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    Atlante per To Dream: oltre 130 punti di ricarica rapida e ultra-rapida per l'urban district di Torino

    (Teleborsa) – Atlante, la società del Gruppo NHOA dedicata all’infrastruttura di ricarica rapida e ultra-rapida per veicoli elettrici, diventa partner esclusivo per l’elettrificazione di To Dream di Torino, il più importante progetto di riqualificazione dell’intero Piemonte: un innovativo urban district che rappresenta l’avanguardia dell’integrazione tra shopping, intrattenimento, cultura, sport, servizi, uffici e ospitalità. Ad accogliere i primi clienti il giorno dell’inaugurazione ci saranno i punti di ricarica quick, rapida e ultra-rapida fino a 300kW di Atlante, pronti ad offrire la migliore esperienza di ricarica del torinese.Promosso dall’immobiliare Romania Sviluppo e a firma degli architetti di Lombardini22, To Dream nasce dalla riqualificazione dell’ex area industriale Michelin di Torino, con l’obiettivo di diventare il più grande polo d’attrazione della città: da chi si sposta per affari, alle famiglie, passando per i turisti e gli amanti del design, con un concept di livello internazionale. Questo nuovissimo urban district si estenderà su un’area di 270mila metri quadrati, all’interno dei quali si alterneranno aree verdi, boutique di design, ristoranti internazionali, un’arena per eventi, sale cinema, palestre e persino una struttura alberghiera a 4 stelle. Situato in una zona di forte passaggio e altamente strategica di Torino, To Dream si trova in una posizione chiave, all’uscita dell’autostrada A4 Torino-Venezia, una delle tratte più importanti per la mobilità italiana nonché di fondamentale collegamento con la Francia tramite il traforo del Frejus. La presenza di un hub che intercetta tutte le esigenze di ricarica, dal destination charging all’ultra-rapida, rappresenta un valore aggiunto sia per To Dream che per i viaggiatori verso Milano o la Francia che potranno fruire dei servizi mentre si ricarica il veicolo. Grazie alla sua collocazione a forte intensità di traffico, ai 4mila posti auto e all’utilizzo di pannelli fotovoltaici che produrranno energia una volta e mezzo superiore al fabbisogno dell’intero complesso, To Dream rappresenta un’icona per la rete di Atlante, con oltre 130 punti di ricarica rapida e ultra-rapida alimentati al 100% da energia pulita direttamente prodotta nello stesso luogo.Atlante installerà sia nei parcheggi coperti che scoperti, stazioni di ricarica fino a 300kW adatte a ogni tipologia di veicolo elettrico. L’hub di ricarica sarà gestito dall’energy management system proprietario di Atlante che permette di fornire il miglior servizio di ricarica attraverso il perfetto bilanciamento tra energia solare e potenza di rete, permettendo inoltre la possibilità di integrazione con sistemi di accumulo. “Questi 130 punti di ricarica a To Dream rappresentano un’accelerazione importante nell’elettrificazione di uno dei più grandi snodi autostradali italiani, al centro della direttrice tra Milano, Torino e la Francia. Siamo orgogliosi – ha commentato Stefano Terranova, CEO di Atlante – di poterlo realizzare presso un polo commerciale iconico, il più grande progetto di riqualificazione urbana dell’intero Piemonte, e di poterlo alimentare integralmente con energia pulita prodotta direttamente sul posto”. LEGGI TUTTO

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    Da PNRR a Patto Stabilità: ecco cosa ha detto Bonomi

