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    Risparmio, Intesa Sanpaolo: “Necessario maggior coinvolgimento delle famiglie nell'educazione finanziaria”

    (Teleborsa) – Famiglie in grado di dialogare fattivamente, nelle quali il titolo di studio, il livello culturale (es. numero di libri), il reddito e la localizzazione geografica giocano un ruolo importante nella trasmissione di comportamenti e valori associati al denaro. I ragazzi considerano i genitori modelli da seguire anche se il livello di conoscenza economico-finanziaria degli adulti non è particolarmente elevato. Ma più che seguire i predicamenti viene seguito l’esempio concreto. L’educazione alla gestione consapevole del denaro, dal punto di vista pratico, passa dall’attribuzione di somme periodiche da gestire in completa autonomia: la cosiddetta “paghetta” che può avere cadenza settimanale o mensile. Questo il quadro che emerge dall’indagine “Genitori e figli: quanto conta la famiglia nell’approccio all’uso del denaro da parte delle nuove generazioni”, nuova ricerca campionaria elaborata e promossa sul territorio nazionale dal Museo del Risparmio di Intesa Sanpaolo con l’obiettivo di capire se i modelli di gestione del denaro sono parte del contenuto educativo offerto dai genitori, in che modo questi contenuti si trasferiscono a livello generazionale e come vengono fatti propri dai ragazzi.L’indagine – fa sapere Intesa Sanpaolo in una nota – è stata condotta tra settembre e ottobre del 2022 su 311 nuclei familiari rappresentativi della popolazione italiana tramite tecnica CAWI (Computer Assisted Web Interviewing). Complessivamente sono state intervistate 824 persone: 444 genitori e 380 figli, di cui 224 maschi e 156 femmine nell’età compresa tra i 14 e i 20 anni. Il questionario è composto da 42 domande rivolte ai genitori e 45 indirizzate ai figli.La ricerca evidenzia come il passaggio intra-familiare di modelli valoriali relativi alla gestione rischio, al risparmio e alla rappresentatività sociale del denaro, appaia abbastanza evidente mentre meno contagiosa è la percezione di ansia e di malessere: i ragazzi si dichiarano meno coinvolti dallo stress collegato alla gestione del denaro e hanno una visione meno pessimistica del futuro.La famiglia, in particolare la madre, appare saldamente il punto di riferimento in materia di denaro: il role model genitoriale è più sentito per le figlie femmine (92%) che per i figli maschi (88%) e si rileva una certa over confidence dei padri (95%) rispetto alle madri (92%). La scuola non sembra, invece, avere un ruolo significativo in questo ambito né per i ragazzi né per gli adulti. Dal punto di vista del genere, le differenze maggiori si evidenziano tra madri e padri mentre tra i giovani il divario sembra parzialmente smussato, seppure i modelli educativi rimangono parzialmente disallineati. Sui temi economici e finanziari la famiglia non trova dunque spazi dialettici esterni neanche con la scuola e ritiene che sia un suo compito occuparsi dell’educazione alla buona gestione del denaro della prole.La continuità familiare evidenzia, tuttavia, un approccio alla gestione del denaro fortemente ancorato al passato che genera una ripetizione di schemi che possono limitare la progettualità futura e l’autonomia dei figli, anche quando le intenzioni degli adulti possono essere diverse.Anche per quanto riguarda la propensione all’investimento si evince il quadro oramai noto: il 65% delle risparmiatrici madri non ha soldi investiti mentre la percentuale scende al 50% dei padri. Chi investe è tipicamente maschio, residente al Nord, istruito, con un livello di autovalutazione delle conoscenze economico/finanziarie medio alto e opta su soluzioni tradizionali di investimento.In conclusione le indicazioni che provengono da questa indagine suggeriscono un maggior coinvolgimento delle famiglie nelle attività di educazione finanziaria, sia per aiutare gli adulti a intraprendere un processo di upskill che porti le famiglie italiane (e le madri in particolare) a cogliere maggiormente le opportunità economiche dell’investimento sia per aiutare gli adolescenti ad affrontare il futuro grazie all’acquisizione di competenze che sono essenziali per guardare alle possibili difficoltà con serenità e fiducia nelle proprie capacità.(Foto: Photo by Mathieu Stern on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    “S&P Global Corporate Sustainability Assessment 2022”, Nexi migliora rating ESG

