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    Eurozona, i prezzi alla produzione si moderano a ottobre

    (Teleborsa) – Si moderano i prezzi alla produzione della Zona Euro. Nel mese di ottobre 2022, il dato ha registrato una diminuzione del 2,9% su base mensile, inferiore al +1,6% del mese precedente. Le stime degli analisti erano per un calo del 2%.I prezzi sono diminuiti del 6,9% nel settore energetico, mentre i prezzi sono aumentati dello 0,2% per i beni intermedi, dello 0,3% per i beni strumentali, dello 0,5% per i beni di consumo durevoli e dell’1,1% per i beni di consumo non durevoli. I prezzi totali esclusa l’energia sono aumentati dello 0,5%.Secondo l’Ufficio di Statistica dell’Unione Europea (Eurostat), il dato registra così una crescita su base annuale del 30,8% rispetto al 41,9% del mese precedente. Il dato si confronta con il +31,5% del consensus.I prezzi sono aumentati del 65,8% nel settore energetico, del 17,4% per i beni intermedi, del 16,0% per i beni di consumo non durevoli, del 9,8% per i beni di consumo durevoli e del 7,5% per i beni strumentali. I prezzi totali esclusa l’energia sono aumentati del 14,0%. LEGGI TUTTO

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    Iniziato lo sciopero generale: venerdì di disagi

    (Teleborsa) – Ancora un venerdì di disagi in tante città italiane in scia alla protesta indetta dai sindacati di base contro la manovra economica del governo e per la pace, per stipendi, diritti, pensioni adeguate, sanità e scuola. Partita alle 21 di ieri sera, la mobilitazione – aderiscono fra l’altro Cub, Cib Unicobas, Confederazione Cobas, Sgb, Sicobas, Usb e Usi Cit – durerà fino alla stessa ora di oggi, venerdì 2 dicembre. Previste manifestazioni in tante città , specialmente a Roma e Milano, ma sono previsti cortei anche a Torino, Firenze, Napoli e Palermo. “A fronte del forte peggioramento delle condizioni economiche che ha portato a un aumento generalizzato dei prezzi di tutti i beni di prima necessità e delle bollette di luce e gas, i sostegni messi in campo dal precedente governo si sono rivelati assolutamente insufficienti, come la linea di intervento messa in campo dalla neo eletta presidente del Consiglio che si muove nella stessa direzione – sottolineano i sindacati che mettono sotto la lente d’ingrandimento i redditi che “in Italia non crescono”. Circoleranno regolarmente le Frecce e gli Intercity di Trenitalia in occasione dello sciopero del personale del Gruppo Fs italiane proclamato da alcune sigle sindacali. Lo rende noto la società. Saranno garantiti anche i collegamenti regionali nelle fasce pendolari (6-9 e 18-21). Nel resto della giornata, Trenitalia “si impegna ad assicurare la quasi totalità dei collegamenti, con possibili modifiche al programma dei treni”. “Davanti alle sfide che attendono il Paese e alle difficoltà di una crisi aggravata da guerra e inflazione occorra un grande senso di responsabilità da parte di tutti. Sarebbe un errore elevare in modo esasperato la conflittualità nei confronti di una manovra che pur con alcuni elementi sbagliati e da correggere, per due terzi integra misure importanti nella risposta emergenziale, garantendo fino a marzo sostegno a lavoratori, famiglie e sistema produttivo”. E’ quanto sottolinea il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra in unaintervista oggi a “Il Giornale”.”Miglioriamo e raddrizziamo subito questa Manovra rafforzando e dando continuità al dialogo con il Governo e con le forzeparlamentari. Serve coesione e dialogo. Lo sciopero non è lo strumento giusto. Sbagliato chiedere in questa fase sacrificiulteriori ai lavoratori, infuocando le relazioni industriali e danneggiando indirettamente il tessuto produttivo”, aggiunge il leader Cisl. LEGGI TUTTO

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    Bankitalia, indicatore Eurocoin torna a scendere a novembre

