More stories

  • in

    Brexit, su revisione protocollo Premier Irlanda apre a GB

    (Teleborsa) – Apertura – almeno parziale – alle richieste britanniche di modifica del protocollo post Brexit sull’Irlanda del Nord da Leo Varadkar, tornato nelle settimane scorse sulla poltrona di premier della Repubblica d’Irlanda in base alla prevista staffetta con l’alleato del governo di centrodestra di Dublino, Micheal Martin.Intervistato oggi dai media, Varadkar ha riconosciuto che il protocollo nella sua versione attuale “è forse un po’ troppo rigido”, evocando di fatto la necessità di “un compromesso” anche da parte dell’Ue. Il taoiseach (primo ministro irlandese) s’è dichiarato favorevole a un approccio “ragionevole e flessibile” nei colloqui negoziali in corso fra Londra e Bruxelles sulla revisione del protocollo; e ha aggiunto di essere intenzionato a compiere una missione a Belfast per incontrare i leader delle varie fazioni nordirlandesi.”Sono sicuro che errori siano stati commessi da tutti nella gestione della Brexit”, ha poi detto – citato dalla Bbc – in riferimento ai negoziati sugli accordi del dopo divorzio: ammettendo che qualche aggiustamento debba essere ora fatto “nello sforzo per cercare una soluzione” condivisa sul protocollo.Intanto, sembra aumentare la nostalgia verso la Ue. Due terzi dei sudditi britannici, infatti, si dichiarano a favore di un nuovo referendum sulla Brexit, questa volta per decidere se far rientrare o meno il Paese nell’Unione europea. È quanto è emerso da un sondaggio commissionato dal quotidiano The Indipendent, da sempre su posizione contrarie all’uscita del Regno Unito dall’Ue.In base alla rilevazione, a sostenere l’ipotesi di una ripetizione del voto è ora il 65% degli intervistati, contro il 55% registrato lo scorso anno. Solo il 22% si è però dichiarato a favore di un rientro entro 5 anni, mentre il 24% lo immagina possibile entro dieci e quasi un altro 20% lo rinvia alle generazioni future. Al momento , tuttavia, la prospettiva di un ritorno a Bruxelles sembra restare nel perimetro di una suggestione e nulla più. LEGGI TUTTO

  • in

    Sigep 2023: panettieri di tutto il mondo si sfidano alla quinta edizione di “Bread in The City”

    (Teleborsa) – Bread in The City, il campionato internazionale di panificazione, torna alla 44esima edizione Sigep – the Dolce world Expo, che quest’anno si affianca alla settima edizione di AB Tech Expo (21-25 gennaio 2023 alla fiera di Rimini). La manifestazione – spiega Italian Exhibition Group in una mota – è realizzata grazie alla collaborazione con Richemont Club Italy, organizzazione internazionale di eccellenze della panificazione che promuove processi e pratiche di produzione a elevato valore artigianale. All’interno della Bakery Arena 9 squadre da tre continenti (Europa, Asia e America del Sud) si fronteggeranno nella quinta edizione di Bread in The City, campionato internazionale di panificazione. I team, provenienti da Cina, Croazia, Israele, Italia, Messico, Olanda, Perù, Portogallo e Spagna sono composti da 2 concorrenti e 1 coach e si fronteggeranno in cinque diverse specialità: Ciabatta e Pani Speciali; Pani Liberi; Vienneserie; Torte da Forno; e Presentazione Salata.Durante le 5 giornate di manifestazione, oltre a ospitare le sfide di panificazione, la Bakery Arena diventa il centro delle attività specificamente pensate per la filiera dei lievitati e realizzate in collaborazione con associazioni di settore nazionali e internazionali, che presenteranno anche ricerche e studi realizzati ad hoc per delineare lo stato e le prospettive di sviluppo del comparto, come per esempio Aibi e Assipan, con lo studio realizzato dal Cerved sul consumo di pane tra sostenibilità e nuovi trend alimentari; Italmopa, in rappresentanza della voce del mondo delle farine; Assipan; la Federazione italiana panificatori pasticceri e affini e il già citato Club Richemont.La presenza in contemporanea di AB Tech Expo garantisce per la filiera dei lievitati la possibilità di aggiornarsi anche su tutte le principali novità di settore come macchinari e impianti, materie prime e ingredienti, arredamento e attrezzature, vetrinistica e confezionamento, accessori per la presentazione del prodotto, packaging, franchisor, formazione professionale e servizi. Una panoramica completa che segue tutte le fasi produttive: dallo stoccaggio del prodotto alla preparazione delle ricette, dall’impasto alla lavorazione, fino a lievitazione, cottura, raffreddamento, taglio e imballaggio finale, compresi naturalmente tutti i servizi che seguono la qualità del processo.Gli sponsor della Bakery Arena sono: Molino Dalla Giovanna (Platinum Sponsor); Corman e Lesaffre (Golden Sponsor); Eurovo e Fiamma (Silver Sponsor); Bread. & Edible Labels, Goodmorning Paper, Irinox, Jac, Mondial Forni, Moretti Forni, Sottoriva, Tecnomac e Tekno Stamap (Technical Sponsor); Il panificatore italiano (media partner). LEGGI TUTTO

