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    USA, Fed: migliora attività fabbriche nel distretto di Dallas

    (Teleborsa) – Migliora l’attività delle fabbriche nel Distretto di Dallas nel mese di gennaio, secondo quanto segnalato dai dirigenti aziendali che hanno risposto al Texas Manifacturing Outlook Survey. L’indice generale manifatturiero, elaborato dalla Federal Reserve di Dallas, si è portato a -8,4 punti rispetto ai -20 del mese precedente. Bisogna ricordare che quando le aziende che segnalano un aumento supera il numero di quelle che segnalano una diminuzione, l’indice sarà maggiore di zero.L’indice di produzione, una misura chiave delle condizioni di produzione dello Stato, è salito a quota 16,6 punti, mentre i nuovi ordini si sono portati a 20 punti. L’indice della capacità di utilizzo è sceso di 13 punti a quota 12 punti e l’indice delle consegne è scivolato di 12 punti attestandosi a +8,6 punti. LEGGI TUTTO

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    Gas, scorte Ue sopra il 73%: Italia al 73,6%

    (Teleborsa) – In base ai dati diffusi da Gas Infrastructure Europe (GIE), l’organizzazione europea che raggruppa i gestori delle infrastrutture per il gas, le scorte di gas naturale nell’Ue sono scese al 73,72% a quota 825,97 TWh, oltre 86 TWh in meno rispetto allo scorso 17 gennaio quando le scorte erano pari all’81,49%.Il paesi con più gas naturale in deposito è Germania (198,19 Twh, pari all’80,39% della propria capacità di stoccaggio), seguita dall’Italia (140,4 TWh e i depositi pieni al 73,6%) e dalla Francia (89,25 TWh, pari al 66,81% della capacità di stoccaggio). LEGGI TUTTO

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    Credemtel (gruppo Credem) è salita al 100% di Sata

    (Teleborsa) – Credemtel, società del gruppo Credem attiva nell’offerta di servizi digitali ad aziende e Pubblica Amministrazione, è salita al 100% del capitale di Sata, società specializzata nello sviluppo di soluzioni software avanzate per le imprese come la fatturazione elettronica e l’estrazione dati da documenti. Credemtel era entrata in Sata come socio di minoranza (20% del capitale) nel 2017, mentre nel 2020 era salita al 75% del capitale.Per Credemtel l’operazione ha l’obiettivo di continuare a investire in soluzioni digitali per la gestione dei rapporti e rafforzare la collaborazione tra clienti e fornitori (ciclo attivo e passivo) per rendere più resilienti le catene di fornitura e facilitare l’accesso alle fonti di finanziamento, anche in vista della prossima adozione della fattura elettronica europea che sarà introdotta per garantire una maggiore interoperabilità tra gli stati membri.”Credemtel insieme a Sata ha gestito progetti europei e sviluppato soluzioni ed accordi che consentono alle aziende italiane di dialogare con diversi mercati esteri – ha dichiarato Giancarlo Caroli, direttore generale di Credemtel – In questo contesto congiunturale è importante facilitare il rapporto tra acquirenti e fornitori attraverso l’uso di strumenti collaborativi supportando le aziende nell’intero ciclo dell’ordine sia dal punto di vista documentale che finanziario”. LEGGI TUTTO

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    TAP punta a raddoppiare la capacità del gasdotto entro il 2027

    (Teleborsa) – Il consorzio Trans Adriatic Pipeline (TAP) ha comunicato che, in seguito al completamento della prima fase di presentazione di offerte vincolanti del Market Test 2021, attiverà il primo livello di espansione della capacità.Dopo la chiusura, il 22 gennaio 2023, della finestra di presentazione delle offerte vincolanti, TAP attiverà ora il primo livello di espansione che prevede una capacità aggiuntiva per 1,2 miliardi di metri cubi all’anno, attraverso contratti di trasporto a lungo termine, disponibile a partire dal 2026. La capacità iniziale di TAP può essere ampliata in fasi successive per raggiungere almeno 20 miliardi di metri cubi all’anno.Nel corso del 2023 è prevista una seconda fase vincolante in cui gli operatori interessati potranno presentare le proprie offerte. Con procedure di open season strutturate per testare le esigenze del mercato in un processo graduale, TAP punta a raddoppiare la capacità del gasdotto entro il 2027.”Dopo aver chiuso la prima fase vincolante, intendiamo avviarne un’altra nella seconda metà dell’anno, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la sicurezza degli approvvigionamenti e la liquidità del mercato in Europa – ha affermato Luca Schieppati, Managing Director TAP – Nuovi volumi di idrogeno e altri gas rinnovabili potranno inoltre essere trasportati attraverso l’espansione della capacità di TAP, promuovendo la sostenibilità a lungo termine e la transizione energetica dell’area”.Il gasdotto TAP – che porta il gas dall’Arzebajan alla Puglia – è lungo 878 km e ha come soci BP (20%), SOCAR (20%), Snam (20%), Fluxys (19%), Enagás (16%) e Axpo (5%). LEGGI TUTTO

