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    Immigrazione, botta e risposta Italia-Germania. Tajani: chiediamo il rispetto delle regole

    (Teleborsa) – Sull’immigrazione “abbiamo chiesto soltanto il rispetto delle regole, lo abbiamo fatto in maniera ufficiale, con grande garbo ma anche con grande fermezza”. È quanto ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista alla Rai. Tajani è a Berlino dove ha partecipato al nono Vertice del Processo di Berlino sui Balcani occidentali, mentre nel pomeriggio sarà impegnato nella riunione dei ministri degli Esteri del G7.”Con un Paese amico e grande interlocutore come la Germania dobbiamo collaborare tantissimo, poi quando c’è da dare qualche messaggio, soprattutto sul tema dell’immigrazione, lo facciamo con determinazione, ma per garantire il rispetto delle regole. Abbiamo chiesto che le navi delle ong rispettino le regole europee quando salvano qualcuno in mare e poi chiedono di attraccare nei porti più vicini”, ha aggiunto Tajani.Ieri la trasmissione di Rai 3 “Il cavallo e la torre” ha reso nota la lettera con cui il governo tedesco ha chiesto che l’Italia presti “rapidamente soccorso” ai 104 minori non accompagnati salvati nel mare Mediterraneo dalla nave Humanity 1 battente bandiera tedesca, rispondendo così alla “nota verbale” con cui il governo italiano, il 23 ottobre scorso, aveva chiesto di farsi carico dei migranti salvati sulle navi delle Ong che battevano bandiera tedesca e norvegese. In una nota intanto la Farnesina, d’intesa con il Ministero dell’Interno, ha fatto sapere di aver inviato per iscritto, con nota ufficiale, all’Ambasciata della Repubblica Federale tedesca “la richiesta di avere un quadro compiuto della situazione a bordo della “Humanity 1″ in vista dell’assunzione di eventuali decisioni”. “In particolare – specifica il Ministero degli Esteri –, è stato richiesto di conoscere al più presto informazioni di dettaglio sulle persone presenti a bordo della nave, sulle zone marine in cui ha operato la nave, se vi siano persone vulnerabili a bordo e se sia stata già avanzata richiesta di protezione internazionale”. “Da parte italiana – si conclude la nota – si continuerà naturalmente a monitorare la situazione a bordo di questa e delle altre navi e a fornire l’assistenza di emergenza che si dovesse rendere necessaria”.”Stiamo seguendo la situazione a stretto contatto e abbiamo visto che ci sono tre navi con persone a bordo che hanno chiesto aiuto. La Commissione non è responsabile del coordinamento” delle azioni di salvataggio in mare ma “occorre sottolineare che è un obbligo morale e legale” per gli Stati membri salvare persone in mare. È la posizione espressa dalla Commissione Ue attraverso la portavoce Anitta Hipper che ha risposto ad una domanda sui casi delle navi Humanity e Ocean Viking.(Foto: © cylonphoto / 123RF) LEGGI TUTTO

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    USA, ISM non manifatturiero ottobre scende a 54,4 punti

    (Teleborsa) – Diminuisce leggermente il settore terziario americano. Secondo il sondaggio condotto dall’Institute for Supply Management fra i direttori acquisti delle aziende dei servizi, l’ISM non manifatturiero si è portato a 54,4 punti a ottobre 2022 dai 56,7 punti del mese precedente, facendo peggio delle attese del mercato che erano per un calo fino a 55,5 punti. Va ricordato che un indice inferiore a 50 denota una fase di contrazione degli affari ed una prevalenza di pessimismo fra i direttori acquisti delle aziende.Guardando alle singole componenti, quella sull’attività aziendale è diminuita a 55,7 punti dai 59,1 del mese precedente e quella sugli ordini si è attestata a 56,5 punti da 60,6 punti. Quella dell’occupazione è passata a 49,1 punti da 53, mentre la componente sui prezzi si è attestata a 70,7 punti da 68,7. LEGGI TUTTO

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    USA, PMI servizi ottobre scende a 47,8 punti

    (Teleborsa) – Si conferma in peggioramento il settore dei servizi negli Stati Uniti a ottobre 2022. L’indice PMI dei servizi definitivo, elaborato da S&P Global-Markit, si porta a 47,8 punti dai 49,3 del mese precedente e rispetto ai 46,6 punti della stima preliminare. L’indice, che rappresenta un sondaggio sui direttori acquisto delle aziende attive nel settore terziario, si mantiene dunque al di sotto della soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque con tra espansione e contrazione. Scende anche l’indice composito, che tiene conto anche della variazione del PMI manifatturiero, che si attesta a 48,2 punti, rispetto ai 49,5 punti del mese precedente e ai 47,3 punti della stima flash.”Le aziende del settore dei servizi hanno affrontato un inizio difficile per l’ultimo trimestre del 2022, poiché una rinnovata contrazione dei nuovi affari ha trascinato ulteriormente la produzione – ha commentato Sian Jones, Senior Economist presso S&P Global Market Intelligence – Le condizioni della domanda sono state ostacolate da condizioni finanziarie più restrittive e tassi di inflazione elevati, che hanno portato a segnalazioni di rinvii e al collocamento ritardato degli ordini mentre i clienti valutano la loro spesa”. LEGGI TUTTO

