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    USA, frena l'inflazione a gennaio ma meno delle attese

    (Teleborsa) – Risulta in linea con le attese l’inflazione USA a gennaio. Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, i prezzi al consumo hanno registrato un +0,5% su base mensile, come da attese e contro il +0,1% del mese precedente. Su base annua, la crescita dell’inflazione è stata del 6,4%, superiore al +6,2% del consensus, ma inferiore al +6,5% del mese precedente. Il “core” rate, ossia l’indice dei prezzi al consumo depurato delle componenti più volatili quali cibo ed energia, più osservato dalla Fed, ha registrato un aumento dello 0,4% su base mensile, dopo il +0,4% rivisto del mese precedente (+0,3% la prima lettura) in linea con le attese. Il dato tendenziale attesta un aumento del 5,6%, superiore al +5,5% del mese precedente e contro il +5,7% del mese precedente.(Foto: Maklay62 / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Parlamento UE approva norma su stop vendita auto diesel e benzina dal 2035

    (Teleborsa) – Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva i nuovi obiettivi vincolanti per la riduzione delle emissioni di CO2 di autovetture e veicoli commerciali leggeri di nuova produzione che prevedono l’obbligo per nuove autovetture e nuovi veicoli commerciali leggeri di non produrre alcuna emissione di CO2 dal 2035, di fatto vietando a partire da quella data la vendita di veicoli diesel e benzina. La norma è stata approvata con 340 voti favorevoli, 279 voti contrari e 21 astensioni. I deputati hanno così dato al via libera all’accordo raggiunto con il Consiglio. Per quel che riguarda invece gli obiettivi intermedi di riduzione delle emissioni per il 2030 sono stati fissati al 55% per le autovetture e al 50% per i furgoni. Ora la palla passa al Consiglio UE che dovrà approvare formalmente il testo prima della sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale.La misura prevede inoltre che entro il 2025 la Commissione presenterà una metodologia per valutare e comunicare i dati sulle emissioni di CO2 durante tutto il ciclo di vita delle auto e dei furgoni venduti sul mercato dell’UE. La metodologia sarà accompagnata da proposte legislative se necessario. Entro dicembre 2026, invece, la Commissione monitorerà il divario tra i valori limite di emissione e i dati reali sul consumo di carburante ed energia. Prevista inoltre un’esenzione totale per chi produce meno di 1.000 nuovi veicoli l’anno, mentre per i costruttori con un volume annuo di produzione limitato (da 1.000 a 10.000 nuove autovetture o da 1.000 a 22.000 nuovi furgoni) potranno avvalersi di una deroga fino alla fine del 2035.”La normativa incentiva la produzione di veicoli a basse e a zero emissioni. Inoltre, contiene un’ambiziosa revisione degli obiettivi per il 2030 e l’obiettivo emissioni zero per il 2035, cruciale per il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 – ha dichiarato il relatore Jan Huitema (Renew, NL) -. Questi obiettivi offriranno chiarezza per l’industria automobilistica e stimoleranno l’innovazione e gli investimenti dei costruttori. Acquistare e guidare autovetture a emissioni zero diventerà meno oneroso per i consumatori e porterà a un rapido sviluppo del mercato di seconda mano. Guidare in modo sostenibile diventerà accessibile a tutti”.(Foto: © European Union 2019 – Source : EP) LEGGI TUTTO

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    Ucraina: due ambulanze della Croce Rossa Italiana nel Paese grazie ad ENAV

