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    Artigiancassa presenta nuove soluzioni di credito alle PMI

    (Teleborsa) – Artigiancassa, banca di riferimento delle piccole e medie imprese controllata da BNL BNP Paribas e partecipata dalle Confederazioni Nazionali dell’artigianato, rafforza la sua attività a supporto della piccola imprenditoria e ritorna nel mercato del credito diretto con proprie soluzioni di finanziamento. Si tratta – spiega la banca in una nota – di un’iniziativa per supportare specifiche operazioni attraverso erogazioni garantite direttamente dal Fondo di Garanzia delle PMI (L.662/96) o da un Confidi, a sua volta contro-garantito. Dal punto di vista operativo, l’azienda che sceglierà il credito diretto da parte di Artigiancassa potrà presentare un’unica richiesta, in modalità paperless e con firma remota digitale, con una concreta riduzione dei tempi e snellimento dei processi operativi. Per tutta la durata del contratto, anche un servizio dedicato di assistenza con supporto costante.La nuova offerta di credito è data da un finanziamento a medio lungo termine, direttamente erogato da Artigiancassa, per importi fino a 50mila euro con tasso fisso o variabile e una durata che può arrivare fino a 72 mesi; si aggiunge poi una linea di credito a breve termine, erogata da BNL BNP Paribas, per far fronte a brevi e impreviste esigenze di liquidità aziendale; oltre ad un conto corrente, convenzionato con la Banca.”Con il ritorno al credito diretto, – Massimo Maccioni, direttore generale di Artigiancassa – aggiungiamo un importante servizio alla nostra offerta commerciale, accrescendo il ruolo di Artigiancassa come banca di riferimento delle PMI in sinergia con BNL BNP Paribas e supportando la piccola imprenditoria sul territorio per esigenze di liquidità e progetti di investimento”.”Quest’iniziativa di Artigiancassa, per giunta in un momento cruciale per le dinamiche economiche nazionali ed internazionali,– Marco Tarantola, direttore generale di BNL BNP Paribas – ci consente di mettere a disposizione dei clienti una piattaforma ancora più ricca di soluzioni finanziarie e di rafforzare ulteriormente le sinergie tra BNL, le sue società e le realtà specializzate del Gruppo BNP Paribas attive in Italia”. LEGGI TUTTO

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    Turismo, Enit: “Italia prima meta europea per congressi associativi”

