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    USA, Bessent: Tesoro non userà “espedienti” per aggirare il limite del debito

    (Teleborsa) – Il Segretario al Tesoro statunitense, Scott Bessent, ha ribadito l’avvertimento che il suo dipartimento è su una “strada allarmante” verso l’esaurimento della sua capacità di rimanere entro il limite del debito federale, astenendosi tuttavia dal fornire una tempistica specifica martedì.”Condivideremo con il Congresso quando riteniamo di essere” prossimi alla cosiddetta data X, ovvero quando il Tesoro non sarà in grado di pagare puntualmente tutte le fatture del governo, ha detto durante un’audizione alla Commissione Bilancio della Camera. Bessent ha ribadito che il governo degli Stati Uniti non sarà mai inadempiente e ha promesso che il Tesoro non userà “espedienti” per aggirare il limite del debito.Rispondendo alle domande dei membri del Congresso, il Segretario al Tesoro ha escluso segnali di recessione nell’economia statunitense, nonostante la contrazione dello 0,3% del PIL nel primo trimestre del 2025, la prima in tre anni. Bessent ha sottolineato che i dati economici “sono soggetti a revisione” e si è detto fiducioso in un ritocco al rialzo, pur senza fornire dettagli.Bessent è anche tornato a ripetere che l’amministrazione Trump potrebbe annunciare accordi commerciali con alcuni dei maggiori partner già questa settimana, ma non ha fornito dettagli sui paesi coinvolti. Ha detto che l’amministrazione sta negoziando con 17 importanti partner commerciali, ma non ha ancora avviato trattative con la Cina, aggiungendo che molti partner commerciali hanno avanzato ottime offerte e che i funzionari stanno ora “rinegoziando” tali offerte. LEGGI TUTTO

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    USA, Bessent: agenda Trump sta già dando i suoi frutti

    (Teleborsa) – “I componenti principali del programma economico di Trump sono il commercio, i tagli fiscali e la deregolamentazione. Non si tratta di politiche a sé stanti. Sono parti interconnesse di un motore progettato per stimolare la crescita economica e la produzione nazionale”. Lo ha affermato il Segretario al Tesoro statunitense, Scott Bessent, davanti alla Sottocommissione per gli Stanziamenti della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti sui Servizi Finanziari e la Pubblica Amministrazione.”I tagli fiscali e i risparmi sui costi derivanti dalla deregolamentazione aumentano i redditi reali di famiglie e imprese – ha spiegato – i dazi creano un incentivo alla rilocalizzazione dei posti di lavoro e al commercio equo e solidale; e la deregolamentazione integra i dazi facilitando gli investimenti in progetti energetici e manifatturieri”.”Questa agenda sta già dando i suoi frutti”, ha sottolineato.”Nei primi 100 giorni della nuova amministrazione, abbiamo gettato le basi per un’economia solida che consenta a Main Street di crescere – ha detto Bessent – Con il Congresso e la Casa Bianca che lavorano a stretto contatto, ci aspettiamo di vedere risultati ancora più positivi nei prossimi mesi. La chiave per ampliare le opportunità economiche per tutti gli americani è rendere permanenti i tagli fiscali di Trump. Non vediamo l’ora di collaborare a stretto contatto con i membri di questa Commissione per approvare questo disegno di legge. Insieme possiamo costruire un’America più forte, più sicura e più prospera”. LEGGI TUTTO

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    Commissione UE punta ad azzerare restanti importazioni di gas russo entro fine 2027