    (Teleborsa) – Questa mattina, presso la sede della Croce Rossa Italiana, si è tenuto un incontro tra Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana (CRI), e i vertici del Gruppo ENAV, la società che gestisce il traffico aereo civile in Italia, rappresentato dalla presidente Francesca Isgrò e dall’amministratore delegato Paolo Simioni. Valastro ha aggiornato Isgrò e Simioni sulle attività che sta svolgendo la CRI in Ucraina e, in particolare, sull’utilizzo dei due mezzi arrivati grazie al contributo di ENAV. Le ambulanze, donate da ENAV, sono state consegnate presso la sede della Croce Rossa in Ucraina, a Vinnytsia, con una delle ultime missioni umanitarie del 2022.Dall’inizio del conflitto, la CRI ha fatto partire 43 convogli umanitari dall’Italia e 41 dal suo hub logistico di Suceava, in Romania. In totale, la Croce Rossa Italiana ha consegnato, nel 2022, oltre 3mila tonnellate di aiuti umanitari.”La Croce Rossa Italiana è stata in prima fila fin dalle fasi iniziali del conflitto (24 febbraio 2022). I Volontari e le Volontarie della CRI – ha ribadito Valastro – si sono fatti trovare pronti davanti a questa emergenza, per supportare chiunque chiedesse aiuto ed affiancare la Consorella ucraina nelle operazioni sul posto. Ringrazio ENAV per la collaborazione e la sensibilità mostrate davanti ad una difficile crisi che, ancora oggi, ci vede impegnati per rispondere ai bisogni e alle necessità della popolazione ucraina”.”Ringrazio il Presidente Valastro e tutta la struttura di CRI per il lavoro che quotidianamente svolgono – ha dichiarato Isgrò –. Il contribuito di ENAV e delle sue persone alla Croce Rossa Italiana si inserisce in un programma più ampio di supporto alla comunità che il nostro Gruppo ha intrapreso già da qualche tempo. L’aiuto concreto al popolo ucraino è un dovere civile e morale da parte delle democrazie occidentali. Il trasporto aereo, per sua natura, opera in un contesto globale interconnesso. Quello che succede a diverse migliaia di km da noi non può e non deve lasciarci indifferenti”.”La Croce Rossa Italiana e tutti i volontari che operano in questa grande organizzazione, che ringrazio, rappresentano un’eccellenza e un orgoglio per il nostro Paese cui siamo fieri di dare il nostro contributo – ha detto Simioni – ci sentiamo altresì vicini ai valori di difesa della libertà che spingono i cittadini ucraini a lottare ogni giorno. ENAV ha sposato da subito l’iniziativa di CRI rivolta all’Ucraina. Peraltro, grazie ad un progetto umanitario internazionale, cinque controllori del traffico aereo ucraini sono da poco entrati nella “squadra” di ENAV. Dopo un periodo di formazione, ci stanno aiutando a gestire il traffico aereo sui cieli italiani nel centro radar di Padova”. LEGGI TUTTO

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    Acciaierie d'Italia, Invitalia sottoscrive finanziamento da 680 milioni

    (Teleborsa) – Invitalia, l’agenzia governativa partecipata al 100% dal MEF, ha sottoscritto – contemporaneamente ad ArcelorMittal Italy Holding S.r.l. e ArcelorMittal S.A. – un finanziamento soci in conto futuro aumento di capitale sociale per un importo pari a 680 milioni di euro in favore di Acciaierie d’Italia Holding S.p.A..La dotazione finanziaria per portare a compimento tale operazione è stata messa a disposizione dal ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). I soldi dovrebbero servire a far ripartire la produzione e a saldare, almeno in parte, alcune importanti partite debitorie aperte a causa dell’innalzamento nel 2022 dei costi dell’energia. LEGGI TUTTO

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    Giappone, produzione industriale dicembre rivista a +0,3%

    (Teleborsa) – Rivista al rialzo la produzione delle fabbriche giapponesi di dicembre 2022. Secondo la stima definitiva del Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria giapponese (METI), l’indice destagionalizzato della produzione industriale è salito dello 0,3% su base mensile, facendo meglio del -0,1% atteso dagli analisti e diffuso nella stima preliminare. Su base annuale il dato non destagionalizzato della produzione è in calo del 2,4%. Le consegne registrano un -0,9% e le scorte un -0,4% su base mensile. La ratio scorte/vendite evidenzia una variazione pari a +1,5%. LEGGI TUTTO

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    Giappone, PIL 4° trimestre cresce meno delle attese: +0,6% a/a

    (Teleborsa) – L’economia giapponese registra una crescita inferiore alle attese nel 4° trimestre del 2022. Secondo i dati diffusi dall’Istituto di ricerca economica e sociale del Cabinet Office giapponese, il Prodotto Interno Lordo (PIL) ha mostrato un incremento dello 0,2% su trimestre, contro la crescita dello 0,5% stimata dagli analisti e dopo il -0,3% registrato il trimestre precedente (dato rivisto da -0,2%).Su anno il PIL è salito dello 0,6% rispetto al precedente -1% registrato nel terzo trimestre (rivisto da -0,8%). Il dato anche in questo caso è peggiore del consensus che aveva indicato un incremento del 2%. Bene i consumi privati, cresciuti dello 0,5%. In diminuzione le spese in conto capitale, scese dello 0,5%. Recupera marginalmente la domanda estera (+0,3%).(Foto: Photo by Alexander Smagin on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Consumi gas ottobre-novembre, crolla quota russa

    (Teleborsa) – “A ottobre e novembre i consumi di gas dell’Unione Europea sono stati del 25% inferiori a quelli della media del passato quinquennio, spingendosi oltre l’obiettivo di riduzione del 15% concordato lo scorso anno. Contemporaneamente gli sforzi per diversificare le forniture hanno dato risultati: nelle prime cinque settimane del 2023 il gas pervenuto da gasdotti dalla Russia ha rappresentato circa il 7,5% del totale delle importazioni europee di gas, a fronte del 37% sulla media 2021”.Questi i dati forniti dal commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni durante la conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo che sono stati presentati ai ministri. “Intanto le importazioni di gas liquefatto via mare sono più che raddoppiate, dal 20% del 2021 al 42% di inizio 2023”. Gentiloni ha anche sottolineato che i livelli delle scorte di gas dell’Ue si attestano a circa il 75%, solo marginalmente inferiori a quanto si attestavano all’inizio della stagione invernale. “Il calo dei prezzi dell’energia dovrebbe consentire ai governi di rimuovere gradualmente le misure di supporto sull’energia e rendere quelle rimanenti più mirate. Li incoraggiamo a muoversi in tal senso. C’è una piccola finestra di opportunità nei mesi a venire per migliorare la qualità delle misure uscendo da quelle più costose e meno efficienti”, ha detto. “Ma per essere chiari non siamo fuori pericolo. I prezzi dell’energia restano ben superiori ai livelli visti negli anni passati e potrebbero restare volatili – ha detto ancora Gentiloni – mentre le penurie sulle forniture potrebbero riemergere nei prossimi mesi. Per questo intendiamo approntare un meccanismo di acquisti comuni non più tardi della fine di questo trimestre”.Tra le buone notizie, anche il fatto che il tasso di disoccupazione nell’eurozona (al 6,6%) è ai minimi storici, mentre i livelli di attività e di occupazione sono ai massimi mai registrati, rispettivamente al 79,5% al 74,4%. “Il mercato del lavoro resta estremamente resiliente. Questo in parte è dovuto al successo delle nostre politiche, inclusa quella di supporto tramite lo strumento SURE, che ha evitato la distruzione di molti posti di lavoro e il calo dei tassi di attività che è stato osservato per esempio negli Usa”, ha sostenuto Gentiloni. Va tuttavia rilevato che anche negli Usa la disoccupazione è scesa ai minimi storici e il tasso di posti vacanti è superiore rispetto a quello che si registra nell’Ue. Comunque anche secondo Gentiloni “restano molte sfide da gestire sul versante del lavoro. La prima è legata all’inflazione all’erosione del potere di acquisto in un contesto in cui la crescita delle retribuzioni deve restare coerente con gli obiettivi di intervenire sull’alta inflazione. Nel 2022 – ha detto l’eurocommissario – i salari sono aumentati ma non hanno tenuto il passo dell’infrazione”. LEGGI TUTTO

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    Idrogeno rinnovabile, UE: le norme proposte dalla Commissione europea

