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    Unrae, 418mila auto usate perse nei primi 11 mesi del 2022

    (Teleborsa) – Il mercato delle autovetture usate nei primi 11 mesi del 2022 (con dati in attesa di consolidamento) riduce la flessione al -9,1% con 4.155.108 trasferimenti di proprietà rispetto ai 4.572.969 dello stesso periodo 2021. I trasferimenti netti perdono l’11,5%, mentre le minivolture si riducono del 5,7%. È quanto emerge dall’analisi Unrae – Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri relativa al Mercato Usato nei primi 11 mesi del 2022. Il diesel conferma la leadership anche negli 11 mesi 2022, con il 48,5% delle preferenze (-2,1%), seguito dal benzina con una quota al 40,4%, in recupero di mezzo punto sullo stesso periodo 2021. Il Gpl copre il terzo posto (al 4,4% del totale) e le ibride il quarto con una share in crescita al 3,5%. Il metano si ferma al 2,2%, mentre i trasferimenti netti di auto elettriche pure (BEV) salgono allo 0,5% e le plugin allo 0,4%. LEGGI TUTTO

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    Sciopero benzinai, revocato il secondo giorno di proteste: stazioni aperte dalle 19 (22 in autostrada)

    (Teleborsa) – Rientra lo sciopero dei benzinai iniziato ieri. Le stazioni di servizio hanno infatti riaperto alle 19 di questa sera (le 22 in autostrada) dopo la decisione di revocare la seconda giornata prevista da parte di Figisc-Anisa Confcommercio e Fegica Cisl a seguito di un nuovo tavolo al ministero delle Imprese e del Made in Italy, convocato a seguito di un’assemblea pubblica tenutasi in mattinata nella sala Capranichetta di piazza Montecitorio a Roma. La terza sigla promotrice, Faib Confesercenti, aveva già preso ieri una decisione analoga.Le sigle promotrici hanno fatto sapere che la protesta ha raccolto tra l’80 e il 90 per cento delle adesioni, al netto delle stazioni di rifornimento che per legge hanno dovuto restare aperte garantendo i livelli minimi essenziali di servizio. La scelta di riaprire è stata presa “a favore degli automobilisti, non certo per il Governo”, hanno spiegato i presidenti di Fegica e Figisc. L’incontro di oggi al ministero “non è riuscito ad evidenziare alcun elemento di concretezza che possa consentire anche solo di immaginare interventi sui gravissimi problemi del settore e di contenimento strutturale dei prezzi”. Secondo le due sigle “le proposte emendative avanzate dal Governo al suo stesso decreto non rimuovono l’intenzione manifesta di individuare i benzinai come i destinatari di adempimenti confusi, controproducenti oltreché chiaramente accusatori”.Faib Confesercenti aveva già annunciato ieri di volere dimezzare la durata della chiusura, da 48 a 24 ore, riferendo di un “confronto costruttivo con l’esecutivo”.”La protesta si sta rivelando un fallimento – ha dichiarato il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – Le sigle che avevano inizialmente proclamato lo sciopero si sono spaccate, e numerosi distributori hanno deciso di non aderire alla serrata, al punto che su tutto il territorio oggi gli automobilisti possono trovare molte pompe funzionanti, anche se solo in modalità self service”. Se la serrata non fosse stata tolta entro oggi, l’associazione si era detta intenzionata a proclamare per il 4 e 5 febbraio “una contro-protesta” invitando “i cittadini a ridurre i consumi di benzina e gasolio, rinunciare laddove possibile all’uso degli autoveicoli e lanciare un segnale forte a Governo, petrolieri e benzinai”. Alla notizia della revoca, una nuova nota di Assoutenti ha definito “una figuraccia” quella dei gestori. LEGGI TUTTO

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    ONU, crescita globale all'1,9% nel 2023. Recessione in Italia