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha presentato Roadmap REPowerEU, un programma che intende portare alla piena indipendenza energetica dell’UE dalla Russia. Nonostante i significativi progressi compiuti attraverso le sanzioni imposte dopo l’invasione russa dell’Ucraina, nel 2024 l’UE ha registrato infatti una ripresa delle importazioni di gas russo.La roadmap prevede una graduale eliminazione del petrolio, del gas e dell’energia nucleare russi dai mercati dell’UE, che avverrà “in modo coordinato e sicuro, man mano che avanziamo nella nostra transizione energetica”, si legge in una nota. Le misure sono state concepite per “preservare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico dell’UE, limitando al contempo qualsiasi impatto su prezzi e mercati”. La tabella di marcia odierna sarà seguita da proposte legislative della Commissione il mese prossimo.A partire dal 2025, si prevede che le forniture globali di GNL cresceranno rapidamente, mentre la domanda di gas diminuirà. Con la piena attuazione del quadro di transizione energetica e del Piano d’azione per un’energia accessibile, si prevede che l’UE sostituirà fino a 100 miliardi di metri cubi di gas naturale entro il 2030, il che si tradurrà in una riduzione della domanda di 40-50 miliardi di metri cubi entro il 2027. Allo stesso tempo, si prevede che la capacità di GNL aumenterà di circa 200 miliardi di metri cubi entro il 2028, ovvero cinque volte di più rispetto alle attuali importazioni di gas russo dall’UE.”Con REPowerEU, abbiamo diversificato il nostro approvvigionamento energetico e ridotto drasticamente la precedente dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili russi – ha commentato la presidente Ursula von der Leyen – È giunto il momento che l’Europa interrompa completamente i suoi legami energetici con un fornitore inaffidabile. E l’energia che arriva nel nostro continente non dovrebbe pagare per una guerra di aggressione contro l’Ucraina. Lo dobbiamo ai nostri cittadini, alle nostre aziende e ai nostri coraggiosi amici ucraini”.Per quanto riguarda il gas, le prossime proposte miglioreranno la trasparenza, il monitoraggio e la tracciabilità del gas russo nei mercati dell’UE. Fondamentalmente, saranno impediti nuovi contratti con i fornitori di gas russo (gasdotti e GNL) e i contratti spot esistenti saranno sospesi entro la fine del 2025. Questa misura garantirà che, già entro la fine di quest’anno, l’UE ridurrà di un terzo le rimanenti forniture di gas russo. La Commissione proporrà inoltre di bloccare tutte le restanti importazioni di gas russo entro la fine del 2027.Nell’ambito della Roadmap, la Commissione presenterà anche nuove azioni per affrontare il problema della flotta ombra russa che trasporta petrolio. Per quanto riguarda il nucleare, le proposte che arriveranno il mese prossimo includeranno misure sulle importazioni russe di uranio arricchito, nonché restrizioni sui nuovi contratti di fornitura cofirmati dall’Agenzia di approvvigionamento dell’Euratom (ESA) per uranio, uranio arricchito e altri materiali nucleari provenienti dalla Russia. È inoltre prevista un’iniziativa europea per la “Valle dei radioisotopi” (Radioisotopes Valley) per garantire l’approvvigionamento dell’UE di radioisotopi medicali attraverso un aumento della produzione propria.”Oggi l’UE mostra forza e determinazione – ha commentato Dan Jorgensen, Commissario per l’Energia e l’Edilizia Abitativa – Il messaggio alla Russia è chiaro: “Non ricatterete più i nostri Stati membri. Non verserete più euro nelle vostre casse. Il vostro gas sarà vietato. La vostra flotta ombra sarà fermata”. Lo facciamo per preservare la nostra sicurezza. Ma è anche un passo importante verso l’indipendenza energetica. Produrre la nostra energia pulita e a prezzi accessibili invece di importare costosi combustibili fossili”.La Commissione europea ha spiegato che le importazioni di gas (sia GNL che tramite gasdotto) dalla Russia sono diminuite significativamente, dal 45% nel 2021 al 19% nel 2024. Le proiezioni indicano un ulteriore calo al 13% nel 2025, con la fine del transito del gas russo attraverso l’Ucraina. Grazie alle sanzioni dell’UE, anche le importazioni di petrolio russo si sono ridotte, dal 27% all’inizio del 2022 al 3% attuale.Nonostante questi significativi progressi compiuti nell’ambito del piano REPowerEU e delle sanzioni, le forniture russe di gas, petrolio e nucleare continuano a far parte del mix energetico dell’UE. Nel 2024, l’UE ha importato 52 miliardi di metri cubi di gas russo (32 miliardi di metri cubi via gasdotto e 20 miliardi di metri cubi via GNL), oltre a 13 milioni di tonnellate di petrolio greggio e oltre 2800 tonnellate di uranio equivalente in forma arricchita o combustibile. Lo scorso anno, dieci Stati membri hanno importato gas naturale russo, tre Stati membri hanno importato petrolio russo e sei Stati membri hanno importato uranio arricchito o servizi di uranio dalla Russia. LEGGI TUTTO

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    BdM Banca, l’utile sale a 15 milioni di euro nel primo trimestre

