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    Davos, Lagarde: “Inflazione ancora troppo alta. Avanti con aumento tassi”

    (Teleborsa) – L’inflazione nell’Area Euro resta “ben troppo alta” e quindi la BCE proseguirà con il progressivo aumento dei tassi fino a ragigungere il taeget di riferimento dell’inflaizone del 2%. Lo ha ribadito oggi la Presidente dell’Eurotower, Christine Lagarde, intervenendo al World Economic Forum di Davos. “Abbiamo numeri ben troppo alti”, ha affermato la numwro uno della BCE, segnalando che occorre guardare tutti i numeri dekl’inflazione, copresa quella di fondo, che “resta ben troppo alta”. “La nostra determinazione alla BCE è di portare l’inflaizone al 2% in maniera tempestiva e di prendere tutte le misure che servono per farlo” – ha sottolineato Lagarde – ecco perchè “abbiamo alzato i tassi e restiamo in corsa finché saremo arrivati a un livello sufficientemente restrittivo da riportarla al target in maniera tempestiva”. “Guardiamo molto attentamente le aspettative di inflazione (alla BCE), perchè è un fattore chiave, e non stiamo vedendo le aspettative disancorarsi in modo significativo” dall’obiettivo del 2%, ha detto Lagarde, aggiungendo “dobbiamo evitare questo rischio”.Parlando dell’economia dell’Area, Lagarde ha confermato non si parla più di recessione, ma di “un’attivita’ che sta declinando” a fornte di “previsioni di crescita del 2023 dello 0,5%”. “Non è un anno brillante – ha riconosciuto – ma molto migliore di quello che temevamo”.”Il mercato del lavoro – ha proseguito – non è mai stato così vibrante come adesso, gli occupati sono ai massimi da vent’anni e il tasso di partecipazione è a sua volta a livelli molto alti. E questo è piuttosto omogeneo nell’area euro”.Lagarde, durante una tavola rotonda, ha parlato anche della necessità di portare a compimento l’Unione dei mercati dei capitali, affermando che sarebbe importante anche per sistenere il finanziamento delle transizioni verde e digotale. LEGGI TUTTO

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    ISTAT: valore aggiunto multinazionali in calo specie al Centro

    (Teleborsa) – Nel 2020 il valore aggiunto prodotto dalle unità locali delle aziende multinazionali italiane ed estere è in calo del 14,4% nel Centro, del 10,5% nel Mezzogiorno, del 9,5% nel Nord-est e dell’8,9% nel Nord-ovest. E’ quanto rileva il report Istat “Risultati economici delle imprese e delle multinazionali a livello territoriale” nel quale si spiega che la contrazione colpisce in tutte le regioni le unità locali che operano nell’Industria, nelle Costruzioni (esclusa la Campania che registra +1,2%), nel Commercio e nei Servizi. In Toscana e Liguria le perdite maggiori. Nel Centro si riduce del 20,0% il valore aggiunto per le multinazionali estere e del 12,4% per quelle italiane. Nel Mezzogiorno la diminuzione è, rispettivamente, del 13,0% e dell’8,1%. Tra le città il calo è del 13,0% a Roma e del 6,2% a Milano. Le più colpite sono le unità locali di Venezia, Genova e Firenze. La flessione del valore aggiunto rilevata per il 2020 (-10,5% nel complesso dell’Industria e dei Servizi) ha interessato tutte le ripartizioni territoriali ma risulta più accentuata tra le unità locali del Centro Italia, dove la diminuzione è pari a -14,4% contro -10,5% del Mezzogiorno, -9,5% del Nord-est e -8,9% del Nord-ovest. La flessione registrata nel Centro Italia è la più ampia sia nell’Industria (-11,5% a fronte del -7,3% del Nord-ovest, -6,5% del Mezzogiorno e -6,2% del Nord-est) sia nei Servizi (-16,0% contro -12,8% del Mezzogiorno, -12,7% del Nord-est e -10,1% del Nord-ovest). La distribuzione territoriale del valore aggiunto generato dalle unità locali dell’industria e dei servizi resta comunque sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente. Si conferma al primo posto il Nord-ovest (con un contributo pari al 37,6%), seguito da Nord-est (25,8%), Centro (19,9%) e Mezzogiorno (16,8%). Il Centro si distingue per la flessione più elevata anche in termini di fatturato (-16,5%), seguito da Nord-ovest (-10,3%), Mezzogiorno (-10,0%) e Nord-est (-9,0%). Considerando gli addetti, la diminuzione più significativa si registra invece nel Nord-est (-3,3%). Nord-ovest e Centro presentano un decremento più contenuto e di simile entità (rispettivamente -1,9% e -2,0%), in controtendenza il Mezzogiorno segna nel complesso una lieve crescita (+0,3%). Nel 2020 la produttività apparente del lavoro è pari a circa 44mila euro per addetto su base nazionale (nel 2019 era pari a 48mila euro) mentre la produttività mediana è poco oltre i 31mila euro per addetto (34mila nel 2019). LEGGI TUTTO