    (Teleborsa) – La pay tech Nexi ha migliorato in modo significativo il proprio rating ESG nell’edizione 2022 dell’S&P Global Corporate Sustainability Assessment. Il punteggio – comunica Nexi in una nota – è salito a 73, con un aumento di cinque punti rispetto al 2021. Il miglioramento più rilevante del punteggio è stato determinato dalla voce “Environmental”. La buona performance di Nexi in quest’area – spiega la società – è testimoniata anche dal punteggio recentemente comunicato da CDP che valuta l’impatto ambientale di migliaia di aziende in tutto il mondo. Quest’anno, per la prima volta, Nexi ha incluso ulteriori aree geografiche del Gruppo all’estero, ottenendo un rating “A-” che conferma il risultato del 2021 ed è in crescita rispetto al rating “C” del 2020.La crescita del punteggio S&P nella categoria “Environmental” si riflette anche nelle iniziative di Nexi volte a creare un futuro più sostenibile. All’inizio di quest’anno, Nexi aveva infatti annunciato la collaborazione con CheBanca! per la fornitura di carte di debito e di credito realizzate con plastica riciclata recuperata dagli oceani. Più recentemente, Nexi ha anche lanciato il servizio Planet Care che offre ai titolari di carte Nexi informazioni sull’impatto ambientale dei loro acquisti, aiutandoli così ad avere un ruolo attivo nella sua riduzione.Nexi continua inoltre a fare progressi nelle aree “Social” e “Governance”. I principali progressi in ambito “Social” sono riconducibili al miglioramento nella soddisfazione della clientela e alle attività filantropiche. L’incremento nel punteggio “Governance” di Nexi è invece principalmente attribuibile ad una maggiore trasparenza e divulgazione dei dati.”Il miglioramento dei rating ESG – ha detto Saverio Tridico, direttore Corporate & External Affairs del Gruppo Nexi – dimostra il costante impegno di Nexi nel porre questi temi al centro della propria strategia aziendale. Cercheremo di consolidare questo risultato attraverso la nuova strategia ESG che ci aiuterà a migliorare ulteriormente i nostri processi e a garantire un allineamento a livello di Gruppo”. In occasione del Capital Markets Day 2022, Nexi ha presentato un ampio piano di sostenibilità per un business responsabile. All’interno di questo piano ha delineato i seguenti impegni legati alle tematiche ESG: sostegno alla digitalizzazione delle micro-imprese, delle PMI e della Pubblica Amministrazione attraverso il proprio portfolio di prodotti digitali avanzati; lotta al cambiamento climatico, con l’impegno a diventare Net Zero entro il 2040 approvato da Science Based Targets initiative. A questo si aggiungono la neutralità climatica a partire dal 2022 e l’impegno ad incoraggiare comportamenti di consumo più rispettosi dell’ambiente; ulteriori investimenti nell’ambito del proprio personale e garanzia di un’adeguata rappresentanza di genere e delle minoranze e promozione di una cultura inclusiva con una governance best-in-class.Il Gruppo Nexi quest’anno ha inoltre aderito al Global Compact delle Nazioni Unite. LEGGI TUTTO

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    Credito al consumo, CRIF: “Progressivo rallentamento nel terzo trimestre”

