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    ADR, Troncone: “Su biocarburanti servono regole incentivanti”

    (Teleborsa) – Sul fronte della sostenibilità i biocarburanti sono oggi la “risposta” da mettere sul tavolo nel medio e lungo termine affinché nel 2050 il settore sia net zero. È quanto ha affermato oggi Marco Troncone, amministratore delegato di Aeroporti di Roma (Adr) nel corso dell’evento “Gas e combustibili: bio si può – Nuova frontiera per l’industria del Sud”, organizzato su iniziativa della Fondazione Merita, in collaborazione con Eni, presso la Bioraffineria di Gela, sala Convegni Eni Corporate University.Riguardo ai carburanti sostenibili o green per l’aviazione – ha sottolineato Troncone – “siamo attivi ma vorremmo esserlo di più; è vero che la produzione sta salendo ma siamo lontani dai numeri che servirebbero. Qualcosa si muove ma siamo lontani: oggi la produzione è in quantità non adeguata. La domanda c’è, l’interesse anche, ma sono necessari un quadro di regole incentivanti ed una politica di vantaggi fiscali come avviene in America, dove ci sono sgravi fiscali. Stiamo chiedendo una politica di supporto come è stato fatto per il lancio delle rinnovabili dove c’è stata una campagna che ha avuto successo e qualcosa di simile lo vediamo anche per i biocarburanti”. “Adr, che ha siglato il Patto sulla decarbonizzazione, – ha aggiunto l’ad – sente, come tutta l’economia nazionale e mondiale, sente l’urgenza di sviluppi per il tema di sostenibilità e del raggiungimento del net zero: un Patto siglato con tutte le realtà del nostro settore e con tutti i nostri attori, Eni in primis, per concorrere alla transizione dell’aviazione. Questo Tavolo ha prodotto un primo monito, ovvero che è necessario fare sistema: per accelerare la strada della decarbonizzazione non servono posizioni ideologiche ma bisogna usare tutti le opportunità che scienze e tecnologia ci mettono a disposizione”.Il presidente di Adr, Claudio De Vincenti, ha evidenziato il ruolo del seminario odierno che “vuole essere quello di ragionare su un settore decisivo sulla strada della decarbonizzazione sui biogas e biocarburanti, e che possono svolgere un ruolo importante soprattutto per la politica industriale ed anche per il Mezzogiorno per le opportunità che ne possono derivare”. LEGGI TUTTO

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    Open Power Grids, al via i lavori dell'Associazione per la decarbonizzazione della rete