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    Pagamenti digitali, sui POS di Banca Sella arriva Satispay

    (Teleborsa) – Banca Sella amplia ulteriormente l’accettazione degli strumenti di pagamento elettronici nei negozi fisici grazie all’integrazione nei propri POS del network di pagamento Satispay, l’app che permette agli utenti di pagare nei negozi fisici e online e scambiarsi denaro tra amici. L’obiettivo è mettere a disposizione degli esercenti una nuova modalità a supporto del processo di digitalizzazione dei pagamenti e della propria attività quotidiana, consentendo ai clienti di includere un’app con oltre 3,2 milioni di utenti.La funzionalità viene resa disponibili su terminali POS Android evoluti con fotocamera integrata e display touch in grado di connettersi via wifi, alla rete 4G o tramite Bluetooth e di utilizzare anche altre app gestionali.L’integrazione di Satispay rientra nel nostro costante percorso per favorire la digitalizzazione dei pagamenti degli esercenti e offrire nuovi strumenti elettronici alle persone che per i loro acquisti, oltre le carte, utilizzano sempre di più applicazioni e servizi via smartphone”, ha commentato Andrea Pozzi, Head of Banking and Payments di Banca Sella. LEGGI TUTTO

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    PNRR, TIM: conclusa prima fase bandi 'Italia 1 giga' e '5g backhauling'

