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    T2 Malpensa pronto a riaprire con la Summer '23

    (Teleborsa) – Il terminal T2 dell’aeroporto di Malpensa potrebbe essere riaperto in avvio della Summer 2023. Un ritorno al funzionamento che – secondo quando dichiarato dall’amministratore delegato di Sea Armando Brunini – sarà accompagnato dall’introduzione di novità tecnologiche. A confortare le previsioni di Sea, il buon andamento del traffico passeggeri che a settembre è risultato al 97% di quello registrato nello stesso mese del 2019. LEGGI TUTTO

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    Anief sempre vittorioso in tribunale. Pacifico: “Per noi importante tutelare diritti”

    (Teleborsa) – Il sindacato autonomo Anief continua a registrare sempre più successi nelle aule di tribunale, l’ultimo grazie ad uno studio a cura del legale del sindacato – Piemonte – Giovanni Rinaldi che è riuscito a far ottenere giustizia per i tanti ricorrenti ed un risarcimento. Il presidente del sindacato rappresentativo, Marcello Pacifico, ha ricordato che “sempre più docenti e amministrativi si affidano all’esperienza del sindacato”.”Il diritto finalmente è stato ripristinato. È sotto gli occhi di tutti che i benefici che si possono ottenere dai ricorsi Anief sono tantissimi, perché per noi il docente precario o di ruolo deve essere sempre al centro dell’interesse del sindacato”, sottolinea il sindacalista, ricordando alcuni cavalli di battaglia: “Sono innumerevoli le sentenze favorevoli, come per esempio per la sentenza con petitum ferie, che ha portato nelle tasche del ricorrente più di 3000 euro, o una sentenza del tribunale di Biella su Rpd, che ha riportato al ricorrente 2000 euro. E ancora, 8 mensilità per un risarcimento e molte migliaia di euro per il ricorso carta del docente anche ai precari, che riscuote molte adesioni. Si registrano vittorie anche per scatti, bonus, ricostruzione carriera, tutte sentenze che hanno fatto assegnare ai ricorrenti migliaia di euro”. LEGGI TUTTO

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    Eni, Calvosa: “Mattei ha avuto visione del futuro in tempi sfidanti. I suoi valori ispirano la nostra azione”

    (Teleborsa) – La Presidente di Eni, Lucia Calvosa, in occasione del 60° anniversario della morte del Fondatore di Eni, Enrico Mattei, ha tenuto un intervento di commemorazione presso la sede della società a Roma.”I suoi valori e i suoi comportamenti hanno ispirato per anni e continuano a ispirare l’azione di Eni”, ha detto Lucia Calvosa. “Ciò che maggiormente lo ha caratterizzato è stata la visione del futuro in tempi molto sfidanti. Anche i nostri tempi sono sfidanti, e il nostro futuro è dato dalla decarbonizzazione dei prodotti e dei processi, e quindi dalla transizione energetica, giusta e inclusiva”.”Penso che i due aggettivi, giusta e inclusiva”, ha proseguito la Presidente di Eni, “non solo sarebbero stati molto apprezzati da Enrico Mattei, ma rappresentano proprio l’eredità che ci ha consegnato. Lo stile Mattei, la prevalenza del valore di lungo periodo sul profitto, l’ingaggio con le comunità locali, la formazione e l’eccellenza delle persone sono rimasti nel codice genetico della nostra mission aziendale. E – questo è il mio augurio più profondo – tali rimarranno”.”Proprio rispettando questo codice genetico Eni potrà raggiungere – attraverso la realizzazione del successo sostenibile – ulteriori, grandi traguardi”, ha concluso Lucia Calvosa, “e in particolare quello – che peraltro rappresenta l’obiettivo prioritario – dell’accesso universale all’energia, a beneficio dell’umanità”. LEGGI TUTTO

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    Milano Bergamo: dal 30 ottobre in vigore l'orario invernale con 115 destinazioni