    (Teleborsa) – A novembre 2022 l’indicatore Eurocoin è sceso nuovamente, dopo il temporaneo miglioramento in ottobre, passando a -0,62 da -0,31 del mese precedente. Lo ha reso noto la Banca d’Italia spiegando che l’andamento dell’indicatore “riflette prevalentemente il nuovo deterioramento della fiducia delle imprese manifatturiere, in calo per il nono mese consecutivo”.Eurocoin – sviluppato dalla Banca d’Italia – fornisce in tempo reale una stima sintetica del quadro congiunturale corrente nell’area dell’euro, esprimendo tale indicazione in termini di tasso di crescita trimestrale del PIL depurato dalle componenti più erratiche (stagionalità, errori di misura e volatilità di breve periodo). LEGGI TUTTO

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    Qualità degli Outcome clinici negli Ospedali Italiani, presentato Rapporto Agenas-AIOP

    (Teleborsa) – Agenas e Aiop presentano il Rapporto sulla Qualità degli Outcome clinici negli Ospedali Italiani, un documento che propone una valutazione comparativa delle strutture ospedaliere, elaborata sulla base del livello di aderenza agli standard quantitativi e qualitativi disponibili.L’impostazione di fondo è il confronto tra le strutture di diritto pubblico e le strutture di diritto privato del Servizio Sanitario Nazionale rispetto a una selezione di indicatori core del Programma Nazionale Esiti (PNE) di Agenas. Il risultato è una fotografia della qualità offerta dal nostro Servizio Sanitario Nazionale, considerando la natura giuridica delle strutture e valutando l’eterogeneità interna a ciascun comparto, sia a livello nazionale sia a livello interregionale e intra-regionale.Secondo il Rapporto Agenas-Aiop, nell’area cardiocircolatoria, il 47% delle strutture di diritto pubblico e il 65% di quelle di diritto privato riportano un grado alto o molto alto di aderenza agli standard di qualità, contro, rispettivamente, il 15% e il 13% che presentano performance inferiori all’atteso.L’area del sistema nervoso mostra risultati sostanzialmente analoghi, ma con una proporzione più alta di strutture di natura giuridica pubblica con livelli di qualità bassa o molto bassa: circa una struttura su cinque, contro una struttura su dieci di diritto privato.Nell’area respiratoria la divaricazione è ancora più ampia: livelli alti o molto alti di qualità sono raggiunti dal 14% delle strutture di diritto pubblico e dal 56% delle strutture di diritto privato, mentre il 52% delle strutture pubbliche e il 28% di quelle private riportano una qualità bassa o molto bassa.Nell’area osteomuscolare, le strutture di diritto privato con performance alta o molto alta sono proporzionalmente di più (73% vs 47%), mentre quelle con qualità bassa o molto bassa sono proporzionalmente di meno (17% vs 32%).Più sovrapponibili i risultati per le aree di chirurgia generale e di chirurgia oncologica, dove le strutture di diritto privato soffrono soprattutto di ridotti volumi di attività.Diversamente dalle altre aree cliniche valutate, nell’area gravidanza e parto le strutture pubbliche sono per il 47% di qualità alta o molto alta e per il 32% di qualità bassa o molto bassa; quelle private di qualità superiore all’atteso sono invece il 24%, mentre il 54% risulta avere una performance substandard.”L’area gravidanza e parto – spiega Barbara Cittadini, presidente nazionale di Aiop, l’Associazione italiana ospedalità privata – è la sola nella quale sono le strutture di diritto pubblico ad ottenere una valutazione migliore. Il dato è essenzialmente dovuto alla propensione al parto chirurgico delle strutture di diritto privato, un fenomeno di natura culturale (che coinvolge professionisti e gestanti) che stiamo affrontando. La variabilità – prosegue Cittadini – è il dato che emerge con maggiore forza dal Rapporto Agenas-Aiop. Anche se le strutture di diritto privato presentano – complessivamente e nella maggior parte delle aree cliniche valutate – una performance analoga o superiore rispetto a quelle di diritto pubblico, l’eterogeneità qualitativa coinvolge le une e le altre e vede ospedali della stessa natura giuridica, che operano in un medesimo contesto epidemiologico e territoriale, rispondere in modo diverso a bisogni di salute analoghi. Se, infatti, consideriamo la Regione Campania – la Regione che storicamente presenta un ricorso critico al parto cesareo – è di diritto privato sia la struttura con più alte proporzioni sia la struttura con proporzioni più basse. Il Rapporto rappresenta un nuovo, importante contributo di Agenas alla realizzazione di una fotografia che ha come obiettivo quello di fornire indicazioni utili a programmare i servizi sanitari e a governare il cambiamento, nella consapevolezza – comune e condivisa con Aiop – che un sistema sanitario universalistico deve poter assicurare livelli di appropriatezza, efficacia, sicurezza adeguati e omogenei su tutto il territorio nazionale, a prescindere dalla natura giuridica delle strutture ospedaliere. Abbiamo voluto realizzare questo lavoro – continua la presidente di Aiop – con l’Agenzia tecnico-scientifica che più di tutte è deputata a misurare la qualità delle performance delle strutture ospedaliere italiane. Questo dimostra che le strutture di diritto privato del SSN non temono la valutazione e non sfuggono alla comparazione ma, al contrario, hanno bisogno di dati scientificamente validati per conoscere il livello di qualità che offriamo ai nostri pazienti. Conoscenza, questa, che ci consente di identificare i punti di forza da potenziare e le criticità da superare in un’ottica di miglioramento continuo. Aiop, sia nello sforzo interno di mettere a disposizione dei propri associati tutti gli strumenti utili per rendere più efficiente e più efficace il proprio contributo alla salute pubblica, sia nel dialogo costante con i decisori politici, – conclude Cittadini – mette al primo posto le evidenze, unico baluardo per orientare la gestione e la riforma del sistema sanitario secondo criteri oggettivi”. LEGGI TUTTO

