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    Giappone: prezzi servizi in frenata a giugno

    (Teleborsa) – Rallenta la crescita dei prezzi del settore servizi in Giappone. Il dato di giugno, comunicato dalla Bank of Japan, indica un incremento del 3,2%, in linea con le stime degli analisti, dopo il +3,4% del mese precedente.Su base mensile la variazione è pari a -0,1% come il mese precedente. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, Ocse: in Italia previsto aumento salari reali del 2,6% nel 2025 e 2,2% nel 2026

    (Teleborsa) – I salari nominali (retribuzione per dipendente) dovrebbero aumentare in Italia del 2,6% nel 2025 e del 2,2% nel 2026. Questi aumenti dovrebbero garantire ai lavoratori italiani guadagni in termini reali, dato che l’inflazione dovrebbe raggiungere il 2,2% nel 2025 e l’1,8% nel 2026. È quanto emerge dai dati presentati oggi al CNEL da Andrea Bassanini, tra gli autori dell’Employment Outlook 2025 dell’OCSE.”Come per le anticipazioni sulle conclusioni della missione annuale del Fondo Monetario Internazionale (Article IV), che confermano un giudizio positivo sulle politiche economiche del Paese e sulla tenuta dei conti pubblici, anche l’Employment Outlook 2025 – dedicato alle dinamiche del mercato del lavoro e alle prospettive occupazionali – segnala i livelli record registrati dal mercato del lavoro italiano, con i più alti livelli di occupazione degli ultimi vent’anni e una disoccupazione che si attesta ai minimi storici” ha evidenziato il presidente del CNEL Renato Brunetta, intervenendo alla presentazione italiana dell’Employment Outlook 2025.”I salari reali stanno crescendo praticamente in tutti i paesi dell’OCSE, ma nella metà di essi – ha spiegato Bassanini – sono ancora inferiori ai livelli dell’inizio del 2021, prima dell’impennata dell’inflazione che ha seguito la pandemia. In Italia c’è stato un aumento relativamente consistente nell’ultimo anno, ma ciò nonostante all’inizio del 2025 i salari reali italiani erano ancora inferiori del 7,5% rispetto al 2021. I redditi da lavoro reali annuali in Italia sono scesi del 3,4% tra il 1990 e il 2023. Nello stesso periodo sono cresciuti di circa il 50% negli Stati Uniti e di circa il 30% in Francia e Germania”.”Nei paesi OCSE i mercati del lavoro rimangono resilienti. I tassi di disoccupazione sono bassi e l’occupazione aumenta. In Italia – ha proseguito Bassanini – la crescita occupazionale ha registrato un incremento dell’1,7% su base annua a maggio 2025. Questa crescita è stata trainata, in particolare, dalle persone di oltre 55 anni d’età. Tuttavia, l’occupazione degli italiani di età compresa tra i 60 e i 64 anni rimane notevolmente inferiore alla media OCSE. In questa fascia d’età il tasso di occupazione italiano era pari al 47% nel 2024, contro il 56% della media OCSE. Circa la metà dei paesi OCSE ha tassi che vanno oltre il 60%”. Il calo della natalità e l’aumento della longevità – rileva l’OCSE nell’Employment Outlook 2025 – fanno sì che i baby boomer vengano ora sostituiti da coorti più piccole che entrano nel mercato del lavoro. Di conseguenza, la popolazione in età lavorativa (20-64 anni) diminuirà nella maggior parte dei paesi dell’OCSE. Le previsioni 2023-2060 indicano che in Italia, uno dei paesi OCSE a subire il più grande contraccolpo demografico, questa diminuzione sarà del 34% (meno 12 milioni di persone). Il calo medio dell’area OCSE è previsto dell’8%. La conseguenza dell’invecchiamento della popolazione è che la percentuale di occupati rispetto alla popolazione totale diminuirà quasi ovunque. Senza interventi di politica economica, l’OCSE – ha sottolineato nel suo intervento Bassanini – prevede una riduzione di quasi 2 punti percentuali tra il 2023 e il 2060 per l’insieme degli stati membri. In Italia questa diminuzione è prevista di 5,1 punti percentuali. Se l’aumento della produttività non accelererà in modo significativo, la riduzione della percentuale di occupati nella popolazione totale implicherà che la crescita del PIL pro-capite potrebbe rallentare di circa il 40% nella zona dell’OCSE, passando dall’1% all’anno del periodo 2006-2019 allo 0,6% all’anno nel periodo 2024-2060 in media. In Italia la flessione sarebbe di quasi 0,5 punti percentuali all’anno, in media. Il PIL pro capite sarebbe nel 2060 22% inferiore a quello attuale.Nell’Employment Outlook 2025, presentato l’OCSE individua tre piste per contrastare gli effetti dell’invecchiamento della popolazione sulla crescita pro capite: ridurre il gap occupazionale tra uomini e donne, aumentare il tasso di occupazione degli anziani in buona salute e l’immigrazione regolare, facilitando l’integrazione dei migranti nel mercato del lavoro.In Italia, secondo l’OCSE, tra gli ambiti più importanti per contrastare gli effetti della transizione demografica sulla crescita pro capite consiste nello sviluppare politiche del lavoro per aiutare i lavoratori a rimanere più a lungo nel mondo del lavoro. Ridurre i tassi di uscita definitiva dal mondo del lavoro al livello dei quattro migliori paesi OCSE permetterebbe di aumentare la crescita pro capite di 0.45 punti percentuali all’anno tra oggi e il 2060. LEGGI TUTTO

