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    Bankitalia: benefici nei finanziamenti per aziende con rating di legalità

    (Teleborsa) – Nel 2021 le imprese titolari di rating di legalità finanziate presso il sistema bancario sono state 13.146, il 30% in più rispetto all’anno precedente. La percentuale delle imprese finanziate che hanno avuto benefici grazie al possesso del rating di legalità è stata pari al 70%, 11,2 punti percentuali in più rispetto al 2020. Lo comunica la Banca d’Italia, pubblicando i risultati della rilevazione sul “rating di legalità” condotta nel corso del 2022 presso il sistema bancario.Il rating di legalità è uno strumento introdotto nel 2012 per le imprese italiane, volto alla promozione e all’introduzione di principi di comportamento etico in ambito aziendale, tramite l’assegnazione di un “riconoscimento” indicativo del rispetto della legalità da parte delle imprese che ne abbiano fatto richiesta e, più in generale, del grado di attenzione riposto nella corretta gestione del proprio business.Il rating di legalità è attribuito dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), ha durata di due anni dal rilascio ed è rinnovabile su richiesta. All’attribuzione del rating l’ordinamento ricollega vantaggi in sede di concessione di finanziamenti pubblici e agevolazioni per l’accesso al credito bancario.Bankitalia evidenzia che i benefici riconosciuti alle imprese si sono concretizzati principalmente nella riduzione dei tempi di istruttoria e nell’applicazione di migliori condizioni economiche in occasione della concessione o della rinegoziazione del finanziamento. In sede di prima istanza di finanziamento, i tempi di istruttoria si sono ridotti in quasi 9 casi su 10, un valore in linea con quello della scorsa rilevazione. Il miglioramento delle condizioni economiche si è verificato soprattutto in occasione della rinegoziazione del prestito (8 casi su 10).Le imprese che non hanno conseguito benefici dal possesso del rating di legalità sono state 3.947, pari al 30% del totale delle imprese finanziate: nel 56,1% dei casi l’assenza di benefici è dipesa dalla mancata dichiarazione del titolo da parte dell’impresa nel corso dell’istruttoria; nel 39,1% dei casi il rating di legalità non ha apportato informazioni aggiuntive ai fini dell’accertamento del merito creditizio.Infine, 354 sono state le imprese titolari di rating di legalità a non essere state finanziate; nella maggioranza dei casi le relative istanze di finanziamento o di revisione delle condizioni non sono state accolte per insufficiente merito creditizio.(Foto: Foto di Leon Seibert su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Dl Aiuti quater: Cittadini (Aiop): “Anche l'attuale Governo penalizza la sanità: a rischio il 30% delle cure”

    (Teleborsa) – “Il grave e inammissibile disinteresse nei confronti della sanità è stato, ancora una volta, confermato dalla politica e da chi siede al Governo”. Così Barbara Cittadini, Presidente Aiop, commenta le ultime scelte che emergono dall’iter del Dl Aiuti quater.”Chiediamo al Governo di agire in tempi brevissimi: i ritardi in sanità si trasformano in vere e proprie emergenze, che compromettono pesantemente la salute pubblica, aggravando la drammaticità delle liste d’attesa, della mobilità passiva e della rinuncia alle cure dei cittadini. Si tratta di fenomeni che sono destinati a peggiorare, a causa dei considerevoli rincari energetici che tutte le strutture sanitarie stanno affrontando ormai da un anno”.La Presidente Aiop, poi, rileva: “Sono incomprensibili le motivazioni che hanno indotto il Governo a chiedere la trasformazione in ordine del giorno dell’emendamento che eliminava l’iniquo limite dello 0,8 % previsto, solo per gli ospedali di diritto privato che lavorano per il SSN, al contributo una tantum che le Regioni possono erogare alle strutture sanitarie per il caro-energia a valere sulle risorse già stanziate dal decreto Aiuti-ter”.Per Aiop si tratta di una modifica che rallenta l’esecutività immediata della correzione, nonostante l’emendamento sia stato presentato da tutte le forze politiche di maggioranza e di parte dell’opposizione.Cittadini aggiunge: “La scelta del legislatore non è per nulla ragionevole perché l’eliminazione del tetto dello 0,8% non comporta alcun onere per la finanza pubblica, né altera la quota di riparto del Fondo sanitario nazionale delle Regioni. Si tratta, semmai, di riconoscere alle Regioni la loro autonomia programmatoria, permettendo di ripartire ad entrambe le componenti del SSN, a prescindere dalla natura giuridica, in maniera equa e proporzionata ai consumi, le risorse stanziate per fronteggiare i rincari dell’energia”.Aiop, da una rilevazione condotta su oltre 200 strutture su tutto il territorio nazionale, evidenzia come tra gli anni 2020 e 2022 i costi dell’energia elettrica delle strutture sanitarie e sociosanitarie accreditate siano aumentati di circa 3 volte e quelli del gas di 4,7 volte: ad essere compromessa, quindi, è la sostenibilità stessa di strutture che garantiscono il 28% di tutte le prestazioni e di tutti i servizi ospedalieri resi alla popolazione, assorbendo il 14% della spesa ospedaliera pubblica.”Il rischio di interrompere le prestazioni e le cure erogate, ormai, è ineluttabile e se non si interviene con misure urgenti la componente di diritto privato del Servizio Sanitario Nazionale non potrà più continuare a tutelare il diritto alla salute della popolazione” evidenzia la Presidente Aiop, che conclude: “Un cittadino che rinuncia a curarsi è la più grande sconfitta per uno Stato di diritto quale è il nostro” LEGGI TUTTO

