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    Dazi, Orsini: 10% non cosi fantastico per economia italiana

    (Teleborsa) – “La lettera di Trump se fosse quella ottimale è dazi a zero e quindi sarebbe perfetta”. Così il presidente di Confindustria Emanuele Orsini a margine dell’assemblea pubblica dell’Unione Industriali di Napoli, risponde a una domanda di un giornalista sulla lettera che Trump invierà all’Unione Europea sui dazi. “Poi è ovvio che noi stiamo dicendo negoziamo, – continua – come abbiamo detto più volte abbiamo diversi capitoli per cui negoziare: uno è l’energia e il gas, l’altro è l’acquisto della difesa che l’Europa sta facendo verso gli Stati Uniti. Un 80% di acquisto, più abbiamo le big tech che è un altro tema di negoziato. È ovvio che speriamo che sia a zero, o il più basso possibile, però non dobbiamo mai scordarci dell’effetto cambio, perché oggi l’effetto cambio oscilla tra il 10 e il 14 per cento, quindi con una media del 12-13 per cento, che aggiunto al 10 per cento fa 23”. “Per alcuni settori è possibile reggere l’impatto, per altri no, come abbiamo detto ieri al presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen. Abbiamo riportato attenzione, servono compensazioni per quelle aziende che devono rimanere competitive” conclude Orsini”Attenzione, il 10% non è così fantastico per l’economia soprattutto italiana”, ammonisce Orsini sottolineando che “la parola d’ordine, purtroppo, è incertezza. Qualcuno mi dice se sono contento che i dazi sono al 10%. Certo che sono felice se prima erano al 50, ma è molto semplice ragionare in questo modo. Ci auguriamo che anche in questo momento ci sia un negoziato in atto”. “Abbiamo incontrato ieri la presidente della Commissione europea e le abbiamo ricordato che, per alcuni settori, bisognerà pensare a delle compensazioni, e lo abbiamo ricordato anche alla presidente del consiglio Giorgia Meloni perché – ha proseguito – nel caso in cui alcuni settori dovranno incrementare del 20-22%, non è così scontato che riusciamo a mantenere quella quota di mercato”. “Non si può ragionare in modo semplicistico. Attenzione: il 10% non è cosi fantastico per l’economia italiana e poi, a quel punto, è giusto pure guardarsi attorno perché non ci sono solo gli Stati Uniti che sono un nostro partner storico. Certo che se poi l’alternativa è la Cina, dove il saldo è negativo, conviene concentrarsi sui Paesi a saldo positivo”, ha concluso OrsiniSul nucleare – “Siamo i più grandi sostenitori del nucleare, l’abbiamo detto dal primo giorno. È energia continua, considerata green, di che parliamo? Quello che dobbiamo fare oggi è riuscire a far cambiare idea alle persone, convincerle che quella è l’unica via di salvaguardia nazionale per il nostro sistema produttivo ma anche familiare”. “Se vogliamo che il nucleare prenda piede serve sensibilizzare l’opinione pubblica e che la politica tutta unita sia verso quella via. Non ci può essere distinguo politica su una questione di salvaguardia nazionale, altrimenti diventa ideologia. Serve sensibilizzare i partiti e dire a quelli che si sono opposti a questa tecnologia che opporsi è un errore”, ha poi aggiunto il numero uno degli Industriali. Orsini ha poi concluso: “Stiamo andando in blackout in alcune città del Nord per l’utilizzo dei condizionatori, poi ci attacchiamo anche le auto elettriche e i data center. Come facciamo?”.Sulla guerra in Ucraina – “Mi auguro innanzitutto che la guerra finisca il prima possibile, perché purtroppo da quello che stiamo vedendo non è così. È ovvio che serve ripristinare la normalità in quel Paese perché credo che vengano prima le persone e poi gli accordi economici”, conclude Orsini. LEGGI TUTTO

