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    Provincia Bolzano, da CDP 150 milioni per completamento rete banda ultralarga

    (Teleborsa) – La Provincia Autonoma di Bolzano riceverà 150 milioni di euro da Cassa Depositi e Prestiti (CDP), con le risorse che serviranno all’ente per effettuare un aumento di capitale di Infranet, la società partecipata che si occupa della gestione, pianificazione e manutenzione dell’infrastruttura digitale su tutto il territorio altoatesino. I fondi permetteranno alla rete in fibra ottica di raggiungere quasi 80.000 nuove unità immobiliari. Inoltre, le risorse consentiranno all’azienda di attuare gli investimenti necessari a proseguire nella progettazione e nella realizzazione della rete a banda ultralarga, con l’obiettivo di raggiungere entro il 2026 circa 120.000 unità immobiliari – ad oggi, sono circa 41.000 gli immobili serviti – e offrire così a tutti gli operatori telefonici l’accesso a una moderna rete in fibra ottica.L’obiettivo del miglioramento della rete è garantire a cittadini e imprese l’utilizzo dei servizi innovativi abilitati dal digitale, quali ad esempio: la telemedicina, i servizi avanzati della Pubblica Amministrazione, lo smart working, l’Internet of Things, lo streaming online di contenuti in HD, le applicazioni intelligenti per le smart city come la mobilità sostenibile (e-mobility e sharing mobility), il controllo elettronico degli accessi, il monitoraggio ambientale e la gestione dell’illuminazione pubblica.Già l’anno scorso CDP aveva erogato una linea di credito da 40 milioni di euro, anch’essa destinata al potenziamento della rete a banda ultralarga. LEGGI TUTTO

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    FI: “Aumento delle pensioni minime a 600 euro per gli over 75”

    (Teleborsa) – “Grazie a Forza Italia ci saranno la proroga del superbonus al 31 dicembre e l’aumento delle pensioni minime a 600 euro per gli over 75″. Lo ha detto a Mattino5 la presidente dei senatori di Forza Italia Licia Ronzulli.”Questa manovra – ha aggiunto – tiene conto del quadro economico e, in modo responsabile, non mette a rischio i conti pubblici ma garantisce le fasce medio-basse”.”In molti paventavano rischi indicibili in caso di vittoria elettorale del centrodestra: siamo al governo e nessuno dei pericoli prospettati si è concretizzato. La promozione della manovra da parte dell’Ue, in barba a chi aspettava una bocciatura, è lì a dimostrarlo”, aggiunge Ronzulli. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, Intesa Sanpaolo: “Settimana corta dal 2023. In ufficio 4 giorni per 9 ore”

    (Teleborsa) – Andare incontro alle esigenze di conciliare gli equilibri di vita professionale e lavorativa dei dipendenti. Questo l’obiettivo della rivoluzione annunciata da Intesa Sanpaolo, primo datore di lavoro privato in Italia con 74mila persone (96mila nel mondo). La Banca ha, infatti, reso noto che proporra` ai dipendenti del Gruppo operanti in Italia un nuovo modello organizzativo del lavoro.Tra le principali novita`, – spiega Intesa Sanpaolo in una nota – un’evoluzione dello smart working con la possibilita` di lavoro flessibile fino a 120 giorni all’anno, senza limiti mensili e la settimana corta di 4 giorni da 9 ore lavorative a parita` di retribuzione, su base volontaria e compatibilmente con le esigenze tecniche, organizzative e produttive della Banca.Nel dettaglio la proposta prevede la possibilita` di aumentare su base volontaria il lavoro flessibile da casa fino a 120 giorni all’anno, con un’indennita` di buono pasto di 3 euro al giorno, per tener conto anche delle spese sostenute lavorando da casa, e di lavorare 4 giorni a settimana aumentando a 9 le ore giornaliere su base volontaria, a parita` di retribuzione, senza obbligo di giorno fisso. Dal gennaio 2023, le persone che lavorano in Intesa Sanpaolo, potranno individualmente accedere a queste modalita`, compatibilmente con le esigenze tecniche, organizzative e produttive aziendali. Sara` anche avviato un periodo di sperimentazione in circa 200 filiali.Sulla nuova organizzazione dello smart working e degli orari di lavoro Intesa Sanpaolo non ha, tuttavia, ancora trovato un accordo con i sindacati. In particolare la trattativa – fanno sapere – Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin in una nota – si è arenata su alcune richieste: estensione dello smart working e del 4×9 a tutti i colleghi della rete filiali; individuazione di strumenti tecnici che permettano una reale disconnessione al termine del proprio orario di lavoro; incremento per tutti del valore del buono pasto; riconoscimento del buono pasto intero per le giornate di smart working; indennizzi per le spese energetiche e di connessione, contributo per l’allestimento della postazione di lavoro. La banca ha comunque deciso di andare avanti con la sua proposta annunciandone l’avvio nel 2023. “Il confronto con le Organizzazioni Sindacali, pur svolgendosi in maniera proficua e costruttiva, – fa sapere Intesa Sanpaolo – non ha trovato una condivisione sul complesso dei contenuti, ma Intesa Sanpaolo, confermando l’attenzione alle persone del Gruppo, continuera` a proporre le migliori soluzioni a chi lavora nella prima banca italiana, introducendo le novita` da gennaio 2023”. “Il modello organizzativo che si prefigura con queste nuove misure – sottolinea Intesa Sanpaolo – mettera` la Banca nelle migliori condizioni di competitivita` per affrontare le sfide che la attendono alla luce del mutevole contesto economico e sociale, in particolare la transizione verso i servizi digitali e ad alta innovazione tecnologica”. LEGGI TUTTO