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    UE, 1 miliardo di euro per transizione climatica a Taranto e Sulcis Iglesiente

    (Teleborsa) – L’Italia riceverà un miliardo di euro nell’ambito del Fondo per la Transizione Giusta (Just Transition Fund) a seguito dell’approvazione del suo piano territoriale per una transizione giusta. Il sostegno contribuirà al conseguimento di una transizione climatica giusta a Taranto (Puglia) e nel Sulcis Iglesiente (Sardegna) in quanto incoraggerà la diversificazione economica e la creazione di posti di lavoro in settori verdi, tra cui quello dell’energia rinnovabile.Il Fondo per la Transizione Giusta è uno strumento finanziario nel quadro della politica di coesione UE, che mira a fornire sostegno ai territori che devono far fronte a gravi sfide socio-economiche derivanti dalla transizione verso la neutralità climatica.”Il programma italiano è mirato e specificamente concepito per supportare le regioni alle prese con una trasformazione impegnativa nel settore del carbone e dell’acciaio – ha commentato Elisa Ferreira, commissaria per la Coesione e le riforme – Il Sulcis Iglesiente e Taranto riceveranno finanziamenti e investimenti ad hoc per sostenere i lavoratori e l’economia e sormontare al tempo stesso le criticità ambientali”.Sostegno all’occupazione a TarantoPoiché nella provincia di Taranto un terzo dei lavoratori dell’industria è impiegato nel settore siderurgico – per la presenza dell’Acciaierie d’Italia (ex Ilva) – il Fondo supporterà la riqualificazione di 4.300 lavoratori in vista di un loro reimpiego in posti di lavoro verdi connessi alla transizione verso l’energia pulita e all’economia circolare.Inoltre, il Fondo sosterrà: la costruzione di turbine eoliche, lo sviluppo di idrogeno verde e la produzione di impianti geotermici per gli edifici della provincia; la realizzazione di centri servizi che aiuteranno le PMI a diversificare, nonché di hub e di acceleratori di impresa per lo sviluppo di competenze, la specializzazione intelligente e un supporto alla transizione industriale; concorrerà alla creazione di una cintura verde intorno alla città di Taranto con parchi urbani e aree naturalistiche.Nuove opportunità economiche a Sulcis IglesienteIl Fondo investirà a Sulcis Iglesiente (Sardegna) – sede dell’ultima miniera di carbone italiana – per stimolare la diversificazione economica negli ambiti dell’economia verde, dell’agricoltura, del turismo e dell’economia del mare. Il supporto sarà destinato in particolare alle microimprese per introdurre innovazioni di processo, di prodotto, organizzative e di marketing, mentre le PMI e le start-up beneficeranno di progetti di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico, soprattutto in chiave di economia circolare. Il Fondo aiuterà 2.250 lavoratori ad acquisire nuove competenze attraverso corsi di formazione e rafforzerà il sostegno alle persone in cerca di lavoro e ai servizi dedicati alla creazione di nuove imprese.Sarà agevolata la creazione di comunità energetiche rinnovabili volte a ridurre la povertà energetica. Il Fondo concorrerà anche a ridurre e ottimizzare il consumo energetico delle PMI incoraggiando l’uso di tecnologie pulite per la produzione di energia eolica, solare e marina. I siti contaminati saranno bonificati, riabilitati e destinati a nuove attività economiche. LEGGI TUTTO

