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    CdA ITA revoca deleghe privatizzazione al presidente esecutivo Altavilla

    (Teleborsa) – Sarebbe stata la mancata disponibilità a rendere accessibili alcuni informazioni, richieste da Delta Air Lines e Air France-Klm in qualità di partner commerciali di Certares, a indurre sei membri del CdA di ITA Airways (dimissionari dal marzo scorso, vale a dire Lelio Fornabaio, Alessandra Fratini, Cristina Girelli, Simonetta Giordani, Silvio Martuccelli e Angelo Piazza) a togliere le deleghe operative al presidente esecutivo Alfredo Altavilla e assegnarle all’AD Fabio Lazzerini. Il CdA aveva all’esame i risultati del primo semestre 2022 e la seconda tranche di 400 milioni del finanziamento già approvato dall’Unione europea per assicurare la continuità aziendale, invece ha finito per discutere a proposito delle deleghe al processo di privatizzazione che prevede la cessione del 50% più un’azione al fondo Certares.In particolare, l’attenzione è concentrata sulla delega sulle operazioni strategiche, quella che riguarda la vendita al consorzio guidato da Certares della maggioranza dell’ormai ex compagnia di bandiera.La spaccatura sarà oggetto di valutazione da parte del collegio sindacale che dovrà esprimersi sulla legalità dell’atto. Secondo alcuni esperti, la distribuzione delle deleghe sarebbe di competenza dell’assemblea e non del consiglio di amministrazione, per cui formalmente e tecnicamente sarebbero un tema da affrontare a livello di soci (MEF) e non di CdA. LEGGI TUTTO

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    UE, Commissione propone status di candidato per Bosnia-Erzegovina

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha raccomandato che la Bosnia-Erzegovina ottenga lo status di candidato da parte del Consiglio, fermo restando che vengono adottate una serie di misure per rafforzare la democrazia, la funzionalità delle istituzioni statali, lo stato di diritto, la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, che sia garantita la libertà dei media e migliorata la gestione della migrazione nel Paese. L’annuncio è arrivato in occasione dell’adozione del “2022 Enlargement Package”, che fornisce una valutazione dettagliata dello stato di avanzamento dei progressi compiuti dai Balcani occidentali e dalla Turchia nei rispettivi percorsi verso l’Unione europea.”Raccomandiamo oggi al Consiglio di concedere lo status di candidato alla Bosnia ed Erzegovina – ha commentato Josep Borrell, alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri – Stiamo infondendo una dinamica positiva nel processo e speriamo che la regione cogli l’occasione e la segua attuando riforme chiave”.”Non stiamo solo valutando le prestazioni dei partner, ma anche dei futuri Stati membri – ha aggiunto – Le valutazioni che facciamo ora riguardano anche il tipo di Unione che vogliamo per il futuro. Ed è chiaro che crediamo nel futuro europeo dei nostri partner. La brutale invasione russa dell’Ucraina mette in forte rilievo l’importanza dell’allargamento dell’UE, che assume un nuovo significato geopolitico. È un investimento a lungo termine per la pace, la prosperità e la stabilità per il nostro continente”.Gli attuali paesi candidati, ovvero in procinto di “recepire” (o integrare) la legislazione dell’UE nell’ordinamento nazionale, sono: Albania; Moldavia; Montenegro; Macedonia del Nord; Serbia; Turchia; Ucraina. I paesi candidati potenziali sono: Bosnia-Erzegovina; Georgia; Kosovo. LEGGI TUTTO

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    TTG Travel Experience, TAP presenta nuova struttura tariffaria per l'Europa

