tutta Italia. Proprio in riferimento a questo, Finish – nell’ambito del progetto Acqua nelle Nostre Mani – ha recentemente presentato la prima Guida Turistica ai Deserti d’Italia, realizzata in collaborazione con il fotografo di fama internazionale Gabriele Galimberti, vincitore nel 2021 del World Press Photo e da tempo collaboratore di National Geographic. L’iniziativa, nata con la volontà di stimolare una forte reazione della collettività circa il fenomeno della desertificazione in Italia, ha permesso di raccogliere fotografie e interviste di grande impatto rispetto alla situazione in cui versano effettivamente molti luoghi del nostro paese: “mete turistiche” anomale, in via di desertificazione, dove i fiumi sono diventati sentieri da trekking e i laghi si sono ridotti ad aride distese. Paesaggi che nessuno si aspetterebbe di vedere e che, purtroppo, sono oggi reali. A questo proposito, dalla ricerca realizzata da Ipsos per Finish emerge un aumento della preoccupazione sul tema da parte degli italiani, con la percentuale che si attesta al 66%, in crescita rispetto al 62% del 2022. A preoccupare, e stupire, maggiormente (83% degli intervistati) è il fatto che gli effetti della desertificazione non riguardano solamente le regioni centro-meridionali del paese, ma sono visibili anche nelle regioni settentrionali, con particolare riferimento alle aree montane, così come attestato e riportato anche dalla Guida Turistica ai Deserti d’Italia. Trovandosi di fronte al confronto tra le fotografie del progetto di Finish ritraenti il Lago di Montespluga (SO) e il Lago Trasimeno (PG) e fotografie degli stessi luoghi di circa due anni prima, la reazione degli intervistati è stata molto distante dalla realtà. Quasi il 20%, in entrambi i casi, ha infatti stimato un lasso di tempo di circa 10 anni tra le due fotografie e solo l’11% (Montespluga) e il 9% (Trasimeno) è riuscito a individuare la corretta collocazione temporale. Le zone fotografate, oltre a quelle già menzionate, hanno poi riguardato anche Sicilia, Abruzzo, Marche, Toscana, Emilia-Romagna e Molise.Il progetto vivrà inoltre, tra il 20 e il 26 marzo, con un’attivazione a cielo aperto a Milano in piazza Gae Aulenti che porterà i cittadini a riflettere sulle conseguenze della siccità per il nostro paese e sui piccoli accorgimenti utili che ciascuno di noi può intraprendere nella sua quotidianità per contribuire alla tutela della risorsa idrica. LEGGI TUTTO

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    Open Fiber, a Campo Calabro nuova rete pubblica disponibile per 153 unità immobiliari

    (Teleborsa) – È già operativa a Campo Calabro la nuova rete pubblica di telecomunicazioni a banda ultralarga. I cantieri sono stati avviati da Open Fiber, società per azioni chiamata a realizzare l’infrastruttura che consente a cittadini e imprese di accedere a Internet con prestazioni efficaci e all’avanguardia. Le risorse stanziate non gravano sul bilancio del Comune: l’infrastruttura è infatti finanziata con fondi regionali e statali e resterà di proprietà pubblica. Il progetto di digitalizzazione rientra nell’ambito del Piano Banda Ultralarga ed è coordinato da Infratel Italia, società in house del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), con la supervisione della Regione Calabria. La nuova rete nella cittadina calabra si svilupperà per 5 chilometri e coprirà 153 unità immobiliari, attraverso la modalità FTTH (Fiber-to-the-home, la fibra ottica stesa fino all’interno degli edifici) l’unica in grado di restituire velocità di connessione fino a 10 Gigabit al secondo. L’intervento, secondo quanto previsto dal bando assegnato a Open Fiber per la realizzazione dei collegamenti ultraveloci nelle cosiddette aree bianche del Paese, si sviluppa sulle seguenti strade: via San Martino e relative traverse, via Consortile, via Patera e relative traverse, via Timpanari e relative traverse e nella zona industriale dove ricadono diversi stabilimenti produttivi e attività commerciali. “L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Sandro Repaci – dichiara il vice sindaco Giuseppe Barresi – accoglie con soddisfazione l’arrivo di questa nuova infrastruttura. L’importanza dell’utilizzo della tecnologia è stata sempre al centro della nostra attività politica e amministrativa, durante la quale abbiamo costantemente ricercato soluzioni e opportunità che ci permettessero di migliorare i servizi alla cittadinanza. L’upgrade di questa infrastruttura dal rame alla fibra consentirà sicuramente alla cittadinanza di migliorare il rapporto con il digitale sia nella vita quotidiana sia nei rapporti con la Pubblica amministrazione e sarà di sicuro elemento chiave per l’accelerare il continuo sviluppo delle attività commerciali e delle aziende che operano e che arriveranno nella zona industriale. Auspichiamo che presto la fibra possa raggiungere e coprire l’intero territorio comunale, affinché i vantaggi che ne derivano possano essere fruibili da tutta la cittadinanza”.”Grazie all’intervento di Open Fiber e alla proficua collaborazione con l’Amministrazione comunale, Campo Calabro si doterà di una rete ultrabroadband in grado di erogare volumi di traffico dati sempre maggiori e con un’elevata qualità che consentirà di compiere passi importanti sulla strada dell’innovazione – evidenzia Giuseppe Crupi, field manager dell’azienda e responsabile dei lavori –. A beneficiarne saranno le imprese che avranno accesso a tutti i servizi digitali necessari allo sviluppo del proprio business, e i cittadini che potranno avvalersi di collegamenti ultraveloci per migliorare la qualità della vita”. LEGGI TUTTO