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    Beer&Food Attraction 2023 sempre più internazionale

    (Teleborsa) – Le selezioni per il Bocuse d’Or e il Worldchefs European Grand Prix 2023, per l’alta cucina. Pizza senza frontiere e la Burger Battle, per la cucina pop. Beer & Food Attraction 2023, il salone di Italian Exhibition Group dedicato a birre, bevande, food e tendenze per l’out of home in Fiera a Rimini dal 19 al 22 febbraio prossimi, ospiterà grandi competizioni internazionali e, giusto prima del Natale, invita a regalarsi o regalare un’esperienza di gusto: dalla cucina gourmet al panino. Si parte con la certezza di un’edizione in grande stile: nel giorno d’apertura si disputeranno le selezioni per il Bocuse d’Or di Lione nel 2025.Quattro i team che domenica 19 febbraio 2023, durante i Campionati della Cucina Italiana della FIC – Federazione Italiana Cuochi si contenderanno il posto per partecipare alla finale europea del concorso ideato in onore del grande cuoco francese. A prepararli, ci saranno la Bocuse d’Or Italy Academy diretta da Luciano Tona, con Enrico Crippa presidente e Carlo Cracco vicepresidente e la Federazione Italiana Cuochi, guidata dal presidente nazionale Rocco Pozzulo.Di respiro internazionale anche il Worldchefs European Grand Prix 2023, semifinale del concorso culinario Global Chef Challenge , che si terrà a Singapore durante il Worldchefs Congress del 2024. Organizzata in collaborazione con la FIC, la tappa italiana della competizione richiederà ai concorrenti di circa 20 Paesi di dimostrare, nei quattro giorni di manifestazione, la propria maestria nelle arti culinarie in tre diverse categorie di gara: Global Chefs Challenge, Global Pastry Chefs Challenge e Global Young Chefs Challenge – Trofeo Hans Bueschkens.Beer&Food Attraction si conferma come appuntamento di riferimento per l’industry della ristorazione fuori casa e come hub per anticipare i trend e le evoluzioni, oltre che per valorizzare i migliori talenti del settore, con un fitto calendario di competizioni ed endorser di spessore. Tra gli eventi, la settima edizione dei Campionati della Cucina Italiana prosegue dopo le selezioni del Bocuse d’Or come vetrina importante sia per i talentuosi chef che vi partecipano, sia per le tipologie di cucine rappresentate, spaziando dalla sofisticata eleganza delle preparazioni gourmet all’irresistibile schiettezza dello street food.Tra i piatti più iconici della cucina tricolore, la pizza torna protagonista al Beer&Food Attracion con Pizza senza Frontiere, che vedrà oltre 600 pizzaioli, provenienti da tutto il mondo, sfidarsi per tre giorni in 16 diverse competizioni. Giunto alla sua seconda edizione, questo campionato mondiale viene realizzato da Ristorazione Italiana Magazine in collaborazione con IEG e il talent tv Master Pizza Champion, con il patrocinio di A.P.R – Associazione Pizza Romana. La migliore ricetta gourmet del piú iconico dei panini verrà invece decretata nel corso della quinta edizione della Burger Battle, evento promosso da Lantmannen Unibake, che porta a Rimini i finalisti del Burger Battle Tour , il talent a tappe che da nord a sud, vede la partecipazione dei migliori Burger Chef d’Italia.Per l’intera filiera del beverage, Italgrob conferma a Rimini la 12ª edizione dell’International Horeca Meeting . La Federazione confindustriale dei distributori Horeca, in collaborazione con IEG, riunisce produttori, distributori, punti di consumo per fare il punto sulla industry del beverage e anticipare i trend di mercato. In calendario talk sulle prospettive di settore, curati da Tradelab, IRI, Formind e Censis.A completare ulteriormente la panoramica sul comparto, in contemporanea con Beer&Food Attraction si svolgerà BBTech expo, che ospita tecnologie processing e filling, materie prime, imballi, attrezzature e servizi per birre e bevande. Un format fieristico innovativo nel quale i produttori di macchine e impianti troveranno opportunità di business sia con le aziende espositrici di birre e bevande, sia con gli operatori in visita. LEGGI TUTTO

