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    UE autorizza acquisizione di CrossCountry da parte di Investcorp e PSP

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento UE sulle concentrazioni, l’acquisizione del controllo congiunto di CrossCountry degli Stati Uniti da parte di Investcorp e della canadese Public Sector Pension Investment Board (PSP). L’operazione riguarda principalmente la fornitura di soluzioni aziendali, tra cui servizi di contabilità, finanza e trasformazione digitale, a clienti privati e pubblici.La Commissione ha concluso che l’operazione notificata non solleverebbe preoccupazioni in termini di concorrenza, dato che la joint venture svolge attività trascurabili nello Spazio economico europeo e che le società non operano negli stessi mercati o in mercati verticalmente correlati. L’operazione notificata è stata esaminata secondo la procedura semplificata di esame delle concentrazioni. LEGGI TUTTO

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    Vitalizi, resta il taglio

    (Teleborsa) – Confermato dal Collegio di Appello della Camera l’impianto della delibera del 2018 con cui è stato introdotto il taglio dei vitalizi degli ex parlamentari. Il Collegio di Appello della Camera (una sorta di Cassazione di Montecitorio) ha quindi respinto il ricorso presentato da circa 800 ex parlamentari, che avevano cercato di eliminare il taglio ai propri vitalizi, su cui aveva invece deciso favorevolmente il Senato nel 2022. Il taglio era stato deciso nel 2018 sotto la presidenza di Roberto Fico. A rendere nota la decisione è stato un comunicato di Montecitorio.La decisione è stata assunta dall’ organismo composto dai deputati Ylenja Lucaselli, Ingrid Bisa, Marco Lacarra, Pietro Pittalis e Vittoria BaldinoLa vicenda è piuttosto tortuosa, e coinvolge in particolare ex deputati anagraficamente più giovani o con alle spalle meno legislature di quelli che nel 2021 hanno beneficiato di una sentenza che nei fatti ha azzerato la delibera Fico. Quest’ultima stabiliva che il vitalizio fosse ricalcolato secondo un coefficiente in cui rientrava il monte dei contributi versati, e gli anni in cui si era beneficiato dell’assegno. Un taglio che, dall’oggi al domani, è arrivato anche al 90% per gli ex parlamentari più anziani.Il loro ricorso nel 2021, sulla base del principio costituzionalità di legittimo affidamento, era stato accolto, il che aveva portato a ripristinare il precedente assegno. Il Senato, invece, nel 2022 aveva “salvato” tutti gli ex inquilini di Palazzo Madama, indipendentemente dall’età. Gli 800 ex deputati hanno chiesto quindi un analogo trattamento a quello deciso in Senato, anche per eliminare una situazione “irragionevolmente penalizzante”: infatti tutti i risparmi della Camera sui vitalizi ricadono ora solo su di loro (appunto 800 sui circa 3.300 ex deputati complessivi). “Il Collegio di Appello della Camera – si legge nel comunicato – ha esaminato l’appello relativo alla sentenza di primo grado sul cosiddetto taglio ai vitalizi, confermando l’impianto complessivo della delibera n. 14 del 2018”, cioè quella del presidente Fico. “Sono state inoltre confermate le misure di mitigazione già introdotte dall’Ufficio di Presidenza della scorsa legislatura”, cioè quelle relative agli ex più anziani. “L’attuale situazione complessiva riguardante il ricalcolo dei vitalizi e le relative misure di mitigazione rimane quindi invariata”, conclude la nota. LEGGI TUTTO

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    Ue, Commissione adotta proposta di bilancio 2028-2034