    (Teleborsa) – Promuovere la convergenza e il co-design verso gli standard funzionali dei componenti di rete, massimizzando la creazione di valore condiviso attraverso la sostenibilità e la sicurezza, l’efficienza dei costi e la performance tecnica. Questo l’impegno confermato dagli Operatori di distribuzione (DSO) nel corso della prima Assemblea Generale di “Open Power Grids” (OPG), svoltasi oggi a Roma sotto la guida del presidente Francesco Amadei. L’associazione riunisce operatori di distribuzione elettrica, produttori e fornitori di componenti, istituti di ricerca e altri stakeholder per condividere e sviluppare specifiche funzionali sempre più sostenibili e rispettose dell’ambiente nel settore delle reti elettriche in una logica di co-design e con l’obiettivo comune di accelerare la transizione energetica.Secondo il BNEF New Energy Outlook 2022 pubblicato di recente, l’investimento globale in reti elettriche dal 2022 al 2050 sarà compreso tra 13,3 trilioni di dollari (nello scenario di base) e 21,4 trilioni di dollari nello scenario che considera il raggiungimento di emissioni net-zero entro la metà del secolo. Ciò comprende investimenti per sostenere l’infrastruttura esistente e per espandere la rete per far fronte alla crescita di consumo e produzione elettrica, rendendo ancora più importante la collaborazione fra attori e la condivisione di specifiche funzionali per rendere le infrastrutture sempre più sostenibili. La OPG vuole promuovere lo sviluppo e la adozione di materiali e componenti a minori emissioni di CO2, riducendo l’impiego di materie prime, contribuendo a limitare le perdite di rete nonché favorendo l’adozione di materiali ecosostenibili, circolari e a basse emissioni.Enel Grids, promotrice dell’iniziativa e rappresentante di DSO operanti in più paesi in Europa (tra cui e-distribuzione, il più grande DSO in Italia) e in Sud America, ha ospitato l’evento che si è svolto a Roma. Erano presenti soci fondatori, tra cui i DSO italiani Areti (Gruppo ACEA), Inrete (Gruppo Hera), Deval (CVA Group) Edyna (Gruppo Alperia), Ireti (Gruppo Iren), SET Distribuzione (Gruppo Dolomiti Energia), Unareti (Gruppo A2A), nonché il CESI – leader mondiale nei servizi di test e certificazione, ingegneria e consulenza tecnologica per il settore elettrico – e i gruppi industriali e tecnologici ABB, Hitachi Energy Italia, thyssenkrupp Electrical Steel e Tratos.I membri dell’OPG perseguiranno il lavoro tecnico in nove gruppi incentrati su: trasformatori, linee ad Alta Tensione (AT); apparecchiature AT; linee di Media Tensione (MT) e Bassa Tensione (BT); apparecchiature MT/BT; dispositivi di protezione e controllo; apparecchiature di emergenza; sistemi AT; sistemi MT/BT. I lavori di definizione delle priorità operative procederanno in modo aperto e collaborativo, privilegiando la convergenza verso soluzioni sostenibili come acceleratore della trasformazione del sistema industriale che i singoli attori non possono perseguire da soli. La prossima Assemblea generale si terrà nel marzo 2023, con l’impegno nel frattempo di promuovere la convergenza e il co-design di standard funzionali dei componenti di rete, improntati ai principi di sostenibilità, sicurezza, efficienza dei costi e performance tecnica.I primi mesi dell’Associazione sono stati dedicati alla promozione della Associazione, alla raccolta delle manifestazioni di interesse e alla predisposizione della piattaforma online attraverso la quale saranno condivise in modalità open-source le specifiche funzionali. Considerando il consenso del mondo scientifico sulla necessità di una veloce transizione energetica, iniziative come l’OPG – si legge in una nota dell’associazione –sono cruciali per promuovere la piena integrazione della sostenibilità nei processi industriali del business della distribuzione elettrica, condividere le conoscenze e aumentare la collaborazione di tutto l’ecosistema: operatori della distribuzione elettrica, ma anche fornitori e produttori di apparecchiature e componenti, società di ingegneria, autorità di regolazione, innovatori e altri stakeholders interessati. LEGGI TUTTO

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    Gas, accordo sul price cap europeo: scatterà a 180 euro MWh

    (Teleborsa) – Raggiunto l’accordo politico sul tetto al prezzo del gas al Consiglio Energia. L’intesa è stata raggiunta a maggioranza qualificata: voto favorevole anche della Germania che dopo lunghe trattative ha dato la sua approvazione. Contraria invece l’Ungheria, mentre Austria e Paesi Bassi si sono astenuti. Dal 15 febbraio il price cap sul gas scatterà al superamento dei 180 euro a megawattora per tre giorni con uno spread rispetto al prezzo del Gnl di 35 euro per tre giorni.Soddisfatto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. “Il Consiglio Energia ha approvato il tetto al prezzo del gas. È la vittoria dei cittadini italiani ed europei che chiedono sicurezza energetica. È la vittoria dell’Italia che ha creduto e lavorato per raggiungere questo accordo”, ha scritto su Twitter il ministro.”Abbiamo fatto il nostro lavoro, abbiamo l’accordo: un’altra missione impossibile è compiuta, quest’ultima forse era la più difficile. L’ultimo pezzo del puzzle è andato al suo posto”, ha dichiarato il ministro dell’Industria della Repubblica Ceca, Josef Sikela nella conferenza stampa della presidenza di turno dell’Ue al termine del Consiglio energia. Il price cap concordato – ha aggiunto – è “un meccanismo efficace e realistico”. Sikela ha poi spiegato che se il superamento delle soglie previste dovesse innescare il price cap sul gas, il meccanismo stesso “resterà attivo almeno 20 giorni” consecutivi. Il price cap, inoltre, può essere automaticamente attivato dalla Ue in caso di crisi.L’accordo di oggi sul price cap “segnala chiaramente che l’Unione europea non e’ pronta a pagare qualunque cifra per il gas”, ha invece affermato la commissaria europea all’Energia, Kadri Simson. LEGGI TUTTO