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    Corridoio di mobilità tra l’Adriatico e il Tirreno: siglata alleanza tra Camere di Commercio e Uniontrasporti

    (Teleborsa) – Un’alleanza tra Camere di Commercio, supportate da Uniontrasporti, per sensibilizzare tutte le amministrazioni e le istituzioni e promuovere, in tempi certi, lo sviluppo di un efficace corridoio di mobilità trasversale tra l’Adriatico e il Tirreno, a beneficio di imprese, territori e comunità abruzzesi, molisane, campane e laziali. È questa, in sintesi, la sostanza dell’intesa siglata a Roma, nella sede nazionale di Unioncamere, tra le Camere di Commercio di Caserta, di Chieti Pescara, del Gran Sasso, di Frosinone-Latina e del Molise, affiancate come soggetto tecnico scientifico da Uniontrasporti, la società del sistema camerale impegnata a sostenere la strategicità di trasporti e logistica efficienti e competitivi, e infrastrutture e connettività all’avanguardia.L’accordo – fa sapere Uniontrasporti in una nota – individua nell’ammodernamento e nel potenziamento a quattro corsie della SS 650 Fondo Valle Trigno, la cosiddetta “Trignina”, l’intervento di maggior rilievo per realizzare un moderno corridoio di mobilità in questa fondamentale area del centro-sud del paese. Sia come tentativo di risposta a una lacuna infrastrutturale storica, ossia efficienti collegamenti viari e ferroviari est-ovest nell’Italia peninsulare, sia, e soprattutto, per giovare ai territori e alle economie delle quattro regioni coinvolte, iniziando dai distretti produttivi e turistici rappresentati dalle Camere di Commercio firmatarie dell’intesa.Che la riqualificazione della SS 650 sia da considerarsi una priorità – evidenzia la nota – era già emerso anche in una recente indagine promossa da Uniontrasporti tra le imprese abruzzesi e molisane per comprendere quali fossero i loro prioritari fabbisogni infrastrutturali. A renderlo ancora più evidente è l’oggettiva strategicità di un’arteria che, pur rappresentando il principale elemento di connessione tra i due assi autostradali longitudinali della penisola: l’A14, a Montenero di Bisaccia – Vasto Sud, e l’A1, a Caianello, risulta tuttavia ampiamente sottodimensionata rispetto agli odierni volumi di traffico oltre che gravata da elevati tassi di incidentalità. Tuttavia, per rendere realmente efficace tale indispensabile intervento, occorrerà adeguare anche la tratta stradale tra Isernia e Caianello, in un contesto che vede quasi tutte le province coinvolte nell’accordo mostrare indici di performance delle loro infrastrutture stradali ben al di sotto della media nazionale.Indispensabile quindi – prosegue Uniontrasporti – lavorare a un corridoio di mobilità sicuro, moderno ed efficiente, intraprendendo a tal fine tutte le più utili iniziative e corroborando la richiesta con analisi e dati scientifici, iniziando dall’imprescindibile ammodernamento della SS650. Proprio per questo la convenzione tra le Camere di Commercio sottoscritta a Roma avrà validità almeno fino all’avvio dei lavori di riqualificazione della statale Fondo Valle Trigno, con la possibilità di mantenerla attiva per accompagnare anche la fase dei lavori, monitorandone l’avanzamento e le tempistiche.”Sottoscrivendo questo accordo, Uniontrasporti – ha dichiarato il presidente di Uniontrasporti Ivo Blandina – si pone ancora una volta, con professionalità e determinazione, a fianco delle Camere di Commercio Industria Agricoltura e Artigianato nel promuovere lo sviluppo di infrastrutture di mobilità e logistica moderne, sostenibili ed efficaci. Il Centro – Sud ne ha giustificata necessità: esse rappresentano un elemento essenziale per rendere sempre più competitive le sue imprese e attrattivi i suoi territori, oltre che per accrescere la coesione economica e sociale di quelle aree con l’intero nostro paese”. LEGGI TUTTO

