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    Green Deal, Timmermans su critiche governo italiano: devo spiegare meglio le nostre proposte

    (Teleborsa) – “Ho un lavoro enorme da fare per spiegare quello che stiamo proponendo. Sono sicuro che anche in Italia c’è la volontà di andare avanti”. Così il vicepresidente esecutivo per il Green Deal della Commissione europea, Frans Timmermans, che ha risposto durante la conferenza stampa di presentazione del Net-Zero Industry Act a una domanda sugli attacchi sempre più frequenti del governo Meloni alle singole misure legislative del Green Deal.”Vedo che ci sono domande e incertezze dal lato del governo italiano sul Green Deal europeo”, ha dichiarato, “ho ancora un lavoro enorme da fare per spiegare quello che vogliamo fare. Se leggo nella stampa italiana che cosa scrivono sulla direttiva sulle case green, non so cosa viene scritto. Ma non è la realtà”. “Sono sicuro – ha proseguito Timmermans – che c’è un sostegno fortissimo nella popolazione italiana per queste misure, ma dobbiamo spiegarle, e dimostrare che è nell’interesse dei cittadini e dell’industria andare avanti”. “L’esempio perfetto – ha affermato – è la questione della auto elettriche. Se noi sappiamo che la Cina metterà sul mercato 80 modelli di auto elettriche, che diventeranno accessibili anche per il cittadino che non ha molto denaro e che diventano un’opzione più interessante, anche economicamente, della macchina termica, come industria europea dobbiamo reagire. Dobbiamo andare avanti”. “Per questo abbiamo proposto queste misure, con alcune eccezioni che ha voluto proprio l’industria specializzata italiana. Credo che dobbiamo chiarire perché facciamo questo, e sono sicuro – ha concluso il vicepresidente della Commissione per il Green Deal – che possiamo ottenere anche il sostegno del governo italiano”. LEGGI TUTTO

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    Case green, Sabatini (Abi): norma da modificare, rischio stop mutui per immobili non conformi

    (Teleborsa) – Se la norma europea sulla Case green non verrà modificata c’è il rischio che le banche non eroghino mutui per l’acquisto o la ristrutturazione di immobili che non siano già conformi alle prestazioni energetiche stabilite. È quanto ha affermato il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, nel corso di un’audizione alla Commissione Politiche UE della Camera. Per Sabatini occorre modificare le disposizioni che impongono alle banche di “migliorare le prestazioni energetiche degli immobili posti a garanzia dei propri portafogli di mutui”. “Infatti – ha sottolineato – esse presuppongono che le banche debbano migliorare l’efficienza energetica di questi immobili, ancorché non ne siano proprietarie e, quindi, non siano in grado di realizzare o imporre gli interventi di riqualificazione energetica”. “In mancanza di modifiche sostanziali”, ha aggiunto, “le banche sarebbero necessariamente obbligate, nell’impossibilità di migliorare la qualità degli immobili già assunti in garanzia, a orientare le proprie scelte di finanziamento verso immobili che hanno migliori performance energetiche, riducendo le possibilità di accesso al credito per l’acquisto o riqualificazione degli immobili di minore qualità”.Per il Direttore generale dell’ABI imporre alle banche di ristrutturare gli immobili ipotecati a garanzia di finanziamenti è “una norma non attuabile”. “Lo abbiamo evidenziato fin dall’inizio. Riteniamo che questa sia una di quelle cose che va necessariamente modificata”, ha spiegato. In generale la proposta di direttiva ha generato “perplessità” in Abi. Sabatini ha affermato che In Italia, per raggiungere almeno l’obiettivo intermedio della direttiva “andrebbe ristrutturato il 60% del patrimonio immobiliare, circa 8 milioni di edifici”. Le banche non potrebbero erogare finanziamenti ai soggetti più deboli, che hanno un basso merito creditizio. Gli investimenti da realizzare, ha spiegato, comporterebbero l’impiego di risorse “molto rilevante, in particolare sui proprietari meno abbienti. Anche immaginando interventi di sostegno pubblico – ha aggiunto Sanatini – non tutti i proprietari di casa avrebbero le disponibilità finanziarie o sarebbero in grado di contrarre mutui (o ulteriori finanziamenti) per interventi di ristrutturazione energetica.Pur nella diversità delle situazioni del patrimonio immobiliare degli Stati membri, “il mondo bancario europeo auspica e agisce affinché la versione finale della direttiva” sulle case green “abbia maggiore proporzionalità, gradualità e flessibilità nell’attuazione”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    USA, Yellen al Senato: “Sistema bancario statunitense rimane solido”