    (Teleborsa) – Gli opinion leader della meeting industry – istituzioni, operatori, e oltre 40 personalità del mondo accademico italiani – si sono incontrati nella seconda edizione di Italian Knowledge Leaders al Politecnico di Milano per disegnare il mondo Mice del futuro. Un progetto nato dalla collaborazione tra Enit e Convention Bureau Italia sotto il patrocinio del Ministero del Turismo. Un percorso – spiega Enit in una nota – avviato per mettere a sistema un supporto strutturato e collaudato a disposizione delle Istituzioni Italiane, delle destinazioni e delle aziende private operanti nella Meeting Industry a favore dei knowledge leader italiani. Se nel 2021 l’Italia si è posizionata al 5 posto per il numero di congressi ed eventi organizzati, la ricerca preliminare di quest’anno, discussa nel corso dell’evento ed effettuata da CBItalia ed ENIT ha invece sancito l’Italia destinazione numero 1 in Europa per congressi associativi internazionali organizzati; un numero importante per una Mice Industry (acronimo che sta per Meetings, Incentives, Conferences & Exhibitions) che potrebbe variare entro la fine dell’anno, ma che evidenzia un trend positivo del nostro paese e che fonda la sua azione su valori quali la collaborazione e la diffusione della conoscenza, finalizzati a creare una connessione virtuosa tra il progresso scientifico e le ricadute economiche e sociali che i convegni associativi sono in grado di generare ai fini di favorire una società basata sulla conoscenza.”Il Mice sta vivendo una forte caratterizzazione, uscendo anche dall’ingessatura del settore e entrando con location flessibili, fuori dalle mete tradizionali e con incursioni nella cultura dei luoghi. La meeting industry sta ripartendo dopo l’onda d’urto degli ultimi anni che però ha regalato paradossalmente un baldo in avanti sul futuro, una visione, una prospettiva comune e il desiderio di star saldi e uniti per far squadra. Il comparto ha manifestato fiducia e capacità di riadattarsi ai nuovi scenari, così che l’Italia è pronta a riposizionarsi con creatività e protagonismo. La collaborazione stretta tra professionisti e mondo accademico con un progetto pensato per capitalizzare l’eccellenza accademica italiana contribuisce ad accelerare ii processi di crescita dell’offerta turistica italiana a beneficio di tutto l’indotto” sostiene il Ceo Enit Ivana Jelinic.”Il successo di questa seconda edizione – commenta Carlotta Ferrari, Presidente CB Italia – riempie di soddisfazione soprattutto per l’impegno dei nostri Ambasciatori del capitale intellettuale. Con Italian knowledge leaders ci apprestiamo a sancire quel collegamento inedito e sinergico del mondo associativo con la meeting Industry e le istituzioni italiane, il perno di una collaborazione tanta agognata nel corso degli ultimi anni e che finalmente sta diventando realtà”.”La filiera della meeting industry – dichiara il consigliere Enit Sandro Pappalardo – è centrale per Enit nel rilancio dell’Italia turistica. Attraverso questa iniziativa puntiamo soprattutto sul segmento associativo, che rappresenta una quota percentuale sostanziale del comparto, ed è fonte di crescita economica e sociale ma anche un’opportunità di accrescimento culturale”. “La crescita a valore del turismo – commenta Maria Elena Rossi direttore marketing Enit – passa anche attraverso la capacità di attrarre conoscenze e competenze e di valorizzare le eccellenze italiane nell’ambito del sapere e della scienza a livello internazionale” LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi alla produzione novembre +0,3% mese +7,4% anno

    (Teleborsa) – Giungono dati sopra le attese dai prezzi alla produzione USA nel mese di novembre 2022. Secondo il Dipartimento del Lavoro americano (BLS), i prezzi alla produzione sono aumentati dello 0,3% su mese rispetto al +0,3% del mese precedente (dato rivisto da un preliminare di +0,2%) e superiore al consensus (+0,2%).Su base annua i prezzi hanno registrato un incremento del 7,4%, un valore superiore al consensus (+7,2%) e rispetto al +8,1% del mese precedente (dato rivisto da un preliminare di +8%).I prezzi dei beni e servizi “core”, ovvero l’indice depurato dalle componenti più volatili quali il settore alimentare e quello dell’energia, segnano un +0,4% su mese (+0,1% il mese precedente) rispetto al +0,2% atteso, mentre su anno registrano un +6,2% dopo il +6,8% precedente (+5,9% atteso). LEGGI TUTTO

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    Zoppas Industries: finanziamento da 180 milioni per lo sviluppo del Gruppo