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    La Perla, Urso: “Ammortizzatori garantiti a tutte le lavoratrici. Mantenuti tutti gli impegni”

    (Teleborsa) – “Abbiamo mantenuto tutti gli impegni. Abbiamo salvato l’azienda, icona storica del Made in Italy, con un grande attore internazionale che ha un piano di rilancio industriale con nuove assunzioni. E ora abbiamo garantito un ulteriore e significativo risultato in favore delle lavoratrici de La Perla: formalmente riconosciuto l’accesso agli ammortizzatori sociali anche a coloro che ne rischiavano l’esclusione”. È quanto dichiarato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine dell’esame congiunto che si è svolto presso il ministero del Lavoro, d’intesa con il Mimit, riguardo alla proroga della cassa integrazione straordinaria per le 37 lavoratrici coinvolte in una delle procedure di liquidazione di La Perla, che rischiavano l’esclusione. La proroga è stata resa possibile grazie alla norma recentemente introdotta nel decreto-legge sulle misure urgenti a sostegno dei comparti produttivi. LEGGI TUTTO

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    GDF, fermata frode da 200 milioni di euro di crediti fiscali falsi con 45 società “cartiera”

    (Teleborsa) – La Guardia di Finanza di Varese ha individuato e interrotto sul nascere un’ingente frode relativa all’indebita generazione di crediti fiscali, con successiva potenziale cessione di quest’ultimi ovvero utilizzo in compensazione, per un importo di circa 200 milioni di euro. L’attività di indagine svolta ha visto il coinvolgimento di 45 società “cartiera” e 18 persone indagate a vario titolo.In particolare, si tratta di un credito d’imposta, denominato Deferred Tax Asset (DTA), inerente richieste di rimborsi per imposte falsamente dichiarate come versate in anticipo.L’indagine è stata avviata con l’analisi delle società che avevano indicato tale credito d’imposta nella dichiarazione dei redditi esponendo importi di ingentissimo valore. Venivano così individuate 45 società, su tutto il territorio nazionale, con sede nelle province di Modena, Savona, Caserta, Treviso, Brescia, Milano, Napoli, Torino, Pescara e Roma, assolutamente prive di struttura societaria e del tutto inoperanti che avevano presentato la dichiarazione dei redditi al solo fine di ottenere il credito d’imposta per importi milionari, in un caso addirittura per circa 100 milioni di euro in un solo anno.La Procura della Repubblica di Busto Arsizio, quindi, chiedeva ed otteneva dal locale Tribunale il sequestro dei crediti d’imposta fraudolentemente generati. All’esito delle valutazioni effettuate, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Busto Arsizio ne disponeva il sequestro preventivo che veniva comunicato al Registro delle Imprese presso le Camere di Commercio. In questo modo, è stato reso impossibile agli autori della frode di poter beneficiare degli indebiti rimborsi per circa 200 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    UK, produzione industriale e manifatturiera calano più delle attese a maggio

    (Teleborsa) – Giungono dati negativi dalla produzione industriale e manifatturiera del Regno Unito. Gli ultimi dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica della Gran Bretagna (ONS) segnalano che l’indice della produzione industriale ha registrato, nel mese di maggio 2025, un decremento dello 0,9% su base mensile rispetto al -0,6% del mese precedente e inferiore al -0,1% atteso dagli analisti.Il dato tendenziale registra un calo dello 0,3% dopo il +0,3% di aprile e rispetto al +0,1% del consensus.La produzione manifatturiera, su base mensile, registra una flessione dell’1% contro la variazione del -0,1% stimata dagli analisti e a fronte del -0,7% di aprile. La variazione annua registra un +0,3%, peggiore del consensus (+0,4%), dopo il +1,3% precedente. LEGGI TUTTO

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    Germania, prezzi all’ingrosso in aumento a giugno trainati dagli alimentari

