More stories

  • in

    Elezioni regionali, Lombardia e Lazio al centrodestra

    (Teleborsa) – I dati delle proiezioni per le regionali in Lombardia e Lazio consolidano quanto emerso dal quadro degli exit poll, con i candidati del centrodestra ampiamente in testa in entrambe le regioni. Il Presidente uscente e candidato del centrodestra Fontana si attesta su 54,4% delle preferenze, seguito da Pierfrancesco Majorino (centrosinistra-M5s) che raggiunge il 33,3%. Più lontana Letizia Moratti (Terzo polo) al 10,7%. Ultima Mara Ghidorzi (Unione popolare) all’1,6%.Nel Lazio, sempre secondo il Opinio Rai con una copertura questa volta al 18%, Francesco Rocca si attesterebbe al 52,2% (coalizione al 53,8%); Alessio d’Amato al 34% (coalizione al 33,7%), Donatella Bianchi al 12% (coalizione all’11,1%).”Complimenti a Francesco Rocca e Attilio Fontana per la netta vittoria di queste elezioni regionali, sicura che entrambi daranno il massimo per onorare il voto e il mandato ricevuto dai cittadini di Lazio e Lombardia. Un importante e significativo risultato che consolida la compattezza del centrodestra e rafforza il lavoro del Governo”: così sui social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.Il candidato del centrosinistra alla Regione Lazio Alessio D’Amato ha telefonato al rivale e vincitore delle elezioni Francesco Rocca: “è stata una telefonata cordiale con la quale D’Amato ha riconosciuto il risultato, gli ha fatto i complimenti e ha promesso che la sua sarà una opposizione dura sulle questioni concrete”. È quanto si apprende dallo staff di D’Amato.”Vittoria. Grazie Lombardia. Grazie Lazio”, esulta sui social il leader della Lega, Matteo Salvini. Se gli exit-poll venissero confermati sarebbe “un successo del centrodestra, nel Lazio molto consistente ma anche in Lombardia. E’ un voto di fiducia al governo di centrodestra, quindi siamo soddisfatti”, ha affermato il vice premier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Se confermato questo è un dato superiore anche rispetto alle elezioni politiche. Un apprezzamento che cresce”, ha detto il ministro, Francesco Lollobrigida, presente al comitato elettorale di Francesco Rocca a Roma. “La coalizione è unitissima”, ha aggiunto.Arrivano anche le parole di Enrico Letta. “In un quadro politico per noi particolarmente complicato e con il vento chiaramente contro – ha dichiarato il segretario Pd uscente – il Pd ottiene un risultato più che significativo, dimostra il suo sforzo coalizionale e respinge la sfida di M5S e Terzo Polo. Il tentativo ripetuto di sostituirci come forza principale dell’opposizione non è riuscito. L’Opa contro il Pd ha fatto male a chi l’ha tentata. Ci auguriamo che questo risultato dimostri finalmente a M5S e Terzo Polo che l’opposizione va fatta al governo e non al Pd. Il Pd rimane saldamente seconda forza politica e primo partito dell’opposizione” LEGGI TUTTO