    (Teleborsa) – Dopo un buon primo semestre, i flussi di credito al consumo mostrano un rallentamento nel terzo trimestre, risentendo dell’impatto negativo indotto dal contesto geopolitico e dall’inflazione in deciso aumento. Nei primi 9 mesi del 2022 il mercato del credito al consumo fa registrare ancora una crescita doppia cifra dei flussi finanziati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+11.4%), recuperando il gap rispetto ai livelli pre-crisi. In particolare, hanno trainato l’aumento i prestiti personali e gli altri finanziamenti finalizzati – destinati a sostenere le vendite di settori merceologici quali arredo, elettronica ed elettrodomestici, beni per l’efficientamento energetico delle abitazioni, ciclomotori e altri beni e servizi –, mentre i finanziamenti destinati all’acquisto di auto/moto rimangono in flessione. Il mercato dei mutui immobiliari alle famiglie consumatrici, invece, registra una contrazione (-9.8% i flussi rispetto ai primi 9 mesi del 2021) scontando il calo, nel terzo trimestre, dei mutui con finalità di acquisto – penalizzati dal consistente aumento dei tassi – che va a sommarsi alla flessione delle surroghe in atto ormai da molti trimestri. Queste le principali evidenze che emergono dalla 53esima edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio realizzato da Assofin, CRIF e Prometeia.Il credito al consumo – Dopo un primo semestre positivo, le erogazioni di credito al consumo rallentano nel terzo trimestre. Nei primi 9 mesi del 2022, tutte le tipologie di prestiti evidenziano una crescita delle erogazioni rispetto allo stesso periodo del 2021, ad eccezione dei finanziamenti finalizzati per auto/moto, per via del protrarsi della crisi della supply chain sul mercato automotive. A guidare la ripresa sono i prestiti personali – la forma tecnica più penalizzata dalla crisi indotta dalla pandemia – che chiudono i primi 9 mesi del 2022 con un incremento del 24.8% rispetto all’anno precedente e recuperano anche il gap in termini di volumi erogati rispetto al periodo pre-Covid. Seguono i finanziamenti finalizzati all’acquisto di altri beni/servizi (appartenenti a settori merceologici quali elettronica ed elettrodomestici, mobili/arredo, etc.), che nei primi 9 mesi del 2022 registrano complessivamente un incremento a doppia cifra, superando i volumi pre-crisi. Il risultato – evidenzia il report – si lega al buon andamento dei finanziamenti per arredo e delle operazioni via linee di credito rateali non associate ad una carta di credito proposte prevalentemente nell’ambito di acquisti eCommerce, oltre che all’impulso della componente green, che ha beneficiato degli ecobonus governativi per la riqualificazione energetica degli immobili pre-crisi. I finanziamenti finalizzati all’acquisto di auto e moto, invece, sono ancora in contrazione, scontando le profonde criticità del mercato automotive. Solo nel terzo trimestre si registra una debole crescita (+3.3%), legata alla relativa maggiore disponibilità di autoveicoli nuovi, per l’attenuarsi della crisi dei semiconduttori. Evoluzione positiva per i finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio/pensione che chiudono i primi 9 mesi del 2022 con un incremento delle erogazioni del 7%, recuperando di misura i volumi pre-pandemia. Infine, pur registrando un deciso rallentamento in corso d’anno e non riuscendo a colmare il gap con i volumi pre-crisi, i flussi rateizzati con le carte di credito segnano un incremento del +8.5%, anche per via del traino della componente degli instalment, funzione abilitata di recente anche su un ampio parco di carte bancarie che permette il finanziamento di una o più spese attraverso un piano di rimborso predefinito. I mutui immobiliari – Nei primi nove mesi del 2022 le erogazioni di mutui immobiliari alle famiglie consumatrici risultano in contrazione (-9.8% i flussi rispetto ai primi 9 mesi del 2021). Il risultato riflette la flessione ormai consolidata nel tempo della componente delle surroghe a cui si è sommata, a partire dal terzo trimestre, quella dei mutui d’acquisto. Questi ultimi sono stati penalizzati dall’aumento dei tassi di interesse e dalla minore disponibilità delle famiglie al ricorso al credito indotto dal protrarsi del clima di incertezza legato al contesto geopolitico e macroeconomico. Ha influito anche il temporaneo venire meno dell’offerta di mutui agevolati con garanzia Consap agli under 36, diventati