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    SIGEP, l'Italia trionfa alla Gelato Europe Cup

    (Teleborsa) – La squadra italiana trionfa alla Gelato Europe Cup, con la premiazione avvenuta oggi, 23 gennaio, durante la terza giornata del SIGEP di Italian Exhibition Group , in corso fino a mercoledì alla fiera di Rimini. Il team tricolore composto da Davide Malizia, manager, Vincenzo Donnarumma, pasticcere, e Rosario Nicodemo, gelatiere, si assicura così la partecipazione alla decima edizione della Gelato World Cup, che si disputerà a SIGEP nel 2024, e che vedrà la partecipazione delle squadre selezionate dalla Coppa latino-americana, svoltasi a Buenos Aires nel giugno 2022 e della Gelato Asia Cup, che si è tenuta a ottobre 2022 a Singapore.”Sono felicissimo per questa vittoria – ha commentato a caldo Malizia – che abbiamo ottenuto proponendo le degustazioni all’insegna del grande stile italiano e con una magnifica scultura artistica realizzata con tecniche innovative. Ora nella prima settimana di febbraio completeremo la squadra con uno scultore del ghiaccio e uno chef per cominciare subito gli allenamenti in vista della Coppa del Mondo della gelateria, che si disputerà sempre qui a Sigep nel 2024. Sarà un’altra sfida entusiasmante”. Seconda classificata la squadra tedesca, seguita dall’Ungheria e dall’Austria, che con l’Italia andranno al mondiale.CONSUMI FUORI CASA: ORMAI RECUPERATO IL GAP CAUSATO DALLA PANDEMIA – Questa mattina la Vision Plaza del Sigep di Rimini ha ospitato l’evento, a cura di NPD Group, dal titolo “I consumi fuori casa in Italia, opportunità e prospettive future”. Nel suo intervento Matteo Figura, director Foodservice Italy di NPD Group, è partito da una fotografia della situazione attuale. “Il fuori casa alimentare è completamente ripartito, sotto l’aspetto dei valori. È un mercato da circa 60 miliardi ed attualmente siamo al +3% rispetto al pre covid per spese effettuate. Quel livello non è ancora recuperato sotto l’aspetto delle presenze, che sono a -5%. Tale risultato è spiegabile con l’aumento dei prezzi. Il consumatore tendenzialmente si muove meno rispetto al passato, per tanti motivi fra i quali anche la percezione che non tutto è finito dal punto di vista delle limitazioni. Meno spostamenti sui quali incide ovviamente anche la componente prezzo e quindi i comportamenti di acquisto si modificano. Al ristorante la strategia di risparmio interviene sul menu, con scelte limitate. Al bar invece l’aumento dei prezzi è sostanzialmente stato assorbito, infatti crescono i valori di spesa e restano stabili le occasioni di acquisto”. Sui trend in atto, Figura ha indicato due direttrici. “La prima – ha spiegato – è quella della sostenibilità. Il consumatore ha interiorizzato che si tratta di un valore anche discriminante rispetto agli acquisti. Premia chi si impegna e chi sa spiegarlo in modo convincente. La seconda tendenza è la selezione delle occasioni di acquisto, che si dirigono sempre più verso quelle opportunità che insieme al prodotto veicolano valori, e qui ci sta tutta l’arte dei Maestri del dolce artigianale a fare la differenza”. Infine, una suggestione: “La transizione digitale – ha detto Figura – è una domanda concreta per gli imprenditori del settore. Metaverso, NFT e robotica sono strumenti che potranno aiutare il business. Larghe fette di consumatori sono già pronte a recepire questi segnali: bisogna accelerare verso il loro utilizzo”.SORBETTI DAL MONDO: IL MIGLIORE È “FONDENTE, FICHI, RUM E CANNELLA” DI ANDREA BRUZZESE – È il gusto “Fondente, Fichi, Rum e Cannella”, presentato da Andrea Bruzzese, ad essersi aggiudicato il primo premio nel concorso Sorbetti dal Mondo organizzato a Sigep 2023 dall’Associazione Italiana Gelatieri. Al secondo posto il gusto “Ma.Ma”, di Denis Scomparin, terzo “Mela e Caramello” di Yoshhro Makino. I primi tre classificati accedono di diritto alle fasi finali della Coppa Italia di Gelateria. Premi anche per il quarto classificato, il gusto “Il Moro di Venezia” di Remigio Jeans e Marco Piovani, e per il quinto, il gusto “Sahara” di Danilo Cinelli.SIGEP: SANTO PALAMARA VINCE LA GERMAN CHALLENGE – Con il gusto Sfizio Calabrese alle noci, bergamotto e fichi caramellati, il maestro gelatiere Santo Palamara della Gelateria Zio Santo di Monaco di Baviera si è aggiudicato la prima tappa europea 2023 del Gelato Festival World Masters – svoltosi al Sigep di Rimini tra 15 gelatieri tedeschi in lizza –, il prestigioso torneo di gelato organizzato da Gelato Festival con Carpigiani Gelato University e Sigep – Italian Exhibition Group come partner strategici, che si tiene ogni quattro anni. Secondo classificato Adriano Di Stasio della Gelateria La Dolce Vita di Abensberg col gusto Sole Mio e al terzo posto Rino Bernardi della Gelateria By Rino di Ochsenhausen col gusto Red King. I tre gelatieri selezionati accederanno alle finali tedesche del Gelato Festival previste per il 2024.DIFFERENTI VISIONI, GRANDI IDEE: PREMIATE LE ECCELLENZE DI APEI – “Differenti Visioni, grandi idee”, quelle dei maestri gelatieri e cioccolatieri che si sono susseguiti sul palco della Pastry Arena nel format curato da Iginio Massari, presidente dell’Associazione Pasticceri dell’Eccellenza Italiana APEI che a Sigep ha conferito alcuni premi speciali. Agrimontana e Molino Dallagiovanna hanno ottenuto il riconoscimento come migliori materie prime. Per le migliori tecnologie sono stati premiati Polin e Roboqbo. A CierreEsse è stato consegnato il riconoscimento Apei in Sigep, mentre Davide Malizia ha ottenuto il premio al miglior soggetto al cioccolato natalizio innovativo e al miglior panettone al cioccolato decorato a tema natalizio. Per il miglior panettone con gelato è stato premiato Davide Morrone, mentre Giuseppe Piffaretti si è aggiudicato il riconoscimento per il miglior panettone al cioccolato. Il premio “Pasticcere dell’anno APEI” è andato infine ai fratelli Andrea e Nicola Pansa di Amalfi. “La tendenza della pasticceria, che poi è data dal risultato finale e dal riconoscimento del pubblico, è quella di andare sempre più verso la leggerezza – ha spiegato Massari –. Per quanto riguarda le materie prime, a farla da padrone si conferma l’utilizzo del pistacchio, in particolare quello di Bronte che è una vera e propria straordinaria bandiera italiana. Per il futuro auspico che i migliori artigiani italiani del nostro settore possano essere riconosciuti pubblicamente per la loro qualità dal Ministero dell’Agricoltura”. LEGGI TUTTO