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    Commercialisti, La Porta: “Professionisti pronti ad affiancare le imprese no profit al cambiamento”

    (Teleborsa) – “Il mondo del no profit ha visto, negli ultimi anni, la crescita esponenziale di enti non commerciali quali associazioni, imprese sociali e società sportive, inducendo il Legislatore ad intervenire attraverso diversi provvedimenti normativi finalizzati a creare una disciplina quanto più uniforme per tutti i protagonisti del Terzo Settore. Il profondo intervento di riforma, ancora in itinere, che coinvolge tutto il settore del no profit, impone un immediato adeguamento sia formale che operativo di ogni ente non commerciale; il modus operandi con il quale venivano, in passato, gestite le associazioni appare, ad oggi, obsoleto. In tale contesto, i professionisti devono essere preparati per guidare queste realtà nell’adeguamento alle nuove normative”. È quanto ha dichiarato Antonella La Porta, consigliere delegato dell’Odcec di Napoli, nel corso del webinar “Gli adeguamenti statutari nel terzo settore” promosso dall’Ordine dei dottori Commercialisti ed Esperti contabili di Napoli, presieduto da Eraldo Turi.”Un evento di assoluto rilievo per la formazione dei professionisti – ha aggiunto Tina Riccio, presidente della Commissione Aziende Non profit, aziende sociali, Onlus dell’Odcec Napoli – al quale seguirà un secondo appuntamento il prossimo 19 dicembre sul tema “Codice terzo settore: Nuovi adempimenti ed analisi normativa” ed in quella sede presenteremo il programma delle attività formative per l’anno 2023″. Sulle criticità del percorso normativo sì è soffermato Raffaele Ianuario, consigliere dell’Ordine partenopeo: “Il Registro Unico Nazionale del Terzo settore (RUNTS) previsto dall’art. 45 del Codice del Terzo Settore, che a regime sostituirà i registri delle APS, delle ODV e l’anagrafe delle Onlus previsti dalle precedenti normative di settore, è attivo dal 23 novembre 2021. Da quella data è passato un anno e ancora oggi gli operatori del settore, così come i professionisti che li affiancano, sono in balia di dubbi interpretativi e, soprattutto operativi, legati agli adeguamenti statutari per l’iscrizione al Registro”.”Con la nascita del Registro unico Nazionale e con il suo iniziale popolamento in trasmigrazione (ODV e APS) – ha detto Attilio De Nicola vicepresidente della Commissione Aziende Non profit – aziende sociali – Onlus – si sta consolidando sempre di più l’attuazione della riforma del terzo settore. Siamo entrati oramai nel pieno di un processo che necessita di una adeguata preparazione da parte dei commercialisti”.Il notaio Chiara D’Ambrosio ha parlato della costituzione e adeguamento degli enti del terzo settore per garantire il controllo dei requisiti necessari ed una veloce iscrizione al registro Unico Nazionale. LEGGI TUTTO