    (Teleborsa) – BdM Banca (ex Banca Popolare di Bari, oggi nel Gruppo Mediocredito Centrale) ha chiuso il primo trimestre 2025 con un utile netto pari a 15 milioni di euro, in crescita rispetto agli 8,7 milioni di euro registrati al 31 marzo 2024. In particolare: +8,3% il Margine di interesse, pari a 59,1 milioni di euro al 31 marzo 2025 rispetto a 54,5 milioni di euro al 31 marzo 2024; +21,5% le Commissioni nette pari a 31,6 milioni di euro in confronto ai 26 milioni di euro al 31 marzo 2024; +26,5% il Margine di intermediazione pari a 98,1 milioni di euro rispetto ai 77,5 milioni di euro al 31 marzo 2024.In forte riduzione il cost/income che scende dall’ 81,3% del 31 marzo 2024 al 62,7% del 31 marzo 2025. +3,9% gli Impieghi netti a clientela, con 5.875,4 milioni di euro al 31 marzo 2025 rispetto a 5.657,3 milioni di euro al 31 dicembre 2024. In lieve crescita la Raccolta totale da clientela, pari a 11.172,1 milioni di euro al 31 marzo 2025 rispetto a 11.159,2 milioni di euro al 31 dicembre 2024. In calo l’NPE ratio lordo e netto, rispettivamente, al 6,8% e al 3,5% (6,9% e 3,8% al 31 dicembre 2024 e al 9% e 4,6% al 31 marzo 2024). LEGGI TUTTO

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    UE, addio al gas russo entro il 2027

    (Teleborsa) – L’UE vuole porre fine alla sua dipendenza dai combustibili fossili russi risparmiando energia, diversificando gli approvvigionamenti e accelerando la transizione verso l’energia pulita. Con questo obiettivo, nel marco 2022, i leader dell’Unione Europea hanno presentato il piano REPowerEU, con cui oggi sono pronti ad accelerare per affrancarsi dalla dipendenza dell’UE dalle importazioni di gas, petrolio e carbone russi.L’Unione Europea è dunque pronta a proporre misure per vietare le importazioni di gas russo, entro la fine del 2027, mentre spinge per recidere i legami con il Paese che un tempo era il suo principale fornitore di energia.L’UE, scrive l’agenzia Bloomberg che cita fonti vicine alla questione, sta portando avanti l’intenzione, a lungo accarezzata, di eliminare gradualmente i combustibili fossili russi, dopo aver rinviato all’inizio di quest’anno la pubblicazione della sua “road map” per valutare l’impatto degli sforzi statunitensi per porre fine alla guerra in Ucraina. I flussi di gas russo verso l’Europa sono diminuiti drasticamente, ma Mosca rappresenta ancora il terzo fornitore di gas (16,6%) dopo Norvegia (45,6%) e Algeria (19,3%). Ed è seconda nelle consegne di gnl ai Ventisette (17,5%), dietro soltanto agli Stati Uniti (45,3%).Ora, la Commissione europea sembra pronta a svelare Strasburgo l’attesa e preannunciata tabella di marcia per tagliare gli ultimi legami energetici rimasti con Mosca. La roadmap sarà presentata dal commissario Ue per l’Energia, Dan Jorgensen, e consiste in una comunicazione non vincolante contenente una serie di opzioni legali per aiutare le aziende europee a rescindere i contratti in essere con la Russia e il suo colosso energetico Gazprom. LEGGI TUTTO

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    Cina, PMI Caixin servizi aprile scende a 50,7 punti

    (Teleborsa) – Peggiora il settore dei servizi in Cina. Il PMI dei servizi elaborato da Caixin/S&P Global è infatti sceso a quota 50,7 punti ad aprile 2025 – il più basso da settembre – dai 51,9 precedenti. Il valore rimane sopra la soglia chiave dei 50 punti, che segnala una espansione dell’attività, ma risulta inferiore alle attese degli analisti che indicavano un calo minore a 51,7 punti. Unito ai dati del PMI manifatturiero, diffusi nei giorni scorso, il PMI composito scende a quota 51,1 dai 51,8 punti del mese precedente. “Ad aprile, domanda e offerta sono cresciute a un ritmo più lento rispetto al mese precedente. I miglioramenti del mercato sono stati limitati a causa della controversia commerciale tra Cina e Stati Uniti. L’attività economica e il totale dei nuovi ordini sono cresciuti entrambi per il 28° mese consecutivo. Tuttavia, la crescita della prima ha subito un rallentamento significativo rispetto al mese precedente, mentre la seconda è cresciuta al ritmo più lento da dicembre 2022. I turisti stranieri sono rimasti un motore delle esportazioni del settore dei servizi, contribuendo a una crescita marginale delle nuove esportazioni”, ha commentato l’economista Wang Zhe di Caixin.(Foto: Christian Lue on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    OpenAI rimarrà sotto il controllo di un’organizzazione no-profit