    (Teleborsa) – Il Gruppo Zoppas Industries annuncia di aver sottoscritto il primo contratto difinanziamento Sustainability-Linked con un pool di istituti composto da Banca Monte Dei Paschi di Siena SpA, Banco BPM SpA, Intesa Sanpaolo SpA, MPS Capital Services Banca per le Imprese SpA e UniCredit SpA. Bookrunner e Sustainability Coordinator dell’operazione sono Intesa Sanpaolo (Divisione IMI CIB) e UniCredit.”Siamo soddisfatti che il pool, formato dai principali istituti bancari, abbia riconosciuto la bontà quantitativa e qualitativa delle nostre aziende in ambito globale e abbia deciso di supportare la crescita del nostro Gruppo – ha dichiarato Gianfranco Zoppas, presidente del Gruppo Zoppas Industries –. È un dovere di tutte le imprese perseguire obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance, agendo in modo responsabile ed etico per consegnare alle future generazioni un mondo migliore”.Il finanziamento, per un ammontare di 180 milioni di euro, consentirà alle aziende del Gruppo di disporre di ulteriori risorse finanziarie finalizzate allo sviluppo di nuovi prodotti, alimentare il piano di investimenti e l’importante programma di sostenibilità. Per la prima volta, le linee di credito prevedono la presenza di specifici indicatori di performance ESG con condizioni economiche legate al raggiungimento di determinati obiettivi definiti insieme alle aziende del Gruppo: IRCA (ZIHET – Zoppas Industries Heating Element Technologies), leader mondiale nella progettazione e realizzazione di resistenze e sistemi riscaldanti usati anche per l’efficientamento energetico, e SIPA, uno dei più importanti player al mondo per lo sviluppo di soluzioni di packaging e sistemi produttivi integrati con tecnologie innovative e sostenibili.La sfida primaria del Gruppo e delle sue aziende – si legge in una nota – è diventare carbon neutral, azzerando completamente le emissioni di CO2 entro il 2050 e riducendole in modo estremamente significativo (-30%) già entro il 2025. Il Gruppo ha già avviato progetti con partner e fornitori affinché condividano e applichino gli stessi principi di sostenibilità così da intervenire in modo deciso anche sulle emissioni connesse indirettamente all’attività dell’azienda. Il Gruppo si è posto anche l’obiettivo di favorire e supportare le scelte di sostenibilità dei propri clienti, e degli utilizzatori finali dei loro prodotti: IRCA sta perseguendo soluzioni di riscaldamento responsabili ed ecologiche, finalizzate all’efficienza e al risparmio di energia; SIPA è impegnata nell’economia circolare progettando e realizzando macchinari per la produzione di contenitori che utilizzano materiale riciclato al 100%. LEGGI TUTTO

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    Riforma MES, Ue in pressing sull'Italia

    (Teleborsa) – La Corte costituzionale tedesca ha respinto il ricorso sul MES, il Meccanismo europeo di stabilità (il cosiddetto fondo salva-Stati) dando di fatto il via libera alla ratifica.Insieme all’Italia, la Germania era l’unico Paese dell’Eurozona a non aver ancora ratificato la riforma del MES, attendendo proprio la pronuncia della Corte di Karlsruhe. I ricorrenti non hanno spiegato in modo esaustivo dove sarebbero lesi i loro diritti, secondo gli alti togati. Il Presidente della Repubblica a questo punto potrà firmare la legge. “Accolgo con favore la decisione della Corte costituzionale tedesca sul trattato del Mes. Si tratta di un passo importante che ora apre la strada alla sua ratifica da parte della Germania”, ha commentato in un tweet il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe.A questo punto, l’Italia rischia l’isolamento visto che adesso resta di fatto l’unico Paese ad opporsi da anni al fondo salva-Stati, prima per la contrarietà del M5S durante i governi Conte: per i pentastellati, dopo il salvataggio faticoso della Grecia, si tratterebbe di uno strumento vessatorio. Atteggiamento che ha, in passato, trovato sponda nella destra che ora è al Governo almeno, specie nel partito di Giorgia Meloni che oggi riveste la carica di Presidente del Consiglio. Intanto, la sottosegretaria all’Economia di Fratelli d’Italia, Lucia Albano, ha sostenuto di recente che “le condizioni del fondo sono eccessivamente stringenti” e ha respinto le accuse di un’opposizione ideologica. Il ministro leghista Giancarlo Giorgetti, invece, aveva rassicurato i partner europei sul fatto che l’Italia onorerà i suoi impegni e ratificherà il Mes. LEGGI TUTTO

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    S&P vede recessione in Europa più profonda del previsto

