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    Cybersecurity, aumentano gli attacchi informatici: danni tangibili per 1 impresa su 7

    (Teleborsa) – Gli attacchi informatici sono in continuo aumento, con 1.141 incidenti gravi rilevati dal Clusit nel solo primo semestre 2022, +8,4% rispetto allo stesso periodo 2021, e le minacce interessano sempre più anche infrastrutture critiche. In questo contesto, il 67% delle imprese rileva un aumento dei tentativi di attacco e il 14% ha subito conseguenze tangibili a seguito di incidenti informatici, come interruzioni del servizio, ritardi nell’operatività dei processi o danni reputazionali. Più in generale, a causa della turbolenza in atto, il 92% delle aziende riscontra impatti, positivi o negativi, direttamente riconducibili al contesto geopolitico, che spaziano da un maggiore interesse alla sicurezza da parte del Top Management fino a una necessità di riorganizzazione delle attività di gestione del rischio cyber. Questi alcuni dei risultati della ricerca dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection della School of Management del Politecnico di Milano, presentata oggi al convegno “Cybersecurity: verso un fronte comune”, che proseguirà anche nella giornata di domani.In Italia sta crescendo l’attenzione per la cybersecurity, che nel 2023 si conferma la principale priorità di investimento nel digitale tra le imprese, sia grandi che pmi. Ben il 61% delle organizzazioni sopra i 250 addetti ha deciso di aumentare il budget per le attività di sicurezza informatica negli ultimi 12 mesi. E complessivamente nel 2022 il mercato italiano della cybersecurity raggiunge il valore di 1,86 miliardi di euro, con un’accelerazione eccezionale del +18% rispetto al 2021. Il rapporto tra spesa in cybersecurity e PIL in Italia si attesta allo 0,10%, in lieve crescita rispetto allo 0,08% dell’anno precedente. Si tratta però di un risultato che colloca il nostro paese all’ultimo posto tra quelli del G7. La classifica è guidata da Stati Uniti e Regno Unito, con un rapporto dello 0,31%. Per Francia e Germania il rapporto è, rispettivamente, lo 0,19% e lo 0,18%. “Di fronte a un costante aumento degli attacchi, nel 2022 molte organizzazioni hanno intrapreso, proseguito o potenziato investimenti in sicurezza, adottando nuove tecnologie o rivedendo i processi per proteggere il patrimonio informativo – spiega Gabriele Faggioli, responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection –. Questo avviene anche grazie alla spinta propulsiva del PNRR e sotto la guida della nuova Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale che oggi ha un ruolo fondamentale di indirizzo per un fronte comune per le sfide che abbiamo di fronte. Il mercato della cybersecurity cresce in modo significativo e l’aumento degli investimenti degli attori privati e pubblici, insieme alla chiara strategia istituzionale, rappresentano un segnale incoraggiante in vista dei prossimi anni”.”Oggi la sfida è definire una strategia strutturata di lungo periodo, per creare un fronte comune contro le minacce – dice Alessandro Piva, direttore dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection –. Per questo obiettivo, servono investimenti con fondi focalizzati rispetto alle priorità aziendali, figure specializzate con competenze di sicurezza informatica e piani di formazione strutturati per tutti i livelli aziendali, insieme a una gestione del rischio cyber con approccio maturo, in un processo di risk management integrato basato su metriche di quantificazione finanziaria facilmente comprensibili per il board aziendale”.Il mercato della cybersecurity in Italia – Il mercato della cybersecurity, dopo la crescita del 15% del 2021, conosce un’ulteriore spinta del 18% nel 2022, dettata dalla ripresa degli investimenti delle organizzazioni e da una progressiva presa di coscienza sulle minacce, raggiungendo il valore di 1.855 milioni di euro. Una crescita sostenuta in buona parte dalle medie imprese, che iniziano finalmente a introdurre azioni concrete in materia di cybersicurezza. Suddividendo il mercato nelle diverse componenti di spesa, il 50% è dedicato a servizi, in crescita rispetto allo scorso anno, e l’altra metà a soluzioni di cybersecurity, tra cui Endpoint and Extended Detection and Response, SIEM, Identity & Access Management, Vulnerability Management e Penetration Testing. Per tipologia, invece, le quote maggiori vanno ad aspetti di security tradizionali, ma le componenti più innovative vedono un importante aumento. Al primo posto la categoria di Network & Wireless Security con il 26% di investimenti, seguita da Endpoint Security (23%) e Cloud Security (14%).L’organizzazione della cybersecurity – Si potenzia la governance della sicurezza informatica nelle organizzazioni italiane. Nel 53% delle imprese oggi è presente un Chief Information Security Officer (CISO) formalizzato, che si colloca principalmente all’interno della Direzione IT (37%). Parallelamente, però, si stanno avviando iniziative di sensibilizzazione sui possibili impatti cyber delle attività dei dipendenti: l’80% delle organizzazioni (in aumento) ha definito piani di formazione strutturati, che quasi sempre coinvolgono tutti gli attori aziendali. L’efficacia della formazione dipende dalla capacità di focalizzarsi sugli impatti diretti e concreti sperimentati dai dipendenti nelle attività quotidiane.La gestione del rischio cyber – Le imprese italiane considerano la gestione dei rischi con una visione sempre più olistica, per indirizzare le priorità di investimento. Nel 49% delle organizzazioni la gestione del rischio cyber avviene in un processo integrato di risk management aziendale, anche se rimane una quota rilevante che lo tratta come un rischio a sé stante o addirittura non lo monitora costantemente. Solo nel 32% delle aziende vengono applicate metodologie di quantificazione finanziaria del rischio. Questo approccio, sebbene complesso da affrontare, permette di far percepire in maniera efficace ai vertici aziendali l’importanza della cybersecurity, mettendo in evidenza i possibili impatti per il business di un potenziale incidente. LEGGI TUTTO