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    Euro Zona, a gennaio migliora la fiducia di imprese e consumatori

    (Teleborsa) – Migliora la fiducia dell’economia di Eurolandia nel mese di gennaio 2023. L’indice che misura il sentiment complessivo è aumentato a 99,9 punti, rispetto ai 97,1 punti del mese precedente (dato rivisto da un preliminare di 95,8 punti). Le attese degli analisti erano per una lettura di 97 punti- La fiducia del complesso dell’Unione Europea, secondo i dati diffusi dalla Direzione generale Affari economici e finanziari della Commissione Europea, si porta a 98 punti (+2,3 punti).Per quanto riguarda le componenti dell’indice per l’Eurozona, la fiducia dei consumatori risale a -20,9 punti da -22,1 (attese per -20,9) e migliorano la fiducia dei servizi (10,7 da 7,7 punti e contro i 7,9 attesi) e dell’industria (1,3 da -0,6 punti e contro i -0,6 attesi). In diminuzione, invece, il sentiment nelle costruzioni (-2,2 punti).L’indice sulle prospettive del lavoro (Employment expectations indicator, EEI) registra invece un incremento a 110,1 punti nell’eurozona (+2,7) e a 108,5 punti nell’UE (+2,3).(Foto: Mika Baumeister on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    ITA, MEF firma lettera d'intenti con Lufthansa: i prossimi step

    (Teleborsa) – Nuovo importante tassello nella trattativa Tesoro- Lufthansa. Nel pomeriggio di oggi, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, azionista unico della newco, ha fatto sapere di aver sottoscritto la lettera d’intenti di Lufthansa, aprendo ufficialmente la trattativa esclusiva col gruppo tedesco per la vendita di una quota di minoranza di ITA.Secondo le indiscrezioni circolate finora Lufthansa dovrebbe mettere sul piatto 250-300 milioni attraverso un aumento di capitale riservato per rilevare una quota del 40% e poi in una seconda fase salire al 100% della compagnia italiana, in scia alla strategia adottata in passato per rilevare Brussels Airlines.Dopo la firma del protocollo d’intesa “inizierà una fase di trattative rispetto alle richieste che fa il governo italiano e ai progetti industriali di Lufthansa”, aveva spiegato qualche giorno fa il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, sottolineando che “se i due progetti collimeranno e se saranno coerenti potrebbe nascere una realtà molto importante a beneficio anche dell’economia italiana”.Trattativa esclusiva – spiegano gli addetti ai lavori – significa stilare l’accordo vero e proprio, ossia quanto investirà da subito Lufthansa in Ita, quindi piano industriale e governance della futura compagnia, cioè come verrà distribuito il suo cda. eguirà poi la sottoscrizione di un accordo preliminare di vendita (signing), che dovrà avere il via libera della Corte dei Conti, dell’Antitrust italiano e dell’Antitrust Ue. Dopo l’ok di tutti e tre gli organi, per inizio giugno si punta a firmare il contratto definitivo, il cosiddetto closing, e dunque l’ingresso operativo di Lufthansa in Ita a stretto giro.Nell’illustrare il suo interesse per la newco, il colosso tedesco aveva anche sottolineato che l’Italia “rappresenta il mercato più importante al di fuori dei mercati domestici e degli Stati Uniti” e la volontà di “integrare” Ita all’interno delle compagnie del gruppo “risiede nel forte interscambio del Paese a livello globale, tramite viaggi d’affari e privati, nella sua forte economia orientata all’esportazione e nel suo essere uno dei luoghi turisticamente più attrattivi in Europa”. Oltre all’aspetto economico il Ministero dell’Economia e delle Finanze valuterà anche quello industriale.Alla finestra i sindacati con le varie sigle di categoria che hanno già chiesto al governo di essere “coinvolti” nella trattativa. LEGGI TUTTO

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    Infrastrutture, Salvini: entro marzo ok al Codice degli appalti