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    Governo, via libera del Cdm al sesto Piano nazionale per l’infanzia

    (Teleborsa) – Il Consiglio dei ministri, su proposta della ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Maria Eugenia Roccella, ha approvato il sesto Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva 2025-2027, da adottarsi con decreto del presidente della Repubblica. L’intervento, in continuità con il precedente e in coerenza con le strategie internazionali ed europee, – fa sapere Palazzo Chigi in una nota – mira a conferire priorità alle politiche dedicate a bambini, bambine e adolescenti e a mantenere gli impegni assunti dall’Italia per l’applicazione e l’implementazione della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.”È stato raddoppiato, da 60 a 120 giorni dalla nascita, il termine per richiedere il bonus nuovi nati. Inizialmente – ha spiegato Roccella nel corso della conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri – l’Inps aveva emesso una circolare che dava 60 giorni, oggi li abbiamo raddoppiati a 120 per dare più tempo ai neo-genitori. Per quanto riguarda i bambini nati tra il primo gennaio e il 24 maggio 25, per i quali i 60 giorni erano già decorsi e non hanno presentato la domanda avranno a disposizione ulteriori 60 giorni dalla pubblicazione del nuovo avviso di oggi”.Il Piano verte su tre macroaree, tra loro strettamente collegate, “ritenute fondamentali – si legge nella nota – per l’attuazione di efficaci politiche per l’infanzia e l’adolescenza: la genitorialità, l’educazione e la salute”.Con riferimento alla genitorialità, sono previste sette azioni volte a informare i genitori su servizi, diritti e opportunità presenti e attivabili sul territorio, dai “primi mille giorni” fino a tutto il periodo dell’adolescenza, al fine di offrire loro gli strumenti necessari per accompagnare i figli nelle diverse fasi della loro crescita, verso l’età adulta.Nell’area dell’educazione il governo intende contribuire in primo luogo a sanare il divario molto forte tra le competenze dei genitori, e degli adulti in generale, e dei minori, riguardo alla sfida dell’alfabetizzazione digitale. Questa sezione dedica una grande attenzione al tema della socializzazione dei giovani e alla concretezza dei loro bisogni. Vengono, inoltre, individuati interventi che puntano al rafforzamento degli spazi aggregativi e alla promozione del protagonismo per valorizzare la partecipazione dei ragazzi e contrastare la povertà educativa,l’abbandono scolastico, la solitudine e il rischio di ritiro sociale, l’isolamento e le varie forme di emarginazione. Vengono, inoltre, presentate azioni per la promozione della cultura delle pari opportunità fra adolescenti e preadolescenti, per educare al rispetto reciproco e al contrasto della violenza maschile sulle donne.Infine, nell’area della salute, si interviene con azioni declinate in termini di promozione, prevenzione e sensibilizzazione del benessere dei giovani lungo tutte le fasi dello sviluppo. “Sono state prese in considerazione – sottolinea la nota – le problematiche legate ai disturbi neuropsichiatrici e neuropsichici dell’infanzia e dell’adolescenza, così come quelle più genericamente connesse al disagio psicologico e relazionale dovute, anche, all’iperconnessione, nonché le questioni legate all’autolesionismo e al suicidio e alle dipendenze patologiche. È emersa l’utilità di valorizzare i dati e le informazioni contenuti nei bilanci di salute pediatrici che permettono un esame solido e approfondito dello stato di salute generale di bambini e ragazzi, delle situazioni di maltrattamento e disagio psicologico, dei comportamenti a rischio, del consumo di sostanze stupefacenti e di bevande alcoliche, dell’abitudine al fumo, dell’accesso sempre più precoce alle nuove tecnologie. In questa area rientrano, inoltre, le azioni relative alla prevenzione e al contrasto della violenza contro i minorenni”.Il Piano – sottolinea Palazzo Chigi – è adottato sentita la Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza e tiene conto dei pareri espressi dalla Conferenza unificata e dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. LEGGI TUTTO