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings vede un “rischio significativo” che il conflitto militare tra Russia e Ucraina si protragga, esacerbando la crisi energetica dell’Europa, mentre i tassi d’interesse nei mercati sviluppati potrebbero essere costretti a “salire ancora più bruscamente” rispetto allo scenario di base per mitigare le crescenti pressioni inflazionistiche. Ciò – spiega S&P – potrebbe portare a una “recessione più profonda del previsto in Europa e, in misura minore, negli Stati Uniti, con un concomitante aumento della disoccupazione dai livelli storicamente bassi”.Lo scenario negativo disegnato da S&P Global Ratings, in un suo report, considera tre variabili, crescita, inflazione e disoccupazione, per il 2023-2025. Secondo le stime di S&P, questo scenario ha circa una probabilità su tre di realizzarsi. L’economia globale si trova ad affrontare un doppio rischio di ribasso, da una parte “le pressioni inflazionistiche persistenti, che richiedono una risposta di politica monetaria più forte e più lunga da parte delle banche centrali” dall’altro “il trascinarsi della guerra Russia-Ucraina, che esacerba la crisi energetica in corso e l’aumento dell’avversione al rischio”. La BCE – sottolinea S&P – sarebbe costretta a seguire la Federal Reserve a causa del deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro americano, alimentando l’inflazione importata. Questo porterà alla recessione dell’Eurozona, con una contrazione del PIL più profonda dello 0,9% nel 2023, per poi risalire a +0,8% nel 2024 ed a +1,4% nel 2025. L’inflazione sarebbe più alta di 1-2 punti percentuali più alta rispetto allo scenario di base nel 2023, attestandosi al 7,4% nel 2023, per poi scendere al 3,6% nel 2024 ed al 2,4% nel 2025. La Germania subirà l’impatto maggiore con una contrazione dell’1,7% nel 2023, una relativa stagnazione nel 2024 (+0,1%) ed una crescita nel 2025 (+1%). Anche l’Italia sconterebbe uno scenario peggiorativo rispetto alle previsioni iniziali, a causa dell’inflazione e dei rischi geopolitici, con un PIL indicato in calo dell’1,1% nel 2023 (rispetto al +0,1% delle previsioni di base) ed in recupero dello 0,8% nel 2024 e dell’1,2% nel 2025. LEGGI TUTTO

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    Ferrero acquista il colosso statunitense dei gelati Wells

    (Teleborsa) – Il gruppo Ferrero, produttore della Nutella, ha siglato un accordo per l’acquisizione di Wells, la più grande azienda di gelati a conduzione familiare al mondo, che opera con i marchi Blue Bunny, Blue Ribbon Classics, Bomb Pop e Halo Top. L’acquisizione, che dovrebbe perfezionarsi all’inizio del 2023, fa parte delle ambizioni di crescita strategica di Ferrero per la categoria dei gelati e della visione di Wells per una crescita accelerata.Questo accordo continua l’espansione del gruppo Ferrero in Nord America a seguito delle acquisizioni di Fannie May (2017), ex azienda dolciaria statunitense di Nestlé e delle attività di biscotti e snack alla frutta della società Kellogg (2018). La forte crescita ha portato Ferrero e le sue parti correlate ad avere più di 8.000 dipendenti, 9 uffici e 18 stabilimenti in Nord America.Ferrero ha registrato un fatturato consolidato di 12,7 miliardi di euro nell’anno fiscale terminato al 31 agosto 2021. Wells prevede di registrare un fatturato di oltre 1,7 miliardi di dollari quest’anno. I termini finanziari della transazione non sono stati divulgati.”Sono lieto che Wells abbia accettato di entrare a far parte del gruppo Ferrero – ha dichiarato Giovanni Ferrero, presidente esecutivo del gruppo Ferrero – Questa rappresenta una partnership vantaggiosa per tutti, che riunisce esperti di gelateria e campioni di pasticceria. Insieme, abbiamo più forza e siamo ben posizionati per crescere e competere nel mercato dei gelati”. LEGGI TUTTO

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    Manovra, il confronto con Meloni non convince i sindacati: Cgil e Uil confermano la mobilitazione