    (Teleborsa) – Anche quest’anno TAP Air Portugal, vettore membro di Star Alliance, partecipa al TTG di Rimini per rafforzare le relazioni con gli agenti di viaggio e illustrare loro tutte le novità presso il proprio stand (Pad. A1, Stand 88).Tra le novità un nuovo piano tariffario semplificato per Europa e Nord Africa. Nel dettaglio – fa sapere la compagnia in una nota – dall’11 novembre 2022 TAP adotterà una nuova struttura tariffaria, semplificata, con tre brand Economy per gli itinerari europei e nordafricani: DISCOUNT, CLASSIC E PLUS (il brand BASIC non è più disponibile alle vendite sulle rotte in Europa e Nord Africa a partire da ieri, 11 ottobre). I brand per la cabina di Business Class rimarranno EXECUTIVE e TOP EXECUTIVE.La Winter di TAP – TAP è la compagnia aerea dell’Atlantico e durante l’operativo invernale servirà gli aeroporti italiani di Roma, Milano, Bologna, Venezia, Firenze offrendo 71 frequenze settimanali verso l’hub di Lisbona e in prosecuzione verso l’Africa e le Americhe. In queste ultime opererà voli su 22 aeroporti di cui 11 in Brasile. Grazie all’accordo con ITA Airways si potrà partire anche da altri 11 aeroporti italiani mentre il codeshare con Trenitalia permetterà di includere, in un unico biglietto, treni ad alta velocità e viaggi aerei, rendendo molto più capillare l’offerta del network italiano. TAP Corporate per le PMI, saldo raddoppiato fino al 28 ottobre – TAP promuove inoltre TAP Corporate, il programma fedeltà rivolto alle piccole e medie imprese che consente di ridurre i costi dei viaggi. Ogni volta che un dipendente utilizza TAP, i viaggi vengono convertiti in saldo. Il saldo accumulato è disponibile per essere utilizzato come mezzo di pagamento in viaggi futuri o prodotti TAP. Il programma è gratuito e non ha restrizioni minime. Fino al 28 ottobre l’offerta di saldo è raddoppiata. LEGGI TUTTO

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    United si rafforza sul collegamento San Francisco-Fiumicino

    (Teleborsa) – United Airlines ha annunciato oggi un rafforzamento dei voli fra il suo hub di San Francisco e l’aeroporto Leonardo da Vinci di Roma Fiumicino a partire dal 26 maggio 2023, durante la Summer Season. Un aumento dei servizi che si inserisce nell’ambito del rafforzamento dei collegamenti su Europa, Africa, India e Medioriente per la prossima stagione estiva, con 37 destinazioni coperte – più destinazioni di tutte le altre compagnie aeree statunitensi messe insieme – e tre nuove destinazioni aggiunte: Malaga (Spagna), Stoccolma (Svezia) e Dubai (Emirati Arabi Uniti).United offrirà 9 servizi giornalieri diretti dall’Italia verso gli Stati Uniti. Il nuovo servizio stagionale da Roma a San Francisco, con frequenza giornaliera dal 25 maggio al 28 settembre, sarà gestito con aerei Boeing 777-200ER, configurati con un totale di 276 posti a sedere.”Siamo entusiasti di annunciare l’ulteriore espansione della nostra rete di collegamenti dall’Italia agli Stati Uniti con l’introduzione del nuovo volo da Roma al nostro hub di San Francisco”, ha dichiarato Walter Cianciusi, United Country Sales Manager per l’Italia, aggiungendo “ci aspettiamo un’altra estate intensa per i viaggi internazionali nel 2023″.”Siamo davvero felici di dare il benvenuto al nuovo volo diretto di United Airlines tra Roma e San Francisco”, dichiara Federico Scriboni, Head of Aviation Business Development di Aeroporti di Roma, ricordando che “con quasi 250.000 passeggeri annui nel 2019 tra il bacino di utenza di Roma e la Bay Area, San Francisco rappresenta una delle maggiori aree degli Stati Uniti in termini di domanda da e per Roma”. LEGGI TUTTO

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    Commercialisti, Turi: “Al fianco delle imprese della moda nella sfida della sostenibilità”

