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    “CEO Italian Summit & Awards”, il primo dicembre il Top Management italiano riunito a Milano

    (Teleborsa) – Quali potrebbero essere gli scenari derivanti da una crisi economica e geopolitica come quella che stiamo vivendo, ai margini di una catastrofe nucleare che potrebbe cambiare le sorti del mondo intero? È questa la domanda principale che aprirà l’ottava edizione del CEO Italian Summit & Awards. L’evento, dedicato al top management italiano e organizzato da Business international – Fiera Milano, che si terrà il prossimo 1 dicembre 2022 presso l’Hotel Principe di Savoia a Milano, si propone infatti, anche quest’anno, di coinvolgere la grande community degli amministratori delegati e dei presidenti delle realtà italiane per consentire loro di confrontarsi sui principali trend e le sfide cruciali che attendono le aziende e i mercati nel 2023. Con l’aiuto di alcuni dei più importanti trend-setter ed economisti internazionali, il Summit consentirà così al pubblico di comprendere a fondo quali saranno i rischi da monitorare e le opportunità da cogliere in un momento storico critico, ma anche rivoluzionario sotto numerosi punti di vista. Per poi premiare, in collaborazione con Forbes Italia, i 15 CEO più innovativi degli ultimi 12 mesi nel corso dei CEO Italian Awards 2022. BREAKTHROUGH NEW HORIZON – L’annuale incontro del CEO Summit, che in questa occasione si avvale anche della charity partnership di Amref Health Africa – Italia, porterà ancora una volta il proprio pubblico a delineare i mega-trend che incideranno sulle scelte di business e disegneranno il mondo del 2023. Tra i partecipanti Mauro Pisu, Senior Economist dell’OECD, che presenterà in anteprima il Global Economic Outlook 2023 che descrive le prospettive future dell’economia mondiale esaminando i trend attesi nel 2023 per l’Italia; Silvia Zorzetti, Deputy Head, Quantum Computing Co-Design Department del SQMS DOE National Quantum Information Science Research Center, che spiegherà come oggi faccia parte del team di uno dei cinque centri statunitensi predisposti alla realizzazione del computer quantico più potente del mondo e di come sia fondamentale, per poter guardare al futuro del nostro Paese, valorizzare i talenti, evitando che espatrino e tornando a puntare sulla ricerca anche sotto un profilo aziendale; e Bob Koopman, International economy and trade Professor, Former Chief Economist, World Trade Organization, che delineerà i nuovi orizzonti di un commercio globale che dovrà affrontare sfide in continua evoluzione, cercando di prevedere criticità e cogliere inedite opportunità.LA CRESCITA TRA INNOVAZIONE E RICERCA DEI TALENTI – Il CEO Italian Summit & Awards 2022 – che quest’anno sarà supportato anche da partner del calibro di Hitachi Vantara, Iama Therapeutics, K.Group, Expense Reduction Analysts, Medtronic, Synertrade, Arkadia Translations – cercherà di analizzare come solo grazie alla valorizzazione dei talenti e all’utilizzo delle nuove tecnologie si potrà guardare con propositività a un futuro dall’esito quanto mai incerto. Una priorità questa che, secondo i dati di una recente ricerca di IDC Italia, viene declinata dalla maggior parte dei CEO Italiani nel desiderio di rendere la propria azienda più data-driven (83%), anche se solo il 28% delle aziende adotta oggi un approccio strategico in questo senso nel nostro Paese. Se la tecnologia, però, è un asset che riceve già molta attenzione, quello della migrazione dei professionisti di alto profilo in altre nazioni, continua a essere uno dei principali ostacoli alla crescita di un’Italia che non riesce a trattenere i propri giovani di grande valore. Basti pensare che, secondo i dati dell’ultimo rapporto della Fondazione Migrantes, solo nell’ultimo anno sono cresciuti del 33,5% gli italiani che si sono trasferiti in Gran Bretagna per trovare migliori condizioni lavorative. Un dato sempre più allarmante che deve trovare una soluzione per poter davvero far ripartire il motore economico del nostro territorio.I MIGLIORI CEO DEL 2022 – La manifestazione si concluderà, infine, con la serata di gala dei CEO Italian Awards co-organizzata con Forbes Italia, durante la quale saranno premiati dalla madrina d’onore Danielle Frédérique Madam, campionessa di lancio del peso e ambasciatrice di Amref Health Africa –Italia, i CEO che, secondo il ranking di Forbes, rappresentano i “capitani del made in Italy” più innovativi e di successo degli ultimi 12 mesi. Top manager che durante il 2022 si sono distinti per competenza, professionalità e audacia al fine di rendere le loro imprese non solo più competitive sui mercati globali, ma anche ambienti in grado di migliorare la qualità della vita sia dei propri professionisti, sia del territorio in cui operano ogni giorno. LEGGI TUTTO

