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    Apple, Commissione UE restringe caso su regole App Store

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha ristretto il proprio caso antitrust contro Apple, riguardante il funzionamento dell’App Store, e ha mandato all’azienda di Cupertino un cosiddetto “Statement of Objections” per informarla della decisione.Questa fase procedurale segue l’opinione preliminare con cui la Commissione affermava che Apple avrebbe abusato della sua posizione dominante: imponendo la propria tecnologia di pagamento per gli acquisti in-app agli sviluppatori di app di streaming musicale (la cosiddetta IAP obligation); limitando la capacità degli sviluppatori di app di informare gli utenti di iPhone e iPad in merito a servizi musicali in abbonamento alternativi (i cosiddetti obblighi anti-steering).L’odierna comunicazione chiarisce che la Commissione non prende più posizione in merito alla legalità dell’IAP obligation e si concentra sugli obblighi anti-steering.Tali obblighi, secondo l’antitrust UE: non sono né necessari né proporzionati per la fornitura dell’App Store su iPhone e iPad; sono dannose per gli utenti dei servizi di musica in streaming sui dispositivi mobili di Apple che potrebbero finire per pagare di più; incidono negativamente sugli interessi degli sviluppatori di app di streaming musicale limitando la scelta effettiva del consumatore.Se la Commissione conclude, dopo che la società ha esercitato i suoi diritti di difesa, che vi sono prove sufficienti di un’infrazione, può adottare una decisione che vieti il comportamento e infligga un’ammenda fino al 10% del fatturato mondiale annuo della società. Non esiste un termine legale per porre fine a un’indagine antitrust, la cui durata dipende da una serie di fattori, tra cui la complessità del caso, la misura in cui le imprese interessate cooperano con la Commissione e l’esercizio dei diritti della difesa. LEGGI TUTTO

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    Superbonus, “situazione esplosiva”: le richieste al Governo

    (Teleborsa) – Continua a preoccupare la situazione di “vuoto” che si è creata dopo l’intervento del Governo sul Superbonus. “La maggiore urgenza è lo sblocco dei crediti incagliati, sappiamo che il governo sta lavorando su questi temi. Questo è necessario per salvare non solo le imprese ed i professionisti ma anche i proprietetari di case ed immobili in grandi difficoltà che si sono affidati allo Stato ed hanno rispettato delle leggi”. Lo ha detto il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, nel corso di un’audizione alla Commissione Finanze della Camera sul decreto crediti fiscali.”La prima proposta è di spostare avanti, ad esempio al 30 aprile, l’inizio del divieto di sconto in fattura e di cessione dei crediti per consentire di usarli a chi ha sostenuto spese ed iniziato gli interventi” ha aggiunto. Poi “per il 2023 consentire lo sconto e la cessione dei crediti per interventi in unità unifamiliari ai redditi bassi” e “intervenire anche per spostare in avanti la conclusione dei lavori al 2024 magari con una soglia di completamento a fine 2023”. Confedilizia chiede poi di “consentire la trasformazione della detrazione in credito per gli stessi beneficiari con un differimento in avanti della detrazione se non si ha capienza nell’anno in corso”. In ogni caso per Spaziani Testa gli istituti dello sconto in fattura e della cessione dei crediti “bisogna salvarli per gli interventi sismici e sulle barriere architettoniche”. In particolare, ha concluso, “l’urgenza è sugli interventi sismici non già sull’efficientamento energetico come chiede l’Europa”.Anche ANCE esprime “forte preoccupazione per la situazione esplosiva venutasi a creare dopo l’approvazione del decreto-legge sulla cessione dei crediti perché il decreto non risolve in nessun modo il problema dei crediti incagliati legati ai bonus edilizi”. Lo ha affermato il vice presidente dell’Associazione nazionale dei costruttori edili, Stefano Betti, nel corso di una audizione in Commissione finanze alla Camera, sul decreto legge sui crediti fiscali legati ai bonus edilizi. “Si tratta di circa 19 miliardi di euro , già maturati, che se non pagati – ha sottolineato l’Ance – mettono a rischio 115.000 cantieri di ristrutturazione delle case delle famiglie italiane in corso in tutta Italia, oltre 32.000 imprese e 170.000 lavoratori, che raddoppiano se si considera l’indotto””È indispensabile introdurre soluzioni certe e di immediata attuazione per lo sblocco totale dei crediti pregressi”, sottolinea Betti nel ribadire la possibile soluzione di “utilizzare gli F24 a compensazione dei crediti maturati”, proposta già elaborata dalla stessa Ance e dall’Abi e ora “resa possibile anche dalle recenti indicazioni di Eurostat”. Inoltre “occorre dare immediatamente un segnale forte di fiducia, attivando il circuito degli acquisti da parte delle istituzioni e aziende statali”. Il vice presidente dell’Ance ha poi aggiunto che l’intervento sulla responsabilità solidale contenuto nel decreto-legge “non risolve il problema in quanto non interviene sul problema principale, quello di individuare i soggetti che possono monetizzare crediti pregressi”. “Non si può pensare di sbloccare una situazione così incancrenita, dopo mesi di cambi di normativa, con un mero invito alle banche a comprare. Serve una decisione veloce da parte di Governo e Parlamento per approvare misure risolutive. Serve la stessa determinazione e rapidità di azione che – ha detto Betti – ha animato l’Esecutivo nel varare un decreto che, per tempi di approvazione e entrata in vigore, ha battuto anche il leggendario decreto sul prelievo sui conti correnti del ’92”. Per favorire il completamento dei lavori già avviati ed evitare di creare ingenti danni a famiglie ed imprese “occorre poi migliorare la disciplina transitoria prevista dal decreto approvato dal Governo”. LEGGI TUTTO