    (Teleborsa) – Sulla riforma fiscale “noi abbiamo sempre dichiarato che ci aspettiamo innanzitutto un riforma organica, perché se si parla solo di rimodulazione delle aliquote non è questa la strada”. Lo ha dichiarato il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi a margine degli incontri alle riunioni dei sindaci all’Anci, a Roma. “Da quello che abbiamo appreso, perché aspettiamo di vedere i testi, ovviamente, noi ci aspettiamo però un capovolgimento di quello che è il paradigma, cioè un fisco di impresa per la crescita. Perché se come ho letto si pensa di utilizzare il fisco su strumenti come le nuove assunzioni si sta sbagliando”. Di strettissima attualità il PNRR che “è uno strumento importantissimo” mentre “credo che ci sia in questo momento una minore attenzione. Ed è il motivo per cui abbiamo colto in maniera molto positiva questo invito da parte dell’Anci: proprio perché riteniamo che i sindaci e le città metropolitane, con il loro territorio, possano scaricare veramente a terra una parte importante. E peraltro non vista solo per singoli territori ma anche per sinergia. E quindi ho visto che ci sono degli esempi, so che stanno parlando Genova, Milano, Torino per farne uno, dove l’effetto moltiplicatore è importante. E quindi è fondamentale l’incontro di oggi”Sulle regole di Bilancio in Europa “si Parla di Patto di stabilità e di crescita, io farei di crescita e stabilità, perché è la crescita che ci porta alla stabilità. È ovvio che quelle che erano le regole prima della pandemia oggi non valgono più. Bisogna pensare a un nuovo Patto, è nell’interesse dell’Italia che si trovi un patto con delle regole per noi fondamentali, perché noi abbiamo un rapporto del debito-Pil del 145%. Quindi non possiamo stare sui mercati con il rischio, fra l’altro, di tassi che aumentano in una situazione così non ancora definita. La commissione ha detto che entro 2023 vuole arrivare alla definizione e quindi dobbiamo partecipare al processo di definizione cone delle regole, ribadisco, che guardino alla crescita”Bonomi condivide anche i richiami alla prudenza sui rialzi dei tassi della BCE, ripetutamente lanciati dal governatore della banca d’Italia, Ingnazio Visco. “Condivido il monito del governatore Visco. L’ho sempre detto: un aumento dei tassi fino al 3% era condivisibile, andare oltre secondo me ci si mette a rischio. Perché l’idea di contenere un’ inflazione, e l’inflazione europea è diversa da quella americana, solo tramite l’intervento sui tassi rischia di far passare dal contrasto all’inflazione alla recessione”. ) LEGGI TUTTO

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    Top Utility 2023: assegnato ad Acea il premio per ricerca e innovazione

    (Teleborsa) – ACEA è risultata vincitrice del premio Top Utility Ricerca e Innovazione RSE. Il riconoscimento è stato assegnato oggi, pressola sede della Camera di Commercio di Milano, nell’ambito dei premi Top Utility, dedicati alle eccellenze italiane nel settore dei servizi di pubblica utilità. Il Gruppo ACEA ha vinto nella categoria Ricerca e Innovazione – spiega la motivazione ufficiale – per “la capacità di sviluppare progetti di ricerca che applicano tecnologie digitali e di cybersecurity innovative ai sistemi di telecontrollo delle infrastrutture fisiche; sperimentano piattaforme ICT sicure che abilitano la partecipazione di utenze diffuse e di piccola taglia ai mercati della flessibilitàenergetica; coinvolgono ricercatori, operatori, costruttori e start-up nel processo di innovazione tecnologica”.Giunto alla sua undicesima edizione, il premio Top Utility, il principale think tank italiano di riferimento nel settore public utility, coordinato da Althesys, valuta ogni anno le cento maggiori aziende nel comparto dell’energia, dell’acqua, del gas e dei rifiuti e ne riconosce le eccellenze. Durante l’evento di premiazione è stato anche presentato lo studio di Althesys “Le performance delle utility italiane. Analisi delle 100 maggiori aziende dell’energia, dell’acqua, del gas e dei rifiuti”.”Questo premio – sottolinea ACEA in una nota – è un importante riconoscimento del costante e crescente impegno assunto dal Gruppo ACEA nell’ambito della ricerca e dell’innovazione, progressivamente sempre più importanti nelle scelte di business”. LEGGI TUTTO

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    USA, stoccaggi gas ultima settimana -84 BCF

    (Teleborsa) – Diminuiscono più delle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 3 marzo 2023 sono risultati in diminuzione di 84 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela al di sotto del consensus (-80 BCF). La settimana prima si era registrato un calo di 81 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 2.030 miliardi di piedi cubici, risultando in aumento del 32,1% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 1.537) e in crescita del 21,5% rispetto alla media degli ultimi cinque anni (1.671 BCF). LEGGI TUTTO

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    Commercialisti, Turi: “Sostenibilità ESG può essere strategico per le Pmi”