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    Edilizia, scomparsi 600mila addetti in dieci anni. CAM: “Imprese costrette a tamponare ennesima emergenza”

    (Teleborsa) – Gli incentivi governativi hanno segnato una svolta per i livelli occupazionali del comparto edilizio, garantendo dopo anni di incertezze un aumento delle assunzioni di manodopera fin quasi all’8 per cento in più. Ne è derivata una vera e propria esplosione della domanda, che ha determinato una mancanza massiccia di lavoratori specializzati, anche a seguito del ridimensionamento delle maestranze che aveva caratterizzato lo scorso decennio. A spiegarlo è l’ingegnere Angelo Marinelli, amministratore della CAM Spa, che in relazione ai recenti dati Eurispes che segnalano la scomparsa di 600mila unità di manodopera specializzata, sottolinea come “sarà difficile arrivare presto ad un livellamento tra la domanda e l’offerta di lavoro nel comparto edile, ancora a scapito della produttività d’impresa. Contrazioni nazionali così ampie di manodopera specializzata portano inevitabilmente a problemi per le aziende”.Si tratta di un andamento che viene confermato ed accompagnato da altri dati negativi. Stando al Centro Studi di Argenta SOA, l’assenza di manodopera qualificata è uno dei tre fattori che sta mettendo in difficoltà le attività del settore edilizio italiano. All’interno del mercato del lavoro, nel 2022, l’assenza di manodopera ha raggiunto i massimi storici e, per gli anni a venire, è stato stimato un fabbisogno occupazionale aggiuntivo diretto di circa 170mila unità, cui si sommano 95mila unità nei settori collegati, per un totale di 265mila posti di lavoro.”Il rallentamento dei lavori dato dalla difficoltà di reperimento dei lavoratori – sottolinea Marinelli – è una realtà grave, come lo è lo slittamento delle consegne per via dell’assenza di materiali. Attualmente stiamo letteralmente ‘tamponando’ un’altra situazione di emergenza per il settore delle costruzioni”.Oggi non si trovano il 52% degli addetti alle finiture e il 60% di giovani operai specializzati. Mancano tecnici, carpentieri e geometri. Le grandi aziende sono costrette ad avviare procedure di subappalto per far fronte a quella che dovrebbe essere la routine di cantiere.”E’ un grande paradosso annoverare tra le cause che stanno compromettendo la crescita del settore proprio l’assenza di manodopera – conclude Marinelli – in un periodo in cui l’occupazione nel settore era data in crescita e, come dimostrano le indicazioni fornite dalle associazioni di categoria, c’era ancora spazio per altre assunzioni. Servono corsi di formazione nell’immediato per immettere sul mercato lavoratori specializzati, che sappiano percorrere sia le vecchie che le nuove vie del mondo delle costruzioni, sempre più orientate al progresso tecnologico e alla sostenibilità”.Reperire manodopera specializzata è un obiettivo prioritario che non avvantaggerebbe solo le grandi imprese costruttrici, ma il mercato del lavoro nazionale, in un contesto in cui le assunzioni rappresentano la strada per regolarizzare migliaia di occupati non dichiarati, oltre che la via per abbattere un tasso di disoccupazione giovanile pari al 21,2 per cento. LEGGI TUTTO

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    Inflazione, per Prometeia calo rapido nel 2023: si attesterà al 5,8%