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    USA, deficit commerciale settembre sale a 73,3 miliardi

    (Teleborsa) – Aumenta il deficit commerciale americano. Nel mese di settembre 2022 la bilancia commerciale ha mostrato un disavanzo di 73,3 miliardi di dollari, in aumento rispetto al passivo di 65,7 miliardi di dollari di agosto (dato rivisto da -67,4 miliardi).Il dato, comunicato dal Bureau of Economic Analysis (BEA) del Dipartimento del Commercio americano, risulta leggermente superiore alle stime degli analisti, che erano per un disavanzo in aumento fino a -72,2 miliardi di dollari. Le esportazioni sono calate a 258 miliardi (-1,1%) e le importazioni sono aumentate a 331,3 miliardi di dollari (+1,5%).(Foto: CHUTTERSNAP on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, costo unitario del lavoro 3° trimestre +3,5%, produttività +0,3%

    (Teleborsa) – Nel 3° trimestre del 2022 la produttività del settore non agricolo in USA è aumentata su base trimestrale dello 0,3%, dopo il -4,1% dei tre mesi precedenti, confrontandosi con il +0,6% atteso dagli analisti. La produzione è aumentata del 2,8% e le ore lavorate sono aumentate del 2,4%.Rispetto allo stesso trimestre del 2021, la produttività è stata in calo dell’1,4%, riflettendo un aumento dell’1,9% della produzione e un aumento del 3,4% delle ore lavorate. Il calo dell’1,4% su quattro trimestri è il primo caso di tre cali consecutivi di questa misura dal 1982.Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, il costo per unità di lavoro è cresciuto del 3,5% dopo il +8,9% del 2° trimestre (dato rivisto da +10,2%) e contro il +4,1% del consensus. La crescita riflette un aumento del 3,8% della compensazione oraria e un aumento dello 0,3% della produttività. LEGGI TUTTO

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    USA, richieste sussidi disoccupazione stabili a 217 mila

    (Teleborsa) – Diminuiscono marginalmente le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 29 ottobre 2022, i “claims” sono risultati pari a 217 mila unità, in calo di 1.000 unità rispetto al dato della settimana precedente di 218.000 (rivisto da un preliminare 217.000). Il dato è migliore delle attese degli analisti che erano per richieste in aumento a 220 mila unità. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 218.750 unità, in diminuzione di 500 unità rispetto al dato della settimana precedente di 219.250 (rivisto da un preliminare di 219.000). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 22 ottobre, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.485.000, in crescita di 47 mila unità rispetto alle 1.438.000 unità della settimana precedente e alle 1.450.000 unità attese. LEGGI TUTTO

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    “BG4SDGs-Time To Change”, la vita sotto i mari al centro del progetto fotografico di Banca Generali e Stefano Guindani