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    UE spende oltre 15 miliardi per import di prodotti energetici green

    (Teleborsa) – Nel 2021 l’Unione europea ha speso 15,2 miliardi di euro per le importazioni di prodotti energetici green (tra cui turbine eoliche, pannelli solari e biocarburanti liquidi) da paesi al di fuori dell’UE. Lo ha comunicato l’Eurostat, sottolineando che, nel frattempo, l’UE ha esportato prodotti energetici green per 6,5 miliardi di euro verso paesi al di fuori dell’UE.Nello specifico, l’UE ha importato pannelli solari per un valore di 11,2 miliardi di euro, biocarburanti liquidi per un valore di 3,4 miliardi di euro e turbine eoliche per un valore di 0,6 miliardi di euro da paesi al di fuori dell’UE. Il valore delle importazioni di pannelli solari e biocarburanti liquidi era molto superiore al corrispondente valore delle esportazioni dell’UE di tali beni verso paesi al di fuori dell’UE (le esportazioni ammontavano rispettivamente a 2,0 miliardi di euro e 1,3 miliardi di euro). Al contrario, il valore delle esportazioni di turbine eoliche verso i paesi extra UE è stato di gran lunga superiore al valore delle importazioni (3,3 miliardi di euro).In termini di valore, le importazioni di turbine eoliche, biocarburanti liquidi e pannelli solari nell’UE nel 2021 sono state superiori rispetto al 2012, mostrando un aumento complessivo delle importazioni di prodotti energetici green (+416%, +7% e +2% , rispettivamente). Anche le esportazioni di tutti e tre i prodotti sono state superiori rispetto al 2012 (+13%, +173% e +4%, rispettivamente). Tuttavia, sottolinea l’Eurostat, mentre negli ultimi tre anni si è assistito a un aumento delle esportazioni di turbine eoliche e pannelli solari, si è registrata una diminuzione dell’esportazione di biocarburanti liquidi. LEGGI TUTTO

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    AV di Firenze, RFI aggiudica a Pizzarotti e Saipem lavori passante e stazione

    (Teleborsa) – Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) ha aggiudicato al consorzio che vede come capofila Impresa Pizzarotti & C. e come impresa consorziata Saipem i lavori, dell’importo complessivo di oltre 1 miliardo di euro, per la realizzazione del passante e della stazione AV del nodo di Firenze.Un’opera, fortemente attesa dal territorio e considerata strategica per il Gruppo FS e RFI che consentirà una nuova configurazione della rete ferroviaria fiorentina, separando i flussi dei treni ad Alta Velocità da quelli dei treni regionali, con effetti positivi sia sulla regolarità del servizio sia sul suo potenziamento, in termini di frequenza e numero di corse. Il passante della nuova linea Alta Velocità/Alta Capacità che si sviluppa per circa 7 chilometri in sotterranea con due gallerie parallele mediamente a circa 20 metri di profondità, completate con due tratti terminali in superficie: a nord tra le stazioni di Firenze Castello e Firenze Rifredi, e a sud nei pressi della stazione di Firenze Campo di Marte. Lo scavo delle gallerie avverrà con tecniche di tipo meccanizzato tramite l’utilizzo di una fresa tunnel boring machine.Lungo il tracciato in sotterraneo verrà realizzata la nuova stazione AV/AC Firenze Belfiore, progettata dallo studio di architettura Foster e dalla società di ingegneria Ove Arup and partner. La stazione, servita dai treni AV, sarà interconnessa con la stazione di Santa Maria Novella e con l’intera area urbana circostante grazie a diverse modalità di trasporto: il nuovo people-mover che opererà tra la nuova stazione e Santa Maria Novella, la linea 2 del sistema tramviario cittadino già in esercizio e la nuova fermata ferroviaria di superficie denominata Circondaria.In questi mesi sono proseguite senza soste le attività di revamping della fresa presso il cantiere di Campo Marte. Dal primo agosto sono state avviate le attività propedeutiche allo smontaggio della macchina che proseguiranno fino a marzo accompagnate da quelle di revisione, sostituzione componentistica e riassemblaggio. Entro la fine di marzo, completate tutte le operazioni e i test preliminari, la macchina potrà essere messa in funzione. LEGGI TUTTO