  • in

    Mutui: si riduce la forchetta tra fisso e variabile

    (Teleborsa) – Per i mutui gli ultimi sei mesi del 2022 sono stati difficili e anche il 2023 si prospetta complicato. La responsabilità va alla BCE che ha decretato una corsa al rialzo dei tassi d’interesse a discapito dei mutuatari. Nel dettaglio continua a ridursi il gap tra mutui a tasso variabile e fisso che a febbraio si assesta sui 30/40 punti base. Il distacco è destinato a contrarsi ulteriormente dal momento che l’Euribor probabilmente arriverà a raggiungere il 3% dopo l’ultimo aumento del costo del denaro disposto dalla BCE, mentre l’IRS pare rimanere stabile sui livelli di gennaio. Continuando di questo passo a marzo potremmo assistere al paradosso di mutui a tasso fisso più economici di quelli a tasso variabile. È il quadro tracciato dall’Osservatorio MutuiSupermarket.it, il motore di ricerca e comparazione mutui gestito da FairOne.La contrazione del divario tra mutui a tasso fisso e variabile si riflette direttamente sulla domanda che si è nuovamente polarizzata verso il tasso fisso, preferito dal 94% dei mutuatari online contro il 50% di luglio 2022. Parallelamente ha subito un’accelerazione anche la domanda di surroga che in questi primi giorni di febbraio, complice la decisione della BCE, è salita fino a rappresentare il 44% delle richieste.In questo contesto, con tassi fissi che oscillano tra il 3% e il 4%, anche per i richiedenti più giovani che possono godere della garanzia Consap, Intesa Sanpaolo ha fortemente ridotto i tassi applicati ai mutui under 36 con durata lunghissima fino a 40 anni, applicando tassi più bassi persino rispetto ai corrispondenti mutui con durata trentennale. Questa manovra, favorita da una curva dei tassi IRS che vede valori più contenuti all’allungarsi della durata, – rileva l’Osservatorio – ha l’obiettivo di favorire questa fetta di mutuatari nell’ottenere un mutuo a tasso fisso con una rata sostenibile nel tempo. Guardando la curva dei futures sull’Euribor 3 mesi, il mercato si aspetta un aumento di 50 punti base già a marzo, come annunciato dalla Lagarde, e di ulteriori 50 punti base nel periodo estivo. Il picco dei tassi è previsto proprio per il 2023 e poi si assisterà ad una graduale frenata. A metà del prossimo anno – secondo l’Osservatorio – dovremmo vedere il costo del denaro scendere al 3% attuale per andare sotto il 3% entro la fine del 2025 e poi degradare gradualmente verso il 2,5% nel 2026.Ultime variazioni di febbraio – Intesa Sanpaolo ha introdotto alcune novità: mutui a tasso fisso con garanzia consap (tassi fissi ridotti di 15 punti base), mutui per richiedenti over 36 (tassi fissi ridotti di 15 punti base), mutui per richiedenti under 36 senza garanzia consap (tassi fissi ridotti di 55 punti base per fino a 30 anni e tassi fissi ridotti fino a 100 punti base per durate fino a 40 anni); Banco BPM e Webank hanno aumentato lo spread dei mutui a tasso fisso da 10 a 30 punti base; Banca Popolare Pugliese ha incrementato i tassi fissi da 10 a 20 punti base; Banca Sella ha ridotto i tassi fissi fino a 30 punti base; BNL ha diminuito i tassi fissi fino a 15 punti base; BPER Banca ha tagliato i tassi fissi da 20 a 40 punti base.Analisi degli indici di riferimento – La media delle rilevazioni mensili dell’indice di riferimento per i mutui a tasso fisso IRS a 20 anni nel mese di febbraio 2023 resta stabile attestandosi a 2,63%. Il Minimo negli ultimi diciotto mesi è stato registrato a agosto 2021: 0,26%. L’analogo indice per i mutui a tasso variabile nel mese di febbraio 2023 registra una media di 2,52% in aumento dello 0,17%. Il Minimo è stato registrato a dicembre 2021: -0,58%.Analisi della domanda sul Canale Online – A livello nazionale, si nota come la finalità acquisto sia scesa al 52% del totale complessivo delle domande con la surroga che conquistato il 44%. Trionfa ancora il fisso che raggiunge un buon 94%. Primeggia la fascia d’età dei giovani under-36 al 38%.(Foto: Gino Crescoli / Pixabay) LEGGI TUTTO