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    IEG, siglato accordo con Lineapelle per crescere negli Usa

    (Teleborsa) – IEG – Italian Exhibition Group , player fieristico e congressuale, e l’ente fieristico Lineapelle, organizzatore dell’omonimo network espositivo, hanno siglato un accordo di collaborazione strategica per dare slancio e sviluppo a Lineapelle New York, evento che da oltre 25 anni promuove negli Stati Uniti l’eccellenza di pelli, accessori, componenti, tessuti, materiali sintetici.Partendo dal potenziamento della piattaforma espositiva di Lineapelle New York, l’accordo – spiegano le due società in una nota congiunta – punta a creare e offrire nuove e innovative opportunità di business in un mercato che mostra consolidati e stimolanti trend di crescita che interessano non solo il fashion system, ma anche l’industria dell’arredamento e dell’interior design.La collaborazione coinvolge IEG Usa e FB International (società di allestimenti che fa parte del gruppo IEG e, fin dalle prime edizioni, collabora con Lineapelle nella realizzazione del salone di New York) e, a lungo termine, si pone come obiettivo l’esplorazione di ulteriori opportunità fieristiche in altri mercati internazionali.Secondo il Servizio Economico di Lineapelle nel primo semestre 2022, l’industria conciaria italiana ha complessivamente registrato, in base alle attuali stime, un aumento del 3,7% in termini di volume di produzione e dell’11,2% in fatturato rispetto al corrispettivo periodo dell’anno scorso. Anche l’andamento delle esportazioni di pelli italiane, che si confermano avere un’incidenza superiore al 70% del fatturato complessivo del settore, mostra variazioni diffusamente positive, con una crescita dell’11,9% in valore sulla prima parte del 2021. L’export verso gli Stati Uniti è cresciuto nel 2022 del 7% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. LEGGI TUTTO

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    USA, ISM: manifattura peggio di attese a novembre

    (Teleborsa) – L’attività manifatturiera americana frena a novembre e si porta in fase di contrazione. Lo segnala l’ISM – Insitute for Supply Management – sulla base del consueto sondaggio mensile.L’indice dei direttori di acquisto del settore manifatturiero si è attestato a 49 punti dai 50,2 del mese precedente risultando anche peggiore delle attese degli analisti che stimavano un calo fino a 49,8 punti. L’indicatore, che viene usato per valutare lo stato di salute del settore manifatturiero statunitense, scivola dunque sotto la soglia chiave di 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione dell’attività.Fra le varie componenti dell’indice, quella sui nuovi ordini scivola a 47,2 punti da 49,2, mentre quella sull’occupazione cala a 48,4 da 50 e la componente relativa ai prezzi diminuisce a 43 da 46,6 punti. LEGGI TUTTO

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    USA, spese costruzioni in calo ad ottobre

    (Teleborsa) – Diminuisce la spesa per costruzioni in USA a ottobre 2022. Il dato, comunicato dal Dipartimento del Commercio americano, si attesta a 1.794,9 miliardi di dollari registrando una diminuzione dello 0,3% su base mensile, in linea con le stime degli analisti e dopo il +0,1% di settembre (rivisto da un preliminare +0,2%). Su base annua si è visto invece un incremento del 9,2%.Tra le costruzioni private, le cui spese sono scese dello 0,5% a 1.420,4 miliardi di dollari, quelle di tipo residenziale sono calate dello 0,3% a 887,2 miliardi di dollari. La spesa in ambito pubblico ha segnato un incremento dello 0,6% a 374,6 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO