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    USA, indice NAHB marzo aumenta a 44 punti: meglio delle attese

    (Teleborsa) – Migliora la fiducia del settore immobiliare USA, sintetizzata dall’indice NAHB. A marzo 2023 il dato si è attestato a 44 punti, rispetto ai 42 punti del mese precedente e contro i 40 del consensus.Per quanto riguarda le singole componenti dell’indice, quello sulle vendite attuali sale di 2 punti a quota 49, quello relativo alle vendite dei prossimi sei mesi è sceso di 1 punto a 47 punti, mentre quello rappresentativo del traffico dei possibili acquirenti è salito a 31 punti (+2 punti).L’indicatore, elaborato dalla National Association of Home Builders (NAHB), rappresenta un quadro sintetico delle aspettative di vendita dei costruttori nel presente e nell’arco dei prossimi sei mesi: una lettura inferiore a 50 mostra una prevalenza di giudizi negativi, mentre un livello superiore indica maggiore ottimismo.(Foto: Sebastian Wagner / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    USA, scorte industria gennaio -0,1% m/m vendite +1,5%

    (Teleborsa) – Giungono dati leggermente sotto le attese dalle scorte e le vendite dell’industria in USA a gennaio 2023. Secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato per le scorte un calo dello 0,1% a 2.479,6 miliardi di dollari, al di sotto di quanto stimato dagli analisti (+0,1%) e dopo il +0,3% del mese precedente. Su base annua si è registrato un aumento dell’11,1%. Nello stesso periodo le vendite sono aumentate dell’1,5% su base mensile, attestandosi a 1.847,5 miliardi di dollari. Su anno si registra una variazione positiva del 5% rispetto a gennaio 2022. La ratio scorte/vendite si è attestata all’1,34. A gennaio 2022 era pari all’1,27. Tale dato misura quanti mesi sono necessari a un’azienda per esaurire completamente le proprie scorte.(Foto: Photo by Hannes Egler on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Terna, Piano di Sviluppo 2023: oltre 21 miliardi di euro di investimenti in 10 anni (+17%)

