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    Euro digitale, Commissione UE presenterà la sua proposta entro l'estate 2023

    (Teleborsa) – La Commissione europea conta di presentare una proposta legislativa sull’euro digitale entro la prima metà del 2023, per poi avviare in seguito negoziati con il Parlamento europeo e gli Stati membri. Ad annunciarlo è stato il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis, in occasione della conferenza congiunta UE-BCE sull’euro digitale. In precedenza l’Istituto di Francoforte aveva indicato la data di ottobre 2023 per prendere una decisione sulla valuta digitale.”Le società e le economie europee si stanno rapidamente digitalizzando, dobbiamo abbracciare l’era digitale”, ha affermato Dombrovskis, ribadendo che anche il sistema monetario deve adattarsi” alla digitalizzazione e che “c’è una chiara richiesta per pagamenti digitali da parte dei cittadini”, che è cresciuta dopo la pandemia.”Il contante resta molto importante, ma il suo uso sta declinando ovunque nel mondo”, ha notato il vicepresidente, dicendosi sicuro che “l’euro digitale sarà sicuro e istantaneo” e su questo “non si può sbagliare” perché la valuta digitale avrà “profonde ricadute” ed il “potenziale di alterare il sistema finanziario”.La Presidente della BCE Christine Lagarde ha confermato che il lavoro all’Eurotower si sta concentrando sulla “concreta progettazione” dell’euro digitale, cioè il design, e sul “quadro legislativo” di riferimento. “Non vedo l’ora di vedere la proposta che la Commissione europea presenterà”, ha detto Lagarde, ricordando che il principale tema da affrontare riguarda l’equilibrio fra le contrapposte esigenze di salvaguardia della privacy e di lotta al riciclaggio ed al terrorismo. “Puntiamo ad alti standard di privacy, ma il pieno anonimato – ha sottolineato – non è una opzione disponibile” ed in più “renderebbe impossibile limitare l’uso dell’euro digitale come forma di investimento, perché non consentirebbe di imporre limiti” dei detenzione. Anche Fabio Panetta, il componente del Comitato esecutivo della Bce con la delega sui sistemi di pagamento, ha parlato di una “tutela rafforzata della privacy”, indicando che “potrebbero esserci alcune esenzioni, ma dovrebbero essere su pagamenti molto ridotti” ad esempio di 50 euro per transazione per un ammontare complessivo non superiore a 1.000 euro in un determinato periodo, per esempio 1 mese. Va evitato poi il “rischio che la gente tolga fondi dai depositi presso gli intermediari” – ha agigunto – perché l’obiettivo è usare l’euro digitale come mezzo di pagamento e non come investimento e per questo si ipotizzano limiti allo stoccaggio di 3.000 euro. Il Ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner intervenuto alla conferenza ha sollecitato un “dibattito pubblico su tutti gli aspetti”, inclusa la creazione di un euro digitale per le imprese (B2B) e la tutela della privacy. “Penso che l’euro digitale sarà accettato alla gente solo se sarà paragonabile alle transazioni in contante”, ha detto Lidner, etichettando come “restrittivo” un sistema che non garantisca l’anonimato pieno per cifre superiori ai 50 euro.(Foto: Mika Baumeister on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Zona Euro, morale investitori migliora a novembre

    (Teleborsa) – Migliora, per la prima volta da agosto, il sentiment degli investitori in Europa. Secondo l’ultimo sondaggio condotto dall’Istituto Sentix tedesco, che mensilmente pubblica un indicatore sintetico sulla fiducia degli operatori borsistici in Eurozona, l’indice si è attestato a -30,9 punti a novembre dai -38,3 punti di ottobre. Il dato è anche migliore delle attese degli analisti, che erano per un indicatore a -35 punti.Migliora anche il sentiment sulle condizioni correnti, che si attesta a -29,5 punti dai -35,5 di ottobre, mentre l’indice delle aspettative si attesta a -32,3 punti dai -41 del mese precedente.Il direttore di Sentix Manfred Huebner ha detto che il rialzo non è “un’inversione di tendenza”, ma che “il miglioramento della situazione e dei valori delle aspettative mostra con quanta sensibilità gli investitori reagiscano nelle loro aspettative economiche ai segnali del mercato energetico”. LEGGI TUTTO