    (Teleborsa) – Il Gruppo TIM ha chiuso la prima fase dei Piani relativi ai bandi ‘Italia 1 Giga’ e ‘5G backhauling’ nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La prima milestone del piano di interventi infrastrutturali del bando Italia 1 Giga si è conclusa con la realizzazione di collegamenti ultrabroadband per oltre 14.100 civici in 90 Comuni italiani previsti nei lotti vinti. Inoltre, in 95 Comuni facenti parte dei lotti che TIM si è aggiudicata nel bando ‘5G Backhauling,’ sono state realizzate le opere necessarie ad attivare le infrastrutture di rete mobile 5G per la fornitura di servizi evoluti in oltre 150 siti.Con riferimento al Piano ‘Italia 1 Giga’, il raggruppamento composto da TIM e FiberCop si è aggiudicato 7 dei 15 lotti messi a bando da Infratel Italia, per un valore di oltre 1,6 miliardi di euro di finanziamento, ai quali si aggiungono circa 700 milioni di euro di investimento diretto da parte del Gruppo TIM. Le Regioni interessate sono Piemonte, Val d’Aosta, Liguria, Abruzzo, Molise, Sardegna, Umbria, Marche, Calabria e Basilicata, più le Province autonome di Trento e Bolzano.TIM, inoltre, in qualità di unica aggiudicataria del Piano di Backhauling per il rilegamento in fibra dei siti radiomobili 5G, sta portando nei 6 lotti vinti (che riguardano l’intero territorio nazionale) le infrastrutture necessarie a realizzare una rete mobile più performante. Il finanziamento pubblico corrisponde a 700 milioni di euro, a cui si sommano 100 milioni di euro di investimento diretto.”Il completamento della prima fase prevista da entrambi i bandi finanziati dal PNRR – sottolinea Elisabetta Romano, Chief Network, Operations & Wholesale Officer di TIM – rappresenta un’importante tappa del processo di digitalizzazione del Paese. Siamo particolarmente orgogliosi di mettere a disposizione le nostre competenze per contribuire al raggiungimento degli obiettivi previsti in tema di realizzazione delle nuove infrastrutture di rete, fisse e mobili. Si tratta per TIM – principale Operatore italiano che si è aggiudicato il maggior numero di bandi previsti dal PNRR – del raggiungimento di un importante risultato ottenuto grazie alla collaborazione con Infratel Italia”.TIM, attraverso FiberCop, prosegue inoltre il proprio percorso per realizzare una rete ultrabroadband su tutto il territorio nazionale. FiberCop già oggi garantisce una copertura di oltre il 94% delle linee fisse attraverso tecnologie FTTC e FTTH e proseguirà nello sviluppo della copertura FTTH, con velocità di connessione fino a 10 Gigabit, con l’obiettivo di raggiungere circa il 60% delle unità immobiliari su base nazionale.(Foto: © gonewiththewind/123RF) LEGGI TUTTO

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    SACE lancia Women in Export Obiettivo Sud

    (Teleborsa) – In continuità con le iniziative già realizzate da SACE a supporto dell’empowerment femminile e a un anno dall’avvio della community di Women in Export, SACE lancia WIE Obiettivo Sud, un percorso formativo specialistico e gratuito pensato con l’obiettivo di valorizzare il capitale intellettuale femminile delle imprese meridionali rafforzandone le competenze tecnico-manageriali. L’iniziativa, in partenza il 25 gennaio e promossa da SACE in partnership con Microsoft Italia e UPS®, punta a supportare la crescita sostenibile e inclusiva delle PMI del Mezzogiorno nella doppia transizione digitale ed ecologica e ad accrescere la capacità di condivisione di competenze e la creazione di sinergie settoriali tra imprese femminili del Sud.Il Mezzogiorno, che già prima dell’emergenza pandemica mostrava le condizioni occupazionali più difficili, sconta un divario di genere nel suo tessuto produttivo e imprenditoriale più accentuato rispetto al resto del paese, che richiede interventi urgenti e puntuali.Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destina infatti almeno il 40% dei fondi al Sud, finanziamenti che si sommano a quelli del Fondo per lo sviluppo e la coesione. La parità di genere e la promozione dell’occupazione femminile sono obiettivi trasversali al PNRR verso cui convergono molteplici misure appartenenti a tutte e sei le missioni. “Con questa iniziativa – spiega Alessandra Ricci Amministratore Delegato di SACE – noi del Gruppo SACE intendiamo contribuire a sviluppare per il Sud una politica industriale improntata all’innovazione e alla sostenibilità, puntando a rafforzare il capitale intellettuale femminile che ruota attorno alle sue filiere strategiche e settori economici, anche grazie alle opportunità innescate dal PNRR e in linea con gli obiettivi del nostro piano industriale INSIEME2025, entrato già nel vivo”. “Il digitale è un driver di crescita sostenibile in grado di aiutare le aziende italiane – dalle grandi organizzazioni alle piccole realtà sul territorio – a gestire la complessità del momento storico e le sfide che le imprese sono chiamate ad affrontare” commenta Silvia Candiani Amministratore Delegato Microsoft Italia. “Siamo orgogliosi di prendere parte a questo progetto, che ci permetterà di dare un’ulteriore accelerazione anche alle piccole realtà imprenditoriali grazie alla valorizzazione del capitale umano e alla diffusione di nuove competenze digitali, in particolare nel mondo dell’occupazione femminile, dando nuovo impulso alla crescita del Paes”.”Siamo davvero lieti di collaborare con SACE in questo percorso formativo – sottolinea Britta Weber, amministratore delegato, UPS Italia – condividendo il nostro know-how su temi chiave dell’internazionalizzazione come l’export e la regolamentazione doganale. In linea con il nostro impegno di empowerment dell’imprenditoria femminile e il programma UPS Women Exporters, vogliamo promuovere un commercio internazionale inclusivo e più sostenibile”. Il corso, di 36 ore totali erogate in modalità blended (90% online e 10% in presenza), è rivolto a 80 aziende a conduzione femminile del Sud. Potranno partecipare imprenditrici, manager e quadri impegnate direttamente nella definizione del cambiamento di strategia aziendale in un’ottica sostenibile, digitale e di respiro internazionale.Le iscrizioni al corso si chiudono il 23 gennaio. È possibile avere ulteriori informazioni e mandare le candidature a questo link.La community di Women in Export Women in Export Women in Export è il primo business network italiano in ambito export promosso da SACE Education volto a promuovere l’empowerment femminile mediante il rafforzamento delle competenze tecnico-manageriali in tema di leadership di impresa e internazionalizzazione. Un ecosistema in grado di potenziare, connettere e supportare le migliori professionalità femminili che si occupano di export e internazionalizzazione in Italia, in grado di generare sinergie intersettoriali ed innescare un social impact nel panorama imprenditoriale italiano, che si ripercuota anche nelle performance del nostro Made in Italy nel mondo. Women in Export mette a disposizione un luogo digitale in cui condividere buone prassi ed opportunità di peer education rivolto a professioniste provenienti dal mondo delle imprese, delle istituzioni e dell’associazionismo.La community, che ha coinvolto fino ad oggi oltre 800 utenti, tra aziende e professioniste, è stata premiata come Best Digital Event al “We Make Future”, il Festival sull’Innovazione Digitale&Sociale che si è tenuto a Rimini dal 16 al 18 giugno 2022. LEGGI TUTTO