    (Teleborsa) – Abilitare il conseguimento degli obiettivi europei del pacchetto “Fit-for-55″, favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili, sviluppare le interconnessioni con l’estero, aumentare il livello di sicurezza e resilienza del sistema elettrico e investire sulla digitalizzazione della rete. Sono questi i punti cardine del Piano di Sviluppo 2023 della rete di trasmissione nazionale presentato oggi da Terna: oltre 21 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 10 anni, il 17% in più rispetto al precedente Piano, per accelerare la transizione energetica, favorire la decarbonizzazione del Paese, ridurre la dipendenza dalle fonti di approvvigionamento estere, rendere il sistema elettrico italiano sempre più sostenibile sotto il profilo ambientale. Calcolando l’intera vita delle opere inserite in questo Piano di Sviluppo, oltre l’orizzonte decennale, l’ammontare complessivo degli investimenti supererà i 30 miliardi di euro. Il nuovo Piano della società presieduta da Valentina Bosetti e guidata da Stefano Donnarumma è stato illustrato oggi nel corso di una conferenza stampa alla presenza del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e del presidente di ARERA, Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, Stefano Besseghini.Tra le linee di azione del Piano di Sviluppo 2023 figurano: incremento della capacità di scambio tra zone di mercato attraverso lo sviluppo di infrastrutture abilitanti e innovative; valorizzazione di sinergie infrastrutturali con interventi strategici per il Paese già pianificati, come il Tyrrhenian Link e l’Adriatic Link, e utilizzo di infrastrutture esistenti e siti dismessi per integrare la rete, riducendo al contempo l’impatto ambientale; abilitazione delle fonti di energia rinnovabile; incremento della resilienza della rete con un approccio prospettico per misurare il rischio della rete in caso di eventi meteorologici estremi. Il Piano di Sviluppo 2023 è anche digitale, grazie a una sezione dedicata sull’app di Terna. Da mobile sarà possibile consultare i principali progetti e gli interventi della rete di sviluppo con contenuti multimediali rapidi e accessibili.Nel nuovo Piano di Sviluppo, da quest’anno pubblicato con cadenza biennale, Terna ha inserito oltre 30 progetti infrastrutturali, dando elevata priorità agli interventi ritenuti strategici per l’intero sistema elettrico nazionale, mantenendo le opere inserite nel precedente Piano decennale e inserendo i nuovi progetti della rete Hypergrid. La rete Hypergrid, che sfrutterà le tecnologie della trasmissione dell’energia in corrente continua (HVDC, High Voltage Direct Current) per raggiungere gli obiettivi di transizione e sicurezza energetica, rappresenta la principale novità introdotta dal Piano di Sviluppo 2023. In aggiunta agli interventi di sviluppo già previsti, Terna ha pianificato cinque nuove dorsali elettriche, – HVDC Milano-Montalto; Central Link; Dorsale Sarda; Dorsale Ionica-Tirrenica; Dorsale Adriatica, HVDC Foggia-Villanova-Fano-Forlì – funzionali all’integrazione di capacità rinnovabile, per un valore complessivo di circa 11 miliardi di euro. Si tratta di un’imponente operazione di ammodernamento di elettrodotti già esistenti sulle dorsali Tirrenica e Adriatica della penisola e verso le isole, che prevede nuovi collegamenti sottomarini a 500 kV, un elemento, quest’ultimo, che rappresenta una novità assoluta per l’azienda. Con Hypergrid sarà possibile raddoppiare la capacità di scambio tra zone di mercato, passando dagli attuali 16 GW a oltre 30 GW. In aggiunta, lo sviluppo delle dorsali in corrente continua consentirà di minimizzare il consumo di suolo e l’impatto sul territorio.”Gli investimenti inseriti nel Piano di Sviluppo 2023 sono i più alti mai previsti da Terna e consentiranno di abilitare in maniera determinante la transizione energetica e il conseguimento degli obiettivi che l’Europa e l’Italia si sono dati – ha dichiarato Stefano Donnarumma, amministratore delegato di Terna –. Mai come oggi, in un contesto particolarmente sfidante, è necessario uno sforzo di programmazione di lungo periodo, un coordinamento fra le istituzioni che consenta all’Italia di cogliere tutte le opportunità che la transizione porta con sé. Le fonti rinnovabili rappresentano il nostro petrolio: abilitarne la diffusione e l’integrazione fa parte della nostra missione di registi del sistema elettrico e sarà determinante per la sicurezza energetica del nostro Paese”.”A causa dell’emergenza del gas, ci siamo trovati di colpo ad affrontare prezzi impensabili prima, quindi bisogna valutare il fronte della produzione in modo più deciso. Nei prossimi tre mesi la programmazione nazionale sarà rivista nel Pniec, l’impegno – ha detto Pichetto – è consegnare la proposta entro il 30 giugno. Dobbiamo arrivare ad autorizzare 12-13-14 GW all’anno di energia rinnovabile, e questo in base agli indicatori è raggiungibile”.Gli interventi previsti da Terna contribuiranno in modo significativo al raggiungimento degli obiettivi posti a livello europeo dal Pacchetto di misure Fit-for-55, che prevede una riduzione del 55% delle emissioni di CO2 al 2030 rispetto ai livelli del 1990. In Italia, l’energia prodotta da fonti rinnovabili dovrà coprire almeno il 65% dei consumi finali nel settore elettrico entro il 2030, rispetto al 55% indicato precedentemente dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), per un totale di70 GW di potenza aggiuntiva. Secondo i dati di Terna, a gennaio 2023, le richieste di connessione alla rete di alta tensione di nuovi impianti di generazione da fonte rinnovabile hanno raggiunto circa 340 GW, di cui circa il 37% da fonte solare e circa il 54% da fonte eolica (on-shore e off-shore), un valore pari a circa 5 volte gli obiettivi che l’Italia si è data al 2030. Terna ha lanciato a fine febbraio la piattaforma Econnextion, che consente di monitorare in maniera costante e continuativa queste iniziative.In particolare, gli ingenti investimenti previsti da Terna nella rete di trasmissione elettrica, a beneficio del sistema Paese, serviranno a incrementare la magliatura e l’affidabilità della rete, a rinforzare le dorsali tra Sud (dove è maggiore la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili) e Nord (dove è più sostenuta la domanda di energia elettrica), a potenziare i collegamenti fra le isole e la terraferma, a sviluppare le infrastrutture sulle due isole maggiori, nonché a migliorare la resilienza, l’efficienza, la sostenibilità e l’integrazione delle rinnovabili.Fondamentale per lo sviluppo della rete di trasmissione sarà il tempo di autorizzazione e realizzazione delle opere rispetto alla velocità di evoluzione degli scenari di generazione e di domanda di energia elettrica. In quest’ottica, Terna adotterà un approccio modulare per sviluppare un modello flessibile di investimenti, che permetta di realizzare le future infrastrutture di rete in funzione dell’effettivo scenario energetico. A tal fine, le nuove opere della rete Hypergrid saranno progettate e avviate in iter autorizzativo sin da subito, per poi essere realizzate in funzione delle priorità di sistema, così da rendere la rete pronta ad accogliere la nuova capacità rinnovabile installata.Al 2040, grazie agli interventi inseriti nel Piano, è prevista una riduzione totale delle emissioni di CO2 fino a quasi 12.000 kt/anno. LEGGI TUTTO