    (Teleborsa) – Salgono i prezzi all’ingrosso in Germania, che registrano a giugno 2025 un aumento dello 0,2% su base mensile, dopo il -0,3% del mese precedente. Lo annuncia l’Ufficio Federale di Statistica tedesco (Destatis). Il dato è uguale alle attese degli analisti (+0,2%).I prezzi all’ingrosso su base annuale salgono dello 0,9% contro il +0,4% registrato a maggio.Il motivo principale dell’aumento annuo dei prezzi all’ingrosso a giugno è stato l’aumento dei prezzi di generi alimentari, bevande e tabacco, con un aumento medio del 4,2% rispetto a giugno 2024. I prezzi all’ingrosso, in particolare di caffè, tè, cacao e spezie, sono stati notevolmente più alti rispetto all’anno precedente (+26,2%), così come i prezzi di zucchero, dolciumi e prodotti da forno (+18,2%). Anche latte, latticini, uova, grassi e oli commestibili (+8,8%) sono risultati considerevolmente più costosi rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. LEGGI TUTTO

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    Giorgetti: “Nessuna necessità di una manovra correttiva”

    (Teleborsa) – “Il Governo, in attesa del nuovo quadro di Finanza pubblica, conferma la sua volontà di uscire dalla procedura di disavanzo eccessivo già a partire dal prossimo anno”. Lo ha detto il ministro del Tesoro, Giancarlo Giorgetti, rispondendo al question time al Senato, aggiungendo che “non è solo una questione di ego o di autostima”, ma di credibilità.”Sono state avviate a tal fine le opportune interlocuzioni con la commisisone europea – ha aggiunto il ministro -. Proprio ieri ho avuto un incontro con il commissario Valdis Dombrovskys per discutere quella che è a oggi una interpretazione asimmetrica dell’attuale quadro delle regole in vigore che l’Italia non è disposta ad accettare”, ha aggiunto il ministro in relazione al conteggio delle spese militari in ambito del rapporto deficit/Pil. Al termine del question time, Giorgetti, raggiunto dai giornalisti che gli chiedevano sulla possibilità di uscita dalla procedura di infrazione del deficit eccessivo dal prossimo anno, ha risposto: “dipende dal Pil, dipende dalla spesa, dipende da tutta una serie di cose. Poi, se voi osservate bene, la fioosofia di questo ministero è ‘underpromise’ e ‘overdeliver'”.”Sulla base dei dati pubblicati dall’Istat lo scorso 30 giugno non vi è motivo di ritenere necessari aggiustamenti in tale previsione. Le cifre pubblicate nel primo trimestre sono compatibili con un deficit su base annua per il 2025 pari al 3,3% del Pil”. “Per la prima volta – ha aggiunto – non si parla di manovra correttiva per la prossima legge di Bilancio.”Non è ipotesi del Governo mettere in discussione la salvaguardia delle voci di spesa dedicate al benessere nel popolo italiano”, ha detto il Ministro rispondendo a un’interrogazione sulle spese militari al 5% del Pil in ambito Nato, aggiungendo che comunque “l’impegno è importante e significativo”. LEGGI TUTTO

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    Per volare in Italia e nell’Ue basta carta d’imbarco

    (Teleborsa) – Negli aeroporti italiani non è più obbligatorio mostrare un documento di riconoscimento insieme alla carta di imbarco al gate per tutti i voli nazionali ed europei.La novità, confermata dall’Enac, è già operativa ed è stata anticipata dal Corriere della Sera.I documenti precisa il presidente dell’Ente nazionale dell’aviazione civile Pierluigi De Palma, dovranno però essere sempre portati e disponibili per una qualsiasi verifica. E restano tutti i controlli di sicurezza. “C’è molta perdita di tempo a livello burocratico. Togliendo l’obbligo ci si imbarca anche più velocemente”, ha spiegato De Palma. LEGGI TUTTO