    (Teleborsa) – L’aumento del prodotto interno lordo (PIL) globale rallenterà dal 3% nel 2022 all’1,9% nel 2023, segnando uno dei tassi di crescita più bassi degli ultimi decenni. In seguito, la crescita globale aumenterà moderatamente fino al 2,7% nel 2024, se, come previsto, alcuni venti contrari macroeconomici inizieranno a diminuire. Tra questi ci sono i gravi shock che hanno colpito l’economia mondiale nel 2022 e che si rafforzano a vicenda, come la pandemia di COVID-19, la guerra in Ucraina e le conseguenti crisi alimentari ed energetiche, l’aumento dell’inflazione, l’inasprimento del debito e l’emergenza climatica. Sono le previsioni dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) nel “World Economic Situation and Prospects 2023” pubblicato oggi.Il report prevede che le pressioni inflazionistiche si ridurranno gradualmente a causa dell’indebolimento della domanda aggregata nell’economia globale. Ciò dovrebbe consentire alla Federal Reserve e alle altre principali banche centrali di rallentare il ritmo della stretta monetaria e, infine, passare a una politica monetaria più accomodante. “Le prospettive economiche a breve termine rimangono tuttavia molto incerte, poiché persistono una miriade di rischi economici, finanziari, geopolitici e ambientali”, viene sottolineato.L’inflazione globale, che ha raggiunto il massimo pluridecennale di circa il 9% nel 2022, dovrebbe diminuire, ma rimanere elevata al 6,5% nel 2023.”Questo non è il momento di pensare a breve termine o a un’austerità fiscale istintiva che esacerba le disuguaglianze, aumenta la sofferenza e potrebbe rendere gli obiettivi di sviluppo sostenibile sempre più fuori portata. Questi tempi senza precedenti richiedono un’azione senza precedenti”, ha affermato António Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite.Negli Stati Uniti, il PIL crescerà solo dello 0,4% nel 2023 dopo una crescita stimata dell’1,8% nel 2022. Si prevede che i consumatori ridurranno la spesa dati i tassi di interesse più elevati, i redditi reali più bassi e i cali significativi nel patrimonio netto delle famiglie. L’aumento dei tassi ipotecari e l’aumento dei costi di costruzione continueranno probabilmente a pesare sul mercato immobiliare, con investimenti fissi residenziali che dovrebbero diminuire ulteriormente.L’Unione europea crescerà dello 0,2% nel 2023, in calo rispetto al 3,3% stimato nel 2022, quando l’ulteriore allentamento delle restrizioni dovute al COVID-19 e il rilascio della domanda repressa hanno stimolato le attività economiche. Mentre l’Unione europea continua i suoi sforzi per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili della Russia, la regione rimane vulnerabile alle interruzioni dell’approvvigionamento energetico, comprese le carenze di gas.Le previsioni dell’ONU per l’Italia sono di un calo del PIL dello 0,3% nel 2023 e una crescita dell’1,1% nel 2024. Il PIL della Germania dovrebbe diminuire dello 0,4% e crescere dell’1,6% l’anno successivo. La Francia dovrebbe crescere dello 0,1% quest’anno e dell’1,4% nel 2024.Con l’abbandono da parte del governo della sua politica anti-Covid alla fine del 2022 e l’allentamento delle politiche monetarie e fiscali, per la Cina è previsto che la crescita economica acceleri al 4,8% nel 2023 (dal +3% l’anno scorso). “Ma la riapertura dell’economia dovrebbe essere irregolare – si legge nel documento – La crescita rimarrà probabilmente ben al di sotto del tasso pre-pandemia dal 6 al 6,5%”. LEGGI TUTTO

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    Wizz Air si conferma terzo vettore in Italia

    (Teleborsa) – Nel 2022 Wizz Air ha superato i livelli del 2019 in Italia trasportando oltre 16 milioni di passeggeri, vale a dire più di un terzo del totale di 45 milioni a livello globale, dato che equivale a un incremento del 10% rispetto al 2019 (41 milioni di passeggeri). Le rotte più popolari sono state quelle da Milano Malpensa a Londra Gatwick, da Catania a Praga e da Roma Fiumicino a Tel Aviv.Wizz Air si conferma terza compagnia aerea sul mercato italiano, dove conta cinque basi con 21 aeromobili che volano verso 92 destinazioni. Il network di Wizz Air per, da e all’interno dell’Italia è cresciuto del 91% nel 2022, portando più di 4,5 milioni di posti aggiuntivi in vendita sul mercato.Inoltre, l’assegnazione di tre aeromobili a Roma Fiumicino e Milano Malpensa consente a Wizz Air di introdurre nove nuove rotte dall’Italia e di aumentare le frequenze su altre dodici rotte nell’estate 2023.I passeggeri potranno ora volare da Roma a Funchal (Madeira, Portogallo), Memmingen (Germania), Castellon (Spagna), Lussemburgo, Baku (Azerbaigian), Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti), Kuwait City (Kuwait), e da Milano ad Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti) e Madrid (Spagna). LEGGI TUTTO

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    Italgas, Gallo: per rendere flessibili le infrastrutture puntare sul digitale

