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    Bali, stretta di mano Xi-Biden: “Dobbiamo lavorare per pace nel mondo”

    (Teleborsa) – E’ stato Xi il primo a raggiungere l’hotel di Nusa Dua, a Bali, dove erano state sistemate le bandiere di Cina e Usa per l’incontro, i primi saluti e le foto di rito per immortalare l’evento. Biden, invece, è arrivato poco dopo di gran passo dalla sua sinistra: i due leader si sono salutati calorosamente, stringendosi la mano e parlando fitto fino a quando il presidente Usa ha usato entrambe le mani, subito ricambiato da Xi.Dopo saluti e sorrisi davanti alle telecamere, i due si sono avviati insieme verso la sala dove le due delegazioni stanno discutendo le rispettive “linee rosse”, secondo quanto più volte ripetuto dal capo della Casa Bianca, parte di un’agenda che spazia da Taiwan alla guerra della Russia a danno dell’Ucraina.”Le nostre due nazioni condividono la responsabilità di gestire le loro differenze, dobbiamo evitare che la concorrenza diventi qualcosa di simile al conflitto. Dobbiamo trovare il modo di lavorare insieme su questioni globali urgenti che richiedono la nostra cooperazione”, ha detto il Presidente Usa Biden all’inizio dell’incontro. Il capo della Casa Bianca ha aggiunto che non c’è nulla come i faccia-a-faccia per parlarsi e si è detto “impegnato a mantenere aperta la linea di comunicazione” in modo che i due Paesi possano “lavorare insieme su questioni globali urgenti” come il cambiamento climatico e l’insicurezza. Il mondo, ha aggiunto il presidente Usa, “si aspetta” che le due nazioni lavorino in partnership.Xi ha sottolineato che Cina e Stati Uniti hanno attraversato alti e bassi per più di 50 anni dall’instaurazione delle relazioni diplomatiche ad oggi. La storia è il miglior libro di testo e “dovremmo prenderla come uno specchio per affrontare il futuro”, ha aggiunto ilpresidente cinese, per il quale “l’attuale situazione delle relazioni Cina-Usa non è in linea con gli interessi fondamentali dei due Paesi e dei due popoli, né è in linea con le aspettative della comunità internazionale”.Come leader delle due maggiori potenze mondiali, Cina e Stati Uniti, “dovrebbero svolgere il ruolo di indicare la direzione, trovare la corretta rotta dello sviluppo per le relazioni tra i due Paesi e promuovere il miglioramento verso l’alto delle relazioni Cina-Usa”. LEGGI TUTTO

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    Equitalia Giustizia, Corte dei conti: approvata relazione su gestione 2020

    (Teleborsa) – La Sezione controllo enti della Corte dei conti ha approvato la relazione sulla gestione 2020 di Equitalia giustizia spa, partecipata al 100% dal Mef di concerto con il Ministero della Giustizia.Le note in ingresso (i provvedimenti degli uffici giudiziari per il recupero dei crediti da parte della Società) sono salite del 26% rispetto al 2019, con aumento ulteriore del 6% nel 2021.Sale del 2% la giacenza in magazzino dei crediti di giustizia (680.050 note, sulle 668.787 del 2019), per un valore di stima di 1.479,72 milioni (1.589,80 nel 2019). Il contenzioso relativo all’area business è pari a 4,66 milioni di euro (con 317 fascicoli aperti), quello del lavoro, invece, ammonta a circa 280mila.Il patrimonio netto, in lieve riduzione, è di 12,25 milioni di euro. Le disponibilità liquide scendono di 6,41 milioni di euro (16,75 milioni, sui 23,2 del 2019). Le spese di gestione per il Fondo unico giustizia (Fug) ammontano a 5,58 milioni di euro (5,42 nel 2019), mentre quelle dei crediti per spese di giustizia sono pari a 15,19 milioni (15,20 nel 2019). Il 2020 chiude in utile di 243.748 euro (283.709 nel 2019). Sono in calo sia il valore della produzione, pari a 21.235.562 euro, sia i costi di produzione, che raggiungono quota 20.853.182 euro. Il costo del personale (13.446.757 euro) è in crescita di 612.307, in linea con l’aumento delle unità (12,7 in media). Le disponibilità monetarie nette 2020 sono scese da 23,161 a 16,752 milioni di euro (-6,408 milioni di euro, di cui 1,341 da attività di investimento e 4,763 relativi alla gestione operativa). LEGGI TUTTO

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    Mobilità aerea avanzata: siglato accordo tra Enel X Way e UrbanV

