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    Esapro (Algebris) costruirà portafoglio italiano di impianti agrivoltaici avanzati

    (Teleborsa) – Esapro, società controllata da Algebris Investments attraverso il fondo di private equity Algebris Green Transition Fund, realizzerà otto impianti “agrivoltaici avanzati” in tre regioni italiane per complessivi 48 MW, grazie al finanziamento “non recourse” da parte di un soggetto terzo perfezionato oggi. Gli “agrivoltaici avanzati” sono innovativi impianti fotovoltaici dotati di specifiche tecnologie che da un lato consentono, nelle aree occupate dagli impianti, il pieno utilizzo per le attività agricole, dall’altro permettono un preciso monitoraggio del terreno e delle colture.Le attività saranno avviate nei prossimi giorni, con l’obiettivo di garantire la piena operatività entro il 30 giugno 2026, in linea con le specifiche richieste del Gestore Servizi Energetici (GSE). Gli impianti saranno realizzati per conto di Orchidea, primario sviluppatore e investitore nel settore del fotovoltaico in Italia.Esapro, nel corso del 2025, realizzerà complessivamente oltre 130 MW di impianti fotovoltaici, raddoppiando la capacità rispetto all’anno precedente e rafforzando il proprio posizionamento tra i principali EPC e O&M contractor fotovoltaici italiani.”Prosegue il percorso di crescita intrapreso da Esapro dopo l’ingresso nel capitale di Algebris Green Transition Fund con l’obiettivo di diventare un operatore leader nazionale sia in termini dimensionali sia di qualità e complessità dei servizi offerti agli investitori nel settore della generazione da fonte solare”, ha commentato Valerio Camerano, Managing Director e Senior Partner di Algebris Green Transition Fund.(Foto: Zbynek Burival on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Sciopero ferrovie, adesione al 90%: caos in stazioni e ritardi e cancellazioni di treni

    (Teleborsa) – Si è chiuso un martedì di passione per i trasprti, per lo sciopero di 8 ore dei treni, che ha coinvolto il personale delle FS, di Trenitalia, Tper e Trenord, dalle 9 del mattino sino alle 17. Una protesta che ha visto i sindacati compatti ed una astensione “massiccia”, quasi totale, con punte del 90% di adesione nel settore ferroviario e degli appalti. Caos nelle stazioni e disagi per i pendolari a causa di ritardi e cancellazioni di treni in tutta Italia, secondo quanto confermato da fonti sindacali al termine della protesta, confermando che sono stati “molto partecipati anche i presidi organizzati nelle principali stazioni a sostegno della mobilitazione”.”Siamo disponibili da subito a riprendere la trattativa per raggiungere un’intesa per il rinnovo del contratto”, hanno affermato i sindacati promotori. Lo sciopero era stato proclamato da Filt Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti per il mancato rinnovo del Ccnl mobilità attività ferroviarie e per del contratto aziendale del Gruppo FS, scaduti il 31 dicembre 2023. “Sebbene nel corso del negoziato si siano fatti significativi passi in avanti, non si è ancora trovato un punto di mediazione coerente con le richieste delle organizzazioni sindacali”, spiegano i sndacati, sollecitando “una risposta coerente in termini di salario, normativa e welfare” per i circa 100 mila dipendenti coinvolti. Nella giornata di lunedì sii era tenuto un incontro al MIT con i sindacati per “scongiurare” lo sciopero e, soprattutto, per evitare scioperi “selvaggi” a scapito di lavoratori e cittadini. Nel corso dell’incontro, i sindacati avevano voluto discutere di “temi irrisolti come le aggressioni al personale e il dumping contrattuale”. LEGGI TUTTO

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    Germania: ordini industria in crescita a marzo, oltre attese