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    Aeroporti, ACI Europe: “Piena ripresa traffico rinviata al 2025”

    (Teleborsa) – I volumi di passeggeri nel 2023 si attesteranno ancora al -9% rispetto ai livelli pre-pandemia (2019) e, per una piena ripresa, bisognerà attendere il 2025 anziché il 2024 come era stato previsto in precedenza, nel maggio scorso. È quanto rileva Aci Europe, l’associazione dei gestori aeroportuali europei, nella previsione rivista del traffico passeggeri pubblicata oggi. “Il traffico passeggeri – afferma Olivier Jankovec, direttore generale di Aci Europe – ha registrato una forte ripresa dalla scorsa primavera ed è stato finora molto resiliente di fronte ai crescenti venti contrari geopolitici ed economici. Tuttavia, ora ci aspettiamo che la ripresa del traffico passeggeri si stabilizzi andando avanti, con la tempistica spostata al 2025 prima che gli aeroporti europei tornino finalmente al punto in cui si trovavano prima che Covid-19 colpisse. L’anno prossimo, perderemo ancora 220 milioni di passeggeri, il che significa che i nostri volumi raggiungeranno solo i livelli del 2017. Tutto ciò riflette un mix di determinanti con più aspetti negativi che positivi, insieme a significativi rischi al ribasso”.Le continue tensioni geopolitiche e la guerra in Ucraina continueranno ad avere un impatto su diversi mercati nazionali e domineranno i rischi al ribasso. Anche il deterioramento della macroeconomia e le pressioni inflazionistiche dovrebbero pesare sulla domanda, con tariffe aeree che sono aumentate bruscamente nel terzo e quarto trimestre 2022. L’inflazione dei viaggi aerei passeggeri è a due cifre nell’Ue da oltre un anno, con i dati di ottobre 2022 che mostrano che i prezzi dei viaggi aerei passeggeri sono aumentati del +30,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’aumento dei costi normativi si tradurrà anche in pressioni inflazionistiche sostenute sulle tariffe aeree. Sul fronte dell’offerta, anche la stretta gestione della capacità principalmente da parte dei vettori Full Service e la permanenza delle restrizioni di viaggio verso la Cina limiteranno ulteriormente la crescita del traffico. Allo stesso tempo, Aci Europe prevede che l’impatto di queste determinanti negative sul traffico passeggeri sarà parzialmente compensato da un certo grado di resilienza della domanda leisure e dalla continua espansione dei vettori Ultra-Low Cost. La fine della deroga alle bande orarie aeroportuali concessa alle compagnie aeree a partire dalla prossima estate dovrebbe anche allentare le pressioni sull’offerta. Tutti questi fattori avranno un impatto diverso sugli aeroporti a seconda della loro posizione, dimensione, posizione di mercato e modello di business. Ciò significa che le crescenti lacune nelle prestazioni del traffico che già vediamo in tutta la nostra impronta sono destinate a rimanere, almeno mentre ci muoviamo nell’anno a venire. “Prevediamo – evidenzia Jankovec – che diversi mercati aeroportuali, in particolare quelli che si affidano prevalentemente al turismo, supereranno i volumi di passeggeri pre-pandemia già dal prossimo anno. Ma molti altri non se la passeranno così bene e impiegheranno molto più tempo per recuperare. Nell’orizzonte più lungo, una volta che gli ultimi impatti Covid-19 saranno finalmente partiti, gli aeroporti europei dovranno affrontare livelli di rischio più elevati rispetto al passato. I nostri regolatori devono riflettere e tenere pienamente conto di questo”. LEGGI TUTTO

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    Osservatorio FER, ANIE: “Al 30 settembre installati 2 GW di nuova potenza”