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    USA, CFNAI, migliora l'attività nazionale a gennaio

    (Teleborsa) – Accelera la crescita dell’attività economica americana. L’indice FED Chicago sull’attività nazionale (CFNAI) è pari a 0,23 punti a gennaio 2023, rispetto ai -0,46 punti di dicembre (dato rivisto da -0,49).La media mobile a tre mesi, sempre a gennaio, si è portata a -0,26 punti rispetto ai -0,34 punti di dicembre.L’indice CFNAI è una media pesata di ben 85 indicatori che riflettono lo stato di salute dell’attività economica nazionale.(Foto: Carlee Dittemore / Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Ricerca sull'idrogeno, Ansaldo Green Tech e Università di Genova danno il via a “Nemesi”

    (Teleborsa) – Con la firma del decreto di concessione Ansaldo Green Tech e Università di Genova hanno formalizzato il loro impegno nel progetto NEMESI (Nuovi Elettrodi e Membrane per Elettrolizzatori a Scala Industriale), presentato a maggio 2022 nell’ambito della Missione 2 “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”, Componente 2 “Energia Rinnovabile, Idrogeno, Rete e Mobilità Sostenibile”, Investimento 3.5 “Ricerca e Sviluppo sull’Idrogeno” del Piano Nazionale di Riprese e Resilienza.Il progetto, sviluppato da Ansaldo Green Tech con il contributo scientifico del Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica e Ambientale (DICCA) della Scuola Politenica dell’Università di Genova, ha l’obiettivo di sviluppare elettrodi e membrane innovativi per la produzione di idrogeno in elettrolizzatori di taglia industriale basati sulla tecnologia AEM (Anion Exchange Membrane). Il progetto beneficiario del finanziamento ha un valore di 4 milioni di euro che saranno destinati alle attività di sviluppo e all’allestimento di nuovi laboratori presso la sede manifatturiera del Gruppo di Ansaldo Energia e dell’Università, dove verranno realizzati e testati i componenti sperimentali.”Questo progetto segna il ritorno del gruppo Ansaldo Energia nello sviluppo di componenti elettrochimici, dopo la precedente esperienza di Ansaldo Fuel Cell – afferma Daniela Gentile, amministratore delegato di Ansaldo Green Tech –. Nemesi rappresenta per Ansaldo Green Tech il primo passo del percorso per diventare, nel giro di pochi anni, Original Equipment Manufacturer nel settore dell’elettrolisi”.”L’Agenda 2030 rende imperativo agire efficacemente e prontamente a favore della transizione ecologica. L’impegno congiunto di Ansaldo Green Tech e dell’Università di Genova rappresenta un segnale concreto in questa direzione oltre che essere un esempio vincente di sinergia ricerca-industria – dichiara Federico Delfino, rettore dell’Università di Genova –. Il nostro Ateneo è sensibile ai temi di energia rinnovabile e, in generale, di sostenibilità, riservando a essi ampio spazio nella formazione, nella ricerca e nelle attività di terza missione”.”Rispetto alle più tradizionali tecnologie, gli elettrolizzatori AEM riducono sensibilmente l’utilizzo di materiali critici quali platino e iridio, risultando quindi potenzialmente più competitivi, e non lavorando in ambiente alcalino anche più sicuri e rispettosi dell’ambiente – dichiara Ombretta Paladino, responsabile scientifico del progetto per l’Università –. Il progetto si basa sull’integrazione di attività di ricerca applicata mediante lo sviluppo e prova di nuovi materiali e la progettazione ed esecuzione di campagne sperimentali orientate allo scale-up su postazioni di prova di dimensioni differenti realizzate all’interno dei laboratori”. LEGGI TUTTO