    (Teleborsa) – Aumentano e più delle attese gli ordinativi all’industria in Germania nel mese di marzo. Secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica Destatis, si è registrato un incremento degli ordinativi del 3,6% su base mensile dopo la variazione nulla registrata il mese precedente.Le attese degli analisti erano per una salita pari all’1,4%. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente gli ordinativi risultano in salita del 3,8% dopo -0,2% precedente.Nel dettaglio, gli ordini domestici sono cresciuti del 2%, mentre quelli esteri hanno registrato una salita del 4,7% (quelli dall’Eurozona sono aumentati dell’8% e quelli dai Paesi terzi del 2,8%). LEGGI TUTTO

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    Sicurezza, Safety21 (Bregal) acquisisce Cross Control

    (Teleborsa) – Safety21, software provider italiano attivo nel settore delle soluzioni Smart Road e Smart City e partecipato in maggioranza dalla società tedesca di private equity Bregal Unternehmerkapital, ha finalizzato l’acquisizione del 100% del capitale di Cross Control, azienda italiana operante dal 2008 nei servizi di image detection, validazione delle infrazioni e gestione della fase di delivery dell’enforcement legato alla sicurezza stradale, in particolare nel territorio del centro Italia. Grazie ad un modello consolidato di buy&integrate, le competenze e la territorialità di Cross Control saranno un nuovo tassello di sviluppo per il gruppo, il quale grazie alla propria offerta proprietaria basata sulla piattaforma software Titano consente alla Pubblica Amministrazione di utilizzare servizi innovativi per la digitalizzazione dei processi di accertamento delle violazioni e per i servizi ai cittadini.”Il Gruppo con questa acquisizione, la decima della propria storia, consolida ulteriormente il mercato domestico dopo le recenti partnership industriali nel mercato Iberico”, ha commentato Gianluca Longo, CEO e founder del Gruppo Safety21. LEGGI TUTTO

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    Dazi, Trump (USA): non siamo obbligati a firmare accordi commerciali

    (Teleborsa) – “Non siamo obbligati a firmare accordi. Potremmo firmarne 25 subito, se volessimo. Ne firmeremo alcuni. Ma molto più di questo è che ridurremo il prezzo che le persone dovranno pagare per fare acquisti negli Stati Uniti”. Lo ha affermato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante il primo ministro canadese Mark Carney alla Casa Bianca.”Stabiliremo cifre molto ragionevoli e diremo: ecco, questo è ciò che questo Paese vuole. E congratulazioni, abbiamo un accordo – ha aggiunto – E loro diranno “ottimo” e inizieranno a fare acquisti, oppure diranno “non va bene”. Sarà una cifra molto ragionevole, sarà una cifra bassa. Non vogliamo danneggiare i Paesi”.Si è trattato del primo incontro tra i due leader da quando Carney ha vinto una sorprendente elezione con un programma anti-Trump.Carney ha respinto le richieste di Trump di assorbire il Canada negli Stati Uniti, affermando che “non è in vendita, non sarà in vendita, mai”. Trump ha insistito sul fatto che l’adesione del Canada agli Stati Uniti ha dei vantaggi, ma ha affermato che la posizione di Carney non avrebbe influenzato negativamente i loro colloqui: “Ci credo ancora, ma, sapete, ci vogliono due persone per ballare il tango. Sarebbe davvero un matrimonio meraviglioso”. LEGGI TUTTO

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    USA, Bessent: Tesoro non userà “espedienti” per aggirare il limite del debito