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    Flat Tax a 85mila euro: si attende ok da UE

    (Teleborsa) – Confermato l’innalzamento della soglia della flat tax da 65.000 euro a 85.000 euro, a partire dal periodo d’imposta 2023, ma tale incremento “è subordinato al rilascio di una specifica misura di deroga da parte delle competenti autorità europee. Tale richiesta, presentata il 4 novembre, è attualmente al vaglio delle competenti autorità europee”. E’ quanto si legge nella relazione illustrativa dell’ultima bozza della manovra.Una direttiva Ue prevede già la possibilità di alzare il tetto a 85.000 euro ma solo a partire dal 2025. L’Italia chiede dunque l’autorizzazione ad anticipare.Nel testo si legge che la flat tax incrementale, del 15% per autonomi e partite Iva sugli incrementi di utile fino a 40milaeuro rispetto ai maggiori utili registrati nella media dei tre anni precedenti è al momento prevista solo per il 2023. “Per il solo anno 2023”, viene spiegato nell’ultima bozza – “i contribuenti persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni possono applicare, in luogo delle aliquote per scaglioni” Irpef “un’imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e relative addizionali calcolata con un’aliquota del 15 per cento su una base imponibile, comunque non superiore a 40.000 euro, pari alla differenza tra il reddito d’impresa e di lavoro autonomo determinato nel 2023 e il reddito d’impresa e di lavoro autonomo, d’importo più elevato, dichiarato negli anni dal 2020 al 2022, decurtata di un importo pari al 5 per cento di quest’ultimo ammontare”.Tra le novità in bozza, sale da 30 a 60 euro il limite minimo per il quale agli esercenti non verranno comminate sanzioni nel caso di mancato utilizzo del Pos per i pagamenti. Le sanzioni previste, infatti, si applicheranno esclusivamente in caso di mancata accettazione da parte di soggetti che effettuano attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, di pagamenti, a mezzo di carta di pagamento (carta di debito, carta di credito e carte prepagate), di importo superiore a 60 euro. LEGGI TUTTO

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    Caro energia: Enel e SACE a supporto delle PMI italiane

    (Teleborsa) – Creare le condizioni più favorevoli ai clienti di Enel Energia per negoziare la dilazione del pagamento delle bollette attraverso Cauzione Energia PMI, una soluzione interamente digitale, messa in campo da SACE BT per sostenere le PMI italiane colpite dall’aumento dei costi energetici. È stato siglato con questo obiettivo l’accordo tra Enel Energia, società del Gruppo Enel che opera nella vendita di energia elettrica e gas nel mercato libero, e SACE BT, la società del Gruppo SACE specializzata nell’assicurazione dei crediti commerciali a breve termine, nelle cauzioni e nella protezione dei rischi della costruzione, volto a facilitare le richieste di rateizzazione delle bollette di energia elettrica e gas dei clienti business.”L’accordo – afferma Nicola Lanzetta, direttore Italia di Enel – integra ulteriormente il piano di misure straordinarie che abbiamo messo in atto per contenere gli effetti della crisi energetica su tutta la nostra clientela, business e domestica. Piano cui daremo attuazione anche nei prossimi mesi, tenendo in considerazione l’evoluzione dello scenario e gli sviluppi delle misure recentemente adottate dal Governo”.”L’accordo con Enel Energia conferma l’impegno del Gruppo SACE a supporto delle imprese italiane per fronteggiare il caro energia, assicurando continuità alle loro attività con risposte concrete alle loro reali esigenze in un contesto particolarmente complesso – dichiara Valerio Perinelli, direttore generale di SACE BT –. Grazie a Cauzione Energia PMI, noi di SACE BT dimostriamo ancora una volta la capacità di porci al fianco delle piccole e medie realtà con un’offerta di soluzioni a 360° facilmente accessibili e digitalizzate”.Lo strumento, ideato per agevolare la concessione dei piani di rateizzazione per gli importi relativi ai consumi di energia elettrica e gas, consente alle aziende di offrire una garanzia di pagamento, sotto forma di cauzione, rilasciata solo dopo la valutazione del merito del credito, di importo pari alle fatture dilazionate.Le PMI, dopo aver negoziato la struttura del piano di rateizzazione di una o più fatture per i consumi di energia con Enel Energia, potranno richiedere la cauzione direttamente sul sito di Sace dove è disponibile un simulatore che, sulla base dei dati di bilancio 2021, restituisce in tempo reale una prima indicazione sull’accoglibilità della richiesta e sul costo della cauzione stessa. SACE BT analizzerà la richiesta e, in caso di esito positivo del processo di valutazione, emetterà, in formato digitale, la garanzia da presentare ad Enel Energia.L’accordo ha beneficiato dell’esenzione dall’applicazione della disciplina in materia di operazioni tra parti correlate in base a quanto previsto nella procedura adottata da Enel in merito alle operazioni compiute per il tramite di società controllate. LEGGI TUTTO