    (Teleborsa) – Definire il concetto di idrogeno rinnovabile nell’UE. Con questo obiettivo la Commissione europea, attraverso l’adozione di due atti delegati previsti dalla direttiva sull’energia da fonti rinnovabili, ha proposto oggi norme dettagliate sull’idrogeno rinnovabile. Gli atti – spiega la Commissione – costituiscono due degli elementi di una vasta disciplina dell’UE sull’idrogeno, in cui rientrano investimenti nelle infrastrutture energetiche, norme in materia di aiuti di Stato e traguardi previsti per legge per l’idrogeno rinnovabile nell’industria e nei trasporti. Nel dettaglio con questi atti tutti i carburanti rinnovabili di origine non biologica dovranno essere prodotti a partire da energia elettrica da fonti rinnovabili. I due atti sono interconnessi e necessari entrambi affinché i carburanti possano essere conteggiati ai fini del conseguimento dell’obiettivo degli Stati membri per le energie rinnovabili. Agli investitori offriranno certezza normativa ora che l’UE mira a raggiungere l’obiettivo che si è data con il piano REPowerEU, ossia produrre al proprio interno 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile e importarne altrettante.”L’idrogeno rinnovabile – ha evidenziato Kadri Simson, commissaria per l’Energia – è uno degli elementi fondamentali della strategia dell’Unione per una transizione all’energia pulita che risulti efficace sotto il profilo dei costi, e per l’affrancamento dai combustibili fossili russi in alcuni processi industriali. Affinché questo mercato emergente possa svilupparsi e consolidarsi in Europa, è indispensabile la vigenza di norme chiare e di un sistema attendibile di certificazione. Gli atti delegati odierni danno agli investitori la tanto necessaria certezza del diritto e rafforzeranno ulteriormente la leadership industriale dell’UE in questo settore dell’energia verde”.Il primo atto delegato stabilisce le condizioni a cui l’idrogeno, i carburanti a base di idrogeno e altri vettori energetici possono essere considerati carburanti rinnovabili di origine non biologica. Precisa il principio di “addizionalità” stabilito riguardo all’idrogeno nella direttiva dell’UE sull’energia da fonti rinnovabili: gli elettrolizzatori per la produzione di idrogeno dovranno essere collegati a una nuova capacità di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, così che la produzione di idrogeno rinnovabile incentivi un aumento del volume di energia rinnovabile disponibile per la rete rispetto all’esistente. La produzione di idrogeno aiuterà così la decarbonizzazione e integrerà le iniziative di elettrificazione, evitando nel contempo di esercitare pressione sulla generazione di energia elettrica.Inizialmente trascurabile, la domanda di energia elettrica per la produzione di idrogeno aumenterà intorno al 2030 con la diffusione in massa di elettrolizzatori su larga scala. La Commissione stima in 500 TWh circa di energia elettrica da fonti rinnovabili il fabbisogno necessario per centrare l’obiettivo di REPowerEU per il 2030 di produrre 10 milioni di tonnellate di carburanti rinnovabili di origine non biologica. L’obiettivo di 10 Mt nel 2030 corrisponde al 14% del consumo totale di energia elettrica nell’UE e trova riscontro nella proposta della Commissione di portare al 45% l’obiettivo per le energie rinnovabili al 2030. L’atto delegato prevede diversi modi in cui i produttori possono dimostrare che l’energia elettrica da fonti rinnovabili impiegata per la produzione di idrogeno rispetta le norme in materia di addizionalità. Prevede altresì criteri atti a garantire che l’idrogeno rinnovabile sia prodotto soltanto quando e dove è disponibile una quantità sufficiente di energia rinnovabile locale (la cosiddetta correlazione temporale e geografica).In considerazione degli impegni d’investimento in corso e per dare al settore modo di adeguarsi alla nuova disciplina, le norme saranno introdotte gradualmente, inasprendosi via via col tempo. Nello specifico le norme prevedono una fase di transizione per l’introduzione degli obblighi di “addizionalità” per i progetti relativi all’idrogeno che entreranno in funzione entro il 1º gennaio 2028. La fase di transizione corrisponde al periodo in cui saranno potenziati e immessi sul mercato gli elettrolizzatori. I produttori di idrogeno potranno associare la produzione di idrogeno alle energie rinnovabili per cui hanno stipulato contratti collegandole su base mensile fino al 1º gennaio 2030. Gli Stati membri avranno tuttavia facoltà d’introdurre norme più rigorose in materia di correlazione temporale a partire dal 1º luglio 2027.Gli obblighi inerenti alla produzione di idrogeno rinnovabile varranno sia per i produttori dell’Unione sia per i produttori di paesi terzi che intendono esportare nell’UE idrogeno rinnovabile che sia conteggiato ai fini del conseguimento degli obiettivi dell’Unione in materia di energie rinnovabili. Grazie a un sistema di certificazione basato su sistemi volontari, i produttori, siano essi dell’UE o di paesi terzi, potranno dimostrare, in modo semplice e immediato, la conformità alla disciplina dell’UE e commerciare idrogeno rinnovabile nel mercato unico.Il secondo atto delegato prevede una metodologia per il calcolo delle emissioni di gas a effetto serra durante il ciclo di vita dei carburanti rinnovabili di origine non biologica. La metodologia tiene conto delle emissioni di gas a effetto serra durante l’intero ciclo di vita dei carburanti: a monte, in fase di prelievo di energia elettrica dalla rete, in fase di lavorazione e in fase di trasporto del carburante al consumatore finale. Precisa il metodo di calcolo delle emissioni di gas a effetto serra dell’idrogeno rinnovabile o dei suoi derivati in caso di coproduzione in un impianto che produce carburanti fossili.Gli atti adottati oggi saranno ora trasmessi al Parlamento europeo e al Consiglio, che dispongono di due mesi di tempo per esaminarli e accettarli o respingerli. Su richiesta di una o dell’altra istituzione, il periodo d’esame può essere prorogato di due mesi. Parlamento europeo e Consiglio non possono modificare gli atti sottoposti loro. LEGGI TUTTO