    (Teleborsa) – “I professionisti devono essere pronti ad accompagnare le imprese che operano nel settore della moda che è sempre più strategico per il nostro Paese, alla luce dei profondi cambiamenti richiesti dai mercati e dalle normative sulla sostenibilità. Il segreto è quello di guardare al cambiamento in un’ottica di opportunità e non di limite o vincolo alla propria attività, avendo la capacità di sfruttare pienamente e in modo consapevole le risorse messe in campo dal Pnrr e dai fondi europei”. Queste le parole di Eraldo Turi, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, nel presentare il forum “Sostenibilità nella moda: da vincolo a opportunità” organizzato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti contabili di Napoli che si terrà martedì 18 ottobre 2022 alle ore 15 presso la sala conferenze dell’Odcec (piazza dei Martiri, 30).”Oltre alla formazione continua dei commercialisti – prosegue Turi – l’impegno dell’Ordine prosegue nel tessere rapporti sempre più stretti di interscambio con tutti i livelli decisionali per facilitare la gestione e ottimizzare l’impiego delle risorse in modo da dare sostanza alla programmazione nazionale e a quella europea. Un ruolo delicato di fronte al quale noi, come sempre, non ci tiriamo indietro”.”La moda sostenibile non è più una politica di marketing, ma – ha sottolineato Maria Cristina Gagliardi, consigliera delegata Odcec Napoli della Commissione Moda e Spettacoli – un processo in atto al quale tutte le imprese del settore moda devono necessariamente adeguarsi se vogliono continuare a vendere in Europa. Tra le linee guida che anticipano le nuove norme che imporranno dei vincoli all’industria del fashion la progettazione che deve prevedere capi durevoli, riparabili riciclabili; la scelta di materiali sostenibili e la tracciabilità di tutto il processo produttivo fino allo smaltimento dei rifiuti. I professionisti devono svolgere un ruolo attivo per sostenere ed a guidare le aziende in questa direzione”.”Con le nuove sfide e le emergenze che si prospettano all’orizzonte, la questione ambientale – ha detto Antonio Marchiello, assessore alle attività produttive della Regione Campania – deve essere al centro delle politiche del Paese. Per questo motivo, nel nuovo Piano socioeconomico, la Regione ha stanziato 58 milioni di euro, che saranno integrati da ulteriori 42 milioni, per la riqualificazione ecologica e la sostenibilità energetica delle imprese del settore manifatturiero. Anche con la nuova programmazione dei Fondi europei 2021-2027 si avrà certamente un nuovo impatto sui processi di efficientamento energetico e sviluppo sostenibile. Già con uno stanziamento di 200 milioni di euro del Fondo regionale per la Crescita, la Regione sta supportando oltre 2.000 piccole imprese campane, per realizzare programmi finalizzati anche alla sostenibilità ambientale”.”Bisogna imparare, anche nel campo della moda, un settore che vede l’Italia tra i protagonisti mondiali, a consumare e a vestirsi in modo consapevole. Le imprese – ha affermato Armida Filippelli, assessore alla Formazione della Regione Campania – devono azzerare le emissioni CO2, riducendo il consumo di acqua e di materie prime. Sarà una rivoluzione culturale che deve essere vista come una grande opportunità di sviluppo. Molte aziende di moda si stanno attrezzando per arrivare al massimo di materiali sostenibili. Bisogna essere in armonia coll’ambiente, quindi via libera al cotone o alla lana rigenerati, ai materiali in micelio o in scarti di uva. Le nuove parole d’ordine nel campo della moda saranno l’ecosostenibità e la gentilezza con la natura”.”Lo scopo di questo convegno – ha spiegato Ornella Fratta, presidente della commissione Moda e Spettacolo dell’Odcec Napoli – è quello di impegnare il nostro ordine nella realizzazione di un percorso formativo nel campo della sostenibilità della moda. Una sfida che rientra appieno nella constituency della nostra categoria di professionisti. Accompagnare le aziende nei processi decisionali e rendere in particolare quelle che operano nel campo della moda più” sostenibili”. Un lavoro che