    (Teleborsa) – Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha effettuato questa mattina un sopralluogo al cantiere del rondò del casello dell’A4 di Bergamo. Prima di incontrare i rappresentanti del territorio ha fatto il punto della situazione anche con il Presidente della Provincia Pasquale Gandolfi, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Claudia Terzi. “Il collegamento tra Orio al Serio e Bergamo e così importante e così urgente che va fatto. Anche se so che su questa, così come su altri interventi, non tutti sono sempre d’accordo e c’è del dibattito. Ma è mio dovere essere qui e ascoltare, come ho fatto lo scorso fine settimana con gli amministratori di Mantova, Cremona e Pavia”, ha detto Salvini “Con Anas e RFI abbiamo instaurato un ottimo rapporto: in questo 2023 solo Anas avvierà 3 miliardi di euro di cantieri, che corrispondono a più di 50 mila posti di lavoro. Conto che la Lombardia, non tanto perché io sono lombardo ma perché è il cuore economico del Paese, abbia una parte rilevante di questi investimenti. Poi le Olimpiadi ci servono per accelerare alcune opere che altrimenti andrebbero al rallentatore”. Il Ministro ha anche detto che si sta lavorando “a un Codice degli appalti che verrà approvato entro il 31 marzo, dove la tutela delle imprese del territorio è una riserva degli appalti pubblici nazionali per le piccole e medie imprese sarà un nodo importante. Quindi i tempi verranno rispettati”. “Ringrazio Regione Lombardia che per Bergamo e provincia ha investito più di cento milioni di euro – ha aggiunto -. Con Anas stiamo cercando di correre, idem con i commissari per alcune infrastrutture legate alle Olimpiadi: sono tre mesi spesi bene”.Quanto al ripristino delle Province con pieni poteri è “un obiettivo che porteremo avanti di pari passo con l’autonomia: autonomia significa dare più poteri ai territori, premiare l’efficienza, tagliare sprechi e burocrazia, e in quest’ottica reintrodurre le Province con piena dignità, elette dai cittadini, con un presidente, con una giunta, con dei consiglieri, dei dipendenti, sarà utile perché la Provincia tornerà a fare manutenzione di scuole e di strade ed è giusto che la scelgano i cittadini”, ha detto Salvini. “Conto che questo 2023 – ha proseguito – sia l’anno dell’avvio delle autonomie e della reintroduzione della provincia perché tra un comune bergamasco di mille abitanti e la Regione Lombardia di dieci milioni di abitanti serve un organismo intermedio”. LEGGI TUTTO

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    Criptovalute: la nuova procedura di regolarizzazione conviene?