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    PA, Zangrillo: impegnati per attrarre giovani talenti

    (Teleborsa) – “L’efficienza della Pubblica amministrazione passa innanzitutto attraverso le persone: investire sul capitale umano, premiare il merito e le competenze è la sfida che abbiamo davanti per imprimere, per quanto possibile, un’accelerazione al rinnovamento non solo tecnologico ma anche, e soprattutto, culturale e organizzativo del personale pubblico”. Lo ha affermato il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, inaugurando a Novara gli incontri con gli studenti dell’Università del Piemonte Orientale (UPO) organizzati per il corso di laurea magistrale in Giurisprudenza per l’Economia e l’Impresa. Il ministro Zangrillo è intervenuto nell’ambito delle lezioni di Diritto costituzionale sul tema della “Efficienza della pubblica amministrazione come presupposto della democraticità del sistema istituzionale”, alla presenza del rettore dell’Upo, Gian Carlo Avanzi, del direttore del Dipartimento di Studi per l’economia e l’impresa, il costituzionalista Massimo Cavino, e del sindaco di Novara, Alessandro Canelli.”Le molteplici sfide che oggi siamo chiamati ad affrontare richiedono a gran voce una maggiore presenza di giovani in grado di maneggiare saperi e conoscenze eterogenee, trasversali e mutevoli, non da ultimo anche quelli provenienti dal mondo economico e aziendale”, ha sottolineato Zangrillo nel corso della lezione, nel complesso universitario “Perrone”, al termine della quale si è svolto un dialogo aperto con gli studenti di Giurisprudenza. Il ministro, rispondendo alle domande, ha ricordato la necessità di fare in modo che per i giovani la pubblica amministrazione non sia una opzione residuale di lavoro. “Le organizzazioni che funzionano, le organizzazioni virtuose – ha osservato al riguardo – sono quelle che sono capaci di mettere in connessione vecchie e nuove generazioni, e creare quel mix che consente di disporre di solide esperienze ma, al tempo stesso, di poter investire su nuove forze e su nuove energie”. LEGGI TUTTO