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    ITA, Ferraris: “Possibili accordi commerciali. Non gestiamo compagnie aeree”

    (Teleborsa) – “Abbiamo le competenze per gestire i treni e da qui dobbiamo partire. Guardiamo al mondo del trasporto aereo con attenzione, in ottica commerciale, come abbiamo fatto recentemente firmando un accordo anche con Aeroporti di Roma”. Con queste parole Luigi Ferraris, Amministratore delegato del Gruppo FS Italiane ha commentato l’ipotesi di un intervento delle FS nella privatizzazione di ITA Airways. L’accordo con AdR – ha ricordato l’Ad di FS – “prevederà una piena integrazione del biglietto fra trasporto aereo e trasporto su rotaia. Stiamo portando avanti l’idea di avere un biglietto unico per un cliente che sale a Chicago e vuole andare a Napoli e potrà farlo direttamente, eseguendo tutte le pratiche di sbarco del bagaglio e di sdoganamento direttamente a Napoli”.”E’ chiaro che ormai tutti i mezzi di trasporto si devono parlare – ha proseguito Ferraris – però la gestione è diversa ed è evidente che le competenze per gestire una compagnia aerea non ce le abbiamo, facciamo un altro mestiere, dopodiché ci possono essere degli sviluppi commerciali interessanti che stiamo portando avanti a 360 gradi”.”Crediamo nell’integrazione del trasporto per i passeggeri e per le merci, ormai i vari vettori devono convergere su un’offerta sempre più integrata”, ha concluso il numero uno del0 Gruppo. Ferraris ha fornito anche qualche anticipazione sul bilancio 2022, confermando che è previsto un fatturato in crescita del 14% perchè quello che sta per chiudersi è stato “anno molto positivo”, mentre dal punto di vista della redditività, l’Ad ricorda che anche il Gruppo ha sentito gli effetti de caro energia, ma complici i maggiori volumi sarà in grado di chiudere con un utile consolidato, seppur controbilanciato dai contributi Covid ricevuti nel 2021 nell’ordine dei 600-700 milioni.Parlando infine delle gare del PNRR, Ferraris ha parlato di una rivisitazione del codice degli appalti e del processo di acquisizione, affermando che “questo è un tema sul quale si sta lavorando”, ma “c’è anche un tema legato inevitabilmente alla dinamica dei prezzi, che non è ancora risolta, perché il 2022 ha visto interventi importanti e si sta lavorando sul 2023 in modo da creare le condizioni per continuare ad aprire le gare”. “Abbiamo introdotto clausole bidirezionali – ha sottolineato – nel senso che siamo attualmente in una fase di bolla e penso che, fra qualche anno quando andremo a spendere, i prezzi saranno più bassi, quindi bisogna creare delle condizioni perchè ci possano essere anche delle rivisitazioni di prezzo al ribasso. Ci vuole più rapidità e flessibilità, ma mi sembra che da quesot punto di vista vedo molta spinta da parte del governo”. LEGGI TUTTO

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    Natale, Federazione Moda Italia: “Con le tredicesime attesa buona risposta per la moda”