    (Teleborsa) – “La sostenibilità ESG (Environmental, Social e Governance) diventa un elemento sempre più importante nei bilanci delle piccole e medie imprese, rappresentando un fattore chiave per il loro successo a lungo termine”.È quanto ha affermato Eraldo Turi, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, presentando il forum organizzato dalla Commissione di Studio ESG dell’Odcec di Napoli, in programma il prossimo 16 marzo dalle ore 09,30 presso la sala conferenze della sede di Palazzo Calabritto (Piazza dei Martiri, 30).”Il nostro obiettivo non è solo quello di approfondire la tematica della sostenibilità in generale – ha sottolineato Raffaele Ianuario, consigliere delegato dell’Ordine di Napoli con delega alla Commissione ESG e moderatore dell’evento –, ma anche di analizzare in modo specifico come le PMI possano integrare l’ESG nei loro bilanci. Il convegno dal titolo ‘La sostenibilità ESG entra nei bilanci’ sarà il primo di una serie di eventi che si terranno nei prossimi mesi con l’obiettivo di esaminare la tematica nei settori specifici: vitivinicolo, food, conserviero, cantieri navali e moda”.”L’approccio istituzionale dell’iniziativa – ha detto Emmanuela Saggese, presidente della Commissione ESG dell’Ordine partenopeo – rappresenta un importante riconoscimento della sostenibilità ESG per lo sviluppo delle imprese e del territorio. L’Odcec di Napoli, infatti, si impegna a sostenere le Pmi nella transizione verso un modello di business sostenibile e a promuovere la diffusione delle migliori pratiche. Il convegno rappresenta quindi un’occasione importante per confrontarsi, apprendere e creare un network di professionisti impegnati in questa importante sfida per il futuro del nostro territorio”.Al focus parteciperanno esperti del settore, commercialisti, banche e rappresentanti di imprese che hanno già iniziato ad adottare pratiche sostenibili: Ada Rosa Balzan (fondatrice e amministratore delegato di ARB S.B.P.A. Sustainability Consulting), Antonio Minervini (presidente del Comitato Scientifico della Commissione E.S.G. – Environmental, Social and Governance), Riccardo Resciniti (professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università del Sannio), Milena Prisco (Of counsel studio Pavia e Ansaldo, responsabile E.S.G.), Felice Delle Femine (direttore generale della Banca di Credito Popolare), Alessandro Di Ruocco (presidente R.d.r. Spa Società Benefit e presidente Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione degli Industriali di Napoli), Antonio Marciano (segreteria del presidente della Regione Campania) e Cristina Miele (direttrice amministrazione, finanza e controllo Ferrarelle Spa Società benefit). LEGGI TUTTO

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    Auto, Acea: risolvere l'attuale impasse su accordo UE, serve chiarezza

    (Teleborsa) – L’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA) ha invitato la Commissione europea e il Consiglio a giungere a una risoluzione sull’attuale impasse della legislazione dell’UE sulle emissioni di CO2 di auto e furgoni, che doveva essere firmata in legge all’inizio di marzo. “La trasformazione fondamentale per l’industria automobilistica europea richiede sicurezza nella pianificazione”, si legge nella nota diffusa dall’Associazione.”ACEA prende atto che l’accordo finale sulla CO2 – raggiunto lo scorso ottobre tra Commissione europea, Parlamento e Consiglio – include riferimenti al possibile ruolo futuro dei combustibili rinnovabili nel settore dei trasporti. ACEA è convinta che gli obiettivi climatici nazionali ed europei non debbano essere messi in discussione. Per raggiungere questi obiettivi, l’apertura tecnologica rimane essenziale. L’Europa deve mantenere l’agilità per rispondere alle diverse esigenze e adattarsi alle mutevoli circostanze”, prosegue la nota.ACEA ha inoltre invitato i responsabili politici ad affrontare le emissioni della flotta esistente di veicoli su strada. “L’elettrificazione di massa è una parte importante della soluzione verso cui tutti stiamo spingendo, ma non è una soluzione miracolosa”, ha dichiarato il presidente di ACEA, Luca de Meo. “Il nemico è l’energia basata sui fossili, non una particolare tecnologia”. “Rileviamo che l’Europa è l’unica area geografica destinata ad abbandonare la neutralità tecnologica come pilastro del suo quadro normativo”, ha aggiunto de Meo. ACEA ha poi chiesto di mettere in atto le condizioni quadro essenziali per una forte e rapida diffusione sul mercato di auto e furgoni a emissioni zero. Questi includono l’accesso alle materie prime necessarie e una fitta rete di infrastrutture di ricarica e rifornimento per questi veicoli. LEGGI TUTTO