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    Bankitalia, Visco: “Italia in grado di gestire stretta BCE: non condivido allarmi su tassi”

    (Teleborsa) – “Gli allarmi che a volte vengono sollevati sugli effetti che ulteriori aumenti dei tassi ufficiali potrebbero avere sulla nostra economia non sono condivisibili: il nostro Paese è in grado, proseguendo sulla strada già intrapresa delle politiche prudenti e delle riforme, di gestire le conseguenze di una graduale ma necessaria restrizione monetaria”. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco durante una tavola rotonda dell’Ambrosetti Club a Roma.La manovra di rialzo dei tassi della Bce deve proseguire, ma “con la necessaria gradualità” e – ha aggiunto Visco – “non condivido, allo stesso tempo, talune dichiarazioni nelle quali si sostiene che nell’area dell’euro solo una recessione, più o meno profonda, consentirà di riportare l’inflazione in linea con il nostro obiettivo di prezzi stabili. Ritengo invece del tutto possibile che, come sta avvenendo in altri paesi e come è peraltro in linea con le nostre previsioni, la crescita dei prezzi, che già mostra segnali di discesa, possa tornare al 2 per cento senza che le nostre misure arrechino all’attività produttiva e all’occupazione danni particolarmente gravi che finirebbero per rendere più difficile il conseguimento del nostro mandato nel medio periodo”. Secondo Visco “l’azione della politica monetaria non può che proseguire nella direzione intrapresa. Serve tuttavia che la normalizzazione proceda con la necessaria gradualità, tenendo conto che le aspettative d’inflazione a medio-lungo termine sono ancorate e non si intravedono segnali di spirali tra prezzi e salari, sebbene l’attesa accelerazione di questi ultimi debba essere attentamente monitorata. Quindi, sì, ulteriori aumenti dei tassi sono nelle cose, ma continueranno a essere necessarie valutazioni attente e consapevoli dell’intensità e dei tempi della loro trasmissione a tutte le economie dell’area dell’euro, tenendo conto – ha spiegato il Governatore – dell’evoluzione, in entrambe le direzioni, dei fattori alla base della dinamica inflazionistica: dai costi delle materie prime a quelli del lavoro, dall’evoluzione della domanda interna e internazionale a quella dei margini di profitto, dagli andamenti delle attività finanziarie a quelli dei debiti pubblici e privati”.PIL sopra livelli pre-Covid ma stime incerte – L’Italia ha chiuso il 2022 con una crescita del PIL vicino al 4%, “recuperando pienamente i livelli pre Covid” ma, – afferma il governatore della Banca d’Italia – rispetto al picco raggiunto all’inizio del 2008, il prodotto resta ancora inferiore di oltre tre punti percentuali e a fine anno l’economia si è indebolita. Secondo Visco le stime sono incerte a causa della volatilità del prezzo del gas. “Sembra – ha sottolineato – di essere sulle montagne russe, e in queste condizioni non solo è difficile fare previsioni macroeconomiche ma anche, per famiglie e imprese, programmi di spesa e di investimento”. “Nel 2023 – questo lo scenario tracciato da Visco – il PIL rallenterebbe nettamente, allo 0,6 per cento; la crescita tornerebbe poi a rafforzarsi nel prossimo biennio, grazie all’accelerazione delle esportazioni e della domanda interna, che beneficerebbe della diminuzione delle pressioni inflazionistiche e dell’incertezza. L’inflazione, salita oltre l’8,5 per cento nella media del 2022, scenderebbe di due punti quest’anno e più decisamente in seguito, portandosi al 2 per cento nel 2025”.Prudenza su debito ha contenuto lo spread – “Le recenti misure del governo su debito e conti pubblici improntate alla prudenza, – afferma Visco – hanno contribuito al contenimento del differenziale di rendimento rispetto ai titoli di Stato decennali della Germania che oggi si situa attorno ai 180 punti base. Mantenere conti pubblici in ordine e, quindi, disavanzi ridotti e decrescenti nel tempo è cruciale per evitare tensioni finanziarie”. Per il governatore i rialzi dei tassi per le finanze pubbliche sono “gestibili grazie all’elevata vita media del debito pubblico e alla crescita del PIL”. LEGGI TUTTO