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    Regno Unito, condizioni credito più ridige per famiglie

    (Teleborsa) – Le condizioni del credito si sono leggermente irrigidite in Regno Unito nel quarto trimestre dell’anno. Lo rileva l’ultimo report trimestrale della Bank of England, basato sul sondaggio condotto fra gli operatpori finanziari dal 21 novembre 2022 al 9 dicembre 2022, relativo ai tre mesi terminati alla fine di Novembre.Le banche e gli altri operatori creditizi – rileva la BoE – hanno riferito che la disponibilità di credito garantito alle famiglie è diminuita nei tre mesi fino a fine novembre 2022 e che si attendono che questo diminuisca ancora nei tre mesi a fine febbraio 2023. Anche per il credito non garantito si rileva una minore disponibilità per le famiglie e si attende una ulteriore riduzione nel primo trimestre 2023.Le banche hanno invece riferito che la disponibilità complessiva di credito al settore societario è rimasta invariata nel quarto trimestre. All’imperno dlela categoria, la disponibilità di credito per le piccole e grandi imprese è rimasta invariata nel quarto trimestre, ma è diminuita per le medie imprese. Nel complesso, la disponibilità di credito per le aziende dovrebbe diminuire leggermente nel primo trimestre. LEGGI TUTTO

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    Consumi, Osservatorio Findomestic: tornano a crescere intenzioni d'acquisto