    (Teleborsa) – Vale 2mila miliardi la proposta della Commissione europea per il nuovo Bilancio Ue di medio termine per il settennato 2028-2034. Lo ha annunciato il commissario al bilancio Piotr Serafin in audizione alla commissione sul Budget del Parlamento europeo. La cifra si confronta con importo di meno di 1.200 mliardi nel periodo 2021-2027. Il collegio dei commissari Ue ha quindi adottato la proposta di Quadro finanziario pluriennale per i prossimi sette anni (2028-2034).La proposta di bilancio Ue a lungo termine “non dimenticherà i nostri agricoltori e pescatori. Garantiremo la protezione del loro reddito stanziando 300 miliardi di euro per gli agricoltori, 2 miliardi di euro per i pescatori, comprensivi anche del raddoppio della riserva agricola”.La Commissione propone di stanziare “200 miliardi di euro” per l’azione internazionale dell’Ue e “fino a 100 miliardi” per l’Ucraina. “Con 200 miliardi per l’Europa globale, potremo agire più rapidamente, rispondere meglio e costruire partenariati più profondi, dall’allargamento agli aiuti umanitari”. “Abbiamo anche stanziato fino a 100 miliardi di euro al di fuori dei massimali del Qfp per l’Ucraina, il nostro partner più strategico. Si tratta – ha aggiunto – di un impegno a lungo termine per la ripresa e la ricostruzione dell’Ucraina” Il fondo per la competitività sarà il secondo pilastro del bilancio Ue a lungo termine (2028-2034) e avrà una “dotazione finanziaria di 451 miliardi di euro, compreso il fondo per l’innovazione”. ha aggunto Serafin “Riunisce i nostri sforzi di investimento nei settori delle tecnologie pulite, del digitale, delle biotecnologie, della difesa, dello spazio e della sicurezza alimentare, sostenendo progetti dall’idea alla produzione su scala industriale” LEGGI TUTTO

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    “Altamente improbabile”: Trump nega di voler licenziare Powell

    (Teleborsa) – Il presidente Donald Trump durante la conferenza stampa della Casa Bianca con il principe ereditario del Bahrein ha dichiarato che è “altamente improbabile” che licenzi il presidente della Fed, Jerome Powell, nonostante ieri davanti a diversi deputati del GOP aveva dichiarato che stava considerando la possibilità. “Penso che faccia un pessimo lavoro”, ha detto Trump di Powell, aggiungendo che “Fortunatamente, potremo apportare un cambiamento nei prossimi, diciamo otto mesi circa, e sceglieremo qualcuno di valido”, ha detto Trump, riferendosi al mandato di Powell che terminerà l’anno prossimo. Il presidente ha poi detto di aver parlato del licenziamento con i deputati e che erano favorevoli. “Quasi tutti mi hanno detto che avrei dovuto farlo” ha continuato Trump.Sempre nella medesima occasione, Trump ha parlato dei dazi: “Abbiamo già incassato oltre cento miliardi dai dazi, e non abbiamo ancora iniziato, raccoglieremo centinaia di miliardi”: ha detto il Tycoon spiegando di avere “buoni” accordi da annunciare a breve e di essere “molto vicino” ad un accordo con l’India.Intanto, il governo brasiliano ha inviato una nuova lettera al presidente statunitense Donald Trump per chiedere di rivedere i dazi del 50% imposti sull’export brasiliano. Il documento esprime la “profonda indignazione” per la misura annunciata dalla Casa Bianca il 9 luglio e segnala il rischio di danni significativi a settori chiave di entrambe le economie.Nella nota ufficiale, il governo di Luiz Inácio Lula da Silva sottolinea di aver mantenuto un dialogo “in buona fede” con Washington fin da prima dell’annuncio delle tariffe reciproche del 2 aprile, cercando alternative per migliorare i rapporti commerciali bilaterali. “Con lo stesso spirito, il governo brasiliano ha presentato, il 16 maggio 2025, una proposta confidenziale contenente aree di negoziazione nelle quali poter esplorare più a fondo soluzioni condivise”, si legge nel testo. “Il governo brasiliano è ancora in attesa di una risposta dagli Stati Uniti”, aggiunge.Brasilia ribadisce la propria disponibilità al dialogo e a negoziare una soluzione “mutuamente accettabile”, con l’obiettivo di evitare l’inasprimento delle tensioni e salvaguardare una relazione economica storicamente solida tra i due Paesi. (Foto: Salvatore Cavalli) LEGGI TUTTO

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    Tassi USA, Collins (Fed) prudente a fronte dei rischi inflazionistici legati ai dazi

    (Teleborsa) – La presidente della Fed di Boston, Susan Collins, è favorevole a mantenere un atteggiamento “attivamente paziente”, sebbene sia convinta che l’impatto dei dazi potrebbe essere più limitato del previsto.”Tarare una politica monetaria appropriata in questo contesto è difficile”, ha affermato Collins, aggiungendo tuttavia che “le solide condizioni economiche complessive e persistenti consentono alla Fed di prendersi il tempo necessario per valutare attentamente l’ampia gamma di dati in arrivo”. Il funzionario Fed ha evidenziato l’impatto inflazionistico dei dazi commerciali recentemente imposti, che a suo dire stanno iniziando a riflettersi sui prezzi di alcuni beni. Collins prevede un aumento dell’inflazione di fondo verso il 3%, entro la fine dell’anno, avvertendo al contempo che la crescita e l’occupazione potrebbero rallentare di conseguenza.Tuttavia, ha indicato fattori attenuanti, come la riduzione dei margini di profitto delle aziende e il mantenimento della spesa da parte dei consumatori. “Di conseguenza, l’impatto negativo dei dazi sulle condizioni del mercato del lavoro e sulla crescita economica potrebbe essere più limitato”, ha sottolineato. LEGGI TUTTO