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    Imprese, De Lise: “Commercialisti nei Cda di società a capitale estero per favorire investimenti sul territorio”

    (Teleborsa) – “Quattro giorni di studio delle opportunità offerte da Singapore ai commercialisti e alle imprese italiane; di confronto con autorità istituzionali, di aggregazione e approfondimento. Quattro giorni storici per l’Unione nazionale giovani commercialisti, perché mai prima d’ora si era organizzato un evento così prestigioso fuori dal confine nazionale, con un’importante presenza di colleghi. E perché dà l’esatta dimensione della nostra associazione, sempre proiettata al futuro e impegnata a percepire le potenzialità che potrebbero essere sfruttate per migliorare il lavoro dei professionisti e migliorare il sistema Paese”. È quanto ha affermato Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, commentando l’iniziativa “Missione Singapore 2022″ messa in campo insieme a IUYA e Apri Europa.”A margine dell’iniziativa, traspare un evidente ritardo dell’Italia in alcuni campi e per questo lavoreremo nelle Commissioni dell’Unione per proporre al governo modifiche normative”, sottolinea De Lise. Un aspetto che caratterizza l’economia di Singapore è la figura del “director societario domestico”, che potrebbe essere riproposta anche in Italia: “Prevedere, nei Cda delle società a capitale estero decise a investire nel nostro Paese, l’obbligatorietà di un soggetto fiscalmente residente in Italia, – ha detto De Lise – darebbe grandi vantaggi. Il ‘director domestico’ potrebbe essere proprio un dottore commercialista, che garantirebbe lo Stato in tutti gli aspetti”.Un altro punto, come sottolineato da Francesco Savio, delegato all’Internazionalizzazione dell’Ungdcec, è la tassazione dei dividendi da partecipazione societarie. “In questo momento storico si potrebbe valutare una riduzione della tassazione sui redditi derivanti da partecipazioni societarie detenute dalle persone fisiche, che oggi è fissata al 26 per cento. Un’idea – ha affermato Savio – potrebbe essere quella di collegare a questa riduzione una agevolazione a società estere che decidono di investire in Italia, per una norma che darebbe effetti simili a quella relativa al rientro dei cervelli”. LEGGI TUTTO

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    “EasyCassa”, i registratori di cassa intelligenti di Mooney continuano a crescere

    (Teleborsa) – In poco più di 2 anni di presenza sul mercato, EasyCassa è stato scelto in Italia da oltre 10mila attività commerciali e, considerando il periodo gennaio-settembre 2022, sono stati emessi più di 89 milioni di scontrini (in crescita del 27% rispetto allo stesso periodo del 2021) per un volume di transato pari a 771 milioni di euro (+20% rispetto al 2021). Le fatture elettroniche registrate sono state circa 100 mila. A trainare la crescita le attività di ristorazione (+222%) e quelle legate alla cura della persona (+160%). Cresce costantemente anche il numero degli esercenti EasyCassa che usano i pagamenti elettronici: +5% rispetto al periodo di pandemia con un volume medio per singolo punto vendita di +275% rispetto al 2019. Questi i dati diffusi da Mooney, la fintech italiana di prossimità controllata da Enel e Intesa Sanpaolo, relativi a EasyCassa, il registratore di cassa telematico con strumenti in cloud, nato nel 2018 con l’obiettivo di semplificare le operazioni di vendita per tutti gli esercenti attraverso soluzioni tecnologiche avanzate.EasyCassa offre una soluzione “tutto incluso” che ha cambiato profondamente il settore Food & Beverage: il canone mensile include le funzioni necessarie per gestire in modo smart ordini, conti e vendite, accettando tutti i tipi di pagamento in totale sicurezza, senza costi extra per assistenza, aggiornamenti software o adempimenti normativi. Gli utenti hanno inoltre a disposizione un cloud a cui accedere con le proprie credenziali da qualsiasi computer o dispositivo mobile, per controllare in ogni momento la situazione del proprio punto vendita. Sul cloud è possibile monitorare in tempo reale vendite e acquisti, l’esito delle trasmissioni di chiusura cassa, attivare servizi e promozioni, monitorare le statistiche relative alle vendite e gestire la fatturazione elettronica. Inoltre, EasyCassa è on air su Real Time (canale 31) e su Discovery+ dal 7 al 18 novembre con un product placement nella seconda stagione di “Cortesie per gli Ospiti – Ristorante”, programma che premia i ristoranti più amati dai partecipanti. In ogni puntata due coppie in gara portano i giudici nel loro ristorante preferito. Al termine di ogni cena o pranzo, i giudici votano in segreto, ognuno per la propria categoria, e il miglior ristorante si aggiudica un premio speciale che consiste nel sistema di cassa telematico EasyCassa. LEGGI TUTTO