    (Teleborsa) – Sindacati divisi dopo il confronto con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sulla Legge di Bilancio. Per niente soddisfatti Cgil e Uil che hanno ribadito il loro giudizio negativo sulla manovra, più “fiduciosi” Cisl e Ugl che hanno apprezzato la disponibilità al confronto dell’esecutivo. Per il governo erano presenti anche i ministri del Lavoro, Marina Calderone, della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, delle Imprese, Adolfo Urso, dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, insieme a Alfredo Mantovano, e Giovanbattista Fazzolari, sottosegretari alla presidenza. Nel corso dell’incontro da parte dei sindacati sono state avanzate molte proposte “sensate” ma “spetta al governo la responsabilità di fare delle scelte e se mettessimo in fila tutte le richieste non ci sarebbero le risorse per fare tutto”, ha chiarito la presidente del Consiglio, assicurando però che si tenterà “di fare qualcosa di più adesso, se non sarà possibile lavoreremo in Cdm per farlo in tempi più brevi possibili”. Dure le critiche del segretario della Cgil, Maurizio Landini: “abbiamo confermato il giudizio negativo sulla manovra, in particolare sui redditi. Abbiamo posto il tema della precarietà e il problema sul fisco e l’evasione. La logica della flat tax è sbagliata. Le risposte del governo hanno confermato profonde distanze sul fisco e sulla precarietà”. “È necessario proseguire la mobilitazione e richiedere modifiche profonde ad una manovra che rischia di impoverire ulteriormente le persone”, ha dichiarato al termine dell’incontro, ricordando che dal 12 al 16 dicembre sono già proclamati diversi scioperi regionali. Landini ha evidenziato che le “distanze” riguardano anche “la questione della tutela del potere d’acquisto” date le risposte poco convincenti da parte del governo alla richiesta di riconoscere un automatismo che rivaluti le detrazioni per tutto il lavoro dipendente, il cosiddetto “fiscal drag”.Dello stesso avviso anche il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri: “abbiamo ribadito le nostre critiche e il nostro giudizio negativo sulla manovra. Critiche e giudizio negativo che ci stanno portando in questi giorni in piazza”. Nella manovra “non c’è risposta all’emergenza dei salari e delle pensioni”, ha rilevayo il segretario generale della Uil. “Avevamo chiesto di detassare la tredicesima, di detassare gli aumenti contrattuali e in manovra non c’è nessuna misura. C’è un intervento sul cuneo fiscale, ma parziale, secondo noi è insufficiente”, ha aggiunto.La Cisl ha invece chiesto “profonde modifiche” alla manovra ma ha anche rilevato “grande disponibilità del governo” anche “ad attivare subito tavoli tematici”. Il segretario generale Luigi Sbarra ha annunciato che “il 12 di gennaio ci sarà un tavolo al ministero del Lavoro su lavoro e sicurezza. Il 19 gennaio partirà il confronto politico sul sistema della previdenza e delle pensioni”. A gennaio anche “un tavolo su politica industriale e aiuti e imprese” al ministero delle Imprese ed “il ministro Giorgetti a inizio anno convocherà un confronto su come rafforzare la tassazione sugli extraprofitti”. Diverso anche il giudizio dell’Ugl: “Bene le misure contro il caro energia. Va migliorato l’accesso a Opzione donna, con l’eliminazione delle condizionalità”, ha osservato il segretario generale Paolo Capone. “Dal governo abbiamo avuto assicurazioni sull’uso del voucher in un determinato perimetro”, aggiunge.L’incontro con i sindacati è arrivato dopo quello con la maggioranza durante il quale la presidente del Consiglio ha dato il via libera alla formazione di una cabina di regia per sciogliere i nodi sulla manovra. Opzione donna, cuneo fiscale, indicizzazione delle pensioni più alte e congedo da estendere anche ai papà sono i temi su cui la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha aperto a possibile modifiche in legge di Bilancio. Sul taglio del cuneo fiscale “abbiamo dato un segnale, penso che di più vada fatto, vogliamo andare avanti. Noi abbiamo fatto scelte di emergenza ma siamo assolutamente d’accordo sul tema del taglio del costo lavoro: è una nostra priorità, sarei felicissima anch’io di poter fare di più”, ha dichiarato Meloni. Così pure sulle pensioni: “Noi abbiamo scelto in questa fase di aiutare chi rischiava di non farcela”. La presidente del Consiglio ha rifiutato alcune delle critiche alla manovra: “non è vero che la manovra dà un segnale di lassismo sull’evasione fiscale”, misure come quella sul Pos o il tetto al contante “non c’entrano con l’evasione”. E sulla flat tax: “Non sono d’accordo che crea discriminazione, non penalizza i lavoratori dipendenti”. LEGGI TUTTO