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    Assicurazioni, al via Zurich Impresa per sostenere le PMI italiane

    (Teleborsa) – Sono 1 milione e 653 mila le piccole e medie imprese italiane non assicurate, le stesse PMI che oggi compongono più del 99% del tessuto socioeconomico del Paese. Secondo lo studio “Next Level for Insurance – SME Segment”, realizzato da CRIF, IIA e Nomisma, nonostante uno scenario di rischi in aumento, quasi il 40% delle PMI italiane è attualmente senza una copertura assicurativa. Continua ad essere rilevante il fenomeno della sottoassicurazione, in particolare per il segmento PMI, e rimane determinante la promozione di una corretta cultura del rischio. In questo contesto, Zurich conferma il proprio sostegno al tessuto imprenditoriale del Paese con il lancio di Zurich Impresa, una soluzione multirischio flessibile e personalizzabile, pensata per le aziende del segmento PMI con fatturato inferiore ai 25 milioni di euro. La nuova soluzione fa seguito all’introduzione sul mercato di Zurich Impresa Smart, dedicata alle microimprese italiane, e completa l’offerta del Gruppo rivolta al mondo imprenditoriale.Zurich Impresa prevede nove diverse sezioni di garanzia, tra cui è possibile scegliere per un livello di protezione in linea con le proprie esigenze. La soluzione consente di scegliere massimali, limiti, franchigie e coperture particolari, sulla base delle specificità del settore di appartenenza e della propria attività. Permette anche di assicurare più ubicazioni (fino a cinque), scegliendo per ognuna una struttura di garanzia differente e attivare alcune garanzie comuni a più ubicazioni. La polizza offre anche una garanzia specifica per le imprese che commercializzano i propri prodotti online o a distanza, tutelandole dai danni che potrebbero verificarsi in fase di consegna al cliente.Con l’obiettivo di supportare la continuità operativa di un segmento fondamentale nel sistema economico italiano, in caso di mancata attività dovuta ad infortunio o malattia Zurich Impresa garantisce una diaria giornaliera ed in caso di interruzione di attività rimborsa anche la perdita di margine di contribuzione dovuta a una riduzione del fatturato e a un aumento dei costi di produzione. Per le imprese particolarmente esposte a determinati rischi, la nuova polizza consente di scegliere solo le coperture necessarie con la formula Rischi Nominati; per chi ricerca invece una tutela a 360°, è possibile sottoscrivere la formula All Risks, che offre una copertura totale su tutti i rischi previsti.La nuova soluzione Zurich offre anche un’assistenza legale completa, che include la copertura delle spese legali e la presenza di un avvocato dedicato. Sono inoltre previsti servizi di consulenza e pronta assistenza tecnica e medica, fruibili attraverso un numero verde gratuito e attivo 24 ore su 24, che offrono, ad esempio, la fornitura di energia elettrica o il trasloco in caso di emergenza, o ancora l’invio di un tecnico specializzato per interventi non emergenziali. LEGGI TUTTO

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    Manovra: in 2023 entrate 49,2% PIL, stangata da 50 miliardi