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    Giappone, produzione industriale crolla a gennaio: peggio delle attese

    (Teleborsa) – Rallenta più delle attese la produzione delle fabbriche giapponesi a gennaio 2023. Secondo la stima preliminare del Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria giapponese (METI), l’indice della produzione industriale ha registrato un decremento mensile del 4,6% dopo il +0,3% registrato a dicembre. Le stime degli analisti erano per un calo del 2,6%.Le previsioni per i mesi a venire indicano per il mese di febbraio una balzo dell’8% ed un aumento contenuto per il mese di marzo (+0,8%). Su base annuale, il dato non destagionalizzato della produzione evidenzia una variazione pari a -2,3% a dicembre. La diminuzione mensile della produzione è accompagnata dal calo delle consegne (-3,1%) mentre le scorte diminuiscono dello 0,9%. La ratio delle scorte è pari a +2,5%. LEGGI TUTTO

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    Balneari, UE avverte Roma: valutiamo possibile incompatibilità

    (Teleborsa) – Si annuncia possibile “maretta” tra Roma e Bruxelles sul dossier balneari. “Abbiamo appreso dalla stampa che la conversione in legge del decreto Milleproroghe, che prorogherebbe ancora – almeno fino al 31 dicembre 2024 – le attuali concessioni balneari in Italia, è stata promulgata dal presidente della Repubblica italiana con riserva, in particolare in relazione a ‘profili di incompatibilità con il diritto europeo’. La Commissione Ue valuterà ora attentamente il contenuto e gli effetti del provvedimento, che non è stato ancora notificato, per valutare la risposta adeguata”.Lo ha detto all’Ansa un portavoce dell’esecutivo Ue, sottolineando la necessità di garantire “trasparenza e concorrenza leale” nel settore. Bruxelles, tramite il portavoce, coglie “l’occasione per ribadire che il diritto Ue” sui servizi “richiede che le norme nazionali assicurino la parità di trattamento degli operatori, senza alcun vantaggio diretto o indiretto per alcuno specifico operatore, promuovano l’innovazione e la concorrenza leale, prevedano un’equa remunerazione degli investimenti effettuati e tutelino dal rischio di monopolio delle risorse pubbliche a vantaggio dei consumatori e delle imprese”.Viene inoltre ricordato che “come indicato dalle recenti decisioni” legali “prese nei confronti del Portogallo (parere motivato di gennaio) e della Spagna” sulle concessioni balneari, “la Commissione ritiene che le legislazioni nazionali di tutti gli Stati membri debbano promuovere la modernizzazione del settore”. “La trasparenza e la concorrenza leale – aggiunge ancora l’esecutivo Ue – darebbero certezza del diritto e stimolerebbero gli investimenti e l’innovazione sia per i concessionari esistenti che per i nuovi operatori nel settore chiave del turismo balneare”.”Sul mondo balneare c’è un’ossessione maniacale dell’Ue. Si occupino di altre priorità. Noi siamo qui a fare da intercapedine. Non è vero che sono approfittatori, sono imprenditori strategici per il nostro turismo e vanno tutelati. Paghino il giusto ma non vanno espropriati. Che l’Ue smetta di cavillare su un argomento che non merita tutto questo accanimento”, ha affondato il vicepresidente del Senato Gasparri a margine del convegno “Onda d’urto balneari in mobilitazione” LEGGI TUTTO

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    Lottomatica, ok soci avvio processo quotazione a Piazza Affari

    (Teleborsa) – L’assemblea ordinaria degli azionisti di Lottomatica Group ha deliberato l’avvio del processo di quotazione delle azioni ordinarie della società su Euronext Milan, mercato regolamentato organizzato e gestito da Borsa Italiana. Il flottante necessario per la quotazione – spiega una nota – deriverà da un’offerta riservata esclusivamente a investitori qualificati e istituzionali. L’offerta prevista e la relativa tempistica sarà subordinata alle condizioni di mercato e all’ammissione a quotazione da parte di Borsa Italiana nonché all’autorizzazione alla pubblicazione del prospetto da parte della Consob.Nel frattempo, il CdA del gruppo ha approvato il bilancio 2022, periodo in cui le scommesse hanno raggiunto 22,8 miliardi di euro, i ricavi sono stati pari a 1,4 miliardi e l’ebitda a 460 milioni. In considerazione dell’acquisizione di Betflag e delle sinergie implementate nel corso dell’anno, l’ebitda pro forma ammonta a 518 milioni, esclusi 6 milioni di sinergie derivanti dall’acquisizione di Betflag, già identificate e in fase di implementazione. Il flusso di cassa operativo è di 391 milioni. LEGGI TUTTO