  • in

    Saldi, Federmoda Milano: spesa media da 154 euro

    (Teleborsa) – I milanesi spenderanno 154 euro in media durante i saldi invernali (338 euro a famiglia), con una giro d’affari complessivo di 403 milioni in crescita del 10% rispetto all’anno scorso. A fare le stime è Federmoda Milano in vista degli sconti al via il 5 gennaio. Ad attrarre i consumatori una percentuale media di sconto tra il 30 e il 40%.Da questi saldi invernali, sottolinea Federmoda Milano, “si attende un trend positivo per realizzare liquidità e mitigare i ripetuti aumenti di energia e gas che le imprese hanno dovuto sostenere faticosamente. L’andamento positivo delle vendite di dicembre infonde fiducia negli operatori del fashion che vedono nel primo evento commerciale dell’anno nuovo una riproposizione in chiave di normalità”. Per Andrea Colzani, presidente di Federmoda Milano, “la massiccia presenza dei turisti a Milano, soprattutto stranieri, con numeri paragonabili agli anni pre-Covid costituisce un’iniezione di fiducia per l’intero comparto moda dopo gli anni bui della pandemia. Gli operatori attendono un’occasione di riscatto in un panorama commerciale in continua evoluzione, sempre più difficile da delineare e da interpretare”. LEGGI TUTTO

  • in

    Stati Uniti, spese costruzioni salgono a sorpresa a novembre

    (Teleborsa) – Aumenta la spesa per costruzioni in USA a novembre 2022. Il dato, comunicato dal Dipartimento del Commercio americano, si attesta a 1.807,5 miliardi di dollari registrando un aumento dello 0,2% su base mensile dopo il -0,2% di ottobre. I dato supers le attese degli analisti che erano per un decremento dello 0,4%.Su base annua si è visto invece un incremento del 10,5%.Tra le costruzioni private, le cui spese sono salite dello 0,3% a 1.426,4 miliardi di dollari, quelle di tipo residenziale sono calate dello 0,5% a 887,4 miliardi di dollari. La spesa in ambito pubblico ha segnato un decremento dello 0,1% a 381,1 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, PMI manifattura scende a dicembre in ionea con attese

    (Teleborsa) – Peggiora l’attività manifatturiera degli Stati Uniti a dicembre. Lo conferma l’indice dei direttori acquisto delle aziende elaborato da Markit-S&P Global, che conferma una fase di rallentamento dell’economia.A dicembre, l’indice PMI manifatturiero si è portato a 46,2 punti, in linea con e stime di consensus, dai 47,7 del mese precedente.L’indice resta sotto la soglia chiave di 50 punti che fa da spartiacque tra espansione (sopra 50 punti) e contrazione (sotto 50 punti) dell’attività. LEGGI TUTTO

  • in

    CNEL, Treu: “Rafforzato ruolo costituzionale nell'ultimo mandato”

