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    CdM, sul tavolo autonomia differenziata: opposizione critica

    (Teleborsa) – Arriva sul tavolo del Consiglio dei ministri convocato per oggi alle 16 il disegno di legge sull’Autonomia differenziata, presentato dal ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli. Sul testo, cui sono state apportate alcune modifiche rispetto alla bozza diramata lunedì sera ai Ministeri, dovrebbe arrivare un’approvazione preliminare, cui seguirà un ulteriore esame in un CdM successivo.Nel centrodestra soprattutto la Lega si prepara a festeggiare l’approvazione del testo, a venti giorni dalle Regionali in Lazio e Lombardia, una delle tre regioni che hanno già avviato il percorso per ottenere funzioni finora svolte dallo Stato.L’autonomia “migliorerà” il Paese e “conviene a tutti, i comuni del centro e del sud ci guadagnerebbero di più”, assicura Matteo Salvini. “Le Regioni avranno più risorse e più poteri con l’autonomia, per gestire i servizi essenziali per i cittadini, a partire naturalmente dalla sanità – è il commento di Silvio Berlusconi -. Ogni anno 200mila cittadini raggiungono la Lombardia da altre Regioni per interventi chirurgici. Quindi, dobbiamo garantire a tutti una sanità di assoluta qualità”. Dalle opposizioni invece arrivano critiche, soprattutto per la scelta discutere il ddl prima che ci siano i Lep, di affidare la loro definizione al presidente del Consiglio, nonché di non consentire al Parlamento di partecipare alla definizione delle intese. “L’articolo 8 conferma tutti i nostri sospetti – affonda il dem Francesco Boccia -: dall’applicazione del ddl ‘non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica’. È la riprova che non investono un centesimo per ridurre le diseguaglianze”.Secondo il ddl di 10 articoli, l’attribuzione delle funzioni può avvenire solo dopo la determinazione dei Livelli essenziali delle prestazioni, i Lep definiti con Dpcm, entro un anno come previsto dall’ultima legge di bilancio. L’iter per l’intesa fra Regione (anche a statuto speciale) e Stato durerà almeno 5 mesi, inclusi i 60 giorni per l’esame delle Camere. Secondo la bozza di Calderoli si sarebbero dovute esprimere le commissioni, ma fra i “ritocchi” decisi nella riunione tecnica in preparazione del Consiglio dei ministri – pare anche su input di Giorgia Meloni – si dovrebbe optare per un atto di indirizzo votato in AulaLe intese durano fino a 10 anni: possono essere rinnovate o terminate prima, con un preavviso (di Stato o Regione) portato da 6 a 12 mesi, per evitare disallineamenti con l’anno scolastico, in riferimento alle materie relative all’istruzione. Sono previste poi misure perequative per evitare squilibri economici fra le Regioni che aderiscono all’autonomia differenziata e quelle che non lo fanno. È il rischio che vuole evitare la premier. “Non ci rassegniamo all’idea che ci siano territori e servizi di serie A e B”, aveva detto nei giorni scorsi Giorgia Meloni. LEGGI TUTTO

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    BEI: in 2022 Italia primo paese, investiti oltre 10 miliardi

    (Teleborsa) – Nel 2022, l’Italia è stato il primo Paese per finanziamenti e risorse gestite per il gruppo BEI, pari a 10,09 miliardi. I numeri sono stati forniti da Gelsomina Vigliotti, vicepresidente del gruppo BEI e presidente FEI aprendo la conferenza stampa dedicata allapresentazione delle attività del Gruppo Bei in Italia nel 2022.”Grazie all’effetto leva dell’azione del Gruppo Bei, i 10,09 miliardi di nuova finanza dedicati all’Italia nel 2022 attiveranno investimenti per oltre 34 miliardi a sostegno sia del settore privato che di quello pubblico, contribuendo a finanziare le esigenze di liquidità di oltre 82.500 piccole e medie imprese e a sostenere il Governo nell’attuazione del PNRR. Inoltre, sono lieta di confermare che, anche l’anno scorso, un euro su sei erogati dal Gruppo BEI in Europa è arrivato in Italia”. “Per contrastare la crisi energetica in atto, nel 2022 il Gruppo Bei ha aumentato significativamente i finanziamenti a favore dellatransizione ecologica in Italia, investendo la cifra record di 5,54 miliardi in progetti che contribuiscono a produrre energia rinnovabile, garantire la sicurezza energetica, promuovere la mobilità sostenibile, e a decarbonizzare le nostre aziende, con particolare attenzione a quei settori considerati hard-to-abate”, ha aggiunto Vigliotti. Vigliotti ha anche sottolineato che la BEI ha mobilitato finora per l’Ucraina 1,7 miliardi ed è “in prima linea per le esigenze diquesto paese”. “Abbiamo mobilitato 1,7 miliardi per i bisogni del paese per infrastrutture, ospedali, scuole e con la Ue ci stiamoattivando per ulteriori risorse. Siamo impegnati in altri progetti per bisogni essenziali di questo paese”. LEGGI TUTTO