consentirà di coniugare redditività, creazione di valore, sostenibilità, visione imprenditoriale, seguendo quanto si sta programmando per industry 5.0″.”La sostenibilità è sfida in ogni settore – ha dichiarato Edoardo Imperiale, direttore generale Stazione sperimentale per le industrie delle pelli – e il comparto moda da anni è su questa strada. Bisogna convincersi, sempre di più, che è una scelta strategica che garantisce qualità e crescita. Gli strumenti a disposizione aumentano, serve un gioco di squadra per coglierle tutte”. “Un progetto – ha detto Kilesa Bianca Imbembo, coordinatrice del Comitato scientifico Commissione Moda e Ceo Kilesa – che nasce dall’intento di creare prodotti Moda esclusivi di elevata qualità, 100% ‘made in italy’, distinguibili per creatività e design, seguendo una logica di responsabilità sociale di impresa e ottenendo per questo motivo certificati di qualità ISO 9001 Ll-CC e 14001. Assieme, quindi, alle iconiche linee continuative fatte con pellami privi di tannini, colorati con tinte naturali sto realizzando per la prossima stagione una linea di borse e scarpe con materiali ottenuti dagli scarti della frutta. La moda guarda avanti: ecosostenibilità sarà la nuova parola chiave”.”Siamo molto attenti al tema della sostenibilità e puntiamo – ha detto Giuseppina Ludovico, avvocato amministratore della Givova – molto allo studio e alla ricerca di settore, in tema di riciclo quale nuova frontiera nell’abbigliamento sportivo. In quest’ottica di sostenibilità, focalizziamo l’attenzione sui valori e le strategie che delineano l’identità del brand Givova”.”La sostenibilità e il riciclo degli scarti tessili nel settore moda – ha sottolineato Carlo Casillo, ceo di Push, produttore e distributore dei marchi Hanita e Annarita – è un punto cardine dei programmi e dei processi delle imprese al passo con il mercato. Come azienda pensiamo di riutilizzare le scorte di tessuti delle passate stagioni, in maniera da poter esaltare la materia prima con modelli di ultima tendenza, impreziositi da accessori glamour. Abbiamo collaborato con il Cnr sul tema del riciclo degli scarti. Grazie ad un processo termico, abbiamo ottenuto dei risultati notevoli nella trasformazione di qualunque fibra in un materiale versatile nelle forme e nelle misure. Stiamo studiando il modo di replicare su scala industriale quanto abbiamo realizzato con un processo artigianale, realizzando un impianto a costi sostenibili”.”La filiera moda è chiamata a ripensare non solo le proprie strategie produttive, dunque riducendo i consumi e la cosiddetta “impronta ecologica – ha sottolineato Luigi Nardullo, comitato scientifico della Commissione Moda e Spettacolo – ma anche quelle di natura commerciale e di tipo comunicativo, quasi a dire: la nostra produzione non solo è “fashion”, ma anche “responsabile”, e dunque di maggiore valore sia reale che percepito. Ed il nostro Ordine intende affiancare con determinatezza le aziende e l’intera comunità economica nel raggiungimento di questi obiettivi nel campo della sostenibilità ambientale e sociale”.Rita Summa, componente del Comitato scientifico e consulente Sostenibilità ha evidenziato che “nello scenario attuale, si rende urgente e imprescindibile orientare sempre più concretamente le competenze professionali verso i percorsi della Sostenibilità. I commercialisti, da sempre impegnati nella predisposizione di bilanci, – ha aggiunto – hanno dovuto, negli ultimi anni, fare i conti con diverse forme di rendicontazione sempre più specifiche per comprendere nuovi aspetti contemplati nell’intera governance aziendale: bilanci ambientali, bilanci sociali, bilanci degli intangibili, report di sostenibilità, bilanci integrati. Ciò significa che le competenze richieste alla professione sono sempre più trasversali e che si rende necessario un approccio specialistico”.Al convegno parteciperanno anche Carlo Palmieri, vicepresidente per il Centro Sud del Sistema Moda Italia, e Pasquale Della Pia, vicepresidente nazionale Assocalzaturifici. LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi alla produzione settembre +0,4% mese +8,5% anno