    (Teleborsa) – Domenica 30 ottobre, in coincidenza con il ripristino dell’ora solare, entra in vigore il programma operativo invernale, che prevede un totale di 115 destinazioni in 39 Paesi e rappresenta la più alta offerta stagionale winter di sempre nella storia dell’aeroporto di Milano Bergamo. La novità più rilevante è l’ingresso nel network dei collegamenti da parte della compagnia aerea Aeroitalia, che dal 14 novembre opererà i voli con Roma Fiumicino e farà rotta anche su Catania e Bacau, e, dal 5 dicembre su Londra Heathrow, impiegando aeromobili B737-800 da 189 posti. Il collegamento Aeroitalia con la capitale prevede tre voli giornalieri da lunedì a venerdì (partenze da BGY alle 7:10 – 12:20 – 18:35; da FCO alle 9:20 – 14:30 – 20:50) e un volo il sabato e la domenica. Il collegamento con Londra Heathrow prevede cinque frequenze settimanali, con voli schedulati nei giorni di lunedì, mercoledì, giovedì venerdì e domenica. Il programma operativo di Aeroitalia prevede quattro voli settimanali a/r con Catania (destinazione già servita da Ryanair e in alcuni periodi festivi da Albastar) e due con Bacau in Romania,Il programma invernale di Ryanair prevede 94 rotte, tra cui due nuove (Baden-Baden e Lodz) e tre aperte nella summer ’22 e confermate (Francoforte Hahn, Madera e Newcastle). In totale, Ryanair offrirà più voli e posti rispetto all’operativo invernale 2019-2020. Sempre dal 30 ottobre, la compagnia aerea easyJet vola a Lisbona tre volte a settimana, il lunedì, il giovedì e la domenica, in aggiunta ai collegamenti con Amsterdam, Parigi Charles De Gaulle e Londra Gatwick. Confermati anche i voli operati da Eurowings con Dusseldorf, Transavia con Rotterdam e Vueling con Parigi Orly, come pure l’offerta di voli per Istanbul Sabiha, garantita dal collegamento giornaliero di Anadolujet (del gruppo Turkish Airlines) e da Pegasus Airlines con un totale di dieci frequenze settimanali (volo giornaliero con aggiunta della seconda frequenza nei giorni di mercoledì, venerdì e domenica). Anche Albawings conferma il collegamento con Tirana, per la prima volta nel proprio operativo invernale, che sarà garantito tre volte a settimana (martedì, giovedì e domenica).Altra nuova rotta dall’Aeroporto di Bergamo sarà inaugurata il 7 dicembre da Air Arabia che, in aggiunta alle destinazioni di Casablanca e Alessandria in Egitto, opererà il primo volo diretto con gli Emirati Arabi Uniti con quattro frequenze settimanali raggiungendo l’Aeroporto Internazionale di Sharjah, situato a pochi km dal centro cittadino ed a soli venti minuti da Dubai. LEGGI TUTTO

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    USA, stoccaggi gas ultima settimana +52 BCF

    (Teleborsa) – Aumentano meno delle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 21 ottobre 2022 sono risultati in aumento di 52 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela al di sotto del consensus (+59 BCF). La settimana prima si era registrata una crescita di 111 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 3.394 miliardi di piedi cubici, risultando in calo del 4% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 3.536) e in diminuzione del 5,5% rispetto alla media degli ultimi cinque anni (3.591 BCF). LEGGI TUTTO

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    Germania, indice GFK: fiducia consumatori stabile a novembre

    (Teleborsa) – Dopo gli sviluppi turbolenti degli ultimi mesi, il sentiment dei consumatori tedeschi si è stabilizzato ad ottobre, almeno per il momento. Mentre le aspettative economiche hanno subito perdite minime, sono aumentate sia le attese di reddito che la propensione all’acquisto. L’indice GFK, in base al sondaggio condotto questo mese, evidenzia per novembre un valore di -41,9 punti, rispetto al -42,8 di ottobre (dato rivisto da -42,5 preliminare). La lettura è in linea con le attese degli analisti.Migliorano anche le aspettative sulla situazione economica, con l’indicatore che lima 0,3 punti a quota -22,2. Sale appena inoltre l’indicatore sulla propensione all’acquisto che sale di 2 punti e si attesta a -17,5. Quello sulle aspettative dei redditi è salito di 7,2 punti a quota -60,5.”È certamente troppo presto per parlare di un cambio di tendenza in questo momento. La situazione rimane molto tesa per il sentiment dei consumatori” – spiega Rolf Bürkl, esperto di consumatori di GfK -. “L’inflazione è recentemente salita al dieci per cento in Germania e le preoccupazioni per la sicurezza dell’approvvigionamento energetico continuano a crescere. Resta quindi da vedere se l’attuale stabilizzazione durerà o, se, considerato il prossimo inverno, vi sia motivo di temere un ulteriore peggioramento della situazione”. LEGGI TUTTO

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    Tetto contanti, flat tax, PNRR: ecco la ricetta Meloni