    (Teleborsa) – Dopo un novembre che registra un calo medio del 2,4% delle vendite di prodotti di moda rispetto al 2021, Federazione Moda Italia-Confcommercio confida in una crescita degli acquisti negli ultimi giorni prima del Natale. Dai monitoraggi sui negozi associati, nel 2022 si è visto il segno positivo solo ad aprile (+3,5%), maggio (+5,7%) e agosto (+1%); tuttavia, lascia ben sperare il fatto che tra i regali più desiderati di questo Natale ci siano gli intramontabili prodotti di moda, dalla maglieria ai pantaloni, dai piumini agli abiti e giacche, dalle scarpe alle sneaker, dalle borse di qualità agli immancabili accessori, fino agli articoli sportivi.”Non si può parlare di ripresa dei consumi di moda, viste le performance di vendita altalenanti ma, complice la stagione più fredda, – afferma Giulio Felloni, presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio – l’esplosione del turismo nel ponte dell’Immacolata nelle città d’arte e di vacanza e la prevedibile crescita degli acquisti più importanti e ragionati degli ultimi giorni, si respira un rinnovato spirito di festa che fa ben sperare in un buon Natale tanto per i consumatori quanto per i commercianti. Crediamo in quello che vogliamo definire l’ottimismo della ragione, ma l’incertezza per il caro energia, l’impennata dell’inflazione e dei costi dei consumi obbligati preoccupano ancora i nostri operatori. Non possiamo permetterci ulteriori passi falsi. La ricetta per rilanciare la fiducia è quella di accelerare il taglio delle tasse, a partire dall’Irpef e dagli oneri contributivi a carico delle imprese, come pure sarebbe importante estendere la cedolare secca alle locazioni commerciali”.(Foto: darval | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Zona Euro, deficit bilancia commerciale ottobre scende a 26,5 miliardi

    (Teleborsa) – Cala il deficit della bilancia commerciale dell’Eurozona a ottobre 2022, registrando un disavanzo di 26,5 miliardi di euro, rispetto al passivo di 34,5 miliardi di settembre (dato rivisto da un preliminare di 34,4 miliardi) e a un surplus di 0,6 miliardi di euro a ottobre 2021.Il report, reso noto dall’Istituto di statistica dell’Unione Europea (Eurostat), indica che le esportazioni sono state pari a 252,8 miliardi di euro, in aumento del 18% su anno, mentre le importazioni nello stesso periodo sono salite del 30,7% a 279,3 miliardi di euro.L’interscambio commerciale all’interno dell’area della moneta unica si è portato a 234,7 miliardi di euro, in aumento del 17,9% rispetto a ottobre 2021.Per l’intera Unione Europea si è registrato un deficit 38,2 miliardi di euro. Le esportazioni sono aumentate del 18%, mentre le importazioni hanno registrato una crescita del 33,1% rispetto all’anno prima. LEGGI TUTTO

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    Natale, Cia: “Meno regali e più utili. Agroalimentare vince per 50% famiglie

    (Teleborsa) – Il caro energia spinto dalla guerra in Ucraina e l’inflazione alta accorciano la lista dei regali di Natale e spingono verso doni utili, in un caso su tre declinati in chiave enogastronomica. Lo dice Cia-Agricoltori Italiani, che stima una spesa media pro capite di 160 euro (-8% rispetto allo scorso anno) per gli acquisti da mettere sotto l’albero e conferma il primato del cibo come idea regalo delle festività.A spiccare tra i doni preferiti è soprattutto il tradizionale cesto natalizio con i prodotti agroalimentari del territorio – osserva Cia – che compare nella lista dei desideri di oltre 12 milioni di famiglie, quasi il 50% del totale. Quest’anno, però, il cesto natalizio classico è in versione taglia ridotta, a causa dei rincari, ma sempre riempito di eccellenze tipiche e locali. Messe via le mode esterofile, infatti, vince assolutamente il Made in Italy e, tra i prodotti più gettonati, spuntano vino, spumante, panettone e torrone tradizionale, seguiti da salumi, conserve, olio extravergine d’oliva, miele, formaggi. Per una spesa complessiva –prevede Cia – compresa tra i 600 e i 650 milioni di euro.Cambiano anche le modalità di acquisto. Sono in tanti a scegliere sempre più spesso lo shopping natalizio nelle botteghe e nei mercatini allestiti dagli agricoltori (+10%), che assicurano la qualità a un giusto prezzo, nelle aree rurali come in città, per non far mancare sulle tavole degli italiani il meglio delle produzioni agricole regionali che fanno grande la cucina delle feste. LEGGI TUTTO

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    Eurozona, inflazione novembre rivista al +10,1% su anno

    (Teleborsa) – Confermata in moderazione l’inflazione dell’Eurozona nel mese di novembre, seppur meno di quanto atteso. Secondo l’Ufficio statistico europeo (EUROSTAT), i prezzi al consumo segnano un +10,1% su base tendenziale, superiore alla stima flash ed al consensus (10%), ma in decelerazione rispetto al mese precedente, quando si era registrato un incremento del 10,6%.Su base mensile i prezzi al consumo sono diminuiti dello 0,1%, in linea con la stima preliminare ed il consensus, e dopo il +1,5% del mese precedente. L’inflazione core, depurata dalle componenti più volatili quali cibi freschi, energia, alcool e tabacco, evidenzia una crescita del 5% su base annua, confermando stima flash e consensus. Nell’intera Unione europea, l’inflazione sale dell’11,1% su base annua (dal +11,5% di ottobre), mentre su mese si registra un +0,1%. LEGGI TUTTO