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    KKR su indagine Commissione UE: fornito informazioni specifiche e accurate

    (Teleborsa) – “Come custodi delle infrastrutture pubbliche, prendiamo sul serio la nostra responsabilità nei confronti di coloro che serviamo, della Commissione europea e delle autorità di regolamentazione italiane”. È al risposta di KKR all’indagine formale avviata dalla Commissione europea per accertare se, durante l’indagine sulla concentrazione relativa all’acquisizione di NetCo da parte di KKR, il colosso statunitense del provate equity abbia fornito alla Commissione informazioni errate o fuorvianti.Nell’ambito dell’autorizzazione dell’operazione, “abbiamo collaborato con la Commissione europea in buona fede e fornito informazioni specifiche e accurate, e FiberCop continua a rispettare gli impegni assunti con i clienti e la regolamentazione economica regolata dall’AGCOM, l’autorità italiana indipendente di regolamentazione delle comunicazioni”. KKR “collaborerà pienamente con la Commissione per affrontare qualsiasi preoccupazione e lavorare per una risoluzione completa della questione”, è la conclusione della nota. LEGGI TUTTO

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    Incidenti stradali, Purcaro (DEKRA): “Urgente rafforzare la cultura della sicurezza stradale”

    (Teleborsa) – “I dati Istat relativi al 2024 evidenziano una situazione preoccupante: il numero di morti in incidenti stradali si mantiene a 3.030, con un lieve calo rispetto al 2023, ma aumenta il numero delle vittime tra i giovani di età compresa tra i 20 e i 29 anni, mentre tra le donne le fasce più colpite sono quelle delle over 70. Crescono sia il numero dei feriti, saliti a 233.853 (+4,1%), sia quello degli incidenti stradali, che raggiungono quota 173.364 (+4,1%)”. Lo ha dichiarato Toni Purcaro, presidente DEKRA Italia, in merito ai dati emersi dall’Istat sugli incidenti stradali nell’anno 2024.Tra il 2023 e il 2024, incidenti e feriti risultano in aumento su tutte le tipologie di strade, con una crescita particolarmente significativa sulle autostrade, dove gli incidenti aumentano del 6,9% e i feriti del 7,0%. “Questi dati – continua Purcaro – sottolineano quanto i comportamenti alla guida incidano concretamente sulla vita delle persone: ogni utente della strada è chiamato a una condotta etica e responsabile. È ormai indispensabile promuovere campagne di prevenzione efficaci, rinnovare il parco veicoli con mezzi più sicuri e moderni e investire in infrastrutture che riducano i rischi per tutti. DEKRA conferma il proprio impegno per una cultura della ‘Vision Zero’ con l’obiettivo di azzerare vittime e incidenti. In questa prospettiva, è fondamentale che istituzioni, cittadini, inclusi i più giovani, e settore privato collaborino attivamente per garantire una formazione continua e favorire la diffusione delle tecnologie più avanzate. Solo attraverso un impegno condiviso sarà possibile invertire la tendenza attuale e porre davvero la sicurezza delle persone al centro della mobilità”. LEGGI TUTTO

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    Bpifrance e Invitalia: annunciato un bando congiunto per lo sviluppo delle startup