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    “Distretto Italia”: oltre 10mila tecnici specializzati da formare e inserire nel mercato del lavoro

    (Teleborsa) – Oltre 10mila figure tecniche specializzate da formare e inserire nel mercato del lavoro. È quanto fotografa la ricerca condotta dal Centro Studi di “Distretto Italia”, il progetto del Consorzio ELIS, promosso nell’ambito della presidenza di Autostrade per l’Italia e che vede la partecipazione di 29 grandi aziende. Il fabbisogno individuato si concentra nei settori Telecomunicazioni, Costruzioni, Energy e utilities, Metalmeccanica e ICT. A mancare sono soprattutto posatori e giuntisti di fibra ottica, responsabili di cantiere, tecnici e programmatori software e impiantisti elettrici. Sono oltre 5mila le posizioni che richiedono di essere occupate nelle 12 grandi aziende che hanno partecipato alla prima analisi di fabbisogno. Altre 4.800 posizioni vacanti si registrano nell’indotto. Le aziende fondatrici di “Distretto Italia” sono Autostrade per l’Italia, BNL BNP Paribas, Cdp, Enel, Eni, Ferrovie dello Stato Italiane, Poste Italiane, Open Fiber, Gruppo FNM e Trenord e Bain & Company. In totale, le 29 aziende che hanno aderito al progetto, contano circa 400mila dipendenti sul territorio italiano. Lo studio è il primo step del programma, che prevede appunto la raccolta dei fabbisogni di figure tecniche specializzate, per poi dare il via a una serie di azioni di orientamento e formazione in collaborazione con Università e Istituti Tecnici Superiori.”Costruiamo le competenze e le capacità progettuali del futuro – afferma, in veste di presidente del semestre Elis, l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi – per rispondere alle esigenze del mercato e per la formazione dei più giovani. Grazie a questo studio abbiamo mappato la domanda e abbiamo posto le basi per formare un largo bacino da cui attingere con l’obiettivo di fare rete, in sinergia con il mondo dell’istruzione. Aspi, come capofila del progetto, fornisce dati utili per creare un nuovo campione da cui partire. Significa mettere a sistema un modello per produrre lavoro anche per l’indotto, significa costruire oggi le competenze del domani. Così come il mondo industriale è strettamente legato al territorio, tanto deve essere punto di riferimento nelle scuole per far conoscere ai più giovani nuovi e vecchi mestieri. Un sistema costruito sul dialogo tra imprese, Istituzioni, scuole e università, con lo scopo di realizzare un progetto strutturale che affronti i problemi di oggi e che costruisca le soluzioni per il domani”.La mappa delle competenze – Secondo lo studio condotto, il maggior fabbisogno delle aziende mappate è nel nord del Paese (31%), a seguire le Isole (12%), il Centro (6%) e il Sud (4%). Il 47%, invece, è la domanda di fabbisogno proveniente dall’indotto in tutto il territorio nazionale. Il fabbisogno di “Distretto Italia” – Lo studio mostra che il profilo più richiesto è quello di addetto attività di posa dei cavi di fibra ottica, che a oggi rappresenta il 35% delle posizioni aperte. Più nello specifico, nel settore delle Telecomunicazioni (TLC), questa figura rappresenta circa l’85% dei profili ricercati. Nel settore delle Costruzioni il profilo maggiormente richiesto è invece quello del responsabile di cantiere, con 761 posizioni aperte. Nel campo delle Energy e Utilities circa l’80% dei profili ricercati dalle aziende riguarda i tecnici operativi e gli operatori referenti di linea. Per Meccanica, Elettronica, Meccatronica e Metallurgia il 70% delle posizioni aperte interessa l’indotto, con richieste registrate principalmente nel Nord Italia. Più della metà dei profili ricercati in questi settori riguarda i tecnici programmatori software e i consulenti nel settore dell’ICT (rispettivamente 466 e 224 unità). In quello dei Trasporti la domanda dei profili di conducente-autista interessa principalmente l’indotto (140 unità). Nel comparto Sales/Retail la maggior parte dei profili richiesti