    (Teleborsa) – “Posso rassicurare che il nostro sistema bancario rimane solido e che gli americani possono sentirsi sicuri che i loro depositi saranno lì quando ne avranno bisogno.Le azioni di questa settimana dimostrano il nostro impegno risoluto per garantire che i risparmi dei depositanti rimangano al sicuro”. È quanto ha affermato la segretaria al tesoro Usa Yanet Yellen nella testimonianza davanti alla Commissione finanze del Senato, secondo le anticipazioni delle sue dichiarazioni scritte riportate dal New York Times, in relazione al crack di due banche regionali Usa. “È importante sottolineare che nessun denaro dei contribuenti sarà utilizzato o messo a rischio con questa azione” ha proseguito Yellen in riferimento alle iniziative della Fed e del governo, aggiungendo che i soldi usati per rimborsare i depositanti provengono dalle commissioni imposte alle banche. Nella sua testimonianza Yellen descrive le forme di prestito della Federal Reserve come uno sforzo per fornire ulteriore supporto al sistema bancario e “aiutare le istituzioni finanziarie a soddisfare le esigenze di tutti i loro depositanti”.Yellen ha, tuttavia, rilanciato il monito sul rischio di un default Usa qualora non si arrivasse a un accordo per alzare il tetto del debito. Davanti alla commissione finanze del Senato, la segretaria al tesoro ha ricordato che gli Stati Uniti non possono scegliere quale conti pagare entro la scadenza e che il mancato pagamento di qualsiasi cifra dovuta significa default.Per la segretaria al Tesoro la Silicon Valley Bank ha sofferto una gestione che ha portato ad un problema di liquidità:doveva vendere asset, compresi i buoni del Tesoro che avevano perso valore di mercato. “Ci sarà un attento esame di ciò che è accaduto nella banca e di ciò che ha scatenato questo problema, ma chiaramente, – ha detto Yellen – la caduta della banca, il motivo per cui doveva essere chiusa era che non poteva soddisfare le richieste di prelievo dei depositanti”.Il problema economico numero uno, è la più alta priorità dell’amministrazione Biden – sottolineato Yellen – è “l’alta inflazione”. Per la Fed – ha concluso – è, dunque, cruciale affrontare questo nodo. LEGGI TUTTO

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    Green Deal, la Commissione UE presenta le proposte su materie prime e tecnologie green