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    Tetto al contante: il 62% degli italiani è favorevole

    (Teleborsa) – Nonostante il governo spinga in tal senso, il 62% degli italiani è contrario all’abolizione o all’innalzamento della soglia del tetto ai pagamenti in denaro contante. È quanto emerge da un’indagine commissionata da Facile.it agli istituti di ricerca mUp Research e Norstat. Favorevoli al tetto principalmente gli italiani con età compresa fra 25 e 34 anni (64,2%), quelli con più di 65 anni (63,8%), in possesso di un titolo di studio elevato (65%) e i residenti in comuni con un numero di abitanti fra 10mila e 30mila (64%). Guardando invece ai contrari, si vede che sono soprattutto individui con età compresa fra 55 e 64 anni (44,7%), con titolo di studio fino al I grado (46,9%), residenti nel Nord Est (38,5% – 44,7% nel solo Veneto) ed in comuni fino a 10mila abitanti (38,9%). Una percentuale comunque rilevante (3,4% dei rispondenti, pari a 1.506.000 individui) dichiara di non avere la più vaga idea di cosa sia il tetto ai pagamenti in denaro contante.Quasi un rispondente su 4 tra i favorevoli (24,2%) ha indicato la soglia ideale a 2mila euro; 5mila euro secondo il 22,1%, addirittura solo 1.000 euro per il 19,6%.Fra i sostenitori del tetto al limite di pagamento in contanti, molti sostengono che questa sia una misura utile al contrasto dell’evasione fiscale e, secondo quanto emerso dall’indagine, la pensano allo stesso modo il 56,2% degli intervistati, mentre quasi uno su 3 (32,3%) ritiene questa azione non adatta a quello scopo. LEGGI TUTTO

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    Superbonus 110%, rallentano le asseverazioni a ottobre per 55 miliardi euro

    (Teleborsa) – Il numero delle asseverazioni relative al Superbonus, per interventi di efficientamento energetico, presentate attraverso l’invio della domanda all’Enea al 31 ottobre 2022 erano complessivamente 326.819, 19.628 in più rispetto alle 307.191 registrate complessivamente al 30 settembre. È quanto emerge dall’ultimo bollettino diffuso dall’Enea sulle asseverazioni in Italia e per singole regioni.Gli investimenti ammessi a detrazione a livello nazionale erano pari a circa 55,02 miliardi, con un incremento di circa 3,82 miliardi in più rispetto all’analogo dato registrato al 30 settembre. Rispetto al totale di 55,02 miliardi di detrazioni richieste, circa 38,3 miliardi riguardano lavori già conclusi. Complessivamente, al 31 ottobre, si sono registrate 40.552 asseverazioni relative a condomini, per un investimento di 24,1 miliardi, pari al 43,8% del valore complessivo, 191.031 asseverazioni relative a edifici unifamiliari per un totale di 21,7 miliardi di investimento, pari al 39,4% dell’investimento complessivo, e 95.230 asseverazioni per lavori in unità immobiliari indipendenti (investimento pari a 9,2 miliardi pari al 16,8% del totale). LEGGI TUTTO