    (Teleborsa) – Nel 2023 l’inflazione scenderà in modo rapido. È quanto stimato da Prometeia nel rapporto di previsione di dicembre secondo cui si attesterà al 5,8% (contro l’8,4% del 2022). Pur nell’ipotesi di un “rientro dei prezzi del gas a partire dalla prossima primavera”, i costi energetici “rimarranno comunque strutturalmente più alti rispetto al passato e famiglie e imprese dovranno adattare le proprie abitudini di consumo a questo cambiamento”, spiega la società di consulenza che sottolinea come il prezzo dell’energia in un contesto di transizione climatica sarà uno dei temi dominanti degli scenari per molti anni a venire. “Come noto, l’inflazione non sta colpendo tutti gli operatori con la stessa intensità – si legge nel Rapporto –. Mentre chi può traslare a valle gli aumenti dei costi che subisce lo sta facendo, sono soprattutto le famiglie a sopportarne il peso. Le più colpite sembrerebbero essere quelle che svolgono un lavoro dipendente, visto che i salari non stanno rincorrendo gli aumenti dei prezzi, e di certo i nuclei a più basso reddito e risparmio”. “Le famiglie a reddito più elevato, quelle che presumibilmente hanno accumulato risparmio ‘in eccesso’ durante la pandemia, sono invece più in grado di reggere l’urto di questa fiammata – si aggiunge –. Ci sarà quindi una decurtazione del valore reale del risparmio e della ricchezza accumulati e una riduzione della propensione al risparmio che sta tornando velocemente ai livelli pre-crisi”.Al rialzo le stima di crescita di Prometeia per il 2022 a +3,9% dal +3,4% di settembre, mentre, nonostante le molte sfide, per il 2023 la previsione viene comunque migliorata a +0,4% – più in alto della media dell’Eurozona – dal precedente +0,1%. “I rischi sono tanti, il percorso è una volta ancora stretto, ma – sottolinea il rapporto – l’economia italiana potrebbe uscire dalla crisi energetica tenendo il ritmo delle altre maggiori economie dell’area euro, dopo aver mostrato una resilienza perfino superiore nel post pandemia, come mai era avvenuto negli ultimi 25 anni”. Il rialzo del PIL per fine anno e inizio 2023 è possibile soprattutto grazie alle misure di politica di bilancio che in questi anni hanno contrastato la recessione, sostenendo famiglie e imprese, ha fatto notare l’istituto di ricerca. Evitata la recessione tecnica durante questo inverno, un sostanziale anno di stop alla crescita del Pil sarà comunque nello scenario di Prometeia il prezzo macroeconomico pagato alla crisi del gas legata al conflitto in Ucraina. LEGGI TUTTO

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    Trasporto aereo, Consiglio Ue adotta decisione su obblighi compensazione emissioni

    (Teleborsa) – Il Consiglio ha adottato la decisione sulla notifica degli obblighi di compensazione previsti dal regime CORSIA (regime di compensazione e riduzione delle emissioni di carbonio del trasporto aereo internazionale), tesa a contribuire agli ambiziosi obiettivi globali di neutralità climatica. Gli Stati membri potranno infatti adempiere al loro primo obbligo annuale di notificare agli operatori stabiliti nell’Unione i rispettivi obblighi di compensazione, in linea con gli impegni internazionali assunti in sede di ICAO.Il regime CORSIA è un meccanismo globale per compensare le emissioni di CO2 del trasporto aereo internazionale adottato nel 2018 dall’Organizzazione per l’aviazione civile internazionale (ICAO), al quale gli Stati membri dell’UE si sono impegnati a partecipare fin dalla fase pilota, iniziata nel gennaio 2021.”L’UE attuerà ora il regime di compensazione obbligatoria delle emissioni di CO2, avvicinandosi così all’obiettivo di realizzare la neutralità climatica entro il 2050. Combattere i cambiamenti climatici è una responsabilità collettiva globale e l’UE sostiene pienamente gli sforzi multilaterali in seno all’ICAO volti a ridurre l’impatto climatico del trasporto aereo internazionale”, ha dichiarato Martin Kupka, ministro ceco dei TrasportiLa decisione sul regime CORSIA consentirà agli Stati membri di onorare i loro impegni internazionali e di adempiere ai loro obblighi di notifica conformemente alle norme stabilite dall’ICAO fino a quando nuove norme nel quadro della revisione dell’ETS per il trasporto aereo saranno adottate dai colegislatori e saranno recepite nel diritto degli Stati membri. LEGGI TUTTO