    (Teleborsa) – Il Segretario al Tesoro statunitense, Scott Bessent, ha ribadito l’avvertimento che il suo dipartimento è su una “strada allarmante” verso l’esaurimento della sua capacità di rimanere entro il limite del debito federale, astenendosi tuttavia dal fornire una tempistica specifica martedì.”Condivideremo con il Congresso quando riteniamo di essere” prossimi alla cosiddetta data X, ovvero quando il Tesoro non sarà in grado di pagare puntualmente tutte le fatture del governo, ha detto durante un’audizione alla Commissione Bilancio della Camera. Bessent ha ribadito che il governo degli Stati Uniti non sarà mai inadempiente e ha promesso che il Tesoro non userà “espedienti” per aggirare il limite del debito.Rispondendo alle domande dei membri del Congresso, il Segretario al Tesoro ha escluso segnali di recessione nell’economia statunitense, nonostante la contrazione dello 0,3% del PIL nel primo trimestre del 2025, la prima in tre anni. Bessent ha sottolineato che i dati economici “sono soggetti a revisione” e si è detto fiducioso in un ritocco al rialzo, pur senza fornire dettagli.Bessent è anche tornato a ripetere che l’amministrazione Trump potrebbe annunciare accordi commerciali con alcuni dei maggiori partner già questa settimana, ma non ha fornito dettagli sui paesi coinvolti. Ha detto che l’amministrazione sta negoziando con 17 importanti partner commerciali, ma non ha ancora avviato trattative con la Cina, aggiungendo che molti partner commerciali hanno avanzato ottime offerte e che i funzionari stanno ora “rinegoziando” tali offerte. LEGGI TUTTO

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    USA, Bessent: agenda Trump sta già dando i suoi frutti

    (Teleborsa) – “I componenti principali del programma economico di Trump sono il commercio, i tagli fiscali e la deregolamentazione. Non si tratta di politiche a sé stanti. Sono parti interconnesse di un motore progettato per stimolare la crescita economica e la produzione nazionale”. Lo ha affermato il Segretario al Tesoro statunitense, Scott Bessent, davanti alla Sottocommissione per gli Stanziamenti della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti sui Servizi Finanziari e la Pubblica Amministrazione.”I tagli fiscali e i risparmi sui costi derivanti dalla deregolamentazione aumentano i redditi reali di famiglie e imprese – ha spiegato – i dazi creano un incentivo alla rilocalizzazione dei posti di lavoro e al commercio equo e solidale; e la deregolamentazione integra i dazi facilitando gli investimenti in progetti energetici e manifatturieri”.”Questa agenda sta già dando i suoi frutti”, ha sottolineato.”Nei primi 100 giorni della nuova amministrazione, abbiamo gettato le basi per un’economia solida che consenta a Main Street di crescere – ha detto Bessent – Con il Congresso e la Casa Bianca che lavorano a stretto contatto, ci aspettiamo di vedere risultati ancora più positivi nei prossimi mesi. La chiave per ampliare le opportunità economiche per tutti gli americani è rendere permanenti i tagli fiscali di Trump. Non vediamo l’ora di collaborare a stretto contatto con i membri di questa Commissione per approvare questo disegno di legge. Insieme possiamo costruire un’America più forte, più sicura e più prospera”. LEGGI TUTTO

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    Commissione UE punta ad azzerare restanti importazioni di gas russo entro fine 2027