    (Teleborsa) – In occasione del forum franco-italiano, che si è tenuto oggi a Parigi presso il Ministero dell’Economia, delle Finanze, e della Sovranità industriale e digitale, Bpifrance, la banca pubblica francese di investimento e Invitalia, l’Agenzia nazionale italiana per lo sviluppo, annunciano il primo bando per progetti innovativi presentati da imprese dei due Paesi, che sarà aperto a settembre 2025. L’apertura del bando si inserisce in un più ampio protocollo di intesa siglato nel novembre 2024 da Bpifrance e Invitalia per sostenere lo sviluppo transfrontaliero delle startup e il loro accesso al mercato del paese partner, in attuazione di quanto previsto dal “Trattato tra la Repubblica italiana e la Repubblica francese per una cooperazione bilaterale rafforzata”, anche denominato “Trattato del Quirinale”.I progetti oggetto del bando dovranno essere presentati congiuntamente da un’impresa francese e da una italiana; mirare a breve termine alla commercializzazione di un prodotto o servizio innovativo; fare leva su una solida partnership capace di accelerare lo sviluppo e la commercializzazione dei propri prodotti o servizi in un mercato più ampio.L’impresa francese e l’impresa italiana partner dei progetti selezionati potranno così beneficiare di finanziamenti da parte di Bpifrance e Invitalia, secondo le rispettive condizioni di ammissibilità.Le imprese innovative che desiderano realizzare un progetto con un partner industriale transfrontaliero e che propongono efficaci collaborazioni per attività di Ricerca e Sviluppo sono incoraggiate a partecipare con i loro partner.Bpifrance e Invitalia si impegnano così a promuovere e rafforzare i legami economici tra Francia e Italia e ad aumentare le opportunità di sviluppo aperte alle imprese dei loro Paesi.La piattaforma EuroQuity, creata nel 2008 da Bpifrance per connettere gli ecosistemi dell’innovazione, sarà utilizzata per facilitare i contatti tra startup, investitori e rispettivi partner commerciali.”Con l’accordo siglato tra Invitalia e Bpifrance, il sostegno alle startup innovative previsto con il programma Smart&Start Italia si arricchisce di un’opportunità di cooperazione internazionale – ha commentato l’amministratore delegato di Invitalia Bernardo Mattarella –. L’accordo consentirà di sostenere progetti di innovazione congiunti tra startup italiane e imprese francesi valorizzando l’innovazione generata dalla collaborazione tra gli ecosistemi dei due Paesi, favorendo aggregazioni capaci di attrarre capitali e aumentare la competitività a livello europeo”.”Con Invitalia, compiamo un passo decisivo nella cooperazione economica franco-italiana – ha commentato il direttore generale di Bpifrance Nicolas Dufourcq –. Questo primo bando offre a startup e PMI dei nostri due Paesi un’opportunità concreta per innovare insieme, accelerare la propria crescita e conquistare nuovi mercati. In un contesto internazionale segnato da una concorrenza sempre più agguerrita, è più che mai essenziale costruire solide alleanze industriali e tecnologiche a livello europeo. Questa iniziativa incarna pienamente tale ambizione: far emergere, su scala transalpina, partenariati duraturi, orientati al mercato e sostenuti da imprenditori”. LEGGI TUTTO

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    USA, stoccaggi gas ultima settimana +23 BCF

    (Teleborsa) – Salgono meno delle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 18 luglio 2025 sono risultati in aumento di 23 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela inferiore al consensus (+28 BCF). La settimana prima si era registrato un aumento di 46 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 3.075 miliardi di piedi cubici, risultando in calo del 4,7% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 3.228) e in crescita del 5,9% rispetto alla media degli ultimi cinque anni di 2.904 BCF. LEGGI TUTTO

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    “Più potente è la donna, più vacilla il patriarcato”: Paola La Salvia rilancia il dibattito su genere, linguaggio e potere