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    USA, indice NAHB dicembre cala a 31 punti: peggio delle attese

    (Teleborsa) – Si deteriora ancora la fiducia del settore immobiliare USA, sintetizzata dall’indice NAHB. A dicembre 2022 il dato si è attestato a 31 punti, rispetto ai 33 punti del mese precedente e contro i 34 del consensus. Si tratta del dodicesimo calo mensile consecutivo e il livello più basso da giugno 2012, ad eccezione di un brevissimo calo all’inizio della pandemia di Covid-19, seguito da un forte rimbalzo.Per quanto riguarda le singole componenti dell’indice, quello sulle vendite attuali scende di 3 punti a quota 36, quello relativo alle vendite dei prossimi sei mesi è aumentato di 4 punti a 35 punti, mentre quello rappresentativo del traffico dei possibili acquirenti è stabile a 20 punti.”Il lato positivo di questo rapporto è che si tratta del calo più piccolo dell’indice negli ultimi sei mesi, a indicare che forse ci stiamo avvicinando al fondo del ciclo per il sentimento dei costruttori – ha affermato Robert Dietz, capo economista della NAHB – I tassi dei mutui sono scesi da oltre il 7% nelle ultime settimane a circa il 6,3% e, per la prima volta da aprile, i costruttori hanno registrato un aumento delle aspettative di vendita future”.(Foto: Photo by Sean Pollock on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Trenitalia: “Carta Blu estesa anche agli assistiti INAIL”

    (Teleborsa) – Trenitalia, società capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS, estende il diritto di beneficiare della Carta Blu – la tessera gratuita nominativa che riconosce ad alcune categorie di persone con disabilità il diritto di usufruire di condizioni agevolate per viaggiare sui treni in territorio nazionale – anche ai titolari di rendita Inail con assegno per assistenza personale continuativa (APC), riconosciuto dall’Istituto per inabilità o menomazioni derivanti da infortunio sul lavoro o malattia professionale. Dal 20 dicembre, infatti, per i titolari dell’assegno Inail per APC – fa sapere Trenitalia in una nota – è possibile richiedere in modo totalmente gratuito l’emissione della Carta Blu presso gli Uffici Assistenza e nelle biglietterie. Della durata di cinque anni, con possibilità di rinnovo a ogni scadenza per lo stesso periodo, la Carta Blu consente ai beneficiari di acquistare un unico biglietto per sé e per il proprio accompagnatore al prezzo intero previsto per i collegamenti regionali e per le Frecce, Intercity Notte e Intercity, in prima e seconda classe, nei livelli di servizio Business, Premium e Standard e nei servizi cuccetta o vagone letto.Per la fase di avvio del servizio l’Inail sta estraendo dai propri archivi i nominativi degli aventi diritto, ai quali sarà inviato direttamente a casa l’attestato di titolarità di assegno per APC, che deve essere presentato insieme al modulo di richiesta per il rilascio della Carta Blu. Per ottenere l’attestato anche è possibile rivolgersi alla sede dell’Istituto che gestisce rendita e assegno. “L’accordo con l’Inail – spiega la società – si inscrive nel percorso di interlocuzione costante con le associazioni e le federazioni di categoria e di inclusione nel sistema ferroviario, tracciato sia da Trenitalia che dal Gruppo FS, che si pone come obiettivo quello di rendere sempre più accessibili treni e infrastrutture, promuovendo una diffusa conoscenza sui temi legati alla disabilità”. LEGGI TUTTO