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    Moto, ANCMA: a gennaio corrono le immatricolazioni

    (Teleborsa) – Si apre sotto i migliori auspici il 2023 delle due ruote a motore. Secondo i dati diffusi da Confindustria ANCMA a gennaio le immatricolazioni di moto, scooter e ciclomotori segnano +37,7% a 21.314 unità sullo stesso mese dell’anno scorso, anche per effetto degli incentivi statali, peraltro già esauriti.”L’andamento del mercato sia in continuità con i numeri registrati negli ultimi due anni, che vedono il nostro Paese leader in Europa per numero di immatricolazioni e anche nella produzione”, afferma il presidente dei costruttori e distributori italiani, Paolo Magri. Il dato più significativo è dato dagli scooter che crescono del 77,4% e immatricolano 10.720 veicoli. Ottimo anche l’andamento delle moto, che spuntano un incremento del 22,36% e targano 9.482 mezzi. Unico dato in controtendenza è quello dei ciclomotori, che fanno segnare un calo del 33,97% e registrano 1.112 unità: si tratta tuttavia di un rimbalzo tecnico dovuto a una significativa commessa registrata nel corso del 2022.In territorio negativo il mercato elettrico (-17,10% e 868 unità), trascinato verso il basso dai ciclomotori, che scontano la commessa dello scorso anno.(Foto: © Damrong Rattanapong / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Enel: Slovenské Elektrárne connette alla rete l'Unità 3 di Mochovce, via produzione energia

    (Teleborsa) – Slovenské elektrárne (SE) ha connesso alla rete slovacca il primo dei due generatori dell’Unità 3 della centrale nucleare di Mochovce e, di conseguenza, ha iniziato a immettere elettricità in rete con la sincronizzazione del generatore al 20% della capacità nominale del reattore. L’impianto è stato connesso alla rete meno di tre settimane dopo il via libera dell’autorità nucleare slovacca all’avvio del reattore, rilasciato il 13 gennaio scorso.Si tratta di un traguardo importante per Slovenské elektrárne, che ha avviato la costruzione dell’Unità 3 di Mochovce nel 2008, e per il Gruppo Enel, che è attualmente azionista della società al 33% circa.La nuova capacità di generazione, in linea con i parametri della tassonomia UE, è la seconda centrale nucleare di nuova costruzione a essere connessa alla rete europea in 15 anni. Una volta pienamente operativa, l’Unità 3 di Mochovce, da 471 MW, contribuirà a ridurre la dipendenza dell’Europa dal gas, oltre a soddisfare il 13% circa del consumo totale di elettricità in Slovacchia senza emissioni di anidride carbonica.L’azionista di maggioranza di SE è Slovak Power Holding B.V. (SPH) con una quota di poco superiore al 66%. In SPH, EP Slovakia B.V. (controllata del Gruppo EPH) detiene il 50% del capitale sociale e il restante 50% appartiene a Enel Produzione S.p.A. (controllata del Gruppo Enel). La Repubblica Slovacca, attraverso il suo Ministero dell’Economia, è l’azionista di minoranza di SE, con una quota di poco inferiore al 34%. LEGGI TUTTO

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    USA, nuove sanzioni contro rete pro Russia