    (Teleborsa) – Giungono dati sopra le attese dai prezzi alla produzione USA nel mese di settembre 2022. Secondo il Dipartimento del Lavoro americano (BLS), i prezzi alla produzione sono aumentati dello 0,4% su mese rispetto al -0,2% del mese precedente (dato rivisto da un preliminare di -0,1%) e superiore al consensus (+0,2%).Su base annua i prezzi hanno registrato un incremento dell’8,5%, un valore appena superiore al consensus (+8,4%) ma inferiore rispetto al +8,7% del mese precedente.I prezzi dei beni e servizi “core”, ovvero l’indice depurato dalle componenti più volatili quali il settore alimentare e quello dell’energia, segnano un +0,3% su mese (+0,3% il mese precedente) rispetto al +0,3% atteso, mentre su anno registrano un +7,2% dopo il +7,3% precedente (+7,3% atteso). LEGGI TUTTO

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    Family Business Forum: al Veneto primato nazionale delle aziende familiari

    (Teleborsa) – Il Veneto conta 2.205 imprese con fatturato superiore ai 20 milioni di euro che generano un fatturato di 174 miliardi di euro (il 53,5% del fatturato complessivo delle imprese del Veneto) e un valore aggiunto di circa 39 miliardi di euro. Di queste, il 74,3% sono imprese a controllo familiare, che rappresentano l’asse portante dell’economia del nostro territorio con un’incidenza maggiore rispetto alla media nazionale (65,6%). Stiamo parlando di 1.637 aziende che occupano il 26,4% del totale della forza lavoro (347 mila dipendenti su un totale regionale di 507 mila lavoratori attivi nell’industria e nei servizi). È questo il quadro tracciato dall’Osservatorio AUB dell’Università Bocconi, Aidaf e Unicredit che sarà presentato in occasione del Family Business Forum, il forum dedicato al capitalismo familiare – organizzato ideato e diretto dalla giornalista Maria Silvia Sacchi in collaborazione con Assindustria Venetocentro e Community e con il Patrocinio della Provincia di Treviso – che si terrà il prossimo 20 e 21 ottobre Treviso. Tra le tematiche al centro del Forum figurano il passaggio generazionale, l’apertura del capitale al private equity e alla finanza alternativa, i percorsi di quotazione e la gestione della leadership aziendale. La parte accademica del Forum è coordinata da Guido Corbetta, professore ordinario di Strategia delle aziende familiari all’Università Bocconi, titolare della cattedra AIDAF-EY, mentre lo Steering Committee è presieduto da Piergaetano Marchetti, professore emerito in Diritto Commerciale presso l’Università Bocconi.L’Osservatorio rileva come in Veneto risiedano circa il 15% dei gruppi familiari italiani con fatturato superiore al miliardo di euro (15 gruppi su un totale di 104) che – si legge nel rapporto – “rappresentano un patrimonio di conoscenza e saper fare che sta alla base della nostra cultura d’impresa”. Tra le aziende familiari della Regione si rileva una maggiore concentrazione di aziende attive nel manifatturiero (56.5%), seguito da commercio all’ingrosso (18,4%), commercio di autoveicoli (5,7%), commercio al dettaglio (4,5%) e attività finanziarie e immobiliari (4,3%) che conferma la vocazione manifatturiera e industriale