    (Teleborsa) – Al termine del terzo trimestre del 2022 si registra un totale cumulato di1.989 MW di nuova potenza installata (+146% rispetto allo stesso periodo del 2021), così suddiviso: 1.572 MW per fotovoltaico (+159%), 381 MW per eolico (+112%) e 37 MW per idroelettrico (+66%). È quanto emerge dall’Osservatorio FER realizzato da ANIE Rinnovabili, associazione di ANIE Federazione, sulla base dei dati Gaudì di Terna. FOTOVOLTAICO – Prosegue la crescita del fotovoltaico con 1.572 MW di potenza connessa al 30 settembre 2022. Le installazioni di potenza inferiore ai 10 kW costituiscono il 39% del totale, quelle tra 10 kW ed 1 MW il 35% ed infine quelle sopra 1 MW il 25%. Gli impianti di taglia > 1 MW realizzati al terzo trimestre sono 42, di cui 7 nel terzo trimestre (per una potenza complessiva di 26 MW). Tra questi ultimi, nessuno supera i 10 MW di potenza. Complessivamente sono stati connessi alla rete da gennaio a settembre 2022 oltre 126.500 impianti. Analizzando nel dettaglio le variazioni tendenziali (2022 vs 2021), nei mesi del terzo trimestre si è registrato un incremento di potenza installata rispettivamente del +92%, +147% e +99%. La media mensile del terzo trimestre 2022 si attesta a 170 MW, in netta crescita rispetto agli 81 MW del terzo trimestre 2021. Le regioni che, nel periodo gennaio-settembre 2022, hanno avuto l’incremento maggiore di nuova potenza installata, rispetto allo stesso periodo del 2021, sono Sardegna (+712%) e Valle d’Aosta (+1.279%). Da sottolineare che tutte le regioni fanno registrare un andamento positivo. Tuttavia, per valore assoluto si sono contraddistinte le Regioni Lombardia, Lazio, Sicilia e Veneto rispettivamente con 242, 175, 171 e 164 MW. Il comparto ha superato la soglia dei 24 GW di potenza in esercizio.EOLICO – Per l’eolico al terzo semestre 2022 si osserva un trend in forte crescita con 381 MW di nuova potenza installata. Le installazioni di potenza superiore ad 1 MW rappresentano l’88% del totale. Gli impianti di taglia > 1 MW realizzati alla fine del terzo trimestre sono 14, di cui 9 installati nel solo periodo luglio-settembre: due in Campania da 50,5 MW e 15 MW, uno in Sicilia, Basilicata e Molise rispettivamente da 28,8 MW, 35 MW, 29,4 MW e, infine, quattro in Puglia da 15 MW, 8,2 MW, 8,2 MW e 43,8 MW. Complessivamente sono stati connessi alla rete 135 impianti da gennaio a settembre 2022. Per quanto riguarda le variazioni tendenziali (2022 vs 2021) nei mesi di aprile, maggio e giugno si è registrato un incremento di potenza installata (complessivamente del +145%). A livello regionale, si registra una tendenza crescente rispetto al periodo gennaio-settembre del 2021 dovuta principalmente alle installazioni di grande taglia descritte precedentemente. In tutto il resto del territorio, invece, si rilevano variazioni molto meno marcate.IDROELETTRICO – In ripresa l’idroelettrico al termine del terzo trimestre 2022 con 37 MW di nuova potenza connessa. Per quanto riguarda l’installato, sono stati connessi alla rete 7 impianti di potenza > 1 MW, di cui 2 nel terzo trimestre: uno a Torino da 1,2 MW e uno a Sondrio da 2 MW. Complessivamente, sino a settembre 2022, sono stati connessi alla rete 94 impianti. Analizzando le variazioni tendenziali (2022 vs 2021) nei mesi di aprile, maggio e giugno si è registrato un incremento di potenza installata (complessivamente del +51%). Dal punto di vista regionale, Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta segnano il maggior incremento di nuova potenza installata rispetto al periodo gennaio-settembre 2021.ANALISI CONGIUNTURALE – Dal confronto del terzo trimestre del 2022 (Q3 2022) con il secondo trimestre (Q2 2022) emerge che il fotovoltaico ha conseguito un decremento del -19%, l’idroelettrico del -41%, mentre l’eolico un incremento del +129%. Complessivamente nel Q3 2022 le FER raggiungono un risultato positivo del +3%. Per quanto riguarda il fotovoltaico, nel 3° trimestre 2022, rispetto al 2° trimestre 2022, si registra un leggero incremento di potenza installata per tutte le taglie inferiori ad 1 MW e un forte decremento per gli impianti con taglia di potenza superiore ad 1 MW (26 MW vs 252 MW, -90%). La genesi di quest’ultimo dato è da ricondurre alle lunghe tempistiche autorizzative ed alle valutazioni paesaggistiche delle sovraintendenze sovente non favorevoli. Analoga problematica è riconducibile agli altri comparti delle fonti rinnovabili elettriche.PRODUZIONE FER E MERCATO ELETTRICO – Analizzando i dati di produzione pubblicati da Terna, le FER nel 2022 risentono (sino al 30 settembre) dello scarso apporto da fonte idroelettrica (-38% rispetto al 2021), dovuto alla forte siccità che ha colpito il nostro Paese nei primi mesi dell’anno, compensato però, in parte, dall’incremento della produzione eolica (+8%) e fotovoltaica (+10%). Nel periodo gennaio-settembre 2022 le FER hanno prodotto 79,6 TWh contro i 90,8 TWh dello stesso periodo del 2021; questa performance ha permesso di coprire solamente il 33% del fabbisogno elettrico nazionale (a differenza del 38% del 2021). I dati Terna evidenziano anche che nel Mercato dei Servizi di Dispacciamento (MSD) ex-ante e nel Mercato di Bilanciamento (MB), all’effetto dell’incremento dei prezzi dei servizi di rete si contrappone quello della riduzione dei volumi di energia movimentati da Terna, segno evidente del lavoro di ottimizzazione svolto da quest’ultimo. I dati GME indicano un incremento del PUN pari a +275% dei prezzi tra gennaio-settembre 2022 (323 €/MWh) e lo stesso periodo del 2021 (86 €/MWh). LEGGI TUTTO