    (Teleborsa) – Dal tetto al contante al PNRR passando per il salario minimo: dopo l’ok della Camera, la Meloni ottiene la fiducia anche al Senato con 115 sì. 49 minuti di intervento, rispondendo punto a punto alle critiche e tracciando la sua ricetta per risollevare l’Italia dalla pesante “eredità” dei governi passati.Il Presidente del Consiglio parla davanti ai senatori con la voce che di tanto in tanto la abbandona, lei si scusa ma non si risparmia nel raccontare la sua idea di Paese dopo che si è fatta una “operazione verità” proprio grazie alle critiche in Aula che hanno fatto emergere la vera situazione in cui si trova il Paese e traccia la via da seguire. Dal tetto al contante, che non frena l’evasione e “penalizza i poveri” fino al salario minimo che non risolve il problema dei “bassi salari”. E poi la gestione del Covid, le scelte “senza basi” sposando la scienza quasi fosse “una religione”. Da oggi cambia tutto. All’Italia “senza visione”, che non trova soluzioni “efficaci” a tanti problemi promette risposte. Che non dovrà passare “dalla dipendenza dal gas russo a quella dalle materie prime cinesi”, che dovrà superare blocchi burocratici incomprensibili, far ripartire le trivelle nell’adriatico perché se il gas lo estraggono altri “non è che inquina di meno”. E trasformare il Sud “nell’hub energetico dell’Europa”, anche per evitare di dover correre a installare rigassificatori “con procedure di urgenza e gravosi impatti sui territori”. Meloni ha le idee chiare anche sulla pace – è stata criticata per l’assenza della parola nel discorso-manifesto di ieri – che non si ottiene né “con la resa di Kiev” né “con le bandiere arcobaleno” in piazza.Nel mirino il Movimento 5 Stelle, ma anche il Pd. Quando ricorda chi “brindava per l’abolizione della povertà” e quando spiega che il salario minimo rischia di essere uno “specchietto per le allodole” mentre la soluzione per contrastare il lavoro povero è l’estensione dei contratti collettivi”, oltre al taglio del cuneo 5 punti per alzare tutti gli stipendi. Quando passa al capitolo tasse, invece, chiama in causa direttamente i governi del Pd e l’ex ministro Pier Carlo Padoan. Era proprio lui, ricorda, a sostenere che non c’era correlazione tra livello del contante ed evasione. E delinea una delle prime mosse “concrete” del suo esecutivo, oltre a introdurre la “flat tax incrementale” (che di fatto è un premio “al merito” di chi si impegna per fare di più), anche quella di “rimettere mano al tetto al contante” , trovando il muro di Pd e M5s. Idea lanciata poco prima dalla Lega, che in questi primi giorni corre – non senza creare qualche irritazione in casa di Fdi – ad anticipare l’agenda.Infine, un appello alle opposizioni. “Noi abbiamo fatto sempre un’opposizione molto franca, credo che il dibattito sia il sale della democrazia. Credo che diverse volte si è potuto contare sul sostegno di FdI. Ci chiesero, quando votammo sulla riduzione dei parlamentari, “cosa vi aspettate in cambio?”. Niente, perchè la condividiamo. E questo coraggio e questa lealtà che posso chiedere all’opposizione, che si possa parlare nel merito, che non si facciano dibattito ideologici. Mi auguro che vogliate valutare i provvedimenti nel merito e valutare se votarli o meno”, conclude Meloni. LEGGI TUTTO

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    BCE pronta ad una nuova maxi-stretta

    (Teleborsa) – Un nuovo rialzo deciso dei tassi d’interesse da 75 punti base, come a settembre, una possibile stretta ai maxi-prestiti “Tltro” che stanno concedendo utili troppo ricchi al sistema bancario mentre il resto dell’economia soffre e , infine, un possibile cenno al quantitative tightening, cioè la marcia indietro dagli acquisti di bond che potrebbe partire nella seconda parte del 2023, ma senza scossoni. Sono le decisioni che ci si aspetta verranno annunciate dalla Banca Centrale Europea oggi.Potrebbero inoltre arrivare le prime repliche alle parole della neo-Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che alla Camera aveva evocato una “scelta azzardata” sui tassi allungando la lista dei malumori della politica nazionale dopo il francese Macron e la finlandese Sanna Marin. È possibile che Christine Lagarde ricordi l’indipendenza della BCE dalle richieste della politica, fondamento della credibilità di ogni banca centrale. Secondo Marco Valli, responsabile globale della ricerca economica di Unicredit, “la BCE alzerà tranquillamente di altri 75 punti base nonostante la recessione all’orizzonte”, perché, come spiega in un report, a dispetto dei dati economici come gli indici PMI, il mercato del lavoro regge e le aziende continuano ad assumere.Lagarde con ogni probabilità deciderà di difendere le misure dell’Istituto centrale sottolineando che con il tasso nominale che ormai viaggia verso il 10%, persino l’inflazione “supercore”, depurata da alimentari, energia e fattori stagionali, è ormai al 5,8%. Una situazione che rende necessaria una “normalizzazione” della politica monetaria – ancora molto espansiva – verso un livello neutrale se non si vuole soffiare sul fuoco. Un punto a favore per i “falchi” nel Consiglio BCE riuniti attorno alla Bundesbank, con molti governatori nordici che fanno i conti con un’inflazione a oltre il 20% e che per ora sono maggioritari sulla pattuglia delle “colombe” riunite attorno a Francia, Italia e al membro del Comitato esecutivo Fabio Panetta. L’inflazione, con il passaggio al 2023, al lordo dell’incognita-gas potrebbe iniziare a rallentare per ragioni statistiche. La recessione dovuta allo shock energetico darebbe un colpo ulteriore all’andamento dei prezzi. Ecco perché già nella riunione successiva, quella del 15 dicembre, la BCE potrebbe già rallentare con un rialzo di mezzo punto che porterebbe il tasso sui depositi (che salirebbe all’1,5% dopo due rialzi da tre quarti di punto) al 2%, avvicinandosi all’agognato tasso “neutrale”. Da qui in poi è possibile una pausa di riflessione: specie se la nuove previsioni che la BCE diffonderà a dicembre indicassero il ritorno dell’inflazione al 2% entro 2025, fornendo ai governatori un ottimo argomento per fermarsi nel 2023. Una volta completata la normalizzazione, toccherà disfare il quantitative easing: ma con molta calma, lasciando che i bond comprati arrivino a scadenza senza reinvestirli. LEGGI TUTTO