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    Irpef, Leo: a lavoro su tre aliquote

    (Teleborsa) – “Vogliamo addolcire la curva delle aliquote dell’Irpef. Lavoriamo sull’ipotesi di scendere a 3 aliquote: un passaggio da 4 a 3 aliquote è possibile come primo intervento di questa legislatura, per poi progressivamente ridurre ulteriormente”. Lo ha detto il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, nel suo intervento al sesto Forum nazionale dei commercialisti ed esperti contabili. “Sui numeri ci siamo ragionando compatibilmente con le risorse a disposizione”.”Vogliamo, ha detto ancora Leo, “eliminare l’Irap per tutti i soggetti non-Ires e semplificare il sistema sanzionatorio”. La flat tax, ha rivendicato, “non è un meccanismo premiale, ma di semplificazione, è un meccanismo per semplificare la vita del contribuente non ad agevolarla”.”Stiamo lavorando alacremente sulla legge delega” relativa alla riforma del sistema fiscale, ha aggiunto Leo spiegando che “i capitoli sono corposi, e che io conto di portare in CdM il testo entro fine febbraio, prima decade marzo al massimo”. “Semplificazione e certezza del diritto”, gli obiettivi della riforma, “poi vogliamo rivedere lo statuto dei contribuenti e ridurre le tasse a chi investe nell’impresa”. Il testo, ha spiegato Leo, “sarà suddiviso in 4 parti: principi generali, tributi, provvedimenti e testi unici”. “Sarà una legge delega così puntuale e articolata che rappresenterà una svolta per il nostro sistema Paese”, ha concluso Leo.”I nostri valori catastali non meritano un’accelerazione nell’aggiornamento, perché in altri paesi europei la rivalutazione è ben più datata”, ha proseguito Leo. “In quasi nessun paese europeo c’è stato un aggiornamento recente dei valori catastali – ha spiegato -. In Austria è dal 1973, in Belgio dal 1975, in Francia dal 1970, i nostri risalgono all’88-89, quindi non possiamo dire di essere la Cenerentola dell’aggiornamento dei valori catastali”. LEGGI TUTTO

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    Euro Zona, fiducia consumatori gennaio a -20,9 punti

    (Teleborsa) – Segnali di leggero miglioramento per la fiducia dei consumatori dell’eurozona. La stima flash dell’ultimo sondaggio mensile, condotto dalla Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea (DG ECFIN), evidenzia che il sentiment dei consumatori è ancora negativo ma mostra un indicatore che risale a -20,9 punti a gennaio 2023 rispetto ai -22 di dicembre 2022. Le attese del mercato erano per un miglioramento più accentuato, ovvero fino a -20 punti. Nel complesso dell’Unione europea l’indicatore è pari a -22,4 punti, in miglioramento di 1,4 punti rispetto al mese precedente.La fiducia dei consumatori rimane, tuttavia, ben al di sotto della sua media di lungo periodo. LEGGI TUTTO

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    USA, leading indicator dicembre -1%