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    USA, Empire State index marzo peggiore a -24,6 punti

    (Teleborsa) – Peggiora a marzo 2023 l’indice manifatturiero Empire State di New York. L’indicatore si è portato a -24,6 punti dai -5,8 punti di febbraio. Il dato è anche peggiore delle stime degli analisti che erano per un livello a -8 punti. L’indice misura le condizioni del settore manifatturiero nel distretto di New York. Si ricorda che un livello del dato superiore/inferiore allo 0 indica che la maggior parte delle compagnie riportano miglioramenti/peggioramenti delle condizioni. Fra le varie componenti dell’indice, quella sui nuovi ordini peggiore a quota -21,7 (da -7,8), mentre quella sulle consegne raggiunge i -13,4 punti (da -0,1 punti) e quella sulle scorte passa a -1,9 punti (da 6,4 punti). LEGGI TUTTO

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    USA, vendite al dettaglio febbraio -0,4% su mese

    (Teleborsa) – Sono diminuite più delle attese le vendite al dettaglio negli Stati Uniti. Nel mese di febbraio 2023, si è registrato una variazione negativa dello 0,4% su base mensile a 697,9 miliardi di dollari, dopo il +3,2% del mese precedente (dato rivisto da un preliminare di +3%). Il dato comunicato dall’US Census Bureau è peggiore delle attese degli analisti che avevano stimato un decremento dello 0,3%.Su base annua si è registrato un aumento del 5,39% (+7,68% a gennaio 2023).Il dato “core”, ossia le vendite al dettaglio escluse le auto, registra un -0,1% su base mensile dopo il +2,4% di gennaio e rispetto al -0,1% del consensus. LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi alla produzione febbraio -0,1% mese +4,6% anno

    (Teleborsa) – Giungono dati positivi dai prezzi alla produzione USA nel mese di febbraio 2023. Secondo il Dipartimento del Lavoro americano (BLS), i prezzi alla produzione sono diminuiti dello 0,1% su mese rispetto al +0,3% del mese precedente (dato rivisto da un preliminare di +0,7%) e inferiore al consensus (+0,3%).Su base annua i prezzi hanno registrato un incremento del 4,6%, un valore inferiore al consensus (+5,4%), rispetto al +5,7% del mese precedente (dato rivisto da un preliminare di +6%).I prezzi dei beni e servizi “core”, ovvero l’indice depurato dalle componenti più volatili quali il settore alimentare e quello dell’energia, segnano un +0% su mese (+0,1% il mese precedente) risetto al +0,4% atteso, mentre su anno registrano un +4,4% dopo il +5,4% precedente (+5,2% atteso).(Foto: Foto di Clayton Cardinalli su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Cina, produzione industriale sale meno delle attese. Vendite dettaglio in linea