    (Teleborsa) – Dopo tre mesi consecutivi in calo, secondo l’Osservatorio Findomestic di gennaio, le intenzioni di acquisto degli italiani per i prossimi tre mesi tornano a crescere con un incremento medio del 5,3%.L’indagine della società di credito al consumo del gruppo BNP, realizzata in collaborazione con Eumetra, evidenzia che la crescita è trainata soprattutto dall’efficientamento energetico della casa, dall’arredo e dai veicoli a due ruote. L’analisi condotta a fine dicembre rileva un ridimensionamento dei timori legati all’inflazione: -3 punti percentuali rispetto a fine novembre. Il caro-prezzi resta, tuttavia, la prima preoccupazione (per il 60% degli intervistati), seguita da quella per la situazione economica del Paese (40%) e per quella familiare (35%). Preoccupa anche il cambiamento climatico (32%), considerato il caldo anomalo di questo inverno. Anche l’inizio del 2023 è condizionato dalle bollette: il 51% degli intervistati prevede ancora aumenti, contenuti tra il 10-20% per la maggioranza.”Dopo aver rilevato nell’ultimo trimestre del 2022 un clima di crescente ansia e preoccupazione – ha commentato Gilles Zeitoun, amministratore delegato e direttore generale di Findomestic – il nostro primo osservatorio mensile del 2023 registra piccoli segnali positivi: tornano a crescere le intenzioni d’acquisto e sale da 41 a 46 la percentuale del campione che guarda con ottimismo al futuro. Tuttavia il peggio non è ancora alle spalle: solo il 27% è pronto a spendere nell’immediato contro il 40% di dodici mesi fa”. Con il nuovo anno non cambia la tendenza a investire nella dimensione domestica: cresce la voglia di ristrutturare casa (+11,9%) e di renderla più efficiente da un punto di vista energetico. Si spiega così il +29,3% degli impianti fotovoltaici/termici, il +15,2% delle pompe di calore e il +12,9% delle caldaie a condensazione e biomassa. In positivo nel comparto casa anche le intenzioni d’acquisto di mobili (+12,8%), TV (+8,8%) e isolamento termico (+5,2%). Al contrario gli infissi cedono lo 0,6%, i grandi e piccoli elettrodomestici rispettivamente il 2,6% e il 3,6%. Nel comparto “mobilità” le buone performance delle “due ruote” (con moto e scooter a +33,3%, monopattini elettrici a +23,7% e e-bike a +7,8%) compensano solo in parte la timida crescita delle auto usate (+0,9%) e il calo dell’8,8% delle auto nuove. Il settore “tecnologia” vede crescere le intenzioni d’acquisto di tablet (+8,7%), ma non quelle per PC (-0,7%), fotocamere (-13%) e telefonia (-14,5%). C’è ancora voglia di organizzare un viaggio (+4,6%), ma non di acquistare attrezzature sportive (-6,3%) e per il fai da te (-1,2%). Fare più sport (27% delle risposte), perdere peso (26%) e risparmiare di più (24%) sono i buoni propositi degli italiani per l’anno appena iniziato così come per quello precedente. Anche i viaggi rimangono una costante dei desiderata e quest’anno – dopo gli anni di pandemia – aumenta la percentuale di chi preferisce recarsi all’estero (18% contro il 15% di un anno fa). LEGGI TUTTO

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    Giappone, in calo il deficit della bilancia commerciale a dicembre

    (Teleborsa) – Cala il deficit della bilancia commerciale del Giappone nel mese di dicembre 2022. Secondo il Ministero delle Finanze del Giappone (MOF), il saldo commerciale destagionalizzato ha registrato un disavanzo di 1.448,5 miliardi di yen. Il dato si confronta con il rosso di circa 2.027,4 miliardi di yen di novembre, mentre a dicembre 2021 si era registrato un disavanzo di 603,1 miliardi. Le attese del mercato indicavano un deficit in calo fino a 1.652,8 miliardi di yen. In termini di volumi, l’export segnala un aumento tendenziale dell’11,5% a 8.787,3 miliardi di yen, mentre le importazioni hanno registrato una salita del 20,6% a 10.235,7 miliardi di yen. LEGGI TUTTO