    (Teleborsa) – Scende oltre le attese il superindice USA relativo alle condizioni economiche americane a dicembre 2022. Secondo quanto comunicato dal Conference Board degli Stati Uniti, il Leading Indicator (LEI) si attesta a quota 110,5 punti in calo dell’1% rispetto al mese precedente (quando il calo era stato dell’1,1%, rivisto da -1%) e rispetto al -0,7% atteso dagli analisti.Il LEI è ora in calo del 4,2% nel semestre tra giugno e dicembre 2022, un tasso di calo molto più elevato rispetto alla contrazione dell’1,9% nel semestre precedente (dicembre 2021-giugno 2022).La componente che riguarda la situazione attuale è aumentata dello 0,1% a 109,6 punti, mentre quella sulle aspettative future è cresciuta dello 0,3% a 117,6 punti. “Il LEI statunitense è nuovamente diminuito drasticamente a dicembre, continuando a segnalare la recessione per l’economia statunitense nel breve termine – ha affermato Ataman Ozyildirim, Senior Director, Economics, presso The Conference Board – C’è stata una diffusa debolezza tra gli indicatori anticipatori a dicembre, indicando il deterioramento delle condizioni per i mercati del lavoro, la produzione, l’edilizia abitativa e i mercati finanziari nei prossimi mesi”.(Foto: by Rabih Shasha on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    FederlegnoArredo: a luglio-settembre 2022 prosegue rallentamento export filiera

    (Teleborsa) – Le esportazioni della filiera legno-arredo nei primi nove mesi del 2022 sono state pari a circa 15,6 miliardi di euro e sono cresciute complessivamente in tutte le regioni italiane del 16%, rispetto allo stesso periodo del 2021. Un dato ancora positivo, ma che evidenzia il rallentamento in essere ormai da tempo: basti pensare che nel semestre gennaio-giugno 2022 la crescita di export della filiera L-A era stata del 18,4%, decrescendo trimestre dopo trimestre nel confronto con i trimestri del ’21: dal +21% del primo trimestre, al + 16% del secondo al + 11% di luglio-settembre 2022. È quanto emerge dai dati di fonte Istat elaborati dal Centro Studi di FederlegnoArredo, che fotografano lo stato di salute di un settore prevalentemente votato all’export e in cui Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia coprono quasi il 70% del valore esportato.La Lombardia (3,7 miliardi di euro) con il +18,8% di export di filiera si conferma tendenzialmente stabile rispetto al risultato di gennaio-giugno (+19%) e di luglio-settembre +18,4%. Confrontando i primi tre trimestri ’22 con i trimestri ‘21, si passa dal +22,8% di gennaio-marzo, al +15,8% di aprile-giugno per poi risalire a luglio-settembre al 18,4%. Esporta principalmente in Francia (+14,5%) ma ha registrato la crescita più consistente negli Stati Uniti – secondo mercato di sbocco – con un +30,7%, mentre negli Emirati Arabi Uniti – decimo mercato – la crescita è stata del +27,7%. La provincia di Monza e Brianza risulta al terzo posto in Italia per valore esportato con 983 milioni di euro e una crescita pari al 19,2%.Il Veneto (3 miliardi di euro) presenta invece qualche segno di rallentamento, passando dal +15,5% di gennaio giugno 2022, al +14,5% di gennaio-settembre e con un luglio-settembre che scende a +12,3%, arretrando di circa 2 punti dal primo trimestre (+14,6%) e di ben 4 punti dal secondo trimestre (+16.4%). La regione ha in Germania lo sbocco principale per il suo export, dove la crescita è del +19,1%, ma sono le esportazioni verso il Belgio – settimo mercato – con un +20,5% a decretarlo il Paese con la crescita maggiore tra i Paesi più significativi. Treviso rimane la prima provincia a livello nazionale per valore esportato della filiera legno-arredo con 1,8 miliardi di euro e un +12,7% rispetto allo stesso periodo del 2021.Il Friuli Venezia Giulia (1,9 miliardi di euro) con un +21,7% è la regione che ha registrato la variazione percentuale più alta nei primi 9 mesi del 2022, ma allo stesso tempo è quella che ha registrato la frenata più brusca rispetto al +25% del semestre precedente, con i trimestri che evidenziano un netto calo rispetto al ’21 pari a oltre 11 punti percentuali: primo trimestre +26,4%; secondo trimestre +23,8%; terzo trimestre +15%. Nella top del Paesi è il Regno Unito ad aggiudicarsi il primo posto con un +28,5%. Al secondo posto gli Stati Uniti (+51,4%) che insieme al Canada (+92,7%) al settimo posto, registrano gli andamenti migliori. Pordenone è la seconda provincia in Italia per valore esportato con 1,2 miliardi di euro e un +27,2%.”Appare ormai chiaro che il trend di crescita stia progressivamente subendo rallentamenti in tutto il territorio nazionale e anche nelle regioni più importanti per la nostra filiera. Lo stesso +11% di luglio-settembre 2022 – commenta Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo – che era un +18,4% a gennaio-giugno, non può farci certo dormire sonni tranquilli, dal momento che come evidenziano anche recenti ricerche e la stessa Bankitalia, l’inflazione non è destinata a scendere e i fatturati delle aziende, soprattutto delle più piccole, potrebbero essere gonfiati dal caro prezzi e dall’adeguamento dei listini, riducendo drasticamente la crescita e il margine. Se la Lombardia riesce in qualche modo a mantenersi stabile, maggiori segni di rallentamento si registrano in Veneto e soprattutto in Friuli Venezia Giulia. Resta al momento prematuro riuscire a dare una chiave di lettura univoca e scientifica – prosegue Feltrin – ma potremmo azzardare l’ipotesi che il merito della tenuta lombarda sia figlia soprattutto della vocazione della regione all’export verso gli USA nell’alto di gamma dei mobili. Non possiamo infatti dimenticare come le ricadute della guerra in Ucraina e il peso del caro energia, si facciano sentire molto di più in Europa, come starebbero a dimostrare anche i dati del Veneto che ha ancora nel vecchio continente i suoi maggiori mercati di sbocco, a partire da Germania e Francia. Gli 11 punti persi dal Friuli-Venezia Giulia sembrano trovare riscontro nell’arretramento sui maggiori mercati di sbocco, a partire dal Regno Unito dove ne perde 6 e dagli Stati Uniti dove da giugno ne perde ben 12. Ovvio che il perdurare del conflitto ucraino potrebbe favorire regioni che hanno il loro core business oltre Oceano o in Paesi emergenti fuori dall’Europa e indirizzati a un pubblico di alta fascia, più indenne dal caro vita”.A livello di comparti, sono i mobili ad essere ancora i più significativi della filiera per valore esportato (oltre 9 miliardi di euro complessivi) con una crescita del +16% nel periodo gennaio-settembre 2022. Nel primo semestre dell’anno il comparto aveva invece raggiunto il +18,2% per poi, scendere al +11,5% di luglio-settembre 2022. Rispecchiando a grandi linee l’andamento nel suo complesso della filiera legno-arredo, che è particolarmente votata proprio all’export di mobili. LEGGI TUTTO