economicamente non sostenibili per l’offerta.L’analisi della rischiosità del credito alle famiglie – Rispetto al primo trimestre del 2022, i trimestri conclusi nei mesi di giugno e settembre evidenziano un’ulteriore lieve riduzione del rischio di credito. In particolare, l’indicatore a settembre 2022, relativamente al totale dei prestiti alle famiglie, si stabilizza sul livello più basso degli ultimi quattro anni. Nello specifico, i tassi di default, sia 180 past due che 90 past due, continuano a mostrarsi stabili sugli stessi livelli di marzo e giugno 2022 e prossimi all’1%. L’elevata qualità del credito è stata sostenuta, oltre che dagli strumenti di sostegno del reddito, anche dall’atteggiamento responsabile delle famiglie.Le prospettive per il 2023-2024 – Lo scenario italiano continua a essere dominato dalle tensioni geopolitiche, dall’aumento dei tassi d’interesse e dalla prospettiva di un rallentamento della crescita economica, le cui ricadute peseranno sulle condizioni finanziarie delle famiglie. Rispetto ai primi sei mesi del 2022, le prospettive sull’economia e il mercato del credito appaiono peggiori a causa degli effetti delle tensioni generate dal conflitto in Ucraina. Nel 2023 la crescita del credito al consumo sarà più debole per effetto del rallentamento dei consumi, in particolare di quelli durevoli. Si prevede che in linea con le tendenze macroeconomiche le erogazioni di credito al consumo cresceranno infatti ad un ritmo più che dimezzato rispetto al 2022, nonostante il sostegno degli incentivi varati dal governo ancora attivi. Nel 2024 poi, con la normalizzazione dei prezzi e la ripresa del ciclo economico si consoliderà l’espansione dei flussi erogati. Si prevede, inoltre, che tornerà a crescere anche il credito finalizzato all’acquisto di auto/moto, fortemente penalizzato nel 2022, che in prospettiva beneficerà del miglioramento del clima internazionale e della normalizzazione dei prezzi. Le erogazioni di prestiti per acquisto delle abitazioni si ridimensioneranno, mantenendo comunque le consistenze in crescita pur se in rallentamento dal 2023. Rimarranno infatti attivi molti degli incentivi governativi, in particolare quelli rivolti ai giovani, alla ristrutturazione edilizia e al risparmio energetico, favorendo la crescita del comparto. La prevista crescita dell’inflazione si è manifestata più intensa e duratura di quanto ipotizzato nella precedente edizione dell’Osservatorio e ha, quindi, impattato negativamente sul reddito reale delle famiglie, il cui potere d’acquisto risulta ridotto. A tale fenomeno e agli strascichi del Covid si aggiunge l’aumento dei tassi di interesse e l’insieme di queste circostanze richiede un supplemento di attenzione, in prospettiva, sul tema della qualità del credito. A fronte di un simile scenario, infatti, i tassi di default sono previsti in peggioramento nel 2023, per restare pressoché stabili nel 2024. Sarà, quindi, necessario intervenire in modo rapido, intercettando i primi segnali di allarme riguardo i crediti deteriorati, per contenere gli effetti sui bilanci degli operatori. Va tuttavia sottolineato che, pur prospettandosi uno scenario sfavorevole, si prevede che i tassi di default si manterranno su valori relativamente contenuti e comunque decisamente inferiori a quelli registrati in occasione di altri periodi negativi del recente passato, come quello successivo alla crisi dei debiti sovrani.L’attenzione al green e al digitale come sfide di settore – L’attenzione alla transizione energetica e alla digitalizzazione rimane rilevante per gli operatori del settore. I fattori ESG andranno integrati nei processi aziendali, anche in risposta a richieste regolamentari volute dalla Commissione europea. Sul piano commerciale, inoltre, l’ampliamento dell’offerta di prodotti green può fare da traino per intercettare cluster di clientela particolarmente sensibili alla tematica della sostenibilità. In prospettiva, saranno cruciali anche gli investimenti in tecnologia e formazione per completare il percorso di digitalizzazione. Processi resi più veloci saranno affiancati al contatto con la clientela e questa unione permetterà di affrontare un contesto reso sempre più complesso dalla presenza di operatori non tradizionali, che in particolare sul credito al consumo potrebbero esercitare una forte competizione con prodotti sulla cui disciplina al momento non esistono norme specifiche. LEGGI TUTTO