  • in

    Pensioni, INPS: a marzo pagamento rivalutazione con arretrati

    (Teleborsa) – Buone notizie per chi ha un reddito da pensione superiore a 2.101,52 euro (quattro volte il minimo) che, a marzo, riceverà la rivalutazione della pensione rispetto all’inflazione sulla base delle percentuali inserite in legge di bilancio. Lo precisa l’Inps con una circolare nella quale ricorda le percentuale e fa sapere che a marzo saranno corrisposti anche gli arretrati.Chi, invece, ha un reddito da pensione fino a quattro volte il minimo ha già ricevuto l’assegno maggiorato del 7,3% da gennaio.Quanti hanno un reddito tra le quattro e le cinque volte il minimo lo vedranno rivalutato dell’85% del 7,3% ovvero del 6,205% mentre chi conta su un reddito da pensione tra le cinque e le sei volte il minimo (da 2.626,91 a 3.152,28 euro) riceverà solo il 53% dell’inflazione pari a una rivalutazione del 3,869%. Le percentuali di rivalutazione scendono all’aumentare dell’importo della pensione (insieme dei redditi pensionistici) fino ad arrivare ad appena il 32% di rivalutazione per chi ha assegni superiori a 10 volte il minimo (5.253,81 euro al mese) con il recupero rispetto all’aumento dei prezzi del 2,336%.Per la determinazione dell’importo complessivo da prendere a base della perequazione, spiega ancora l’Inps, vengono considerate le prestazioni memorizzate nel Casellario centrale delle pensioni, erogate da enti diversi dall’Inps e per le quali è indicata l’assoggettabilità al regime della perequazione cumulata, e le prestazioni erogate dall’Inps, a esclusione delle prestazioni a carico delle assicurazioni facoltative (VOBIS, IOBIS, VMP, IMP), pensioni a carico del Fondo clero ed ex ENPAO (CL, VOST), indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale (INDCOM), che vengono perequate singolarmente. LEGGI TUTTO

  • in

    Gruppo CDP, Simest: al via Piano Strategico 2023-2025 “Impatto d'impresa. Sì, un patto per la crescita”