    (Teleborsa) – Tasse e contributi sociali in aumento nel 2023 per cittadini e imprese: l’anno prossimo lo Stato incasserà 50,6 miliardi di euro in più rispetto al 2022, con le entrate totali che arriveranno a toccare il 49,2% del prodotto interno lordo, in aumento rispetto al 48,9% che si registrerà alla fine di quest’anno. La stangata da oltre 50 miliardi sulle tasche dei contribuenti, famiglie e imprese, sarà cagionata principalmente dall’incremento del gettito Iva e delle imposte a carico delle aziende (Ires e Irap) per oltre 29 miliardi, dall’incremento dei contributi sociali (versamenti Inps, principalmente) per 8,7 miliardi e da altre entrate per 20 miliardi.In totale, nel 2023 nelle casse pubbliche entreranno oltre 981 miliardi, con un incremento del 5,4% rispetto ai 930 miliardi di quest’anno. Con il piano di bilancio per il 2023, il governo ha di fatto già prenotato quasi 90 miliardi di nuovo debito: è la differenza tra i 981 miliardi di entrate previste e i 1.071 miliardi di spesa già programmata. Sono i dati di una analisi del Centro studi di Unimpresa, secondo la quale lo Stato l’anno prossimo spenderà complessivamente, quasi 34 miliardi di euro in più rispetto al 2022 in termini assoluti, ma la spesa pubblica, in rapporto al pil, dovrebbe calare dal 54,5% al 53,7%. Per le pensioni e la sanità lo Stato nel 2023 spenderà 273 miliardi, ben 8,7 miliardi in più (+3,3%) rispetto al 2022. “Il dato che ci preoccupa maggiormente è quello legato al totale delle entrate: una percentuale in aumento a oltre il 49% del Pil che rappresenta il vero, insostenibile peso dello Stato sui contribuenti: è un macigno che soffoca le possibilità di crescita economica ed è su quello che il governo deve agire con la massima urgenza. Quella percentuale è decisamente più alta rispetto al dato ufficiale sulle pressione fiscale che, per il governo, si attesterà l’anno prossimo al 43,2% rispetto al 43,7% del 2022? commenta il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora. “Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha annunciato, per febbraio, il varo di una riforma fiscale. C’è da augurarsi che stavolta si faccia sul serio e che non si metta in scena l’ennesimo, inconcludente teatrino di esperti, commissioni, pareri e trame segrete che poi, alla fine della giostra, come spesso, purtroppo, accaduto in passato, non portano a nulla di concreto e positivo per i cittadini e per le imprese. Su questa legge di bilancio, che non ci soddisfa, concediamo al governo le “attenuanti generiche” legate ai tempi strettissimi per confezionarla, ma la riforma fiscale sarà il vero banco di prova per la riduzione delle tasse”, aggiunge Spadafora.Secondo l’analisi del Centro studi di Unimpresa, che ha incrociato i dati della Nadef (Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza) e quelli del Dpb (Documento programmatico di bilancio), l’anno prossimo lo Stato incasserà 50,6 miliardi di euro in più rispetto al 2022, con il totale delle entrate che passerà da 930,7 miliardi a 981,3 miliardi (+5,4%).Aumenteranno, in particolare, le imposte indirette (Iva su tutte) e quelle a carico delle aziende (categoria “produzione e importazione” in cui rientrano, tra le altre, l’Ires e l’Irap), salendo da 277,9 miliardi a 307,2 miliardi, con un incremento di 29,3 miliardi (+10,5%); in salita di 8,7 miliardi (+3,3%) anche i contributi sociali, da 264,6 miliardi a 273,2 miliardi e di 20 miliardi le “altre entrate” (+23,8%) da 83,7 miliardi a 103,7 miliardi. Aumenti che saranno solo in parte compensati dalla riduzione del peso delle imposte su reddito e patrimonio (tra cui Irpef e Imu) per 6,4 miliardi (-2,2%) da 283,6 miliardi a 277,2 miliardi, dal calo delle entrate in conto capitale di 1,7 miliardi (-30,1%) da 5,7 miliardi a 4,0 miliardi, dalla diminuzione dei redditi patrimoniali di circa 1,2 miliardi (-6,9%) da 17,1 miliardi a 16,0 miliardi. In rapporto al pil, le entrate totali passeranno dunque dal 48,9% del 2022 al 49,2% del 2023 con l’aumento percentuale legato principalmente all’impennata delle imposte sulla produzione e sulle importazioni (tra cui Iva, Ires e Irap) che salirà dal 14,6% al 15,4% del prodotto interno lordo. Sempre in rapporto al pil, caleranno dal 14,9% al 13,9% le imposte su reddito e patrimonio (Irpef e Imu), dallo 0,3% allo 0,2% le entrate in conto capitale, dal 13,9% al 13,7% i contributi sociali, dallo 0,9% allo 0,8% i redditi patrimoniali. Sul versante della spesa, il totale delle uscite dalle casse dello Stato passerà dai 1.037,3 miliardi del 2022 ai 1.071,0 miliardi del 2023 con un aumento di 33,7 miliardi (+3,3%), ma in calo, se rapportato al pil, dal 54,5% al 53,7%.Per pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici, lo Stato risparmierà 900 milioni (-0,5%), da 188,4 miliardi a 187,5 miliardi; altre riduzioni si registreranno sul versante dei sussidi, che caleranno di 5 miliardi (-7,9%) da 62,8 miliardi a 57,8 miliardi, e da “altre uscite” che caleranno di 5,5 miliardi (-10,7%) da 51,4 miliardi a 45,9 miliardi. Sono destinati, invece, a salire i consumi intermedi di 3,6 miliardi (+3,1%) da 116,1 miliardi a 119,7 miliardi, la spesa per interessi su bot e btp di 3,7 miliardi (+4,8%) da 78,0 miliardi a 81,8 miliardi, gli investimenti fissi lordi di 16,3 miliardi (+33,0%) da 49,5 miliardi a 65,8 miliardi e i trasferimenti in conto capitale di 3,5 miliardi (+11,0%) da 32,4 miliardi a 35,9 miliardi.Va segnalato l’aumento significativo della spesa per prestazioni sociali – che comprende le pensioni, l’assistenza e la sanità – per la quale è prevista una salita da 458,7 miliardi a 476,7 miliardi, con un incremento di circa 18 miliardi (+3,9%) compresi gli oltre 600 milioni aggiuntivi (+4,8%) di sussidi per la disoccupazione che passeranno da 13,3 miliardi a circa 14 miliardi. In rapporto al pil, come accennato, la spesa dovrebbe registrare un generale calo (dal 54,5% del 2022 al 53,7% del 2023). Sono previste in diminuzione le spese per: stipendi dei dipendenti pubblici (dal 9,9% al 9,4%), consumi intermedi (dal 6,1% al 6,0%), prestazioni sociali (dal 24,1% al 23,9%), sussidi (da 3,3% al 2,9%), altre uscite (dal 2,7% al 2,3%). Aumenteranno, invece, in rapporto al pil: gli investimenti fissi lordi (dal 2,6% al 3,3%) e i trasferimenti in conto capitale (dall’1,7% all’1,8%), voci legate principalmente all’utilizzo dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’analisi aritmetica del bilancio pubblico, inoltre, porta a immaginare che il governo italiano, di fatto, per il 2023 abbia già “prenotato” 89,8 miliardi di nuovo debito, vale a dire il deficit restituito dalla differenza tra i 981,3 miliardi di gettito totale previsto e i 1.071,0 miliardi di uscite già programmate. Una cifra dunque vicina ai 90 miliardi, in calo, comunque, di 16,8 miliardi (-15,8%) rispetto al disavanzo che si registrerà nel 2022, pari a 106,6 miliardi. LEGGI TUTTO