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    Giappone, leading indicator ottobre rivisto a 98,6 punti

    (Teleborsa) – Restano deboli le condizioni economiche del Giappone nel mese di ottobre 2022. Il leading indicator è stato rivisto a 98,6 punti, rispetto ai 99 punti della stima preliminare, ma sopra i 98,2 punti di settembre.Lo rende noto il Cabinet Office del Giappone nella sua lettura definitiva. Nello stesso periodo l’indice coincidente sulle condizioni attuali cala a 99,6 punti dai 100,8 punti precedenti, mentre l’indice differito (lagging index) sulle condizioni future sale a 99,2 punti dai 99 punti precedenti.(Foto: Photo by Andre Benz on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Manovra oggi alla Camera: da pensioni a reddito alimentare, le novità

    (Teleborsa) – E’ tutta in salita la strada per la prima manovra targata Meloni: la maggioranza non fa in tempo a festeggiare la chiusura, condita da ritardi e polemiche, della sua prima legge di bilancio in commissione che il testo già deve tornare indietro C’è un buco, rilevato dagli uffici, causato da un emendamento approvato nella notte che puntava a dare ossigeno ai conti dei Comuni che però risulta senza copertura. Approvato per errore dicono tutti. Un errore da quasi mezzo miliardo che, peraltro, farà rallentare ancora – di poco assicurano dalla maggioranza – il primo ok dell’Aula di Montecitorio, già slittato di fatto alla Vigilia di Natale.La norma è quella che stanzia 450 milioni per i Comuni. L’intoppo prolungherebbe almeno di qualche ora l’esame in Aula alla Camera, al via oggi alle 8. Varie fonti parlamentari danno per scontato questo epilogo per problemi di coperture, ma si attende che gli uffici completino l’esame. Tra le norme che hanno avuto il via libera c’è la proroga al 31 dicembre per il 110%, mentre è stata soppressa la norma sul tetto di 60 euro per il pagamento con Pos. Tornano quindi le multe ai commercianti che rifiutano di accettare pagamenti con carte e bancomat. Per trovare soluzioni per mitigare i costi delle transazioni elettroniche fino a 30 euro a carico degli esercenti arriva un tavolo permanente tra le categorie interessate. Ma qualora non arrivi ad un “livello dei costi equo e trasparente” scatta per i prestatori dei servizi di pagamenti e le banche un “contributo straordinario” destinato a misure per contenere l’incidenza dei costi a carico degli esercenti. E’ l’intervento previsto da un emendamento bipartisan alla manovra approvato in commissione Bilancio alla Camera e introdotto in manovra come ‘ristoro’ per l’eliminazione della norma sul pos.Pensioni minime a 600 euro nel 2023 per gli over 75. Approvato nella notte l’emendamento del governo alla manovra che porta dall’1,5% al 6,4% – esclusivamente per questa fascia di età – l’incremento previsto nel testo varato dal Consiglio dei ministri. Questo aumento va sommato all’adeguamento all’inflazione, già fissato al 7,3% per il 2023, che per le minime Inps (525,38 euro mensili) è pieno. Nel 2024, come previsto nel testo base, resta del 2,4% l’incremento delle pensioni minime per tutte le soglie anagrafiche.Approvata anche la nuova stretta sul Reddito di cittadinanza. Non dovrà più essere “congrua” la prima offerta che – rifiutata – fa perdere il diritto al sostegno. Slitta di due mesi, dal 31 gennaio al 31 marzo, lo stralcio automatico delle cartelle fino a mille euro relative al periodo 2000-2015. Vengono invece prorogati, fino al 30 giugno 2023, tavolini all’aperto e dehors liberi. Ok al bonus Iva al 50% per l’acquisto di ‘case green’ e al fondo per i collegamenti aerei per Sardegna e Sicilia.I lavoratori fragili potranno lavorare in smart working, sia nel pubblico che nel privato, fino al 31 marzo, anche esercitando – se necessario – un’altra mansione: l’emendamento non cita invece i genitori di figli under14. Il datore di lavoro, si legge, assicura lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile “anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi vigenti, senza alcuna decurtazione della retribuzione in godimento”.Parte la sperimentazione nelle città metropolitane del ‘reddito alimentare’ da destinare a chi è in povertà assoluta: lo prevede un emendamento del Pd alla manovra approvato nella notte. Con un fondo da 1,5 milioni nel 2023 e 2 milioni nel 2024 saranno distribuiti pacchi realizzati con i prodotti invenduti della distribuzione alimentare “da prenotare mediante un’applicazione e ritirare presso uno dei centri di distribuzione ovvero ricevere nel caso di categorie fragili”. In un decreto del ministero del Lavoro, da emanare entro 60 giorni, verranno definiti le modalità attuative, la platea e il coinvolgimento del terzo settore. LEGGI TUTTO

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    Dl Aiuti quater, ok Senato a pacchetto contro caro energia