    (Teleborsa) – Nel 2022 l’arcipelago delle Maldive festeggia un giubileo molto particolare: il Golden Jubilee del turismo. Correva infatti il 1972 quando gli italiani furono i primi turisti a mettere piede su questo piccolo Stato-paradiso dislocato su 26 atolli e più di 1000 isole coralline, seguiti aruota da viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. Oggi il turismo rappresenta oltre il 35% del PIL delle Maldive e contribuisce significativamente allo sviluppo economico del Paese. Questo sviluppo, però, non è privo di conseguenze. Gli oltre 1,3 milioni di visitatori l’anno portano con sé abitudini e comportamenti che impattano in maniera significativa uno degli ecosistemi marini più delicati di tutto il Pianeta. Ecco perché oggi è fondamentale intervenire prima che i danni del turismo siano irreparabili. La vita sotto i mari nelle acque delle Maldive è al centro del racconto del nono capitolo di BG4SDGs – Time to Change, il progetto di Stefano Guindani con Banca Generali per approfondire lo stato dell’arte del processo di raggiungimento dei 17 obiettivi dell’Agenda ONU 2030. In questa occasione, l’obiettivo di Guindani – spiega Generali in una nota – si è soffermato ad indagare la situazione relativa al Sustainable Development Goal (SDG) numero 14 “Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine per lo sviluppo sostenibile”. Per analizzare la situazione, il fotografo è andato ad esplorare alcuni angoli delle Maldive lontani dai grandi circuiti dei viaggi organizzati, per scoprire progetti di cooperazione finalizzati a preservare la fauna e la flora marina. A, Dharavandoo, ad esempio, il Manta Trust è una associazione che si adopera per la conservazione dei mobulidi, specie fortemente minacciata dai rifiuti presenti nei mari. A Dhigurah, invece, il Whale Shark Research Program tutela gli squali balena, specie autoctona che rischia l’estinzione a causa del cambiamento degli ecosistemi marini maldiviani. L’intensivo sfruttamento delle spiagge, invece, sta riducendo sempre più gli spazi per le tartarughe che non sanno dove deporre le uova, ma un aiuto arriva dall’Olive Ridley Project a Dhuni Kholu che si occupa di queste specie prima che diventino a rischio.”Da questo significativo viaggio, – ha dichiarato Guindani – spero di portare una testimonianza forte, un appello a preservarela vita sotto i mari, che compongono il 70% dell’intero pianeta. Ho visto tartarughe mutilate dalla plastica gettata in mare, squali balena minacciati dal surriscaldamento globale, mante costrette a modificare le loro rotte migratorie: creature da sempre padrone del loro habitat, messe in breve tempo in pericolo dai nostri comportamenti sconsiderati. Da questo viaggio mi porto immaginisuggestive di un mondo da tutelare, da proteggere a tutti i costi”. Il turismo, però, non è l’unico problema che le Maldive devono affrontare. Un’altra grande sfida per l’arcipelago è rappresentata dal cambiamento climatico. Il rapido scioglimento dei ghiacciai – testimoniato nel progetto anche da BG4SDGs alle Svalbard, in Norvegia – sta rapidamente innalzando il livello degli oceani. Si tratta di una vera e propria minaccia di estinzione per lo Stato al più basso livello sul mare al Mondo. Non a caso, il presidente Ibrahim Solih ha dichiarato che teme che le Maldive possano sparire entro la fine del secolo in corso. Uno scenario apocalittico che i maldiviani stanno provando a evitare a tutti i costi, anche attraverso la cooperazione internazionale, con progetti come il Modular Artificial Reef Structure (MARS), una iniziativa che prevede la creazione di corallo da trapianto creato con stampa 3D che favorisce la crescita di coralli bionici. Un modo intelligente e a impatto zero per creare barriere naturali contro l’innalzamento dei mari.Presentato lo scorso 15 settembre 2021 a Milano, BG4SDGs – Time to Change proseguirà ora per altri 8 mesi al fine di approfondire tutti i 17 SDGs dell’Agenda ONU 2030. Per ciascuno di essi, la chiave adottata dal fotografo sarà duplice: da un lato si punta ad evidenziare l’azione negativa dell’uomo sull’ambiente e sulla comunità, dall’altro come lo stesso genere umano abbia invece una straordinaria capacità di recupero attraverso soluzioni innovative e sostenibili. Nella sua ricerca, Guindani spazierà oltre i confini italiani ricercando casi critici e situazioni di eccellenza anche all’estero: Brasile, Norvegia e Australia, ma anche Stati Uniti, Turchia e Sudafrica. Ad affiancarlo c’è un accompagnatore d’eccezione come Alberto Salza, antropologo tra i più apprezzati a livello internazionale, che curerà i testi del progetto e suggerirà alcuni dei progetti da monitorare.L’SDG numero 14 “Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine per lo sviluppo sostenibile” è il nono obiettivo presentato in questa serie. Tutte le foto del progetto BG4SDGs sono consultabili anche sul sito internet di Banca Generali e sui profili ufficiali di Banca Generali su Facebook, Instagram, Twitter, LinkedIn e YouTube. LEGGI TUTTO

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    MEF, Giorgetti a Berlino: “Ue abbia politica e strategia energetica comuni più incisive”