del territorio.A livello di performance le aziende familiari registrano nel 2021 un tasso di crescita dei ricavi molto elevato (+24,1% rispetto al 2020) che mostra di aver raggiunto, e in alcuni casi superato, i livelli pre-pandemia. Si tratta inoltre di imprese che mostrano una solidità finanziaria molto elevata con una redditività che è cresciuta significativamente fino a raggiungere un risultato del tutto simile a quello del triennio d’oro 2016-2018 (il ROI “tasso di rendimento” è salito dal 7,6% al 9,9%). Anche in termini di solidità, le imprese familiari venete si sono presentate all’inizio del 2022 nelle migliori condizioni del decennio con una capacità di ripagare il debito superiore ai livelli pre-covid (rapporto PFN-Ebitda al 3,8%) e il rapporto tra l’attivo e il capitale netto sceso al 3,3% mai così basso nel decennio, tutti elementi che consentono alle imprese di investire capitali nella crescita produttiva e in operazione di M&A. Proprio rispetto a queste ultime, se le aziende tra i 20 e i 50 milioni di euro di fatturato sembrano non essere interessate a processi aggregativi, quelle più grandi mostrano una propensione alla crescita per linee esterne doppia rispetto alla media nazionale (20,7% vs 13,9%).Crescita che si sviluppa anche attraverso processi di internazionalizzazione: il 34,1% delle impese familiari venete ha, infatti, realizzato investimenti diretti all’estero (vs il 30,3% della media nazionale) con le imprese di grandi dimensioni che mostrano un’accelerazione di questo processo facendo da apripista a quelle più piccole. Il totale degli investimenti diretti all’estero detenuti dalle imprese familiari venete è di 2.257 (5 investimenti in media per ciascuna azienda) in crescita del 15% rispetto agli ultimi 5 anni, a testimonianza di come presenza sui mercati internazionali sia uno strumento ritenuto cruciale per la crescita.”Nel 2021 le imprese familiari venete sono cresciute più del sistema delle imprese familiari italiane. Un risultato che – ha commentato Corbetta, coordinatore dell’Osservatorio Aub che cura insieme a Fabio Quarato – certamente giunge a valle di una caduta importante dei ricavi avvenuta nel 2020, ma rappresenta un record storico nell’ultimo decennio. I dati ci restituiscono l’immagine di un sistema delle imprese familiari venete che in termini di crescita dei ricavi, andamento della redditività e grado di solidità che presenta, a inizio 2022, le migliori condizioni possibili. Un contesto che mette questo speciale cluster di imprese nelle condizioni di dimostrare una capacità di fare acquisizioni quasi doppia rispetto a quella delle imprese familiari italiane e una grande propensione agli investimenti diretti all’estero, entrambi elementi che confermano la “salute” del sistema veneto pronto, dunque, a cogliere le sfide globali che implicano anche la volontà di conquistare spazi di mercato per mettere le basi per un vantaggio competitivo più solido oggi e, soprattutto, domani”. LEGGI TUTTO

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    Garanzia Green SACE: finanziamento di 22 milioni a Coripet da Crédit Agricole Italia, Banca MPS e UniCredit