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    Italia, Intesa: mercato del lavoro resiliente anche nei prossimi trimestri

    (Teleborsa) – Il mercato del lavoro italiano “anche nei prossimi trimestri dovrebbe risentire solo in misura contenuta del rallentamento del ciclo economico”. È l’opinione della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo contenuta nel report dal titolo “La bussola dell’economia italiana”, diffuso oggi. I principali indicatori sintetici del mercato del lavoro sono migliorati negli scorsi mesi, anche se il recupero del tasso di attività nasconde un ampio calo delle forze di lavoro dovuto alle dinamiche demografiche.Secondo l’analisi di Paolo Mameli, Economista Macro Italia, le imprese finora “sembrano aver considerato come temporanee le difficoltà legate al rincaro dei costi, e le crisi pandemica ed energetica non paiono aver aggravato i divari territoriali”.I rischi prospettici derivano nel breve termine dai possibili effetti occupazionali della stretta sugli incentivi fiscali nelle costruzioni, e, nel medio termine, dall’impatto potenzialmente stagflattivo della contrazione delle forze di lavoro.Intesa Sanpaolo stima che il PIL italiano crescerà dello 0,6% nel 2023, dopo il +3,9% del 2022, prima di accelerare di nuovo al +1,8% nel 2024. La produzione industriale è vista in aumento dello 0,2% quest’anno e del 2,1% l’anno prossimo. L’inflazione è vista al 5,5% nel 2023 e all’1,8% nel 2024. LEGGI TUTTO

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    BPPB, utile record di 22,2 milioni di euro nel 2022

    (Teleborsa) – Banca Popolare di Puglia e Basilicata (BPPB) ha chiuso il 2022 con un utile netto pari a 22,2 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto all’esercizio precedente e il migliore risultato della sua storia.L’istituto ha registrato una crescita del 48,4% del margine d’interesse, che si attesta a 105,6 milioni di euro rispetto ai 71,1 milioni di euro del 2021, e un incremento dell’11,4% delle commissioni nette, che ammontano a 67,2 milioni di euro, soprattutto grazie al contributo del risparmio gestito e assicurativo che ha confermato il trend di crescita.Gli aggregati patrimoniali registrano una raccolta globale che si attesta ad oltre 7 miliardi con una lieve flessione della componente diretta (-1,2%) e della componente gestita e assicurativa (-11,4%) che ha però risentito della volatilità del mercato.In ulteriore riduzione i crediti deteriorati netti, che ammontano a 51 milioni di euro (-20% su anno precedente). Per quanto riguarda i principali indicatori: crediti deteriorati netti/impieghi pari al 2% (2,4% nel 2021); texas ratio al 19,4% (23,8% nel 2021); coverage totale dei deteriorati 52,4% (50,1% nel 2021). LEGGI TUTTO

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    Energia, UE: chiuso programma di sostegno per ridurre dipendenza dalla Russia