    (Teleborsa) – OpenAI, società statunitense al centro dello sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa, è stata fondata come organizzazione no-profit e oggi è supervisionata e controllata da tale organizzazione. In futuro, “continuerà a essere supervisionata e controllata da tale organizzazione”. Lo si legge in una nota del board dopo mesi di discussioni e polemiche sul tema.La LLC a scopo di lucro, che fa capo all’organizzazione no-profit dal 2019, si trasformerà in una Public Benefit Corporation (PBC), una struttura aziendale orientata a uno scopo specifico che deve tenere conto sia degli interessi degli azionisti che della missione. L’organizzazione no-profit controllerà e sarà anche un azionista di maggioranza della PBC.”Abbiamo deciso che l’organizzazione no-profit manterrà il controllo di OpenAI dopo aver ascoltato i rappresentanti della società civile e aver avviato un dialogo costruttivo con gli uffici del Procuratore Generale del Delaware e del Procuratore Generale della California – ha detto il chairman Bret Taylor – Ringraziamo entrambi gli uffici e non vediamo l’ora di proseguire queste importanti conversazioni per garantire che OpenAI possa continuare a perseguire efficacemente la sua missione: garantire che l’AGI sia un vantaggio per tutta l’umanità”.”Le PBC sono diventate la struttura a scopo di lucro standard per altri laboratori di artificial general intelligence (AGI) come Anthropic e X.ai, così come per molte aziende con uno scopo specifico come Patagonia – ha commentato il fondatore Sam Altman – Riteniamo che sia una scelta sensata anche per noi”.”Invece della nostra attuale complessa struttura a profitti limitati – che aveva senso quando sembrava che ci potesse essere un’unica iniziativa AGI dominante, ma non lo è in un mondo con molte grandi aziende AGI – stiamo passando a una struttura di capitale normale in cui tutti possiedono azioni – ha aggiunto – Non si tratta di una vendita, ma di un cambiamento di struttura verso qualcosa di più semplice”.(Foto: Levart_Photographer on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Stipendi scuola, Anief: tra priorità gli scatti automatici ogni 4 anni con primo dopo 36 mesi

    (Teleborsa) – Il sindacato Anief ha le idee chiare sulle priorità di modifica rinnovo del contratto nazionale Istruzione e Ricerca 2022-24: una di queste riguarda sicuramente la reintroduzione del primo “gradino” nelle buste paga del personale e l’aumento del numero di scatti automatici.”Le attuali tabelle degli scatti di anzianità sono vecchie e illogiche – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – per questo motivo chiederemo all’Aran, già nell’incontro di dopodomani, aumenti ogni quattro anni, con il primo scatto a partire dal terzo anno e non dall’inizio del nono come avviene oggi”.Per la reintroduzione del primo gradino stipendiale del personale scolastico, l’Anief ha anche fatto da tramite per la presentazione di un emendamento al DL 45, del 7 aprile scorso (Atto Senato n. 1445), a giorni al voto dopo l’esame di ammissibilità della VII Commissione del Senato.”L’approvazione della riproposizione del primo gradino stipendiale, ovvero della fascia 3-8 anni, cassata inopinatamente quasi tre lustri fa – ha ribadito Pacifico – permetterebbe di modificare la tabella del contratto collettivo nazionale e di garantire i primi aumenti a partire dal terzo anno di servizio dal 2023/2024, rispetto al nono attuale. In pratica si ripristinerebbe quello che avveniva alle buste paga del personale della scuola fino al 2010: si tratterebbe di un importante modifica che darebbe anche un po’ di ossigeno e potere di acquisto a docenti e personale Ata sempre più alle prese con stipendi sempre più depotenziati dall’inflazione”. LEGGI TUTTO