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    Meloni convoca i sindacati: sul tavolo pensioni, cuneo fiscale ed extraprofitti

    (Teleborsa) – In vista della messa a punto della manovra di Bilancio e degli interventi annunciati sia sul fronte del caro bollette sia sulle modifiche del reddito di cittadinanza è stato convocato dal governo per mercoledì pomeriggio alle 16 il tavolo di confronto con i sindacati. Saranno presenti la premier, Giorgia Meloni, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, il ministro per le Imprese e il made in Italy, Adolfo Urso, e la ministra del Lavoro, Marina Calderone. Al centro del confronto con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri il sostegno ai redditi di dipendenti e pensionati, maggiore flessibilità in uscita verso la pensione, lotta alla precarietà, riduzione del cuneo fiscale a vantaggio dei lavoratori e una politica industriale che non si limiti ad affrontare l’emergenza. La priorità per i sindacati è il potere d’acquisto di salari e pensioni falcidiati da un’inflazione che ad ottobre ha raggiunto la doppia cifra ma anche l’introduzione di correttivi alla legge Fornero sulla previdenza che evitino nel 2023, scaduta Quota 102, l’accesso alla pensione solo con 67 anni di età o con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 mesi le donne). I margini di manovra saranno strettissimi anche a fronte delle ampie risorse che saranno drenate dalla perequazione delle pensioni rispetto all’inflazione. Si tratta infatti di circa 23 miliardi tenendo conto della perequazione attuale (100% dell’inflazione fino a quattro volte il minimo, 90% tra 4 e 5 volte, 75% oltre le 5 volte) a meno che il Governo non intenda mettere ancora mano a quella degli assegni più alti. “Per la Uil – ha affermato il numero uno del sindacato, Bombardieri – le priorità sono il recupero del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati, una maggiore flessibilità in uscita sulle pensioni, la lotta alla precarietà e la sicurezza sul lavoro. Bisogna non solo intervenire sul cuneo fiscale, ma anche detassare gli aumenti contrattuali e la tredicesima”.Tra gli “obiettivi raggiungibili in tempi brevi”, oltre a misure volte all’incremento del potere d’acquisto delle retribuzioni, la ministra del Lavoro, annovera la riduzione del cuneo fiscale e contributivo. “C’è l’impegno del Governo – ha detto Calderone – a sostenere chi produce. Vogliamo usare tutte le risorse a disposizione per valorizzare tutto quello che può creare nuova occupazione”. Per Landini la strada per liberare risorse è quella di intervenire sugli extraprofitti redistribuendoli integralmente. “Stiamo parlando – ha detto il segretario generale della Cgil – di decine di miliardi. Ci sono, si vanno a prendere e si redistribuiscono, si o no? Il resto sono chiacchiere”. Landini ha ribadito che il cuneo fiscale va tagliato a vantaggio dei lavoratori e non delle imprese aumentando il netto in busta paga. “Auspico – ha detto Sbarra – che sia l’inizio di un cammino strutturato, permanente di confronto e di dialogo sociale per affrontare con il Governo le emergenze economiche, produttive e occupazionali con interventi e provvedimenti urgenti. Prima della legge di stabilità bisogna liberare risorse per contrastare il caro bollette e per sostenere i redditi di lavoratori dipendenti e pensionati”. Secondo il presidente di Confindustria Carlo Bonomi il governo ha fatto bene a puntare tutte le riorse della Nadef sull’energia. “Speriamo che in futuro – ha detto Bonomi – ci sia la possibilità di lavorare seriamente sulla riconfigurazione della spesa pubblica, per un 4-5%: le risorse necessarie per il taglio del cuneo fiscale”.Al centro del confronto ci saranno per il