    (Teleborsa) – Sviluppare nuove soluzioni per il settore della mobilità aerea avanzata ampliando gli ambiti di applicazione del proprio business. Enel X Way, la società di Enel dedicata alla mobilità, ha firmato un protocollo d’intesa con UrbanV, società specializzata nella Advanced Air Mobility, per far leva sulle rispettive competenze al fine di sviluppare sinergie su progetti congiunti a livello globale, studiando soluzioni energetiche per i vertiporti di UrbanV che consentano di ricaricare in maniera sostenibile gli eVTOL, velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale. I progetti riguarderanno lo studio e realizzazione di infrastrutture elettriche di Enel X Way integrate con sistemi di accumulo nei vertiporti, gli hub dedicati agli eVTOL, la definizione di casi d’uso specifici e di una customer experience da adattare alle esigenze dei diversi mercati.”Con la firma di questo protocollo d’intesa diventiamo la prima azienda in Italia a fornire soluzioni integrate di ricarica al mondo dell’aviazione elettrica a decollo verticale, tagliando un traguardo molto importante dopo quello della nautica elettrica, che ci permette di esplorare un ambito nuovo per lo sviluppo della mobilità sostenibile – ha dichiarato Lorenzo Rambaldi, responsabile Innovability di Enel X Way –. La mobilità aerea avanzata è un settore altamente innovativo e in rapida espansione, sia in Italia che a livello globale e supportarne la crescita rappresenta per Enel X Way un’occasione per rafforzare l’impegno nello sviluppo di tecnologie di ricarica avanzate per alimentare i diversi tipi di mezzi elettrici”.”Con questa intesa – ha commentato Carlo Tursi, amministratore delegato di UrbanV – avviamo una collaborazione con un partner di assoluta eccellenza a livello internazionale, che dimostra la volontà di due aziende con grande spinta verso il futuro di fare sistema per individuare soluzioni innovative, sostenibili e realmente efficaci in questo nuovo ecosistema di mobilità. UrbanV si sta affermando come una delle aziende leader a livello globale nel settore della Advanced Air Mobility, lavorando per posizionare Roma come una delle prime città al mondo capaci di offrire collegamenti diretti con velivoli elettrici. Stiamo già lavorando a network di vertiporti in altre regioni in Europa (ad es. Venezia, Bologna, la Costa Azzurra) e nel mondo, per accelerare la transizione verso una mobilità che aiuti non solo a ridurre le emissioni di CO2 ma anche l’inquinamento acustico”.L’accordo – si legge nella nota – consentirà la realizzazione di un trasporto pubblico veloce, completamente green e su grande scala e porterà all’implementazione di soluzioni integrate di ricarica di Enel X Way, innovative e sostenibili, nei vertiporti di UrbanV a partire da Roma e Fiumicino. I velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale utilizzano esclusivamente l’energia elettrica per viaggiare attraverso l’uso di motori elettrici e batterie che rappresentano la scelta vincente per rispondere alla crescente attenzione e domanda verso questo settore della mobilità elettrica a livello globale, sia per la loro sostenibilità che per la praticità degli spostamenti, in alternativa ai veicoli su strada. Rispetto agli elicotteri, gli eVTOL hanno un costo operativo inferiore del 35% secondo le stime di settore e potranno diventare un’alternativa economica e sostenibile al trasporto su gomma, specialmente in città molto trafficate. Una realtà che sta già prendendo piede in Italia, dove UrbanV ha recentemente inaugurato il primo vertiporto di test presso l’aeroporto di Fiumicino, consentendo il primo volo di un eVTOL con pilota. Presto tutti potranno vivere l’esperienza di recarsi presso un vertiporto e imbarcarsi su un eVTOL ed Enel X Way fornirà l’infrastruttura tecnologica che permetterà la gestione dei vertiporti e la ricarica di questi taxi volanti. Dopo una prima fase di test, il servizio sarà operativo già dal 2024, consentendo ai passeggeri di effettuare voli rapidi e senza emissioni in contesti urbani. LEGGI TUTTO

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    Migranti, Meloni: reazione francese incomprensibile e ingiustificabile