    (Teleborsa) – Segnali misti giungono da alcuni importanti dati macro cinesi pubblicati stamattina, che indicano una crescita inferiore alle attese della produzione industriale e risultati in linea con le aspettative per le vendite al dettaglio e il tasso di disoccupazioneSecondo i dati del Bureau of Statistics cinese, la produzione industriale è cresciuta del 2,4% su base annua a febbraio 2023, più del mese precedente (+1,3%) e meno del consensus (+2,6%). Crescono sotto le attese anche gli investimenti delle imprese, che segnano un +5,5%, contro il +4,4% atteso, rispetto al +5,1% del mese precedente.Centrano invece le le aspettative le vendite al dettaglio. I consumi, infatti, registrano sempre a febbraio un incremento del 3,5% su base annua dopo il -1,8% rilevato a gennaio. Le stime del mercato erano per una crescita del 3,5%. Dall’inizio dell’anno, il dato è salito del 3,55%.Il tasso di disoccupazione infine è salito al 5,6% di febbraio dal 5,5% precedente. LEGGI TUTTO

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    Bonus edilizi, Corte Conti: risorse ingenti per un impatto ridotto, va rimodulato il sistema

    (Teleborsa) – Nel periodo che va dal 2021 ai primi due mesi del 2023, ammontano a complessivi 135 miliardi di euro i crediti fiscali legati ai bonus edilizi di cui 75 miliardi accertati dall’Enea per il Superbonus e almeno 60 miliardi di altri incentivi (Ecobonus, Sisma, Facciate, Ristrutturazioni). È quanto ha riferito la Corte dei Conti nel corso dell’audizione in Commissione finanze al Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sugli strumenti di incentivazione fiscale, con particolare riferimento ai crediti d’imposta. “Si tratta di un ammontare indicativo ma estremamente ingente – hanno spiegato i magistrati contabili – più del doppio della quota di sovvenzioni del PNRR, che ha esaurito la capienza delle imprese che effettuavano i lavori e ha messo sotto pressione, già nell’autunno del 2022, i ‘cassetti fiscali’ delle imprese finanziarie che potevano essere i cessionari privilegiati di questi crediti di imposta”. Le “ingenti” risorse destinate all’efficienza energetica con il Superbonus hanno fino ad ora permesso di intervenire su meno di 400 mila immobili, “una quota notevolmente ridotta rispetto ai 57 milioni di unità immobiliari e ai circa 20 milioni di abitazioni principali esistenti nel nostro Paese”. Va inoltre considerato l’impatto sui conti pubblici. Il solo Superbonus, a fronte di stime di spesa pari a 33 miliardi, risultanti dalle relazioni tecniche degli ultimi interventi normativi, ha comportato in realtà un onere per l’erario al momento valutato in oltre 75 miliardi. “Nel caso di bonus così innovativi – ha affermato la Corte dei Conti – sarebbe stato certamente consigliabile introdurre dei limiti di stanziamento, raggiunti i quali si sarebbe potuta avviare una approfondita riflessione sull’efficacia dell’incentivazione e, quindi, sulla sostenibilità finanziaria della misura. Inoltre, le risorse impegnate non sembrano essere state sufficientemente focalizzate, né con riferimento ai soggetti fragili e realmente bisognosi dello stimolo, né agli obiettivi di efficienza energetica di lungo periodo, che richiederanno interventi continuativi nei prossimi anni”. Secondo la Corte, quindi “occorre da un lato semplificare il sistema e dall’altro effettuare scelte sui settori di impiego delle risorse ritenuti prioritari, selezionando gli interventi in coerenza con gli obiettivi di interesse generale in un’ottica di lungo periodo, e modulando l’intensità dell’aiuto in relazione a obiettivi specifici”. LEGGI TUTTO