    (Teleborsa) – “In Italia, la piena valorizzazione del potenziale femminile non è più rimandabile: è una condizione necessaria per la crescita economica, l’innovazione sociale e la coesione culturale. L’emergere di una leadership femminile diffusa, capace di incidere nei luoghi decisionali e nei linguaggi della vita pubblica, rappresenta oggi una delle leve più potenti per scardinare un sistema ancora segnato da disuguaglianze strutturali”. A sostenerlo è Paola La Salvia, autrice del saggio “Più potente è la donna, più vacilla il patriarcato”, che con lucidità analitica evidenzia come l’aumento del potere femminile in ambito economico, sociale e culturale generi un effetto moltiplicatore, capace di indebolire progressivamente le fondamenta del patriarcato. Secondo La Salvia, ogni conquista ottenuta dalle donne – dalla parità salariale al riconoscimento linguistico, dal protagonismo politico all’educazione consapevole – non è un semplice passo avanti individuale, ma un cambiamento collettivo che modifica la società nel suo insieme. Il contributo delle donne al mercato del lavoro resta fortemente limitato da barriere sistemiche: il tasso di occupazione femminile in Italia si attesta al 52,5?%, ben al di sotto della media europea, e la disparità salariale continua a superare il 20?% in molti settori, con punte ancora più alte in ambito finanziario e manageriale. Solo una donna su cinque accede a un contratto a tempo indeterminato, mentre il part-time involontario resta una condizione imposta a molte lavoratrici. A fronte di un’elevata scolarizzazione – le donne rappresentano circa il 60?% dei laureati – la loro presenza ai vertici aziendali e istituzionali resta marginale. “È evidente – sottolinea Paola La Salvia – che il problema non risiede nel merito, ma nell’accesso: sono le strutture a essere ancora profondamente diseguali”.In questo scenario – spiega l’autrice – diventa cruciale investire in infrastrutture sociali e misure strutturali che consentano alle donne di partecipare pienamente alla vita economica del Paese. Potenziare i servizi per l’infanzia, favorire modelli di lavoro flessibili e inclusivi, e introdurre politiche di conciliazione più avanzate sono passi indispensabili per ridurre il divario di genere e liberare risorse umane oggi sottoutilizzate. È necessario inoltre continuare a rafforzare la presenza femminile nei consigli di amministrazione, nelle direzioni pubbliche e nei ruoli di comando, non soltanto attraverso quote temporanee ma tramite un cambio di cultura che riconosca le competenze senza filtri di genere.La trasformazione, per La Salvia, non è solo normativa o organizzativa: è anche linguistica e simbolica. Il linguaggio che utilizziamo contribuisce a modellare l’immaginario collettivo. Dare piena cittadinanza alle forme femminili delle professioni – dire “ministra”, “ingegnera”, “notaia” – significa affermare che quei ruoli non sono più appannaggio esclusivo degli uomini. “Ogni volta che scegliamo parole inclusive – afferma La Salvia – riconosciamo l’esistenza di chi per troppo tempo è stato escluso dai racconti ufficiali della società”.Accanto a questi strumenti – prosegue La Salvia – si impone una riflessione più ampia sul valore dell’educazione critica: raccontare nelle scuole la storia delle lotte per il diritto di voto, per il lavoro, per la protezione contro la violenza e la disparità significa formare cittadini e cittadine consapevoli, capaci di leggere e contrastare i meccanismi di esclusione. “Una comunità che conosce il proprio passato – scrive La Salvia – è più attrezzata a costruire un futuro giusto e pluralista”.Non è un caso, secondo l’autrice, che i paesi con maggiore equilibrio tra i generi siano anche quelli con tassi di crescita più sostenuti, migliori indici di benessere e una maggiore resilienza sociale. Al contrario, un’Italia che continua a frenare il potenziale femminile si condanna a restare indietro, anche sul piano demografico e produttivo, come dimostra il continuo calo delle nascite e l’aumento dell’emigrazione giovanile.”Aumentare il potere femminile – in economia, nelle istituzioni, nel linguaggio – significa attivare un processo virtuoso in grado di ridurre le disuguaglianze, liberare energia sociale e ridefinire il concetto stesso di leadership. È una sfida culturale prima ancora che politica, una trasformazione che parte dalle parole, si alimenta attraverso l’istruzione e si consolida nei fatti. Ogni donna che conquista spazio, ogni termine che ne riconosce il ruolo, ogni legge che tutela la parità – conclude La Salvia – è un passo concreto verso una società più equa, dinamica e capace di futuro”. LEGGI TUTTO