    (Teleborsa) – È importante che l’Unione europea abbia “una politica e una strategia energetica comuni più incisive”. Questo il messaggio lanciato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti da Berlino dove oggi ha incontrato il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner.La visita di Giorgetti a Berlino è la prima missione all’estero del nuovo governo italiano. “Al centro dei colloqui – spiega il Mef in una nota – le problematiche dei rispettivi Paesi in relazione alle conseguenze su famiglie e imprese dell’aumento dei costi energetici”.Giorgetti, dopo aver ricordato “l’importanza dei buoni rapporti tra Italia e Germania” anche in virtù dei numerosi comuni interessi economici, ha sottolineato – evidenzia il ministero – che “il rallentamento dell’economia e l’andamento dell’inflazione rappresentano le emergenze che i governi europei devono affrontare”.L’incontro ha anche permesso di approfondire le ultime misure del governo tedesco, illustrate da Lindner, per contrastare gli aumenti dei prezzi energetici. Giorgetti ha evidenziato l’importanza che l’Ue abbia una politica e una strategia energetica comuni maggiormente incisive.”Riteniamo un segnale molto positivo che il ministro Giancarlo Giorgetti svolga in Germania la sua prima visita all’estero – ha commentato Lindner poco prima di incontrare a Berlino il ministro italiano dell’Economia –. Abbiamo un interesse molto grande a un dialogo costruttivo con l’Italia e Giorgetti è uno dei membri più esperti del governo italiano”.Con una Germania più isolata del solito in Europa, dialogare con l’Italia assume una nuova importanza. Berlino vuole spiegare le nuove misure tedesche contro il caro-energia, quelle legate al bazooka da 200 miliardi di euro che poco piace ai partner europei. Il governo di Olaf Scholz punta a un freno al prezzo del gas. Già a dicembre l’esecutivo tedesco si farà carico delle bollette del gas di privati e piccole imprese, come soluzione ponte all’inserimento dei veri e propri freni, che entreranno in vigore da gennaio 2023 per le grandi aziende e da marzo 2023 (o forse già da febbraio) per famiglie e piccole-medie imprese. Per le grandi aziende, quasi 25mila, (e per tutti gli ospedali della Germania) si prospetta un prezzo del gas bloccato a 7 centesimi netti per kilowattora per il 70% dei consumi base (calcolati rispetto a uno storico dei consumi precedenti). Per privati e Pmi si prevede un prezzo bloccato a 12 centesimi lordi per kilowattora per l’80% del consumo base. In entrambi i casi il consumo restante sarà invece pagato a prezzo di mercato: un meccanismo che dovrebbe teoricamente anche favorire il risparmio energetico. Già da gennaio 2023 è inoltre previsto un simile freno per i prezzi dell’elettricità: per le industrie il 70% dei consumi base a 13 centesimi netti per kilowattora e per le case private l’80% dei consumi base bloccati a 40 centesimi lordi per kilowattora. Gli aiuti saranno attivi fino all’aprile 2024. La Germania, per anni dipendente dal gas russo a basso costo, prevede ora l’arrivo di una recessione e considera questi interventi statali come vitali per mantenere intatte le proprie strutture produttive e la stessa pace sociale nel Paese. In Ue la soluzione piace però molto poco, perché altri stati, ben più indebitati, non possono ricorrere a sostegni miliardari facendo nuovo debito. E le imprese di questi stati potranno essere molto più in difficoltà senza delle soluzioni europee che siano, appunto, più comuni. La questione sta facendo traballare l’asse franco-tedesco. Proprio la prossima settimana, lunedì 7 novembre, Giorgetti incontrerà a Bruxelles, tra gli altri, il collega francese, Bruno Le Maire per il debutto all’Eurogruppo, il coordinamento dei ministri delle Finanze dei 19 Paesi dell’euro, del neo ministro dell’Economia. Nel corso dei lavori il ministro verrà anche invitato a parlare delle priorità politiche del nuovo Governo italiano, secondo pratica standard nell’Eurogruppo quando si insedia un nuovo esecutivo. L’indomani Giorgetti dovrebbe partecipare quindi al consiglio dei ministri delle Finanze dell’Ue (Ecofin). L’Eurogruppo, in base all’agenda provvisoria, si aprirà lunedì pomeriggio con un confronto sugli ultimi sviluppi economici e le prospettive dell’eurozona, sulla base della presentazione che verrà fatta dalla Commissione e dalla Banca centrale europea. Seguirà poi una sessione sulle politiche di bilancio nell’area dell’euro, con uno scambio generale tra i ministri in base al quadro che si va delineando con le bozze di bilancio presentate dagli Stati membri, in base alla presentazione che ne darà la Commissione, e una riflessione attesa quindi sul futuro del coordinamento delle politiche di bilancio nell’area dell’euro. Dalla Commissione è atteso anche un aggiornamento sulle misure per mitigare l’impatto degli alti prezzi dell’energia, dopo il giro di orizzonti già alla riunione il 3 ottobre. I ministri delle Finanze dell’eurozona dovrebbero aggiornarsi quindi sull’Unione bancaria, con la consueta presenza anche del presidente del Consiglio di Vigilanza bancaria della Bce Andrea Enria e della presidente del Comitato di risoluzione unico Elke Koenig. Tra i diversi temi sul tavolo dell’Ecofin di martedì ci saranno l’implementazione delle norme di Basilea per il sistema bancario dell’Ue, l’impatto finanziario della guerra in Ucraina, un punto sull’implementazione dei Pnrr, e sulla legislazione dei servizi finanziari. LEGGI TUTTO