    (Teleborsa) – In seguito all’approvazione legge di bilancio 2023, che ne ha regolamentato gli aspetti fiscali, le criptovalute sono ora comprese nella nuova categoria delle “criptoattività”. Con l’introduzione in manovra di una nuova imposta ad hoc, applicabile alle plusvalenze generate da operazioni in criptovalute, è stata superata definitivamente l’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate, che nei propri documenti di prassi riteneva applicabili le imposte previste per le valute estere. Contemporaneamente, è stata prevista una procedura di “regolarizzazione” per chi ne abbia realizzate in passato e abbia omesso di dichiararle e di pagare le relative imposte. Abbiamo chiesto a Carlo Cicala, avvocato partner dello Studio Legale Cicala-Riccioni & Partners e direttore di Criptolex.it di spiegarci le linee essenziali della procedura di regolarizzazione.Quali sono i vantaggi, introdotti dalla legge di bilancio 2023, per l’investitore che voglia, per il passato, regolarizzare la propria posizione?”Inizio a rispondere parlando dei vantaggi che non ci sono, e che magari qualcuno si sarebbe potuto aspettare. La regolarizzazione non esclude la punibilità, né sul piano penale, delle condotte di impiego e riciclaggio delle somme confluite nei depositi di criptovalute, né preclude contestazioni, sul piano tributario, circa la loro provenienza: testualmente si prevede che ‘resta ferma la dimostrazione della liceità della provenienza delle somme investite’. Il meccanismo per individuare le somme da versare è in apparenza semplice: se nell’anno di imposta sono state realizzate plusvalenze, occorre versare il 3,5% del valore complessivo delle attività, detenute al termine di ciascun anno o al momento del realizzo, oltre allo 0,5% se è stata omessa l’indicazione nel quadro RW (obbligo di monitoraggio). Quindi l’importo da versare non è commisurato all’imposta che si assumerebbe evasa?”Almeno per quanto riguarda le plusvalenze, è proprio così. Si chiede una percentuale (3,5%) dell’intero portafoglio, senza considerare l’ammontare della plusvalenza. Ciò è stato fatto, evidentemente, per semplificare le modalità di calcolo, che avverrà quindi senza necessità di stabilire ‘quando’ l’investitore ha conseguito un guadagno. Cosa che, per il passato, non risultava chiara neppure leggendo con attenzione le circolari dell’Agenzia”. In un mercato così fluttuante come quello delle criptovalute, quando si può dire di aver realizzato una plusvalenza?”Guardiamo la disciplina oggi vigente. Occorre innanzitutto premettere che la formulazione della norma non è chiara, e le risposte che si possono dare oggi sono in larga parte opinabili. Possiamo però partire dalla regola, enunciata dalle nuove norme, secondo cui ‘non costituisce una fattispecie fiscalmente rilevante la permuta tra cripto-attività aventi eguali caratteristiche e funzioni’ (comma 126). L’intenzione sottesa è chiaramente quella di evitare di assoggettare a tassazione lo scambio cripto-cripto, cioè tra due entità ugualmente volatili”.Quindi uno scambio cripto-euro può dar luogo ad una plusvalenza. Ma cosa dire di uno scambio, ad esempio, tra Bitcoin ed una stablecoin?”La risposta dipende dall’interpretazione che si vuol dare alla norma. La stablecoin, come è noto, è sicuramente da considerare una criptovaluta, ma il suo valore è, o almeno dovrebbe essere, ‘ancorato’ a quello di una valuta tradizionale. Da questo punto di vista, quindi, acquistare una stablecoin ancorata al dollaro americano (USD) pagando in bitcoin potrebbe realizzare un fatto fiscalmente rilevante. Ma sappiamo benissimo che l’ancoraggio tra stablecoin e valute FIAT non è garantito, o comunque è caratterizzato da un grado di rischio più o meno elevato. Il collasso di UST (una stablecoin ancorata al dollaro, facente parte dell’ecosistema Terra, che ha perso la quasi totalità del suo valore nel maggio 2022 ndr) è lì a insegnarcelo. È vero che alcune stablecoin offrono più garanzie di altre, ad esempio perché ‘collateralizzate’ da fondi custoditi da banche, ma a me sembra strutturalmente molto più simile a una criptovaluta come bitcoin che a una valuta FIAT, con la conseguenza che la permuta con stablecoin non dovrebbe dar luogo a fenomeni impositivi. Il discorso comunque è complesso e potrà essere oggetto di nuovi interventi da parte dell’Agenzia”.Per poter stabilire se si è realizzata una plusvalenza occorre assumere un valore “di carico” delle criptovalute acquistate. Come si determina questo valore?”Le nuove norme prevedono una totale inversione dell’onere della prova, posto interamente a carico del contribuente. Su questo punto la legge è molto chiara ‘il costo o valore di acquisto è documentato con elementi certi e precisi a cura del contribuente; in mancanza il costo è pari a zero’. È quindi il contribuente a dover conservare o procurarsi elementi per dimostrare il valore di acquisto. Potranno soccorrere, ovviamente, i dati dell’operazione di acquisto, da cui risulti il prezzo pagato, ma sarà opportuno corroborarli con rilevazioni dei prezzi di cambio dai principali exchange, e ciò sebbene questi ultimi costituiscano dati pubblici. Anche in questo caso, purtroppo, a fronte di numerose affermazioni di principio dove si assume, sempre in astratto, che sul Fisco grava l’onere di dimostrare le proprie pretese, tale affermazione è quasi sempre svuotata di significato in concreto, come in questo caso”.Per evitare questi problemi è stato previsto un importo in percentuale da pagare sulla giacenza, e non sulle plusvalenze. Ma quanto conviene aderirvi?”L’adesione alla regolarizzazione prevista dalla nuova disciplina può non essere conveniente. Per dirlo, ovviamente, non esamino neppure l’ipotesi in cui si voglia contestare, in radice, il fatto che sia dovuta un’imposta per il passato. Consideriamo l’impostazione dell’Agenzia (cristallizzata nei vari documenti di prassi), che assimilava le criptovalute alle valute estere, applicando la relativa imposta. Chi ne ha omesso il monitoraggio o di indicare le plusvalenze può comunque avvalersi delle agevolazioni ordinarie, previste per chi voglia regolarizzare qualsiasi imposta non versata prima che giunga l’accertamento dell’Agenzia, e che potrebbero essere particolarmente convenienti specialmente per l’anno di imposta 2021. Questo perché, mentre la ‘nuova’ regolarizzazione prende in considerazione l’intero ammontare del portafoglio, i ‘vecchi’ e sempre validi strumenti prevedono il versamento di somme, anche a titolo di sanzioni, in linea di massima parametrate all’effettiva plusvalenza realizzata. Occorre dunque munirsi di un adeguato prospetto comparativo che illustri le somme da versare nell’una e nell’altra ipotesi e sincerarsi di essere in possesso di tutta la documentazione giustificativa, da esibire all’Amministrazione finanziaria in caso di controlli”. In definitiva, il contribuente oggi può procurarsi tutti gli elementi necessari ad individuare la soluzione più conveniente?”In realtà, per avere il maggior numero possibile di dati a disposizione, è necessario attendere il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate che indichi le modalità operative della regolarizzazione”. LEGGI TUTTO