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    Zona euro, valore transazioni carte supera per la prima volta i contanti

    (Teleborsa) – In termini di controvalore dei pagamenti, nel 2022 le carte (46%) hanno raggiunto per la prima volta una quota maggiore di transazioni rispetto ai pagamenti in contanti (42%). Ciò è in netto contrasto con il 2016 e il 2019, quando la quota di transazioni in contanti era superiore alla quota di transazioni con carta (54% rispetto al 39% nel 2016 e 47% rispetto al 43% nel 2019). È quanto emerge dall’ultimo studio sulle attitudini di pagamento dei consumatori nell’area euro, pubblicato oggi dalla Banca centrale europea (BCE).Il contante rimane comunque il metodo di pagamento più utilizzato presso il punto vendita (POS) per numero di transazioni, venendo usato nel 59% delle transazioni, comunque in calo rispetto al 79% nel 2016 e al 72% nel 2019. I pagamenti con carta sono stati utilizzati nel 34% delle transazioni POS, rispetto al 19% nel 2016 e al 25% nel 2019. Altri metodi di pagamento sono stati utilizzati per il 7% delle transazioni POS. La quota di pagamenti tramite app mobili è aumentata da meno dell’1% nel 2019 al 3% nel 2022.Piccoli pagamenti e contactlessLo studio afferma che il contante è il mezzo di pagamento più utilizzato per i pagamenti di piccolo valore nei negozi e per le transazioni da persona a persona, mentre per i pagamenti superiori a 50 euro le carte sono il metodo più utilizzato. Inoltre, i pagamenti con carta contactless presso il POS sono aumentati notevolmente in tre anni, passando dal 41% di tutti i pagamenti con carta nel 2019 al 62% nel 2022. Il contante è stato utilizzato più frequentemente per i pagamenti di piccolo valore presso il POS, in linea con precedenti indagini comparabili.Accesso al contante La maggioranza degli intervistati (60%) considera importante disporre di contanti come opzione di pagamento, in quanto i consumatori percepiscono il contante come utile per rimanere consapevoli delle proprie spese, per proteggere la propria privacy e per consentire il regolamento immediato delle transazioni. Nel complesso, i consumatori sono soddisfatti del loro accesso al contante, con un’ampia maggioranza di consumatori che trova facile raggiungere un bancomat o una banca per prelevare contanti nella maggior parte dei paesi.Preferenza per le carteAllo stesso tempo, la tendenza verso i mezzi di pagamento elettronici ha subito un’accelerazione con la pandemia e la maggior parte dei consumatori ora preferisce utilizzare metodi di pagamento elettronici. Nel questionario 2022, il 55% dei consumatori dell’area euro ha espresso una preferenza per le carte e altri pagamenti senza contanti quando pagano in un negozio, mentre il 22% preferisce i contanti e il 23% non ha una chiara preferenza. I principali vantaggi percepiti delle carte sono che i consumatori non devono portare con sé contanti, insieme alla comodità dei pagamenti senza contatto.Il commento di Panetta”La BCE si impegna a garantire che i consumatori rimangano liberi di scegliere come pagare, sia ora che in futuro”, ha affermato Fabio Panetta, membro del comitato esecutivo della BCE, commentando lo studio. “Stiamo assistendo alla conferma di una forte domanda sia di contanti che di pagamenti digitali – ha aggiunto – Il nostro impegno per il contante e il nostro lavoro in corso su un euro digitale mirano a garantire che il pagamento con denaro pubblico sia sempre un’opzione”.Secondo Panetta, monitorare da vicino le tendenze sull’uso dei mezzi di pagamento “è importante per noi, in considerazione della nostra responsabilità nell’emissione di denaro pubblico (attualmente sotto forma di contante, e possibilmente in futuro sotto forma di euro digitale accanto al contante) e di promuovere il buon funzionamento dei sistemi di pagamenti”. LEGGI TUTTO