    (Teleborsa) – In arrivo 860 nuovi eco-compattatori in tutta Italia per il riciclo ad uso alimentare di bottiglie PET “bottle to bottle”. Questo l’obiettivo del finanziamento da 22 milioni di euro erogato da Crédit Agricole Italia, intervenuta in qualità di Arranger, capofila e Banca agente, insieme a Banca Monte dei Paschi di Siena e UniCredit, e sostenuto all’80% dalla Garanzia Green SACE in favore di Coripet, il consorzio senza fini di lucro di produttori, converter e riciclatori di bottiglie in PET che, con i suoi 56 consorziati, rappresenta circa il 51,4% del comparto delle acque minerali, soft drink e latte, olio e succhi di frutta in Italia.La liquidità ottenuta dal consorzio con sede a Milano – riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente nell’aprile 2018 e pienamente operativo dal secondo semestre 2020 – verrà utilizzata per acquistare e installare 860 eco-compattatori su tutto il territorio nazionale, al fine di raggiungere gli obiettivi inseriti nella direttiva SUP. Quest’ultima stabilisce che, entro il 2025, dovrà essere raccolto il 77% di bottiglie immesse a consumo, percentuale che salirà al 90% nel 2029; inoltre, a partire dal 2025 le bottiglie dovranno contenere almeno il 25% di R-Pet, per arrivare al 30% nel 2030.La mission di Coripet è proprio quella di incrementare la raccolta e il riciclo delle bottiglie in PET, grazie ai macchinari eco-compattatori, un’innovativa modalità di raccolta selettiva attraverso la quale i singoli cittadini possono partecipare in maniera attiva al modello Coripet “bottle-to-bottle”, consegnando su tutto il territorio nazionale le bottiglie in PET ad uso alimentare. Si incentiveranno così l’aumento dei livelli di raccolta e riciclo delle bottiglie in PET, e la creazione di una filiera italiana del bottle-to-bottle per la produzione di PET idoneo al diretto contatto alimentare.”Questa operazione finanziaria mette in evidenza ancora una volta la bontà del nostro progetto e del cammino intrapreso – afferma Corrado Dentis, presidente Coripet –. Preservare l’ambiente attraverso il riutilizzo del PET grazie alla responsabilità individuale, che in tal modo diventa protagonista e parte attiva della nostra mission. Questi sono i principi ispiratori connessi all’installazione degli ecocompattatori, il cui successo è testimoniato dalla eccezionale adesione dei cittadini. La diffusione delle nostre macchine mangia plastica è capillare su tutto il territorio italiano e ovunque riscontriamo grande interesse per questa iniziativa che, grazie a questo finanziamento, riceverà una ulteriore spinta”.”Siamo orgogliosi di essere nuovamente al fianco di Coripet, importante realtà senza fini di lucro con una mission totalmente dedicata alla tutela dell’ambiente – ha sottolineato Mario Bruni, responsabile MID Corporate di SACE –. Con questa grande operazione, che testimonia l’impegno di SACE come attuatore del Green New Deal in Italia, contribuiremo in modo concreto a un’economia più verde, più efficiente e più competitiva sostenendo l’installazione di nuovi eco-compattatori su tutto il territorio nazionale”.”L’attenzione alle tematiche sostenibili è un pilastro fondamentale del nostro piano strategico – dichiara Marco Perocchi, responsabile Direzione Banca d’Impresa di Crédit Agricole Italia –. Con questa operazione confermiamo non solo la vicinanza alle esigenze dei territori sui cui operiamo ma anche il sostegno concreto a progetti che agevolano la transizione ecologica, attraverso realtà come Coripet, esempio virtuoso di economia circolare”.”Con quest’accordo – dichiara Paola Garibotti regional manager Nord Ovest di UniCredit – rinnoviamo con convinzione il sostegno a una realtà senza fini di lucro che ha una mission importante per la tutela dell’ambiente. Desideriamo dare il nostro contributo anche in ottica di sostenibilità ambientale e l’operazione siglata con Coripet, questa volta in pool, ne è una dimostrazione concreta. Ancora una volta siamo vicini alle esigenze dei territori sui cui operiamo, soprattutto in un contesto non facile come quello in cui ci troviamo”. “Il Gruppo Montepaschi è da sempre vicino a quelle realtà che operano sui territori e che con il loro lavoro portano un valore aggiunto a tutta la comunità. Con questa operazione – dichiara Marco Tiezzi, general manager Area Territoriale Nord Ovest di Banca Mps – intendiamo fornire un supporto fondamentale a un consorzio che, senza fini di lucro, si pone l’importante obiettivo di minimizzare l’impatto ambientale delle bottiglie in PET su tutto il territorio nazionale. L’accordo con Coripet conferma l’indirizzo che Banca Mps ha assunto negli ultimi anni nel voler coniugare il business con i temi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica”. LEGGI TUTTO