    (Teleborsa) – Con il voto di fiducia via libera del Senato al decreto legge aiuti quater che contiene il pacchetto di misure a favore di famiglie e imprese contro il caro energia. Il provvedimento passa ora all’esame della Camera. Gli interventi prorogano fino al 31 dicembre 2022 le misure per fronteggiare l’aumento delle bollette di luce e gas e l’aumento dei carburanti, che erano già state adottate per i periodi precedenti. Per i primi tre mesi del 2023 gli interventi di sostegno per fronteggiare l’aumento dei prezzi dell’energia sono stati inseriti nel disegno di legge di bilancio.In particolare, con uno stanziamento di 3,4 miliardi di euro, il decreto aiuti quater proroga al 31 dicembre 2022 il contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, a favore delle imprese per gli acquisti di energia elettrica e gas. Il credito di imposta è pari al 40% per le imprese energivore e gasivore e al 30% per le altre. Le imprese possono anche chiedere ai fornitori la rateizzazione fino a 36 rate mensili degli importi delle bollette riferiti alla componente energetica di elettricità e gas per i consumi tra il primo ottobre 2022 e il 31 marzo 2023 e fatturati entro il 30 settemnre 2023. Tra gli altri interventi del decreto, è prevista fino al 31 dicembre 2022 la riduzione delle accise su benzina, gasolio e Gpl.Per il settore dell’autostrasporto l’aliquota Iva del gasolio si riduce al 5% mentre l’accisa è azzerata. Il decreto legge contiene anche una norma cosiddetta ‘sblocca trivelle’ che amplia la possibilità di coltivazione di giacimenti di gas a mare. Nel decreto è stata introdotta la rimodulazione del Superbonus edilizio che dal 110% scende al 90% per le spese sostenute nel 2023 dai condomini. Tuttavia, nella manovra all’esame della Camera viene disposto che i condomini possono fruire del 110% se presentano la Cilas entro il 31 dicembre 2022 e se la delibera del condominio sull’esecuzione dei lavori sia stata adottata entro il 24 novembre 2022.I proprietari di singole abitazioni possono accedere alla detrazione del 90% anche per il 2023 ma a condizione che si tratti di prima casa e che abbiano un reddito di 15.000 euro elevato in base al quoziente familiare. Il superbons al 110% continua ad applicarsi fino al 31 marzo 2023 per le villette unifamiliari che abbiano completato il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022 LEGGI TUTTO

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    Ricette digitali, Decreto Milleproroghe: arriva proroga di 1 anno

    (Teleborsa) – Semaforo verde del Consiglio dei ministri, secondo quanto si apprende, al decreto Milleproroghe. E proprio con il Milleproroghe, secondo quanto si apprende, dovrebbe arrivare la proroga di un anno della possibilità di ricevere le ricette mediche via mail o sms. La misura, introdotta con ordinanza della protezione civile durante l’emergenza Covid era in scadenza a fine anno.”Siamo soddisfatti che il Governo abbia colto la nostra sollecitazione, prorogando di un anno la possibilità di ricevere le ricette mediche via mail o sms, inserendo la norma nel decreto Milleproroghe”. Così in una nota Pina Onotri, segretario generale del Sindacato medici italiani (Smi), commenta il rinnovo, per un anno, della dematerializzazione delle prescrizioni, inserito nel Milleproroghe oggi all’esame del Consiglio dei ministri.”Attendiamo, adesso – aggiunge – ulteriori misure per liberare i medici convenzionati del Servizio sanitario nazionale da gravosicarichi burocratici, a partire dalla possibilità di ridurre drasticamente le file di attesa negli studi dei medici attraverso un’autocertificazione dei lavoratori dei primi 3 giorni di malattia, soprattutto per quelle patologie non obiettivabili”.”Grazie alle pressioni dei medici e alle interrogazioni del Partito democratico il governo è tornato indietro e ha prorogato l’utilizzo della ricetta dematerializzata almeno per un anno”. Lo ha evidenziato in una nota il deputato del Pd Gianni Girelli, che nei giorni scorsi aveva presentato un’interrogazione a risposta in Commissione proprio sul tema della proroga.Non entra invece nel decreto legge milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri, la misura, che pure era inserita nella bozza del provvedimento, che avrebbe consentito di utilizzare fino al 31 dicembre 2023 le risorse assegnate per il 2022 sull’acquisto di colonnine per la ricarica elettrica delle auto da parte di utenti domestici. Si trattava di un contributo fino a un massimo di 1.500 euro per le persone fisiche e di 8.000 euro in caso di posa della colonnina sulla parti comuni di edifici condominiali. L’intervento, a quanto si apprende da fonti ministeriale, sarà probabilmente inserito in un Dpcm di prossima emanazione.Fuori dal decreto anche le maggiori risorse per 5 milioni di euro da destinare degli incentivi per l’acquisto di motorini e moto elettriche. La cifra sarebbe stata attinta dai fondi previsti per il bonus sull’acquisto di nuovi ciclomotori di classe inferiore a euro 5. Ma sulla misura non ci sarebbe stato l’accordo di tuti i Ministri. LEGGI TUTTO