    (Teleborsa) – Rafforzare il ruolo di SIMEST a supporto dell’internazionalizzazione delle aziende italiane attraverso 4 Pilastri: crescita sostenibile e di qualità; digitalizzazione ed efficienza operativa; valorizzazione delle persone e cultura aziendale; impatto sul territorio e ESG. Ambiti d’intervento che si integrano pienamente con le aree prioritarie presenti nel Piano Strategico di CDP. Con questo obiettivo SIMEST dà il via al Piano Strategico 2023-2025 “Impatto d’impresa. Sì, un patto per la crescita”, presentato oggi a Roma dal presidente Pasquale Salzano e dall’amministratore delegato e direttore generale, Regina Corradini D’Arienzo.Nel triennio 2023-2025 SIMEST intende rafforzare la propria mission con un incremento delle risorse impegnate dagli attuali 1,7 miliardi a 6,8 miliardi nel 2025, per un impegno complessivo nel triennio di 18,5 miliardi, +20% rispetto al triennio precedente. L’evoluzione sarà guidata da innovazione, efficienza e cooperazione sistemica:Investimenti Partecipativi e sostegno alle startup/PMI innovative – Il Piano prevede una crescita qualitativa dei prestiti partecipativi, con focus su investimenti con impatto sul territorio oltre che semplificazioni nel rapporto con le imprese partner al fine di ridurre i tempi di finalizzazione delle operazioni. Inoltre, attraverso il recente accordo sottoscritto con CDP Venture Capital SGR, il Fondo di Venture Capital, gestito da SIMEST in convenzione con il MAECI, supporterà con 200 milioni anche i processi di internazionalizzazione delle Start up e PMI Innovative.Fondi pubblici gestiti in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Focus sull’ampliamento degli ambiti di attività dei Finanziamenti agevolati a supporto di investimenti dedicati ai temi chiave della sostenibilità, della digitalizzazione e del supporto alle filiere produttive. A ciò si aggiunge lo sviluppo di misure ad hoc a favore delle imprese con interessi diretti verso mercati strategici per il Made in Italy, con l’avvio di una prima misura specifica verso i Balcani Occidentali. Per quanto riguarda le misure di supporto all’export credit, rinnovata vicinanza a sostegno delle imprese italiane attive in settori strategici a livello internazionale, estendendo maggiormente gli strumenti anche a favore delle piccole e medie imprese.Presidio del territorio – SIMEST rafforzerà l’attività commerciale attraverso la cooperazione con il Gruppo CDP e il potenziamento della Rete sul territorio con la conferma della vicinanza alle imprese del Sud. Inoltre, si prevede il rafforzamento della collaborazione con il sistema bancario al fine di ampliare maggiormente l’informazione e la formazione delle misure SIMEST alle aziende con vocazione all’internazionalizzazione, dedicando un’attenzione particolare alle piccole e medie imprese per la diffusione dei fondi pubblici.Consulenza Strategica – SIMEST amplierà la propria offerta attivando servizi dedicati di consulenza strategica in coordinamento con il sistema istituzionale, per agevolare l’ingresso e il consolidamento delle imprese italiane sui mercati strategici esteri, facilitando l’accesso al network locale. Inoltre, favorirà l’incontro delle aziende nazionali con quelle estere anche attraverso la piattaforma di “Business Matching” di CDP.”Con il Piano Strategico 2023-2025, SIMEST – ha dichiarato Salzano – continua a rafforzare la propria operatività a sostegno della competitività internazionale delle imprese italiane. Già a partire dall’insorgere della pandemia SIMEST ha introdotto nuovi strumenti che hanno permesso di aiutare efficacemente e tempestivamente oltre 16mila aziende nazionali, soprattutto PMI, con oltre 15 miliardi di euro per investimenti in più di 150 Paesi. L’attuale momento storico, segnato da grandi emergenze che alimentano un nuovo stato di instabilità persistente, rende necessario rafforzare l’azione: è per questa ragione che il Piano ha messo a punto strumenti ancora più efficaci e mira – anche attraverso un nuovo servizio di consulenza strategica – a consolidare il ruolo chiave di SIMEST quale partner del Made in Italy nel mondo. Crescita sostenibile, innovazione, impatto sul territorio saranno i driver dello sviluppo che intendiamo perseguire per permettere alle nostre imprese di affermarsi nel mondo. Obiettivi condivisi con Cassa Depositi e Prestiti e che attueremo in collaborazione con tutti gli attori del Sistema Paese, a partire dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze”.”Con il Piano Strategico 2023-25 – ha affermato Corradini D’Arienzo – vogliamo siglare un vero e proprio patto con le imprese italiane per rafforzare il ruolo di SIMEST a supporto dei loro processi di internazionalizzazione. Un patto che acceleri una crescita virtuosa e sostenibile a livello economico, sociale e ambientale. Lo abbiamo quindi chiamato ‘Impatto d’impresa’ una vera partnership che – attraverso l’evoluzione degli strumenti e le azioni messe in campo – consenta al Made in Italy di essere maggiormente competitivo, generando effetti e ritorni tangibili sullo sviluppo della nostra comunità. Un patto per accompagnare le piccole e medie imprese, con specifica attenzione dedicata alle filiere produttive, per supportare nella crescita anche la più piccola azienda della catena. Un Patto rafforzato dall’avvio di un nuovo servizio di consulenza sui mercati strategici nel mondo. Tra i principali fattori abilitanti, sicuramente una maggiore cooperazione sistemica e una trasformazione digitale che ci aiuterà a servire più velocemente le imprese grazie alla semplificazione dei processi.Tutto ciò sarà reso possibile da un rafforzamento delle competenze professionali in SIMEST all’interno di una maggiore cultura del benessere, valorizzando ‘l’unicità delle persone’ e promuovendo un ambiente naturalmente inclusivo”.Nel triennio SIMEST attuerà un profondo processo di trasformazione digitale mirato a rafforzare e massimizzare la velocità di servizio al cliente, puntando a una migliore esperienza delle imprese grazie alla semplificazione dei processi. Tutto ciò supportato da importanti investimenti digitali in arco di Piano, triplicati rispetto al triennio precedente. Al fine di migliorare il livello di servizio ai clienti, SIMEST ha, inoltre, avviato un percorso di rafforzamento dell’organico con l’inserimento graduale di nuove professionalità e competenze in ambito ESG, innovazione tecnologica e servizio di consulenza, con una crescita complessiva dell’organico prevista in arco Piano del 15%.Sul fronte della valorizzazione delle persone e della cultura aziendale SIMEST ha avviato un Programma di rigenerazione culturale per sviluppare una Cultura co-costruita, trasversale e distintiva, integrata nei principi di Gruppo, valorizzando inclusione e diversità (es. percorso per parità di genere e di salario con un obiettivo di almeno il 40% di donne in posizioni manageriali) nonché l’equilibrio vita-lavoro (es. Diritto alla disconnessione) con rafforzamento del welfare aziendale (10% del Budget allocato a iniziative di welfare e people caring). Forte attenzione ai percorsi di crescita grazie ad un potenziamento delle competenze professionali anche in ambito ESG. Iniziative interne ed esterne per veicolare la nuova proposizione di valori con un programma innovativo di diffusione del brand con i giovani dipendenti protagonisti come Ambassador.Il Piano Strategico mira a siglare un Patto con le imprese italiane anche per promuovere i loro investimenti in sostenibilità sociale economica e ambientale. È previsto quindi un forte impegno con lo sviluppo di strumenti ESG- oriented, misurando l’impatto sul territorio ex-post su 4 dei 10 campi d’intervento definiti da CDP: Transizione energetica, Digitalizzazione, Innovazione tecnologica, Sostegno alle filiere strategiche. Anche sul piano aziendale, SIMEST adotterà iniziative di sostenibilità interna, tra cui specifiche azioni per una sempre maggiore attenzione all’ambiente (es. incentivi alla mobilità green) e un maggiore sostegno ai dipendenti e le loro famiglie su temi prioritari (es. mutuo casa e prestiti concessi dall’azienda). LEGGI TUTTO