    (Teleborsa) – Nel 2023 ricorre il 65esimo anniversario del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) che iniziò la sua attività il 1 gennaio del 1958. Previsto dall’art. 99 della costituzione fu istituito, però, solo 10 anni dopo, con la legge n. 33 del 5 gennaio 1957 mentre la composizione, le attribuzioni ed il funzionamento sono disciplinate dalla L. n. 936/1986 di cui è stato relatore Sergio Mattarella.”In questi 5 anni abbiamo rafforzato il ruolo del CNEL come luogo costituzionale della partecipazione esercitando in pieno le prerogative di consulenza alle Camere e al Governo con il contributo fondamentale delle parti sociali rappresentate in Consiglio e dando voce nei documenti ufficiali anche a migliaia di cittadini, di cui – afferma il presidente Tiziano Treu – oltre il 50% giovani, grazie alle audizioni e alle consultazioni pubbliche come mai era avvenuto in passato. Il CNEL, come previsto dai padri costituenti, e così come avviene in altri Paesi europei e per la stessa UE con il CESE, ha un ruolo delicato e insostituibile complementare al Parlamento di rappresentanza della società civile nei processi decisionali pubblici”.La X consiliatura presieduta da Treu – sottolinea il Cnel in una nota – è la più prolifica con oltre 200 atti ufficiali prodotti. Dal 5 giugno 2018, quando si è insediata, ha emanato ben 53 pareri, 75 documenti di osservazioni e proposte e 23 disegni di legge (le 3 tipologie di atti previsti dalla legge). Ha inoltre realizzato 14 tra rapporti e relazioni, 16 ordini del giorno e 19 quaderni scientifici; 33, invece, le audizioni parlamentari del CNEL, che – come emerge dagli atti – hanno contribuito in maniera significativa alla legislazione sul lavoro degli ultimi 5 anni e alla formazione della legge di bilancio. Diversi i ddl trasformati in legge, tra cui quello fondamentale sull’istituzione del codice unico dei contratti, e quelli che hanno fornito un contributo ad altre leggi dello stato. È stato rafforzato il ruolo dell’Archivio nazionale dei contratti che dal 2022 è stato indicato dal Ministero del lavoro come fonte istituzionale ufficiale per l’accesso alle informazioni sui contratti (DL 104/2022). Sono 690 gli eventi tra presentazione di ricerche, studi, documenti, seminari e convegni, che non si sono interrotti durante la pandemia, grazie al rinnovamento della dotazione tecnologica per i collegamenti telematici, che hanno registrato la partecipazione di oltre 50mila persone. Il tratto caratterizzante di questa consiliatura sono state le oltre 140 audizioni ai fini istruttori delle parti sociali rappresentate in Consiglio ma anche di altre istituzioni, associazioni, imprese svolte presso il CNEL e le 4 consultazioni pubbliche di cittadini attraverso piattaforme digitali certificate che hanno dato voce ad oltre 100mila persone. L’ultima rivolta ai giovani è ancora in corso ed è accessibile tramite il sito che diventerà una piattaforma permanente di dialogo con i cittadini under 35. Il CNEL ha svolto anche una significativa attività di raccordo con le istituzioni europee attraverso la rete dei comitati economici e sociali di cui fa parte e il CESE. Oltre 100 le sedute della III Commissione politiche UE e cooperazione internazionale e ben 29 pareri su atti dell’Unione europea nella fase ascendente in attuazione dell’articolo 28 della legge 234/2012. LEGGI TUTTO

  • in

    ISTAT: il 21,4% dei fumatori consuma sigaretta elettronica e prodotti a tabacco riscaldato