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    UE, Dombrovskis: evitata recessione, inflazione si raffredda

    (Teleborsa) – “Ci sono ora segni più promettenti per l’economia europea” e alla Commissione europea “siamo più ottimisti per le prospettive di quest’anno”. Lo ha affermato il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis intervenendo al Parlamento europeo. “Siamo riusciti a evitare una recessione e l’inflazione ha cominciato a raffreddarsi, dopo i picchi toccati lo scorso autunno”.”I prezzi di gas e petrolio sono più bassi, anche grazie all’abbondanza delle nostre riserve e a temperature invernali relativamente miti, che implicano meno consumi. Abbiamo anche visto che il price cap imposto sul petrolio russo sta lavorando efficacemente”, ha proseguito. “Tuttavia non siamo fuori pericolo – ha avvertito Dombrovskis – e continuiamo a fronteggiare sfide multe e grande incertezza a causa della guerra. Le nostre imprese fronteggiano sfide sulla competitività”. “I paesi membri hanno assicurato sostegni” contro il caro energia “tuttavia con i prezzi dell’energia che calano ora è importante ritirare i supporti e renderli più mirati. Perché i continui aumenti delle spese pubbliche alimenterebbero l’inflazione – ha sostenuto – e spingerebbero la Bce alzare ulteriormente i tassi. Ed è importante che le politiche di bilancio e monetaria non lavorino in direzioni opposte”. “Quindi le politiche di bilancio devono diventare più prudenti e ripristinare i margini, questo ci metterà in una buona posizione per affrontare le sfide future”. Intanto, ha concluso, “dobbiamo andare avanti nel disegnare le regole di bilancio per gli anni avvenire” con la revisione del patto di stabilità e di crescita.Con la revisione delle regole del Patto di stabilità e di crescita, la Commissione europea punta a che tutti i paesi dell’area euro raggiungano “posizioni di bilancio sostenibili”, utilizzando una combinazione di piani di aggiustamento tagliati sui singoli Stati assieme a riforme e investimenti, ha infine concluso. LEGGI TUTTO

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    USA, peggiora l'attività industriale nel distretto di Dallas

    (Teleborsa) – Peggiora l’attività delle fabbriche nel Distretto di Dallas, nel mese di febbraio, secondo quanto segnalato dai dirigenti aziendali che hanno risposto al Texas Manifacturing Outlook Survey. L’indice generale manifatturiero, elaborato dalla Federal Reserve di Dallas, si è portato a -13,5 punti rispetto ai -8,4 del mese precedente. Bisogna ricordare che quando le aziende che segnalano un aumento supera il numero di quelle che segnalano una diminuzione, l’indice sarà maggiore di zero.L’indice di produzione, una misura chiave delle condizioni di produzione dello Stato, è sceso a quota -2,8 da +0,2 punti, mentre i nuovi ordini si sono portati a -13,2 punti da -4. L’indice della capacità di utilizzo è sceso a -4,1 punti da quota 6 e l’indice delle consegne si è portato a -5 punti da -6,3 punti. LEGGI TUTTO

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    Industria, Urso: entro anno conferenza per nuova politica Ue

    (Teleborsa) – L’Italia ha chiesto all’Europa di “costruire insieme una politica industriale. Noi faremo la nostra parte ed entro quest’anno realizzerò una conferenza nazionale sulla politica industriale, al termine di un percorso che disegneremo insieme con le forze sociali produttive e i sindacati. Sappiamo che occorre farlo, sono 30 anni senza una politica industriale”.Lo ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, nel corso di un’intervista nell’ambito dell’assemblea unitaria di Fiom e Filctem, sottolineando che l’Italia è “esattamente laddove devono venire gli altri” perché è “sulla linea di frontiera della storia. Siamo al centro del dialogo tra Francia e Germania”, in quanto “senza l’Italia non si fa una politica industriale dell’Europa. Oggi l’Italia conta più del passato, lo sarà ancora di più nel 2024”.”Soprattutto nella costruzione di una politica industriale “per me il sindacato è un asset fondamentale”, ha detto Urso rispondendo al leader della Cgil, Maurizio Landini, che ha lamentato un livello di confronto e dialogo con il Governo “insufficiente”.Sulla riforma degli incentivi “siamo all’inizio del percorso”, ha detto Urso sottolineando che è stata fatta ” una legge delega, ci vuole dle tempo per fare tutto ciò e c’è tutto il tempo per confrontarci”.Infine, un passaggio sul Superbonus: “Questo è un Governo che affronta la realtà, il freno andava messo. Non solo per i 9 miliardi di truffa”, ha detto Urso. LEGGI TUTTO