    (Teleborsa) – La Commissione ha presentato le sue proposte nel quadro del Green Deal per le materie prime e le tecnologie green, il Critical Raw Materials Act e il Net Zero Industry Act.Il primo prevede una serie di azioni “per garantire l’accesso dell’UE a un approvvigionamento sicuro, diversificato, accessibile e sostenibile di materie prime essenziali”. Le materie prime critiche sono indispensabili per un’ampia gamma di settori strategici tra cui l’industria net zero, l’industria digitale, l’aerospaziale e i settori della difesa.In una nota la Commissione ha spiegato che “mentre si prevede che la domanda di materie prime critiche aumenterà drasticamente, l’Europa fa molto affidamento sulle importazioni, spesso da fornitori di paesi terzi quasi monopolistici. L’UE deve attenuare i rischi per le catene di approvvigionamento legati a tali dipendenze strategiche per migliorare la sua resilienza economica, come evidenziato dalle carenze all’indomani della Covid-19 e dalla crisi energetica seguita all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Ciò può mettere a rischio gli sforzi dell’UE per raggiungere i suoi obiettivi climatici e digitali”. “Il regolamento e la comunicazione sulle materie prime essenziali adottati oggi – ha sottolineato la Commissione UE – sfruttano i punti di forza e le opportunità del mercato unico e dei partenariati esterni dell’UE per diversificare e migliorare la resilienza delle catene di approvvigionamento di materie prime essenziali dell’UE”. “Questa legge ci avvicinerà alle nostre ambizioni climatiche. Migliorerà in modo significativo la raffinazione, la lavorazione e il riciclaggio di materie prime critiche qui in Europa. Le materie prime sono vitali per la produzione di tecnologie chiave per la nostra duplice transizione, come la generazione di energia eolica, lo stoccaggio dell’idrogeno o le batterie. E stiamo rafforzando la nostra cooperazione con partner commerciali affidabili a livello globale per ridurre le attuali dipendenze dell’UE solo da uno o pochi paesi. È nel nostro reciproco interesse aumentare la produzione in modo sostenibile e allo stesso tempo garantire il massimo livello di diversificazione delle catene di approvvigionamento per le nostre imprese europee”, ha commentato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.Il regolamento incorpora sia l’elenco delle materie prime critiche che quelle strategiche nel diritto dell’UE. Il regolamento stabilisce chiari parametri di riferimento per le capacità nazionali lungo la catena di approvvigionamento strategica delle materie prime e per diversificare l’approvvigionamento dell’UE entro il 2030: almeno il 10% del consumo annuo dell’UE per l’estrazione; almeno il 40% del consumo annuo dell’UE per la trasformazione; almeno il 15% del consumo annuo dell’UE per il riciclaggio. Inoltre stabilisce che non più del 65% del consumo annuo dell’Unione di ciascuna materia prima strategica in qualsiasi fase pertinente della trasformazione può provenire da un unico paese terzo.La legge ridurrà inoltre gli oneri amministrativi e semplificherà le procedure di autorizzazione per i progetti di materie prime critiche nell’UE. Inoltre, i progetti strategici selezionati beneficeranno del sostegno per l’accesso ai finanziamenti e di tempi di autorizzazione più brevi (24 mesi per i permessi di estrazione e 12 mesi per i permessi di lavorazione e riciclaggio). Gli Stati membri dovranno inoltre sviluppare programmi nazionali per l’esplorazione delle risorse geologiche.La Commissione ha presentato anche la proposta del Net-Zero Industry Act “per aumentare la produzione di tecnologie pulite nell’UE e garantire che l’Unione sia ben attrezzata per la transizione verso l’energia pulita”. “La legge – spiega la Commissione in una nota – rafforzerà la resilienza e la competitività della produzione di tecnologie net-zero nell’UE e renderà il nostro sistema energetico più sicuro e sostenibile. Creerà condizioni migliori per avviare progetti net-zero in Europa e attrarre investimenti, con l’obiettivo che la capacità di produzione di tecnologie net-zero strategiche complessive dell’Unione si avvicini o raggiunga almeno il 40% del fabbisogno di diffusione dell’Unione entro il 2030″. “Abbiamo bisogno di un contesto normativo che ci consenta di accelerare rapidamente la transizione verso l’energia pulita. Il Net-Zero Industry Act farà proprio questo. Creerà le migliori condizioni per quei settori che sono cruciali per noi per raggiungere lo zero netto entro il 2050: tecnologie come turbine eoliche, pompe di calore, pannelli solari, idrogeno rinnovabile e stoccaggio di CO 2 . La domanda sta crescendo in Europa e a livello globale e stiamo agendo ora per assicurarci di poter soddisfare una parte maggiore di questa domanda con l’offerta europea”, ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.Insieme alla proposta di una legge europea sulle materie prime critiche e alla riforma dell’assetto del mercato dell’elettricità, la legge sull’industria netta zero stabilisce un quadro europeo chiaro per ridurre la dipendenza dell’UE da importazioni altamente concentrate. La legislazione proposta affronta le tecnologie che daranno un contributo significativo alla decarbonizzazione. Questi includono: solare fotovoltaico e solare termico, energia rinnovabile eolica onshore e offshore, batterie e accumulo, pompe di calore ed energia geotermica, elettrolizzatori e celle a combustibile, biogas/biometano, cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio e tecnologie di rete, tecnologie di combustibili alternativi sostenibili , tecnologie avanzate per produrre energia da processi nucleari con scarti minimi dal ciclo del combustibile, piccoli reattori modulari e relativi combustibili di prima qualità. LEGGI TUTTO