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    Salerno digitale, Open Fiber mette in rete gli edifici comunali

    (Teleborsa) – Open Fiber ha completato la nuova rete in fibra ottica a Salerno. Nell’arco di due anni e grazie ad un investimento complessivo di circa 15 milioni di euro, l’azienda ha già connesso 60mila unità immobiliari del capoluogo, dotando cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni di un’infrastruttura moderna e tecnologicamente avanzata che supporta velocità di connessione fino a 10 Gbps (fino a 10 Gigabit al secondo), consentendo così il massimo delle performance.Adesso è previsto l’avvio della seconda fase operativa – legata alla convenzione siglata tra Open Fiber e il Comune di Salerno – con l’attivazione della connettività ultrabroadband nei punti espressamente indicati dall’Amministrazione Napoli. Si tratta – spiega Open Fiber in una nota – di un network di reti che, attraverso un unico ed efficace collegamento in fibra ottica, connetterà numerosi edifici comunali (sedi distaccate del Comune e altri servizi periferici) individuati per la loro strategicità. Tra i punti comunali attivati in collaborazione con il Servizio Sistemi Informativi di Palazzo di Città rientra anche l’Ufficio Tributi che si articola su tre livelli ed è funzionante esclusivamente su rete Open Fiber. Grazie al collegamento tra la centrale di Open Fiber e il Centro elaborazione dati del Comune, entro la fine dell’anno le diverse articolazioni degli uffici municipali saranno dotate di un’unica rete intranet dalla quale sarà possibile in tempo reale gestire e monitorare il flusso di dati in transito.Al momento, i tecnici Open Fiber e i referenti ICT del Comune stanno verificando la funzionalità dei router necessari alla migrazione dei differenti servizi sulla nuova intranet municipale. Si tratta di un’infrastruttura tecnologica che presenta importanti caratteristiche soprattutto in termini di cybersecurity: con un unico punto di accesso alla rete esterna e attraverso l’utilizzo di un solo firewall – il dispositivo per la sicurezza di un network – sarà più semplice e sicuro monitorare il traffico dati e bloccare gli eventi pericolosi o indesiderati per la rete informatica comunale, difendendo così in modo sempre più efficaci i milioni di dati e le informazioni sensibili che vi transitano.La realizzazione dei Punti comunali da parte di Open Fiber, inoltre, – evidenzia la nota – comporterà un notevole risparmio di spesa per il bilancio dell’ente: solo in termini di bollette telefoniche, grazie a questo intervento di centralizzazione della rete, i costi verranno ridotti nell’ordine di circa 300-400mila euro all’anno a partire dalla scadenza dei contratti già stipulati.”Il Comune di Salerno – spiega il sindaco Vincenzo Napoli – investe sulle nuove tecnologie al servizio dei cittadini, delle imprese e del territorio. Le nuove reti consentiranno di migliorare la capacità operativa della macchina comunale, ottimizzare le prestazioni, ottenere un deciso abbattimento dei costi generali di esercizio. Un sistema virtuoso che migliora le condizioni di lavoro degli addetti, semplifica e rende ancora più trasparente il rapporto con la pubblica amministrazione, aumenta l’attrazione e la competitività di Salerno”.”L’investimento realizzato a Salerno – spiega Andrea Parisi, responsabile Network&Operations Area Sud di Open Fiber, che ha seguito la progettazione dei lavori coordinati dal field manager Luigi Lambiase – testimonia l’impegno condiviso e la proficua collaborazione con l’Amministrazione comunale per il raggiungimento di un progetto che ha consentito di cablare la città nei tempi previsti, dotandola di un’infrastruttura all’avanguardia per la crescita della comunità e interamente a carico di Open Fiber, senza alcun esborso per le casse pubbliche”. LEGGI TUTTO