    (Teleborsa) – L’Ufficio di controllo dei beni stranieri (OFAC) del dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha imposto sanzioni nei confronti di 22 individui ed entità in più Paesi legati ad una rete di evasione delle sanzioni a sostegno del complesso militare- industriale della Russia. L’azione di oggi – si legge nel comunicato – fa parte della strategia Usa volta a limitare l’accesso della Russia alle entrate necessarie per portare avanti il brutale conflitto in Ucraina.In particolare, le sanzioni prendono di mira il leader della rete, il trafficante d’armi russo Igor Zimenkov, così come suo figlio e diversi membri della loro rete, per aver fornito alla Russia “dispositivi ad alta tecnologia”. Zimenkov e i suoi soci sono stati “coinvolti in molteplici accordi per la sicurezza informatica russa e la vendita di elicotteri” e mantengono stretti rapporti con l’esportatore di armi russo Rosoboronexport, secondo il Tesoro.Intanto, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha sottolineato la necessità di aumentare le sanzioni contro la Russia affermando che “lo Stato terrorista deve sentire il prezzo del terrore”. “Ho sottolineato la necessità di aumentare le sanzioni contro la Russia e il nostro team ha evidenziato che lo Stato terrorista deve sentire il prezzo del terrore e che la sua capacità di continuare l’aggressione dovrebbe essere limitata”, ha detto Zelensky in una conferenza stampa dopo l’incontro a Kiev con il presidente austriaco Alexander Van der Bellen.Zelensky ha continuato a fare pressioni sulle imprese austriache affinché “intensifichino” la loro cooperazione con l’Ucraina e aiutino a ricostruire e modernizzare i sistemi energetici del paese, esortando le imprese a lasciare la Russia e stabilirsi in Ucraina. LEGGI TUTTO

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    Conti pubblici, MEF: a gennaio 2023 fabbisogno di 7 miliardi

    (Teleborsa) – Il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) ha comunicato che la stima del fabbisogno del settore statale nel mese di gennaio 2023 è pari a 7 miliardi di euro.Nel confronto con il corrispondente mese del 2022, che si era chiuso con un fabbisogno di 902 milioni, i pagamenti hanno fatto registrare un significativo aumento, ascrivibile ai maggiori esborsi delle Amministrazioni territoriali e all’aumento della spesa previdenziale, dovuto all’erogazione dell’assegno unico e alla rivalutazione delle pensioni. L’aumento è stato parzialmente compensato da minori versamenti al bilancio comunitario.Gli incassi complessivi hanno fatto registrare un leggero incremento nonostante la flessione delle entrate tributarie, dovuta principalmente al maggiore ricorso alle compensazioni in delega unica.La spesa relativa agli interessi sui titoli di Stato è in aumento di circa 450 milioni rispetto al valore dello stesso mese dell’anno precedente. LEGGI TUTTO

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    Christina Foerster CEO ad interim di Brussels Airlines

    (Teleborsa) – Christina Foerster ha assunto ad interim la carica di CEO di Brussels Airlines dopo le dimissioni di Peter Gerber, il quale ha annunciato che lascerà il gruppo Lufthansa dove ha iniziato la carriera nel 1992. Dopo essere stato responsabile delle finanze e delle risorse umane, nel maggio 2014 Gerber è stato nominato presidente del comitato esecutivo di Lufthansa Cargo.Christina Foerster, membro del comitato esecutivo del Gruppo Lufthansa, già chief commercial officer di Brussels Airlines (dal 2016), è stata già CEO dal 2018 al 2020. LEGGI TUTTO

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    MEF, Giorgetti: “Tutto pronto per riorganizzazione ministero: decreto forse domani in Cdm”