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    Ischia, UniCredit a sostegno di privati e imprese dell'isola colpiti dal maltempo

    (Teleborsa) – In seguito alla tragedia che ha colpito l’isola di Ischia, UniCredit ha varato diversi interventi di sostegno a favore della comunità colpita dalla calamità.Tra le iniziative predisposte dalla banca in favore di chi ha subìto danni in conseguenza del nubifragio, una moratoria di 12 mesi sulle rate dei mutui ipotecari e chirografari per le imprese con sede legale/operativa nelle zone interessate dal maltempo; e per tutti i clienti privati intestatari di mutui ipotecari residenti nei territori colpiti dall’evento atmosferico.UniCredit mette inoltre a disposizione un prestito con tasso agevolato per i clienti privati residenti ad Ischia che hanno subìto danni a causa del maltempo e il “Pacchetto nuovo credito alle imprese”, con linea di finanziamenti chirografari/ipotecari a condizioni agevolate, in favore di clienti imprese con sede legale/operativa nei Comuni colpiti dall’evento.Remo Taricani, Deputy Head di UniCredit Italia, oggi a Napoli per assistere alla prima del San Carlo di cui UniCredit è main sponsor, annullata per lasciare spazio al silenzio ed al rispetto per chi ha subito una grave perdita, afferma: “Esprimiamo la nostra massima vicinanza a tutte le famiglie isolane colpite dalla frana e, a conferma della vicinanza di UniCredit ai territori in cui opera, ci siamo tempestivamente attivati a sostegno di tutte le realtà dell’isola che stanno subendo danni a causa del maltempo. Abbiamo infatti reso subito disponibile un pacchetto di interventi straordinari, una prima e rapida risposta per aiutare imprese e famiglie ad affrontare questa situazione di emergenza”. LEGGI TUTTO