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    Energia, Pichetto Fratin: price cap misura anti-speculazione, permetterà di intervenire sulle bollette

    (Teleborsa) – “Per garantire la sicurezza energetica al Paese in questa delicata fase storica i rigassificatori di Piombino e di Ravenna sono necessari, ed è importante che siano realizzati nel più breve tempo possibile”. È quanto ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, durante un’audizione presso le Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera. “La somma di Piombino e Ravenna è di 10 miliardi di metri cubi di gas (annui, ndr)”, ha aggiunto il ministro, specificando che “per Piombino c’è l’impegno mio e del governo per un uso temporaneo, non oltre i tre anni”. Il ministro ha affermato che “il processo di transizione richiede un lasso di tempo durante il quale dovremo garantire energia alle famiglie e alle imprese mediante il gas. Lo potremo fare anche grazie alle nuove norme che prevedono l’aumento della produzione del gas nazionale, il potenziamento delle infrastrutture esistenti e l’entrata in esercizio dei rigassificatori di Piombino e Ravenna”.Pichetto Fratin ha spiegato che “il price cap non è la definizione del prezzo del gas, il cap è una misura anti-speculazione. Il prezzo del gas è dettato dal rapporto tra compratore e venditore. Per rendere l’idea, il cap funziona come in borsa quando viene sospeso un titolo per eccesso di rialzo o ribasso”. “Decidere di bloccare la speculazione permetterà agli stati di poter intervenire per calmierare i prezzi delle bollette – ha aggiunto – L’Italia è stata promotrice di questa misura che ha raccolto progressivamente un consenso sempre più ampio”. “Il tetto al prezzo serve per evitare le fiammate speculative a cui abbiamo assistito in questi mesi, soprattutto ad agosto”, ha ribadito.Durante il suo intervento il ministro ha auspicato che si possa aprire un dibattito sul nucleare. Per raggiungere “l’indipendenza energetica è necessario parlare, senza pregiudizi, di nucleare e delle opportunità ad esso connesse”, ha affermato, “io non ho alcuna preclusione sul nucleare che, invece, mi sembra possa rispondere in maniera efficace al raggiungimento degli obiettivi di neutralità tecnologica”. “Per quanto riguarda lo stato delle competenze in Italia, restano in capo all’Enea quelle sulla ricerca e l’impiego dell’energia nucleare, in particolare si auspica che nell’arco di 10-15 anni possa essere implementata la tecnologia di quarta generazione, che sarà un vettore tecnologico di transizione propedeutico all’approccio finale alla fusione nucleare”, ha aggiunto.Il ministro ha espresso alcune riflessioni sul settore dell’automotive e degli imballaggi. “Non possiamo puntare solo sullo sviluppo e l’implementazione dell’elettrico, ma dobbiamo puntare anche sulla filiera produttiva dell’idrogeno e sulla sostituzione dei vecchi combustibili con i biocarburanti”, ha sottolineato Pichetto Fratin. “Lo stesso discorso vale anche nel negoziato europeo sugli imballaggi, non possiamo accettare una preferenza assoluta verso i prodotti riutilizzabili, attraverso obiettivi molto elevati di riutilizzo”, ha spiegato. Per Pichetto Fratin, “queste disposizioni possono avere l’effetto svantaggioso di minare i sistemi di gestione dei rifiuti di imballaggio esistenti, di vanificare gli investimenti già effettuati o di bloccare quelli previsti, anche con i finanziamenti dell’Ue, di ostacolare l’innovazione, di imporre un notevole costo di adattamento o di provocare la chiusura di aziende e innalzare di conseguenza la disoccupazione”. LEGGI TUTTO