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    Trasporti, Luigi Ferraris (FS): “The Game changer – la mobilità a un punto di svolta”

    (Teleborsa) – “The Game changer, siamo a un punto di svolta, per la mobilità e per il Paese”. Nonostante le tensioni internazionali e le instabilità geopolitiche è contrassegnato da ottimismo l’editoriale che l’ad del Gruppo FS Luigi Ferraris ha firmato sull’ultimo numero di Longitude, magazine italiano sui temi dell’economia e della politica internazionale in lingua inglese.Il bivio davanti al quale ci troviamo – secondo Ferraris – è tra l’assistere da spettatori alle trasformazioni globali in atto o diventare “significant player”, assumere cioè un ruolo attivo e guidare queste trasformazioni. La guerra in Ucraina e la pandemia, scrive Ferraris, hanno profondamente modificato il nostro modo di vivere, lavorare e viaggiare ma tutto ciò ha anche spinto l’Europa ad attivare “politiche di maggiore solidarietà finanziaria e di maggiore impulso agli investimenti pubblici. Così il Recovery Fund e EU Repower stanno spingendo l’Europa, e anche l’Italia, a investire fortemente in infrastrutture e transizione energetica. Due ambiti nei quali il Gruppo FS intende svolgere un ruolo di primo piano, anche all’interno di un rinnovato scenario nazionale”.”Il sentimento generale nei confronti della realizzazione di nuove infrastrutture, – sottolinea Ferraris – al di là dei residui fenomeni nimby, è positivamente mutato. Il governo è impegnato a far sì che le risorse finanziarie stanziate vengano spese, generando occupazione concreta e realizzando i lavori pubblici nei tempi previsti. Migliorare le nostre infrastrutture è fondamentale, soprattutto quelle dedicate alla mobilità, comprese le ferrovie, che hanno un’età media di oltre 60 anni”.Guarda avanti l’ad di FS Italiane, senza dimenticare però le radici del Gruppo perché “cruciale è stato il ruolo svolto da FS nella sua ultracentenaria storia, nella crescita economica e nell’ammodernamento tecnologico del Paese”. Un ruolo che FS può e vuole continuare a rivestire. “Il nostro gruppo – prosegue ad – intende guidare la ripresa italiana generando valore e contribuendo allo sviluppo di una mobilità multimodale di persone e merci”. Tutto questo non soltanto in Italia ma anche in Europa dove “il sistema italiano delle reti alta velocità, con il suo know how tecnologico, le sue infrastrutture digitali e resilienti e il design di qualità” rappresentano ormai un modello all’avanguardia, come dimostra il successo del Frecciarossa in Francia e in Spagna, dove FS ha attivato il suo servizio commerciale il novembre scorso.L’editoriale di Luigi Ferraris si sofferma poi sul Piano Industriale del Gruppo FS, con gli oltre 190 miliardi di investimenti in 10 anni e i suoi obiettivi prioritari. Come quello di “realizzare un sistema infrastrutturale integrato per ferrovie, strade, stazioni, porti, aeroporti e terminali merci. Una rete attrattiva, comoda, conveniente e