    (Teleborsa) – “Tutto è pronto per la riorganizzazione del ministero dell’Economia e delle Finanze”. È quanto ha annunciato il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, a margine del question time alla Camera. “Può darsi – ha aggiunto Giorgetti – che il relativo decreto del presidente del Consiglio venga portato al Cdm di domani. Nel Dpcm dovrebbe essere prevista la costituzione di un nuovo dipartimento per la gestione delle partecipazioni. Nel corso del question time Giorgetti ha risposto a interrogazioni sull’applicabilità alle liquidazioni periodiche Iva della modalità agevolata di definizione degli avvisi bonari (Foti – FDI); sulla ripartizione delle risorse ancora disponibili a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-2027 (De Luca – PD-IDP); sulle iniziative in materia di tassazione dell’attività dei frontalieri italiani che lavorano in Svizzera, in relazione al venir meno della vigenza delle disposizioni adottate in periodo pandemico con riferimento al lavoro a distanza (Gadda – Azione-IV-RE).In merito all’interrogazione del Pd volta a capire le intenzioni del governo sulla ripartizione e assegnazione delle risorse al Sud, anche in considerazione dell’Autonomia differenziata, Giorgetti ha affermato che il governo ha avviato un’analisi sulla ripartizione e l’utilizzo delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, per procedere “a una più razionale ed efficace ripartizione delle risorse” relative alla nuova programmazione 2021-2027. Dopo aver precisato che “non è certamente imputabile all’attuale Esecutivo, né all’autonomia differenziata, l’inosservanza del termine del 2021 previsto per la ripartizione delle risorse relative al nuovo ciclo di programmazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione”, Giorgetti ha spiegato che a novembre 2022, il ministro per gli affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha inviato ai ministeri assegnatari delle risorse e ai Presidenti delle Regioni e delle Province autonome una nota finalizzata all’acquisizione delle informazioni necessarie a ricostruire lo stato dell’arte dell’impiego delle risorse destinate alle politiche di coesione in vista delle “conseguenti iniziative governative”. Con la delibera del Cipess del 27 dicembre scorso si è quindi proceduto ad una ricognizione e riprogrammazione di alcune assegnazioni. Ora – ha spiegato il ministro – “sono in corso ulteriori analisi, che si prevede di concludere entro il mese di febbraio, i cui risultati costituiranno, da un lato, la base di una specifica relazione sullo stato di attuazione delle politiche di coesione, che verrà messa a disposizione del Parlamento, e, dall’altro, il punto di partenza per procedere, anche in ragione dei risultati della programmazione relativa al periodo 2014-2020, a una più razionale ed efficiente ripartizione delle risorse relative al nuovo periodo di programmazione”. Una risposta che non ha soddisfatto il Pd. “Sull’erogazione del fondo sviluppo e coesione, rifinanziato con 73,5 miliardi e le cui risorse sono decisive per lo sviluppo del Mezzogiorno, oggi in Aula durante il question time il ministro Giorgetti non ha dato alcun chiarimento e, anzi ha alimentato la confusione. Giorgetti – hanno affermato nel corso del question time i deputati democratici Claudio Stefanazzi e Piero De Luca vice capogruppo alla Camera – ha parlato infatti di nuove istruttorie e analisi di cui non c’è nessuna necessità. La ripartizione, infatti, era stata già deciso nel giugno scorso dal governo Draghi e si tratta solo di provvedere ad erogare quei fondi. I ritardi del governo, che stiamo sollecitando dal suo insediamento, stanno già provocando gravi difficoltà alle regioni del sud. Le nostre preoccupazioni aumentano perché questa situazione si accompagna con la proposta di autonomia differenziata del ministro Calderoli. Una combinazione che avrebbe come conseguenza solo quella di aumentare le distanze fra i territori del Paese e pregiudicarne la crescita”. Riguardo al tema dei frontalieri con la Svizzera il ministro dell’economia e delle finanze si è detto “fiducioso” di giungere in tempi brevi alla regolazione del telelavoro. Grazie a un accordo amichevole tra Italia e Svizzera nel periodo della pandemia, il telelavoro è stato utilizzato fino a ieri. Rispondendo al question time alla Camera, il Ministro ha spiegato che “il Governo italiano ha sottoscritto il 23 dicembre 2020 un nuovo Accordo con la Confederazione svizzera relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri nonché un Protocollo che modifica la Convenzione tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera per evitare le doppie imposizioni. Il relativo disegno di legge di ratifica è attualmente all’esame del Parlamento e, proprio questa mattina, è stato approvato in prima lettura dal Senato. Il protocollo aggiuntivo a questo Accordo contempla, al punto 3, il ‘potenziale ulteriore sviluppo del telelavoro’ per i frontalieri. In tale contesto, il Governo ha già avviato interlocuzioni con la controparte elvetica – che, ha manifestato la propria disponibilità al dialogo – per definire, a breve, la possibilità di utilizzare a regime le nuove modalità di prestazione dell’attività lavorativa, sperimentate durante il periodo della pandemia, anche dopo la cessazione del periodo emergenziale. Sono fiducioso che questo dialogo, nella più ampia cornice delle misure a tutela dei lavoratori previste dall’Accordo del 2020, consentirà di giungere in tempi rapidi alla regolazione anche delle prestazioni di lavoro da remoto”. Intanto, nell’attesa dell’approvazione finale del disegno di legge di ratifica, “è intenzione del Governo presentare un emendamento ai provvedimenti all’esame delle Camere finalizzato a disciplinare in via transitoria l’attività lavorativa svolta dai ‘frontalieri’ in modo da definire da chiarirne la portata normativa”. LEGGI TUTTO