    (Teleborsa) – La reazione francese è stata “incomprensibile e ingiustificabile”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso della conferenza stampa post Consiglio dei Ministri in merito alla questione migranti. “Quando si parla di ritorsioni in una dinamica Ue qualcosa non funziona. Sono rimasta molto colpita dalla reazione aggressiva del governo francese”, ha dichiarato Meloni. “La richiesta di isolamento dell’Italia tradisce una dinamica Ue curiosa. Si parla di solidarietà e condivisione. Voglio sperare che non accada, non sarebbe intelligente” per un’Ue che deve avere “un suo standing”, ha aggiunto Meloni.La nave di SOS Méditerranée con 230 migranti a bordo (57 bambini) è arrivata questa mattina nella base navale militare di Tolone. Secondo il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, un’ottantina di migranti potrebbero già in giornata essere affidati alla Germania, che si è accordata con la Francia per farsene carico. Da ieri alle 20 sono entrati in vigore controlli rafforzati alla frontiera franco-italiana, decisi da Parigi dopo il rifiuto di Roma di accogliere la Ocean Viking. I controlli riguardano “oltre una decina” di punti di passaggio, compresi quelli di montagna, scrive l’Afp citando la polizia. Si tratta di “controllare le stazioni, gli assi secondari soprattutto di Mentone, ma anche Sospel o Breil-sur-Roya, assi autostradali, in particolare l’A8, le uscite e i pedaggi sulle autostrade”. Meloni ha auspicato un’unica soluzione comune. “Ne ho parlato con Macron, la Germania e con l’Ue: è la difesa dei confini esterni dell’Ue, bloccare le partenza, aprire hotspot. Abbiamo speso milioni di euro per aiutare la Turchia, ora serve una soluzione europea”, ha dichiarato. “Io continuo a dare la mia disponibilità per incontrarci e per mettere sul tavolo le soluzioni perché io francamente non so quale siano. Noi non siamo più in grado di occuparcene ed abbiamo un mandato per occuparcene in modo diverso”, ha aggiunto la presidente del Consiglio.Con l’Italia si è rotta la fiducia: lo ha detto la segretaria di Stato francese agli Affari Ue, Laurence Bonne, a France Info. Boone ha ricordato che Roma “si era impegnata nel meccanismo di solidarietà Ue” e che “i trattati si applicano al di là della vita di un governo, altrimenti se dovessimo cambiare ogni volta le regole sarebbe insostenibile”. “Il governo italiano attuale – ha continuato – non ha rispettato il meccanismo per il quale si era impegnato e si è rotta la fiducia. Credo lo si possa dire, perché c’è stata una decisione unilaterale che ha messo vite in pericolo e che, del resto, non è conforme al diritto internazionale”. LEGGI TUTTO

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    Ue, Panetta: per perseguire interessi comuni, abbiamo bisogno di investimenti comuni

    (Teleborsa) – “La nostra risposta ai nuovi shock che stiamo affrontando dovrebbe includere misure per compensare la mancanza di investimenti pubblici nel periodo tra la crisi finanziaria globale e l’inizio della pandemia. In particolare, dovremmo puntare a stimolare gli investimenti per raggiungere obiettivi, come la sicurezza energetica e la transizione verde, che costituiscono i beni pubblici europei. Ciò potrebbe assumere la forma di una capacità fiscale europea dedicata agli investimenti che si baserebbe sull’esperienza di NGEU”. Così Fabio Panetta, Membro dell’Executive Board della BCE, nel suo intervento all’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI).Panetta ha sottolineato che prima della crisi finanziaria globale i livelli di investimento pubblico lordo erano intorno al 4% del prodotto interno lordo (PIL) in Europa. Dopo la crisi del debito sovrano, tuttavia, gli investimenti pubblici sono crollati di oltre un punto percentuale. Tenendo conto del deprezzamento dello stock di capitale, gli investimenti pubblici netti sono scesi da circa l’1% del PIL nel 2010 a circa lo 0% nel 2013. Si sono aggirati intorno a quel livello fino al 2019 e sono addirittura diventati negativi tra il 2014 e il 2017. “I governi dell’area dell’euro hanno investito circa 500 miliardi di euro in meno nel periodo 2011-19 rispetto al periodo pre-crisi 2000-2009. Gli investimenti pubblici netti nell’area dell’euro nel periodo 2011-19 sono stati i più bassi tra le economie avanzate, ad eccezione del Giappone”, ha sottolineato.Panetta ha ricordato alcuni ambiti in cui saranno richiesti investimenti pubblici ai Paesi Ue: clima, digitalizzazione e spese Nato. “Per soddisfare queste esigenze di finanziamento, abbiamo bisogno di una strategia europea. A questo proposito, le recenti risposte delle singole politiche nazionali alla crisi energetica in corso suggeriscono che un approccio di coordinamento non è all’altezza di quanto richiesto oggi”, ha affermato. “È essenziale compiere progressi sulle nuove risorse proprie. Esiste una chiara motivazione per finanziare le politiche dell’UE con le entrate dell’UE. Un accordo sul pacchetto proposto dalla Commissione alla fine del 2021 sarebbe un gradito primo passo, anche in vista del futuro rimborso del debito NGEU – ha spiegato –. Infine, un’ulteriore emissione di debito a livello dell’UE potrebbe essere mobilitata se giustificata da shock esterni”.”Per perseguire i nostri interessi comuni, abbiamo bisogno di investimenti comuni. Investire insieme cementerà la nostra unità. Questo perché investire nel futuro dell’Europa definisce l’Europa che vogliamo vedere – ha concluso il rappresentante della BCE –. Abbiamo ereditato una grande eredità dalla storia europea. Ma l’Europa di domani è una nostra responsabilità. Se lasciamo che siano gli altri a decidere, rischiamo di perdere ciò che apprezziamo di più: la capacità di plasmare il nostro destino”. LEGGI TUTTO