sostenibile per l’ambiente che consenta di completare un viaggio passando da un treno a un bus o a un altro mezzo privato o condiviso, il tutto con un unico biglietto e con l’ausilio di piattaforme digitali dedicate. E altrettanto per le merci, affidando alla ferrovia il trasporto sulle lunghe distanze terrestri, e agli altri mezzi il primo e ultimo miglio. Nei prossimi dieci anni la capacità della nostra rete ferroviaria crescerà del 20%, i passeggeri su mezzi di trasporto collettivi del 30% e raddoppierà l’attuale quota dell’11% di merci in treno, oggi lontana dalla media europea”.E poi due temi centrali nel Piano industriale di FS: l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e la digitalizzazione, che si accompagna alla connettività. Sul fronte dell’energia l’obiettivo è coprire “almeno il 40% del nostro fabbisogno entro il 2027, raggiungendo una potenza di oltre 300 megawatt già entro il 2024”. Un cenno poi al progetto “Gigabit Rail and Road”, che ha già trovato un finanziamento di 2 miliardi di euro nell’ultimo Contratto di Programma con lo Stato e consentirà di portare la connessione wi-fi lungo gli oltre 17mila km di linee ferroviarie di FS e in oltre 220 stazioni, raggiungendo territori rurali oggi con scarsa connessione. Chiudendo il suo editoriale Ferraris guarda anche ai risultati già conseguiti, frutto di un lavoro di squadra. “Per quanto riguarda le infrastrutture, lo scorso anno – ha ricordato Ferraris – il nostro Polo Infrastrutture, con RFI, ha bandito nel 2022 gare per 21 miliardi di euro, di cui circa la metà per lavori da PNRR, e ha aggiudicato lavori per 10 miliardi di euro. Altri 9 miliardi di euro l’ANAS, tra altri bandi indetti e aggiudicati, per un piano di investimenti complessivo, in un solo anno, di 33,5 miliardi di euro. Nel Polo passeggeri, Trenitalia ha arricchito la propria flotta con 128 nuovi treni regionali, e altri 112 arriveranno entro la fine dell’anno. Busitalia ha siglato un accordo con Iveco per l’acquisto di 150 autobus urbani elettrici. Con il Polo Logistica abbiamo avviato un piano da 2,5 miliardi di euro per rinnovare la nostra flotta di locomotive e carri di nuova generazione e firmato accordi con grandi operatori come Hupac e MSC per promuovere l’intermodalità e la logistica integrata. Con il nostro Polo Urbano abbiamo incrementato il numero di parcheggi di stazione in località importanti come Roma Termini, Milano Centrale e Napoli Centrale. Di recente abbiamo costituito una nuova società, FS Security, per garantire maggiori livelli di sicurezza a bordo e nelle stazioni. In questa nuova società assumeremo un migliaio di persone nei prossimi tre anni, e più di 40.000 in tutto il Gruppo nel corso dell’esecuzione del Piano. L’obiettivo – conclude Luigi Ferraris – è crescere e superare le sfide future. Insieme”. LEGGI TUTTO

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    Cultura, la Galleria BPER Banca presenta “Nelle stanze dell'arte. Dipinti svelati di antichi maestri”