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    USA, produzione industriale giugno sale sopra le attese

    (Teleborsa) – Cresce più delle attese la produzione industriale negli Stati Uniti nel mese di giugno. Secondo i dati pubblicati dalla Federal Reserve, si è registrata una variazione positiva dello 0,3% su base mensile, dopo il +0% del mese precedente, e sopra le attese degli analisti (+0,1%). Su base annua si registra una salita dello 0,7%, dopo il +0,6% del mese precedente.La produzione manifatturiera registra un aumento dello 0,1% su mese, (invariato il dato atteso dal consensus), che si confronta con il +0,3% di maggio (dato rivisto da un preliminare +0,1%).Nello stesso periodo la capacità di utilizzo relativa a tutti i settori industriali è salita al 77,6%, risultando superiore alle stime degli analisti (77,4%), rispetto al 77,5% del mese precedente. LEGGI TUTTO

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    Dazi, Giorgetti: trattativa lunga ed estenuante, confronto tra approcci diversi

    (Teleborsa) – Il ministro dell’Economia, GiancarloGiorgetti, ha dichiarato che “la trattativa sui dazi è lunga ed estenuante: da una parte c’è un negoziatore particolare e dall’altra altri che hanno degli approcci completamente diversi. Non è solo nel quantum ma nel metodo dell’approccio”. Parlando a margine di un intervento alla Camera il ministro ha parlato anche dell’attuale situazione nel comparto bancario e in particolare delle criticità segnalate dalla Commissione europea sull’utilizzo del Golden Power nel caso dell’Ops di Unicredit su Banco BPM. “Riteniamo di avere avuto soddisfazione dai giudici e quelle motivazioni dei giudici sono quello che diremo esattamente alla Commissione Europea”, ha dichiarato Giorgetti. “La DG Competition – ha aggiunto – tutela la concorrenza che è una bellissima cosa, ma forse non si sono accorti che c’è una guerra in questo momento in Europa e quindi gli stati difendono altre cose che non sono soltanto la concorrenza, la sicurezza nazionale è una cosa seria”.Quanto alla necessità che la Banca Centrale europea limiti l’Euro “forte”, il ministro ha ricordato che quello di Francoforte “è un potere autonomo non sindacabile dalla politica”. “Certo che la pressione di Trump per abbassare i tassi, qualora questo dovesse avvenire, creerebbe un ulteriore problema qui. Diciamo che qui non sono concepibili la pressione o gli epiteti che Trump rivolge verso il governatore della banca centrale. Però, sarà che le banche centrali devono difendere determinati principi e determinati obiettivi, ma non è che vivono fuori dal mondo”, ha commentato. I banchieri delle banche centrali, ha proseguito il ministro riferendosi anche alla BCE, “non vivono su Marte, vivono in mezzo a noi, in mezzo all’economia, fatta di famiglie e imprese. Quindi, se scoppiano le guerre, se ci sono queste cosa qua, non ci sono soltanto le sacre regole delle banche. C’è anche la valutazione, purtroppo, della realtà come la vediamo. Quindi, vediamo”. LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi produzione salgono meno delle attese a giugno

    (Teleborsa) – Frena la crescita, a giugno, dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti. Secondo il Dipartimento del Lavoro americano (BLS), i prezzi alla produzione sono rimasti invariati su base mensile, dopo il +0,3% del mese precedente e contro il +0,2% stimato dagli analisti. Su base annua i prezzi hanno registrato un incremento del 2,3%, inferiore al consensus (+2,5%) e al mese precedente (+2,7%).I prezzi dei beni e servizi “core”, ovvero l’indice depurato dalle componenti più volatili quali il settore alimentare e quello dell’energia, non hanno registrato alcuna variazione su base mensile (+0,4% il mese precedente e +0,2% atteso), mentre su anno registrano un +2,6% contro il +3,2% del mese precedente (+3,1% atteso). LEGGI TUTTO