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha chiuso oggi il progetto sviluppato con l’Agenzia internazionale per l’energia che ha aiutato gli Stati membri a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili della Russia, come stabilito nel piano REPowerEU. Il progetto è stato lanciato nel marzo 2022 attraverso un apposito bando nell’ambito della risposta della Commissione alla crisi energetica innescata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. In particolare, la Commissione, insieme all’Agenzia internazionale per l’energia (AIE), attraverso lo Strumento di Sostegno Tecnico (STI) ha fornito ai partecipanti consulenza e sviluppo di capacità per identificare e intraprendere riforme e investimenti specifici nel campo delle energie rinnovabili, dell’efficienza energetica, della produzione di idrogeno rinnovabile e di soluzioni innovative per decarbonizzare l’industria in linea con gli obiettivi di REPowerEU .I 17 Stati membri partecipanti sono Belgio, Bulgaria, Cechia, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Croazia, Italia, Cipro, Ungheria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Finlandia. “Il progetto – si legge in una nota della Commissione – ha aiutato concretamente gli Stati membri a prepararsi per l’inverno e oltre, sostenendo nel contempo il loro percorso verso l’azzeramento delle emissioni”. L’STI è il principale strumento della Commissione per fornire sostegno tecnico alle riforme nell’UE, a seguito delle richieste delle autorità nazionali. Fa parte del quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e del piano di ripresa per l’Europa. Si basa sul successo del suo predecessore, il programma di sostegno alle riforme strutturali che, dal 2017, ha attuato oltre 1 400 progetti di sostegno tecnico in tutti gli Stati membri. LEGGI TUTTO

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    Ok del Senato a Dl Ex Ilva, testo passa alla Camera. Urso: tappa importante della nuova politica industriale

    (Teleborsa) – Il Senato ha approvato il decreto sulle misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale che contiene anche le norme per potenziare gli interventi di rafforzamento della ex Ilva di Taranto per consentire la continuità produttiva dell’impianto. Sono stati 78 i voti a favore, 57 i contrari e 7 le astensioni. In particolare, hanno votato sì i gruppi di maggioranza mentre i no sono giunti dal Partito Democratico, dal Movimento 5 Stelle e da Alleanza Verdi e Sinistra. Si sono astenuti i senatori di Azione e Italia Viva. Molto discussa in aula la norma sullo scudo penale. Il testo approvato al Senato prevede la non punibilità della condotta dei soggetti che agiscono per dare esecuzione a provvedimenti che autorizzano la prosecuzione dell’attività produttiva di uno stabilimento industriale dichiarato di interesse strategico nazionale. L’Aula del Senato ha approvato invece all’unanimità emendamenti identici di maggioranza e opposizione che prevedono la proroga al 31 dicembre 2023 dell’indennità, corrispondente al trattamento di mobilità in deroga, per i lavoratori delle aree di crisi industriale localizzate in Sicilia.Il decreto passa ora all’esame della Camera dove dovrà essere convertito in legge entro il 6 marzo.Il voto del Senato sul decreto legge relativo alle imprese strategiche è “importante” e “consente anche di ripristinare le condizioni per sviluppare la siderurgia italiana”, una “tappa importante della nuova politica industriale”. Ha commentato su Twitter il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. Urso ha inoltre precisato che il decreto introduce anche novità sui commissari dei Comitati di Sorveglianza. Nello specifico, ricorda il Ministro, il decreto prevede “limite di durata dell’incarico di 3 anni, partecipazione ad un solo Comitato, decadenza dei membri già nominati senza fissazione di un termine”. LEGGI TUTTO

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    Pensioni, INPS: al via le domande per Quota 103

    (Teleborsa) – “Si comunica che il sistema di gestione delle domande di pensione è stato implementato per consentire la presentazione dell’istanza di pensione anticipata flessibile di cui all’articolo 1, commi 283 e 284, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, recante ‘Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025’. Con successiva circolare, di prossima pubblicazione, saranno fornite ulteriori istruzioni”. Con questo messaggio l’Inps dà il via alle domande per ottenere la pensione con Quota 103, ovvero con almeno 62 anni di età e 41 di contributi.La prima finestra utile per l’uscita è al 1 aprile 2023 per il settore privato in caso di requisiti ottenuti al 31 dicembre 2022 e il 1 agosto 2023 per i dipendenti pubblici. La finestra mobile per chi ha ottenuto i requisiti da gennaio 2023 è di tre mesi per il privato e sei per il pubblico (ma comunque con la prima finestra ad agosto).Le domande di prestazione possono essere presentate direttamente dal sito internet dell’Inps, accedendo tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di Livello 2, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta di identità elettronica 3.0) utilizzando i servizi telematici offerti dagli Istituti di Patronato riconosciuti dalla legge; chiamando il Contact Center Integrato al numero verde 803164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06164164 (da rete mobile a pagamento). LEGGI TUTTO