sistema previdenziale la conferma delle misure Opzione donna e Ape sociale ma anche un intervento – ha affermato Calderone – per evitare che esaurita Quota 102 scatti l’uscita solo a 67 anni. La Lega spinge per l’uscita con 41 anni di contributi anche fissando una soglia minima di età ma la Cisl si dice contraria a nuove quote e ribadisce la richiesta dei sindacati per un’uscita flessibile a partire dai 62 anni. Novità in vista anche sul Reddito di cittadinanza, che non sarà toccato per chi non può lavorare, “non è questo il messaggio”, rimarca Calderone. Invece chi è nelle condizioni di lavorare o lo sarà attraverso dei percorsi di riqualificazione deve trovare “la giusta collocazione”. E questo lo si potrà fare potenziando il fronte delle politiche attive e rendendo “effettivo” l’incrocio tra domanda e offerta. Sui navigator conferma che non è tecnicamente possibile una proroga e sottolinea che “le Regioni e i soggetti interessati erano consapevoli della norma di legge che poneva il termine del 31 ottobre”. Sono circa 1.500 i navigator, che nati proprio con il Reddito di Cittadinanza per aiutare i beneficiari a trovare un’occupazione, ora si trovano senza un contratto: i sindacati si preparano ad un nuovo presidio martedì 8 novembre, davanti al ministero del Lavoro per chiedere nuovamente “la ricerca di una soluzione strutturale ed il riconoscimento della loro esperienza professionale”, dicono i sindacati di categoria.È sbagliato per le parti sociali “presentarsi separati al tavolo con il decisore politico”, con il rischio che poi “non accontenta né una parte né un’altra”: il vicepresidente di Confindustria per il lavoro e le relazioni industriali, Maurizio Stirpe, propone così, ai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, “di scegliere cinque o sei temi o porli insieme”, anche per “una riscoperta ed un riannodamento di certe relazioni che non sono foriere di risultati”. Immediata la risposta dei leader di Cgil, Cisl e Uil: si al metodo, serve lavorare ad una intesa nel merito. “Non lo chiamiamo patto, perché porta male: ogni volta che parliamo di un patto poi succede qualcosa” ha detto Stirpe, sul palco dell’assemblea di Federmeccanica accanto ai leader di a Non si chiamerà patto, ma è un nuovo invito a “lavorare a un tavolo tecnico” per poi portare le possibili soluzioni ad un livello politico, un confronto tra i vertici delle parti sociali: e definire così cinque o sei proposte condivise da presentare insieme, come visione delle parti sociali. “Non ci siamo mai sottratti al confronto ma per andare insieme bisogna discuterne e capire”, dice Bombardieri. “Parliamo nel merito: se ci sono le condizioni io sono d’accordo. Se ce la facciamo sono assolutamente d’accordo – dice Landini –. Ma dobbiamo vedere nel merito”. “Condivido il metodo, discutiamo delle priorità – dice Sbarra –. Non chiamiamolo patto, chiamiamolo contratto, o protocollo di intesa, ma dobbiamo condividere le priorità che possano aiutare questo Paese a sollevarsi dalle macerie”. LEGGI TUTTO

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    Cina, export in calo per la prima volta in oltre due anni

    (Teleborsa) – La Cina ha registrato un inaspettato calo delle esportazioni, che vedono anche il primo segno meno in oltre due anni (da maggio 2020), secondo i dati del General Administration of Customs.Le esportazioni cinesi sono diminuite dello 0,3% a ottobre rispetto a un anno fa in dollari, mancando le aspettative per un aumento del 4,3%. Il mese prima era stato registrato un +5,7%.Le importazioni sono diminuite dello 0,7% in dollari, mancando anche le aspettative di una leggera crescita dello 0,1% e in calo rispetto all’aumento dello 0,3% registrato a settembre. LEGGI TUTTO