    (Teleborsa) – Per rendere flessibile le infrastrutture di trasporto di gas in vista del possibile trasporto di altre fonti energetiche, come biometano e idrogeno, occorre puntare sul digitale. È quanto ha dichiarato Paolo Gallo, amministratore delegato di Italgas, in occasione di una tavola rotonda alla prima assemblea annuale di Proxigas. “Come distributori – ha spiegato Gallo – stiamo preparando la nostra infrastruttura a recepire gas diversi e questo è possibile solo attraverso la trasformazione digitale delle reti che consente loro di essere pronte ad accogliere biometano, sin da subito e idrogeno nel prossimo futuro”. “Il nostro intervento è cosi’ volto a creare un network digitale, flessibile e intelligente in grado di gestire più commosity in contemporanea”, ha aggiunto Gallo.”Il biometano ha enormi potenzialità di copertura del fabbisogno energetico dell’Italia e dell’Europa. In Europa, Francia e Germania sono i Paesi pià avanti: i primi avendo quasi la meta’ dell’intera dotazione impiantistica europea per il biometano, i secondi per la quantità produttiva di circa 1,2 miliardi di metri cubi l’anno”, ha poi sottolineato Gallo. “Per quanto riguarda l’Italia – ha aggiunto Gallo – i temi da gestire a mio avviso sono di due tipi: autorizzativo, per favorire tempi più rapidi, e di incentivazione all’allacciamento. Oggi in Italia la connessione alla rete degli impianti di produzione pesa per l’80% sui produttori e per il 20% sul sistema. Altrove la situazione è diversa: in Germania, per esempio, sulle spalle del produttore pesa solo il 25% dei costi, in Irlanda il 30%”. “L’efficienza energetica è un altro driver strategico in questo particolare periodo storico – ha aggiunto poi l’amministratore delegato di Italgas –. La contingenza ha determinato un ciclo virtuoso di minori consumi, un trend che va monitorato e alimentato. In Italgas, per esempio, siamo riusciti a risparmiare il 30% di consumi energetici – elettricità e gas – rispetto allo scorso anno attraverso il proseguimento di azioni di efficientemento già avviate”. LEGGI TUTTO

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    Benzina, FEGICA e FIGISC revocano la seconda giornata di sciopero

    (Teleborsa) – I sindacati annunciano lo stop alla protesta dei benzinai. Fegica e Figisc Confcommercio hanno revocato la seconda giornata di sciopero. Una decisione presa – fanno sapere le due sigle dei gestori degli impianti di benzina in una nota congiunta – “a favore degli automobilisti, non certo del governo”.Iniziato ieri alle 19 sulla rete ordinaria e alle 22 sulla viabilità autostradale, lo sciopero si concluderà, dunque, questa sera al termine delle 24 ore e non – come previsto – domani. LEGGI TUTTO

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    INPS: 46 milioni di ore di cassa integrazione autorizzate a dicembre 2022

    (Teleborsa) – Le ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate nello scorso mese di dicembre sono state circa 46 milioni, il 12,5% in più rispetto al precedente mese di novembre (41 milioni) e il 61,7% in meno rispetto a dicembre 2021, nel corso del quale erano state autorizzate 120 milioni di ore. È quanto fa sapere l’INPS in una nota. CIG ordinaria – Per quanto riguarda le singole tipologie d’intervento, le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate a dicembre 2022 sono state 20,1 milioni. Nel mese di novembre erano state autorizzate 25,4 milioni di ore: di conseguenza, la variazione congiunturale è del -20,8%. A dicembre 2021, le ore autorizzate erano state quasi 37,2 milioni.CIG straordinaria – Il numero di ore di cassa integrazione straordinaria autorizzate a dicembre 2022 è di 23,4 milioni, di cui 3,8 milioni per solidarietà, con un incremento del 28,9% rispetto a quanto autorizzato nello stesso mese dell’anno precedente (18,1 milioni di ore). Nel mese di dicembre 2022, rispetto al mese precedente, si registra una variazione congiunturale pari all’ 89,7%.CIG in deroga – Gli interventi in deroga autorizzati nel mese di dicembre 2022 sono stati pari a 0,03 milioni di ore. La variazione congiunturale registra nel mese di dicembre 2022, rispetto al mese precedente, un decremento pari al -14,9%. A dicembre 2021 le ore autorizzate in deroga erano state 23,3 milioni, con una variazione tendenziale del -99,8%.Fondi di solidarietà – Il numero di ore autorizzate a dicembre 2022 nei fondi di solidarietà è pari a 2,5 milioni e registra un decremento del -20,3% rispetto al mese precedente. Nel mese di dicembre 2021 le ore autorizzate sono state 41,9 milioni, con una variazione tendenziale del -93,8%. LEGGI TUTTO

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    OCSE, Fabrizia Lapecorella nominata vice segretario generale

    (Teleborsa) – L’italiana Fabrizia Lapecorella è stata nominata nuovo vicesegretario generale dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ed entrerà in carica il 3 aprile 2023. Si unirà agli altri vicesegretari generali dell’OCSE Kerri-Ann Jones, Yoshiki Takeuchi e Ulrik Vestergaard Knudsen.Lapecorella è attualmente Capo del Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana. Dal 2008 al 2022 è stata Direttore Generale delle Finanze presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano. In precedenza, ha ricoperto vari incarichi presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano.L’italiana aveva già ricoperto ruoli di leadership all’interno della struttura OCSE. Dal 2004 è Professore Ordinario di Finanza Pubblica presso l’Università degli Studi di Bari, dopo aver conseguito la Laurea in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Bari e il Dottorato in Economia presso l’Università di York. LEGGI TUTTO