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha presentato Roadmap REPowerEU, un programma che intende portare alla piena indipendenza energetica dell’UE dalla Russia. Nonostante i significativi progressi compiuti attraverso le sanzioni imposte dopo l’invasione russa dell’Ucraina, nel 2024 l’UE ha registrato infatti una ripresa delle importazioni di gas russo.La roadmap prevede una graduale eliminazione del petrolio, del gas e dell’energia nucleare russi dai mercati dell’UE, che avverrà “in modo coordinato e sicuro, man mano che avanziamo nella nostra transizione energetica”, si legge in una nota. Le misure sono state concepite per “preservare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico dell’UE, limitando al contempo qualsiasi impatto su prezzi e mercati”. La tabella di marcia odierna sarà seguita da proposte legislative della Commissione il mese prossimo.A partire dal 2025, si prevede che le forniture globali di GNL cresceranno rapidamente, mentre la domanda di gas diminuirà. Con la piena attuazione del quadro di transizione energetica e del Piano d’azione per un’energia accessibile, si prevede che l’UE sostituirà fino a 100 miliardi di metri cubi di gas naturale entro il 2030, il che si tradurrà in una riduzione della domanda di 40-50 miliardi di metri cubi entro il 2027. Allo stesso tempo, si prevede che la capacità di GNL aumenterà di circa 200 miliardi di metri cubi entro il 2028, ovvero cinque volte di più rispetto alle attuali importazioni di gas russo dall’UE.”Con REPowerEU, abbiamo diversificato il nostro approvvigionamento energetico e ridotto drasticamente la precedente dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili russi – ha commentato la presidente Ursula von der Leyen – È giunto il momento che l’Europa interrompa completamente i suoi legami energetici con un fornitore inaffidabile. E l’energia che arriva nel nostro continente non dovrebbe pagare per una guerra di aggressione contro l’Ucraina. Lo dobbiamo ai nostri cittadini, alle nostre aziende e ai nostri coraggiosi amici ucraini”.Per quanto riguarda il gas, le prossime proposte miglioreranno la trasparenza, il monitoraggio e la tracciabilità del gas russo nei mercati dell’UE. Fondamentalmente, saranno impediti nuovi contratti con i fornitori di gas russo (gasdotti e GNL) e i contratti spot esistenti saranno sospesi entro la fine del 2025. Questa misura garantirà che, già entro la fine di quest’anno, l’UE ridurrà di un terzo le rimanenti forniture di gas russo. La Commissione proporrà inoltre di bloccare tutte le restanti importazioni di gas russo entro la fine del 2027.Nell’ambito della Roadmap, la Commissione presenterà anche nuove azioni per affrontare il problema della flotta ombra russa che trasporta petrolio. Per quanto riguarda il nucleare, le proposte che arriveranno il mese prossimo includeranno misure sulle importazioni russe di uranio arricchito, nonché restrizioni sui nuovi contratti di fornitura cofirmati dall’Agenzia di approvvigionamento dell’Euratom (ESA) per uranio, uranio arricchito e altri materiali nucleari provenienti dalla Russia. È inoltre prevista un’iniziativa europea per la “Valle dei radioisotopi” (Radioisotopes Valley) per garantire l’approvvigionamento dell’UE di radioisotopi medicali attraverso un aumento della produzione propria.”Oggi l’UE mostra forza e determinazione – ha commentato Dan Jorgensen, Commissario per l’Energia e l’Edilizia Abitativa – Il messaggio alla Russia è chiaro: “Non ricatterete più i nostri Stati membri. Non verserete più euro nelle vostre casse. Il vostro gas sarà vietato. La vostra flotta ombra sarà fermata”. Lo facciamo per preservare la nostra sicurezza. Ma è anche un passo importante verso l’indipendenza energetica. Produrre la nostra energia pulita e a prezzi accessibili invece di importare costosi combustibili fossili”.La Commissione europea ha spiegato che le importazioni di gas (sia GNL che tramite gasdotto) dalla Russia sono diminuite significativamente, dal 45% nel 2021 al 19% nel 2024. Le proiezioni indicano un ulteriore calo al 13% nel 2025, con la fine del transito del gas russo attraverso l’Ucraina. Grazie alle sanzioni dell’UE, anche le importazioni di petrolio russo si sono ridotte, dal 27% all’inizio del 2022 al 3% attuale.Nonostante questi significativi progressi compiuti nell’ambito del piano REPowerEU e delle sanzioni, le forniture russe di gas, petrolio e nucleare continuano a far parte del mix energetico dell’UE. Nel 2024, l’UE ha importato 52 miliardi di metri cubi di gas russo (32 miliardi di metri cubi via gasdotto e 20 miliardi di metri cubi via GNL), oltre a 13 milioni di tonnellate di petrolio greggio e oltre 2800 tonnellate di uranio equivalente in forma arricchita o combustibile. Lo scorso anno, dieci Stati membri hanno importato gas naturale russo, tre Stati membri hanno importato petrolio russo e sei Stati membri hanno importato uranio arricchito o servizi di uranio dalla Russia. LEGGI TUTTO