    (Teleborsa) – Il consumo di prodotti come la sigaretta elettronica e i prodotti a tabacco riscaldato non bruciato (HnB) è un fenomeno emergente degli ultimi anni, coinvolge una porzione limitata della popolazione, soprattutto quella giovanile. Ma sta crescendo lentamente nel tempo. È quanto rileva l’Istat che attraverso l’indagine multiscopo “Aspetti della vita quotidiana” ha iniziato dal 2014 a rilevare l’uso della sigaretta elettronica e, dal 2021, quello dei prodotti a tabacco riscaldato.In crescita il consumo della sigaretta elettronica – Nel 2021 il 2,8% delle persone di 14 anni e più (circa 1 milione e mezzo) ha dichiarato di utilizzare la sigaretta elettronica, il 3,4% dei maschi e il 2,3% delle femmine. I ragazzi sono i maggiori fruitori della sigaretta elettronica: tra i 18 e i 34 anni la quota di utilizzatori è del 5,2% (circa il 6% dei maschi e il 4,5% delle femmine). La sigaretta elettronica è utilizzata soprattutto tra i maschi di 25-34 anni (6,2%) e il suo uso decresce progressivamente al crescere dell’età, quasi scomparendo tra la popolazione di 65 anni e più. Si dichiara ex consumatore il 4,4% delle persone di 14 anni e più, con punte più elevate tra i giovani tra i 18 e i 24 anni (7,3%), mentre l’87,8% non ha mai sperimentato questo tipo di prodotto (con percentuali più alte tra i ragazzi di 14-17 anni e tra gli over 64enni).Uso della sigaretta elettronica: aumento lento ma costante – Nel periodo che va dal 2014 al 2021 l’uso della sigaretta elettronica è aumentato lentamente e costantemente. Si tratta di un’abitudine in evoluzione che risente sia delle continue innovazioni di prodotto e di mercato, sia dell’introduzione di altri prodotti alternativi al fumo di sigaretta. Nel 2014, il primo anno nel quale l’Istat ha cominciato a rilevare l’uso di questi dispositivi, gli utilizzatori di 14 anni e più erano circa 800mila. Via via nel tempo si è assistito a un aumento, specialmente a partire dal 2017, fino ad arrivare nel 2021 a quasi un milione e mezzo di persone di 14 anni e più. L’aumento nel tempo ha riguardato sia gli uomini che le donne, con livelli tra gli utilizzatori di entrambi i sessi che si sono più raddoppiati nell’arco di quasi 10 anni.Nei primi anni in cui l’Istat ha rilevato il fenomeno emergeva una maggiore diffusione di questa tipologia di consumo nei centri delle aree metropolitane e delle loro periferie rispetto ai centri di piccole dimensioni, ma negli ultimi anni questa differenza si è ridotta.Il consumo di prodotti a tabacco riscaldato non bruciato (HnB) – Negli ultimi anni, oltre ai prodotti tradizionali per il fumo di tabacco (sigarette, sigari, pipe) e alle sigarette elettroniche (con ricariche con o senza nicotina) sono stati proposti sul mercato nuovi prodotti a tabacco riscaldato non bruciato (Hnb), mini-sigarette o capsule riscaldate da appositi dispositivi a temperature più basse di quelle raggiunte nelle sigarette convenzionali. Nel 2021 la quota di consumatori di prodotti a tabacco riscaldato non bruciato (HnB) è pari al 2,1%, un livello lievemente più basso rispetto alla percentuale degli utilizzatori di sigaretta elettronica. Si attesta all’1,7%, invece, la quota di coloro che dichiarano di averli utilizzati in passato e di avere smesso di usarli. Si tratta comunque di prodotti di nuova generazione che, come visto per la sigaretta elettronica, coinvolgono prevalentemente i più giovani: dichiara di utilizzarli il 5,2% delle persone tra i 18 e 24 anni. Se sul totale della popolazione di 14 anni e più non si osservano differenze di genere e le percentuali di maschi utilizzatori sono equivalenti a quelle delle femmine, tra i giovani utilizzatori di 18-24 anni le ragazze toccano una quota più elevata: circa il 7% contro il 3,6% dei ragazzi.Quasi sempre fumatore il consumatore dei nuovi prodotti – Nel 2021, è pari al 4,1% la quota di popolazione di 14 anni e più che ha abitudine a utilizzare la sigaretta elettronica e/o i prodotti a tabacco riscaldato non bruciato (quota che rappresenta il 21,4% dei fumatori), con una prevalenza maggiore di uomini rispetto alle donne (4,6% contro 3,5%). Tra questi, l’1,9% utilizza esclusivamente la sigaretta elettronica, l’1,2% solo i prodotti a tabacco riscaldato non bruciato e l’1% entrambe le tipologie di prodotto. Presi singolarmente o in associazione le due tipologie di prodotti sono più diffuse tra i giovani: raggiungono il livello più elevato nella fascia 18-34 anni (8%), diminuendo via via nelle classi di età successive, fino a raggiungere il livello più basso di utilizzo tra la popolazione di 65 anni e più (0,8%).La maggior parte di chi fa uso di sigaretta elettronica o di prodotti a tabacco riscaldato non bruciato è anche un fumatore tradizionale (2,9%), seguito da chi è un ex fumatore (1%), mentre solo una quota residuale di consumatori è un non fumatore (0,2%). Quote più elevate di consumatori di sigaretta elettronica e/o prodotti a tabacco riscaldato non bruciato si osservano nelle regioni dell’Italia centrale, più contenute nelle altre macro aree del Paese (5% contro il 3,5% circa del Nord e del Mezzogiorno). LEGGI TUTTO

  • in

    Germania, inflaziome rallenta più delle attese a dicembre

    (Teleborsa) – Frena più delle attese l’inflazione tedesca, che adicembre è tornsta sotto lla soglia del 10%. Secondo la stima preliminare pubblicata da Destatis, i prezzi al consumo sono calati dello 0,8% su mese, rispetto al -0,5% del mese precedente e contro il -0,3% del consensus.Su base annuale, la variazione dei prezzi è indicata a +8,6%, dopo il +10% del mese precedente e sotto il +9,1% del consensus.L’inflazione armonizzata ha registrato su mese una variazione pari a -1,2%, rispetto al -0,5% delle attese e alla variazinennulla precedente. Anche su anno si registra un incremento del 9,6%, che risuota inferiore al’11,3% precedente ed al 10,7% atteso. LEGGI TUTTO