sono i commessi delle vendite al minuto (150 unità). Nel comparto della Produzione petrolifera, petrolchimica, power e ambientale la domanda nasce direttamente dalle aziende mappate e interessa soprattutto il Nord Italia (134 unità). Lo stesso vale per la Logistica, con oltre il 75% delle posizioni aperte nel Nord Italia (116 unità).Il Centro Studi, che si è avvalso anche del contributo delle Agenzie per il Lavoro che aderiscono a “Distretto Italia”, evidenzia che negli ultimi 15 anni abbiamo assistito a un aumento dell’inefficienza del mercato. A tassi di disoccupazione superiori non è infatti corrisposta una diminuzione delle posizioni vacanti. Questo dato, in coerenza con la letteratura di settore, descrive appieno la difficoltà delle aziende a soddisfare le proprie esigenze di personale. La mancanza di competenze viene confermata come una delle cause principali di questo fenomeno. Lo studio evidenzia, infatti, un’evidente correlazione tra i risultati delle prove Invalsi e il tasso di disoccupati e scoraggiati. All’aumento di risultati negativi ai test nei diversi contesti territoriali del Paese, corrisponde infatti un maggiore tasso di disoccupazione e di scoraggiamento. Alle difficoltà di reperimento di tecnici specializzati contribuisce anche un pregiudizio diffuso tra giovani e famiglie nei confronti delle professioni pratiche. Le aspirazioni si concentrano piuttosto su liceo e università ma non sono spesso coronate dal raggiungimento del titolo di studio, se si considera che tra i Paesi dell’Unione Europea l’Italia è penultima per tasso di laureati tra i 25 e i 34 anni (27% contro 41% della media europea, fonte Eurostat).”Vogliamo innanzitutto dialogare con i giovani e le famiglie, per riscoprire il valore di queste professioni – spiega Pietro Cum, amministratore delegato di ELIS –. È il valore del saper fare, che apre la strada a realizzarsi come professionisti e crea le condizioni per costruire il proprio progetto di vita attraverso il lavoro. Non c’è una vocazione professionale uguale per tutti e non c’è un percorso che preveda necessariamente il passaggio dal liceo e dall’università. C’è piuttosto bisogno di una fase di orientamento alla scoperta del proprio progetto personale, di una formazione adeguata ai profili di cui le aziende hanno realmente bisogno e di un’offerta di lavoro ‘buono’, che renda le persone orgogliose di sentirsi parte dei grandi progetti di transizione che il nostro Paese sta realizzando”.La proposta di intervento di “Distretto Italia” si articola in tre linee di azione. A breve partiranno le prime “Scuole dei Mestieri”, che rispondono al fabbisogno di competenze del comparto produttivo e industriale nazionale con corsi di formazione e inserimento lavorativo. Inoltre è in corso un dialogo con le istituzioni per attivare una rete di programmi di orientamento diffusi su base territoriale, in collaborazione con scuole, università e aziende. Sempre sul fronte dell’orientamento, si avvierà una campagna di informazione rivolta ai giovani studenti e alle loro famiglie e un programma di formazione degli orientatori che operano nel sistema scolastico. 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    USA, richieste sussidi disoccupazione in aumento a 211 mila

    (Teleborsa) – Salgono più delle attese le nuove richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 4 marzo 2023, i “claims” sono risultati pari a 211 mila unità, in aumento di 21.000 unità rispetto al dato della settimana precedente di 190.000. Il dato si confronta con i 195 mila del consensus.La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 197.000 unità, in aumento di 4.000 unità rispetto al dato della settimana precedente di 193.000. La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente.Infine, nella settimana al 25 febbraio, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.718.000, in aumento di 69.000 mila unità rispetto alle 1.649.000 unità della settimana precedente e al di sopra del 1.659.000 attesi. LEGGI TUTTO