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    Eurozona, debito pubblico/PIL in calo al 93% grazie a crescita sostenuta

    (Teleborsa) – Il debito pubblico dell’Area Euro si è attestato al 93% del PIL alla fine del terzo trimestre 2022, in calo rispetto al 94,2% del secondo trimestre dell’anno, mentre il debito dell’Unione allargata è sceso all’85,1% dall’86,4%. E’ quanto emerge dalle ultime statistiche Eurostat, segnalando che la roioduzione del debito è da imputare ad una crescita del PIL superiore a quella del debito in termini assoluti.I rapporti più elevati tra debito pubblico e PIL alla fine del terzo trimestre del 2022 si confermano quelli della Grecia (178,2%), Italia (147,3%), Portogallo (120,1%), Spagna (115,6%), Francia (113,4%) e Belgio (106,3%), i più bassi in Estonia (15,8%), Bulgaria (23,1%) e Lussemburgo (24,6%).Sempre nel terzo trimestre, il deficit nell’Area Euro è salito al 3,3% del PIL dal 2% del trimestre precedente, mentre nell’UE allargata lievita al 3,2% dall’1,8% precedente. Il rapporto tra disavanzo e PIL è aumentato principalmente a causa dei notevoli aumenti della spesa pubblica. Le entrate totali e la spesa totale hanno continuato ad essere influenzate dalle politiche per il contrasto della pandemia di COVID-19, anche se in misura minore rispetto ai trimestri precedenti. A queste si sono aggiunte le misure per alleviare l’impatto del caro energia. LEGGI TUTTO