  • in

    Pensioni, sindacati: incontro interlocutorio con il Governo, su Opzione Donna qualcosa si muove

    (Teleborsa) – Su Opzione Donna il Governo “ha messo qualcosa sul tavolo, una prima intenzione di modificare la norma che hanno utilizzato in manovra. Stanno lavorando per modificare l’attuale impostazione, ma non è specificato se si tratta di un’ulteriore modifica o del suo ripristino”. Lo ha fatto sapere il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, al termine dell’incontro al Ministero del Lavoro. “Il Governo si è impegnato a modificare l’attuale norma e a darci una risposta nelle prossime ore o nei prossimi giorni – ha aggiunto –. Si stanno confrontando ministero del Lavoro e Mef e, quindi, aspettiamo di avere qualche notizia. Ma non sappiamo di che tipo sia l’apertura. Bisogna passare dalle dichiarazioni ai fatti”.Dalla riunione è emerso che, oltre a Opzione donna, per la riforma complessiva delle pensioni il governo sta valutando l’ipotesi di estendere i quattro mesi di anticipo per ogni figlio (già previsti dalla riforma Dini solo per chi è nel contributivo pieno) a tutte le forme pensionistiche per le donne. Quattro mesi di anticipo equivarrebbero a 700 milioni di spesa in più, hanno spiegato i sindacati, aggiungendo che sono in corso valutazioni tra tecnici del Lavoro e Mef. Per Christian Ferrari, segretario confederale della Cgil, è stato un “incontro assolutamente interlocutorio”, in cui “non abbiamo avuto risposte, a partire dalla prima che avevamo sollevato alla prima riunione, che era il segnale di ripristino di Opzione donna”. “Non perché riteniamo che quella sia una soluzione – ha spiegato – ma perché è il punto di partenza per rendere credibile un percorso, che mette le donne oggi al centro di questo tavolo al centro”. Intanto, ha aggiunto l’esponente della Cgil, “sono stati messi in fila una serie di punti e di titoli su cui ragionare rispetto alla condizione giovanile e delle donne. Ma siamo ancora in una fase di interlocuzione. Abbiamo sollevato un’altra questione rispetto alla condizione giovanile: oltre alle misure previdenziali che auspicabilmente si discuteranno, è fondamentale tenere insieme il mercato del lavoro a partire da un contrasto alla precarietà che è la vera causa della prospettiva previdenziale critica per i giovani”. “Abbiamo detto che con i voucher introdotti nella finanziaria e con l’ipotesi che si discuta di ritornare alla piena liberalizzazione del rapporto a termine si va esattamente nella direzione opposta”, ha precisato Ferrari. “Proprio per l’impatto che ha anche sul piano previdenziale è necessario invertire la tendenza e contrastare la precarietà – ha concluso –. C’è bisogno di allargare la base contributiva: la prima leva è il salario, un lavoro stabile”. LEGGI TUTTO