    (Teleborsa) – La Galleria BPER Banca presenta, dal 17 marzo al 2 luglio 2023, presso la pinacoteca di via Scudari 9 a Modena, un nuovo approfondimento dedicato alla pittura emiliana dal XIV al XVIII secolo. L’esposizione “Nelle stanze dell’arte. Dipinti svelati di antichi maestri”, a cura di Lucia Peruzzi, prosegue idealmente il percorso presentato da La Galleria BPER Banca nel 2017 – “Uno scrigno per l’arte” – offrendo ai visitatori la possibilità scoprire capolavori inediti del nucleo modenese, un tempo posti a decoro degli uffici della sede centrale. Con questo progetto, BPER Banca procede nella promozione del proprio patrimonio artistico, sempre più fruibile e accessibile grazie a un programma espositivo dinamico, costantemente in evoluzione.”Ripensare a quello che abbiamo realizzato in questi anni – racconta Sabrina Bianchi, responsabile del Patrimonio Culturale BPER Banca – ci permette di confermare con convinzione che la valorizzazione del patrimonio artistico e archivistico di BPER Banca è ciò che rende possibile la diffusione della sensibilizzazione verso l’arte, un impegno che La Galleria BPER Banca si è assunta e che sta portando avanti affermandosi, oggi, come collezione d’impresa conosciuta, riconosciuta e apprezzata da oltre 30 mila visitatori. Evoluzione, sviluppo e trasformazione sono le parole chiave che caratterizzano il percorso de La Galleria BPER Banca, la cui direzione è sicuramente tracciata verso un futuro che ci vedrà protagonisti, già nel 2023, in diverse piazze del Paese”.”Seguendo il suggestivo fil rouge dell’arte emiliana – scrive Peruzzi – il percorso si apre con una piccola sezione dedicata a opere di carattere devozionale. Queste immagini, quasi tutte poetiche variazioni sul tema della figura della Vergine, a volte delicate e dolci, a volte intense e protettive, si susseguono nel breve spazio della parete come preghiere che scandiscono il tempo in un Libro d’Ore”.Tra le opere principali in esposizione, si segnalano “La continenza di Scipione” di Francesco Vellani (Modena, 1688 – 1768), un dipinto certamente destinato ad un’importante quadreria nobiliare, che si caratterizza per levità di tocco pittorico, la vena narrativa estenuata ed elegante e i colori freddi e nello stesso tempo smaglianti di tipico gusto barocchetto; la “Sacra Famiglia nella bottega del falegname” di Giuseppe Maria Crespi (Bologna, 1665 – 1747), capolavoro del maestro bolognese, capace di cogliere la realtà negli spunti più aneddotici e umani e di misurarsi con la tradizione locale, restituendola in un linguaggio del tutto personale, impregnato di accenti di verità talora così potenti da preludere a Goya; la “Morte di Priamo” di Giovan Gioseffo Dal Sole (Bologna, 1654 – 1719) che rende l’episodio virgiliano della Morte di Priamo con una concitazione drammatica e con una sapiente attenzione a sottolinearne in termini melodrammatici l’apice patetico costituito dal volto piangente della donna al centro della composizione. Precedenti sono la rara “Madonna dell’umiltà” del pittore bolognese Lippo di Dalmasio (Bologna, documentato dal 1377 al 1410), testimone di quell’adesione al clima tardogotico che, a cavallo tra il XIV e il XV secolo, si era diffusa anche a Bologna, e il “San Girolamo” di Annibale Carracci (Bologna, 1560 – Roma, 1609), in cui la devozione profondamente sincera e intima del penitente si riverbera in una natura dolcemente autunnale sotto il trascorrere della luce della sera.Il percorso espositivo comprende, inoltre, dipinti di Francesco Zaganelli, Innocenzo Francucci detto Innocenzo da Imola, Bartolomeo Ramenghi detto il Bagnacavallo, Orazio Samacchini, Alessandro Mazzola, Ludovico Carracci, Carlo Bononi, Giacomo Cavedoni, Alessandro Tiarini, Marcantonio Franceschini, Giuseppe Marchesi detto il Sansone e Giacomo Zoboli.Meritano una menzione a parte due preziose tele che, benché fuori dal contesto artistico emiliano, sono entrate, insieme ad altre opere, ad arricchire la raccolta in tempi recenti in seguito alla dispersione di una grande collezione privata emiliana. Si tratta di una rara opera a soggetto religioso, “Cristo e l’adultera”, del romano Ottavio Leoni (Roma, 1578 – 1630), “ritrattista della Roma caravaggesca”, come lo definisce Roberto Longhi, e della tela raffigurante “La continenza di Scipione” del napoletano Francesco Solimena (Canale di Serino, 1657 – Barra di Napoli, 1747), che, cimentandosi sempre più spesso sui grandi temi della pittura di storia, diventerà un protagonista di spicco nel panorama della più alta cultura tardo-barocca italiana tra il XVII e il XVIII secolo.La mostra è visitabile da venerdì a domenica con orario 10.00-18.00. Ingresso libero e gratuito. LEGGI TUTTO