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    Legge di Bilancio, Giorgetti: in linea con interventi finora adottati per limitare impatto inflazione

    (Teleborsa) – Il ministro Giancarlo Giorgetti, nel confermare che per il 2023 saranno destinati almeno 21 miliardi di euro al contrasto dei costi energetici, ha evidenziato come la politica di Bilancio proseguirà nel solco degli interventi finora adottati per limitare quanto più possibile l’impatto dell’elevata inflazione sui bilanci delle famiglie, in particolare quelle più fragili, e salvaguardare la competitività del tessuto imprenditoriale nazionale. Il ministro dell’Economia e delle Finanze è intervenuto in audizione presso le Commissioni speciali riunite di Camera e Senato per illustrare la Nota di aggiornamento del Def presentata dal Governo, in considerazione del nuovo quadro programmatico macroeconomico e di finanza pubblica.È infatti previsto il rinnovo delle misure relative ai crediti di imposta in favore delle imprese per l’acquisto di energia e gas, al contenimento degli oneri generali di sistema per le utenze di energia elettrica e gas, al taglio al 5% dell’IVA sui consumi di gas e alla proroga delle agevolazioni tariffarie per i consumi elettrici e di gas in favore degli utenti domestici economicamente svantaggiati. Contro il caro energia sono allo studio anche interventi per predisporre uno strumento che renda possibile, per alcune categorie, la rateizzazione degli oneri per l’energia elettrica.Per quanto riguarda la spesa pensionistica, il ministro ha sottolineato che nel periodo 2022-2025 la spesa – per effetto del meccanismo d’indicizzazione all’inflazione – avrà un incremento per oltre 50 miliardi, mentre ha annunciato che nella giornata odierna procederà alla firma del decreto di adeguamento delle pensioni in base ai dati Istat (la relativa spesa aumenterà del 7,3%).La pressione fiscale è invece indicata al 43,8% del PIL nel 2022, mentre nel prossimo triennio è prevista una riduzione annua media di circa 0,4 punti percentuali, attestandosi al 42,5% del PIL nel 2025. In vista della manovra il governo ha inoltre allo studio l’estensione della soglia di ricavi e compensi per le partite Iva che aderiscono al regime forfetario e un regime sostitutivo opzionale, la cosiddetta flat tax incrementale che il ministro ha giudicato “positiva”, per i titolari di redditi da lavoro o di impresa non aderenti al regime forfetario. Le risorse per queste e altre misure, ha ribadito Giorgetti, dovranno essere trovate nei risparmi di spesa o nella manutenzione di altre misure.Tra le modifiche oggetto della prossima legge di bilancio ci sarà anche la rivisitazione del Superbonus, “sul 110 serve una razionalizzazione, non un’eliminazione. Mai visto – ha detto in audizione – una norma che destina così tanto a così pochi”. Giorgetti ha anche sottolineato la disponibilità del governo ad avviare una riflessione comune per gestire le difficolta sulla cessione dei crediti, mentre il cuneo fiscale e il recupero del potere di acquisto dei lavoratori sarà al centro del confronto che il governo avvierà con le parti sociali. La prossima legge di bilancio, ha infine chiarito, sarà presentata al Parlamento al massimo entro tre settimane: “sarò felice – ha concluso – di affrettare questo termine e faremo ogni sforzo per risolvere tutte le problematiche di natura tecnica nel più breve tempo possibile”. LEGGI TUTTO

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    Ita conferma programma ampliamento flotta nel 2023

    (Teleborsa) – Risultano confermati gli impegni assunti da Ita Airways relativamente ai programmi di incremento della flotta per il 2023, quando è previsto che entrino in servizio 39 aeromobili di nuova generazione. Di questi, 9 wide body (A330-900) e 30 narrow body, con contestuale uscita degli aeromobili di vecchia generazione attualmente in servizio. L’incremento effettivo della capacità in termini di posti offerti per km è del 73% rispetto al 2022.Nel 2023, quando la flotta sarà composta da 96 aeromobile e per metà di nuova generazione, Ita aprirà nuove destinazioni di lungo raggio da Roma Fiumicino verso San Francisco e Washington, a partire dalla stagione estiva, con Rio de Janeiro tra dodici mesi.I nuovi A321Neo saranno impiegati sulle rotte operate da Roma Fiumicino con il medio Oriente, tra cui Riyadh, Jeddah e Kuwait City. LEGGI TUTTO