  • in

    PNRR e proposte modifiche: cosa ha detto Gentiloni

    (Teleborsa) – La questione centrale delle proposte di modifica ai PNRR che i Paesi possono presentare alla Commissione europea e ai partner Ue “è che devono essere modifiche fondate progetto per progetto, bisogna motivare, spiegare perché le condizioni oggettive sono cambiate e richiedono un intervento”.Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni durante la conferenza stampa a margine della presentazione della nuove previsioni Ue spiegando che “non ci può essere una modifica per così dire all’ingrosso: devono essere motivate e mirate, intervento per intervento, e questo naturalmente vale per tutti i paesi non certo solo per l’Italia”. In generale, poi “per quanto riguarda le proposte di modifica noi chiediamo a tutti i Paesi, inclusa l’Italia, se possibile di concentrare le loro richieste di modifica che possono derivare non solo dal nuovo capitolo di RepowerEu da modifiche su gli esistenti piani, o dal cambio delle dotazioni economiche che per alcuni paesi è abbastanza rilevante, chiediamo di racchiudere queste proposte in un’unica proposta di emendamento che contenga modifiche ai piani precedenti e il nuovo capitolo di RepowerEu. Naturalmente non è un obbligo – ha precisato Gentiloni – alcuni paesi, per esempio la Germania, hanno proposto modifiche ai loro Pnrr che saranno all’attenzione dell’Ecofin, su cui la commissione ha dato un parere favorevole”.”Senza dubbio il trattamento degli investimenti al fine di evitare che la crisi porti a un declino degli investimenti pubblici, soprattutto in un contesto come quello attuale, è fondamentale nella discussione sul Patto di Stabilità e sulle nostre regole fiscali. La Commissione ha fatto la sua proposta per come garantire un trattamento, diciamo così, di incentivante per gli investimenti. E naturalmente il contributo italiano a questa discussione è molto rilevante e utile”, ha aggiunto Gentiloni. “Ricordiamoci sempre, in ogni modo, che nel quadro della necessità di rafforzare e incentivare gli investimenti, per molti paesi, tra cui l’Italia, la priorità oggi si chiama Pnrr – ha concluso- perché è in quel tipo di impegno che possiamo tradurre la necessità di avere uno spazio fiscale per promuovere gli investimenti”. LEGGI TUTTO

  • in

    La PropTech italiana Casavo taglia il 30% della forza lavoro

    (Teleborsa) – Casavo, startup italiana attiva nel settore immobiliare, ha annunciato l’intenzione di licenziare il 30% della propria forza lavoro, affermando che si troverà ad affrontare una fase complessa per le difficoltà del mercato residenziale e dei capitali. Secondo le comunicazioni degli scorsi mesi, la piattaforma PropTech ha oltre 450 dipendenti.Fondata nel 2017 da Giorgio Tinacci – che ricopre anche la posizione di CEO – Casavo aveva annunciato un importante raccolta di capitale da 400 milioni di euro nel luglio 2022 (round di finanziamento guidato da Exor con la partecipazione di Neva SGR del gruppo Intesa Sanpaolo) e più di recente aveva registrato un investimento anche da UniCredit.In un messaggio ai dipendenti, Tinacci ha affermato che “le dinamiche del mercato residenziale influenzano le nostre prestazioni aziendali e i mercati dei capitali azionari per le società tech influenzano la nostra capacità di accedere a finanziamenti esterni”.Secondo il CEO, i mercati residenziali “dovrebbero attraversare un ciclo al ribasso a causa dell’aumento dei tassi di interesse e del più ampio contesto inflazionistico” e quindi Casavo non può “escludere la possibilità di volumi ridotti, cicli di vendita più lunghi e prezzi potenzialmente in calo”.Inoltre, i mercati dei capitali azionari per le società tech ad alta crescita sono in una fase di “reset”, con valutazioni drasticamente diminuite e investitori estremamente cauti. Di conseguenza, “sarebbe irresponsabile fare affidamento su ulteriori finanziamenti esterni a breve termine – ha spiegato – Ciò implica la necessità di raggiungere l’autosostenibilità finanziaria il prima possibile e fortunatamente siamo in una posizione solida grazie al nostro recente round di serie D”.Tra le iniziative messe in campo, oltre ai licenziamenti, c’è il ridimensionamento del progetto iBuying, la focalizzazione sui mercati core (con la sospensione di mercati selezionati che sono ancora non redditizi o su scala ridotta) e il passaggio da un framework “growth” a un focus sulla “profitability”.”Sebbene abbiamo sempre avuto una tempistica di breakeven chiara, l’ambiente di mercato ci costringe a intraprendere azioni più drastiche quando si tratta di gestione attiva dei costi”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