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    Emissioni industriali, Pichetto: Italia non può votare a favore della direttiva UE

    (Teleborsa) – L’Italia “non può esprimersi favorevolmente” sul compromesso proposto dalla presidenza svedese sulla direttiva sulle emissioni industriali. “L’ambizione della proposta – ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin intervenendo durante il Consiglio Ue – crea problemi di fattibilità”.In particolare, per il ministro, l’Italia individua “tre punti critici”. Innanzitutto sull’ampliamento dell’ambito di applicazione della direttiva agli allevamenti, “il testo di compromesso migliora la proposta” della Commissione, ma “oneri amministrativi e impatto sul settore” risultano “eccessivi” e per questo l’Italia “non può esprimersi favorevolmente”. Il secondo punto sono le deroghe con “criteri non esaustivi che non consentono analisi costi-benefici integrati”. Il terzo punto problematico sono i “riferimenti confusi” sulla tutela della salute umana, con un “rischio di sovrapposizione con altre normative” specificamente a carattere ambientale. “Aumentare la trasparenza con una regolamentazione potrebbe incentivare” la cattura della CO2 dall’atmosfera, portando “benefici per l’ambiente e la protezione dei consumatori”. “La prossima legislazione dell’Ue – ha aggiunto il ministro – dovrebbe garantire che le rimozioni di carbonio certificate nell’ambito di questo meccanismo siano reali, misurabili, aggiuntive, permanenti, non diano luogo a perdite ed evitino il doppio conteggio”. “L’Unione dovrebbe stabilire ruoli istituzionali chiari per la supervisione e l’attuazione del quadro di certificazione, garantendo una solida governance”, ha concluso il ministro. LEGGI TUTTO

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    Stasera concerto per i passeggeri al Leonardo da Vinci

    (Teleborsa) – Stasera grande concerto di musica classica all’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci, a favore di passeggeri e viaggiatori. Il Terminal 3 dello scalo, dedicato ai voli internazionali, si trasformerà per una sera in un grande auditorium, dove l’orchestra junior dell’Accademia di Santa Cecilia, composta da 111 elementi, si esibirà per i passeggeri intercontinentali presenti.A dirigere il concerto ci sarà Vanessa Benelli Mosell, artista di fama mondiale che si è già esibita in precedenza in alcune tra le più prestigiose sale da concerto: Berliner Philharmonie, la Laeiszhalle di Amburgo, l’Auditorio Nacional di Madrid, l’Auditorium du Louvre a Parigi, la Dublin National Concert Hall, il Seoul Arts Center, il Beijing National Center for the Performing Arts, la Royal Festival Hall ed il Kings Place di Londra, La Scala di Milano.L’evento fa seguito al lancio del nuovo brand Mundys, tenutosi ieri a Milano, alla presenza del Presidente della società Giampiero Massolo, del Presidente di Edizione Alessandro Benetton e dell’AD di Edizione Enrico Laghi.L’orchestra sarà composta da 27 violini, 14 violoncelli, 9 flauti, 1 pianoforte, 8 trombe, 4 tromboni, 8 percussionisti. E’ attesa grande partecipazione di pubblico e per questo ADR ha previsto anche la possibilità di seguire l’evento in streaming sul proprio sito e sugli account social. LEGGI TUTTO