  • in

    Reclutamento, Anief: “Arriva la proposta di legge dal primo partito di Governo per stabilizzare i precari”

    (Teleborsa) – “A presentare il ddl sulla stabilizzazione dei supplenti è il primo partito di maggioranza relativa, Fratelli d’Italia, che in questo modo rompe gli indugi e invia un importante segnale al Governo: la proposta di reclutamento prevede le immissioni in ruolo dalla prima e seconda fascia delle GPS, le Graduatorie Provinciali per le Supplenze, con soluzioni sulla gestione delle attuali graduatorie concorsuali ordinarie e straordinarie nella fase transitoria di attuazione del PNRR. La proposta riguarda anche agli idonei di religione e la mobilità del personale, come suggerito da Anief durante l’ultima audizione in Senato sulle modifiche al decreto Milleproroghe”. È quanto fa sapere l’Anief in una nota. “La presentazione della proposta di legge a firma dei senatori Carmela Bucalo e Antonio Iannone, entrambi di Fratelli di Italia, – ha detto il presidente Anief, Marcello Pacifico, – è veramente importante, perché arriva mentre è in corso di discussione all’ufficio di Gabinetto del Ministero dell’Istruzione e del Merito la riforma del reclutamento previsto dal PNRR e dopo il voto alle proposte sul precariato avvenute in queste ore in Parlamento. Sulle possibili immissioni in ruolo da Gps, anche da seconda fascia e pure su materia e non solo su sostegno, come sollecitato da tempo dall’Anief, continuiamo a nutrire fondate speranze. Come pure sulle modifiche alla regolamentazione della mobilità, con la richiesta praticamente unanime di fare cadere gli attuali vincoli a spostarsi che il ministero dell’Istruzione vorrebbe attuare”.Il sindacato ricorda che per la fase transitoria del reclutamento, da adottare nell’anno in corso e nel 2024, in attesa dell’entrata in vigore della Legge di riforma 79/2022, chi amministra la scuola in Italia attende ancora la risposta della Commissione Europea sulla proposta del Ministero dell’Istruzione e del Merito che prevede l’assunzione da prima e seconda fascia Gps in un percorso comprendente la formazione universitaria, una prova concorsuale in uscita e l’anno di prova, parallelamente a un eventuale ulteriore concorso riservato al personale con 36 mesi di servizio. L’UE dovrà anche verificare la possibilità della messa a regime dei nuovi vincoli soltanto per i neoassunti a partire dai nuovi concorsi prevista dalla riforma sul PNRR.Anief, infine, ha rivendicato, anche all’interno del decreto Pnrr, prossimo all’approvazione, lo stanziamento di risorse aggiuntive per il personale amministrativo e DSGA, oltre che per armonizzare le questioni pendenti sulla gestione della fase transitoria, quali la validità delle graduatorie del concorso ordinario, l’integrazione del concorso straordinario, la conferma dei contratti stipulati con la clausola della riserva, il riconoscimento dei titoli conseguiti all’estero, il corso-concorso abilitante pendente per i ricorsisti, l’accesso al Tfa sostegno in deroga al numero programmato, i passaggi di qualifica cosiddetti “verticali”. LEGGI TUTTO